Matteo Renzi e Matteo Salvini, l’imprinting generazionale e il tubo catodico

In questo video, durante una trasmissione su Rai3, Tv Talk, un certo Amabile Stifano interviene parlando delle “similitudini divertenti” tra i due giovani uomini nuovi della vecchia politica italiana, il segretario pd Matteo Renzi (classe 1975) e il segretario lega nord Matteo Salvini (classe 1973.)

Sono, in un certo senso, “separati alla nascita”?!

Come ci ricorda il buon Amabile, entrambi:

  1. Si chiamano MATTEO;
  2. Appartengono alla stessa generazione (“imprinting generazionale” lo chiama Amabile);
  3. La fisicità (come ha notato un’altra partecipante alla trasmissione);
  4. Il look;
  5. La passione ostentata per il calcio, milanista uno, tifoso della fiorentina l’altro;
  6. Ed entrambi hanno avuto un battesimo in televisione da giovanissimi, quando si trovarono a essere concorrenti di quiz televisivi; Matteo Renzi a La ruota della fortuna, nel 1994, condotta da Mike Bongiorno, dove sbagliò clamorosamente la frase da indovinare, in relazione all’Antartide, scandalizzando mister Allegria, dicendo (tenetela bene presente, potrebbe essere una frase profetica per il futuro dell’Italia): MONTAGNE DI GHIACCIO E UN MARE DI NAVI (anziché di NEVI); l’altro segretario, Matteo Salvini, appena adolescente, partecipò nel 1990 (o 1989, riportano altre testimonianze) a Doppio Slalom, sempre delle reti Fininvest/Mediaset, condotto da Corrado Tedeschi, e rispose del tutto correttamente a diverse domande, una sulla melanina, una su come veniva soprannominata Greta Garbo e una su come si chiamava il ministro degli esteri sovietico dell’era Gorbaciov.

Che dire, questi nuovi giovani politici italiani (della vecchia politica) fin da pivelli hanno avuto a che fare col tubo catodico dell’era berlusconiana!

1°febbraio 2003 -1°febbraio 2014 Columbia

Dopo un po’ di tempo, ecco un altro post dedicato ad oggetti artificiali nello spazio, costruiti da mani umane, visti nel loro aspetto simbolico-sincromistico.

Puntate precedenti:

https://civiltascomparse.wordpress.com/2011/09/26/la-caduta-del-satellite-uars-e-simbolica/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2011/10/17/la-caduta-del-satellite-rosat-puo-essere-simbolica/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2011/11/16/la-caduta-della-sonda-phobos-grunt-non-sembra-essere-simbolica-ma/

Da un po’ di tempo si parla – soprattutto nell’informazione alternativa su internet – di “declino dell’impero USA”, qualche volta mi sono domandato se ci sia stato, in qualche modo, un momento in cui si è passati dal periodo in cui non si pensava, inconsciocollettivamente, al tramonto delle stelle e strisce come dominanti nel mondo (dal punto di vista colonizzatore-culturale, prima che col dollaro e le armi) al momento in cui, invece, questa idea è cominciata a diffondersi sempre di più, prima sui media di nicchia e poi anche, in parte, sui media mainstream.

Qualcuno potrebbe pensare al dopo 9-11, ma ritengo non sia così, ricordo bene che nel 2001-2002, gli USA erano ancora ben percepiti come assoluti e totali dominanti dell’Occidente e non solo, magari feriti e colpiti al cuore ma, anzi, proprio per questo, avvolti da ancora più comprensione e sostegno da parte del resto della “comunità internazionale.”

Esattamente il 1° febbraio di 11 anni fa, nel 2003, avvenne il disastro dello space shuttle COLUMBIA, in cui persero la vita i sette astronauti che erano a bordo. La cosa successe quando i preparativi della guerra contro l’Iraq (la Seconda Guerra del Golfo) erano ormai frenetici e in fase avanzata, un momento in cui l’aquila a stelle e strisce mostrava più che mai di voler sembrare al mondo – soprattutto attraverso i media mainstream – potente militarmente e bellicosa “per il ripristino della libertà e per ‘esportare la democrazia’ “… Successivamente, qualche tempo dopo (un periodo in cui mi viene voglia di parlarne in un prossimo post), il bluff venne scoperto, non vi era alcuna traccia di “armi di distruzione di massa”, il pretesto per invadere l’Iraq, e quel conflitto aveva mostrato al mondo, invece, la violenta ingiustizia militare degli Stati Uniti, con tanto di bombardamenti a tappeto (che rasero al suolo intere città) e bullismo bellico fatto di torture e di disprezzo per la vita da parte dei “gloriosi marines” nei confronti della popolazione irachena.

