Codice Genesi e sincromisticismo

Qualche anno fa, precisamente nell’autunno 1997, uscì anche in Italia un libro che si ritagliò una certa notorietà nel mondo, soprattutto in coloro che vanno pazzi per le profezie di Nostradamus, della Monaca di Dresda, del Ragno Nero ecc. Si trattava di The Bible Code, il cui titolo tradotto in italiano era “Codice Genesi”, scritto dal giornalista Michael Drosnin.
L’autore diceva di avere scoperto singolari concatenazioni di lettere ebraiche con l’aiuto di un programma informatico, nel testo originale dei libri del Pentateuco (la Torah) della Bibbia, basandosi sugli studi numerologici del matematico Eliyahu Rips. Per esempio, i caratteri che formano il cognome del presidente USA John F. Kennedy si incrociano con quelli che compongono l’anno in cui è stato ucciso, e con il nome della città dove è avvenuto, cioè Dallas. In un’altra pagina, i caratteri ebraici che fanno comparire il nome della città di Hiroshima, sono disposti assieme all’anno 1945 e alla scritta “Enola Gay” (il nome dell’aereo che aveva sganciato la bomba atomica sulla città). Inoltre, il senso di questi incroci e concatenazioni si può accompagnare a quello dei passi della Torah contenuti nella stessa pagina.
Il giornalista diceva di avere avvisato l’ex presidente israeliano Yitzhak Rabin che qualcosa minacciava la sua vita poichè gli era capitato di decrittare il suo nome assieme alla scritta “omicidio” e all’anno 1995. L’allerta era stata inutile e, dopo la morte del celebre uomo politico in seguito a un attentato nel novembre di quell’anno, Drosnin si rese conto che nella stesse righe composte da lettere ebraiche compariva anche il nome del killer di Rabin.

“Codice Genesi” accennava anche a ciò che era il futuro per allora; in diverse altre pagine del libro sacro, un certo numero di schemi di lettere assieme nelle stesse righe (disposti in verticale, orizzontale o diagonale) fanno apparire – accanto agli anni ebraici 5761 (2000) o 5767 (2006) – scritte come “fine dei giorni”, “olocausto nucleare”, “missile russo”.

Il programma informatico utilizzato dal giornalista scovava poi i nomi di “Arafat”, “Bush”, “Nethanyahu” in diverse altre pagine. Immediatamente dopo l’avvenimento accaduto al WTC di New York l’11 settembre 2001 – anzi quando ancora i grattacieli stavano bruciando – Drosnin si precipitò a digitare freneticamente sul suo programma informatico le chiavi di ricerca per rintracciare certe lettere, scoprendo che in alcune pagine del Libro Sacro si incrociavano parole relative alle torri, all’attentato terroristico, e all’anno in cui stava succedendo.
L’autore, qualche mese dopo, dava alle stampe la seconda puntata della sua ricerca, chiamandola The bible code II The Countdown, in Italia “Codice Genesi II, Conto Alla Rovescia”, che uscì in libreria nel 2002. Collegando ciò che già aveva scoperto e pubblicato nel primo volume (le prove di come sia nascosto un codice decifrabile dal computer all’interno del testo ebraico dei libri della Bibbia, e di come questo codice serva per prevedere avvenimenti, alcuni già accaduti), il rischio di guerra mondiale nel 2006 – visto che il 2000 (altro anno in cui poteva scoppiare secondo il codice) era già passato – alla nuova minaccia terroristica esplosa nel 2001, Drosnin volle avvertire il mondo che, a causa di questa minaccia, poteva essere la fine dell’umanità in seguito a una nuova guerra mondiale originata dalla “polveriera del medioriente.” Come la seconda era finita con lo scoppio di una bomba nucleare, la terza poteva iniziare con un esplosione atomica, provocata da un missile diretto su Gerusalemme. Di questo pericolo estremo, l’autore parlava già nel primo libro, come anche della caduta di un asteroide killer nel 2011 o 2012, e di un messaggio di speranza nascosto in altre pieghe del testo ebraico (“Codice salverà”), nominandosi inavvertitamente – ? – una specie di salvatore del mondo. Drosnin, prendendo maledettamente sul serio ciò che decifrava con l’applicazione digitale, domandò di poter parlare delle sue scoperte sul futuro del genere umano, e sui rischi che correva, con ministri, presidenti e autorità degli USA, di Israele, e dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, un po’ come aveva in passato già fatto (inutilmente) per avvertire Yitzhak Rabin della sua morte violenta nel novembre 1995.
A proposito dell’origine del codice nella Bibbia che è possibile decifrarlo col computer, l’autore parlò di un viaggiatore del tempo – proveniente da quello che è il nostro lontano futuro – il quale inserì nel testo originale nomi e date degli avvenimenti storici perchè un giorno potessero essere visti, nel momento in cui il progresso tecnologico l’avesse consentito. Successivamente Drosnin diede un nome al temponauta (ottenuto grazie ad altre analisi del testo biblico) e identificò la posizione della sua navicella, sepolta – a suo dire – sotto chilometri cubi di salgemma dentro un’arca di materiale ferroso, in un punto del deserto ai confini tra Israele e Giordania.
E’ interessante notare come quando Micheal Drosnin, in risposta alle critiche degli scettici, disse “Crederò a coloro che mi criticano solo quando mi mostreranno un messaggio sull’omicidio di un primo ministro nel libro ‘Moby Dick’ “, qualcuno accettò la sua sfida, trovando tra le righe del testo del romanzo di Melville – attraverso lo stesso metodo informatico – riferimenti agli omicidi di Martin Luther King, Indira Gandhi, Trotskij, Lady Diana (come nell’esempio qui sotto) e degli stessi John Kennedy e Yitzhak Rabin, già decrittati dal cronista nelle pagine del Pentateuco!

