L’11 aprile 1954 non è successo niente

27 11 2010
Precedentemente, abbiamo scritto di come l’anno 1956 sia stato un anno BIG BANG per il tipo di discorso storico in cui ci troviamo tuttora, perlomeno fino alla finestra temporale 2012 – 2030. Nel 1956 è iniziato veramente a impennarsi il mondo post-crollo di scenario 1945: la musica rock, i 45 giri, l’hard disk, la nouvelle vague, le prime crepe nel sistema sovietico, le avvisaglie della decolonizzazione africana, i primi tumulti giovanili nel mondo occidentale, la Fiat Nuova500, Marilyn Monroe, Elvis, James Dean, i quiz in TV, i telefilm e le radioline, i missili verso lo spazio in preparazione…
Abbiamo scritto – essendone assolutamente convinti – che, a partire dal 1956, si è sprigionata l’ “ultima vampata della supernova (prima della sua implosione)”, i FAVOLOSI ANNI SESSANTA non sono altro che questo: le estreme scintille della STORIA LINEARE riportata nei libri di scuola, con tutte le sue celebrazioni. Le ultime scintille dell’arte, del cinema, della letteratura.

Dopo il 1971-1973, con l’abbandono degli ACCORDI DI BRETTON WOODS  del 1945, la grande crisi petrolifera e l’inizio della STAGFLAZIONE, la storia lineare celebrativa (strapiena di date da ricordare, di anniversari, di cultura degli almanacchi) ha iniziato il suo lungo addio. L’ACME di questo lungo addio, compreso in tre decenni + 1, anni settanta, ottanta, novanta e 2000, lo stiamo vivendo proprio adesso, dopo la grande crisi finanziaria 2007-2008.
Stiamo bevendo il calice amaro dell’abitudine fino in fondo, il tempo delle repliche, dei revival, dei remix, dei mille cantanti, dei mille scrittori, dei mille registi che cantano, scrivono e filmano sempre le stesse cose del passato e si assomigliano tutti quanti tra loro sta raggiungendo il parossismo. Siamo stati dunque in qualche modo colpiti da questa notizia, in cui si dice che l’11 aprile 1954 è stato calcolato come IL GIORNO PIU’ NOIOSO DEL XX SECOLO, chissà perchè proprio nel momento in cui stava covando un quindicennio tutt’altro che abitudinario!

11 aprile 1954, il giorno più noioso

Un numero di importanti eventi mondiali accadde nel 1954. Tra di essi, il superamento del record del mondo da parte del podista britannico Roger Bannister, la regina d’Inghilterra per la prima volta visita l’Australia e la sexy star Marilyn Monroe sposata al giocatore di baseball Joe Di Maggio.

Tuttavia, dei molti storici giorni nel 1954, c’è stata una discreta giornata a cui è stato di dato il titolo di “più noiosa”. Oggi questa data è proprio così importante, precisamente perchè di nessun interesse nella storia.

L’hanno detto anche gli esperti, l’11 aprile 1954 è stato il giorno più noioso lungo l’arco del ventesimo secolo. Dopo aver fatto scorrere trecento milioni di fatti in un motore di ricerca [attraverso un algoritmo], gli scienziati si sono accorti che non potevano trovare una parola chiave che indicasse la morte di celebrità [o qualsiasi altra notizia significativa] in quel giorno.

Le migliori notizie che il motore di ricerca è stato in grado di mostrare sono la preparazione dei belgi per le quarte elezioni del dopoguerra e la nascita di un universitario turco che insegna elettronica.

Ci sono anche notizie sul giocatore di calcio Jack Shufflebotham, che morì all’età di sessantanove anni. E il colpo di stato pianificato [e mai attuato] a Yanon, una colonia francese in India.

“Stiamo scoprendo che il risultato in uscita della ricerca [sulla giornata con meno notizie significative] è l’11 aprile 1954, di domenica” dice William Tunstall-Pedoe, il fondatorie di un motore di ricerca, True Knowledge, con sede a Cambridge, come riportato dal Daily Mail.

“C’è solo una persona nata in quel giorno che può avere una qualche forma di notorietà, Abdullah Atalar, uno studioso turco che insegna elettronica.”

Questo non è il solo giorno che ha ricevuto il titolo di “più noioso” nella storia. Basandosi sulla BBC (radio), anche il 18 aprile 1930 è considerato essere il più noioso.



Infatti, alle 18:30 di quel giorno, alla radio che avrebbe dovuto trasmettere notizie, con rassegnazione l’annunciatore disse: “Non ci sono notizie.”

Ma ora gli esperti non sono d’accordo che il 18 aprile 1930 sia stato il giorno più noioso. Dicono che in quella giornata il mondo era in una grande depressione o malessere. In quel giorno, tra l’altro, morì Arcoverde Joaquim de Albuquerque Cavalcanti, il primo cardinale che nacque in America Latina.

C’è anche la nascita di Clive Revillm, attore neozelandese conosciuto per le sue interpretazioni di Shakespeare in scena a Londra.





Il 24 novembre 2010 non è successo niente

25 11 2010
In precedenza, abbiamo scritto di un possible CROLLO DI SCENARIO. La progressione di Fibonacci della linea del tempo (non è esatto vederla come una linea diritta) si avvicina inesorabile verso un livello di novità INFINITO. 

Come abbiamo avuto già modo di scrivere, la famosissima data del 21 dicembre 2012 non è assolutamente detto che sia quella “giusta”. E non ci spingiamo a dire che “è vicino il momento in cui il progetto dell’Universo si renderà manifesto”, non siamo così lirici. Diciamo che si aprirà una FASE COMPLETAMENTE NUOVA, la quale sarà come se ci riportasse a una percezione di realtà confrontabile con quella di millenni e millenni fa, prima dell’invenzione della scrittura, dove il senso di UNITA’ SINCRONICA si distinguerà molto più nettamente rispetto a come succede ora.

Possiamo affermare che, in particolar modo per quanto riguarda la vecchia percezione della realtà che conosciamo benissimo, LA MECCANICITA’ RAGGIUNGERA’ IL PAROSSISMO. Ci attendono minestre riscaldate sempre più vuote di vita e di energia. Sempre le stesse facce. Sempre gli stessi personaggi, simili a robot. Sempre gli stessi discorsi. Soprattutto in Italia (l’eccellenza nel campo delle non-novità), ma non solo.
E’ probabile che, prima del momento in cui il tasso di novità raggiungerà l’infinito, la vecchia realtà deve diventare ESTREMAMENTE MECCANICA E DELUDENTE.
E forse il fatto che sia così meccanica e deludente è perchè “i topi stanno abbandonando la nave”. Sempre più persone sono parecchio insoddisfatte dei limiti della mente ordinaria, e questa società è del tutto fondata sui meccanismi della mente logica, dello stato di veglia tanto celebrato quanto è minimizzato lo stato onirico.
Tutto si sta sfasciando, sta andando per inerzia in un modo inumano, come un’automobile senza direzione che non sa più dove andare, si limita a seguire una strada senza alcun futuro.
Ce ne sarebbero di cose da dire, soprattutto riguardanti coloro che guadagnano milioni perchè il loro compito – pagato lautamente – è quello di rimbambire le coscienze, di ridurle al limite della stupidità. A coloro che vogliono far aprire gli occhi (il TERZO OCCHIO, soprattutto) gli si da una zuppa come elemosina.
Recentemente sono apparsi tre CERCHI NEL GRANO: il 22 maggio a Wilton Windmill nel Regno Unito, il 13 giugno a Poirino, in Italia e il 21 giugno ancora nel Regno Unito, presso Vale of Pewsey.

