Timewave Zero: l’ ipotesi 2036 si rafforza

26 01 2021
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Stanotte ho fatto esperimenti con i calcoli dei cicli storici legati alla teoria della Timewave Zero, incuriosito dalla potenzialità che il famoso periodo che Terence Mckenna attendeva per la prova del nove per la sua teoria sulla Storia e sul Tempo frattale, che lui attendeva nel 1996 e diceva avrebbe anticipato l’ Eschaton della Data Zero potesse essere spostato per coincidere con il terribile inizio di anno del 2020, al quale si riferirebbe a questo punto.

In questo video del marzo 1993 Mckenna indica che la sua aspettativa per il 1996 era che sarebbe accaduto un collasso della potenza cinese, una rivoluzione, un evento globale che avrebbe coinvolto una enorme percentuale della popolazione umana, oppure il collasso dell’ economia Europea e della stabilità del continente in questione.

Come già avevo intuito, se invece di posizionare questo enorme salto di novità del grafico timewave fra il 25 febbraio e il 30 aprile 1996 lo posizionassimo fra il 31 dicembre 2019 e l’ 11 marzo 2020, otterremmo una Data Zero fra il 27 ottobre 2036 e il 6 gennaio 2037. E così ho provato ad allineare le date alla matematica dei cicli storici della Timewave, e ciò che ho scoperto ha dello straordinario:

Innanzitutto, invece di far cominciare il ciclo dei 67 anni, inizio del riepilogo della Storia Umana e di un nuovo turno di compressione storica al 6 agosto 1945, se lo facciamo cominciare al 20 – 21 luglio 1969, l’ Allunaggio, e comprendiamo anche il 24 luglio, otteniamo una data zero al 1 – 2 – 5 novembre 2036. In questo modo il salto di novità, di quelli che durano sempre 64 giorni andrebbe dal 5 – 9 gennaio 2020 al 10 – 14 marzo 2020. Ricordiamo cosa succedeva in Australia, e in Iran – Iraq nei primi giorni dell’ anno e vediamo come il 9 gennaio 2020 si registrò la prima vittima morta nella attuale pandemia.

Cosa c’è di più appropriato per un nuovo “Inizio della Storia” del primo uomo sulla Luna? E un primo allineamento sembrava soddisfacente. La questione si è rivelata molto seria quando ho calcolato il punto dove sarebbe iniziato il Grande Picco di frizione, che determina il momento in cui il fattore Novelty comincia a salire in modo prima graduale poi esponenziale: il conto dei giorni, che è sempre lo stesso in questi cicli storici, come distanza dalla Data Zero, mi porta direttamente al 25 – 26 dicembre 1991, la fine dell’ Urss e l’ inizio dell’ era Americana. Così ci si allaccia alla stessa Data Zero: 3 – 5 novembre 2036. Altre potenziali alternative sono: scoperta del primo esopianeta, 9 gennaio 1992 (18- 19 novembre 2036), 26 gennaio 1992 data legata alla fine della tensione nucleare fra Usa e Russia (5 dicembre 2036), e 7 febbraio 1992, la fondazione dell’ Unione Europea (17 dicembre 2036).

Successivamente, galvanizzato da questa coincidenza, mi sono messo a calcolare tutti gli altri cicli storici cercando un allineamento: con il metodo trigrammatico, basato sull’ 8 invece che sul 64, otteniamo che il ciclo dei 6 mesi e 12 giorni inizia fra il 19 e il 23 aprile 2036 se poniamo la Data Zero fra il 1 e il 5 novembre 2036. Si allinea invece proprio con il famigerato 13 aprile 2036 (la data del passaggio dell’ asteroide Apophis vicino alla Terra durante la Pasqua) se mettiamo data zero 26 – 27 ottobre 2036.

Il ciclo storico dei 269 anni ci porta ad allineare il 2036 con il 1767, l’ anno dell’ American Colonies Act che legava l’ Impero Britannico al dominio delle colonie. Il ciclo dei 33 anni, che è la versione trigrammatica di quello dei 67 anni, allinea il 12 marzo 2003, data dell’ emergenza mondiale dichiarata per la Sars di quell’ anno al 2 novembre 2036, e il 14 aprile 2003, data del completamento degli studi sul genoma umano ( la Timewave è connessa non solo all’ I Ching, ma anche alla struttura del Dna) al 5 dicembre 2036. Il Grande Picco dei 28 anni, la versione trigrammatica del Picco del 1991, collega il 21 ottobre 2008, data della inaugurazione uficiale del Cern, al 3 novembre 2036, il 4 novembre 2008 della elezione di Obama al 17 – 18 novembre 2036.

