Aggiornamento del blog ispirato da un update “in chiaro” di Super Torch Ritual (https://www.supertorchritual.com/great-filter-warning/)

Questo 2022 NON sarà un anno di rottura, come molti, ora come ora, si stanno attendendo illusoriamente. Da qualche tempo ormai (anni), alcuni colleghi sincromistici ed il sottoscritto, stanno pensando invece al 2023, a questo anno – il prossimo, ormai – come “di rottura”, “indimenticabile”, “pivotale”, o “anno portale” per dirla col blog gemello “Il mondo simbolico.”

Il momento in cui le condizioni degli astri che hanno coinciso con questo difficilissimo inizio decennio, cambieranno rotta e disposizione verso quella seconda metà che porterà alla chiusura di due cicli importantissimi tra il 2026 e il 2032: il Saturno-Urano e il Saturno-Nettuno, cicli planetari intimamente connessi a quella “bestia” chiamata “Occidente” emersa (“in un adesso ben preciso dalle acque della storia precedente”) dopo la temperie storica del 1760-1780.

Prima Nettuno e poi Urano, torneranno a congiungersi con Saturno e sarà di nuovo…”equinozio di primavera” per la cosiddetta “bestia Occidente.” In contemporanea, anche altri cicli importanti per noi occidentali (il “Saturno-Plutone” e il “Giove-Saturno”) avranno delle figure le quali non faranno che rafforzare la singolarità e la carica innovativa delle cose che procederanno di concerto. Sarà la prima infanzia e l’infanzia di un nuovo Occidente dopo tanto tempo rinnovato, che sarà poi  pienamente adulto una volta raggiunta la metà del secolo.

La precedente congiunzione di quei pianeti prima di quelle che ci saranno nei prossimi dieci anni esatti, era in una condizione che, per la “bestia”, la si sarebbe potuta vedere come “equinozio d’autunno”: “le cose sarebbero andate sempre peggio rispetto a prima…”, l’atmosfera psichica collettiva degli occidentali sarebbe stata sempre più negativa rispetto a prima.

A proposito dei cicli planetari in correlazione con i cambiamenti storici, consultare l’ottimo sito web Cycles of history, http://cyclesofhistory.com/

Ormai più di dieci anni fa, quando mi ero appena conosciuto con Fabon-Mediter di “Il mondo simbolico” e non mi ero ancora conosciuto con l’altro mio collega, ovvero Pacillimat (ex Teozakary), quando questo blog era ancora ospitato dalla piattaforma di blog tutta italiana Splinder (altri tempi!), mi ero dedicato a piccole analisi sincromistiche su eventi – più o meno piccoli ma comunque pubblicizzati massmediaticamente – riguardanti anomalie di oggetti artificiali nello spazio, satelliti, sonde…

La caduta del satellite UARS, la caduta del satellite ROSAT, la caduta della sonda Phobos GRUNT…poi avevo abbandonato queste, chiamiamole, “ricerche”, perché non mi sentivo all’altezza (troppo pretestuoso e ingenuo?) di un Goro Adachi, per dire…

via the solar flare-induced geomagnetic storm destroying most of the latest batch of SpaceX’s Starlink satellites early February. Literally an “extra coronal” event as “corona” astronomically refers to the atmosphere or “wind” around the Sun.

https://www.webnews.it/2022/02/10/elon-musk-tradito-dal-suo-sogno-satelliti-starlink-fritti-dal-sole/

https://www.lastampa.it/esteri/2022/02/09/news/tempesta_solare_distrugge_i_satelliti_di_musk_appena_lanciati-2851512/

Oltretutto, a fine 2011, le prodezze satellitari della star Elon Musk erano comunque ancora di là da venire…

Caso strano, di tempeste dovute all’eiettamento della massa coronale del Sole verso la Terra, ne ho scritto nel post di fine 2021 quello immediatamente prima di questo (https://civiltascomparse.wordpress.com/2021/12/27/il-grande-black-out/)

Rileggere anche cose più vecchie, come questa: https://civiltascomparse.wordpress.com/2012/05/19/il-nostro-sole-avrebbe-parlato/, e altre se le trovate.