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Così come il disastro dello space shuttle CHALLENGER, il 28 gennaio 1986, in cui persero la vita i sette astronauti che erano a bordo, annunciò la fine dell’edonismo reganiano dei Big eighties, nei successivi anni dall’87 in poi (tra scandali Iran/Contras, recessione economica e persino un’inchiesta sulla prostituzione che giunse alle porte della Casa Bianca) e l’inizio del crollo definitivo della controparte necessaria alla NATO per giustificare in modo plausibile la propria esistenza; il disastro dello space shuttle COLUMBIA annunciò, come una specie di squillo di tromba (a chi aveva orecchie per sentire) l’inizio della lunga fine dell’Impero angloamericano (quello che di lì a poco avrebbe invaso l’Iraq) e, alla lunga distanza, dello stesso Occidente, anzi, della stessa BABILONIA.

Tutti sanno (o dovrebbero sapere) che la cosiddetta “Statua della libertà”, rappresenta la regina assira SEMIRAMIDE – che viene anche identificata nella divinità babilonese Ishtar (ereditata dalle figure femminili divinizzate successive identificate come “regine”, divinità solari, Isis, Cibele, diventate, nella cultura cristiano cattolica, la Madonna e Maria Maddalena.)

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L’immagine della divinità femminile che regge alta la torcia con il braccio destro, compare anche nel logo dei film della Columbia pictures.

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Cosa c’entra COLUMBIA con Semiramide? E’ dovuto all’etimologia del nome, il cui significato si riconduce in qualche modo al volatile chiamato colombo o colomba.

http://it.wikipedia.org/wiki/Semiramide_(nome)#Origine_e_diffusione

Il nome [di Semiramide] deriva da Σεμιραμις (Semiramis), la forma tarda greca del nome sumero[1] o assiro[2]Sammur-amat, la cui etimologia non è chiara, ed è indicata diversamente: molte fonti la ricollegano alla leggenda secondo cui Semiramide venne allevata da delle colombe, e propongono quindi come significato “amante dei colombi”[2], “colei che viene fra i colombi”[3] o anche solo “colomba”[4]; in quest’ultimo caso sarebbe analogo per semanticaai nomi GionaColomboPaloma e Jemima.

Nella cultura massonica anglosassone, che si rifà alle divinità femminili di origine babilonese le quali tengono alta col braccio destro una torcia, il nome di Semiramide  è stato tradotto, non con dove, o qualcosa di simile legato a essa, ma con una sua traduzione latina, cioè COLUMBIA. Così, abbiamo il “Distretto di Columbia” (la città-stato extraterritoriale di Washington), la Columbia University, la Columbia pictures, la Columbia records…

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La cosiddetta “torcia di Orione”, il momento in cui, durante il Solstizio d’Estate del 21 giugno, la traiettoria solare giunge a incendiare la stella più alta della costellazione, che rappresenta la torcia tenuta in mano da Orione.
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“La veritè” quadro del pittore francese Lefebre risalente all’epoca in cui dei suoi compatrioti cominciarono a costruire la cosiddetta “Statua della libertà.”

Nell’inconscio globale, vi è già raffigurata, in qualche modo, l’immagine della Statua della libertà che crolla, che collassa al suolo. Nel film, già citato su questo blog, “La seconda guerra civile americana”, c’è un punto in cui, a causa del conflitto che dà il titolo al film, uno dei simboli più legati all’immagine della potenza stelle e strisce, in un’edizione straordinaria del telegiornale, viene mostrato buttato giù dai terroristi. Purtroppo non sono riuscito a trovare un fotogramma di quella scena del film in questione, però se si digita “Statue of liberty collapse”, su un motore di ricerca, vengono fuori un po’ di cose.

Sia il disastro dello Space Shuttle Challenger sia quello del Columbia, avvennero nello stesso periodo dell’anno, il 28 gennaio 1986 il primo, il 1° febbraio 2003 il secondo. Periodo che abbiamo definito “L’inizio occulto della primavera”, entrambi i disastri videro il sacrificio supremo di tutti i membri dell’equipaggio, in entrambi i casi erano sette.

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Challenger e Columbia 1986 e 2003. 7 componenti dell’equipaggio ciascuno. 7+7 = 14. In un buon numero di storie, racconti, favole vi sono sette personaggi legati a una persona, un evento, un destino comune.

11 anni dopo dal disastro dello Space Shuttle Columbia, stiamo vivendo l’attesa per le Olimpiadi di Sochi in Russia, in un momento quanto mai turbolento delle relazioni internazionali (come abbiamo visto) e il simbolo per eccellenza dei giochi olimpici, anche di quelli invernali, è la TORCIA tenuta alta dal braccio destro.

E, inoltre, i colombi, o le colombe, lanciati, come “augurio di pace” dalla finestra del pontefice Francesco, vengono divorati da corvi e gabbiani!

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