COME PREPARARSI AL MANIFESTARSI DELL’ ESCHATON – Omega Point estate 2021

Nello schema di tempo a spirale del Timewave, attraversare epoche di tempo significa passare da un insieme di leggi che condizionano l’ esistenza ad un altro insieme radicalmente diverso di leggi. L’universo è visto come una serie di scompartimenti o epoche le cui leggi sono molto diverse l’una dall’altra, con transizioni da un’epoca ad un’altra che si verificano improvvisamente e inaspettatamente. 

CHE COS’E’ UN EVENTO DI MAGNITUDO ESCATOLOGICA

L’ Eschaton è un evento di una magnitudo superiore a qualsiasi cosa voi possiate pensare: pensate all’ emergere di una forma di linguaggio complesso in un mondo o civiltà che ne sono privi. Pensate quindi all’ invenzione della scrittura in un mondo che ne era privo. Pensate all’ invenzione della ruota in una civiltà che può spostarsi solo a piedi. Pensate all’ emergere del Cristianesimo e alle trasformazioni storiche che ha provocato. Pensate all’ invenzione del libro e della stampa in un mondo che ne era privo. Pensate all’ invenzione dell’ agricoltura e alle immense trasformazioni ambientali che ha provocato. Pensate alla scoperta dell’ America in un mondo che non conosceva altri continenti oltre a Europa e Asia. Pensate alle drammatiche trasformazioni culturali generate dalla Rivoluzione Industriale fin da metà ‘700 e capirete in parte l’ entità della TRANSIZIONE STORICA che ci aspetta di vivere nell’ estate del 2021.

Se la transizione sarà abbastanza netta ed estrema, ci troveremo quasi istantaneamente in un contesto globale completamente differente, al di là di ogni immaginazione. Se invece sarà un evento inizialmente intenso, ma graduale e progressivo, allora avremo modo di provare a gestire la situazione nei primi due mesi.

Ci sono TRE OPZIONI potenziali: il contatto globale con una civiltà extraterrestre, l’ invenzione del viaggio nel tempo che permetterà di manipolare il Tempo e il generarsi di un fenomeno Flashforward che provocherebbe una dislocazione temporale temporanea della coscienza collettiva. Qualsiasi cosa esso sia, provocherà un vero e proprio GREAT RESET ( in sintonia con l’ attuale zeitgeist globale) della storia dell’ uomo e dell’ universo.

LE DATE IN CUI POTENZIALMENTE QUESTO FENOMENO DOVREBBE MANIFESTARSI

25 MAGGIO 2021 – 12 GIUGNO 2021 – 17 GIUGNO 2021 – 21 GIUGNO 2021 – 14 – 16 LUGLIO 2021 – 4 AGOSTO 2021

ACCORGIMENTI DA PRENDERE

Noi del blog vogliamo cercare di essere il più razionali possibili: non abbiamo la certezza che questo Evento accadrà, ma intendiamo prendere sul serio la possibilità che sia tutto vero.

Consigliamo di: compiere attività a basso rischio nelle date indicate, evitare se possibile di viaggiare e di farsi trovare in mezzo al traffico, se possibile evitare di immergersi in mare o perlomeno non in mare aperto, evitare di prendere aerei, non fare programmi troppo complessi e addirittura se possibile restare a casa.

Qualora un “Omega Point” avvenisse per davvero, possiamo stare certi che le nostre vite cambierebbero velocemente, in modi totalmente imprevedibili, inimmaginabili, e che non ci sarebbe ritorno allo stato di cose precedenti. Consiglierei anche di dormire a lungo e presentarsi il più riposati e lucidi possibile, perché la quantità di nuove informazioni e di cambiamenti drastici e costanti che emergeranno nelle prime ore, nei primi giorni, settimane saranno talmente intensi che i nostri cicli del sonno potrebbero risultarne stravolti.