E’ indubbio che, per chi sa vedere, c’è una COERENZA MULTICONTESTUALE in atto, mica da ridere: in Occidente (a partire da quello più periferico come Canada, Ucraina e Australia) numerose “campagne in azione”: vaccini, tamponi, eserciti, lasciapassare, carri armati, camion, assembramenti in movimento. Affollamenti (molto paradossalmente, mentre vengono limitati!) che stiamo vedendo ormai dal 2020. Ci si sta muovendo tanto insomma, sicuramente, ma non è ancora il momento (di veri movimenti risolutori), non nel 2022. Per ora sono ancora movimenti a vuoto, movimenti che non cambiano nulla anzi, per meglio dire, che non ROMPONO nulla.

Il mondo attuale è troppo, troppo disordinato (e al tempo stesso, troppo iper-controllato dalle tecnologie della comunicazione e dei mass media) perché scoppi davvero una vera e propria Terza Guerra Mondiale.

Andate a vedere diverse cose che ho messo nel blog negli ultimi due anni-due anni e mezzo, inerenti corone solari et simila.

Goro Adachi, fa notare il “bridge”, il “ponte satellitare”, lo “starlink” (il progetto dei satelliti di Elon Musk), compromesso dal vento solare, “wind sun”, “wind-sor”: strano da parte nostra, questo far notare il “bridge”, poiché associa il “ponte di stelle” di Musk (messo alle strette dal Sole) ai camion canadesi che bloccano i ponti.

Canada-trucker-bridge

Proprio nel momento in cui Mario Draghi è andato a Genova per ricordare il “ponte ricostruito”, e inaugurato nel bel mezzo tra le prime due ondate del coronavirus in Italia (inizio agosto 2020), col nome di “ponte di San Giorgio”, il santo che sottomette il DRAGO, comune alla tradizione genovese e inglese.

https://www.governo.it/it/media/il-presidente-draghi-visita-genova/19100

https://genova.repubblica.it/cronaca/2022/02/09/news/draghi_a_genova_la_ricostruzione_del_ponte_un_modello_per_tutta_l_italia_-337067868/

Un mese dopo il crollo del vecchio ponte (cioè viadotto autostradale dell’A12), quello intitolato all’architetto suo progettista, Riccardo Morandi, postammo un lungo sincro-articolo proprio dedicato all’analisi simbolica di quanto successo il 14 agosto 2018, anche lo stesso Goro Adachi all’epoca se ne occupò perché il fatto del crollo del viadotto ebbe risonanza internazionale. Ora come ora, rileggendo quel post, possiamo quasi pensare annunciasse simbolicamente cose che si sarebbero manifestate soltanto nel futuro, quello che stiamo vivendo da due-tre anni. Al giorno d’oggi, sono TRE ANNI E MEZZO dal crollo del ponte Morandi e UN ANNO E MEZZO dall’inaugurazione del nuovo ponte San Giorgio in sua sostituzione.

Leggetelo attentamente anche voi:

https://civiltascomparse.wordpress.com/2018/09/11/impressioni-e-immaginazioni-sul-crollo-del-ponte-morandi-il-14-agosto-2018/

Paolo-Uccello-San-Giorgio-e-il-drago

San Giorgio e il drago, meraviglioso dipinto di Paolo Uccello.

With minimal decoding it’s quite in your face.

Now if you want more omens, SpaceX will make headlines again early next month when a Falcon 9 rocket launched many years ago will go out with a bang literally when it crashes into the Moon

https://www.informazione.it/a/D290053D-04AC-4CC9-8941-D0B3AEC85D92/Un-razzo-Falcon-X-sta-precipitando-accidentalmente-sulla-Luna-Scienze-Notizie

Un razzo Falcon 9 di SpaceX rischia a Marzo l’impatto (involontario) con la Luna

https://www.blog-news.it/metapost/un-razzo-falcon-x-sta-precipitando-accidentalmente-sulla-luna

Fotogramma di un film di George Melies del 1902.