Personalmente, ricordiamo come le date indicate dal codice come “quelle in cui poteva accadere l’olocausto nucleare” – ovvero 2000 e 2006 – coincidevano con due anni difficili per la situazione geopolitica del medioriente. Durante il primo, l’ex premier israeliano Sharon sfidava i palestinesi camminando sulla “Spianata delle moschee” di Gerusalemme, azione che avrebbe portato a un escalation di tensione e violenza, in una situazione già complicata dal fallimento dell’incontro tra il presidente USA Clinton, il primo ministro israeliano Barak e il presidente OLP Arafat (il cui quartier generale a Gaza fu bombardato nell’autunno 2000). Durante il secondo, vi fu la guerra tra Israele ed Hezbollah nel Libano (operazione “Piombo fuso”) in uno scenario regionale piuttosto compromesso, col programma nucleare dell’Iran – dalla parte di Hezbollah insieme alla Siria – e la Federazione Russa contraria alle mire di Israele nella zona che non collimassero coi suoi interessi, affini a quelli siriani e iraniani.
Quindi è probabile che, in un certo senso, ci sia davvero un collegamento tra i nomi apparsi nel testo della Torah identificati dal programma utilizzato da Drosnin e la realtà degli avvenimenti storici ma, appunto, allo stesso modo di come simili coincidenze possono apparire anche all’interno del testo di un romanzo qualsiasi come “Moby Dick”, non soltanto dentro uno dei libri sacri per l’ebraismo e Israele (oltre che per la cristianità) facendo si che un giornalista del Wall Street Journal ci imbastisca sopra tutta una storia di profezie e viaggiatori nel tempo che inseriscono un codice segreto nel testo originale della Bibbia in modo che un giorno potrà essere decifrato grazie al computer!
In uno sconosciuto racconto a fumetti americano del 1974 si possono trovare somiglianze straordinarie – in particolare nella caratterizzazione e nella vicenda di uno dei personaggi – con ciò che sarebbe accaduto solo 29 anni dopo, nel 2003, quando vi fu la cattura di Saddam Hussein in mezzo ai deserti dell’Iraq.

Nella caviglia della modella di una pubblicità risalente al 2002 vi sono forti analogie grafico-simboliche con una cartina geografica raffigurante il terremoto dell’Aquila che sarebbe avvenuto sette anni dopo.