E’ un po’ come quando siamo arrivati al periodo dei primi lockdown covid nel mondo. La pandemia covid è una anticipazione di ciò che ci aspetta.

Arricchite le vostre giornate di esperienze, leggete quello che avete lasciato in arretrato e preparatevi ad una trasformazione completa. Qualsiasi cosa avverrà dobbiamo essere pronti a lasciarci ogni aspetto del passato collettivo e individuale alle spalle.

Spiegazione ufficiale Teoria Timewave Zero Omega Point estate 2021

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La teoria della TIMEWAVE ZERO di Terence Mckenna, inventata nel 1974, si propone di quantificare l’ influsso di innovazione nella Storia, e di mappare il flusso del tempo e della Storia in un grafico frattale. La Storia si ripete a cicli matematicamente precisi e in modo sempre più veloce. Ogni giorno è connesso a dei periodi del passato, a livelli multipli. Si crea così il fenomeno delle risonanze storiche, ripetizioni di eventi storici in chiave attuale. Il software è in grado di calcolare con precisione le finestre di tempo in cui un qualsiasi evento storico può ripetersi. Il software descrive una mappa del passato, del presente, e del futuro. Si crea così un nuovo concetto di tempo, con 3 postulati: il tempo è frattale, risonante a livelli multipli, costituito dall’ alternarsi di due fattori: innovazione e stagnazione – conservazione. Il primo fattore è destinato a prevalere sul secondo. Il tempo è costituito da 64 elementi, come per la tavola degli elementi. 64 in connessione ai 64 codoni del DNA. Ogni ciclo storico è composto dalla stessa sequenza frattale compressa in modo sempre più ridotto. La struttura del tempo non è infinita nella sua costituzione. Un giorno si raggiungerà il PUNTO ZERO, un punto in cui la compressione dei cicli sarà talmente veloce che non sarà più possibile mappare il futuro, e si passerà dallo spazio – tempo al tempo – spazio. In connessione con la fisica quantistica e la retrocausalità, questo punto rappresenta il momento in cui si può manipolare il tempo e si potrà viaggiare nel tempo. Tutto il futuro sarà quindi accessibile per sempre da qualsiasi momento del presente.

CICLI STANDARD: (4306 anni) 2280 avanti Cristo Antico Egitto Sesta dinastia /  (67 anni) Primavera del 1954 “Rock around the clock” / Picco del grafico standard: Estate del 1976 (20 luglio 1976 Marte Viking I – 31 luglio 1976 la Faccia su Marte / 5 agosto 1976 il Big Ben si ferma per 9 mesi – 3 settembre 1976 Marte Viking II (384 giorni) Ciclo iniziato fra il 6 maggio e il 17 luglio 2020 (foto buco nero, proteste razziali maggio – giugno 2020) (6 giorni) Fra il 19 maggio e il 29 luglio 2021

CICLI TRIGRAMMATICI: (Ciclo 2154 anni ) 130 avanti Cristo Confucianesimo e prima guerra degli schiavi dell’ Impero Romano /  Ciclo trigrammatico: (269 anni) Giugno 1752 esperimento aquilone di Franklin, Rivoluzione Industriale / Ciclo trigrammatico: (33 anni) 19 ottobre 1987 crollo Wall Street, 8 dicembre 1987 prima Intifada / Picco del grafico trigrammatico: Aprile – Luglio 1993 (web libero, Jurassic Park) / Ciclo trigrammatico: (4 anni, 2 mesi e mezzo) 29 marzo 2017 Brexit, attacco terroristico al concerto 22 maggio 2017 / Ciclo trigrammatico: 6 mesi e 12 giorni (fra il 13 nov 2020 e il 23 Gen 2021)

Ci sono due qualità differenti di cicli storici: trigrammatici e standard. Sono simili a livello matematico, il primo ha base 8, il secondo ha base 64. La teoria mette in connessione il DNA e i 64 codoni con i 64 esagrammi del sistema divinatorio I Ching cinese.