L’ 8 agosto 2008 iniziarono i

Giochi della XXIX Olimpiade

a Pechino e in quello stesso identico 08/08/08 ci fu un breve conflitto tra la Federazione Russa e la Georgia, che però fece molto rumore sui mass-media occidentali (rumorosamente contrari alla Russia, come sempre), quella guerra l’abbiamo sempre considerata spartiacque tra due diversi tempi, avvenne poco prima dell’inizio del disastro finanziario partito dagli Stati Uniti (15 settembre) e poco prima dell’elezione del “primo presidente USA nero della storia” (primi di novembre.)

Guarda che combinazione, i

XXII Giochi olimpici invernali 

di Sochi, in Russia, si svolsero in quel febbraio 2014 in cui si conclamò il conflitto tra l’Ucraina e la Federazione Russa…e oggi che sono in svolgimento i

Giochi Olimpici Beijing 2022

4 febbraio 2022 – 20 febbraio 2022

 

Comunque, il razzo Falcon X è previsto precipiterà sulla Luna a marzo.

Il primo razzo Falcon X della Space X venne lanciato nel 2012: https://www.focus.it/scienza/spazio/decolla-la-prima-capsula-cargo-privata-per-lo-spazio

Per il “ritorno a camminare sulla Luna” prossimo venturo dopo l’ “ultima volta nel 1972”, di cui qualche volta recentemente si è parlato sui mass media, (missione Artemis IIIhttps://it.wikipedia.org/wiki/Artemis_3), pare verranno utilizzati proprio dei Falcon X della Space X.

Il super-telescopio James Webb, in grado attraverso gli infrarossi, di perlustrare come mai prima i segreti dell’Universo, dopo anni e anni di preparazione, è stato lanciato, dopo molti rinvii, poco dopo il solstizio d’inverno il giorno di Natale, la sua destinazione il punto di Lagrange L2 (1,5 milioni di chilometri dalla Terra) intorno a cui orbiterà e presso cui c’è arrivato un mese dopo. La struttura del James Webb, fatta di specchi d’oro disposti ad alveare, stimola la curiosità sui possibili aspetti simbolici e leggendari della missione, la quale potrà in futuro inaugurare nuove epopee spaziali.

Concludiamo con Christopher Knowles, che ci ha resi edotti nel suo ultimo post, “https://secretsun.blogspot.com/2022/02/alex-garlands-goes-full-frase-with.html

dei livelli di sincronicità, in gradazione dalla più bassa alla più alta magnitudine:

o here is how I tend to classify (and identify) syncs:

Level One: Simple Coincidence

Level Two: Acausal Coincidence

Level Three: Meaningful Acausal Coincidence

Level Four: Symbolically-Supercharged Meaningful Acausal Coincidence

Level Five: A Cascading Series of Symbolically-Supercharged Meaningful Acausal Coincidences

Level Six: A Cascading Series of Symbolically-Supercharged Meaningful Acausal Coincidences connected to major events in real time

Level Seven: Elizabeth Fraser.

https://civiltascomparse.wordpress.com/?s=elisabeth+fraser

Piccolo spazio pubblicità (appunti n°13)

Ieri ho visto tutti quei dati risalenti alla classifica pop dell’autunno ’90, e m’hanno lasciato un’impressione di “ricchezza” non paragonabile alla situazione europea della stessa epoca, di una certa “rigogliosità”, un qualcosa somigliante al “Do what you want” di Aleister Crowley; vedevo quei videoclip californiani del ’90, i quali proseguivano quegli anni ottanta presenti ancora adesso. A maggiore intensità. Maggiore intensità e maggiore inflazione e svalutazione rispetto ad allora.

Oggi [dicembre] ho seguito la sequenza RAI del 19 ottobre 1984, e mi è capitato di nuovo il fenomeno di vedere e ricordare particolari di tantissimi anni fa, a cui non avevo più pensato. Come nello spot di Nelsen piatti – dopo che è stato mostrato anche quello da 5 litri – con il peso metallico. M’è tornato in mente il particolare di quel peso metallico. Poi, la pubblicità COIN, molto modaiola, di quei tempi, che fa venire in mente il nickname di uno che ha un canale YT della NewRetroWave, Luigi Donatello (la moda della “Milano da bere”), qualcosa connesso anche a Bret Easton Ellis e a quella compilation dell’autunno ’90 di cui parlavo poco fa.