Si ringrazia The Synopticon per l’immagine

In una scena del film Matrix uscito nel 1999 si può notare a un certo momento la data 11 settembre 2001 comparire su una tessera magnetica; l’album Party Music del duo Hip Hop The Coup, preparato a giugno, la cui uscita era prevista per la metà di settembre, fu subito ritirato poichè la copertina raffigurava le torri gemelle teatro di un’esplosione e bisognava cambiarla.

Intorno alla metà degli anni 90 uscirono le cosiddette Illuminati card, carte simili a quelle del gioco Magic che mostravano immagini come le Twin Towers vittime di un attentato esplosivo, l’edificio del ministero della difesa USA (Pentagono) sotto attacco, una grossa perdita di petrolio nelle acque dell’oceano, il centro di controllo di una pandemia, la riduzione della popolazione mondiale ecc, tutti i temi cari ai cosiddetti “cospirazionisti” o “complottisti”.

A proposito di Illuminati, anche il famoso “occhio di Horus” iscritto nel triangolo lo si può trovare nascosto in un mucchio di produzioni cinematografiche USA, e soprattutto nei cartoons è facile che spuntino simboli massonici o satanici. infatti come abbiamo scritto, molte scene di fumetti e film sembrano “presagire il futuro”: storie dylandoghiane di Tiziano Sclavi dei primi anni novanta che raffiguravano realtà le quali sarebbero state ben chiare solo successivamente, romanzi scritti alla fine del XIX secolo che raccontavano di una nave che si inabissava chiamata Titanic oppure di un gruppo di assassini che imperversava in Europa, e il nome di questa storia era “Le SS”. Nell’ultima pagina di un quaderno di scuola appartenuto a Napoleone Bonaparte appariva, scritta da lui stesso bambino, una frase: “Sant’Elena, piccola isola dell’Oceano Atlantico”.
Precedentemente, ci siamo già addentrati nel territorio misterioso della SINCRONICITA’, il cui studio approfondito fu affrontato dallo psicanalista Carl Gustav Jung insieme al fisico quantistico (premio Nobel 1945) Wolfgang Pauli. La sincronicità è una connessione tra eventi psichici – soggettivi – ed eventi fisici – oggettivi – che avviene in modo sincrono – ovvero nello stesso tempo – senza che vi sia una connessione di causa/effetto propria della fisica classica tra gli uni e gli altri. Per esempio, in un caso citato da Jung, mentre una sua paziente, che era distesa sotto analisi, stava raccontandogli un sogno incentrato su uno scarabeo, proprio in quel momento dalla finestra fece avvertire la sua presenza un tipo enorme di scarabeo che non si era mai visto in quella zona! Oppure (è successo poco tempo fa a chi scrive), alla guida dell’auto si sta pensando con una certa intensità a Fabrizio De Andrè, e immediatamente una stazione radio che di solito trasmette musica pop fa partire un brano non tra i più noti del cantautore genovese, “Fiume Sand Creek”. Si sta rimuginando su certe pene d’amore, e alla televisione fa la sua comparsa uno strano spot pubblicitario che sembra riassumere in qualche modo ciò a cui stiamo pensando, e pare darci inoltre un abbozzo di risposta inconscia ai nostri problemi.
Ogni fenomeno illustrato in precedenza può essere incluso nell’ambito di ciò che si chiama SINCROMISTICISMO, ovvero la facoltà di creare – e/o percepire, senza alcuna volontà o intenzionalità – messaggi a carattere profetico su un qualche avvenimento che avrà o ha avuto luogo. Ciò è legato alla natura degli ARCHETIPI e a come influisce nell’Onda SpazioTempo da cui siamo tutti trascinati. Dal momento che ogni cosa avviene nel tempo presente e che il passato e il futuro vivono solo nel ricordo e nell’immaginazione, nessuna cosa accade mai nel passato e accade mai nel futuro, cosicchè TUTTO lo SpazioTempo è contenuto in un eterno presente intangibile alla coscienza umana, ma tangibile alla dimensione in cui agiscono gli archetipi.
Nel Campo Morfogenetico viene accumulato, in un certo senso, tutto lo “scibile” dell’Universo (il cosiddetto AKASCHI, di cui abbiamo già parlato), un qualche tipo di energia multidimensionale calcolatrice e onniscente che SA TUTTO DI TUTTO E DI TUTTI, e questa energia può influire con la materia da cui è composto il flusso dello SpazioTempo, la nostra realtà nella quale viviamo, “giocando” in qualche modo con esso.
Perciò, spesso, le manifestazioni di questo tipo, sincromistiche, che testimoniano di come TUTTO E’ UNO, possono essere fraintese, viste come testimonianze profetiche scritte volontariamente (per esempio il “Codice Genesi” di Micheal Drosnin), oppure messaggi i quali giungono direttamente da qualche gruppo esoterico o satanista (così, per esempio, la pensano gli amici del Centro Culturale San Giorgio).
Come abbiamo visto, l’avvenimento dell’11 settembre 2001 è qualcosa di così estremamente archetipico e simbolico, che la sua risonanza la si può individuare in un numero elevato di manifestazioni sincromistiche. E’ legato alla fine della dualità, alla fine della polarità (vissuta per sessant’anni, nel contrapporsi geopolitico di USA e URSS, bene e male, male e bene), è un EVENTO che quasi sembra essere piovuto sulla terra dal nulla, il quale ha indefinite chiavi di lettura, da quelle più “ufficiali” a quelle più estreme e inaccettabili per molti. In un certo senso è SEMPRE accaduto (e sempre accadrà), ma noi ce ne siamo resi conto solo quel determinato giorno!
Tra le altre cose, il fatto può alludere o preludere al fine-cambio di era, e ci riferiamo alla cosiddetta ERA VOLGARE, cristiana, che tanto conosciamo e alla quale tanto facciamo condizionare quotidianamente le nostre esistenze, per pura convenzione ormai del tutto cristallizzata da secoli (e accentuata negli ultimi decenni).
Concludiamo, proponendovi una considerazione strana riguardante proprio un certo punto di vista – forse sincromistico – nel leggere le cifre di questi ultimi anni disposti in una determinata sequenza.