Se la Data Zero è al 18 – 19 novembre 2036 il salto di novità del 2020 inizia il 22 – 23 gennaio, quando è stata messa in quarantena Wuhan ( “il collasso della società cinese del 1996 di Mckenna” ) e finisce al 27 – 28 marzo 2020. Se la Data Zero è al 5 – 7 dicembre 2036 il salto di novità inizia il 9 – 11 febbraio 2020, quando venne definito il nome Covid per la pandemia e finisce il 14 – 16 aprile 2020. Se mettiamo come Data Zero il 17 dicembre 2036 il salto di novità inizia il 21 febbraio 2020, quando il Covid giunse in Italia a Milano, e finisce il 26 aprile 2020, quando è morto Giulietto Chiesa.

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CHE ANNO E’ IL 2036? E’ LEGATO AD UNA PROFEZIA INDUISTA SULLA FINE DEL KALI YUGA CHE DETERMINA L’ INIZIO DELL’ ETA’ DELL’ ORO ( Secondo l’interpretazione della maggior parte delle Sacre Scritture induiste, tra cui i Veda, il Kali Yuga è l’ultimo dei quattro yuga; si tratta di un’era oscura, caratterizzata da numerosi conflitti e da una diffusa ignoranza spirituale. Il Kali Yuga è l’ultimo dei quattro Yuga, e alla sua fine il mondo ricomincerà con un nuovo Satya Yuga (o Età dell’oro); questo implica la fine del mondo così come lo conosciamo (più di ciò che accadde alla fine degli altri Yuga, perché la Storia cadrà nell’oblio) e il ritorno della Terra ad un paradiso terrestre. ) Ma non c’è solo questo. C’è una altra “leggenda metropolitana” legata al 2036: l’ arrivo dal futuro di John Titor, che ha iniziato a scrivere e farsi conoscere, indovinate QUANDO? il 2 NOVEMBRE del 2000, identificandosi come un viaggiatore nel tempo, sebbene avesse detto che il viaggio nel tempo è stato inventato nel 2034 nella sua timeline. Ovviamente si tratta di un “esperimento sociale”, ma se leghiamo il tutto alla teoria della Retrocausalità, e ipotizziamo una Data Zero nel novembre 2036, che implica proprio la invenzione della macchina del tempo, QUALE data sarebbe più appropriata per attivare la futura eventuale macchina del tempo dell’ anniversario n. 36 del fantomatico “arrivo sulla Terra di John Titor”?

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Ricordiamo inoltre che probabilmente martedì 4 novembre 2036 si svolgerà la elezione del Presidente degli Stati Uniti! Inoltre, sono andato a vedere i transiti astrologici per il periodo, e abbiamo un ingresso di Marte in Bilancia il 6 novembre 2036, Chirone retrogrado in Gemelli, Giove retrogrado in Gemelli, Saturno entra in Vergine il 16 ottobre, e il 25 ottobre Urano in Cancro diventa retrogrado, il 27 ottobre abbiamo Venere in Bilancia e il 1 novembre 2036 Plutone diventa diretto, in Acquario. Il 13 dicembre Saturno diventa retrogrado, e il 15 dicembre abbiamo Mercurio retrogrado in Capricorno, che diventa diretto il 3 gennaio 2037, assieme a Nettuno in Ariete.

