Come e quando tutto è cominciato (1)

In un recente post alquanto confidenziale, ho parlato di come non posso certo parlare alle persone, anche amici, delle visioni che mi sorgono dentro riguardanti il tempo. Verrei guardato con due occhi così. C’è da dire che una certa predisposizione a una certa maniera eccentrica di vedere la realtà è sempre stata presente in me, forse addirittura fin da piccino, fin dall’infanzia. Non è che nel giro degli ultimi due anni mi sia svegliato una mattina con l’idea della “fine del tempo”, magari suggestionato dalla “mania del duemiladodici”, ma si tratta di un processo cominciato ben prima di adesso.
Mi balenano cose inerenti la geometria sacra, la spirale basata sul P greco e la sezione aurea, i frattali, l’olomovimento. Gli avvenimenti della mia vita, della mia localizzazione in rapporto con tutto il resto. Ma non riesco assolutamente a spiegarli, a raccontarli. Il problema principale è che ho grande confusione dentro, gran difficoltà a capirmi. E se non mi capisco io non posso nemmeno farmi capire dagli altri.
In un post precedente, all’incirca un anno fa, ho raccontato di quando, nel marzo 1997 (quindi in tempi assolutamente non sospetti), avevo visitato la mostra per i cento anni del fumetto chiamata “GULP!”, ricca di gigantografie di personaggi da Yellow Kid e Little Nemo in poi, le strisce dai primi del novecento agli anni quaranta, i Disney e gli Hanna & Barbera, i supereroi, Milton Caniff, Will Eisner, Hugo Pratt, Alex Raymond, Moebius, le pietre miliari italiane come il signor Bonaventura, Tex, Ken Parker e Dylan Dog, le storie di Milo Manara, Hergè, i manga (fumetti giapponesi); in questa mostra c’erano infilati dentro anche Rankxerox, il leggendario Andrea Pazienza e, insomma, tutte le meraviglie fumettistiche che hanno fatto la STORIA di questo mezzo di comunicazione, in tempi PULSANTI DI NOVITA’.
Ogni stanza di quella mostra era dedicata a un singolo decennio dei cento anni del fumetto (1896-1996).
Ora, ricordo come provassi quasi un senso di NAUSEA nel rendermi conto di come in futuro non ci sarebbe stato più spazio per qualsiasi idea genuinamente nuova, vi sarebbero potute essere soltanto copie di personaggi e storie sempre più sbiadite, sempre più slavate e pallide.
Era l’epoca in cui, ventenne, mi illudevo di poter diventare in futuro un disegnatore di fumetti. La Sergio Bonelli Editore avrebbe sfornato di lì a poco nuovi personaggi da aggiungere alla sua già nutrita “scuderia”, ma dentro di me SAPEVO BENISSIMO che non sarebbero MAI potuti essere paragonati, come potenza di immaginario, a Mandrake, Superman, Topolino, Corto Maltese, Ken Parker…persino allo stesso Nathan Never, venuto alla luce solo pochi anni prima, nel fondamentale 1991 (lo stesso anno della fine del rock e del socialismo reale), e questo la diceva lunga sulla velocità a cui stava procedendo la perdita di propulsione. Per esempio, la leggenda, molto storicizzata, di Disney che inventava Mickey Mouse nei ruggenti anni 20 in USA, prendendo spunto da un topo che gironzolava nel suo studio dentro una soffitta, si era ormai trasformata in una multinazionale/politburo che è sempre in entusiastica coloratissima stagnazione, anche se, apparentemente, sembra sempre straripare di idee.
Un mio amico di allora, il caro Andrea Macciò, sembrava d’accordo con me e, anzi, prendeva in giro proprio uno di questi personaggi bonelliani iperpostmoderni, tal “Napoleone”, facendomi capire quanto un tipo di fumetto come quello che aveva in mano fosse secolarizzato, risaputo e, nonostante i fuochi pirotecnici delle sue storie bizzarre, non aveva granchè da aggiungere a tutto ciò che era apparso in precedenza.