2011
2001
2000

OPPURE

2011
2010
2000

wtc 9-11 sincromisticismo

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Il caleidoscopio della realtà e il mistero di quello che davvero sta succedendo

In giro si possono ascoltare e leggere molte opinioni su “come sta girando il mondo”. Da parecchi anni si dice che SIAMO IN UN PERIODO DI TRANSIZIONE, e anche lo scrittore Ennio Flaiano, negli anni sessanta, c’aveva fatto una delle sue battute fulminanti: “Ci troviamo in un momento di transizione, COME SEMPRE.”
Ogni giudizio su ciò che succede nel mondo è costantemente limitato dall’angolo, dal punto di vista da cui si percepisce la realtà. E un certo numero di persone, purtroppo, rischiano di illudersi che la propria visione di ciò che succede sia QUELLA GIUSTA, forse perchè ha funzionato tante volte in passato, ma non è detto che col trascorrere del tempo e il mutare vorticoso delle situazioni, funzioni ancora.
Se prendiamo un pacco di 25 quotidiani e guardiamo tanti telegiornali, notiamo come qualsiasi fatto venga sminuzzato, sbriciolato dalle opinioni, anche parecchio inconsapevoli. Ma non è ancora tutto, questo è solo l’inizio, poichè ancora prima vi è il velo del linguaggio, e il velo dei sensi predominanti, imperialistici, che sono la VISTA e l’UDITO.
 