Alcuni ritengono che la Timewave fornisce una connessione fra DNA e processi storici, e che misuri la percezione collettiva del tempo. Qualora dovesse avvenire un incontro – congiunzione fra due civiltà differenti avverrebbe una interferenza che modificherebbe questa percezione.

La teoria più attinente e quotata è quella che interpreta questo processo come il punto in cui conquistiamo la manipolazione del tempo.

“L’I Ching interpreta il tempo come un numero finito di elementi distinti e irriducibili, allo stesso modo in cui gli elementi chimici compongono il mondo della materia. Per i saggi taoisti della Cina pre-Han, il tempo era composto da sessantaquattro elementi irriducibili.”

POTENZIALI DATE ZERO TIMEWAVE:

25 maggio, 12 – 17 – 21 giugno

14 – 16 luglio, 4 agosto, nel 2021

(Queste sono date che potrebbero non rappresentare quella reale, che potrebbe avvenire in altri giorni immediatamente vicini a quelli elencati, nel periodo che va da fine maggio a fine agosto 2021)

ANALISI APPROFONDITA DELLE TRE IPOTESI DI ESCHATON – OMEGA POINT

FENOMENO FLASHFORWARD

Questo fenomeno ipotetico è nato dal libro di Sawyer del 12 giugno 1999, nel quale descriveva l’ accadere di una simultaneità fra un esperimento scientifico segreto e un evento cosmico derivante dall’ esplosione di una supernova e dall’ interferenza fra l’ impatto con i neutrini e la Terra. L’ esperimento veniva svolto dal team del CERN di Ginevra. Questi neutrini, a contatto con la Terra generano un temporaneo “salto nel tempo” collettivo: la coscienza individuale di ogni essere umano viaggia nel tempo per due minuti, provocando visioni sul proprio futuro. Una dislocazione temporale di massa. Una volta riemersi dalla dislocazione temporale, i morti e feriti si contavano a milioni, nella storia del libro, perché la reatà, mancando di un osservatore, in accordo con la fisica quantistica, si era momentaneamente dissolta, e quindi l’ universo si era rigenerato, ma questo fenomeno veniva registrato come una perdita dei sensi, uno svenimento collettivo simultaneo. Chi veniva colto in strada, nel traffico, in mare, in aereo, o in altre situazioni rischiose, moriva o si feriva. Nel libro veniva creato un sito web per ricostruire il contenuto delle visioni e una parte del mondo aveva evitato catastrofi a causa dell’ orario notturno. Nel libro l’ esperimento veniva ripetuto ma stavolta tutti ne erano al corrente. Veniva poi costruito un satellite per controllare la interferenza con questi neutrini provenienti dalla supernova, che ogni tanto eruttava in un sisma stellare. Non ho idea di come questo fenomeno possa verificarsi nella realtà, ma sembra descrivere esattamente il tipo di fenomeno che descriveva Mckenna nella sua lecture sul “God Whistle”, la tecnologia che avrebbe funzionato come un” richiamo temporale” trascinando e calamitando il futuro nel presente e modificando la nostra percezione del tempo. Mckenna diceva che la macchina del tempo non avrebbe funzionato nel modo convenzionale che credono tutti. Paragonava questo ipotetico esperimento al primo esperimento con la bomba atomica: si temeva che avrebbe incendiato la intera atmosfera terrestre, ma il test è stato realizzato lo stesso, nonostante i timori. Secondo il meccanismo della Coscienza Unica, teoricamente, se un singolo osservatore cosciente riuscisse a viaggiare nel tempo, tutti gli altri lo seguirebbero nel suo viaggio. Quindi se un solo umano venisse mandato nel futuro, ipoteticamente, tutta l’ umanità riceverebbe visioni del futuro attraverso una dislocazione temporale. Inoltre, la realtà, secondo la fisica quantistica, ha bisogno di osservatori coscienti per mantenersi in piedi. Qualora si verificasse una situazione nella quale mancassero gli osservatori, l’ universo e la realtà intorno a noi si dissolverebbero. Se questa situazione diventasse reale, per l’ appunto, si creerebbe un “reset universale”, un nuovo Big Bang, ma questa volta sarebbe la mente umana a riemergere all’ esistenza. Verrebbe provata una volta per tutte anche la teoria della retrocausalità: si potrebbe persino scoprire che la causa dell’ esistenza dei sogni notturni è un effetto anticipatorio di questo evento nel futuro.