 

Crop

Grazie all’applicazione di formule matematiche e del codice ASCII (dal momento che i settori in cui sono divisi i cerchi possono essere decodificati in questo modo), si è riuscito a ricavare questo messaggio:

Noi che facciamo i cerchi nel grano, vogliamo con questo disegno precisare la data che vi avevamo indicato nel precedente disegno impreciso [riferendosi ad altri cerchi], e quindi la data che dovete considerare è il 24 novembre 2010.

Naturalmente, oggi 25 novembre, gli scettici e gli increduli patologici si sono scatenati, facendo notare l’ennesima bufala o forzatura inerente i cerchi nel grano, hanno snocciolato le loro solite banalità a cui siamo abituati: “non c’è stato alcun contatto extraterrestre di massa, non c’è stato alcun risveglio di coscienza, non è scoppiata la Terza Guerra Mondiale”.
Non è scoppiata la Terza Guerra Mondiale…
Intorno alle ore 14:30 del 23 novembre (6:30 del mattino in Italia) l’esercito della Corea del Nord ha bombardato a colpi di artiglieria l’isola di Yeonpyeong, appartenente alla Corea del Sud, uccidendo quattro persone e ferendone una ventina.

I due stati sono tecnicamente ancora in stato di guerra dal 1953, avendo firmato solo un armistizio e non un trattato di pace. In questi 57 anni è senza dubbio l’attacco più grave perpetrato dal regime pseudostalinista del nord verso il regime democratico di libero mercato del sud, dal momento che precedenti salve di proiettili simili erano sempre finite in mare. La situazione a quelle latitudini è paradossalmente ancora congelata all’epoca della Guerra Fredda e dei blocchi contrapposti. Oggi come oggi, l’unico alleato (se così possiamo chiamarlo) della Repubblica Democratica di Corea è la Repubblica Popolare Cinese, e la Federazione Russa ha la tendenza a mostrare una specie di comportamento “da Ponzio Pilato” nei confronti della questione.
La questione è che uno dei tasselli imprescindibili dell’ Impero Militare USA sono le basi che possiede in Estremo Oriente, tra cui i quasi trentamila uomini di stanza nella Corea del Sud.

Zbigniew Brzezinski, il celeberrimo politologo di orgine polacca – ed ex consigliere per la sicurezza nazionale durante l’amministrazione USA Carter – nel suo libro The great chessboard (“La grande scacchiera”) spiega come l’impero guidato dagli Stati Uniti deve essere BIFRONTE per mantenersi, ovverosia avere contingenti militari in Europa e nell’Estremo Oriente, in modo da dominare l’Eurasia.
In Europa, archiviato da tanti, tanti anni il Patto Di Varsavia, la NATO mantiene le sue forze contro non ben precisati “Stati canaglia” e contro l’ancora meno precisato “terrorismo”. Nell’Estremo Oriente c’è – è vero – l’ambigua minaccia cinese, possibile futura potenza espansionista soprattutto verso la “provincia ribelle” di Taiwan, ma è ancora più vero che esiste un pretesto il quale è identificato, appunto, con la Corea del Nord, uno stato che ha percentuali altissime di militarizzazione e percentuali bassissime di diritti umani, un paese del tutto fuori dal nostro tempo.
Questa “BERLINO EST temporale” (nel senso che è come un cuneo di anacronismo stalinista tra le regioni moderne dell’Estremo Oriente) è uno stato cuscinetto tra due blocchi: quello Occidente-Giappone-Taiwan-Sud Corea e il blocco cinese.
Come scrive Paolo Della Sala: “Guai se questa No country for free man passasse sotto il controllo cinese: ne deriverebbe un crollo immediato per il governo di Seul e per il Giappone”.
“Guai se Seul conquistasse Pyongyang: Pechino reagirebbe con le armi e sarebbe una guerra regionale mostruosa – con le Coree, il Giappone, Taiwan e la Cina – a rischio di Terza Guerra Mondiale”.
Sono persuaso che lo sgretolamento di quell’ultimo avamposto isolato della Guerra Fredda, oltre a riunificare giustamente uno stesso popolo diviso da un’ideologia insensata (come fu per la Germania nel 1990), potrebbe voler significare il far ritornare a casa i militari USA dalla Corea del Sud, e penso che in non molto tempo ciò avrebbe effetti dirompenti sugli equilibri globali, una reazione a catena che forse sarebbe in grado di far ritornare a casa anche i militari USA di stanza in Europa, riformulando del tutto la NATO e includendovi completamente la Federazione Russa.

Strane giornate quelle del 23, 24 novembre.
Oltretutto tempestate contemporaneamente da altre notizie imbizzarrite: la crisi dell’Irlanda che ha sconvolto borse e mercati e può mettere in forse lo stesso futuro dell’Euro, Julian Assange di WikiLeaks il quale afferma che “Nei prossimi mesi vedremo un nuovo mondo, dove la storia globale verrà ridefinita”, il governo italiano battuto in aula due volte, gli studenti che assaltano il Senato, il Colosseo e la torre di Pisa, i cattolici cinesi ordinano vescovi senza l’autorizzazione vaticana e il Papa ammette che potrebbe dimettersi, Emilio Fede preso a pugni da un certo Gian Carlo Giuliani.
Già hanno ragione gli scettici che prendono in giro la comunicazione proveniente da quei cerchi nel grano, non è proprio successo niente.





La Seconda Esplosione Cambriana o la transizione meta-sistemica umana (2)

21 11 2010

Nel corso del tempo i meccanismi e gli schemi di comunicazione sono evoluti considerevolmente permettendo al controllo di massa un meccanismo per incontrare il mondo. Adesso la gente principalmente interpreta il suo mondo attraverso i discorsi della cultura e dei media dominanti anzichè attraverso l’esperienza diretta e il passaparola. I significati della produzione e della distribuzione sono evoluti nella misura in cui le persone sono del tutto indipendenti dall’organizzazione per le loro necessità di vita. La collocazione geografica delle persone è diventata rigidamente istituzionalizzata con le città dove la gente è stretta in strutture multicellulari come i complessi di appartamenti suburbani, i quali agiscono come membrane cellulari contenenti il nucleo umano, e sono provviste di interfacce in una organizzazione più ampia, attraverso telefoni, televisione, sistemi di trasporto, elettricità, tv via cavo, internet e così via.Questo è essenzialmente un breve profilo della storia sistemica della civilizzazione umana, è essenzialmente l’addomesticamento dell’essere umano, e ciò è stato molto probabilmente adattato dalle lezioni imparate dall’addomesticamento degli animali, ed è forse per questo che gli aborigeni australiani non l’hanno mai sviluppato, perchè non si sono mai occupati di addomesticare animali di nessun tipo, ma hanno invece sviluppato tecnologie di integrazione nell’ambiente naturale.

