Protetto: La follia di Christopher Knowles – parte seconda
3 06 2020Commenti : Inserisci la tua password per visualizzare i commenti.
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237: la minacciosa memoria crepuscolare del futuro
26 02 2020
E se il “237” segnalasse un messaggio molto specifico?

Cassandra predice il futuro e nessuno le crede. Il lavoro dei registi si svolge nel corso di quel fiume chiamato futuro, li vediamo immergersi in quella via acquatica spazio-temporale paradossalmente senza alcun riguardo allo stesso scorrere lineare del tempo causa effetto dal passato al futuro. Cassandra rivela appunto il futuro. E il numero 217 è un indizio per arrivare al 237.




Cassandra fu una donna della mitologia greca che non stava simpatica a nessuno perché faceva profezie vere ma che non venivano credute. Oggi il suo nome è impiegato come artificio retorico per indicare qualcuno le cui accurate profezie cadono nel vuoto. Brad Pitt, la camicia hawaiana, Cassandra, e le profezie. Tutto questo per me stava scorrendo assieme.

Il “complesso di Cassandra” disegna il profilo di qualcuno che pensa di poter prevedere il futuro senza sentirsi in grado di cambiarlo. Uno dei più specifici ed eloquenti esempi di questo complesso si trova nel film “L’esercito delle dodici scimmie”, interpretato da Brad Pitt, Bruce Willis, Madeleine Stowe, Christopher Plummer e David Morse.
Il critico cinematografico Roger Ebert trovò la descrizione del futuro di “L’esercito delle dodici scimmie” simile a quella di Blade Runner (1982; anche questo scritto da David Peoples) e di Brazil (1985; anche questo diretto da Terry Gilliam). “Il film è una celebrazione della follia e del destino, con un eroe che prova a uscire dal caos della sua condizione, ma non ci riesce” scrive Ebert. “Il film è freddo, oscuro, umido e anche la storia d’amore tra [Bruce] Willis e [Madeline] Stowe è disperata piuttosto che gioiosa.”

https://it.wikipedia.org/wiki/L%27esercito_delle_12_scimmie
L’uso del viaggio nel tempo in “L’esercito delle 12 scimmie” serve per illustrare il “complesso di Cassandra”, e la trama sfrutta appieno questa opportunità. James Cole, giungendo dal futuro, ha ben coscienza della catastrofe imminente e capisce inoltre che il risultato non può essere evitato. Nella sua realtà, il virus ha già spazzato via la maggior parte dell’umanità—è un fait accompli, un “fatto compiuto”. La sua ovvia diagnosi per lui nel 1996 è il “complesso di Cassandra”, e per questo viene curato dalla dottoressa Railly che è una dei più importanti esperti in materia. Le sue credenziali in quest’area vengono ben mostrate nel film durante la firma di un libro, mentre tiene una lezione dedicata all’argomento. Ironicamente, più tardi nel corso del film quando finalmente comincia a credere che James non è folle, [non ha il “complesso di Cassandra”] lei stessa a quel punto diviene l’esempio prototipo del “complesso di Cassandra”; sa che quasi tutti moriranno, ma non c’è niente che può fare per impedirlo.


Ne “L’esercito delle 12 scimmie”, i personaggi di Bruce Willis (James Cole) e della Stowe (dottoressa Kathryn Railly) guardano proprio Vertigo mentre si stanno trovando in fuga.
“Penso che noi due abbiamo già visto prima questo fim,” lui le dice mentre sta diventando evidente che vivono in un mondo che è un eco letterale della narrativa di Boileau-Narcejac adattata da Hitchcook per Vertigo. A questo punto, i due si stanno finalmente avvicinando all’aeroporto dei sogni [profetici] di Cole fin dall’infanzia. Kathryn ha indossato una parrucca bionda come travestimento, mostrando a Cole la sua propria eco della trasformazione finale di Judy Barton in Madeleine Elster [in Vertigo appunto]. Kathryn usa anche il nome Judy come soprannome una volta in aeroporto. Fonte.