La scienza determinista si basa sulla ripetibilità dei fenomeni in un AMBIENTE FINITO, utilizzando la misura matematica, apprezzabile primariamente dalla vista. La predominanza di questo senso nei confronti dei restanti quattro la possiamo definire, se non totale, di certo molto massiccia. Al secondo posto, l’udito.
Il tatto, il gusto e l’olfatto sono i sensi più animali, ancestrali e molto, molto meno toccati dalla civilizzazione, anche perchè sono quasi esclusivamente legati all’emisfero destro e svincolati dalle strutture linguistiche che fondano la storia e la civiltà. Quello che a volte viene chiamato SESTO SENSO è una sensazione che non è riferibile all’attività di un particolare organo sensoriale, ma è legata alla SINESTESIA e all’INTUIZIONE, si colloca al di fuori degli schemi linguistici con cui è strutturata una società.
Le strutture desaussuriane di base, significante<>significato, legate alla comunicazione interpersonale standard – maschile e mercantile – sono strettamente vicine all’imperialismo sensoriale vista-udito (l’espressione “immagine acustica” di De Saussure mostra bene tale considerazione), e questi occhiali con cui SI VEDE (come state leggendo adesso, anche nelle espressioni linguistiche la vista la fa da padrone) ciò che è direttamente fruibile, fanno sì che una realtà in velocissima trasformazione – il decennio 2000 è stato chiamato “il decennio breve”  – possa venir vista con PESSIMISMO & FASTIDIO, poichè i vecchi schemi MILLENARI si stanno sbriciolando ed è un problema di cambiamento percettivo, più che qualcosa inerente le dinamiche distruttive riguardanti il “mondo esterno” che possono venire generosamente distribuite dai mass media per incatenare i due sensi i quali la fanno da padrone e sono più ricettivi alla manipolazione e alla “riproducibilità tecnica”  delle immagini e dei suoni, per dirla con Walter Benjamin.
L’età moderna, l’età della fiducia nella storia, nella società del lavoro industriale, nella liberazione dei bisogni da parte della scienza e del progresso fornito da quest’ultima, ha preso una direzione a spirale discendente a partire dal 1956 (come abbiamo VISTO in questo post). Nello stesso tempo un altro caposaldo dell’età moderna – ovvero la STORIA dell’arte figurativa in progress (ben rappresentata dagli scritti critico-enciclopedici di uno storico come Giulio Carlo Argan) – cominciava ad andare in pezzi sempre a partire da quel fatidico 1956, raggiungendo l’ultima fiammata, come una Supernova prima del collasso, negli anni sessanta della pop art negli USA e dell’arte povera in Europa, cominciando anche l’involuzione progressiva di un’arte concettuale staccata dall’apprezzamento di persone non a loro agio con una solida critica dell’arte. In altre parole, in assenza di un critico dietro il tuo fondoschiena non potevi apprezzare un’opera d’arte.
Possiamo considerare come le tante tribù giovanili, dai teddy boys, mod, rockers, agli hippy, fino ad arrivare ai metallari e dark (per citare solamente gli stili giovanili più conosciuti e diffusi) hanno origine dal Big Bang del Rock nella seconda metà degli anni cinquanta, il quale – misteriosamente legato alle considerazioni sulla NUOVA MUSICA PANICA che il mago britannico Aleister Crowley faceva negli anni venti – ha creato in pratica un Universo intero che in precedenza NON C’ERA AFFATTO ed è stato facilitato dall’invenzione della Chitarra Elettrica. Il culmine di questo Universo sono “i mitici anni sessanta”, con la punta di diamante del gruppo britannico The Beatles che, come ben sappiamo, ha creato la MITOLOGIA di un’intera epoca. I loro epigoni degli anni novanta (nel pieno del grunge del post-rock e del post-punk), come gli Oasis, per quanto bravi sono FUORI TEMPO MASSIMO. Quante volte abbiamo sentito dire: “Eh, non ce ne sono più, non ne nascono più di musicisti come XYZ”. Il punto non sono tanto le figure musicali in se stesse ma l’alone di NOVITA’ che queste riescono a sprigionare all’interno di un determinato paradigma sociale-musicale (nel caso in questione il periodo post-1956). Potrebbero benissimo esserci oggi cantautori eccezionali come Fabrizio De Andrè e Lucio Battisti ma non fanno più lo stesso effetto che avrebbero fatto quarant’anni prima. Non è la loro presunta “bravura” in se stessa che ce li fa pesantemente ricordare, ma il loro preciso COLLOCAMENTO nell’Onda Temporale. I The Beatles negli anni sessanta sono Dei scesi dall’Olimpo per portare il verbo delle marcette pop-rock alla nuova categoria sociale dei giovani con le zazzere che mimano la rivoluzione, negli anni novanta o (peggio!) negli anni duemila, gli stessi The Beatles sono “qualcosa di già sentito che si può solo utilizzare e riutilizzare per remix o rifacimenti, oppure omaggi o raccolte di canzoni in doppio cd”. Addirittura questo RIFACIMENTO di brani, utilizzati per la loro notorietà, è un fenomeno che si è potuto notare anche già alla fine degli anni novanta, per esempio la riproduzione di un pezzo dei Police, risalente al 1983, come accompagnamento in una canzone radiofonica che scimmiottava il rap.
Stesso problema – utilizziamo questo termine – in un altro punto dell’Onda Temporale, questa volta pre-1956, tra le due guerre mondiali. Il dadaismo-surrealismo (non a caso a volte definito STORICO) brillava di luce propria, per via della sua intrinseca novità a quei tempi, quando il percorso iniziato quaranta-sessant’anni prima dagli impressionisti contro l’arte ufficiale figurativa classica del SALON era stato spinto alle sue estreme conseguenze da Marcel Duchamp, Francis Picabia e quelli del gruppo dadaista. Successivamente, ricerche spinte ai confini all’interno del mondo dell’arte ricomparirono tra i cinquanta e i sessanta (guarda caso!), percorrendo poi i quarant’anni successivi fino ad arrivare a fenomeni di mercato contemporanei come Maurizio Cattelan. C’è da dire, tuttavia, che – mettiamo – un cortometraggio surrealista alla fine del XX secolo e agli inizi del XXI secolo non è altro che un videoclip tra i tanti; settanta ottant’anni prima, all’interno della realtà culturale occidentale, è un qualcosa che suscita clamore e viene poi inserito nei libri di storia. Il problema di oggi è proprio la storia: NIENTE più può essere degno di finire nei libri di storia, la storia lineare appartiene a un tipo di visione del mondo in fase di progressivo sbriciolamento. Una visione del mondo che si può riassumere in quattro parole: “Maschio bianco adulto occidentale”. Non a caso, l’elezione a presidente USA di un afroamericano è qualcosa di altamente simbolico, ed è probabile che Barack Obama sia l’ultimo presidente degli Stati Uniti, colui che sarà il comandante in capo della NATO quando essa finirà per essere smantellata, semplicemente perchè lo stesso tempo lineare sarà smantellato.

