Il caos magico di TODO MODO (10 anni esatti dopo “Obama Biden 1 – Osama Bin Laden 0)

Perciò, dove voglio arrivare? Credo che tutto quanto sia inter-connesso e se  prendiamo un dato sistema di informazioni-intrattenimento e lo guardiamo in maniera veramente approfondita, a un certo punto vedremo apparire dei patterns, degli schemi. È così che cerco di usare soprattutto la cultura pop e i film. Così come un mistico interpreterebbe la vostra carta natale, le carte dei tarocchi o i sogni, sto cercando di usare ciò che vedo sui mass media come una sfera di cristallo per rintracciare patterns rilevanti che fanno emergere possibili realtà sconosciute dalla trance della realtà consensuale ordinaria. Gli artisti proiettano i loro desideri e i desideri della società nei libri e film che realizzano e noi stabiliamo la validità delle loro idee con la forza delle nostre convinzioni collettive, le quali si traducono in ciò che ci piace pensare come “realtà concreta condivisa.” Credo che possiamo leggere le sceneggiature cogliendovi possibilità imminenti le quali potrebbero derivare dalla spinta di una volontà collettiva di cui normalmente non siamo affatto coscienti. Un’altra possibilità è che possiamo scoprire verità nascoste le quali sono state soppresse e riescono a trovare espressione nell’oceano creativo inter-connesso sbloccato sempre più ogni giorno da tecnologie come Internet. La maggior parte del mio lavoro è stato possibile solo negli ultimi mesi poiché internet collega sempre più tutto a tutto (essendo Youtube, Wikipedia, Blogging, Imdb, Google, ecc. i miei strumenti magici appena scoperti per trovare connessioni) con velocità crescente man mano che ci si avvicina al 2012.
Jake Kotze, 20 ottobre 2006

«Todo modo para buscar la voluntad divina.»
Sant’Ignazio da Loyola, fondatore dell’ordine dei gesuiti

«Forzai le mani (…) [dello scrittore Leonardo] Sciascia anche nel tono del film (…), e mi sembrò così, non soltanto di seguire [una sua indicazione] (…), ma di evocare quel clima di farsa nerissima che si respirava e si continua tuttora a respirare in Italia.»
Elio Petri

Sinossi ridotta all’osso del film Todo Modo di Elio Petri, uscito nell’aprile 1976, ottenibile come risultato su un motore di ricerca:
Per salvarsi da un’epidemia che incombe, alcune personalità di spicco della politica e dell’industria si ritirano in un luogo isolato al fine di sottoporsi a dei rigorosi esercizi spirituali.

Todo Modo si svolge in gran parte all’interno di un albergo sotterraneo catacombale di cemento e metallo, chiamato “Zafer” gestito da un inflessibile prete gesuita, don Gaetano. Quell’ambiente underground è decorato da statue religiose stilizzate dentro quei luoghi ctonii, sotto terra, che possono far venire in mente il cristianesimo arcaico all’epoca delle persecuzioni ma nello stesso tempo si tratta di luoghi post-moderni, sembrano quasi enormi parcheggi metropolitani o bunker post-atomici nello stile tipico della chiesa post-conciliare, in quell’inizio di seconda metà anni ’70: tempi che, nonostante in seguito sarebbero stati ricordati con nostalgia (poiché erano ancora presenti tutte quelle cose di cui nei decenni successivi se ne sarebbe sentito la mancanza), quando invece erano l’ oggi, quei tempi potevano essere vissuti con molta pesantezza, soprattutto in Italia ma non solo.

Dopo un trentennio di suo governo senza rivali in Italia, in quegli anni la Democrazia Cristiana, la “Diccì”, veniva vista in modo apocalitticamente drammatico, soprattutto sulle produzioni dei mass media meno allineate ai poteri istituzionali.

Nel film Todo Modo – tratto da una libera interpretazione dell’omonimo libro di Leonardo Sciascia – quanto detto sopra viene mostrato dal regista Elio Petri in senso onirico-grottesco, direi utilizzando non coscientemente una specie di “caos magico” (lo vedremo tra poco.) Gli uomini politici della D.C., il potere governativo allora trentennale in Italia, dal post-seconda guerra mondiale in poi, appaiono come quelle figure pesantissime quali erano in tutto e per tutto anche nella realtà “vera” al di fuori del film, con i loro occhiali, le borse, i portaborse, quegli abiti sempre scuri di ordinanza e rappresentanza assieme al loro modo di parlare impolverato di cultura classica-giuridica: sempre a mediare, a diplomatizzare tra pubblico e privato, tra civile e militare, tra laico e religioso, tra esoterico ed essoterico. In quei tempi, quegli uomini erano un po’ come il cosiddetto Politburo del Comitato centrale del PCUS – Wikipedia) nell’allora ancora esistente U.R.S.S.:, erano ieratici, eburnei e inaccessibili (soprattutto linguisticamente) dalle “persone normali”, nonostante ci si trovasse in una Repubblica dell’Occidente, seppure pesantemente condizionata da quegli U.S.A. e quella N.A.T.O. di cui la D.C. incarnava la colonna governativa in Italia.