L’anno prima, nel ’96, ero perennemente in ansia per via di questa FINE che captavo come prossima, posizionandola nel 1999, lasciandomi suggestionare dalle quartine di Nostradamus, le profezie del Ragno Nero, della Monaca di Dresda, dal Terzo Segreto di Fatima di cui parlava padre Corrado Balducci su un giornale come “Visto”, e persino, sulla stessa rivista, Alì Agcà, colui che quindici anni prima aveva sparato al papa. Ero consapevole delle tensioni nel mondo – nel Medioriente soprattutto -leggendo molto i giornali, i problemi della Russia, della ex Jugoslavia, degli ex territori sovietici. Nonostante non ci fosse più la Guerra Fredda, vi era ancora una quantità di armi termonucleari presente negli arsenali e nei sottomarini, in grado di distruggere il mondo più volte. All’epoca identificavo la fine della storia (cioè l’esaurimento delle novità) con la fine del mondo, in senso materiale, distruttivo, apocalittico nel senso più doloroso del termine. Ero dell’idea che sarebbe accaduto entro la fine del 1999-2000, e stavo attento a tutto ciò che, sull’informazione internazionale, poteva far pensare a una degenerazione, a un deterioramento degli equilibri militari. Quando proprio nel 1998-1999 un’amministrazione Clinton bellicosa più che mai bombardava l’Iraq attirandosi le ire di nazioni nucleari, e soprattutto – assieme alla NATO – uno stato slavo, ortodosso, cirillico e legatissimo alla Russia, in svariate occasioni pensai che la Terza Guerra Mondiale che avrebbe posto fine alla storia era prossima, e sarebbe accaduta proprio prima dello scoccare del simbolico anno 2000. Penso di aver raggiunto intensi picchi di paranoia in quel periodo che, tra l’altro, mi distrassero molto dallo studio sul fumetto. Precedentemente, intorno alla metà dei novanta, mi era capitato di raccontare a mia nonna Maria, bonanima, una sera prima di andare a dormire, come il 1991-1992 fosse stato una SVOLTA di un qualche tipo, e lo avevo capito anche da CAMBIAMENTI IMPROVVISI riguardanti la Tv italiana, come i telegiornali per la prima volta sulle reti Mediaset con “Studio Aperto” di Emilio Fede su Retequattro, le edizioni straordinarie di notte riguardanti la prima guerra del golfo e il fatto che, proprio per questo motivo, la Rai cominciava a occupare tutto il palinsesto notturno fino al mattino quando fino ad allora le trasmissioni avevano un’ora precisa della notte in cui terminavano per ricominciare la mattina seguente.
Come ho scritto in precedenza a proposito del fumetto, intorno al ’96-’98 cominciavo nettamente a notare una certa “perdita di spinta di energia propulsiva delle cose nuove”, non pensando però al secondo decennio del XXI secolo ma a fine XX secolo e, in effetti, già in quegli anni, a veder bene col senno di poi, qualcosa stava covando, una certa consapevolezza più o meno cosciente, anche sui mass media.
Per esempio, pensiamo al personaggio QUELO del genialoide Corrado Guzzanti (nella trasmissione “Pippo Chennedy Show” di fine millennio), con la sua significativa domanda: “Lo sai tu a quanto stiamo andando ora su questa terra?”

Tutte quelle cose le notavo, ci facevo caso, pur immerso in compagnie umane che provavano il più grande disinteresse per questo genere di approccio alla realtà del tempo, che si discostava così tanto dalla visione del mondo consueta e abituale. Ovvio che perciò ero costretto a ruminare in solitudine, non avendo la possibilità di conoscere miei simili, e a dovermi affrontare tutto da solo le mie paranoie nucleari.
Durante una puntata della trasmissione di Raitre “Il laureato”, condotta da Piero Chiambretti, andata in onda in un marzo di uno di quegli anni di fine millennio, vi erano stati due ospiti significativi, invitati prima l’uno e poi l’altro, senza che si incontrassero. Uno era un classico scenziato coi paraocchi e immerso fino al collo nel paradigma classico-materialista, esponente del “Club di Roma” (che diverse fonti dicono far parte dell’ala ambientalista del Governo Ombra-Nuovo Ordine Mondiale): Roberto Vacca.
L’altro era CARMELO BENE, del quale avevo cominciato timidamente a conoscerne l’esistenza (!) appena qualche mese prima, quando c’era stata la seconda delle due puntate del “Maurizio Costanzo Show” dove lui era seduto sul palco assieme al conduttore mentre in platea si scatenavano diversi personaggi che gli facevano domande, lo provocavano e rispondevano alle sue provocazioni (perlomeno, venivano interpretate come tali, ma non lo erano, si trattava di ben altro).

