Franco Battiato, morto il 18 maggio, lo stesso giorno in cui è morto Chris Cornell, il cantante-frontman dei Soundgarden, quattro anni prima.
Cosa hanno in comune Battiato e Cornell? Quale articolo Christopher Knowles potrebbe scrivere in proposito sul suo blog al riguardo? Diciamo subito che non accadrà mai: per quanto Knowles possa intendersene – ed è uno dei massimi esperti dei rapporti tra rock ed esoterismo – ha il difetto di essere anglofono statunitense e dunque, stando attento solo all’ombelico culturale in cui è nato è cresciuto, non conosce – se non magari superficialmente – la scena italiana, perciò Battiato (così come tutti gli altri) è fuori dai “radar” di Knowles. Proprio a questo proposito, in una delle trasmissioni di questi ultimi giorni, un esperto si è spinto a dire che Battiato non è diventato mai davvero famoso a livello internazionale, prendendo come spunto il fatto che Peter Gabriel mostrasse di conoscerlo solo vagamente di nome, perché non apparteneva al mondo anglofono così come, mettiamo, quei David Bowie o Prince dei quali invece la morte repentina scosse tutto il globo. Il punto è, come giustamente ha fatto notare un altro ospite nella stessa trasmissione, se non fosse nato e cresciuto in Sicilia e in Italia, Battiato non sarebbe MAI diventato Battiato.
Tornando al parallelo Battiato-Cornell, morti entrambi il 18 maggio, immedesimandomi per un attimo in una specie di Knowles da strapazzo, l’unica cosa che mi viene da pensare al riguardo in grado di associarli, è come entrambi, a venti anni di distanza – l’uno a inizio anni ’70, l’altro a inizio anni ’90 – abbiano per qualche tempo (poco a dir la verità) raffigurato iconograficamente (o forse meglio dire iconoclasticamente?) la figura di un Cristo anomalo, profano, pagano, del tutto al di fuori del Cristianesimo, pur avendo comunque una sua bizzarra spiritualità. Ecco, forse in queste due ultime parole ho magari trovato una possibile chiave in grado di fornire un po’ di senso a un accostamento tra i due musicisti.
Detto questo, posso partire con questi “Appunti tratti dal mio quaderno n°…#” (ho perso il conto, è da un po’ che non li aggiorno…)
<<Tutte le macchine al potere/gli uomini a pane e acqua>> (“Ermeneutica” da “Dieci stratagemmi”, 2004) Franco Battiato in concerto nella Baghdad del 1992 reduce dai bombardamenti dell’anno precedente: “L’ombra della luce” cantato in arabo (“non abbandonarmi mai/non m’abbandonare mai” ecc, in arabo); “Il re del mondo”; “Prospettiva Nevskji”; “Mesopotamia” [“lo sai che più si invecchia/più affiorano ricordi lontanissimi/come se fosse ieri”…] (ascoltato per la prima volta a inizio 2005); “E ti vengo a cercare”; “Come un cammello in una grondaia”; “Magic shop”; “Running against the grain” assieme al cantante dei Simple Minds; le musicassette EMI (“La voce del padrone”, così come il titolo dello stra-famoso e stra-venduto album del 1981) di “L’arca di Noè” e “Orizzonti perduti”, rispettivamente del 1982 e 1983, comprate dalle bancarelle rispettivamente nel 1998 e nel 2001: gli anni di “Gommalacca” (e i due singoli con relativi videoclip che mi attirarono su MTV Italia e Tmc2 videomusic, visti alla televisione del salotto della casa qui quando ci abitava ancora mia zia) e “Ferro battuto” con l’intermezzo del suo ritorno, nell’anno 2000, alla musica elettronica sperimentale di “Campi magnetici” di cui cinque anni dopo mi imbattei in una recensione che diceva come le musiche di quell’album fossero ancora più estreme di quelle degli album del Battiato anni Settanta pre-“L’era del cinghiale bianco” uscito in quel famoso 1979 che vide conclamata la rottura degli equilibri politici internazionali iniziati passato il 1962-1963…quando poi due anni dopo, ancora agli inizi, Battiato si chiamava Francesco e non Franco, così come venne ribattezzato da Giorgio Gaber (colui che nella seconda metà anni ’90 intitolava “e pensare che c’era il pensiero…” i suoi spettacoli di teatro-canzone) in una puntata di “Diamoci del tu”, da lui condotto, nel 1967 in cui il ventiduenne Battiato venne invitato in trasmissione a cantare “La torre”, come ospite assieme a lui era previsto l’altrettanto giovanissimo Francesco Guccini e dunque Gaber, per evitare confusioni e ripetizioni tra i due ospiti di quel pomeriggio, mantenne il nome di battesimo a Guccini e cambiò – per sempre – quello di Battiato. Di quel quarantacinque giri su cui venne inciso “La torre”, nel 2005 ascoltai anche per la prima volta il bellissimo (almeno per me) lato B: “Le reazioni” (“tutte le mie reazioni/da quando ci sei tu/non le controllo più”), brani che poi Battiato avrebbe utilizzato rielaborandoli per certe canzoni di anni successivi destinate al repertorio alla sua collega e amica Alice, penso a brani come “Vento caldo” del 1969, che sarebbe stata la base di “Il vento caldo dell’estate” un bel po’ di tempo dopo. Oppure la riproposta di “La torre” nell’album del 1982, anche solo come titolo poiché testi e musica del tutto diversi.
In un banner apparsomi penso per via dei miei metadati di ricerca, il 1997 mostrato come “indimenticabile e irripetibile” poiché uscirono contemporaneamente quegli album di The Prodigy, Daft punk e Chemical brothers che avrebbero fatto epoca…però poi rileggo un numero di un magazine dell’epoca il quale già dipingeva a tinte fosche l’allora presente, con un pubblico che, non andando al cinema e non comprando non soltanto più fumetti ma anche CD e videocassette, con questa disaffezione si ci mostrava già in preda a quell’apatia frenetica che avrebbe poi caratterizzato i due decenni e mezzo seguenti.