In quell’albergo-bunker sotterraneo chiamato “Zafar” gli uomini della D.C. in blocco sono significativamente loro, e non quelli del P.C.I., a rifugiarsi lì dentro dall’epidemia in corso per compiere degli imponenti “esercizi spirituali” dentro un ambiente in cui sullo sfondo ci sono sculture che sembrerebbero fatte da uno di quegli artisti, come l’architetto Pier Luigi Nervi – Wikipedia, tipici della Chiesa post-modernista di quei tempi, circa un decennio dopo il Concilio Vaticano II: vediamo sugli sfondi quelle figure religiose bianche dalle forme stilizzate le quali mi ricordano straordinariamente certe sculture che conosco bene sulla superficie esterna in cemento della parrocchia post-conciliare post-moderna in cui si sposarono i miei un anno esatto prima dell’uscita del film!

Inoltre, la sagrestia e gli ambienti di ritrovo dietro e sotto la zona dell’altare di quella parrocchia, vi garantisco che, immaginandoli sotto un’illuminazione diversa e più cupa, quando ero bambino e li frequentavo, avrebbero suscitato un’atmosfera penso simile a quella degli interni dell’albergo-bunker del film…

Negli ultimi giorni ho cercato a più riprese di scrivere qualcosa al riguardo di Todo Modo sul blog, ma finora non c’ero ancora riuscito…temevo finisse per succedere, posso proprio dire, quasi esattamente come dieci anni fa spaccati, quando – dopo che in quel 1°maggio vi fu il processo sommario, la cattura e l’esecuzione di “colui che fece buttare giù le torri gemelle” – pur avendo in testa un post da fare al riguardo, non sarei mai riuscito a buttarlo giù, infatti e a metterlo sul blog, a up-loadarlo pensando di intitolare quel post mai fatto “Obama Biden 1 – Osama Bin Laden 0”!

Nella conclusione del film di Petri, dentro un parco in condizioni tali da sembrare di essere stato investito in pieno dalla Fine Dei Tempi (così come tra l’altro lo sarebbe stato, in un certo senso, di lì a poco il parco Lambro [vedere Festival del proletariato giovanile – Wikipedia edizione 1976]) dappertutto è disseminato, oltre che di uomini politici e dirigenti ammazzati, “di cose segrete venute alla luce” potremmo dire e, in sostanza, succede che, in quel parco, alla fine di una lunga pista di fogli di carta tra l’erba e gli alberi (documenti dentro archivi che avrebbero dovuto rimanere nascosti?!) Todo Modo si conclude col Presidente della D.C. (interpretato da Gian Maria Volonté) a cui viene “eseguita la sentenza” usando un’arma da fuoco, da parte di un personaggio anomalo e inclassificabile interpretato da quel Franco Citti che fu tra gli amici e attori preferiti di uno scrittore-regista, Pier Paolo Pasolini, il quale favoleggiò a proposito di un “processo giudiziario universale” che secondo lui si sarebbe dovuto svolgere un giorno o l’altro per alla fine condannare tutti gli uomini della Democrazia Cristiana, da lui visti come i responsabili del Male in Italia dal dopoguerra in poi.

Quel Pasolini che venne poi ucciso pochi mesi prima l’uscita nelle sale di Todo Modo dopo che venne distribuito un film da lui diretto, il suo ultimo, in cui l’indicibile del Potere sarebbe stato esposto allo sguardo del pubblico come probabilmente mai prima nella storia del cinema, come (forse) sarebbe riuscito soltanto al suo collega Stanley Kubrick nel 1998-1999, nel bel mezzo di quella fine anni Novanta dove sugli schermi apparvero diversi film (come abbiamo ricordato più volte nel blog) in cui veniva mostrata l’ “escatologia” forse prossima ventura, il cosiddetto “esaurimento della storia conosciuta”, cioè la scoperta scioccante che il proprio mondo sempre creduto tanto indiscutibilmente reale e concreto si trattava in realtà di un’illusione frutto di condizionamenti collettivi andati avanti per così tanto, tanto tempo (secoli o addirittura millenni) al punto da perderne la memoria e la coscienza. Kubrick morì dopo aver cercato di fare un film su qualcosa che avrebbe dovuto essere tenuto per sempre celato dietro le quinte, pena, appunto, la “fine del mondo.”

Sia per Kubrick che per Pasolini si trattò del loro ultimo film prima di morire. A Elio Petri andò diversamente, Todo Modo fu infatti il suo penultimo film.

Il personaggio del Presidente è apertamente calcato sulla figura di Aldo Moro (che, all’uscita del film, era a capo del governo da due anni), pur senza mai nominarlo direttamente; ma la fisicità, il modo di comportarsi e il ruolo rivestito non lasciano spazio a dubbi in merito.