Avevo assistito, in quel novembre, alla seconda puntata del cosiddetto “Uno contro tutti”. In futuro, i due “Uno contro tutti” di Carmelo Bene al “Maurizio Costanzo Show”, sarebbero diventati documenti eccezionali. Visionati, celebrati, registrati, duplicati, messi in rete, studiati (tesi di laurea), scambiati come le figurine ecc ecc, da una ristretta cerchia di persone. Strabiliate, come lo fui io, diciannovenne, in quel novembre su Canale 5. Ma cosa diceva questo tizio che affermava a chiare lettere di non esistere? Cos’era quell’OLTRE ASSOLUTO che traspariva dal suo fuoco di fila metafisico? E il “non esserci” a cui faceva riferimento pressochè in continuazione? Per non parlare del suo disprezzo reiterato sull’attuale assetto della storia, sul tempo cronologico, la differenza tra Κρόνος (kronos) e αἰών (aion): l’uno il tempo cronologico che fonda l’informazione e la storia, l’altro il tempo ciclico non misurabile, perlomeno con i parametri della cultura occidentale, a tutt’oggi dominante nonostante stia perdendo di propulsione in modo esponenziale, come non faccio che scrivere.
Per Bene, l’unico tempo che il suo non-esserci poteva considerare era la NON-STORIA, ovvero l’αἰών (aion). Personalmente, da quel lontano novembre in cui il destino mi fece vedere quella puntata di Costanzo in Tv dopo le undici di sera, ho sempre trovato RINFRANCANTE ogni discorso metafisico proveniente del genio di Campi Salentina, e sento far parte della mia esperienza le sue considerazioni sulla potenza di certe visioni, tali da non poterle nemmeno esprimerle, verbalizzare, insomma trasferirle (con il linguaggio) all’interno del tempo cronologico, quello della storia. Visioni come quelle dei grandi mistici, Teresa D’Avila, Juan de la Cruz, persino analfabeti come Giuseppe Da Copertino. Persone che “non erano in loro”, “non erano in casa”, erano “fuori dal prima e dal dopo, da ogni idea di successione temporale.”
Può essere che, in cuor loro, una buona parte di coloro che sono diventati fan delle due puntate dell'”Uno contro tutti” con Carmelo Bene, siano stati inconsapevolmente attratti dalla sensazione di ANNUNCIO che suscitano quei due incontri. Ed è significativo meditare su quanto quel genio sia stato l’ULTIMO CLASSICO in Italia, ovvero l’ultima figura su cui ci si poteva fare un monumento senza renderlo ridicolo. E quest’ultima frase c’entra con tutto ciò di cui continuiamo a parlare in questo blog.

[continua]  

La pentola della storia

Quando la mente è in agitazione, la realtà viene percepita illusoriamente. Può essere vista come uno specchio sporco o una pentola che bolle. Una situazione che può essere estesa al mondo intero. Ecco come forse è possibile spiegare il caos e la confusione che regnano nel mondo: per via del ribollire della storia. Col fuoco del fornello sotto la pentola tuttora acceso. Si può immaginare che in futuro si presenteranno condizioni in grado di spegnere il fornello, l’acqua smetterà di ribollire e dunque la storia (personale e planetaria) si fermerà.

Il BlueBeam project, il Venus Project e Obama

In certi ambienti della controinformazione in rete, vi sono alcuni che pensano che un film come Zeitgeist – e in particolare i suoi due seguiti, Zeitgeist addendum e Zeitgeist moving forward – siano di provenienza dell’élite occulta che manipola l’intera umanità da dietro le quinte, ovvero coloro che molti chiamano “Illuminati”, e che avrebbero intenzione di giungere a un completo controllo del globo unificando tutte le nazioni sotto un unico governo alla loro guida, infine manifestata apertamente alle popolazioni di tutta la terra, in precedenza nascosta, chiamata sinarchia o stegocrazia (= “esercito il potere mantenendomi nascosto”).Blue beam civiltà scomparse
Secondo diversi studiosi di cospirazioni, questo “Nuovo ordine mondiale” dovrà essere preceduto da un tranello ultratecnologico, al limite del fantascientifico – organizzato dal governo nascosto. Poichè tale fascismo globale (come definito da certi) avrà bisogno di essere basato su unica religione, le principali tradizioni religiose del mondo – in particolare cristianesimo e islamismo – verrebbero liquidate attraverso il cosiddetto PROGETTO BLUEBEAM, il quale fu rivelato nel 1996 dal giornalista Serge Monast, morto dopo poco tempo per infarto.Il Bluebeam viene illustrato come un incredibile manipolazione mediatica di inusitata potenza e su larghissima scala, in cui sarebbe coinvolta la NASA. Verrebbero proiettati ologrammi intensamente realistici su uno strato di sodio fluttuante a 100 km dalla superficie terrestre i quali mostrerebbero nientemeno che la venuta del Messia! Tutto ciò verrebbe anticipato da sconvolgenti scoperte archeologiche, giunte alla luce in seguito a smottamenti e cataclismi artificiali, probabilmente frutto dell’azione di HAARP, che mostrerebbero come i fondamenti su cui si basano le maggiori religioni della terra sono tutti sbagliati, generando secoli di discordie e sangue. A questo punto, soprattutto in certi territori del pianeta, si scatenerebbe un’ondata di isterismo collettivo, amplificata ulteriormente dalla cosiddetta “notte delle mille stelle”, una specie di apocalisse olografica estremamente realistica – generata da satelliti della NASA che proiettano gli ologrammi sul famoso strato di sodio – dove i demoni più tremendi e gli alieni più cattivi si scateneranno, venendo poi sconfitti dagli alieni buoni (forse quelli che Corrado Malanga chiama “Lux”?) accompagnati dal RITORNO DEL MESSIA “che unifica finalmente tutti i popoli in un’unica religione e un’unica nazione mondiale”. Inoltre, le vittime di questo bizzarro scenario – ovvero gran parte dei popoli del pianeta se non tutti, ma in particolare i territori delle maggiori religioni – verrebbero ulteriormente irretite da “voci” che avvertirebbero DENTRO di loro, e nella loro specifica lingua, generate da onde ELF, SLF, ULF, e VLF, a bassissima frequenza. L’effetto di queste “voci ultraterrene” simulanti la comunicazione telepatica, assieme a tutto il resto, sarebbe di portata incalcolabile, l’inconscio collettivo di milioni di persone verrebbe rivoltato come un guanto, e nel giro di poco tempo, il famoso motto Ordo ab Chao (ordine dal caos) acquisterebbe un pieno significato.

