La teoria quantica della reincarnazione, di Roger Ebert

Se vuoi vedere la paura negli occhi di un fisico quantistico, pronuncia la parola MISURA.
La reincarnazione è possibile per un punto di vista razionalistico, scientifico? Ora come ora risponderei: Si. Però, noi non ne siamo mai coscienti e il “noi”, nel senso che viene dato a questo pronome personale abitualmente, non fa parte dell’analisi che voglio proporvi. Affronto il problema dal punto di vista della meccanica quantistica. Ignoro tutto di questo argomento, e discuterne dà l’occasione agli altri di prendermi per un pazzo.

Cominciamo col dire che in fondo, quando si va al cuore del problema, tutto, e voglio dire IL TUTTO, è fatto di particelle quantiche.
Queste particelle possono trovarsi in un luogo o in un altro, nello stesso tempo.
L’interpretazione dei multimondi formulata nel 1956 dal professor Hugh Everett, ci dice che tutte le possibilità descritte dalla teorie quantica si producono istantaneamente in un “multiverso” composto di universi paralleli indipendenti, e SIMULTANEI.
Qui la parola importante è: SIMULTANEAMENTE. Penso che questo significhi che TUTTO non si trova in qualche luogo particolare in un particolare momento. Se voi pensate a ciò in questo modo, benvenuti!
Qualsiasi cosa voi pensiate, è irrilevante perchè i luoghi e i tempi che ci portiamo con noi a livello quantico. Ma qui, essi non hanno l’aria di esistere. Se esistono, sono creati unicamente per le applicazioni scientifiche che facciamo di questo livello, e le differenze tra le nostre varie dimensioni significano qualcosa per noi ma non per le particelle quantiche.

I lettori che conoscono l’argomento hanno già smesso di leggere. Altri hanno magari riso. Non mi curo di loro ma guardo e passo, scrivo per noi, coloro che restano. Gli esperti hanno avuto dei decenni per chiarire l’argomento. Ora tocca a noi rimboccarci le maniche. E non ripeterò la solita solfa, perchè la so già. Inoltre, non dovrei credere a tutto ciò che leggo su Wikipedia, anche se Wiki ha l’aria di saperne sempre più di me.

Okay. Allora se TUTTO consiste in STRINGHE QUANTICHE, come definiamo una stringa quantica? E qui Wiki è un modello di chiarezza: Una stringa quantica è uno dei principali oggetti studiati dalla teoria delle stringhe, una branca della fisica teorica.
Ci sono diverse teorie sulle stringhe, di cui un buon numero tra esse sono unificate dalla teoria M. Una stringa è un oggetto con una distinzione spaziale a 1 dimensione, contrariamente a una particella elementare che invece è a 0 dimensioni, cioè si può equiparare a un punto geometrico.
E cos’è 1 dimensione rispetto a 0 dimensioni? Per me, se qualcosa non ha dimensione, allora non è niente. Evidentemente, sono ingenuo. Passiamo quindi alle stringhe a 1 dimensione, le quali adesso, sono tangibili come un melone comparate alle particelle a 0 dimensioni. Qui, almeno, c’è qualche cosa. Come avete indovinato, tutto ciò è molto piccolo. Non più grande della lunghezza di Planck.

Quanto misura la lunghezza di Planck? Cito: La teoria corrente suggerisce che una lunghezza di Planck è la grandezza più piccola che si possa conoscere e quantificare. In altre parole, se si trova qualcosa di più piccolo che la lunghezza di Planck, ebbene, questo sarà ancora la lunghezza di Planck. Quando noi, i non specialisti, ci riferiamo a “la misura o la distanza” di qualcosa, pensiamo di scrivere cose differenti. Per esempio: “Il cane grosso è a tre metri da me” non pensiamo certo di descrivere contemporaneamente la sua distanza e la sua grandezza. Al livello dei quanti, la misura e la distanza possono essere allo stesso tempo sia l’una che l’altra. Per venire al sodo, TUTTO potrebbe essere dovunque e nello stesso tempo.

Ciò comincia ad assomigliare all’ETERE, definito dai maghi dell’antichità come “il quinto elemento che scorre nell’universo”. La filosofia magica di Matt Rees ci dice che l’etere è molto versatile e può essere trasformato in materia o in energia attraverso dei procedimenti appropriati. Un’indagine scientifica come un esperimento formule non rileverebbe la “presenza” dell’etere, dal momento che esso è dappertutto, ma rivelerebbe le perturbazioni del flusso dell’etere.

Queste perturbazioni somigliano all’effetto gravitazionale attraverso cui la presenza delle particelle quantiche è conosciuta. Se l’etere può essere trasformato in materia o in energia, dunque i maghi erano già giunti per conto loro alla formula di Einstein E=MC2, la quale – da un certo punto di vista – può essere considerata una formula magica. Si può dire che l’etere e le particelle quantiche sono ciò che è ovunque e in cui consiste il TUTTO.