Il videoclip assolutamente senza tempo – o fuori dal tempo non so, pur essendo però del tutto dentro il tempo del 2004 – della canzone di Battiato “Le aquile non volano a stormi” dal cartavetrato album “Dieci stratagemmi” (“In silenzio soffro i danni del tempo/le aquile non volano a stormi/soffro il rimpianto della via smarrita/nell’incerto cammino del ritorno”…;”Salta sul cavallo alato/prima che l’incostanza offuschi lo splendore”…) In un giorno di fine ’90 o inizio ’00, durante un’intervista, Vasco Rossi disse di se stesso di vedersi ormai come un “sopravvissuto al suo tempo”; Francesco Battiato – ribattezzato Franco da Giorgio Gaber – sarebbe stato da sempre e per sempre anche lui un sopravvissuto a quel “suo tempo” che vi fu dal 1970 al 1980 circa: quegli anni Settanta in cui si assumevano sostanze psicotrope – di ogni tipo, non solo quelle che sarebbero diventate illegali – per ampliare ed elevare le proprie percezioni in attesa di un cambiamento cosmico che si pensava come imminente e si credeva avrebbe spazzato via tutte le vecchie istituzioni e strutture di potere, ma poi passò il 1975…
Perciò, dove voglio arrivare? Credo che tutto quanto sia inter-connesso e se prendiamo un dato sistema di informazioni-intrattenimento e lo guardiamo in maniera veramente approfondita, a un certo punto vedremo apparire dei patterns, degli schemi. È così che cerco di usare soprattutto la cultura pop e i film. Così come un mistico interpreterebbe la vostra carta natale, le carte dei tarocchi o i sogni, sto cercando di usare ciò che vedo sui mass media come una sfera di cristallo per rintracciare patterns rilevanti che fanno emergere possibili realtà sconosciute dalla trance della realtà consensuale ordinaria. Gli artisti proiettano i loro desideri e i desideri della società nei libri e film che realizzano e noi stabiliamo la validità delle loro idee con la forza delle nostre convinzioni collettive, le quali si traducono in ciò che ci piace pensare come “realtà concreta condivisa.” Credo che possiamo leggere le sceneggiature cogliendovi possibilità imminenti le quali potrebbero derivare dalla spinta di una volontà collettiva di cui normalmente non siamo affatto coscienti. Un’altra possibilità è che possiamo scoprire verità nascoste le quali sono state soppresse e riescono a trovare espressione nell’oceano creativo inter-connesso sbloccato sempre più ogni giorno da tecnologie come Internet. La maggior parte del mio lavoro è stato possibile solo negli ultimi mesi poiché internet collega sempre più tutto a tutto (essendo Youtube, Wikipedia, Blogging, Imdb, Google, ecc. i miei strumenti magici appena scoperti per trovare connessioni) con velocità crescente man mano che ci si avvicina al 2012. Jake Kotze, 20 ottobre 2006
«Todo modo para buscar la voluntad divina.» Sant’Ignazio da Loyola, fondatore dell’ordine dei gesuiti
«Forzai le mani (…) [dello scrittore Leonardo] Sciascia anche nel tono del film (…), e mi sembrò così, non soltanto di seguire [una sua indicazione] (…), ma di evocare quel clima di farsa nerissima che si respirava e si continua tuttora a respirare in Italia.» Elio Petri
Sinossi ridotta all’osso del film Todo Modo di Elio Petri, uscito nell’aprile 1976, ottenibile come risultato su un motore di ricerca: Per salvarsi da un’epidemia che incombe, alcune personalità di spicco della politica e dell’industria si ritirano in un luogo isolato al fine di sottoporsi a dei rigorosi esercizi spirituali.
Todo Modo si svolge in gran parte all’interno di un albergo sotterraneo catacombale di cemento e metallo, chiamato “Zafer” gestito da un inflessibile prete gesuita, don Gaetano. Quell’ambiente underground è decorato da statue religiose stilizzate dentro quei luoghi ctonii, sotto terra, che possono far venire in mente il cristianesimo arcaico all’epoca delle persecuzioni ma nello stesso tempo si tratta di luoghi post-moderni, sembrano quasi enormi parcheggi metropolitani o bunker post-atomici nello stile tipico della chiesa post-conciliare, in quell’inizio di seconda metà anni ’70: tempi che, nonostante in seguito sarebbero stati ricordati con nostalgia (poiché erano ancora presenti tutte quelle cose di cui nei decenni successivi se ne sarebbe sentito la mancanza), quando invece erano l’ oggi, quei tempi potevano essere vissuti con molta pesantezza, soprattutto in Italia ma non solo.
Dopo un trentennio di suo governo senza rivali in Italia, in quegli anni la Democrazia Cristiana, la “Diccì”, veniva vista in modo apocalitticamente drammatico, soprattutto sulle produzioni dei mass media meno allineate ai poteri istituzionali.
Nel film Todo Modo – tratto da una libera interpretazione dell’omonimo libro di Leonardo Sciascia – quanto detto sopra viene mostrato dal regista Elio Petri in senso onirico-grottesco, direi utilizzando non coscientemente una specie di “caos magico” (lo vedremo tra poco.) Gli uomini politici della D.C., il potere governativo allora trentennale in Italia, dal post-seconda guerra mondiale in poi, appaiono come quelle figure pesantissime quali erano in tutto e per tutto anche nella realtà “vera” al di fuori del film, con i loro occhiali, le borse, i portaborse, quegli abiti sempre scuri di ordinanza e rappresentanza assieme al loro modo di parlare impolverato di cultura classica-giuridica: sempre a mediare, a diplomatizzare tra pubblico e privato, tra civile e militare, tra laico e religioso, tra esoterico ed essoterico. In quei tempi, quegli uomini erano un po’ come il cosiddetto Politburo del Comitato centrale del PCUS – Wikipedia) nell’allora ancora esistente U.R.S.S.:, erano ieratici, eburnei e inaccessibili (soprattutto linguisticamente) dalle “persone normali”, nonostante ci si trovasse in una Repubblica dell’Occidente, seppure pesantemente condizionata da quegli U.S.A. e quella N.A.T.O. di cui la D.C. incarnava la colonna governativa in Italia.