Volonté per quest’interpretazione prese a studiare i comportamenti di Moro, i suoi discorsi, la sua mimica facciale e corporale, l’inflessione della sua voce, la sua vena conciliatrice. Petri ricordò che i primi due giorni delle riprese furono cestinati di comune accordo perché la somiglianza tra i due “era imbarazzante, prendeva alla bocca dello stomaco”, considerando che egli non doveva interpretare direttamente Moro, bensì fornirne una maschera, una caricatura, un simulacro. Anche perché, se il personaggio fosse stato esplicitamente Aldo Moro, il film non avrebbe mai potuto essere distribuito.

Http://it.wikipedia.org

Petri – che sarebbe morto ancora giovane dopo aver girato “Buone notizie”, il suo ultimo deprimente film – in quella metà anni Settanta, forse come trascinato dalla precognizione di un allora futuro prossimo maggiormente escatologico rispetto a quel presente, realizzò Todo Modo, volendo mettere una pietra tombale a quel cinema politico (da militanza, da comizio extraparlamentare) di cui diventò una specie di maestro nei tempi tumultuosamente di critica e azione politica generalizzata in Italia dopo il 1969 i quali già poco più di cinque anni dopo non ci sarebbero più potuti essere.

Leonardo Sciascia, lo scrittore del romanzo Todo Modo da cui fu molto liberamente tratta la sceneggiatura del film, disse che Petri, in un certo senso, riuscì a rappresentare sullo schermo cinematografico quel “processo universale” alla Democrazia Cristiana che il collega (di entrambi) Pasolini, come si è detto, avrebbe voluto un giorno vedere, così come scrisse su quel suo articolo giornalistico intitolato “Io so.”
Ma qui è in ballo qualcosa di più secondo noi, di molto di più: sia Pasolini che Petri (e anche Kubrick e altri?) attinsero a conoscenze “altre” di cui loro per primi non sospettavano minimamente e in essi avvenne un certo fenomeno per cui un certo sistema di potere occulto, un certo dominio occulto comprendente tutta la realtà da noi conosciuta, veniva da loro, per così dire, ridotto di dimensioni e minimizzato dalla dimensione metafisica-metastorica a quella politica e sociale: per esempio, nel caso di Pasolini, era la “Democrazia Cristiana” a essere colpevole del Male, nel caso di Kubrick le “congreghe di culti satanici” e sia Pasolini che Petri, negli stessi 1975-1976, fecero due film grotteschi i quali, proprio per via delle loro esagerazioni (somiglianti a una specie di delirio organizzato) si avvicinarono pericolosamente come mai prima al cinema al cuore spaventoso della Storia occidentale, finendo, a causa del loro talento senza freni, per diventare dei profeti senza volerlo e senza nemmeno saperlo; finora generalmente s’è tenuto a pensare che i testi profetici siano sempre i soliti famosi – da determinati libri dell’ Antico Testamento all’Apocalisse a Nostradamus, tutt’al più la Monaca di Dresda o il Ragno Nero – e si pensa di solito che i profeti siano sempre coscienti di esserlo, sappiano sempre bene di essere tali…ma le libere associazioni fantastiche di uno scrittore o di un cineasta (o, perché no, di un autore di videogiochi), se per un miracolo riescono a essere davvero libere, arrivano a sollevare per un attimo la tenda, il più delle volte senza nemmeno saperlo come si è ripetuto, dietro a cui si celano le cose che non sono ancora successe ma succederanno.

16 Ma questo è ciò che fu detto dal profeta Gioele: 17 “E avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. 18 In quei giorni spanderò del mio Spirito sopra i miei servi e sopra le mie serve, e profetizzeranno. (Atti 2,16-21)

Per non incorrere in problemi di tipo censorio o denunce da parte degli ambienti istituzionali, Petri scelse dunque di utilizzare per Todo Modo un registro surreale-grottesco-metafisico-onirico e grazie a ciò plasmò il film generando quindi, secondo noi, una specie di “caos magico”: tradizionalmente con queste parole si intende un tipo di pratica della magia nera all’insegna del “nulla è vero, tutto è permesso” (espressione che ricorda personaggi come il mago nero Aleister Crowley) ma noi vogliamo invece intendere “caos magico”, senza intenderlo nella maniera corrente propria di certi circuiti esoterici e perciò senza utilizzare giudizi di valore negativi o positivi, lo intendiamo alla stregua di un tipo di azione precognitiva, in cui la deformazione nelle maniere più fantastiche della realtà presente – usando le associazioni mentali libere – porta a descrivere appunto nel presente ciò che succederà in un futuro più o meno prossimo, magari credendo di descrivere qualcosa d’ altro o non rendendosi conto di stare descrivendo nello stesso momento due o più cose che avverranno sì nel futuro ma distanti tra loro nel tempo e nello spazio quando invece – nella “visione” creativa – le si erano viste entrambe assieme: questa ultima cosa può essere significativa perché potrebbe voler dire che avvenimenti distanti tra loro nello spaziotempo della Storia, possiedono in realtà un senso intrinseco che li accomuna sebbene l’uno possa precedere l’altro di parecchi anni, decenni o persino secoli se non millenni.
Da un altro punto di vista, il futuro è già in nuce presente nel passato e in determinate condizioni di percezione lo si può già percepire anticipatamente prima della sua manifestazione concreta e tangibile, sebbene quasi sempre in maniera deformata e inesatta: questa è una considerazione a cui il ricercatore americano Eric Wargo e noi di questo blog siamo giunti indipendentemente gli uni dagli altri.