 

La visione Geocentrica e Umanocentrica secondo noi COINCIDONO, le forze oscure dietro ai poteri del pianeta vogliono far sì che gli esseri umani siano pesantemente ancorati alla realtà della Terra come fosse una prigione della quale non si rendono conto di essere detenuti senza che percepiscano le forze cosmiche da cui sono attraversati assieme a tutto il resto che li circonda. La pesantezza della forza di gravità…
Le scie chimiche oscurano i cieli stellati magnifici assieme all’inquinamento luminoso; centoquarant’anni fa la fazione Rockefeller (dinastia fondata sull’estrazione del petrolio) ha fatto in modo di imporre una visione del mondo quasi fosse una specie di religione o ipnosi, e ha fatto sì che le scoperte scientifiche di Nikola Tesla – le quali, una volta sviluppate industrialmente avrebbero potuto portare a una free energy non inquinante – rimanessero nascoste e insabbiate (“chi tocca i fili muore!”).
La stessa Cabala Negativa all’interno dei circoli di potere internazionale (che ritengono l’utilizzo della potenza degli USA come una loro proprietà esclusiva) è alla guida della CONGIURA DEL SILENZIO per quanto riguarda il fenomeno delle intelligenze extraterrestri, e/o extradimensionali, sempre per mantenere un tipo di civiltà basata sull’estrazione petrolifera e sulla confusione metropolitana generalizzata (i rumori degli automezzi che vanno a benzina!) poichè un tipo di energia pulita, estremamente abbondante e silenziosissima – in relazione con le energie planetarie – è legata alle forze che guidano i cosiddetti UFO.
Cosa intende David Wilcock quando dice che il 2012 (o giù di lì, potrebbe anche trattarsi del 2015 che compare nel secondo film della serie “Ritorno al futuro”) segnerà il punto in cui dopo di esso NON ACCADRA’ PIU’ NIENTE? Se, come abbiamo scritto poco fa, la curva delle novità del tempo storico lineare classico la possiamo rappresentare come una spirale discendente (compare così in questo post), viceversa, la curva dell’incremento della potenza dell’informazione e della comunicazione sul pianeta, la possiamo agevolmente disegnare come una spirale sempre più ascendente.