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Su internet si può trovare da tempo una gran massa di informazioni riguardanti il BLUEBEAM PROJECT, il quale sarebbe una delle varie operazioni segrete, come il MONTAUK, di cui qualche “insider” ogni tanto esce fuori dando informazioni le quali non si sa quanto siano attinenti al vero. Ma se ci rendiamo conto di quanti documenti non desecretati vi siano, di quanti tecnologie e brevetti (migliaia!) non siano MAI stati rilasciati al pubblico, è possibile che un progetto delirante come il Bluebeam abbia, per quanto pazzesco possa essere, un possibile fondo di verità. Certi pensano sia collegato ai “contattisti UFO” presenti fin dagli anni cinquanta anche in Italia, e ciò dimostrerebbe quanto di lunga data sia la preparazione di questo progetto, altri giungono a vedere ASHTAR SHERAN come parte di tale allucinante idea.

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Un personaggio extraterrestre da cartone animato anni 70-80 “comandante di una flotta di astronavi galattiche che vigilano sull’umanità”, il quale invia messaggi al pianeta tramite i terrestri da lui contattati. Diversi testi provenienti dall’ambiente dell’informazione alternativa pensano che questa iniziativa, denominata anche “FALSA fine dei tempi”, sia ancora operativa e pronta a scattare – forse il 21/12/2012?! – altri hanno ricevuto notizie riguardanti l’abbandono di tecnologie e documentazione compromettente al riguardo lasciate dagli emissari degli “Illuminati” dopo la precipitosa fuga dalla Sud Ossezia durante la guerra Russia-Georgia 8-16 agosto 2008. I Russi, e assieme a loro altre nazioni che avversano l’élite, probabilmente i componenti del BRIC e del “Gruppo di Shanghai” , avrebbero tra le mani il modo per far sì che il Progetto Bluebeam sia ormai roba del passato.

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Tornando a Zeitgeist, vi sono coloro che pensano possa trattarsi di una delle tante carte in mano all’élite, e più propriamente in mano alla fazione dei Rothschild, di cui si dice sia come ossessionata dalla religione universale, satanista e/o panteista, dal mito della natura e da una dittaura globale basata su di esso. La connessione Zeitgeist-Rothschild potrebbe anche essere vista nell’attacco a OGNI religione planetaria, e specificatamente il cristianesimo, che viene compiuto nella prima delle tre parti del film Zeitgeist, oltre ai legami tra la religione teosofica – i libri di Helena Blavatsky ed Alice Bailey – e i consulenti/collaboratori del regista Peter Joseph che si trovano nei credit alla fine del film, come per esempio lo studioso cospirazionista Jordan Maxwell, il cui stesso nome sembra tratto da una figura simbolica che si trova in un testo della Blavatsky.

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Pare che la teosofia, anche grazie all’opera della Bailey, sia confluita in una visione religiosa incentrata sulla natura e sul moderno concetto di “Gaia”, che oltrepassa le vecchie tradizioni dell’occidente e dell’oriente. Qualcuno afferma che si tratta della prospettiva spirituale dell’ONU, portando come esempio la strana “camera di meditazione” , densa di simbolismi, che si trova nel cuore sotterraneo del palazzo di vetro a New York. Da qui, i critici di Zeitgeist giungono a vedere un possibile sostegno dell’ONU al Venus Project (che non c’entra nulla col Bluebeam Project!), un nuovo modello di società basato sulle risorse del pianeta e non sul sistema finanziario, dove tutte le decisioni riguardanti la cittadinanza sono prese secondo il “metodo scientifico” da supercomputer collegati in una rete mondiale all’interno di città circolari, in cui le attività umane non vengono più svolte in funzione del guadagno monetario ma per rendere stabile e progredita l’intera civiltà umana, non più basata sulla competizione e sul profitto.