Vedere I principi della precognizione onirica (Eric Wargo) | Civiltà Scomparse – Il Punto Zero (wordpress.com)

Così Elio Petri – non rendendosi conto di star “profetizzando” – usando una sorta di “caos magico” come sfera di cristallo, è riuscito a vedere e mettere insieme l’epidemia coi vaccini obbligatori alla morte di Aldo Moro, ai drammi immensi della Chiesa dopo la morte di Paolo VI, fino a quei processi del “pool di Milano” (con Antonio Di Pietro e gli altri giudici) che anni e anni dopo avrebbero fustigato quella classe dirigente mostrata messa tutta “in lockdown” da Petri nel 1976: il “pool di Milano del 1992-1993” avrebbe portato nella realtà la fantasia di Pasolini del “processo universale alla classe politica”, però facendolo somigliare quasi a quello di un film trash di serie B, senza in fondo nulla di davvero metafisico o metastorico.

Concludiamo, ricordando altri due film di registi italiani che, secondo noi, possono ricollegarsi a Todo Modo (o, almeno ve li associamo mentalmente): uno è Il seme dell’uomo di Marco Ferreri, mi sembra del 1971, che fa vedere i tempi finali dopo lo sterminio della specie umana – in una maniera terribile perché si passa in poche decine di minuti dai supermercati con le canzoncine diffuse dalle radio e i telegiornali a una preistoria prossima ventura senza nome – in cui una coppia superstite cerca di far continuare a proseguire l’Homo Sapiens Sapiens appartandosi in una villa abbandonata su una spiaggia. In una scena allucinante di questo film, viene mostrata in tv la distruzione di Roma  con Paolo VI moribondo come ultimo papa portato via agonizzante in barella dal Vaticano ormai somigliante a un cratere.
L’altro film è Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada, di Lina Wertmüller, uscito nel 1983 in cui un importante uomo politico rimane bloccato dentro un’auto blu super blindata da cui, nonostante l’aiuto del resto dell’intera classe dirigente coadiuvata dai servizi d’intelligence, non potrà mai più uscire.

Vedere anche Civiltà Scomparse in pausa e avviso importante | Civiltà Scomparse – Il Punto Zero (wordpress.com)

Todo Modo: il significato simbolico del film-accusa di Elio Petri – Auralcrave

Timewave Zero: l’ ipotesi 2036 si rafforza

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Stanotte ho fatto esperimenti con i calcoli dei cicli storici legati alla teoria della Timewave Zero, incuriosito dalla potenzialità che il famoso periodo che Terence Mckenna attendeva per la prova del nove per la sua teoria sulla Storia e sul Tempo frattale, che lui attendeva nel 1996 e diceva avrebbe anticipato l’ Eschaton della Data Zero potesse essere spostato per coincidere con il terribile inizio di anno del 2020, al quale si riferirebbe a questo punto.

In questo video del marzo 1993 Mckenna indica che la sua aspettativa per il 1996 era che sarebbe accaduto un collasso della potenza cinese, una rivoluzione, un evento globale che avrebbe coinvolto una enorme percentuale della popolazione umana, oppure il collasso dell’ economia Europea e della stabilità del continente in questione.

Come già avevo intuito, se invece di posizionare questo enorme salto di novità del grafico timewave fra il 25 febbraio e il 30 aprile 1996 lo posizionassimo fra il 31 dicembre 2019 e l’ 11 marzo 2020, otterremmo una Data Zero fra il 27 ottobre 2036 e il 6 gennaio 2037. E così ho provato ad allineare le date alla matematica dei cicli storici della Timewave, e ciò che ho scoperto ha dello straordinario:

Innanzitutto, invece di far cominciare il ciclo dei 67 anni, inizio del riepilogo della Storia Umana e di un nuovo turno di compressione storica al 6 agosto 1945, se lo facciamo cominciare al 20 – 21 luglio 1969, l’ Allunaggio, e comprendiamo anche il 24 luglio, otteniamo una data zero al 1 – 2 – 5 novembre 2036. In questo modo il salto di novità, di quelli che durano sempre 64 giorni andrebbe dal 5 – 9 gennaio 2020 al 10 – 14 marzo 2020. Ricordiamo cosa succedeva in Australia, e in Iran – Iraq nei primi giorni dell’ anno e vediamo come il 9 gennaio 2020 si registrò la prima vittima morta nella attuale pandemia.