In questo modo STIAMO DIVENTANDO CELLULE ALL’INTERNO DI ORGANISMI PIU’ GRANDI, e questi organismi ci usano per perseguire i loro propri obiettivi proprio come noi usiamo le nostre cellule per perseguire i nostri obiettivi. Quando noi guardiamo oltre il nostro mondo dalla nostra prospettiva umana, noi principalmente vediamo un mondo di esseri umani impegnati in interazioni e concepiamo ciò come “nazione” o “corporazione” sono soltanto concetti astratti usati per organizzarci in una configurazione produttiva. Ma pensando come voi apparireste dalla prospettiva di una cellula singola, sarebbe soltanto l’esperienza di un mondo di cellule impegnate in interazioni e concetti come “corpo” o “persona” sono solo concetti astratti.

Inoltre, se voi fermate la gente per la strada e gli domandate qualcosa sulle relazioni cellulari che si verificano all’interno dei loro corpi, per la maggior parte delle persone questo è un argomento remoto e astratto. Analogamente, le interazioni tra noi umani sono argomenti piuttosto astratti e remoti per le organizzazioni. Ogni sistema sperimenta e concepisce del suo mondo solo ciò che si trova al suo livello di complessità; le cellule vedono un mondo di cellule, gli umani vedono un mondo di umani e le organizzazioni vedono un mondo di organizzazioni. Non c’è una prospettiva corretta [in assoluto], ogni punto di vista è corretto a modo suo.

Se si paragonano gli individui in un organizzazione alle cellule in un organismo, quindi i nostri sistemi di credenze, i punti di vista sul mondo o i principi organizzativi dentro le nostre menti sono analoghi al DNA dentro i nuclei delle cellule. E’ la matrice trasformativa che prende gli stimoli d’ingresso e li trasforma in una sequenza a cascata di stati trasformativi interni, il cui risultato è un segnale di uscita. L’entità percettiva provvede con un meccanismo interpretativo, fornendo significato, valore, contesto, orientamento e direzione, dando struttura al comportamento.

Se ognuno dei nostri sistemi di credenze dovesse cambiare, farebbe come il DNA all’interno di ogni cellula in un organismo che cambia. Ogni cellula si comporta in modo differente e interagisce in modo differente formando dunque emergenti forme collettive differenti, perciò l’intero corpo di un organismo, od organizzazione, assume una forma diversa e diventa essenzialmente una nuova specie di essere. Nel contesto della programmazione genetica e memetica, gli organismi fisici sono sistemi organici innati e le organizzazioni sono sistemi organici acquisiti.

Inoltre, è stato notato che alla base del processo di invecchiamento c’è un fenomeno dove il DNA diventa “consumato”, è più probabile che ciò sia dovuto agli anni di esposizione alle tossine e ad abusi nel proprio stile di vita, dando quindi luogo a un comportamento olisticamente disfunzionale. Ciò potrebbe essere collegato a una popolazione dove la gente diviene cinica ed egoistica, e dovuto agli anni di ipocrisia e rafforzamento egoico da parte della società, quindi una ROTTURA DELLA COESIONE COLLETTIVA. Se i punti di vista delle persone sul mondo fossero allineati con la verità e la loro lealtà verso il collettivo fosse coltivata, la società potrebbe persistere indefinitamente e non ci sarebbe nessun processo di invecchiamento intrinseco. Ma finora, ogni società sembra sperimentare un graduale declino, tendendo verso la decadenza e un diffuso cinismo.

Per illustrare ulteriormente i paralleli tra organismi e organizzazioni, consideriamo le somiglianze tra una singola cellula e gli animali, così come tra i tessuti e gli esseri umani. Una singola cellula di batterio e un animale sono squisitamente adattati al loro ambiente naturale. Se osservate un batterio o un animale in natura, sono integrati armoniosamente nel loro mondo. Tuttavia, i tessuti e gli esseri umani sono integrati nella loro nicchia organizzativa. Se sono liberati nel proprio ambiente, i tessuti e gli esseri umani non possono badare a loro stessi e rapidamente muoiono. Ciononostante, quando i tessuti e gli esseri umani sono sistemati al sicuro all’interno della loro nicchia organizzativa, prosperano ed esercitano collettivamente un grande potere.

Astraendo principi generali propri di scenari differenti, vediamo che la teoria dei sistemi può aiutare, facendo luce su molti fenomeni, apparentemente differenti ma legati tra loro in modo intricato. Ogni livello di creazione è in analogia con gli altri livelli. Una cellula è come un essere umano e un essere umano è come un’organizzazione; ognuno può sperimentare problemi simili ed esibire potenzialità simili. Proprio come la Prima Esplosione Cambriana attraversò un periodo di instabilità e si risolse in un Nuovo Ordine Mondiale, così anche questa Esplosione Cambriana si risolve armonicamente a un livello più alto.

La popolazione umana è cresciuta molto oltre la naturale capacità dell’ambiente, quindi le persone vivono in aree o in modi che in precedenza erano insostenibili ma sono state rese possibili attraverso la tecnologia e sistemi organizzativi come provviste artificiali di acqua, riscaldamento, produzione di merci ecc. Ciò è analogo alle organizzazioni degli eucarioti che sono andati ad occupare ambienti che erano precedentemente impossibili; consideriamo gli uccelli; nessun singolo eucariote può volare. Le persone sono diventate quasi completamente dipendenti dall’organizzazione; se dovesse fallire ci sarebbero masse affamate, conflitto, sofferenza e una devastazione generale dell’ambiente e del tessuto della società. Ciò è analogo alla morte di un organismo multicellulare, la coesione collettiva si rompe e l’eucariote individuale non è in grado di persistere senza la collettività; sebbene quelle di un capello e di un’unghia sopravvivano più a lungo rispetto alla maggior parte delle cellule.

La capacità produttiva di queste organizzazioni di multi-organismi è cresciuta sensibilmente con l’intero paesaggio biologico rimodellato, il cambiamento atmosferico globale, la capacità di annientare totalmente la biosfera del pianeta, l’abilità di spedire sonde presso i pianeti vicini, l’abilità di esercitare il controllo su vasti complessi sistemi attraverso la propaganda, la sorveglianza, la deterrenza, le sanzioni e gli interventi. La loro sfera di consapevolezza fisica e controllo è nella scala dai centinaia di chilometri alle molte migliaia di chilometri.

Le organizzazioni si formano secondo le linee di comunicazione; consideriamo il parere di Macchiavelli sullo sviluppo di una dittatura. Creare un sistema gerarchico dove il potere scorre dall’alto verso il basso, ogni livello tiene d’occhio quello sottostante e c’è una cultura di diffidenza estrema e paura, eliminando dunque ogni altra linea di comunicazione incrociata dalla formazione. Perciò anche se ognuno desidera ribellarsi, nessuno può perchè non ci sono linee di comunicazione lungo le quali la rivolta può essere organizzata. Se delle persone particolari si ribellano saranno azzittite immediatamente, e portati come esempio da quelli di cui sopra al fine di svolgere il loro dovere e ingraziarsi coi loro superiori e, in definitiva col dittatore. Ogni persona è costretta a cercare solo il suo proprio vantaggio e ad avere paura solo delle sua sofferenza, e sono solo in grado di fare questo negli stretti confini della struttura di potere in cui sono intrappolati. Ogni forma di pensiero olistico o attività altruistica è automaticamente abbattuta a causa della natura stessa del sistema.