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L’ingegnere ultranovantenne Jacque Fresco è a capo di questa iniziativa e, assieme alla sua socia Roxanne Meadows hanno partecipato a un recente meeting sul futuro e la sostenibilità sotto l’egida delle Nazioni Unite, assieme a diverse personalità provenienti dall’establishment globale (seppur in veste “alternativa”…) tra cui persino uno che di cognome fa Rockefeller! Ovviamente, con questi presupposti, quelli che vogliono cogliere dappertutto lo zampino della cospirazione mondiale, si sono scatenati, pubblicando testi e video che smascherano Zeitgeist e il Venus Project, vedendolo come una delle carte in mano all’élite occulta.

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A nostro parere, questo modo di procedere HA DEI LIMITI, fa perdere la visione d’insieme. Anche se proposte come Zeitgeist fossero tranelli sarebbero comunque un sintomo molto evidente di un cambiamento che riguarda l’attuale scorrere del tempo, giunto a uno stadio paradossalmente vorticoso e ristagnante contemporaneamente. Ristagnante secondo il modello della vecchia energia MASCHILE basata sul dominio, il controllo, l’occultamento. Vorticoso per ciò che riguarda l’accelerarsi della comunicazione a livello planetario, e il flusso di informazioni – certo, anche contraddittorie, confuse, opache – ma i cospirazionisti analitici e implacabili, coloro che dicono di scoprire altarini e appoggi dall’establishment persino dietro figure che mostrano pure loro di essere “contro il sistema” (per esempio, Alex Jones), così come, per esempio, i maniaci del dettaglio che smonta la versione ufficiale degli attacchi del 09/11/2001, guardano molto con la lente d’ingrandimento e poco col binocolo (e soprattutto col cuore), rischiando di essere tra quelli che, nel famoso proverbio, vedono il dito e non la luna.

E’ comunque significativo che proposte assolutamente rivoluzionarie e pazzesche come Zeitgeist-Venus Project, siano state diffuse in una maniera così capillare in tutto il mondo, una cosa simile sarebbe stata impensabile anche solo cinque anni fa. Il punto non è se verranno davvero costruite le città di Jacque Fresco di forma circolare concentrica, e se una rete collegata a un supercomputer farà in modo di guidare robot che sostituiscono il lavoro umano smantellando nello stesso tempo l’economia basata sulla moneta, il punto è che idee come queste circolino capillarmente, siano o non siano sostenute dall’ONU e dai poteri forti.

Idee come queste in circolazione così intensiva presuppongono qualcosa di grosso nel prossimo futuro, e non pensiamo sia tanto l’edificazione del Nuovo Ordine Mondiale, ma la fine della storia come siamo stati abituati a percepirla, forse, come si è detto più volte in questo blog, persino la fine del tempo, poichè tutte le possibilità della storia all’interno dell’attuale paradigma vanno verso il loro esaurimento definitivo. Si potrebbe pensare che all’interno dell’élite si sia a conoscenza di questa faccenda, e il Bluebeam Project di cui si scriveva prima possa essere stato visto come rimedio da “ultima spiaggia” nel tentativo di anticipare, contrastandola, la liberazione dal “pianeta prigione” attraverso tecnologie avanzatissime in grado di far credere realtà solo ciò che è invenzione e tranello per far disperatamente proseguire il circo della storia.

Dobbiamo inoltre dire che, lungi dall’essere una specie di creatura con un’unica mente e un’unico obiettivo, che si riunisce ogni anno (il cosiddetto “Gruppo Bilderberg”, come viene chiamato), le divergenze tra le diverse fazioni della stegocrazia (=”esercito il potere nascondendomi”), verrebbero alla luce proprio in questi meeting, i quali si terrebbero proprio con il proposito di comporre i motivi di scontro tra i vari centri del controllo nascosto globale.

Tra l’altro, in un video come questo qui sopra, il ricercatore Richard Hoagland si sofferma su quante iniziative, a volte con modalità e finalità opposte tra loro, vengano preparate e organizzate dai servizi segreti deviati o meno, dai gruppi di potere occulto. Alcune di queste attività sotterranee raggiungono il livello dei mass media mainstream – atti terroristici, azioni militari, rivelazioni, scoperte importanti avvenute “per puro caso”, rivolte armate, rivoluzioni ecc – altre vengono rimandate, annullate, e le voci su di esse si trasformano in informazioni sottotraccia al limite della leggenda urbana, che possono poi circolare indisturbate (e deformate) negli ambienti della controinformazione.