Cosa c’è di più appropriato per un nuovo “Inizio della Storia” del primo uomo sulla Luna? E un primo allineamento sembrava soddisfacente. La questione si è rivelata molto seria quando ho calcolato il punto dove sarebbe iniziato il Grande Picco di frizione, che determina il momento in cui il fattore Novelty comincia a salire in modo prima graduale poi esponenziale: il conto dei giorni, che è sempre lo stesso in questi cicli storici, come distanza dalla Data Zero, mi porta direttamente al 25 – 26 dicembre 1991, la fine dell’ Urss e l’ inizio dell’ era Americana. Così ci si allaccia alla stessa Data Zero: 3 – 5 novembre 2036. Altre potenziali alternative sono: scoperta del primo esopianeta, 9 gennaio 1992 (18- 19 novembre 2036), 26 gennaio 1992 data legata alla fine della tensione nucleare fra Usa e Russia (5 dicembre 2036), e 7 febbraio 1992, la fondazione dell’ Unione Europea (17 dicembre 2036).

Successivamente, galvanizzato da questa coincidenza, mi sono messo a calcolare tutti gli altri cicli storici cercando un allineamento: con il metodo trigrammatico, basato sull’ 8 invece che sul 64, otteniamo che il ciclo dei 6 mesi e 12 giorni inizia fra il 19 e il 23 aprile 2036 se poniamo la Data Zero fra il 1 e il 5 novembre 2036. Si allinea invece proprio con il famigerato 13 aprile 2036 (la data del passaggio dell’ asteroide Apophis vicino alla Terra durante la Pasqua) se mettiamo data zero 26 – 27 ottobre 2036.

Il ciclo storico dei 269 anni ci porta ad allineare il 2036 con il 1767, l’ anno dell’ American Colonies Act che legava l’ Impero Britannico al dominio delle colonie. Il ciclo dei 33 anni, che è la versione trigrammatica di quello dei 67 anni, allinea il 12 marzo 2003, data dell’ emergenza mondiale dichiarata per la Sars di quell’ anno al 2 novembre 2036, e il 14 aprile 2003, data del completamento degli studi sul genoma umano ( la Timewave è connessa non solo all’ I Ching, ma anche alla struttura del Dna) al 5 dicembre 2036. Il Grande Picco dei 28 anni, la versione trigrammatica del Picco del 1991, collega il 21 ottobre 2008, data della inaugurazione uficiale del Cern, al 3 novembre 2036, il 4 novembre 2008 della elezione di Obama al 17 – 18 novembre 2036.

Se la Data Zero è al 18 – 19 novembre 2036 il salto di novità del 2020 inizia il 22 – 23 gennaio, quando è stata messa in quarantena Wuhan ( “il collasso della società cinese del 1996 di Mckenna” ) e finisce al 27 – 28 marzo 2020. Se la Data Zero è al 5 – 7 dicembre 2036 il salto di novità inizia il 9 – 11 febbraio 2020, quando venne definito il nome Covid per la pandemia e finisce il 14 – 16 aprile 2020. Se mettiamo come Data Zero il 17 dicembre 2036 il salto di novità inizia il 21 febbraio 2020, quando il Covid giunse in Italia a Milano, e finisce il 26 aprile 2020, quando è morto Giulietto Chiesa.

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CHE ANNO E’ IL 2036? E’ LEGATO AD UNA PROFEZIA INDUISTA SULLA FINE DEL KALI YUGA CHE DETERMINA L’ INIZIO DELL’ ETA’ DELL’ ORO ( Secondo l’interpretazione della maggior parte delle Sacre Scritture induiste, tra cui i Veda, il Kali Yuga è l’ultimo dei quattro yuga; si tratta di un’era oscura, caratterizzata da numerosi conflitti e da una diffusa ignoranza spirituale. Il Kali Yuga è l’ultimo dei quattro Yuga, e alla sua fine il mondo ricomincerà con un nuovo Satya Yuga (o Età dell’oro); questo implica la fine del mondo così come lo conosciamo (più di ciò che accadde alla fine degli altri Yuga, perché la Storia cadrà nell’oblio) e il ritorno della Terra ad un paradiso terrestre. ) Ma non c’è solo questo. C’è una altra “leggenda metropolitana” legata al 2036: l’ arrivo dal futuro di John Titor, che ha iniziato a scrivere e farsi conoscere, indovinate QUANDO? il 2 NOVEMBRE del 2000, identificandosi come un viaggiatore nel tempo, sebbene avesse detto che il viaggio nel tempo è stato inventato nel 2034 nella sua timeline. Ovviamente si tratta di un “esperimento sociale”, ma se leghiamo il tutto alla teoria della Retrocausalità, e ipotizziamo una Data Zero nel novembre 2036, che implica proprio la invenzione della macchina del tempo, QUALE data sarebbe più appropriata per attivare la futura eventuale macchina del tempo dell’ anniversario n. 36 del fantomatico “arrivo sulla Terra di John Titor”?