In quell’albergo-bunker sotterraneo chiamato “Zafar” gli uomini della D.C. in blocco sono significativamente loro, e non quelli del P.C.I., a rifugiarsi lì dentro dall’epidemia in corso per compiere degli imponenti “esercizi spirituali” dentro un ambiente in cui sullo sfondo ci sono sculture che sembrerebbero fatte da uno di quegli artisti, come l’architetto Pier Luigi Nervi – Wikipedia, tipici della Chiesa post-modernista di quei tempi, circa un decennio dopo il Concilio Vaticano II: vediamo sugli sfondi quelle figure religiose bianche dalle forme stilizzate le quali mi ricordano straordinariamente certe sculture che conosco bene sulla superficie esterna in cemento della parrocchia post-conciliare post-moderna in cui si sposarono i miei un anno esatto prima dell’uscita del film!
Inoltre, la sagrestia e gli ambienti di ritrovo dietro e sotto la zona dell’altare di quella parrocchia, vi garantisco che, immaginandoli sotto un’illuminazione diversa e più cupa, quando ero bambino e li frequentavo, avrebbero suscitato un’atmosfera penso simile a quella degli interni dell’albergo-bunker del film…
Negli ultimi giorni ho cercato a più riprese di scrivere qualcosa al riguardo di Todo Modo sul blog, ma finora non c’ero ancora riuscito…temevo finisse per succedere, posso proprio dire, quasi esattamente come dieci anni fa spaccati, quando – dopo che in quel 1°maggio vi fu il processo sommario, la cattura e l’esecuzione di “colui che fece buttare giù le torri gemelle” – pur avendo in testa un post da fare al riguardo, non sarei mai riuscito a buttarlo giù, infatti e a metterlo sul blog, a up-loadarlo pensando di intitolare quel post mai fatto “Obama Biden 1 – Osama Bin Laden 0”!
Nella conclusione del film di Petri, dentro un parco in condizioni tali da sembrare di essere stato investito in pieno dalla Fine Dei Tempi (così come tra l’altro lo sarebbe stato, in un certo senso, di lì a poco il parco Lambro [vedere Festival del proletariato giovanile – Wikipedia edizione 1976]) dappertutto è disseminato, oltre che di uomini politici e dirigenti ammazzati, “di cose segrete venute alla luce” potremmo dire e, in sostanza, succede che, in quel parco, alla fine di una lunga pista di fogli di carta tra l’erba e gli alberi (documenti dentro archivi che avrebbero dovuto rimanere nascosti?!) Todo Modo si conclude col Presidente della D.C. (interpretato da Gian Maria Volonté) a cui viene “eseguita la sentenza” usando un’arma da fuoco, da parte di un personaggio anomalo e inclassificabile interpretato da quel Franco Citti che fu tra gli amici e attori preferiti di uno scrittore-regista, Pier Paolo Pasolini, il quale favoleggiò a proposito di un “processo giudiziario universale” che secondo lui si sarebbe dovuto svolgere un giorno o l’altro per alla fine condannare tutti gli uomini della Democrazia Cristiana, da lui visti come i responsabili del Male in Italia dal dopoguerra in poi.
Quel Pasolini che venne poi ucciso pochi mesi prima l’uscita nelle sale di Todo Modo dopo che venne distribuito un film da lui diretto, il suo ultimo, in cui l’indicibile del Potere sarebbe stato esposto allo sguardo del pubblico come probabilmente mai prima nella storia del cinema, come (forse) sarebbe riuscito soltanto al suo collega Stanley Kubrick nel 1998-1999, nel bel mezzo di quella fine anni Novanta dove sugli schermi apparvero diversi film (come abbiamo ricordato più volte nel blog) in cui veniva mostrata l’ “escatologia” forse prossima ventura, il cosiddetto “esaurimento della storia conosciuta”, cioè la scoperta scioccante che il proprio mondo sempre creduto tanto indiscutibilmente reale e concreto si trattava in realtà di un’illusione frutto di condizionamenti collettivi andati avanti per così tanto, tanto tempo (secoli o addirittura millenni) al punto da perderne la memoria e la coscienza. Kubrick morì dopo aver cercato di fare un film su qualcosa che avrebbe dovuto essere tenuto per sempre celato dietro le quinte, pena, appunto, la “fine del mondo.”
Sia per Kubrick che per Pasolini si trattò del loro ultimo film prima di morire. A Elio Petri andò diversamente, Todo Modo fu infatti il suo penultimo film.
Il personaggio del Presidente è apertamente calcato sulla figura di Aldo Moro (che, all’uscita del film, era a capo del governo da due anni), pur senza mai nominarlo direttamente; ma la fisicità, il modo di comportarsi e il ruolo rivestito non lasciano spazio a dubbi in merito.
Volonté per quest’interpretazione prese a studiare i comportamenti di Moro, i suoi discorsi, la sua mimica facciale e corporale, l’inflessione della sua voce, la sua vena conciliatrice. Petri ricordò che i primi due giorni delle riprese furono cestinati di comune accordo perché la somiglianza tra i due “era imbarazzante, prendeva alla bocca dello stomaco”, considerando che egli non doveva interpretare direttamente Moro, bensì fornirne una maschera, una caricatura, un simulacro. Anche perché, se il personaggio fosse stato esplicitamente Aldo Moro, il film non avrebbe mai potuto essere distribuito.
Petri – che sarebbe morto ancora giovane dopo aver girato “Buone notizie”, il suo ultimo deprimente film – in quella metà anni Settanta, forse come trascinato dalla precognizione di un allora futuro prossimo maggiormente escatologico rispetto a quel presente, realizzò Todo Modo, volendo mettere una pietra tombale a quel cinema politico (da militanza, da comizio extraparlamentare) di cui diventò una specie di maestro nei tempi tumultuosamente di critica e azione politica generalizzata in Italia dopo il 1969 i quali già poco più di cinque anni dopo non ci sarebbero più potuti essere.