Ora vediamo se succede qualcosa cercando di allineare il tutto alle risonanze storiche, un concetto e un passaggio fondamentale nella teoria Timewave. Il periodo di tempo 24 – 26 gennaio 2021, a seconda della Data Zero, è in risonanza trigrammatica con il 1910, e in risonanza standard con il 1026 – 1027, con data zero 1 – 5 novembre 2036. 1910 e 1024 se data zero è 18 – 19 novembre 2036, 1909 – 10 e 1021 – 22 se data zero è 5 – 7 dicembre 2036 e 1909 e 1019 se data zero è 17 dicembre 2036. Nel 1910 il Papa si pronunciò avverso al modernismo, avveniva la rivoluzione messicana, il Giappone annetteva la Corea e il leader veniva assassinato nel 1909 , c’ era un nuovo re inglese, passava la cometa di Halley, il primo broadcast radio, invece nel 1024 avveniva la Reconquista Spagnola. In effetti da questo punto di vista non c’è molto, per ora, al quale allacciarsi.

Ho calcolato che a livello trigrammatico, saremmo in risonanza con 8 anni alla volta, partendo dal 2021 (1910 – 1918), in questo caso a indicare che ci aspetta ancora di attraversare il periodo della Pandemia del 1918 a fine anno, e con 64 anni alla volta sul livello standard (2021 – 1022 – 1086 5 novembre 2036). Ciò indica che abbiamo attraversato il famigerato “anno 1000” nel 2020, e che ci attendono le Crociate del 1095 nel 2022. Andando indietro, con qualche aggiustamento ancora teoricamente da fare, magari ipotizzando che la data zero qui proposta sia sbagliata di qualche giorno o settimana, scopriamo che il 2001 è allineato trigrammaticamente al 1750 – 1758, epoca dell’ Illuminismo, della Guerra dei 7 anni, la Guerra Mondiale Zero, e potenzialmente il settembre 2001 e il 9/11 si può allacciare direttamente alla famigerata distruzione di Lisbona nel 1755, avvenuta in data 1/11/1755 (1755 – 18 – 9 = 911)!!! (Data Zero 25 – 26 ottobre 2036)

E quindi ci allacciamo alla Rivoluzione Industriale a partire dal 2002, agli Usa del 1775 nel 2004, alla Rivoluzione Francese, che con qualche aggiustamento si allaccerebbe direttamente alle proteste avvenute fra il 27 ottobre e il 17 novembre 2005 in Francia (Banlieues)(18 novembre 2036 – 7 giugno 1788 giorno dei mattoni, il possibile vero inizio della rivoluzione), il Regime del Terrore nel 2006, Napoleone nel 2007, i moti del 1830 a fine 2010 (Primavera Araba), il Quarantotto nel 2013, e ricordiamo tutte le proteste nel mondo in quell’ anno, per esempio in Egitto, la guerra civile in Cina nel 2014 (proteste di Hong Kong), la Guerra di Crimea del 1853 più o meno a inizio 2014, proprio l’ anno della crisi in Ucraina, poi la Guerra Civile Usa fra 2014 e 2015, la guerra Russo – Turca nel 2016. Mi sono documentato e la ultima epidemia di Coronavirus importante è avvenuta fra il 1889 e il 1890, che in questo calcolo rientrerebbe nel 2019. Altre epidemie del periodo furono la piaga di Hong Kong dal 1894, Colera nel 1899 e la polmonite manciuriana fra il 1910 – 11, periodo al quale siamo più o meno allineati, potenzialmente. Il 2019 si allaccia potenzialmente al periodo 1894 – 1902. Ciò vorrebbe dire che entriamo nella rievocazione della Prima Guerra Mondiale nel 2021!!!

Esaminiamo ora alcuni grafici per valutare un altro aspetto della teoria:

SETTEMBRE 2001 – DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036
2001 ANNO COMPLETO E IL 9/11 – DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036
SETTEMBRE 2001 – DATA ZERO 5 DICEMBRE 2036
ANNO 2020 COMPLETO E 11 MARZO 2020 – DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036
2021 ANNO COMPLETO E 6 GENNAIO 2021 (USA, CAMPIDOGLIO) CON DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036 E’ IL GIORNO PIU’ SIGNIFICATIVO DELL’ ANNO (PUNTO PIU’ ALTO DI NOVITA’) E IL PICCO SI TROVA ALL’ 8 AGOSTO 2021
2021 ANNO COMPLETO E IL 20 GENNAIO 2021 – DATA ZERO 18 NOVEMBRE 2036
2021 ANNO COMPLETO E 13 GENNAIO 2021, IL SECONDO IMPEACHMENT DI TRUMP – DATA ZERO 17 DICEMBRE 2036