“Mr. Sandman” è una canzone popolare scritta da Pat Ballard pubblicata nel 1954 e registrata nel maggio di quell’anno da “Vaughn Monroe & His Orchestra” più tardi nello stesso anno da “The Chordettes and The Four Aces”, “i quattro assi”. Il film Back to the Future II , “Ritorno al futuro II” (1989) viene adoperata la versione “The Four Aces” di “Mr. Sandman” in almeno due occasioni.
Accanto a “Veloci di mestiere” (1979) e il suo “Sandman Inn Room 237,” David Cronenberg presenta il “237” in Scanners (1982), un horror fantascientifico canadese, incentrato su un gruppo di persone dai devastanti poteri telecinetici e telepatici.


[La mattina del 3 ottobre 1979, la Claudia Jennings di “Veloci di mestiere” si addormentò al volante della sua VW decapottabile mentre andava verso Malibù facendo un frontale con un furgone sul Topanga Canyon Boulevard. Morì pochi minuti dopo a causa di gravissime ferite.]

C’è qualcosa di molto predittivo nell’opera di David Cronenberg.

E Cronenberg ha condiviso col pubblico l’inquietante ricordo crepuscolare del suo futuro. Perché nel 1979 in “Veloci di mestiere” e nel 1981 in Scanners, David Cronenberg predisse una data significativa ~ per il calendario non americano ~ 237.

Nell’articolo seguente
a un certo punto viene citato un film intitolato “CASSANDRA crossing”.
Proprio come i passeggeri del film Cassandra crossing, diversi conducenti di mezzi automobilistici, sono riusciti a fermarsi in tempo un secondo prima di crollare assieme al ponte o andare verso il vuoto e, recentemente, il divulgatore e contro-informatore Rocco Bruno ha utilizzato la metafora del ponte Cassandra crossing per dire come, passeggeri di un tipo di civiltà profondamente in crisi, dobbiamo “saltare giù” prima di crollare assieme a questa stessa civiltà.

L’evento che sembra avere inviato un terremoto spazio-temporale, un “crono-sisma”, attraverso il mondo dei realizzatori di film, di cui registi, produttori, scrittori, e altri “percepiscono” “avere senso,” e “predicono” attraverso l’uso del “237,” è il DISASTRO del film di “La zona del crepuscolo” cioè “Twilight zone, the movie”.
https://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_sul_set_di_Twilight_Zone
Durante le riprese dell’episodio “Time Out” di [Twilight Zone: The Movie] diretto da [John] Landis il 23 luglio 1982, intorno alle due e mezza di notte, l’attore Vic Morrow e l’attore bambino Myca Dinh Le (di sette anni) e Renee Shin-Yi Chen (Chén Xīnyí, di sei anni) morirono in un incidente di elicottero sul set. I due attori bambini furono assunti violando la legge californiana, che proibisce agli attori piccoli di lavorare la notte o nelle vicinanze di esplosioni, e richiede la presenza di un insegnante o tutor. Durante il successivo processo, l’illegalità dell’ingaggio dei due bambini fu ammessa dalla difesa, con Landis che ammise la sua colpevolezza (ma non per l’incidente), e ammise che il loro ingaggio fu “sbagliato”.
Il produttore e co-regista Steven Spielberg fu così disgustato da come Landis maneggiò la situazione, da troncare l’amicizia con lui invocando pubblicamente la fine della New Hollywood Era, in cui i registi avevano il controllo quasi completo del film. Quando i giornalisti gli domandarono dell’incidente, Spielberg dichiarò “Nessun film è così importante da rischiare di morirci. Penso che le persone siano sempre più contro i produttori e registi che pretendono troppo. Se qualcosa non è sicuro, c’è il diritto e la responsabilità per ogni attore o membro della troupe di gridare, ‘Dacci un taglio!’
Nella scena del finale originale, il personaggio di Morrow avrebbe dovuto tornare indietro nel tempo e incappare in un villaggio vietnamita deserto in cui trovava due bambini vietnamiti quando appare un elicottero dell’esercito USA e inizia a sparargli addosso. Morrow doveva prendere entrambi i bambini sotto le sue braccia e fuggire dal villaggio mentre l’elicottero lo distruggeva con esplosioni che avrebbero portato il personaggio a redimersi. Il pilota dell’elicottero guidava male attraverso le palle di fuoco generate da un effetto pirotecnico. Un tecnico a terra non lo sapeva e detonò due cariche pirotecniche ravvicinate. Tutti e tre furono uccisi all’istante; Morrow e Le furono decapitati dalle pale superiori del rotore dell’elicottero mentre Chen fu schiacciato a morte da uno dei montanti.” […]