Leonardo Sciascia, lo scrittore del romanzo Todo Modo da cui fu molto liberamente tratta la sceneggiatura del film, disse che Petri, in un certo senso, riuscì a rappresentare sullo schermo cinematografico quel “processo universale” alla Democrazia Cristiana che il collega (di entrambi) Pasolini, come si è detto, avrebbe voluto un giorno vedere, così come scrisse su quel suo articolo giornalistico intitolato “Io so.” Ma qui è in ballo qualcosa di più secondo noi, di molto di più: sia Pasolini che Petri (e anche Kubrick e altri?) attinsero a conoscenze “altre” di cui loro per primi non sospettavano minimamente e in essi avvenne un certo fenomeno per cui un certo sistema di potere occulto, un certo dominio occulto comprendente tutta la realtà da noi conosciuta, veniva da loro, per così dire, ridotto di dimensioni e minimizzato dalla dimensione metafisica-metastorica a quella politica e sociale: per esempio, nel caso di Pasolini, era la “Democrazia Cristiana” a essere colpevole del Male, nel caso di Kubrick le “congreghe di culti satanici” e sia Pasolini che Petri, negli stessi 1975-1976, fecero due film grotteschi i quali, proprio per via delle loro esagerazioni (somiglianti a una specie di delirio organizzato) si avvicinarono pericolosamente come mai prima al cinema al cuore spaventoso della Storia occidentale, finendo, a causa del loro talento senza freni, per diventare dei profeti senza volerlo e senza nemmeno saperlo; finora generalmente s’è tenuto a pensare che i testi profetici siano sempre i soliti famosi – da determinati libri dell’ Antico Testamento all’Apocalisse a Nostradamus, tutt’al più la Monaca di Dresda o il Ragno Nero – e si pensa di solito che i profeti siano sempre coscienti di esserlo, sappiano sempre bene di essere tali…ma le libere associazioni fantastiche di uno scrittore o di un cineasta (o, perché no, di un autore di videogiochi), se per un miracolo riescono a essere davvero libere, arrivano a sollevare per un attimo la tenda, il più delle volte senza nemmeno saperlo come si è ripetuto, dietro a cui si celano le cose che non sono ancora successe ma succederanno.
16 Ma questo è ciò che fu detto dal profeta Gioele: 17 “E avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. 18 In quei giorni spanderò del mio Spirito sopra i miei servi e sopra le mie serve, e profetizzeranno. (Atti 2,16-21)
Per non incorrere in problemi di tipo censorio o denunce da parte degli ambienti istituzionali, Petri scelse dunque di utilizzare per Todo Modo un registro surreale-grottesco-metafisico-onirico e grazie a ciò plasmò il film generando quindi, secondo noi, una specie di “caos magico”: tradizionalmente con queste parole si intende un tipo di pratica della magia nera all’insegna del “nulla è vero, tutto è permesso” (espressione che ricorda personaggi come il mago nero Aleister Crowley) ma noi vogliamo invece intendere “caos magico”, senza intenderlo nella maniera corrente propria di certi circuiti esoterici e perciò senza utilizzare giudizi di valore negativi o positivi, lo intendiamo alla stregua di un tipo di azione precognitiva, in cui la deformazione nelle maniere più fantastiche della realtà presente – usando le associazioni mentali libere – porta a descrivere appunto nel presente ciò che succederà in un futuro più o meno prossimo, magari credendo di descrivere qualcosa d’ altro o non rendendosi conto di stare descrivendo nello stesso momento due o più cose che avverranno sì nel futuro ma distanti tra loro nel tempo e nello spazio quando invece – nella “visione” creativa – le si erano viste entrambe assieme: questa ultima cosa può essere significativa perché potrebbe voler dire che avvenimenti distanti tra loro nello spaziotempo della Storia, possiedono in realtà un senso intrinseco che li accomuna sebbene l’uno possa precedere l’altro di parecchi anni, decenni o persino secoli se non millenni. Da un altro punto di vista, il futuro è già in nuce presente nel passato e in determinate condizioni di percezione lo si può già percepire anticipatamente prima della sua manifestazione concreta e tangibile, sebbene quasi sempre in maniera deformata e inesatta: questa è una considerazione a cui il ricercatore americano Eric Wargo e noi di questo blog siamo giunti indipendentemente gli uni dagli altri.
Così Elio Petri – non rendendosi conto di star “profetizzando” – usando una sorta di “caos magico” come sfera di cristallo, è riuscito a vedere e mettere insieme l’epidemia coi vaccini obbligatori alla morte di Aldo Moro, ai drammi immensi della Chiesa dopo la morte di Paolo VI, fino a quei processi del “pool di Milano” (con Antonio Di Pietro e gli altri giudici) che anni e anni dopo avrebbero fustigato quella classe dirigente mostrata messa tutta “in lockdown” da Petri nel 1976: il “pool di Milano del 1992-1993” avrebbe portato nella realtà la fantasia di Pasolini del “processo universale alla classe politica”, però facendolo somigliare quasi a quello di un film trash di serie B, senza in fondo nulla di davvero metafisico o metastorico.
Concludiamo, ricordando altri due film di registi italiani che, secondo noi, possono ricollegarsi a Todo Modo (o, almeno ve li associamo mentalmente): uno è Il seme dell’uomo di Marco Ferreri, mi sembra del 1971, che fa vedere i tempi finali dopo lo sterminio della specie umana – in una maniera terribile perché si passa in poche decine di minuti dai supermercati con le canzoncine diffuse dalle radio e i telegiornali a una preistoria prossima ventura senza nome – in cui una coppia superstite cerca di far continuare a proseguire l’Homo Sapiens Sapiens appartandosi in una villa abbandonata su una spiaggia. In una scena allucinante di questo film, viene mostrata in tv la distruzione di Roma con Paolo VI moribondo come ultimo papa portato via agonizzante in barella dal Vaticano ormai somigliante a un cratere. L’altro film è Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada, di Lina Wertmüller, uscito nel 1983 in cui un importante uomo politico rimane bloccato dentro un’auto blu super blindata da cui, nonostante l’aiuto del resto dell’intera classe dirigente coadiuvata dai servizi d’intelligence, non potrà mai più uscire.
The Moberly–Jourdain incident (also the Ghosts of Petit Trianon or Versailles, French: les fantômes du Trianon / les fantômes de Versailles) is a claim of time travel and hauntings made by Charlotte Anne Moberly (1846–1937) and Eleanor Jourdain (1863–1924). In 1911, Moberly and Jourdain published a book entitled An Adventure under the names of “Elizabeth Morison” and “Frances Lamont”. Their book describes a visit they made to the Petit Trianon, a small château in the grounds of the Palace of Versailles, where they claimed to have seen the gardens as they had been in the late eighteenth century, as well as ghosts, including Marie Antoinette and others. Their story caused a sensation and was subject to much ridicule.