Nelle società contemporanee occidentali, i mass media formano [come] un canale a banda larga che tenta di influenzare e condizionare le persone alla prospettiva dominante del materialismo, capitalismo, consumo, sfiducia nelle persone, fiducia nelle istituzioni, paura, insicurezza e così via. I media seguono la prospettiva dell’establishment e non pongono mai in dubbio la sua legittimità ma la rinforzano sempre. Al contrario, c’è un gran numero di persone che mettono in discussione i motivi e i metodi, e condannano le azioni del governo e il sistema egemonico in generale, ma questo può solo essere propagato dal passaparola; attraverso la struttura informale della società, mentre la posizione dell’establishment si propaga attraverso tutti i canali dei mass media e, quindi, anche per gran parte del “vitigno”.

Naturalmente i media propagano qualche posizione del non-establishment ma solo in minima parte e solo una versione distorta espressa dalla prospettiva dell’establishment (assai simile a un inoculazione). Dunque il campo della comunicazione, e il suo potenziale organizzativo, è orientato fortemente a favorire l’establishment o la struttura formale della società. Pertanto la nostra società è organizzata sempre più nell’immagine di una struttura formale che si oppone a una struttura informale. Stiamo diventando più una organizzazione meccanica controllata gerarchicamente che una comunità organica auto organizzata. Il processo è ancora organico ma a un livello più alto, proprio come un pannello solare è una foglia, ma a un livello più alto.

Un’altro fattore che determina e controlla lo sviluppo dei sistemi è il sistema delle leggi. Sono meccanismi astratti per canalizzare potere istituzionale e formano anche linee di comunicazione, interazione ed esecuzione. Un sistema particolare di leggi può influenzare il tipo di organizzazione collettiva che può formare. Perciò, nel battibecco in corso tra Stati Uniti e ONU [2005?], gli USA sembrano voler dire che rifiutano di essere parte di un sistema collettivo mondiale sotto l’ONU definito da una legge internazionale, infatti stanno tentando di dominare e controllare il mondo edificando un sistema globale per i fatti loro, che imbriglierà la capacità produttiva del mondo a favore degli USA, i quali prevedono un sistema con la supremazia militare USA come un potere istituzionale e gli interessi USA custoditi in un sistema di leggi.

Ci sono stati, e attualmente ci sono, grandi quantità di strutture organizzative che sono inserite nel loro ambiente e tra di loro, come gli imperi, le corporazioni, le religioni, le unioni, le associazioni, i settori industriali come i media, le industrie, la moda, l’intrattenimento, il cibo spazzatura, le armi, ecc. Poi le università, le nazioni, conglomerati nazionali come l’Unione Europea o le Nazioni Unite, il settore militare…inoltre gruppi attivisti, umanitari, di interesse ecc. Tutto ciò avviente in molte scale differenti, in molti contesti differenti, per propositi molto differenti e ha molti effetti differenti. Forma un complesso ecosistema fortemente squilibrato, e deve costantemente innovarsi e riadattarsi; dunque i precedenti ecosistemi e gli altri collettivi sono stati indeboliti, annichilati o assimilati in un nuovo mondo che sta evolvendo.

Immaginiamo come il mondo sarebbe potuto sembrare alle singole cellule individuali 550 milioni di anni fa. L’equilibrio stabile che avevano sperimentato per milioni di anni veniva lacerato. Nuove strane organizzazioni di cellule stavano imperversando sulla creazione di intrighi e di distruzione. Il fine tessuto del loro ambiente stava cadendo a pezzi con l’atmosfera ricca di metano inquinata dall’ossigeno. Doveva sembrare che il mondo stesse per finire.

Noi umani siamo enormememente differenti dalle cellule, così anche le innovazioni organizzative presenti sono diverse da quelle di 550 milioni di anni fa che evolvettero negli organismi. Tuttavia questa differenza è principalmente nel dettaglio, non nella loro essenza di fondo. Si può osservare le analoghe formazioni di organi primitivi come l’industria, i media, il settore militare coordinate per formare organismi indipendenti primitivi. Questi hanno membrane o bordi, hanno la percezione degli organi di senso e di azioni come il commercio, le forze militari, la diplomazia, e così via. Hanno un crudo senso di identità, benessere, memoria, intelligenza, ecc.

Essi percepiscono ed interpretano il loro ambiente attraverso reti neurali che sono fatte di esseri umani connessi assieme piuttosto che le cellule, e con queste loro prendono decisioni e agiscono su di essi. Proprio come i nostri corpi hanno solo una piccola percentuale di cellule che sono realmente umane (cioè che contengono DNA umano) così anche queste organizzazioni sono soprattutto composte di macchinari, infrastrutture, animali, documenti legali e così via, con solo una piccola percentuale della loro massa rotale composta dagli effettivi esseri umani. Il paragone è incompleto perchè nel tempo presente organismi multi-cellulari sono fortemente evoluti e strettamente integrati mentre le organizzazioni multi-sistema si sono evolute di recente e sono scarsamente integrate.

Nonostante ciò, sempre più avviene che non ci siano persone particolari o un gruppo identificabile di persone al controllo di questo mondo; il potere è stato così disperso, le interconnessioni e le dipendenze nel sistema sono così complesse e intricate che sviluppano dinamiche tutte loro. Lo stesso sistema sta iniziando a prendere controllo anzichè qualche particolare sua parte di esso. Ciò è accaduto tanto tempo fa nel caso degli organismi, non c’è una cellula particolare o un gruppo di cellule che controllano l’organismo; la coscienza che l’esperienza umana sia un fenomeno che sorge solo a un livello dell’intero organismo, non al livello delle cellule. Dunque noi come umani stiamo gradualmente perdendo controllo sulle organizzazioni che abbiamo formato e le stesse organizzazioni stanno iniziando a impostare il da farsi, mediando il discorso, facendo le azioni e prendendo le decisioni.

Quest’ultimo caso si vede chiaramente nella politica interna, sono stati per qualche tempo argomenti di adesso cari a singole persone sono costantemente attaccati e indeboliti da governi che sono presumibilimente lì per servire gli interessi del popolo. I governi adesso servono gli interessi delle nazioni come un’organizzazione; i settori industriali (organi), economici (metabolismo), politica estera (questioni inter-organizzative) e così via. Questi sono fattori chiave che determinano la politica governativa e le priorità.

L’educazione, la salute, lo stato sociale, la cultura e così via sono solo un argomento a parte che il governo considera nel contesto di essere rieletto o perchè delle loro indirette influenze nel benessere nazionale, non hanno più un aspetto chiave del discorso il quale è adesso principalmente organizzato in termini di argomenti che riguardano l’organizzazione nel suo complesso. Proprio come gli esseri umani prestano poca attenzione alle loro cellule e tendono a pensare al livello dei desideri umani, così anche i governi pensano in termini di ordini del giorno nazionali e porgono sempre meno attenzione al popolo. Proprio come non comprendiamo le nostre cellule, le nostre organizzazioni non ci comprendono, noi siamo parti dei loro corpi, rispondiamo alle loro volontà e svolgiamo funzioni per loro, ma oltre noi siamo granelli.