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Ricordiamo inoltre che probabilmente martedì 4 novembre 2036 si svolgerà la elezione del Presidente degli Stati Uniti! Inoltre, sono andato a vedere i transiti astrologici per il periodo, e abbiamo un ingresso di Marte in Bilancia il 6 novembre 2036, Chirone retrogrado in Gemelli, Giove retrogrado in Gemelli, Saturno entra in Vergine il 16 ottobre, e il 25 ottobre Urano in Cancro diventa retrogrado, il 27 ottobre abbiamo Venere in Bilancia e il 1 novembre 2036 Plutone diventa diretto, in Acquario. Il 13 dicembre Saturno diventa retrogrado, e il 15 dicembre abbiamo Mercurio retrogrado in Capricorno, che diventa diretto il 3 gennaio 2037, assieme a Nettuno in Ariete.

Ora vediamo se succede qualcosa cercando di allineare il tutto alle risonanze storiche, un concetto e un passaggio fondamentale nella teoria Timewave. Il periodo di tempo 24 – 26 gennaio 2021, a seconda della Data Zero, è in risonanza trigrammatica con il 1910, e in risonanza standard con il 1026 – 1027, con data zero 1 – 5 novembre 2036. 1910 e 1024 se data zero è 18 – 19 novembre 2036, 1909 – 10 e 1021 – 22 se data zero è 5 – 7 dicembre 2036 e 1909 e 1019 se data zero è 17 dicembre 2036. Nel 1910 il Papa si pronunciò avverso al modernismo, avveniva la rivoluzione messicana, il Giappone annetteva la Corea e il leader veniva assassinato nel 1909 , c’ era un nuovo re inglese, passava la cometa di Halley, il primo broadcast radio, invece nel 1024 avveniva la Reconquista Spagnola. In effetti da questo punto di vista non c’è molto, per ora, al quale allacciarsi.

Ho calcolato che a livello trigrammatico, saremmo in risonanza con 8 anni alla volta, partendo dal 2021 (1910 – 1918), in questo caso a indicare che ci aspetta ancora di attraversare il periodo della Pandemia del 1918 a fine anno, e con 64 anni alla volta sul livello standard (2021 – 1022 – 1086 5 novembre 2036). Ciò indica che abbiamo attraversato il famigerato “anno 1000” nel 2020, e che ci attendono le Crociate del 1095 nel 2022. Andando indietro, con qualche aggiustamento ancora teoricamente da fare, magari ipotizzando che la data zero qui proposta sia sbagliata di qualche giorno o settimana, scopriamo che il 2001 è allineato trigrammaticamente al 1750 – 1758, epoca dell’ Illuminismo, della Guerra dei 7 anni, la Guerra Mondiale Zero, e potenzialmente il settembre 2001 e il 9/11 si può allacciare direttamente alla famigerata distruzione di Lisbona nel 1755, avvenuta in data 1/11/1755 (1755 – 18 – 9 = 911)!!! (Data Zero 25 – 26 ottobre 2036)

E quindi ci allacciamo alla Rivoluzione Industriale a partire dal 2002, agli Usa del 1775 nel 2004, alla Rivoluzione Francese, che con qualche aggiustamento si allaccerebbe direttamente alle proteste avvenute fra il 27 ottobre e il 17 novembre 2005 in Francia (Banlieues)(18 novembre 2036 – 7 giugno 1788 giorno dei mattoni, il possibile vero inizio della rivoluzione), il Regime del Terrore nel 2006, Napoleone nel 2007, i moti del 1830 a fine 2010 (Primavera Araba), il Quarantotto nel 2013, e ricordiamo tutte le proteste nel mondo in quell’ anno, per esempio in Egitto, la guerra civile in Cina nel 2014 (proteste di Hong Kong), la Guerra di Crimea del 1853 più o meno a inizio 2014, proprio l’ anno della crisi in Ucraina, poi la Guerra Civile Usa fra 2014 e 2015, la guerra Russo – Turca nel 2016. Mi sono documentato e la ultima epidemia di Coronavirus importante è avvenuta fra il 1889 e il 1890, che in questo calcolo rientrerebbe nel 2019. Altre epidemie del periodo furono la piaga di Hong Kong dal 1894, Colera nel 1899 e la polmonite manciuriana fra il 1910 – 11, periodo al quale siamo più o meno allineati, potenzialmente. Il 2019 si allaccia potenzialmente al periodo 1894 – 1902. Ciò vorrebbe dire che entriamo nella rievocazione della Prima Guerra Mondiale nel 2021!!!

Esaminiamo ora alcuni grafici per valutare un altro aspetto della teoria:

SETTEMBRE 2001 – DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036
2001 ANNO COMPLETO E IL 9/11 – DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036
SETTEMBRE 2001 – DATA ZERO 5 DICEMBRE 2036
ANNO 2020 COMPLETO E 11 MARZO 2020 – DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036
2021 ANNO COMPLETO E 6 GENNAIO 2021 (USA, CAMPIDOGLIO) CON DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036 E’ IL GIORNO PIU’ SIGNIFICATIVO DELL’ ANNO (PUNTO PIU’ ALTO DI NOVITA’) E IL PICCO SI TROVA ALL’ 8 AGOSTO 2021
2021 ANNO COMPLETO E IL 20 GENNAIO 2021 – DATA ZERO 18 NOVEMBRE 2036
2021 ANNO COMPLETO E 13 GENNAIO 2021, IL SECONDO IMPEACHMENT DI TRUMP – DATA ZERO 17 DICEMBRE 2036