I fenomeni di time slips collettivi sono spiegabili come rari fenomeni quantistici
Contrariamente alla credenza comune, il misterioso ” fenomeno time slip” – come descritto da molti testimoni affidabili non è né “allucinazione” né “frode”. Questi strani fenomeni paranormali possono infatti essere del tutto – o quasi interamente – spiegati dalla fisica di oggi e dalla FISICA QUANTISTICA, e possono anche essere “analizzati”, pezzo per pezzo, in tutte le fasi del loro sviluppo
PUBBLICHIAMO QUI ALCUNE FRASI SALIENTI DI QUESTO ARTICOLO PDF DI FISICA QUANTISTICA
“L’ ENTANGEMENT QUANTISTICO nello spazio implica anche l’ENTANGLEMENT QUANTISTICO nel tempo”
“Si può sopprimere il tempo di decoerenza di questi 2 macro-stati per tutta la durata dell’attraversamento di quella regione dello spazio profondo (che dura da secondi a ore) a seguito di un Effetto Zeno”
“Possono esservi applicazioni importanti come i nuovi computer quantistici, dove la soppressione/massiccio rallentamento del tempo di decoerenza è fondamentale per mettere in entanglement 2 diversi macro-stati e q-bit 0 e 1”
“Analizzando 4 famosi presunti time-slip, ho ricevuto diverse risposte e domande interessanti dai lettori. Il più interessante, esprimendo scetticismo sulla possibilità che una posizione potrebbe emettere “energia” in un momento specifico – diciamo l’anno 1900 che potrebbe casualmente (anche in situazioni molto rare) mettersi in entanglement con la propria energia e lo stato quantico nel futuro”
“La decoerenza dei macro-stati sarebbe così rapida che è semplicemente impossibile che qualcuno possa fare “interagire” per minuti o anche ore due macro-stati del passato e del futuro … o forse non è così?”
“Questa obiezione sicuramente interessante e intelligente sembra apparentemente convincente, eppure come vedremo è sbagliata e totalmente confutabile.”
“Ci sono altri tipi di energia su cui non sappiamo quasi nulla, eppure sappiamo che esistono davvero, e quelle energie potrebbero spiegare molti fenomeni tra cui quelli paranormali che molti fisici e scienziati si rifiutano di ammettere come reali.”
“Il fisico e specialista informatico Doug Matzke ,ad esempio, ha anche sostituito la definizione “Big Bang” con il più recente “Bit Bang”, il che significa che il nostro Universo non è solo il risultato di un’esplosione secondo la meccanica e la termodinamica, ma è anche una sequenza di informazioni razionali e complesse. “
“Secondo Fantappie, mentre i fenomeni di entropia sono governati da “onde divergenti”, le cui causa/fonte è presente/passata, i fenomeni di sintropia (come i fenomeni biologici) sono governati da “onde convergenti”, la cui origine è nel futuro e il cui effetto è nel presente/passato.”
“è evidente che i fenomeni di sintropia come la nascita di un organismo vivente seguendo un codice complesso del DNA tendono a focalizzare, concentrare e organizzare atomi e molecole attorno ad un singolo punto convergente.”
“Nel nostro Universo sta operando un meccanismo sistematico di compensazione della probabilità, in modo che ogni crescente probabilità di comportamenti di entropia della materia sia compensata da una crescente improbabilità di fenomeni di sintropia.“
“Il famoso psicologo Carl Gustav Jung, che ha vissuto questo strano fenomeno negli anni ’30 a Ravenna, quando ha visitato un mausoleo con un amico, ed entrambi hanno visto per più di 20 minuti ” circondato da una strana luce blu pallido alcuni mosaici raffiguranti l’imperatore bizantino Galla Placidia, solo per scoprire giorni dopo che quei mosaici non esistevano più (forse esistevano 1.500 anni prima!) non è una conseguenza di “allucinazione”, “frode”, “disorientamento”, ecc., ma è un fenomeno reale (anche se raro), che può essere totalmente descritto dalla meccanica quantistica, e l’equivalenza energia/massa. “
“le telecamere non hanno esposto film (Montélimar), una mappa che stava iniziando a bruciare è diventata di nuovo totalmente intatta alla fine del time-slip (Bampton), ecc., come se quell’esperienza non si verificasse affatto.”
fractal-like nature of electron with respect to the whole Universe
C’è una relazione frattale fra l’ elettrone e un intero universo
l’elettrone, essendo l’armonica particella stabile fondamentale) dell’Universo (né protone né i neutroni sono fondamentali e stabili come l’elettrone),è una sorta di “universo frattale”, possedendo le stesse proprietà fisiche di tutto l’Universo in una dimensione molto più piccola.
Uno dei concetti che ha attirato molta attenzione è stato quello di retro-causalità cioè la possibilità che un entanglement spaziale tra 2 particelle significa che una delle particelle, invece di scambiare informazioni nel tempo presente che a quanto pare sembra vietato dal ben noto “teorema di nessuna comunicazione”, vietando scambi di messaggi tra due diversi sistemi quantistici ad una velocità maggiore di quella della luce – viaggia avanti/indietro nel tempo fino al punto in cui le 2 particelle sono state unite nella stessa sorgente.