In un altro di quei clip, quelle sequenze videoregistrate della tv di tantissimi anni fa e messe in rete, è spuntato anche il complesso (non “gruppo”) “I Macedonia”, dello show del sabato sera di quei tempi, “Fantastico 5”, roba irricordabile. Ma che è esistita un tempo, con tutti i suoi particolari. Enrico Mentana giovane e, nel caso l’avessi visto all’epoca, quando ero un bambino, non sapevo che sarebbe stato quel Mentana del futuro, più anziano e più celebre; era l’epoca in cui si passò dai rubinetti ai miscelatori; la pubblicità Aperol con quel tipo corpulento, di mezza età inoltrata, con gli occhiali, somigliante a un Rockefeller, gli interpreti degli spot che erano sovraeccitati. Quando nelle pubblicità c’erano i pensieri precisi degli interpreti.

Vi è un commento, al video che presento qui in questo post (sequenza tv RAI, della RETE due del 12/12/1981) il quale dice tutto:

“Ufficialmente è la quarta sequenza più vecchia, (l’utente) Cacciaanto aveva pubblicato sequenze spot RAI del ’77 e ’78 di (utente) Giampomatto su Dailymotion, purtroppo non ci sono più”

Poi, in un altro video, anche quel jingle dei Dorè Saiwa (quando la Saiwa era completamente italiana) è riemerso, in qualche modo, dal passato, bucando la mia amnesia. E poi lo spot del liquore Gala cafè, con Paolo Paoloni [il megadirettore di Fantozzi] che interpretava un cameriere, e anche quella pubblicità mi è risalita dalla memoria, con quella bottiglia e quelle tazze marroncine di vetro particolare, che mi son ricordato “ce le avevamo anche noi”, per tanti anni erano nella casa di campagna.

Leggendo i commenti a quei video, mi sono reso conto che è comune rivedere certi particolari di quegli spot, i quali tornano alla mente dopo tanti anni, come il gallo nero fatto di pongo che poi si trasforma nel gallo delle bottiglie della pubblicità del Chianti, che uno di quei commentatori ha associato mentalmente a un episodio familiare. Per qualche attimo ho temuto che fosse il gallo di Chante Clair, “il gallo del pulito”, quindi di uno spot molto più recente, appartenente al periodo della globalizzazione secondi anni ’90-anni 2000. Invece, per fortuna, non era così.

Poi, i soliti commenti che accompagnano quel tipo di video, inerenti al “com’era bella la tv di un tempo, ora questa fa schifo”, “decadimento dei costumi”, ecc. Un genere di commenti che leggevo già nel 2006-07 (la lunga decadenza…), quando su YT avevo scoperto quelle sequenze Tv anni ottanta e novanta – e le sensazioni che m’aveva suscitato una di quelle le avevo banalizzate, normalizzate, tradite, postandole in un certo modo sul blog Splinder che avevo allora, e che poi avrei cancellato.

Ho voluto rimodernare un po’ il blog

Togliendo, per esempio, la descrizione del blog qui a fianco, sotto l’immagine Gravatar, perchè mi dava l’aria di essere inutilmente verbosa e in fondo non voleva dire granché;  ho tolto le “nuvole” dei tag e delle categorie, che li vedevo ormai  ammuffiti, anacronistici e fuori luogo; ho tolto parecchi link inutili (per esempio, “mistero”, “scettici” e gli archivi doppioni su iobloggo e altervista, i quali sono ancora lì da quando li avevo scelti, sulle prime, per portare lì i contenuti da Splinder); ho levato le immagini frattali, ipercubiche, e roba simile, giudicate ora troppo pretenziose e pseudo-alternative, come anche le due pagine “chi sono” e quella per il “dopo 2012”, le quali volevano spiegare troppo e in realtà non spiegavano niente; ho tolto le immagini troppo personalizzate dello sfondo e dell’ header (la parte dove c’è il titolo) e, praticamente ho cambiato tema di WordPress, non mi ricordo più come si chiami ma so che inizia per “f.” Ho, insomma, voluto dare una svecchiata al blog, ho voluto aprire le finestre, fare entrare un po’ di aria fresca, meno piena di roba, di vecchio, meno personalizzata, più umana. Una specie di via di mezzo tra il buttare via la roba dalla finestra a capodanno e le pulizie di primavera.