Nel 1982 (uno degli anni che noi del blog teniamo d’occhio), avvenne anche questo:
Il film horror “Poltergeist, demoniache presenze”, tra l’altro, rimase in seguito tristemente famoso poichè una delle sue interpreti, Dominique Dunne, venne ammazzata a soli 22 anni dal suo ragazzo con cui non voleva stare più insieme. Il fatto avvenne nello stesso 1982 dell’uscita del film e mentre Dominique Dunne stava girando le prime scene di una nuova mini-serie tv su mostruosi extraterrestri, la quale sarebbe stata poi conosciuta come “V, i visitors”.
Oltre intorno alla metà di settembre di quello stesso ’82, alla morte della principessa hollywoodiana Grace Kelly quasi quindici anni esatti prima della morte di un’altra principessa: Lady Diana.
https://it.wikipedia.org/wiki/Grace_Kelly#La_morte
In quel settembre, chi scrive si trovava in Sardegna, prima di iniziare a frequentare la prima elementare, a bordo di un piccolo canotto con la scritta “Montecarlo”. Se mi gira, prima o poi cercherò la foto corrispondente e se la trovo magari la pubblicherò.




Versione originale di Loren Coleman:
http://copycateffect.blogspot.com/2020/02/TwilightFuture.html
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Il “237” di Shining in Sh! The Octopus del 1937 e la “stanza 27”
21 01 2020Attenzione: alla fine di questa fine versione italiana dell’articolo di Loren Coleman su un ulteriore esempio del numero 237 della stanza di Shining in film precedenti Shining, ho scritto una sincro allerta.


In “Cripto-kubrickologia (#cryptokubrology): il numero 237 dopo di Shining ci siamo chiesti se ce ne fossero altri di film con dentro il 237 prima dell’uscita di Shining nel 1980, oltre ai film già menzionati qui.
Uno di questi “237” si vede apparire in un film commedia, una oscura “monster comedy” americana del 1937 intitolata Sh! The Octopus. Compare come numero di stanza dell’ospedale in cui si trova l’attrice Marcia Ralston.
Nonostante gli attori Hugh Herbert e Allen Jenkins fossero già comparsi in uno stesso film, questo è il primo che li vede uniti in un vero e proprio team. La bizzarria del film ne ha fatto un “cult movie”.



Herbert and Jenkins interpretano due detective imbronciati, i quali, alla ricerca di un maestro del crimine dal nome “The Octopus”, finiscono per ritrovarsi dentro un faro marittimo infestato pieno di personaggi sospetti, tra cui il personaggio principale, il quale sembra essere un autentico polpo.


Sul sito “1000 Misspent Hours” Sh! The Octopus viene visto come “uno dei pochi conosciuti esemplari di un genere apparentemente impossibile, la parodia di una parodia. A ben vedere, infatti, il film è stato interpretato come una parodia di The Gorilla, il quale fu egli stesso una parodia di film sulle case misteriose quali The Bat e The Cat and the Canary. Infine, Sh! The Octopus è abbastanza semplicemente uno dei più strani e illogici film della sua – e di ogni altra – era.”

Per quanto riguarda la stanza 237, può avere una funzione speciale in questo film. Dopo che il faro marittimo esplode e gli spettatori pensano che il film sia finito, in realtà non lo è.
Invece della fine c’è una dissolvenza su una scena in un ospedale dove uno dei personaggi principali “è su un letto, si agita e viene assistito. Si scopre che è svenuto a causa di tutte quelle pillole che stava prendendo in auto all’inizio del film.” Marcia Ralston e un’altra attrice “sono infermiere dell’ospedale, e uno lo sottolinea in una maniera straordinariamente simile a come si vedrà nella scena finale di “Il mago di Oz” due anni dopo. E quindi tutte quelle cose appena successe? Mai accadute,” scrive il 15 aprile 2008 Stacia, l’autore della recensione (qui).