Ad ogni modo, per ora noi continuiamo a fare ricerche con la prospettiva di arrivare ad una Data Zero della Timewave in anni più recenti, incluso e soprattutto nel 2021. Al momento, nessuna delle risonanze storiche da me registrate come potenziali supera l’ allaccio con il 13 dicembre 2026, la data più lontana in assoluto che mi è capitato di trovare come data zero potenziale, dall’ allaccio fra due eventi potenzialmente risonanti e la formula corrispondente. Al PRIMO POSTO, fra le date zero potenziali, abbiamo il 4 AGOSTO 2021, con 33 risultati, secondo il 17 giugno 2021 con 28 risultati, terzo posto 14 luglio 2021 con 22 risultati, quarto posto 12 giugno 2021 con 19 risultati, e anche 21 giugno 2021, con 18 risultati. Altre date da tenere in notevole considerazione sono 15 novembre 2021, e 10 e 24 luglio 2022. Più rari, progressivamente, i risultati che danno come data zero date in anni 2023 – 2024 – 2025 – 2026.





La supersintesi della storia occidentale pensando alla dialettica di Hegel

7 10 2014

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Gli habitué di questo blog sanno bene quanto ci è cara l’ipotesi che il tempo (in particolare la storia, in particolare la storia occidentale) sia tutt’altro che una linea retta verso l’infinito, in cui causa ed effetto si succedono in modo lineare dal passato al futuro, ma che può, invece, trattarsi di una SPIRALE, la quale ha, proprio come una spirale, contemporaneamente origine e fine in un punto, verso cui e da cui sta accelerando. Fine e origine della storia allo stesso tempo.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2012/11/19/quando-il-prima-sara-adesso/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2011/06/13/linizio-della-storia-si-trova-nel-futuro/

Qualcuno pensa che si possa trattare anche di un PROCESSO INTENZIONALE, stabilito da, più o meno definite, forze occulte, a partire all’incirca dalla fine del XVIII/inizio del XIX in avanti, dall’epoca dell’Illuminismo-Romanticismo, quando esplosero sulla scena la rivoluzione americana, quella francese, quella industriale e si fecero strada i primi grossi circuiti finanziari a livello continentale, insomma l’inizio dell’epoca contemporanea, l’epoca tecnologico-industriale, nella quale ci stiamo attualmente dibattendo, con sempre maggiore intensità e rumore.

Questo processo a forma di spirale (sia o non sia intenzionale), in cui avvenimenti storici traumatici e d’impatto per le coscienze di tutto il mondo si dispiegano a ritmo sempre più accelerato, ha molto in comune con il processo dialettico esposto dal filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel, il cui pensiero si è sviluppato esattamente  in quell’epoca a cavallo tra il XVIII/XIX secolo di cui si diceva poco fa.

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APPUNTI SULLA DIALETTICA HEGELIANA

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Per Hegel la realtà è un divenire perenne, che non avviene però a caso, ma è sottoposto ad una legge fondamentale (che è legge del pensiero e delle cose, visto che per Hegel la realtà è spirito, pensiero assoluto): la dialettica.

I romantici hanno ragione nel sostenere che l’intelletto degli illuministi è freddo e astratto, ma tale astrattezza non si supera con il sentimento, che non è in grado di giustificare il rapporto tra finito e infinito, bensì con la ragione, l’unica in grado di cogliere autenticamente, concretamente l’Infinito che è nelle cose.

La dialettica ci fa capire il movimento di questa realtà, la quale è spirito che si autocrea in continuazione.

Essa, quindi, è il metodo fondamentale della filosofia e allo stesso tempo la legge dello sviluppo del reale.

Essa ha tre momenti o tappe, strettamente collegati:

1) tesi (momento astratto o intellettivo): è la prima tappa dello sviluppo del pensiero e del reale, quella dell’affermazione di un concetto. L’intelletto pone, concepisce un concetto, ad es. l’innocenza, come statico, fisso, nettamente contrapposto al male.

L’intelletto vede nell’innocenza un universale astratto, rigidamente separato dal suo opposto, dunque limitato e statico.