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Prendiamo un’altro personaggio assolutamente bersagliato negli ambienti di questa controinformazione, da Jeff Rense ad Alex Jones a tutti gli altri di seguito, ovvero l’attuale presidente degli USA Barack Hussein Obama, visto come una docile marionetta nelle mani dei globalisti NWO, delle multinazionali, del complesso militare industriale, e indulgente verso la “banca del Monopoli” di nome Federal Reserve.

Eppure, nonostante tutto, lo vediamo come SIMBOLO POSITIVO, quando invece l’amministrazione precedente, coi neocon e George W. Bush era SIMBOLICAMENTE NEGATIVA. Obama, nonostante tutte le sue relazioni pericolose e il suo essere a capo di un “Impero del male” militarizzato, ha gli occhi da buono e una figura che suscita speranza, e si tratta di considerazioni istintive, non mediate da ricerche e analisi razionali, eccessivamente legate al piano mentale della coscienza ordinaria, dove contano i fatti registrati e riportati.

Nel mondo simbolico la sua parte è quella del JOLLY, di un personaggio spartiacque tra il negativo e il positivo, che pencola e media tra questi due opposti, anche senza rendersene pienamente conto. Anche qui abbiamo a che fare con il ricorso di un ciclo storico all’interno della spirale-onda temporale autosomigliante.

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Nel 1990-1991 il segretario del soviet supremo e presidente di un URSS IN PIENA CRISI Mikail Sergeievic Gorbaciov era stretto tra due correnti di azione politica che criticavano la sua linea: i riformatori (come Boris Eltsin) del sistema che spingevano per uno scioglimento dello stato sovietico e una trasformazione della Russia in senso liberale, e coloro che invece vedevano le riforme di Gorbaciov troppo liberalizzatrici e volevano conservare l’URSS e l’impero sovietico così com’era precedentemente (come l’allora capo del KGB).

Vediamo la situazione attuale in USA – IN PIENA CRISI – e notiamo sorpresi le somiglianze: da una parte si critica Obama (come fa Ron Paul) perchè continua a sostenere l’esoso e antieconomico impero militare, e soprattutto la Federal Reserve, dall’altra lo si critica perchè “è troppo di sinistra” – come ha dimostrato il suo piano sanitario e i suoi tagli agli armamenti – e non fa abbastanza per “gli interessi vitali degli USA nel mondo” (come dice buona parte del cosiddetto “Tea party”, diversi repubblicani e magnati di imperi finanziari come i fratelli Koch).
Sappiamo com’è finita per quanto riguarda l’URSS, e per quanto riguarda gli USA come finirà? Non penso dovremo attendere molto per scoprirlo.