Ad ogni modo, per ora noi continuiamo a fare ricerche con la prospettiva di arrivare ad una Data Zero della Timewave in anni più recenti, incluso e soprattutto nel 2021. Al momento, nessuna delle risonanze storiche da me registrate come potenziali supera l’ allaccio con il 13 dicembre 2026, la data più lontana in assoluto che mi è capitato di trovare come data zero potenziale, dall’ allaccio fra due eventi potenzialmente risonanti e la formula corrispondente. Al PRIMO POSTO, fra le date zero potenziali, abbiamo il 4 AGOSTO 2021, con 33 risultati, secondo il 17 giugno 2021 con 28 risultati, terzo posto 14 luglio 2021 con 22 risultati, quarto posto 12 giugno 2021 con 19 risultati, e anche 21 giugno 2021, con 18 risultati. Altre date da tenere in notevole considerazione sono 15 novembre 2021, e 10 e 24 luglio 2022. Più rari, progressivamente, i risultati che danno come data zero date in anni 2023 – 2024 – 2025 – 2026.

Pronti al peggio

Questo pezzo del gruppo dub-funk-ska-trip hop italiano, Casino Royale, risalente allo stesso periodo (1994-1995) dello spot pubblicitario presentato nel precedente post (bell’anagramma, spot, post), mostra come già da un bel po’ di tempo, in una buona parte del cervello collettivo, vi sia quest’idea che nel futuro, date le premesse che ci offre il presente, ci si debba attendere “IL PEGGIO”… Tra l’altro, il titolo dell’album, “Sempre più vicino”, da cui è tratto il pezzo in questione, si riferisce alla scadenza del 2000, che all’epoca era ancora nel futuro, un anno che, per molti, era visto come “il futuro” o anche “fine del mondo, apocalisse”, un po’ come sarebbe stato il 2012.

Dello stesso gruppo, degno di nota anche il brano – questo tratto dall’album “Dainamata” del 1993 – “Treno per Babylon”, che interessò molto il fu blogger Mondart, a cui glielo feci conoscere.

Buon ascolto.

Nel mezzo di un’eclissi 
Resi invisibili 
Non sento piu’ messaggi 
Non riesco a riceverli 
Nel bene virtuale 
Paludimentali 
Immuni dai problemi 
Indifferenti cronici 
E’ un mondo che che s’e’ chiuso in casa 
E mamma che ogni giorno va al lavoro da brava 
Non vedo non parlo e non sento 
I resti di scimmia che trovano un senso sento che 
Bum, bum! Casino Royale ho un sospetto nella testa 
Qui la Fede non basta 
Bum, bum questo non e’ il peggio ma la strada e’ giusta 
Qui la storia e’ questa 
Nessun ideale, zero meno, buco nero, niente 
Cibo per la mente nada 
Mediocrita’ ci domina 
Dimmi se mi sbaglio se e’ la verita’ 
Se ci chiedete come state 
Que’ sera’ sera’, que’ sera’ sera’ 
Pronti al peggio non c’e’ male 
Que’ sera’ sera’ e così sara’ 
La sicura casa europea non e’ piu’ sicura 
E qualche stanza brucia ahi 
E dalla serratura vedi tutto vale tutto 
Quello che non avresti mai voluto vedere 
Bum, bum! Casino Royale ho un sospetto nella testa 
E il meccanismo si guasta 
Bum, bum questo non e’ il peggio ma la strada e’ giusta 
E avere Fede non basta 
Esplode TNT, respiri DDT 
Perdi la partita con gli ipocriti 
Que’ sera’ sera’ e così sara’ 
Qualcosa forse peggio di questa realta’ 
Se ci chiedete come state 
Pronti al peggio non c’e’ male 
Que’ sera’ sera’, que’ sera’ sera’

Altri testi su: http://www.angolotesti.it/C/testi_canzoni_casino_royale_5352/testo_canzone_pronti_al_peggio_199295.html
Tutto su Casino Royale: http://www.musictory.it/musica/Casino+Royale

 

21/12/12, un anno dopo

https://civiltascomparse.wordpress.com/2012/12/21/21122012/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2012/05/09/21122012-la-punta-del-cono/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2012/12/31/gli-orfani-dellattesa-per-il-2012/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2012/01/06/un-accumulo-di-precedenti/

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december

Povera Gaia
anche i Maya vogliono la tua taglia
pure la massaia lo sa, per la fifa tartaglia
decifra una sterpaglia di codici ma il 20-12
non incide se non nei cinematografi.
Uomini retti che sono uomini rettili
con pupille da serpenti
più spille da sergenti
vogliono la tua muta, Gaia
ti vogliono muta, Gaia
la bomba è venuta a galla adesso esploderà.