 

La Singolarità Tecnologica è il punto della civilizzazione in cui il cosiddetto progresso scientifico/ tecnologico raggiunge un tale livello che ogni regola inerente a esso conosciuta in precedenza non ha più valore, è per così dire fuori gioco, FUORI CORSO. Probabilmente lo stesso SpazioTempo come siamo abituati a conoscerlo.
L’incremento esponenziale, la parabola della scacchiera e dei chicchi di riso moltiplicati per due per ognuna delle sessantaquattro caselle, il reticolo di informazioni e comunicazioni che si infittisce in una elevazione a potenza crescente a livello geometrico autoreplicante, come un frattale. La crisi della democrazia e dell’impero USA-NATO, l’ultimo impero militare storico, com’è presumibile: l’ultimo erede del maschilismo sociopolitico culturale ereditato lungo il corso dei secoli.
La consapevolezza crescente che il sistema finanziario su cui si sono rette le sorti dell’era industriale è truffaldino in maniera intrinseca. In tutto questo, la perdita di ogni tipo di bussola possibile grazie alla quale orientarsi. La realtà diviene un caleidoscopio, un disegno coloratissimo in movimento che cambia le sue forme in continuazione utilizzando gli stessi materiali di riferimento che si combinano tra loro poichè la Coscienza che fa muovere uno solo di questi elementi è la stessa che fa muovere tutti quanti tenendo conto della posizione e del comportamento di ogni tassello. Questa è la nuova percezione della realtà (oltre le derive neoromantiche di certi gruppi spirituali, i quali rappresentano comunque una parte, la più ingenua, del cambiamento che stiamo percependo), la percezione di come tutto sia incluso in una RETE (la quale non si riduce solo a internet però), e la lotta tra le varie parti di questa Rete diventa impensabile poichè sarebbe come se un gruppo di cellule andasse contro a un altro gruppo di cellule all’interno di un corpo vivente.

 

Nei prossimi anni e decenni (ma lo SpazioTempo come lo conosciamo varrà ancora qualcosa?!) potremo essere testimoni di una ESPLOSIONE DI INTELLIGENZA superumana. Forze più grandi che ci conoscono meglio di quanto noi ci possiamo conoscere, più grandi dei nostri miseri ego dello stato ordinario di veglia, guideranno le nostre azioni misteriose, e il monopolio imperialistico dei due sensi principali, vista e udito, è probabile giunga a un collasso che sarà sinonimo di una vera e reale fine definitiva della storia lineare.