Verso il non tempo

ouroborusQuesta volta mi rivolgo ai lettori di questo blog in tono molto confidenziale. In questi giorni ho pensato sinceramente di chiudere quest’avventura di “Civiltà Perdute/Scomparse”.
Ed ero estremamente incerto se continuare a postare articoli oppure no. Ritengo di cavarmela abbastanza nello scrivere (perlomeno nella mia lingua materna), ma il più delle volte trovo molto difficoltose da verbalizzare le percezioni interiori che mi fanno vedere gli avvenimenti in una maniera del tutto particolare e molto poco consueta. Avvenimenti mondiali in relazione sincronica con avvenimenti personali, ad esempio.
I personaggi e gli eventi della comunicazione di massa nel corso del tempo, della “spirale del tempo” ancora vivi, e che fino a non molto tempo fa “avevano la freschezza del nuovo”, adesso sono risaputi e usurati, invischiati in un formalismo spiacevole, quasi disgustoso, che mette veramente a disagio. E, come punteggiatura schifosa di tutto questo, abbiamo gli scarichi neri degli automezzi, e la pesantezza ottocentesca dei treni.
Fatalmente, l’Italia è un paese arretrato, e ciò fa avvertire in maniera più acuta l’anacronisticità energetica ancora saldamente in piedi, lo squallore che suscitano modi di pensare e vivere che non hanno più nulla da dire, ma continuano a trascinarsi, a essere mantenuti perchè – ci informano – “non c’è alternativa”!
Come senz’altro gli amici virtuali di The Synopticon, Il mondo simbolico, e altri (tra cui Danilo di Disclosure UFO), provo una forma di sofferenza nel constatare l’ABISSO esistente tra molte mie consapevolezze, e lo squallore quotidiano prodotto da un qualcosa che potrei chiamare confusione immobile – praticamente una contraddizione, ma è realtà – e da una diffusissima ignoranza di fondo, nella quale i cittadini-consumatori svolgono le loro vite meccaniche e robotiche pensando molto ingenuamente di “essere per fortuna liberi”, di “non trovarsi mica in Libia, a Cuba o in Corea del nord”. A volte, in questi anni, ho sentito con le mie orecchie qualcuno che considerava come si vivesse molto più infelici e senza speranze OGGI rispetto a tempi che attualmente vengono considerati di “barbarie”, mettiamo prima che gli angloamericani ci venissero in soccorso portandoci in dono la (loro) libertà e la (loro) democrazia!
Però tutto ciò che ho appena scritto è pesante, sa di passato, sa di storia trascorsa. TUTTO nel nostro mondo attuale sa di passato e storia trascorsa, e le “previsioni sul futuro” – naturalmente – si basano graniticamente sul “passato e la storia trascorsa”…
Penso già con sconforto a quando, il prossimo 25 aprile, saremo tutti quanti condizionati a unire i festeggiamenti dei 150 anni di “Unità d’Italia” con la “lotta di liberazione e la resistenza”, saremo costretti a fare gli animali da soma entusiasti di trascinarsi dietro il faticosissimo fardello della storia che ci costringono a non abbandonare mai, in modo da proseguire un condizionamento INUMANO ma che tutti accettano, sorridendo oppure facendo le facce formalmente contrite quando c’è da commemorare, per esempio, l’olocausto nazista, ogni 27 gennaio che Dio manda in terra. Per carità, con questo non voglio sembrare di parte (di estrema destra, mettiamo), poichè lo stesso identico dispiacere me lo causano le commemorazioni anche di quella parte politica, ovvero qualsiasi azione che mantenga il racconto storico dal passato al futuro, in modo da averlo sempre ben piantanto in mente, per far sì di condizionare tutte le nostre azioni, inserite in un preciso discorso storico-istituzionale, che dà forma alla nostra identità sociale.
La Storia è una GABBIA formale e convenzionale, è un condizionamento che ci spinge perennemente a pensare che la “natura umana” è malvagia, avida, ingorda, bellicosa, distruttiva e minacciosa. E che quindi il complesso militare, farcito di armi distruttive – come logica conseguenza – deve sempre essere mantenuto, “per difendersi”. La Storia deve sempre servire a far bollire il pentolone d’acqua del tempo terrestre, perchè guai se venisse anche solo abbassato il fuoco! L’umanità rischierebbe di liberarsi dal Regime del tempo storico, il FALSO TEMPO DELLA STORIA, come lo chiama la scienziata Giuliana Conforto.
Una volta che si riemerge dal brutto sogno, e a pensare a un diverso tempo non storico, non lineare, non a forma di freccia lanciata dal passato al futuro, si sospetta quanto ci sia stato nascosto, rubato (tantissimo), e quanto continua a essere occultato e ridicolizzato anche se assolutamente vero, mille volte più vero delle fandonie e dei pastoni pieni di menzogne che vengono fatti ingurgitare ogni giorno.
Si comincia a pensare che se proprio deve avvenire la Rivoluzione, questa dovrà avere un impatto COSMICO, deve far crollare il tipo di mente maschile e violenta che domina tutt’ora il processo storico-planetario. Deve portarci a una condizione che, vista dalla prospettiva attuale, verrebbe considerata FANTASCIENZA!

Sono persuaso che si possa arrivare a un punto che lo studioso Terence McKenna ha chiamato ONDA TEMPORALE ZERO. Quando vi sarà l’esaurimento TOTALE delle novità nell’attuale discorso storico, nell’attuale maniera di percepire il mondo, quando veramente sarà la fine. E, proprio in quel momento, la situazione si potrà rovesciare nel suo opposto: la NOVITA’ INFINITA!
Non voglio fare date. Perchè so che vi sono quelli convinti che sia UNA CERTA DATA FAMOSA…ma non voglio pensarci.
Diversi altri sono dell’idea che per rovesciare l’attuale stato di cose serva una RIVOLUZIONE VIOLENTA, anch’io ne ero persuaso quando quindici anni fa votavo comunista, ma non funzionerebbe per niente, anzi, peggiorerebbe le cose attraverso reazioni e controreazioni, continuando a mantenere l’attuale visione conflittuale della realtà, e quindi il pentolone della storia sempre acceso, con tutto il carico di sofferenze, esplicite o implicite, che porta con sè, sparse per tutta la terra.
Tra l’altro, Marx non ha MAI accennato a “rivoluzioni violente”, semmai sono stati certi suoi seguaci successivi ad averlo massicciamente stravolto e frainteso, per adattarlo a certe coincidenze storiche (a un punto della “spirale del tempo” si potrebbe scrivere) in cui la guerra e la violenza delle armi erano ancora presenti in un mondo dominato dal maschile, pensiamo al periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale.
Tornando a ciò che scrivevo prima, è un momento in cui mi sento molto a disagio, e può essere che stia vivendo direttamente, in prima persona, questa “perdita di propulsione (e quindi di senso)” di cui ho scritto in diversi articoli del blog. Diversi articoli potrebbero essere legati a un certo EGO che ora non ha più quella presa che poteva avere mesi fa…
Ad ogni modo, due sono state le cose che mi hanno spinto a inserire un nuovo articolo su “Civiltà Scomparse”. In un momento in cui il blog vive una forte penuria di commenti,  oggi è giunto il seguente messaggio in una mia casella di posta elettronica :