Il film uscì l’11 dicembre 1937. Schlesinger ne parla come uno dei film usciti per il Natale 1937. Una specie di strambo “cinepanettone americano” ante litteram?!

L’ “Octopus” (altrimenti detto “La piovra”) in anni recenti ha preso un sinistro significato cripto-politico, con il libro The Octopus: Secret Government and the Death of Danny Casolaro di Kenn Thomas e Jim Keith.
Pubblicato originariamente nel 1996 per essere poi elogiato dalla critica, questo libro divenne un classico molto ricercato nella letteratura complottista underground – e oggi detiene prezzi molto elevati nel mercato dei libri da collezione. La nuova edizione tascabile [Feral House, 2004] porta le ricerche complottistiche di Casolaro nel mondo post 11 settembre, per il quale fu considerato un presagio.”
Inoltre, tornando al film, avere un personaggio come “Captain Hook” in Sh! The Octopus è un enigma. Nel 2010 scrissi di una misteriosa serie di morti di piccoli bimbi, tutti uccisi nello stesso modo tramite grucce. Le morti sono spesso dovute a ganci appendiabiti, a volte negli armadi a volte nei bagni. Questo studio apparve il 24 gennaio 2010 in “The Peter Pan/Hook Deaths.” seguito il 27 febbraio 2014 da “New Hook Death.” Nel 2017, ho aggiornato sul fenomeno con un nuovo post.


BTW, Sh! The Octopus ha una scena con un uomo impiccato gocciolante sangue, cosa che, attraverso il “linguaggio del crepuscolo”, ci può portare a ulteriori sincro-indagini riguardanti il film in questione.
Attenzione: sincro-allerta!
Devo ammettere che per tutta la giornata di ieri non avevo molta voglia di fare la versione italiana di quell’ultimo articolo di Loren Coleman sul “237” e la cosa che oggi mi ha spinto decisamente invece a farla è stata la visione ieri di un episodio su un canale YT di ricercatori italiani del paranormale, gli “Italian paranormal research”.
Ne ho visti un po’ di episodi degli “I.P.R.” e devo dire che sono bravini e davvero alle volte sembrano riuscire a presentare nelle loro riprese qualcosa di davvero poco spiegabile con gli schemi scientifici classici con cui vediamo il mondo.
Gli ultimi episodi da loro inseriti hanno per me un particolare motivo di interesse dovuto al fatto che, per questa loro indagine, si sono recati in un enorme hotel senza nome abbandonato in un luogo sperduto (ci ricorda qualcosa?), nel quale sembra abbiano svolto dei rituali. A questa indagine i due del’ I.P.R. hanno fatto partecipare – con un piccolo inganno – una loro amica presentatrice tv, la quale non è avezza alle ricerche sul paranormale e, infatti, una volta nel luogo, mostra di avere una gran paura tale da paralizzarsi non riuscire nemmeno, a un certo punto, ad avanzare lungo un corridoio in fondo a cui si sono uditi dei rumoretti inspiegabili.
La cosa che veramente mi stupisce, anche ora che ne rifletto scrivendo, è che questo episodio, “La stanza 27, ‘brutte sensazioni’ ” mostra delle analogie con questo ultimo articolo di Loren Coleman: la stanza dell’hotel “maledetta”, con un numero che ha il 66% delle cifre del “237”. Inoltre a un certo punto, nella stanza in questione viene mostrata una gruccia, un appendiabiti (oggetto dai “comportamenti strani” già visto in un’indagine precedente lì dentro) e la stessa ragazza che s’è presa paura ha anche tirato in ballo la storia di un “marinaio” avente qualcosa a che fare con vicende oscure presumibilmente avvenute nell’hotel e in particolare dentro quella stanza.
Stranamente tutti elementi che in qualche modo compaiono anche nel film Sh! The Octopus e nell’articolo di Coleman a lui dedicato.

Articolo che, oggi ho scoperto dopo aver visto ieri il filmato degli I.P.R., Coleman ha aggiornato proprio aggiungendo quella parte di Sh! The Octopus in cui c’è l’uomo appeso a gancio e quei riferimenti di suoi precedenti articoli su omicidi di bambini uccisi da appendiabiti.
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