Vertigo 25 maggio – addendum quasi a luglio

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Questo post è stato – secondo le mie intenzioni – parte di quell’ “arte di CREARE messaggi a carattere profetico” o di “NOTARE messaggi a carattere profetico.” L’ingrandimento delle due figure – maschile e femminile, nera e bianca – dentro quella doppia spirale nella locandina originale del film Vertigo di Alfred Hitchcook, sembra voler evidenziare un ben determinato particolare, inerente qualcosa di ben preciso che non è ancora accaduto. Sembra quasi manchi solo quel qualcosa da associare a quell’immagine, evidenziata dall’ingrandimento, una volta che sarà accaduto.

E quel determinato dettaglio è legato al confronto con le altre immagini postate e con il CONTESTO, ovvero la combinazione di determinati periodi dell’anno di un determinato anno e di elementi come il film – e il suo titolo – a cui sono associate le immagini, le figure, i loro simboli.

Quel post del 25 maggio è stato chiaramente SINCROMISTICO, ovvero fatto seguendo l’ “arte di generare messaggi a carattere profetico” attraverso le immagini, il far notare le immagini o il confronto tra esse,

e più questa generazione di coincidenze è particolareggiata, super-dettagliata, improbabile e, a prima vista, incomprensibile, più è PRODUTTRICE DI SENSO e potrebbe davvero prevedere, profetizzare AVVENIMENTI FUTURI, non ancora accaduti alla data in cui è stata generata l’ “operazione sincromistica.”

Dunque si comprende cosa volessero dire quelle immagini evidenziate, confrontate, se(le)zionate, ingrandite, solo DOPO che gli avvenimenti sono accaduti. Quindi, magari, potrebbe accadere qualcosa (nella mia stessa vita o nel mondo) che fa ACQUISTARE SENSO a quella serie di immagini del post del 25 maggio. Prima che la cosa accada, quei confronti tra le immagini e quei dettagli delle immagini non hanno senso “per cui non ti stupire se ti e’ tutto incomprensibile, e’ assai difficile il concetto senza il codice.”

Un codice che deve ancora manifestarsi.

Lazerhawk – Distress signal

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Il riposo del guerriero di Giorgio De Chirico

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Questo non è un video nostalgico.

Questo non è un video di revival dell’atmosfera e dello spirito degli anni ottanta, per attizzare la nostalgia e il senso di appartenenza mainstream di coloro che erano giovani, o giovanissimi, in quegli anni.

Probabilmente non si tratta nemmeno di immagini risalenti a quell’epoca ma realizzate in questi anni dieci del XXI secolo in modo che sembrino imitare quei tempi.

E’ un video METAFISICO.

Come Giorgio De Chirico utilizzava i calchi di gesso delle sculture classiche greco-romane, le colonne, le piazze e i palazzi rinascimentali e i monumenti risorgimentali,

così Lazerhawk, nel video del brano Distress signal, utilizza le videografiche sorpassate, i videogame tipo Pac Man, i nastri delle videocassette nei videoregistratori (magari anche Betamax e Video 2000), gli spot pubblicitari degli impianti stereo con la doppia piastra, le pettinature phonate, le audiocassette dentro i walkman… ma l’intenzione di Lazerhawk, come ho detto, non è quella che sta dietro a programmi tv come Anima Mia, per intenderci, ma di raggiungere una condizione di tempo sospeso, dove i riferimenti a epoche precise giungono a un punto poco prima di collassare in una specie di condizione a-temporale.

Vedere anche questo post.

Domino

Non si direbbe, ma è giugno, e quindi questa sera voglio un po’ “spaziare.”

Dalla imprescindibile playlist YouTube di Klepperderep (che raccoglie funk, disco soul, italo ed altra roba elettronica, soprattutto del periodo 1975-1988) state ascoltando il brano “Amama” (perlomeno lo ascolterete dopo aver cliccato sul link), tratto dal doppio album del 1982 DOMINO, uscito per la Baby Records.

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Cliccateci sopra per vederla bene

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Se uno vuole, o si vuole divertire, chissà come potrebbe interpretare simbolicamente tutte le immagini presenti sulla divertentissima copertina. Dominata da ben 12 triangoli (6 in un album e 6 in un altro), di cui due, l’uno con un OCCHIO dentro (la cui pupilla è un tredicesimo triangolo, rovesciato) e l’altro con una piccola congrega di 4 incappucciati. Anche i rettangoli che compongono la scritta DOMINO sono 6.

La cosa sembra relazionarsi con lo stesso logo della Baby Records, casa di produzione discografica defunta da anni ma che all’epoca era ben nota, ci incedevano, tra l’altro, i Ricchi & Poveri e Albano & Romina, chiusa parentesi triste.

E apertura di un’altra parentesi, non so se altrettanto triste: come dimenticarsi, infatti, delle due compilation degli anni ottanta, “Mixage” e “BimboMix”, uscite sempre per la Baby Records?

Dunque, misteriosamente (?) il logo della Baby Records passò dall’avere il bebè, con in una mano il vinile e nell’altra il cilindro, inscritto in un cerchio ad averlo inscritto dentro un esagono.

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E, mentre il triangolo principale sulla copertina dell’album è contornato da altri 5 triangoli, l’esagono principale del logo è contornato da altri 4 esagoni. 4 come gli incappucciati sulla copertina di uno dei due album che compongono l’album doppio.

Tra l’altro, sulla stessa fondamentale playlist di Klepperderep (già citata su Civiltà Scomparse in un altro post), v’è un’altro pezzo, questo di italo-disco, FOG, di Riccardo Cioni, sulla cui copertina sembrano unirsi in una sola immagine due immagini ben note a coloro che si interessano di certe cose: l’esagramma (un esagramma un po’ strano, inclinato e stiracchiato) e l’occhio di Horus inscritto dentro un triangolo.

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Tra l’altro, nell’esagramma come lo conosciamo compaiono sia i 5 triangoli della copertina dell’album DOMINO sia il grande esagono centrale dentro cui è iscritto il bebé di pelle scura del logo della Baby Records.

Sarà per questo che QUELLI dell’élite, cioè della casa discografica, hanno cambiato logo passando da un banale cerchio all’esagono, aggiungendone, per giunta, altri 4?