Attualmente ci troviamo in una fase di transizione dove gli organismi multi-cellulari, come misura di questo mondo sono a loro modo fuori, e le organizzazioni multi-organismi stanno iniziando a individuare e dominare il mondo. Non sono più gli argomenti maggiori e le dinamiche quelle di uomini od organismi, includono multinazionali, la globalizzazione, nazioni, guerre, relazioni commerciali e così via. Il discorso è slittato a un livello più alto e adesso, in modo predominante coinvolge organizzazioni che interagiscono e competono in un ecosistema definito in termini di organizzazioni. Il nuovo discorso avviene a un livello di potere col quale gli organismi non possono competere, per esempio nessun individuo più lottare con successo contro un nazionalismo militare, nessuna piccola impresa può competere con un’impresa multinazionale, nessuna propaganda individuale può competere coi mezzi di comunicazione di massa.

Questa è la direzione del processo evolutivo; non possiamo impedirla. Non ci siamo mai lasciati alle spalle la natura; attraverso di noi la natura sta andando verso livelli di esistenza più elevati. Ci troviamo attualmente all’inizio di questa fase di transizione [come è stato già detto]; in un lontano futuro gli esseri umani faranno parte di un organismo più grande proprio come le cellule sono nei nostri stessi corpi. Le difficoltà e i traumi che noi individualmente dobbiamo fronteggiare (frammentazione sociale, sfruttamento, alienazione) e collettivamente, su una scala globale (lotte politiche, guerre, esaurimento delle risorse, inquinamento) sono in gran parte dovute a queste transizioni che stanno avvenendo.

Le innovazioni sono sorte e sono state testate dalla selezione naturale; modelli di nazionalismo, socialismo, capitalismo, democrazia, corporativismo, fascismo, sfruttamento, dominazione, cooperazione, compassione, schiavitù, inganno propagandista, consenso nazionale e così via. Tutto questo, e di più, sono aspetti delle innovazioni e avversità che stanno succedendo. Alla fine, è il processo evolutivo che deciderà come andranno le cose e quali meccanismi e modelli organizzativi avranno successo, ma non siamo del tutto senza potere.

In qualche misura noi organismi abbiamo ancora controllo su questo mondo, il periodo di transizione non è finito, possiamo controllare in qualche misura quali percorsi esploreremo e di questi quali avranno successo. Abbiamo la possibilità di scegliere tra una dittatura fascista o una democrazia genuina, tra la truffa propagandistica o il consenso razionale. Possiamo scegliere tra sistemi che mantengono la nostra umanità o la diminuiscono, che la nutrono o la inaridiscono, che ci informano o ci truffano, che ci uniscono o ci dividono, che ci aiutano a crescere e sviluppano il nostro potenziale non utilizzato o che ci opprimono e ci plasmano in degli uniformi comportamenti automatici i quali sono nulla più che omogenei mattoni di un sistema più grande.

Le utopie sono inarrivabili, sono stati stabili che sono vicoli ciechi per l’evoluzione e la forza dell’evoluzione ha un grande slancio e non si fermerà. Anche se, effettivamente, è in fase di stallo per quanto riguarda il livello fisico organico degli esseri umani, con la rimozione della sopravvivenza basata sull’idoneità fisica (infatti il nostro patrimonio genetico si disperde nello spazio del genoma diversificandosi, sfocando quindi il concetto stesso di umanità), ha iniziato a produrre effetti in termini di pressione di soppravivenza basata sull’abilità di assimilarsi nella vita collettiva, portando così alla specializzazione e alla frammentazione della società. Inoltre ciò ha influito sul livello collettivo dove i nuovi organismi derivano dall’organizzazione collettiva degli esseri umani.

Così l’utopia, che è una condizione statica, non si raggiunge mai mentre c’è sempre una forza evolutiva che guida il cambiamento. E’ forse teoreticamente possibile che uno sforzo collettivo e concertato da parte di tutti, accompagnato da un cambiamento completo nelle nostre organizzazioni e istituzioni potrebbe forse neutralizzare l’effetto di un’evoluzione sistemica e in questo modo portare la possibilità di un’utopia umana. Ma sarebbe come un vicolo cieco auspicabile? Forse per gli ego degli individui umani, ma c’è qualcosa nel profondo di noi che ci collega con il mondo e ci lega al processo di evoluzione, andando al di là di noi stessi, è questo impulso che ci ha dunque portato fin qui. Questo impulso sarebbe irrequieto in qualsiasi condizione statica dove virtualmente ogni vera innovazione, cooperazione e creatività, avrebbe bisogno di essere abolita.

Raggiungere una condizione utopica sarebbe estremamente difficoltoso e, in definitiva, paralizzante per gli esseri umani, il meglio che possiamo fare è quello di essere consapevoli dei tipi di sistemi di livello superiore che noi formiamo e insegnare questi sistemi inerenti all’ “essere nel mondo”, e inerenti noi stessi, affinchè non ci…trattino male. E’ in nostro potere creare sistemi che ci rispettano come parti integrali, che provvedono alle nostre necessità, non solo fisicamente ma psicologicamente e spiritualmente. Abbiamo tutti esperienza con una varietà di tipi umani e i loro comportamenti, questo può darci qualche modo di cogliere concettualmente differenti tipi di “superumani” (organismi superiori composti da esseri umani).

Dovremmo cimentarci nel formare sistemi integrati armoniosamente con il loro ambiente, e comportarsi in modo ragionevole, sano e responsabile. I sistemi che più si comportano come una persona saggia e rispettata, una persona equilibrata e contenta, anche uno yogi o un santo ma non un mercenario, un ingordo, un tossicodipendente o uno schizofrenico.

Ora come ora, la maggior parte dei superumani sono alquanto primitivi. Drogati di petrolio e adrenalina con reali problemi di ego, percorrono il mondo usando violenza, inganno e terrore per imporsi, sfruttare e dominare gli altri. Abbiamo multinazionali che prosperano sull’avidità e incoraggiano la confusione, le nevrosi e un cieco consumo di massa. Abbiamo una moltitudine di governi nazionali che trascurano le loro popolazioni partecipando l’un l’altro a una politica da cortile della scuola. Abbiamo un sistema economico che implementa un regime di scarsità nel mezzo della più grande abbondanza che il mondo abbia mai conosciuto, sfruttando milioni di esseri umani a beneficio di poche organizzazioni. Costringendo milioni di esseri umani alla fame e a una stridente povertà mentre incita altri ad un sovraconsumo il quale fa poi soffrire di un male chiamato AFFLUENZA. Abbiamo un complesso militare-industriale che prospera sul conflitto costante tra le organizzazioni, e ciò ha un costo tremendo in termini di vite umane e distruzione ecologica e sociale.

Questi processi sono i metabolismi dei sistemi che noi creiamo; tali sistemi giungono a dipendere da questi processi. Così se si forma un sistema che dipende dal conflitto militare, o dalla dipendenza dal petrolio o dall’inganno di generazioni e generazioni di giovani, non importa quindi cosa noi esseri umani cerchiamo di fare, questi fenomeni continueranno a presentarsi in qualche percorso allo scopo di mantenere il sistema vivo. Fino a che la dipendenza esiste il sistema proverà a continuare a riprodurre i fenomeni. Questi sistemi non sanno della nostra prospettiva, conoscono soltanto ciò che va bene per loro; proprio come qualcuno che è dipendente da una droga velenosa, non importa se uccidono le loro cellule, basta che ottengano la loro dose, ed è tutto ciò che importa.