Entanglement of 2 different times do entail the possibility to exchange messages at faster than light velocity
Viene accettata la possibilità di scambiare messaggi fra due periodi di tempo differenti ad una velocità maggiore di quella della luce
we will discover here in after another “incredible” fact:
decoherence of macro-systems can be really suppressed for long times
“La decoerenza di macro – sistemi può essere realmente soppressa per un periodo lungo di tempo”
“Mentre la materia viaggia tra i due condensati di Bose-Einstein, possiamo intrappolarla, potenzialmente per minuti, e rimodellarla – cambiarla – in qualsiasi modo vogliamo”
“l’osservazione/misurazione continua di un sistema quantistico, facendo collassare la sua funzione d’onda, potrebbe arrestarne l’evoluzione – e di conseguenza il suo tempo di decoerenza”
“l’impossibilità che un time slip può cambiare definitivamente le due linee temporali A (passato) e B (futuro) una volta che questo fenomeno è finito”
“Il fatto che accade un time slip non incide sulla futura concretezza e attuarsi di un evento futuro come neanche di uno nel passato”
“Bizzarri legami quantici collegano momenti distinti nel tempo, suggerendo che i legami quantici – non lo spazio-tempo – costituiscono la struttura fondamentale dell’universo”
QUESTO SI RICOLLEGA ALLE REGOLE E MECCANISMI BASE DEL GRAFICO TIMEWAVE ZERO, E PROBABILMENTE ANCHE ALLE IMPLICAZIONI DERIVANTI DALL’ IPOTETICO FENOMENO FLASHFORWARD
“Non solo due eventi possono essere correlati, collegando quello precedente a quello successivo, ma due eventi possono essere correlati in modo tale che diventa impossibile dire quale sia quello che precede e quale sia quello che deriva dall’ altro. Ognuno di questi eventi è la causa dell’altro, come se ognuno fosse il primo a verificarsi.”
Nello schema di tempo a spirale del Timewave, attraversare epoche di tempo significa passare da un insieme di leggi che condizionano l’ esistenza ad un altro insieme radicalmente diverso di leggi. L’universo è visto come una serie di scompartimenti o epoche le cui leggi sono molto diverse l’una dall’altra, con transizioni da un’epoca ad un’altra che si verificano improvvisamente e inaspettatamente.
CHE COS’E’ UN EVENTO DI MAGNITUDO ESCATOLOGICA
L’ Eschaton è un evento di una magnitudo superiore a qualsiasi cosa voi possiate pensare: pensate all’ emergere di una forma di linguaggio complesso in un mondo o civiltà che ne sono privi. Pensate quindi all’ invenzione della scrittura in un mondo che ne era privo. Pensate all’ invenzione della ruota in una civiltà che può spostarsi solo a piedi. Pensate all’ emergere del Cristianesimo e alle trasformazioni storiche che ha provocato. Pensate all’ invenzione del libro e della stampa in un mondo che ne era privo. Pensate all’ invenzione dell’ agricoltura e alle immense trasformazioni ambientali che ha provocato. Pensate alla scoperta dell’ America in un mondo che non conosceva altri continenti oltre a Europa e Asia. Pensate alle drammatiche trasformazioni culturali generate dalla Rivoluzione Industriale fin da metà ‘700 e capirete in parte l’ entità della TRANSIZIONE STORICA che ci aspetta di vivere nell’ estate del 2021.
Se la transizione sarà abbastanza netta ed estrema, ci troveremo quasi istantaneamente in un contesto globale completamente differente, al di là di ogni immaginazione. Se invece sarà un evento inizialmente intenso, ma graduale e progressivo, allora avremo modo di provare a gestire la situazione nei primi due mesi.
Ci sono TRE OPZIONI potenziali: il contatto globale con una civiltà extraterrestre, l’ invenzione del viaggio nel tempo che permetterà di manipolare il Tempo e il generarsi di un fenomeno Flashforward che provocherebbe una dislocazione temporale temporanea della coscienza collettiva. Qualsiasi cosa esso sia, provocherà un vero e proprio GREAT RESET ( in sintonia con l’ attuale zeitgeist globale) della storia dell’ uomo e dell’ universo.
LE DATE IN CUI POTENZIALMENTE QUESTO FENOMENO DOVREBBE MANIFESTARSI
25 MAGGIO 2021 – 12 GIUGNO 2021 – 17 GIUGNO 2021 – 21 GIUGNO 2021 – 14 – 16 LUGLIO 2021 – 4 AGOSTO 2021
ACCORGIMENTI DA PRENDERE
Noi del blog vogliamo cercare di essere il più razionali possibili: non abbiamo la certezza che questo Evento accadrà, ma intendiamo prendere sul serio la possibilità che sia tutto vero.
Consigliamo di: compiere attività a basso rischio nelle date indicate, evitare se possibile di viaggiare e di farsi trovare in mezzo al traffico, se possibile evitare di immergersi in mare o perlomeno non in mare aperto, evitare di prendere aerei, non fare programmi troppo complessi e addirittura se possibile restare a casa.
Qualora un “Omega Point” avvenisse per davvero, possiamo stare certi che le nostre vite cambierebbero velocemente, in modi totalmente imprevedibili, inimmaginabili, e che non ci sarebbe ritorno allo stato di cose precedenti. Consiglierei anche di dormire a lungo e presentarsi il più riposati e lucidi possibile, perché la quantità di nuove informazioni e di cambiamenti drastici e costanti che emergeranno nelle prime ore, nei primi giorni, settimane saranno talmente intensi che i nostri cicli del sonno potrebbero risultarne stravolti.
E’ un po’ come quando siamo arrivati al periodo dei primi lockdown covid nel mondo. La pandemia covid è una anticipazione di ciò che ci aspetta.
Arricchite le vostre giornate di esperienze, leggete quello che avete lasciato in arretrato e preparatevi ad una trasformazione completa. Qualsiasi cosa avverrà dobbiamo essere pronti a lasciarci ogni aspetto del passato collettivo e individuale alle spalle.
La teoria della TIMEWAVE ZERO di Terence Mckenna, inventata nel 1974, si propone di quantificare l’ influsso di innovazione nella Storia, e di mappare il flusso del tempo e della Storia in un grafico frattale. La Storia si ripete a cicli matematicamente precisi e in modo sempre più veloce. Ogni giorno è connesso a dei periodi del passato, a livelli multipli. Si crea così il fenomeno delle risonanze storiche, ripetizioni di eventi storici in chiave attuale. Il software è in grado di calcolare con precisione le finestre di tempo in cui un qualsiasi evento storico può ripetersi. Il software descrive una mappa del passato, del presente, e del futuro. Si crea così un nuovo concetto di tempo, con 3 postulati: il tempo è frattale, risonante a livelli multipli, costituito dall’ alternarsi di due fattori: innovazione e stagnazione – conservazione. Il primo fattore è destinato a prevalere sul secondo. Il tempo è costituito da 64 elementi, come per la tavola degli elementi. 64 in connessione ai 64 codoni del DNA. Ogni ciclo storico è composto dalla stessa sequenza frattale compressa in modo sempre più ridotto. La struttura del tempo non è infinita nella sua costituzione. Un giorno si raggiungerà il PUNTO ZERO, un punto in cui la compressione dei cicli sarà talmente veloce che non sarà più possibile mappare il futuro, e si passerà dallo spazio – tempo al tempo – spazio. In connessione con la fisica quantistica e la retrocausalità, questo punto rappresenta il momento in cui si può manipolare il tempo e si potrà viaggiare nel tempo. Tutto il futuro sarà quindi accessibile per sempre da qualsiasi momento del presente.