Vi lascio con un brano di Com Truise, un altro che se ne intende di Glo-fi, musica elettronica anti-revival, e cose così.

A presto, ma non troppo.

Appunti tratti dal mio quaderno – Special

index

Il filmato di Spot80, lo spot del panettone Galup – il panettone piemontese dalla crosta zuccherina di nocciole – quei tipici ambienti torinesi/pinerolesi, dai portici alti, signorili/risorgimentali, vagamente francesi/mitteleuropei, con la macchietta di Macario, dal forte accento piemontese, che però è resa tipo cartone animato (“cartone” deriva da “cartoon”), è seduto al tavolino, imbandito con una tovaglia bianca, fuori da uno di quei caffè della città, dove si serve il bicerin, e il Galüp – Macario calca ulteriormente la pronuncia piemontese del nome, praticamente mettendo una dieresi sopra la u – è sopra a una specie di piedistallo rialzato di metallo, sulla tavola imbandita. Tutto tipo “cartone animato”, anche se esistono in Rete delle immagini di Macario, le quali suggerirebbero abbia interpretato in carne e ossa lo spot.

Trasmissioni Tv degli anni ottanta, trasmesse alla proto-televisione a colori di allora, dai televisori pesantissimi, ingombranti, Blaupunkt o Grundig, dove comparivano ancora “mostri sacri” del vecchio avanspettacolo italiano come Renato Rascel e, appunto, Macario.

Sotto il video, presentato in un canale YT, c’è scritta un’informazione tipo “documentazione storica”, cioè che si poteva trattare di uno di quegli spot cosiddetti “areali”, i quali venivano trasmessi dalle reti Fininvest, esclusivamente in alcune regioni, in questo caso il Piemonte. Eppure io, me lo ricordo, da bambino sono convinto di averlo visto quello spot in Liguria [la quale, però, confina col Piemonte, quindi vicina all’ “area” in questione.]

Quando uno vede uno di quei filmati di Spot80 che non vedeva da una vita, particolari completamente dimenticati, i quali poi risalgono alla mente una volta rivisto di nuovo lo spot dopo tanto tempo; lo spot, oppure la sigla di un programma Tv dimenticato, di tanti anni prima. Che magari non se lo ricorda nessuno tranne te.

La piemontesità di quando quel “Macario cartoon” dice “A l’è propi bun”: già all’epoca ricordi “all’antica”, di quando la vita e la storia avevano un ritmo diverso, meno veloce e meno affollato.

Il Galup è del 1922. lo spot è del 1988, la morte di zio Oreste (la prima morte di un parente che m’ha colpito) è del 1988, mio zio era piemontese, nato nel 1922.

Articolo 31 – 2030

Nel 1996, all’interno dell’album Così com’è, il gruppo rap italiano Articolo 31, fece uscire un brano che, all’epoca mi colpì (come, penso, tanti altri miei coetanei), e aveva come titolo 2030. Il rap mostrava gli aspetti deteriori del presente di allora diventare ancora più intensi ed esacerbati in un futuro che veniva da loro collocato nell’anno 2030, appunto. Stupisce notare come, sotto certi aspetti, J Ax e Dj Jad abbiano profetizzato qualcosa che – dal loro punto di vista (“prima del 2000/tanti anni fa”) – doveva in effetti ancora succedere, ed è successo ben prima di quanto s’aspettassero, ovvero l’inflazionamento totale della musica pop, il suo svilimento, la sua deriva verso la ripetitività e la mancanza perenne di vere novità di rilievo (“c’era la musica/la musica”) fenomeno che, all’epoca, pur essendo già presente, non era certo ancora così marcato come oggi. Interessanti anche i passi “non si sapeva come e dove/ma si sapeva ancora perchè” e “si parla solo tramite internet.”

Tra l’altro, il 2030 è l’anno in cui Richard Duncan (citato da Obama e da Igor Sibaldi), nella sua Teoria di Olduvai ha previsto la fine della civiltà industriale (un altro modo per dire “civiltà occidentale”), cento anni dopo il suo inizio.