Abbiamo bisogno di esercitare la comprensione e la cura quando trattiamo con qualsiasi forma di vita come gli ecosistemi, i sistemi sociali, l’agricoltura, i virus, l’epidemiologia e così via. Ma i memi e le organizzazioni sono anch’essi delle forme di vita, con le quali siamo impegnati in rapporti profondamente simbiotici. Abbiamo bisogno di comprendere meglio la natura di questi rapporti, le loro dipendenze, le tendenze, le relazioni di potere, le interazioni strategiche, i potenziali, i pericoli e i probabili abusi. Per esempio, molte forme di propaganda e pubblicità sono forme di GUERRA BIOLOGICA che usano VIRUS COGNITIVI.

MEMI sono virus cognitivi che occupano il nostro spazio mentale collettivo e noi, come individui, siamo cellule all’interno di organizzazioni; la nostra vita collettiva è il metabolismo delle organizzazioni. Perciò i memi ci occupano dall’interno e le organizzazioni ci metabolizzano (o si nutrono delle nostre energie di vita) dal di fuori. Noi metabolizziamo anche memi e occupiamo organizzazioni, ogni forma di vita è strettamente intrecciata con ciascuno, attraverso ogni livello. Ci sono dunque interazioni tra i memi, gli individui e le organizzazioni per cui, ad esempio, i memi commerciali nelle menti delle persone risultano nelle organizzazioni commerciali, le quali in uscita sono propaganda commerciale che rinforza i memi commerciali nelle menti delle persone e tutti i livelli risuonano nei legami forti, strettamente interagente, di un sistema commerciale, in cui l’individuo ha perso il controllo.

Un’utile meditazione è pensare a se stessi come un’organizzazione cellulare, gettare uno sguardo dentro a tutte le vite inglobate all’interno di se stessi, ogni cellula è una creatura vivente. Poi guardare fuori, vedere la società un organismo come te. Se si guarda a lungo, intensamente, profondamente e ardentemente, molti dei problemi di questo mondo saranno messi a fuoco. Una singola possiede tutte le funzionalità di un organismo e un singolo essere umano è un microcosmo della società, l’uno è lo specchio dell’altra. Immagina se le vostre mani, destra e sinistra, fossero costantemente in competizione piuttosto che cooperare, o se la vostra testa trascurasse i vostri piedi, i quali diventano ammaccati e male in arnese.

O se, ancora peggio, ogni singola cellula del vostro corpo sviluppasse un ego, provando a comprendere il suo mondo interamente dalla sua propria prospettiva senza allinearsi con un più grande “flusso” e armonia. Attraverso l’arroganza egoica queste cellule inizierebbero vivendo “stili di vita” dove consumano incoscientemente le vostre risorse biologiche per il loro proprio piacere e il vostro corpo si frammenterebbe con rapidità, facendo diventare malati e disfunzionali i suoi intricati processi metabolici.

Dentro noi stessi la collettività cellulare è una popolazione organica, e ciò ha dato origine a un potere centralizzato e connesso, che ha preso vita propria. Questa è la nostra mente cosciente, o EGO, la parte di noi stessi che pensa “IO”. Così anche nella società la popolazione di individui ha dato origine a un potere centralizzato e connesso che ha preso vita propria. Parliamo del governo, della burocrazia, della legislatura, del settore aziendale e così via. Sta anche iniziando a individuarsi e a pensare “IO”. Proprio come noi ignoriamo il benessere delle nostre collettività cellulari e cerchiamo il vantaggio della nostra coscienza, pensando solo in termini di “IO”. Così anche i governi e le organizzazioni in generale, stanno facendo questo in misura crescente.

Dentro di noi possiamo trovare paralleli con tutti i fenomeni della societa e viceversa, dalle cellule agli organismi alle organizzazioni ci sono complesse e sottili che producono e condizionano ogni nuovo livello di creazione; la nostra società è un prodotto dell’umanità ma non è umana proprio come noi siamo il prodotto degli eucarioti ma non siamo eucarioti.

Le menti degli organismi sono state orientate verso la prospettiva individuale dopo milioni di anni di evoluzione come organismi individuali. Questa prospettiva domina ancora, dunque le dinamiche reali del contesto presente rimangono sfuggenti e confuse alla maggior parte delle persone. Spesso il discorso si sposta attraverso il livello individuale e il livello organizzativo con lo scopo di sfruttare la confusione come mezzo di controllo. Per esempio, quando li attacchiamo, tutti i tipi di giustificazioni sono date a un livello organizzativo e le vittime individuali sono trascurate e sottovalutate. Quando ci attaccano, l’attenzione è volta principalmente sulle individuali storie di sofferenza, e le macchinazioni politiche che possono aver spinto all’attacco sono trascurate.

Il mondo si è evoluto a un livello superiore dell’essere senza rendersi conto di noi, proprio come le cellule non si sono rese conto di cosa gli stava succedendo. Nel caso delle singole cellule, diventano interamente schiavizzate nei nostri corpi proprio come le organizzazioni provano a schiavizzarci nei loro corpi, ma noi, come esseri umani, siamo molto più consapevoli delle singole cellule. La Seconda Esplosione Cambriana sarà differente dalla prima; noi esseri umani abbiamo una capacità più grande di percepire ciò che ci succede, di stare attenti a ciò che ci succede e agire influenzando ciò che ci succede. Possiamo solo fermare questo processo di evoluzione cessando di cooperare e interagire, vivendo in relativo isolamento dentro piccole tribù; questo causerebbe il ristagno dell’evoluzione e alla fine diventeremmo anacronistici e sorpassati, il mondo si muoverebbe lasciandoci indietro. Perciò l’evoluzione è necessaria e inevitabile ma la domanda è: “che tipo di evoluzione?”.

Sono le nostre percezioni individuali, credenze, reazioni e interazioni che formano l’insieme in questi organismi organizzativi, dunque possiamo esercitare una considerevole influenza su questo processo di evoluzione re-immaginando la situazione, controllando la maniera in cui ci relazioniamo gli uni con gli altri e col nostro mondo. Noi possiamo creare regimi brutali che trattano gli esseri umani come cellule da consumare; possiamo cadere malati, soffrire, morire, ma continuiamo a crescere nuovamente, quindi questo è accettabile per l’organizzazione. O possiamo creare REGIMI CHE RICONOSCANO LA NOSTRA UMANITA’, che incoraggino la nostra crescita e il nostro sviluppo, che utilizzino il meglio del nostro potenziale e conducano a una maggiore crescita ed evoluzione a tutti i livelli. E’ attraverso il vivere delle nostre proprie vite che creiamo, oltre noi stessi, così dobbiamo vivere bene per creare bene.