Questo momento è chiamato anche in sé, perché contiene, sebbene solo potenzialmente, gli altri momenti dello sviluppo dialettico (male compreso), come una sorta di nucleo originario: l’innocenza contiene virtualmente il possibile sviluppo del male, che l’intelletto astratto vede qui,in questo stadio, come nettamente scisso e senza alcun rapporto con il male stesso.

 

2) antitesi ( momento dialettico o negativamente razionale): questa tappa ci fa capire che ogni momento della realtà si rovescia nel suo opposto, nella sua determinazione contraria: se approfondiamo il concetto di innocenza, ci accorgiamo che questa, per la sua stessa natura, rimanda necessariamente al male come suo doppio.

L’innocenza è tale solo in quanto confrontata e opposta al male, così come l’uno è tale solo in relazione ai molti, il finito all’infinito, il simile al dissimile.

Questo è il momento della negazione del primo concetto, che incrina la sua semplicità e purezza quasi embrionale: è l’ambito dell’oggettivazione, alienazione, estraniazione del primo concetto, del suo uscire da se stesso, dal suo modo di essere statico, rigido e inerte. E’ il momento dell’altro da sé o del per sé: qui la dialettica mostra il movimento attraverso cui la prima determinazione (l’innocenza) viene negata e passa nel suo opposto.

In questa tappa inizia ad attivarsi la ragione, che va al di là dell’intelletto illuministico e ci fa capire che ogni determinazione (momento o aspetto della realtà) è una negazione, ossia ogni concetto è tale in quanto nega, si oppone a tutti gli altri.
Il bianco è tale in quanto, allo stesso tempo, è non nero, non blu, non rosso, ecc.

L’affermazione di un concetto, dunque (tesi) implica necessariamente un rapporto negativo con gli altri e in particolare la negazione di quello che più gli si oppone ( nel nostro caso, l’innocenza non sarà tale solo perché contrapposta all’invidia, alla gelosia o all’indifferenza, ma soprattutto perché opposta al male).

Il prossimo e ultimo punto del processo dialettico hegeliano, quello della sintesi tra tesi e antitesi, è il più importante perché segna il momento in cui si arriva all’ “occhio” della spirale, il suo punto di fine-origine, in cui finisce il ciclo e si ritorna all’origine per cominciare un altro ciclo.

Già Karl Marx aveva immaginato, partendo dal ciclo a tre tempi della dialettica di Hegel, che la storia occidentale seguisse questo processo, giungendo a una sintesi finale, che sarebbe stata la fine/origine della storia. Lui vedeva la contrapposizione tra tesi e antitesi come la contrapposizione delle masse operaie proletarie e del capitale finanziario-industriale borghese, e la sintesi sarebbe stata, NON la vittoria ultima del proletariato operaio industriale sul capitale nella “lotta di classe” (come molti pensavano), ma il comunismo, ovvero “quel momento che avrebbe posto fine allo stato di cose presente”…

Non si trattava dunque dell’instaurazione di un modello sociale nato dalla vittoria dei proletari nella guerra di classe contro i capitalisti (ciò che si è pensato per tutto il XIX-XX secolo, e che ha giustamente portato al crollo e al discredito del cd “comunismo reale”) ma di un momento – magari brevissimo – in cui vi sarebbe stata la sintesi suprema di tutta le contraddizioni della storia passata, dove “i nodi sarebbero venuti al pettine”, un momento in cui avrebbe (inaspettatamente e improvvisamente) preso senso l’insensato della storia occidentale.

Insomma, un momento di VERTIGINE.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2013/05/24/vertigo-25-maggio-articolo-solo-di-immagini-e-musica/

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3)sintesi ( momento speculativo o positivamente razionale).
Senonché, perché ci sia autentico sviluppo, non basta contrapporre puramente due determinazioni l’una all’altra: finora, infatti, innocenza e male sono nettamente antagoniste e se ne stanno in un mero rapporto di antinomia. Se restassimo a questo stadio, al modo di vedere in maniera puramente antinomica i due opposti, rimarremmo ancorati all’intelletto illuministico (kantiano), che separa, vedendo bianco e nero in senso unilaterale.

Il terzo momento segna l’intervento definitivo della ragione, che nega la pura contrapposizione dei primi due, evidenziando anche e soprattutto il legame che unisce i due opposti, al di là della loro contrapposizione.