Reti di rettiliani, andirivieni d’ alieni
velivoli di veleni, tutti in cerca di ripari ma

La fine di Gaia non arriverà
la gente si sbaglia
in fondo che ne sa.
E’ un fuoco di paglia
alla faccia dei Maya e di Cinecittà.
La fine di Gaia non arriverà!
La fine di Gaia non arriverà!

Anche E.T. è qui, mamma che condanna!
E’ un pervertito, ha rapito Gaia per fecondarla
con alieni adepti che scuoiano coniglietti
e li mostrano alle TV spacciandoli per feti extraterrestri.
C’è chi vuole farsi Gaia con fumi sparsi in aria
da un aereo che la ingabbia come all’Asinara.
Si narra che gaia sniffi,
abbaia anche Brian Griffin.
E’ Clyro come i Biffy che gaia Gaia non è.
Tra San Giovanni, Nostradamus e millennium bug
sulla sua bara chiunque metterebbe una tag.

Ma la fine di Gaia non arriverà
la gente si sbaglia
in fondo che ne sa.
E’ un fuoco di paglia
alla faccia dei Maya e di Cinecittà.
La fine di Gaia non arriverà!
La fine di Gaia non arriverà!

Né con i passi di Godzilla né coi passi della Bibbia,
Gaia sopravviverà
a questi cazzo di asteroidi che non hanno mai schiacciato
neanche una farfalla.
Sei tu che tratti Gaia come una recluta a naja
ami il petrolio ma la baia non è una caldaia
la tua mannaia lima l’aria mica l’Himalaia!
Gaia si salverà, chi salverà il soldato Ryan?

Non i marziani ma te dovrò respingere
non i marziani ma te dovrò respingere e vedrai..

La fine di Gaia non arriverà
la gente si sbaglia
in fondo che ne sa.
E’ un fuoco di paglia
alla faccia dei Maya e di Cinecittà.
La fine di Gaia non arriverà!
La fine di Gaia non arriverà!
La fine di Gaia non arriverà!
2012: nemmeno un temporale!

A proposito del film NIRVANA di Gabriele Salvatores

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Mi piacerebbe, in futuro, scrivere qualcosa a proposito di NIRVANA, un sorprendente film italiano di Gabriele Salvatores, uscito nel 1997, che anticipava di due anni gli scenari e le tematiche del film MATRIX, il quale avrebbe avuto una risonanza di gran lunga maggiore, anche perché si trattava di un blockbuster hollywoodiano interpretato dalla star Keanu Reeves, e quindi destinato alle platee globali, a differenza del film di Salvatores (uscito solo in Italia, nonostante avesse Christopher Lambert tra gli interpreti), il quale, ambientato in un 2005 alla Blade Runner che non sarebbe mai esistito nella nostra realtà, raccontava di vari personaggi i quali vivevano in un mondo cyberpunk (tipico nei film di quegli anni novanta ma non nel cinema italiano), tra cui il personaggio di un videogioco (intitolato appunto “Nirvana”) infettato da un virus informatico.

Solo_Shot

Bellissimo alla fine quando Solo – il personaggio del videogioco – che ha preso coscienza della sua esistenza proprio a causa del virus informatico, parla col programmatore e quest’ultimo lo fa sparire – su sua richiesta – dalla memoria del computer, per spazzargli via la dolorosa consapevolezza di essere soltanto un essere umano digitale, virtuale. E, immediatamente prima della rivelazione di essere solo (appunto, Solo) una creatura digitale creata dal programmatore, Solo vede “il mondo com’è realmente”, accedendo a una sezione del programma del videogioco che compare oltre la porta di una stanza: ovvero un’interminabile sequenza di zeri e uno, scoprendo, in quel momento, quindi davvero di essere una creatura artificiale fatta di zeri e uno e, nello stesso tempo, con la sua cancellazione, accedendo a una specie di “nirvana digitale.”

Nirvana, stando ai dati di Wikipedia, è stato il film di fantascienza italiano che ha avuto più successo commerciale, è uscito in quello stesso periodo di fine anni novanta, probabilmente partecipando, forse unico film italiano, allo stesso zeitgeist (=spirito del tempo), e in un certo senso anticipandolo perfino, di film americani come “Matrix”, “The Truman Show”, “The Thirteen floor”, tutte storie in cui un personaggio si trova faccia a faccia con la scoperta che il mondo che ha sempre visto come “reale”, “la realtà delle cose”, in verità è una costruzione artificiale, lui compreso. Quindi, si trova di fronte a una vera e propria “fine del mondo” e, non a caso, in quella fine anni novanta (immediatamente prima del giro di boa del fatidico anno 2000), uscirono anche film dedicati esplicitamente alla “fine del mondo” in senso classico, distruttivo, come i contemporanei “Armageddon” e “Deep impact”, (forse anche il “Titanic” di James Cameron può essere compreso nella lista) nel pieno di quella “globalizzazione a guida stelle e strisce” che, proprio nell’esatto momento in cui uscivano tutti quei film stava cominciando, non a caso, la sua china discendente.

Ma questa, come si dice sempre in questi casi, è un’altra storia.