Civiltà Perdute ha tradotto in lingua italiana ed elaborato il testo che si trova al seguente indirizzo:
http://www.anandavala.info/TASTMOTNOR/
The%20Second%20Cambrian%20Explosion.html





La Seconda Esplosione Cambriana o la transizione globale metasistemica umana

13 11 2010

Tunnel Faraonico

La civilizzazione è un’Esplosione Cambriana a un livello più alto

Attraverso la nostra integrazione collettiva o Transizione Meta Sistemica [FR], siamo nel processo di un’altra Esplosione Cambriana, che chiamiamo CIVILIZZAZIONE. Capire questo è vitale per la comprensione della vera natura organica di questa e di noi stessi. Nel presente articolo definisco come ciò che chiamiamo la MACCHINA UMANA sia un costrutto meccanicistico di tradizioni, alle quali viene data energia dalle forme, dalle gerarchie dell’ “autorità” e da qualunque altra cosa utile per addomesticare l’umanità, imbrigliando il suo potere e canalizzandolo sotto un controllo centralizzato allo scopo di produrre un sistema di lavoro di massa il quale può essere usato per far lavorare nel mondo a una scala largamente più grande di quella di un singolo essere umano.

Nella Storia, i primi segni del suo uso si manifestarono durante l’antica civilizzazione sumera ed egiziana dove è stato probabilmente inventato. E’ basato su avanzate tecnologie di comunicazione come la scrittura e la matematica, le quali permettono UN’ ISTITUZIONALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI DI POTERE. Esse creano ciò che è chiamata una “struttura formale” in cima alla “struttura informale”.
Questi sono concetti propri della teoria dei sistemi delle strutture organizzative, che definirò brevemente. Si tratta di due sistemi paralleli di guida all’interno di ogni organizzazione. La struttura informale all’interno della società è l’originale organico livello di guida, il suo principale meccanismo di comunicazione è [strutturato come un] “vitigno” e il suo codice di condotta sono le tradizioni, le norme, i tabù e così via; può essere anarchico come un gruppo di amici o può essere altamente organizzato come una tribù, la quale ha ruoli ben definiti e relazioni di potere. La struttura formale della società è l’ultima conseguenza che istituzionalizza la natura fondamentale dei sistemi informali di guida e li estende a una portata più ampia. Il suo principale meccanismo di comunicazione moderno sono i mass media e il suo codice di comportamento è la LEGISLAZIONE.

Inizialmente, gli esseri umani vivevano in famiglia o nei gruppi tribali, la cui struttura si basava approssimativamente su relazioni di potere materiale e necessità fisiche come la procreazione, la successione biologica, l’acquisizione di cibo, il riparo e la difesa. Queste erano strutture puramente informali (collettivi organici integrati in un sistema “a vitigno” e guidati dalle tradizioni) senza nessuna struttura formale (controllo istituzionale attraverso propaganda e legislazione). In assenza di una complessa cultura esternalizzata, la gente era di fronte al suo mondo da un punto di vista PIU’ SOGGETTIVO, dove era più in sintonia con se stessa e con gli altri.

Tuttavia, qualche migliaio di anni fa, gli esseri umani svilupparono un sistema di comunicazione verbale intricato e astratto il quale portò allo sviluppo di una struttura formale definita da tradizioni culturali esternalizzate, dunque le tribù ebbero un’evoluzione divenendo più istituzionalizzate. Queste innovazioni culturali si svilupparono ulteriormente nella scrittura e nei linguaggi matematici, i quali migliorarono le possibilità di organizzazione, collaborazione, specializzazione e così via, in modo analogo agli eucarioti e ai loro miglioramenti nelle comunicazioni. Dunque gli esseri umani iniziarono a organizzarsi in strutture complesse, all’inizio definite approssimativamente, ma i ruoli e le relazioni divennero successivamente radicate e istituzionalizzate.

Le persone divennero sempre più dipendenti in queste organizzazioni e iniziarono a identificarsi coi loro ruoli organizzativi, permettendo di concepire loro stessi all’interno del discorso dell’organizzazione, dunque erano assimilati o imbrigliati dentro le organizzazioni. Le persone divennero più invischiate nelle forme culturali esteriori espresse nei termini di un mondo oggettivo esterno, e PERDETTERO IL CONTATTO CON LA LORO REALTA’ SOGGETTIVA INTERIORE.

Intorno al periodo delle società sumere ed egiziane, queste innovazioni nella comunicazione e nell’istituzionalizzazione delle relazioni di potere, portarono all’invenzione della MACCHINA UMANA. Si tratta di un metodo organizzativo formale dove una classe dirigente controlla le masse attraverso tradizioni e superstizioni intricate, le quali sono la fonte dei miti delle “autorità istituzionale” o potere organizzativo. Il mito dell’autorità si è primariamente evoluto in un contesto tribale, derivato dalla struttura informale e poi sancito in una struttura formale.

La chiamo una “tecnologia inventata” e non un’evoluzione naturale poichè non è sorta spontaneamente in tutte le culture ma piuttosto i documenti storici sembrano suggerire come sia sorta in qualche posto particolare, e PER VIA DELLA SUA VIRULENZA SI E’ POI DIFFUSA, destabilizzando l’equilibrio naturale e dominando le culture fino a essere ora sparsa dappertutto nel globo. Gli Aborigeni Australiani, per esempio, hanno delle testimonianze storiche formate da pitture nelle caverne vecchie di 80.000 anni in cui questa tecnologia non è sorta ed essi vivevano in un equilibrio naturale tra di loro e ciò che li circondava. Solo recentemente la tecnologia gli è stata imposta, quando sono stati invasi dai britannici nel XVIII secolo.

Una breve digressione: sebbene usi in seguito parole come “rotto” o “sovvertito”, con ciò non voglio implicare nessuna forma di giudizio di valore se questo sia giusto o sbagliato. Tali valori dipendono interamente da un ordine del giorno; se si vuole rimanere naturali allora è sbagliato ma se si desidera creare oltre se stessi, estendendosi oltre la portata della natura, può essere definito giusto. Però questi sono argomenti a parte e qui voglio semplicemente discutere fenomeni generali.

Inoltre, sebbene questa discussione tocchi temi sensibili come l’educazione dei giovani, per intento di chiarezza evito raffinati eufemismi che nascondono la verità e uso termini diretti in un senso descrittivo. Per esempio, si può parlare di educare un cavallo per renderlo obbediente ai comandi umani, e ciò è utile in un contesto riguardante gli obiettivi dell’uomo. Oppure, si può parlare di educarlo a suo beneficio, insegnandogli a diventare un utile membro della comunità. La prima affermazione è di gran lunga più diretta.

Per costruire la macchina umana la struttura informale deve perdere potere, la tribù deve essere rotta, i suoi processi e tradizioni devono essere sovvertiti. Il misticismo era la linfa vitale della struttura informale, dava alle persone un contatto diretto con la realtà, dava loro potere, gli ispirava di credere in loro stessi, cosicchè interrompendo questo, demonizzando il misticismo, sovvertendo i suoi principi e rovesciandoli dall’arricchimento di sè alla schiavitù, si compiva forse il passaggio più importante. Il misticismo esercitò un grande potere nelle menti delle persone, così questo potere non solo dovette essere sovvertito ma anche deviato e trasformato in religioni gerarchiche le quali imposero leggi, richiedendo per il culto rappresentanti umani nella forma del sacerdozio. Sebbene ciò non forniva più alle persone un contatto significativo con la realtà e una reale soddisfazione, era mantenuto un numero appena sufficiente di richiami al misticismo, affinchè risuonassero ancora fortemente nelle menti delle persone.