CICLI STANDARD: (4306 anni) 2280 avanti Cristo Antico Egitto Sesta dinastia / (67 anni) Primavera del 1954 “Rock around the clock” / Picco del grafico standard: Estate del 1976 (20 luglio 1976 Marte Viking I – 31 luglio 1976 la Faccia su Marte / 5 agosto 1976 il Big Ben si ferma per 9 mesi – 3 settembre 1976 Marte Viking II (384 giorni) Ciclo iniziato fra il 6 maggio e il 17 luglio 2020 (foto buco nero, proteste razziali maggio – giugno 2020) (6 giorni) Fra il 19 maggio e il 29 luglio 2021
CICLI TRIGRAMMATICI: (Ciclo 2154 anni ) 130 avanti Cristo Confucianesimo e prima guerra degli schiavi dell’ Impero Romano / Ciclo trigrammatico: (269 anni) Giugno 1752 esperimento aquilone di Franklin, Rivoluzione Industriale / Ciclo trigrammatico: (33 anni) 19 ottobre 1987 crollo Wall Street, 8 dicembre 1987 prima Intifada / Picco del grafico trigrammatico: Aprile – Luglio 1993 (web libero, Jurassic Park) / Ciclo trigrammatico: (4 anni, 2 mesi e mezzo) 29 marzo 2017 Brexit, attacco terroristico al concerto 22 maggio 2017 / Ciclo trigrammatico: 6 mesi e 12 giorni (fra il 13 nov 2020 e il 23 Gen 2021)
Ci sono due qualità differenti di cicli storici: trigrammatici e standard. Sono simili a livello matematico, il primo ha base 8, il secondo ha base 64. La teoria mette in connessione il DNA e i 64 codoni con i 64 esagrammi del sistema divinatorio I Ching cinese.
Alcuni ritengono che la Timewave fornisce una connessione fra DNA e processi storici, e che misuri la percezione collettiva del tempo. Qualora dovesse avvenire un incontro – congiunzione fra due civiltà differenti avverrebbe una interferenza che modificherebbe questa percezione.
La teoria più attinente e quotata è quella che interpreta questo processo come il punto in cui conquistiamo la manipolazione del tempo.
“L’I Ching interpreta il tempo come un numero finito di elementi distinti e irriducibili, allo stesso modo in cui gli elementi chimici compongono il mondo della materia. Per i saggi taoisti della Cina pre-Han, il tempo era composto da sessantaquattro elementi irriducibili.”
POTENZIALI DATE ZERO TIMEWAVE:
25 maggio, 12 – 17 – 21 giugno
14 – 16 luglio, 4 agosto, nel 2021
(Queste sono date che potrebbero non rappresentare quella reale, che potrebbe avvenire in altri giorni immediatamente vicini a quelli elencati, nel periodo che va da fine maggio a fine agosto 2021)
ANALISI APPROFONDITA DELLE TRE IPOTESI DI ESCHATON – OMEGA POINT
FENOMENO FLASHFORWARD
Questo fenomeno ipotetico è nato dal libro di Sawyer del 12 giugno 1999, nel quale descriveva l’ accadere di una simultaneità fra un esperimento scientifico segreto e un evento cosmico derivante dall’ esplosione di una supernova e dall’ interferenza fra l’ impatto con i neutrini e la Terra. L’ esperimento veniva svolto dal team del CERN di Ginevra. Questi neutrini, a contatto con la Terra generano un temporaneo “salto nel tempo” collettivo: la coscienza individuale di ogni essere umano viaggia nel tempo per due minuti, provocando visioni sul proprio futuro. Una dislocazione temporale di massa. Una volta riemersi dalla dislocazione temporale, i morti e feriti si contavano a milioni, nella storia del libro, perché la reatà, mancando di un osservatore, in accordo con la fisica quantistica, si era momentaneamente dissolta, e quindi l’ universo si era rigenerato, ma questo fenomeno veniva registrato come una perdita dei sensi, uno svenimento collettivo simultaneo. Chi veniva colto in strada, nel traffico, in mare, in aereo, o in altre situazioni rischiose, moriva o si feriva. Nel libro veniva creato un sito web per ricostruire il contenuto delle visioni e una parte del mondo aveva evitato catastrofi a causa dell’ orario notturno. Nel libro l’ esperimento veniva ripetuto ma stavolta tutti ne erano al corrente. Veniva poi costruito un satellite per controllare la interferenza con questi neutrini provenienti dalla supernova, che ogni tanto eruttava in un sisma stellare. Non ho idea di come questo fenomeno possa verificarsi nella realtà, ma sembra descrivere esattamente il tipo di fenomeno che descriveva Mckenna nella sua lecture sul “God Whistle”, la tecnologia che avrebbe funzionato come un” richiamo temporale” trascinando e calamitando il futuro nel presente e modificando la nostra percezione del tempo. Mckenna diceva che la macchina del tempo non avrebbe funzionato nel modo convenzionale che credono tutti. Paragonava questo ipotetico esperimento al primo esperimento con la bomba atomica: si temeva che avrebbe incendiato la intera atmosfera terrestre, ma il test è stato realizzato lo stesso, nonostante i timori. Secondo il meccanismo della Coscienza Unica, teoricamente, se un singolo osservatore cosciente riuscisse a viaggiare nel tempo, tutti gli altri lo seguirebbero nel suo viaggio. Quindi se un solo umano venisse mandato nel futuro, ipoteticamente, tutta l’ umanità riceverebbe visioni del futuro attraverso una dislocazione temporale. Inoltre, la realtà, secondo la fisica quantistica, ha bisogno di osservatori coscienti per mantenersi in piedi. Qualora si verificasse una situazione nella quale mancassero gli osservatori, l’ universo e la realtà intorno a noi si dissolverebbero. Se questa situazione diventasse reale, per l’ appunto, si creerebbe un “reset universale”, un nuovo Big Bang, ma questa volta sarebbe la mente umana a riemergere all’ esistenza. Verrebbe provata una volta per tutte anche la teoria della retrocausalità: si potrebbe persino scoprire che la causa dell’ esistenza dei sogni notturni è un effetto anticipatorio di questo evento nel futuro.