Veramente superlativo il tuo sito, il migliore che abbia mai avuto il piacere di visionare. E’ pieno di significati esoterici tra le righe e non solo una cosa fantastica, grazie di cuore.
Giovanni

Ovviamente ho ringraziato Giovanni che è riuscito a scaldarmi il cuore, solleticando un po’ la mia vanità.

Poi sono capitato a questo indirizzo (http://forum.nexusedizioni.it/verso_il_non_tempo-t5043.0.html), e ho letto uno dei post, firmato col nick Arthes:

Sono anni che anche io ho sensazioni nuove e diverse da quelle che ho sempre avuto in precedenza… a volte sono lì lì come se dovessi comprendere l’arcano, altre volte mi ritrovo a chiedermi se le sensazioni che provo non siano frutto di una suggestione provocata da anni di letture sulla fine del tempo e l’inizio del non tempo…

Suggestione o no sta di fatto che queste sensazioni ci sono… ed oltre alle sensazioni anche piccole prove (personali) che qualcosa sta cambiando nella nostra dimensione umana… qualcosa che prima non c’era e ora si fa sentire in modo sottile… come un velo che si toglie dai nostri occhi molto lentamente e ci fa vedere qualcosa di nuovo… Che cosa ? Non lo so proprio…

Ma tutte le sensazioni che ho mi portano a pensare a qualcosa di liberatorio e… oserei dire magico (perdonate la parola fuori luogo ma non mi viene in mente altro che le si avvicini di piu’ come significato)… Sento spesso dentro di me che qualcosa sta cambiando, ma non riesco mai a mettere a fuoco bene che cosa sia… è come se comprendessi, ma non so cosa…

Ne parlo spesso con i miei amici (siamo insieme da piu’ di 30 anni) ma per quanto ci provo, non riesco mai ad avere una conversazione che mi permetta di sentirmi compreso al 100% e posso assicurare che loro sono veri amici… intendo persone che non mi ferirebbero mai e che sono sempre pronti ad ascoltarmi quando parlo… E’ che a volte mi sembra di essere solo io ad avere certe sensazioni e quando ne parlo anche con le persone che mi vogliono bene, queste facciano molta fatica a comprendermi… probabilmente se ne parlassi con altri mi prenderebbero per pazzo… chi lo sa…

Comunque… a parte questo sfogo per cui chiedo venia… volevo solo intervenire per dire ad Enea che una delle sensazioni che ho è che dovrà succedere qualcosa.. non so di preciso cosa…. se in campo politico religioso od altro… ma qualcosa che avrà come un effetto domino su tutto il resto e, anche se siamo lontani dall’angolo questo effetto domino ci porterà direttamente lì… proprio all’angolo… e finalmente comprenderemo… non mi chiedere il perchè ho questa sensazione perchè non ti saprei rispondere… ce l’ho e da parecchio tempo…

E guardando il mondo come è adesso comprendo benissimo la tua angoscia… perchè è uguale alla mia… Lo so… la mia razionalità mi stà dando dello stupido in questo momento ma l’istinto mi dice tutt’altro.. A volte non so neanche io quello che è più giusto dire o fare, ma qualcosa dentro di me mi dice in maniera inequivocabile di dare retta all’istinto anche se a volte può sembrare una cosa insensata… L’unica cosa (per me) certa che so è che qualunque cosa si dica o si possa fare, si debba dire e fare con amore… almeno in questo modo io mi sento a posto

Caro Asthar, ciò che provi è simile a ciò che sto provando io. Vi è una grossa fatica, da parte della mente cosciente, dell’Io e del cosiddetto Super-Io, di considerare come plausibili e attendibili, certe percezioni, premonizioni, sensazioni, intuiti. E sono costretto a scrivere tutto ciò solo su uno spazio virtuale in rete, poichè il 99,9% delle persone mi darebbero del PAZZO FURIOSO se solo accennassi a certe mie considerazioni sulla realtà e la storia. Siamo dei visionari, forse dei pionieri, degli anticipatori; ci troviamo malissimo nel mondo attuale perchè con il cuore siamo già OLTRE. Anche se la mente non vuole riconoscerlo e ci causa dolori. Non so se questo che ho appena scritto sarà davvero l’ULTIMO post del blog…l’ho pensato tante volte recentemente, e poi sono in qualche modo ritornato. Magari succederà anche questa volta, chissà.