Questo processo di sovversione è simile a quando si prende un animale selvaggio, sovvertendogli le sue funzioni di base allo scopo di estrarre valore da esso, per esempio aggiogandogli un aratro e forse utilizzando un po’ delle sue inclinazioni naturali, come la fame o la paura, per motivarlo e manipolarlo. Allo stesso modo si prende una collettività naturale di esseri umani e li si aggioga in un laborioso sistema di un qualche tipo. Ciò ha fatto in modo di spezzare la saggezza della tribù e il contatto personale col mondo. Quando le personali relazioni soggettive tra gli individui e la loro immediata esperienza del mondo furono spezzate, noi diventammo corpi isolati, buoni per essere utilizzati come componenti all’interno della macchina umana.

Lo stesso schema generale è stato visto ripetersi in numerose colonizzazioni attraverso la storia. Inoltre, ogni nuova generazione che nasce è il prodotto di una risonanza olistica con il mondo. La collettività organica sta provando a contrastare lo squilibrio, ma la struttura formale deve rompersi a ogni generazione per mantenere la macchina uomo. In una organica e sana società gli adolescenti non sono come nella società moderna; in essa sono stati condizionati fortemente, le loro menti sono state riprogrammate, il loro spirito naturale spezzato, le loro innate gioia e speranza sono state schiacciate, essi sono stati alienati da loro stessi, dagli altri e dall’intero cosmo organico. Coloro con volontà deboli che facilmente soccombono a questo processo sembrano essere felici e ben adattati, mentre quelli con volontà forti inveiscono e combattono contro anche se non capiscono contro cosa o chi stanno combattendo, eppure sanno che sono attaccati. Sono stati assimilati in una costruzione culturale, e in questo modo sono vincolati nella macchina umana e diventano utili membri della società. La loro energia vitale è distorta dal proposito del vivere le loro vite, ed è canalizzata in modi che sono utili per la macchina umana.

La visione interiore del mondo come potrebbe e dovrebbe essere, la speranza che ognuno di noi tiene nei nostri cuori, questa visione deve essere tradita e rimpiazzata da miti sociali, opportunismo e obbedienza. Proprio come il contatto della tribù con la rete della vita fu spezzato, così anche ogni contatto dei bambini con la loro vita interiore deve essere rotto. Devono essere addestrati proprio come un cavallo. Attraverso ricompense e punizioni, la loro autonomia naturale e il senso di autostima devono essere rotti e rimpiazzati dalla brama di essere accettato e approvato dagli altri; particolarmente coloro che sbandierano il mito dell’autorità.

Con le persone confuse e indebolite, e la struttura organizzativa della tribù infranta, la gente diventa quindi materia grezza che può essere modellata nella macchina umana. Lo sciamano diventa l’alto sacerdote per poi trasformarsi nei media, i vecchi della tribù diventano il faraone che si trasforma nel settore governativo-aziendale e le persone diventano lavoratori e consumatori. La popolazione è immersa in un sistema di miti tradotti e duplicati da forze fisiche e psicologiche; il potere è espropriato dalla gente e un sistema gerarchico di ruoli distribuisce il potere e lo applica in situazioni specializzate.

Dunque una popolazione di esseri umani può essere organizzata in un sistema di lavoro di massa, il quale può essere controllato centralisticamente e ha una capacità produttiva che eccede di gran lunga quella di un singolo individuo (proprio come la organizzazione degli eucarioti, od organismi, eccede quella di un individuo eucariote). Perciò una singola persona o un singolo gruppo potrebbe esercitare il potere di molti come se fosse il proprio. Popolazioni più piccole e meno organizzate furono sopraffate e annichilite o assimilate, e vaste opere furono intraprese, di cui qualcuna può ancora essere vista oggi, nella forma di piramidi.

Questo processo è in corso da solo diverse migliaia di anni, cosicchè è ancora nei suoi stadi iniziali ma è progredito in modo marcato; l’istituzionalizzazione del potere è diventata più solida, meno dubitabile e più ubiqua. Le persone si concepiscono principalmente in termini di discorso organizzato: “cittadini, consumatori, lavoratori, studenti, disoccupati, impiegati, ufficiali” e così via; non organismi semplici sistemi organici di esperienza e riproduzione. Non siamo più esseri nel mondo ma individui nella società.

Questa non è una qualche cospirazione cosciente; si tratta di un ciclo retroattivo che si autoperpetua. Ogni generazione si rompe e a sua volta rompe la generazione seguente – ognuno sta semplicemente facendo ciò che sente essere il meglio. Domande su cosa sia giusto o sbagliato non hanno qui risposte semplici, e qualsiasi tipo di domanda si perde presto nel groviglio di miti sociali e in una sottile confusione. Si tratta di un processo organico di auto organizzazione; una ristrutturazione da un principio organizzativo a un altro. Non è una sorpresa che il giovane faccia le bizze. Per certi versi la loro natura innata è nel processo di essere traditi dalla loro società, e sono stati ingannati e alienati da loro stessi. Da un altro punto di vista sono stati educati e raffinati, civilizzati e incrementati in modi che estenderanno le loro abilità latenti. Quando sono innocenti possono vedere la rete di falsità per quello che è anche se non capiscono che cosa significa, ma così come sono stati educati e indottrinati nella società, interiorizzano la confusione sottile e guardano fuori attraverso la rete piuttosto che nella rete. Cosicchè, per il momento, sono civilizzati e accettano la visione distorta del mondo come “normale” e non si pongono più domande.

La gioventù è programmata biologicamente per essere fiduciosa affinchè sia più facilmente assimilata nella società, gli vengono dati eufemismi, e propaganda positiva come “educazione per il loro bene” per spiegare ciò che gli sta accadendo, loro non sono in grado di capire gli aspetti negativi. Ma il dolore che avvertono gli dice che qualcosa di cattivo sta succedendo, cosicchè sono orribilmente confusi da quello che sta accadendo. Spesso ciò comporta la sfiducia e il cinismo verso la società, che a sua volta li induce a percepirsi come la causa dei loro problemi, e dunque sono ulteriormente alienati. In questo modo il processo di socializzazione produce molte vittime, ma fino a che la maggioranza della gente accetta questo processo di condizionamento e le vittime non causano troppi danni, il processo funziona e si perpetua da una generazione all’altra. Con ogni generazione successiva noi diventiamo più dipendenti dall’organizzazione della società. Gradualmente perdiamo contatto con uno stato dell’essere e diventiamo più intrappolati dentro un altro stato dell’essere.

Nel corso del tempo i meccanismi e gli schemi di comunicazione sono evoluti considerevolmente permettendo un sistema per far incontrare mondo e controllo di massa. Adesso la gente principalmente interpreta il suo mondo attraverso i discorsi della cultura e dei media dominanti anzichè attraverso l’esperienza diretta e il passaparola. I significati della produzione e della distribuzioni sono evoluti nella misura in cui le persone sono del tutto indipendenti dall’organizzazione per le loro necessità di vita. La collocazione geografica delle persone è diventata rigidamente istituzionalizzata con le città dove la gente è stretta in strutture multicellulari come i complessi di appartamenti suburbani, i quali agiscono come membrane cellulari contenenti il nucleo umano, e sono provviste di interfacce in una organizzazione più ampia, attraverso telefoni, televisione, sistemi di trasporto, elettricità, tv via cavo, internet e così via.

CONTINUA

Civiltà Perdute ha tradotto in lingua italiana ed elaborato il testo che si trova al seguente indirizzo:
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