DISCLOSURE O CONTATTO ALIENO DI MASSA
L’ Omega Point della Timewave potrebbe segnalare una interferenza fra le “impronte temporali – storiche” di due civiltà lontane fra loro nel cosmo, gli umani e una specie extraterrestre. Un azzeramento della nostra timewave potrebbe significare che è arrivato il momento del “Contatto” definitivo.
Nel libro di Dolan, A.D. AFTER DISCLOSURE viene descritta passo per passo la transizione storica enorme che si verificherebbe qualora i governi del mondo decidessero di mettere in atto la DISCLOSURE, cioè informare le popolazioni della Terra di un avvenuto contatto con alieni, o rivelare la verità definitiva sugli ufo e sul contatto costante e segreto fra i nostri governi e una civiltà aliena, dal 1947 (Roswell) in avanti. Questa transizione sarebbe talmente imponente che l’ anno in cui avverrebbe diventerebbe un “Nuovo Anno Zero”. Curiosamente, questo libro scritto anni fa, per fare la narrazione degli eventi ipotetici nel libro, dà come esempio la data del 14 maggio 2021. Infatti, secondo il libro, se la Disclosure sarà un evento pianificato e non improvvisato (in caso di contatto di massa globale improvviso la situazione cambierebbe, e potrebbe fungere da trigger per una Disclosure), necessariamente, per motivi economici, questo evento dovrebbe cominciare un venerdì pomeriggio, dopo la chiusura dei mercati, con un discorso simultaneo di tutti i capi di stato di 103 paesi alle loro rispettive popolazioni (da noi in Italia accadrebbe intorno alle 22:00 di un venerdì sera), e verrebbe scelto un venerdì appunto perché chiudono i mercati e teoricamente il popolo avrebbe un intero weekend per approfondire la situazione nel modo più preciso possibile.
Noi del blog siamo neutrali, io personalmente ritengo improbabile che il segreto del contatto con civiltà extraterrestri sia stato mantenuto segreto per tutti questi decenni, quindi propendo più per un evento improvviso, globale, che creerebbe una narrazione simile al film di THE ARRIVAL, dove l’ arrivo degli alieni ad un certo punto provoca un cambiamento nella percezione del tempo collettiva.
Infatti, penso che la pandemia covid sia un fenomeno anticipatorio di un futuro imminente incontro fra l’ umanità e una civiltà extraterrestre. A livello simbolico, il virus rappresenta una entità ignota, e il fenomeno del contagio si potrebbe allacciare al fenomeno del “contatto”.
Nella teoria della timewave, appena prima dell’ evento Omega Point, si dovrebbe verificare un fenomeno di forte e intensa anticipazione, quasi una preparazione tutorial di massa per l’ evento vero e proprio che si verificherebbe l’ anno successivo.
OMEGA POINT, VIAGGIO NEL TEMPO, SINGOLARITA’ TECNOLOGICA, FINE DELLA STORIA
Questa è la ipotesi più estrema: qualora si verificasse per davvero il primo viaggio nel tempo, milioni di viaggiatori dal futuro arriverebbero e si manifesterebbero per essere presenti nel momento più lontano nel passato raggiungibile: il momento dell’ attivazione della macchina del tempo. Infatti, secondo Mckenna, il viaggio nel passato non è possibile, e si potrebbe manipolare il tempo e visitare epoche differenti solo a partire dal giorno e ora in cui viene attivata la macchina del tempo. Quindi, secondo questa ipotesi, la Terra diventerebbe un museo per tutti gli umani del futuro, e la nostra convenzionale percezione del tempo non avrebbe più senso: ogni punto nel futuro, anche lontano milioni di anni, diventerebbe istantaneamente raggiungibile e visitabile dal nostro presente. Ogni momento del presente sarebbe connesso ad ogni singola epoca del futuro. Sarebbe come sbloccare tutti i trucchi di un videogioco e completarlo.
La Storia umana finirebbe, la vita cambierebbe in modi estremi e inimmaginabili, e l’ umanità diventerebbe una civiltà multidimensionale. A causa dell’ impatto con culture umane drasticamente differenti, si verificherebbe una SINGOLARITA’ TECNOLOGICA che cambierebbe tutto e ci porterebbe a vivere in una sorta di Paradiso Terrestre. In breve tempo, l’ Uomo conquisterebbe ogni aspetto della realtà e dominerebbe l’ universo, manipolandolo a suo piacere.
Presto il passato precedente al GIORNO ZERO verrebbe dimenticato e percepito in modo vago, come una epoca dell’ umanità in cui il Tempo veniva vissuto in modi drasticamente diversi e anomali. Per un uomo capace di visitare ogni epoca del futuro a suo piacimento, sarebbe impossibile comprendere come le persone del passato vivevano, intrappolati nella loro epoca e incapaci di conoscere il futuro.
Il GIORNO ZERO diventerebbe quindi un nuovo Big Bang, un nuovo reset universale, in accordo con la filosofia di Mckenna. In poco tempo, verrebbe rilasciata una quantità di “Novelty – fattore di cambiamento e innovazione nella Storia” di magnitudo senza precedenti, superiore a qualsiasi altra cosa successa prima.
Ogni aspetto della nostra vita verrebbe trasformato. Mckenna voleva riportare la civiltà umana al suo ruolo di “centralità” nella storia dell’ universo. Secondo lui il destino dell’ umanità era quello di dominare e conoscere appieno l’ universo e i suoi meccanismi.
Difficilmente, però, questo evento si potrebbe verificare nell’ epoca presente. Forse è più realistico aspettarselo nel 2036. Ma chissà, tutto è possibile.