Perché ci sia un autentico processo dialettico, non basta opporre semplicemente due concetti, bensì capire la manchevolezza dell’uno rispetto all’altro, cioè il fatto che l’uno non può stare senza l’altro.

La sintesi ci fa cogliere l’aspetto positivo di questa contrapposizione, cioè il positivo che è nel negativo: vale a dire il fatto che quella manchevolezza è la molla che spinge oltre l’opposizione dei due momenti contrapposti ( innocenza/male) e ci permette di cogliere la loro conciliazione o mediazione. Questo momento, che Hegel definisce con il termine Aufhebung, superamento, è un togliere ( auf = via) e un conservare (heben = tenere) al tempo stesso: esso nega quanto di puramente negativo vi era nella precedente antinomia, ossia la mera contrapposizione dei primi due termini (ecco perché la sintesi è anche detta negazione della negazione) e conserva il loro aspetto positivo, ciò che fa andare avanti il reale e la storia .

Nel nostro esempio, la virtù o il bene è la negazione di ciò che di negativo vi era nell’antitesi (il male allo stato puro come opposto all’innocenza) e costituisce la conservazione, il recupero della positività di quell’opposizione ad un livello più alto.

Nega, pertanto, il male in quanto pura negazione dell’innocenza, ma conserva la positività di questa opposizione, cioè il fatto che questa possa aver insegnato ad una persona cosa ha sbagliato e cosa deve dunque rifiutare della sua esperienza e cosa invece va salvato di essa perché lo ha aiutato a crescere.

Il superamento toglie il male opposto all’innocenza e conserva la sua funzione di averci restituito un’innocenza consapevole, perché è passata attraverso l’esperienza dolorosa, ma necessaria del male.

Quindi bene/male, pace/guerra, bianco/nero, non sono momenti puramente contrapposti: la vera pace è solo quella che attraversa il passaggio drammatico e terribile, ma necessario di opposizione e di superamento della guerra.

La terza tappa opera una conciliazione o mediazione tra tesi e antitesi e consente uno sviluppo della realtà, che si è liberata da ciò che ne ostacola il divenire e il progresso (ossia si libera del finito).

Per Hegel, dunque, la realtà è razionale proprio perché è contraddittoria e il compito della ragione è quello di superare tali contraddizioni, risolvendole ad un livello più alto, che saranno a loro volta punto di partenza per ulteriori contraddizioni, che dovranno essere superate, e così via all’infinito.

La sintesi in questo senso è una sorta di ritorno alla tesi, ma arricchita di tutto il processo dialettico di cui abbiamo parlato.

Quindi, la sintesi completa il circolo dialettico, che rappresenta il processo dell’Assoluto e dell’infinito nella sua pienezza più vera (contrapposto al cattivo infinito, simboleggiato dalla linea retta che non risolve mai l’antinomia che ne è alla base.)

Questa ultima parte, che segue, mi fa pensare fortemente alla successione degli Yuga raffigurata come ALBERO DELLA VITA

https://civiltascomparse.wordpress.com/2014/07/05/siamo-in-un-ciclo-senza-fine/

Un ulteriore esempio che possiamo fare è quello di seme / pianta / frutto: il seme è la semplicità e la purezza embrionale della vita vegetale, che deve essere negato in quanto tale dalla pianta, che da esso si sviluppa, determinando la morte del seme per poter nascere in quanto pianta. A sua volta, la vita e la riproduzione del frutto implica che sia negata anche la pianta in quanto tale, che corrompendosi assicura il ciclo riproduttivo del vegetale.

Entrambi, il seme e la pianta, vengono tolti dalla loro reciproca opposizione per lasciare posto al frutto (cioè devono morire in quanto tali) ma viene conservato il loro aspetto positivo, ossia il contributo che essi portano alla realizzazione del suo ciclo.

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L’albero dell’umanità (o albero di Dio) [dai tempi più recenti a quelli più antichi]:L’età del ferro (l’età più cupa); L’età del rame (inizio dell’antichità e dell’inferno, apparizione delle religioni); [la fine dell’] età d’argento (la fine del Paradiso); L’età dell’oro; Il Seme dell’albero della vita = Dio, la sorgente; L”era del diamante, dove l’inizio e la fine coincidono.