DISCLOSURE O CONTATTO ALIENO DI MASSA

L’ Omega Point della Timewave potrebbe segnalare una interferenza fra le “impronte temporali – storiche” di due civiltà lontane fra loro nel cosmo, gli umani e una specie extraterrestre. Un azzeramento della nostra timewave potrebbe significare che è arrivato il momento del “Contatto” definitivo.

Nel libro di Dolan, A.D. AFTER DISCLOSURE viene descritta passo per passo la transizione storica enorme che si verificherebbe qualora i governi del mondo decidessero di mettere in atto la DISCLOSURE, cioè informare le popolazioni della Terra di un avvenuto contatto con alieni, o rivelare la verità definitiva sugli ufo e sul contatto costante e segreto fra i nostri governi e una civiltà aliena, dal 1947 (Roswell) in avanti. Questa transizione sarebbe talmente imponente che l’ anno in cui avverrebbe diventerebbe un “Nuovo Anno Zero”. Curiosamente, questo libro scritto anni fa, per fare la narrazione degli eventi ipotetici nel libro, dà come esempio la data del 14 maggio 2021. Infatti, secondo il libro, se la Disclosure sarà un evento pianificato e non improvvisato (in caso di contatto di massa globale improvviso la situazione cambierebbe, e potrebbe fungere da trigger per una Disclosure), necessariamente, per motivi economici, questo evento dovrebbe cominciare un venerdì pomeriggio, dopo la chiusura dei mercati, con un discorso simultaneo di tutti i capi di stato di 103 paesi alle loro rispettive popolazioni (da noi in Italia accadrebbe intorno alle 22:00 di un venerdì sera), e verrebbe scelto un venerdì appunto perché chiudono i mercati e teoricamente il popolo avrebbe un intero weekend per approfondire la situazione nel modo più preciso possibile.

Noi del blog siamo neutrali, io personalmente ritengo improbabile che il segreto del contatto con civiltà extraterrestri sia stato mantenuto segreto per tutti questi decenni, quindi propendo più per un evento improvviso, globale, che creerebbe una narrazione simile al film di THE ARRIVAL, dove l’ arrivo degli alieni ad un certo punto provoca un cambiamento nella percezione del tempo collettiva.

Infatti, penso che la pandemia covid sia un fenomeno anticipatorio di un futuro imminente incontro fra l’ umanità e una civiltà extraterrestre. A livello simbolico, il virus rappresenta una entità ignota, e il fenomeno del contagio si potrebbe allacciare al fenomeno del “contatto”.

Nella teoria della timewave, appena prima dell’ evento Omega Point, si dovrebbe verificare un fenomeno di forte e intensa anticipazione, quasi una preparazione tutorial di massa per l’ evento vero e proprio che si verificherebbe l’ anno successivo.