Arriviamo ora là dove voglio arrivare. E forse qualcuno potrebbe averlo già capito. Noi stessi siamo interamente fatti di ciò che abbiamo parlato, ci siamo dentro fino al collo allo stesso modo. Le nostre identità, i nostri nomi, le nostre personalità, le nostre credenze, opinioni, senso dell’umorismo, insomma ciò che noi pensiamo essere il nostro spirito. Siamo fatti di bits a una dimensione, i quali compongono la totalità cosmica e noi potremmo anche essere dei bits che si trovano “ALTROVE”, perchè il SE’ è essenzialmente un principio di organizzazione che noi diamo al caos di particelle che compone il TUTTO.

Se vi allontanate lontano da noi, ci apparite come un punto senza dimensioni, ma se voi vi avvicinate, ci apparite come ben più che questo. Di conseguenza le nostre identità sono state assemblate da questo materiale quantico, o ETERE, dal principio di organizzazione che concepisce noi stessi. Noi stessi portiamo noi stessi a ESSERE. La nostra coscienza è la gravitazione. Siamo venuti dal nulla vorticoso e torniamo al nulla vorticoso. La polvere da cui proveniamo e la polvere in cui torniamo non sono veramente dove pensiamo che siano. E’ la mente a fare in modo che sia così.

Questi bits potrebbero, alla stessa maniera, ritrovarsi all’altro angolo dell’universo piuttosto che là dove sono. Può essere che solo percependoli noi li manteniamo INSIEME. Voi mettete assieme i vostri bits, io metto assieme i miei, e quando smettiamo di pensare essi ritornano nel pool generale del TUTTO, DAPPERTUTTO. Quindi, me e voi consistiamo di noi stessi, e uno di questi giorni potremmo consistere di altri “ME”. Noi ritorneremo, questo ci farà stare un sacco bene perchè non lo sapremo.

Perciò, si, la reincarnazione è possibile da un punto di vista scientifico e razionale. Noi siamo stati e saremo reincarnati, essendo una parte dell’IMMENSITA’ di cui siamo fatti. Saremo dei soli, delle lune, delle stelle, della pioggia: cercateci nelle previsioni del tempo!

Se vi sembra che chiuda con un tono piuttosto vago, considerate le mie difficoltà nel determinare dove stare, e cosa guardare. Io sono all’interno di un mio stato mentale, intrappolato qui da tanto tempo, a partire da un indeterminato momento di cui non ho memoria cosciente. Il fatto che voi esistiate non è che una prova per “sentito dire”. Ciò mi rende la vita più interessante pensandoci. Non vorrei che il mio spirito avesse esperienza solo di un vortice vuoto e senza forma, quando è molto meglio impiegare il mio spirito a pensare la mia attrice preferita.

Ma qui sta il puzzle: Quale realtà possiede il TUTTO a parte il fatto che ci pensi? Quando prendo un colpo e vedo le stelle prima di svenire, cosa succede in mia assenza? Come saperlo? Vi lascio con un confortante passo tratto da Wikipedia.

Una volta che una misura è applicata, il sistema misurato diventa ENTANGLED col fisico che l’ha misurato e un immenso numero di altre particelle, alcune delle quali sono fotoni vola verso l’altro angolo dell’universo, per provare che la funzione ondulatoria non è collassata, tutte queste particelle dovrebbero essere riportate indietro ed essere misurate nuovamente assieme al sistema che era stato misurato originariamente. Ciò è abbastanza impraticabile e anche se si potesse farlo teoricamente, questo distruggerebbe tutte le prove che le misurazioni originali furono bene effettuate. (compresa la memoria del fisico).

Questo è certamente qualcosa su cui pensare.

http://blogs.suntimes.com/ebert/2009/07/
everymans_guide_to_quantum_the.html

Autore: Civiltà Scomparse

Questo blog tratta di punti di vista inconsueti sul mondo che mi circonda, in particolare inerenti l'esaurimento storico del tipo di realtà a cui siamo abituati. Il suo approccio al riguardo non è nè troppo credulone nè troppo scettico, consapevole della complessità del reale e della parzialità dei vari punti di vista. Perciò qui dentro non troverete né ossessioni complottiste-new age né atteggiamenti da scettico iper-razionalista e scientista: due facce della stessa medaglia, a mio parere. Civiltà Scomparse si limita a percepire quanti "punti di fuga" ci sono nella realtà che viene considerata normale, prendendo anche, occasionalmente, spunto dall'informazione alternativa, per tracciare nuove vie dell'immaginario. Buone visite.

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