Diversi livelli di COSCIENZA

Il tipo di società in cui viviamo attualmente è mossa, in genere, da un equivoco colossale: la sensazione di indipendenza del “MONDO ESTERNO” dalla nostra realtà psicofisica. Ovvero la separazione netta tra il MONDO MATERIALE e il MONDO PSICHICO.
A questo proposito, in precedenza avevamo trattato del fenomeno della SINCRONICITA’, uno studio sugli avvenimenti correlati tra loro non da un rapporto deterministico causa-effetto ma da una relazione che riguarda le vicende psichiche del soggetto il quale percepisce gli avvenimenti, di cui ne è magari partecipe e protagonista.
Il complesso mente-corpo è fatto di vibrazioni energetiche, le quali sono costantemente in risonanza con il CAMPO in cui qualsiasi cosa si può manifestare, dove ogni mondo è IN POTENZA. A noi ci capita esattamente quello che vogliamo, e nessuno, ripetiamo nessuno, può dare la colpa al “MONDO ESTERNO” di quello che gli succede, poichè la sua condizione psicofisica più intima e profonda attira – come se fosse una specie di ELETTROMAGNETE – un universo intero, IN CUI è compreso egli stesso.
Come abbiamo scritto una volta, “ogni punto dell’universo sa della nostra esistenza” e si comporta di conseguenza, adeguandosi allo stato psicofisico che trova incontrandoci (= incontrando la nostra identificazione in un determinato spaziotempo). E non c’entra per niente in tutto questo la volontà superficiale, la volontà della condizione ordinaria dello stato di veglia (il cosiddetto “LIBERO ARBITRIO” tanto equivocato), ma quella più nascosta e inconscia, legata ai moti del Sistema Neuro-Vegetativo.
Dal canto suo, il Sistema Nervoso Centrale elabora gli input provenienti dai sensi e organizza – seguendo quali schemi? – un intero mondo all’interno dei circuiti neuroelettrici delle sinapsi cerebrali, costruito DENTRO il nostro cervello. Questo sistema di misurazione istantaneo lo chiamiamo poi “MONDO ESTERNO” (e gli tributiamo generalmente una fede cieca, anzi di più visto che riesce a guidarci come burattini).
Salvatore Brizzi cerca di far capire l’origine di questa aquiescenza al Dio “MONDO ESTERNO” – padrone della felicità o dell’infelicità dell’essere umano – mostrando come la nostra identificazione LOCALE che costituisce il flusso spaziotempo in cui siamo inclusi, sia dovuta a due FORZE (= livelli vibrazionali dell’energia/materia) con cui ci siamo confusi fin dalla più tenera infanzia: una di queste forze è legata all’aspetto MENTALE, alla costruzione-misura che il computer biologico svolge con una rapidità e una precisione assolute (“l’infinito della complessità” è stato chiamato), inserendoci nello stesso universo che ha costruito alla velocità della luce grazie ai miliardi di miliardi di connessioni neuronali. Quest’aspetto vibrazionale è chiamato da Brizzi ASMODEUS, utilizzando un determinato linguaggio demonologico. La parte vibrazionale legata al collegamento tra l’attività circolatoria, quella muscolare e il Sistema Neuro-Vegetativo che le controlla, è chiamata da Brizzi DANTALIAN. Asmodeus è il livello vibrazionale mentale, Dantalian il livello vibrazionale emotivo (immaginiamoli come due DIAPASON che risuonano col suono del CAMPO), non farebbero molta strada presi a se stanti, ma assieme sono come quei ragazzi che quando si uniscono sono una forza della natura; infatti Asmodeus + Dantalian (attività mentale + attività emotiva) sono in pratica i creatori degli EGO, ovvero l’identificazione locale e terrestre della Coscienza NON LOCALE, non terrestre, e svincolata dallo spaziotempo.
Gli ego sono ottimi servitori della Coscienza per quanto riguarda gli aspetti pratici, logici e materiali della vita sul pianeta, ma mostrano la loro IGNORANZA e la loro STUPIDITA’ (travestite da buon senso, naturalmente) quando si occupano di aspetti che esulano da una percezione ristretta della realtà, limitata dai confini del linguaggio, il quale costruisce tutto il mondo degli ego.
La parte superiore della Coscienza di questo corpo con cui ci siamo identificati totalmente – fin dai tempi della prima infanzia quando ci SCIOGLIEMMO nelle acque vibrazionali di Asmodeus e Dantalian – non è limitata dal range legato ai movimenti cosmo-cronologici del pianeta Terra, è legata a un CAMPO computazionale basato sui simboli e gli archetipi, e in quel luogo-non luogo (NON LOCALE) i simboli e gli archetipi hanno una realtà fortissima, trascendentale. Vi è una parte di noi che non può essere raggiunta dalle frequenze basse e materiali degli ego, sempre e completamente preoccupati della loro transitorietà, e di combattere per sopravvivere. Per questo livello vibrazionale di Coscienza, gli EGO non sono altro che PEDINE da muovere secondo un certo disegno evolutivo, seguendo percorsi e circuiti misteriosi, del tutto ignoti alle nostre identificazioni sulla Terra, e non di rado visti come INGIUSTI dagli ego. Qualsiasi punto di un certo spaziotempo viene mosso in una certa maniera a seconda di come si sta comportando qualsiasi altro punto dello stesso spaziotempo, per cui ogni elemento è sempre costantemente sotto controllo di un’intelligenza e una Coscienza così incommensurabilmente titaniche che gli ego possono averne solo un’idea sbiadita, filtrata dal setaccio del linguaggio.