OMEGA POINT, VIAGGIO NEL TEMPO, SINGOLARITA’ TECNOLOGICA, FINE DELLA STORIA

Questa è la ipotesi più estrema: qualora si verificasse per davvero il primo viaggio nel tempo, milioni di viaggiatori dal futuro arriverebbero e si manifesterebbero per essere presenti nel momento più lontano nel passato raggiungibile: il momento dell’ attivazione della macchina del tempo. Infatti, secondo Mckenna, il viaggio nel passato non è possibile, e si potrebbe manipolare il tempo e visitare epoche differenti solo a partire dal giorno e ora in cui viene attivata la macchina del tempo. Quindi, secondo questa ipotesi, la Terra diventerebbe un museo per tutti gli umani del futuro, e la nostra convenzionale percezione del tempo non avrebbe più senso: ogni punto nel futuro, anche lontano milioni di anni, diventerebbe istantaneamente raggiungibile e visitabile dal nostro presente. Ogni momento del presente sarebbe connesso ad ogni singola epoca del futuro. Sarebbe come sbloccare tutti i trucchi di un videogioco e completarlo.

La Storia umana finirebbe, la vita cambierebbe in modi estremi e inimmaginabili, e l’ umanità diventerebbe una civiltà multidimensionale. A causa dell’ impatto con culture umane drasticamente differenti, si verificherebbe una SINGOLARITA’ TECNOLOGICA che cambierebbe tutto e ci porterebbe a vivere in una sorta di Paradiso Terrestre. In breve tempo, l’ Uomo conquisterebbe ogni aspetto della realtà e dominerebbe l’ universo, manipolandolo a suo piacere.

Presto il passato precedente al GIORNO ZERO verrebbe dimenticato e percepito in modo vago, come una epoca dell’ umanità in cui il Tempo veniva vissuto in modi drasticamente diversi e anomali. Per un uomo capace di visitare ogni epoca del futuro a suo piacimento, sarebbe impossibile comprendere come le persone del passato vivevano, intrappolati nella loro epoca e incapaci di conoscere il futuro.

Il GIORNO ZERO diventerebbe quindi un nuovo Big Bang, un nuovo reset universale, in accordo con la filosofia di Mckenna. In poco tempo, verrebbe rilasciata una quantità di “Novelty – fattore di cambiamento e innovazione nella Storia” di magnitudo senza precedenti, superiore a qualsiasi altra cosa successa prima.

Ogni aspetto della nostra vita verrebbe trasformato. Mckenna voleva riportare la civiltà umana al suo ruolo di “centralità” nella storia dell’ universo. Secondo lui il destino dell’ umanità era quello di dominare e conoscere appieno l’ universo e i suoi meccanismi.

Difficilmente, però, questo evento si potrebbe verificare nell’ epoca presente. Forse è più realistico aspettarselo nel 2036. Ma chissà, tutto è possibile.    

La pandemia Coronavirus è una anticipazione simbolico – frattale di un contatto alieno globale

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https://www.discovermagazine.com/the-sciences/how-the-covid-19-pandemic-is-preparing-humanity-for-first-contact

https://www.thesun.co.uk/news/13585514/cop-pandemic-rocketing-numbers-ufo-sightings/

https://news.yale.edu/2021/03/04/year-covid-making-sense-alien-and-unnatural-time

https://time.com/5793520/coronavirus-alien-life/ is Coronavirus a preview of alien life reaching Earth?

Nel contesto dei cicli frattali del tempo della Timewave Zero, il periodo che va dal 17 novembre 2019 (primo caso di Covid) / 1 dicembre 2019 (primo caso di Covid) al marzo 2020 ha due finestre temporali di rievocazione: due mesi prima della data zero e una settimana prima.

Abbiamo stabilito che la data zero della timewave zero si trova fra il 25 maggio 2021 e il 4 agosto 2021, quindi una rievocazione in chiave “extraterrestre” della pandemia covid potrebbe anche cominciare con due mesi di anticipo rispetto alla data zero, e poi giunti al punto zero, qualcosa potrebbe avvenire che modificherebbe la nostra percezione del tempo, probabilmente a causa delle conseguenze del contatto.