Analizzando la serie storica del rapporto tra produzione di energia mondiale e popolazione mondiale, si può notare che questo ha avuto una grossa ascesa tra il 1945 e il 1970, una debole crescita tra il 1970 e il 1979 e infine una fase di stasi tra il 1979 e il 2003, che Duncan chiama “plateau di Olduvai”.

La teoria di Olduvai afferma che tra il 2008 (precedentemente l’inizio del cosiddetto “precipizio di Olduvai” era stimato per il 2012) e il 2030 ci sarà un declino esponenziale dell’energia prodotta pro capite; se questo si avvererà, la popolazione mondiale diminuirà dai 6.6 miliardi di persone del 2008 ai 5 miliardi nel 2030.

Nel 2006 Duncan ha rivisto la sua teoria confermandone le previsioni e anticipando la data del “precipizio di Olduvai” di alcuni anni.

Roma 28 Febbraio 2035 ore 18, archivio Nucleo Operativo Comitato Censura Audio, sequestro n 61440031, brano di contenuto sovversivo n 2354779, provenienza Milano blocco Venier, Baraccopoli smantellati, autori processati e condannati a riprogrammazione neuronica, in data 5 Agosto 2031, mix completo.

Corre l’anno 2030, e mi ritrovo che di anni quasi ne ho 60, il mio pizzetto è grigio, e di capelli sono senza e Ambra è’ il primo presidente donna. Uhuu ! ! Il cielo quasi non si vede più, si esce con la maschera antigas, sull’autobus c’è la business class, e per entrare in chiesa, uhuu, ci vuole il pass. Ormai si parla solo tramite Internet, e il parlamento c’ha la sede ad Hammamet, ci si spara nella metropolitana, fra Nord e Sud c’e’ la dogana, pero’ tutti si veste Dolce & Gabbana. E la mia mente indietro vola, veloce fila a prima del 2000, tanti anni fa, quando si era in tempo, adesso no, e oltre contro c’erano i pro… perciò… ohh…Tanta nostalgia degli anni ’90, quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noè, era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perche’. C’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme, c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica, c’era la musica, ricordo, la musica, la musica, c’era la musica, la musica. Siamo nell’anno 2030, loro controllano televisione e radio, c’è un comitato di censura audio, valutano, decidono, quello che si, quello che no, ci danno musica innocua, dopo il collaudo, ci danno San Remo, presenta ancora Baudo, con i fiori e la scenografia spettacolare, quest’anno ha vinto Bossi che e’ tornato a cantare, corre l’anno 2030, l’Italia ha venduto il Colosseo alla Francia, Venezia affonda, 2030 e un giorno si e uno si scoppia una bomba, 2030 e stiamo senza aria, ma odio ce ne abbiamo in abbondanza, prima divisero Nord e Sud, poi città e città, e, pensa, adesso ognuno e’ chiuso nella propria stanza, l’intolleranza danza, non c’e’ speranza, oh…Tanta nostalgia degli anni ’90, quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noe’, era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perchè. C’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme, c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica, c’era la musica, ricordo, la musica, la musica, c’era la musica, la musica. Questo e’ l’anno 2030 qui chi pensa e’ in minoranza, ma non ha importanza non serve piu’, uhuu, 2030 l’indifferenza e’ una virtu’ i cyber-nazi fanno uno show in TV, i liberatori picchiano barboni in nome di Gesu’, uhuu, l’inno nazionale suona tipo marcia funebre, il sesso virtuale e’ piu’ salubre in quanto che c’è un virus che si prende tramite il sudore, e in 90 ore si muore, l’HIV in confronto sembra un raffreddore, é un esperimento bellico sfuggito e il risultato e’ che nessuno fa l’amore. E io sono fuorilegge in quanto di questo parlo, in quanto penso a quando questo potevamo anche fermarlo adesso è tardi, per un poeta pirata che spera i bei ricordi e ha…Tanta nostalgia degli anni ’90, quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noe’, era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perche’. C’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme, c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica, c’era la musica, ricordo, la musica, la musica, c’era la musica, la musica. Tanta nostalgia degli anni ’90, quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noe’, era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perche’. C’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme, c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica, c’era la musica, ricordo, la musica, la musica, c’era la musica, la musica…

http://www.angolotesti.it/B/testi_canzoni_blue_32../testo_canzone_2030_1887.html