Potrebbe avvenire fra il 18 marzo 2021 e il 19 maggio 2021 (1-2 aprile, 6-7 aprile, 9-11 aprile, 29-30 aprile, 18-19 maggio)

Oppure: (16 – 17 maggio, 3-4 giugno, 8-9 giugno, 12-13 giugno, 5-6 luglio, 25- 26 luglio 2021)

Abbiamo anche un allaccio ai cicli storici non dipendenti dalla Timewave; il 2021 riprende le tematiche del 1969 (Allunaggio, enorme evento mediatico), 1976-77 (Il Wow segnale del Seti dallo spazio e il film Incontri del Terzo Tipo), 1996 (Independence Day)

Utilizzando le TAPPE STORICHE del Ventesimo secolo, e ipotizzandone una rievocazione in chiave moderna e frattale, in questo articolo (https://civiltascomparse.wordpress.com/2021/03/21/il-fenomeno-della-compressione-frattale-della-storia-secondo-la-teoria-del-grafico-timewave-zero/) potremmo essere in grado di comprendere le tappe dello svolgimento del processo di primo contatto, identificandone le fasi.

IL CASO DI THE ARRIVAL MOVIE

È un film di fantascienza, basato sul racconto Storia della tua vita, incluso nell’antologia di racconti Storie della tua vita (Stories of Your Life and Others) di Ted Chiang.[1] La sceneggiatura è di Eric Heisserer e ha come protagonisti Amy AdamsJeremy Renner e Forest Whitaker. Il film è stato presentato il 2 settembre 2016 in concorso alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. un avvenimento straordinario di portata mondiale: dodici astronavi extraterrestri, soprannominate “gusci” da parte dei militari degli Stati Uniti, appaiono contemporaneamente in diversi luoghi della Terra. Non è chiaro il motivo per cui siano arrivate, né se vi sia una logica dietro la scelta dei luoghi dell’atterraggio. In quanto linguista affermata, Louise viene selezionata per far parte di una squadra speciale di esperti, istituita per tentare di comunicare con la specie aliena nel sito di atterraggio del Montana. La donna riceve l’incarico di chiedere agli alieni da dove vengano e quali siano le loro intenzioni. La squadra ha il primo contatto con una coppia di alieni, che chiamano eptapodi per via dei sette arti di cui sono provvisti: Ian li soprannomina “Tom e Jerry”[3]. Louise conclude che la comunicazione bidirezionale in linguaggio parlato degli alieni sarebbe impossibile: tuttavia, scopre che essi possono comunicare visivamente attraverso la loro lingua scritta, basata su frasi palindrome scritte in modo circolare che si formano a seguito dell’emissione di un gas dalla base di uno dei piedi. Con l’aiuto di Ian comincia ad analizzare i simboli fino a costituire un vocabolario di base, per poter formulare domande complesse quali il motivo della loro discesa sulla Terra. Mentre Louise comincia a diventare più abile nell’uso del linguaggio alieno, inizia a sognare se stessa con la figlia Hannah. La studiosa spiega che, secondo l’ipotesi di Sapir-Whorf, la lingua che si usa è in grado di influenzare il pensiero e imparare una nuova lingua “riprogramma” la mente; sperimenta inoltre che l’apprendimento della lingua degli alieni, che hanno una differente concezione del tempo, le permette di avere visioni del futuro. Jerry le spiega che sono venuti per aiutare l’umanità, perché fra tremila anni avranno bisogno del loro aiuto a loro volta. Louise comprende che l'”arma” o il “mezzo” è la loro lingua, in grado di cambiare la percezione lineare del tempo degli umani, permettendo loro di sperimentare “memorie” del futuro. Le premonizioni dell’ultimo incontro con Jerry fanno capire allo spettatore che tutte le visioni che ha avuto sinora Louise non erano del passato, bensì del futuro e che gli avvenimenti mostrati all’inizio del film devono ancora accadere. Prima di accomiatarsi, Jerry chiede a Louise di usare il suo “mezzo”, l’abilità di vedere il futuro.

La ipotesi è che potrebbe essere una civiltà extraterrestre a fornirci la capacità, in seguito ad un raggiungimento del nostro pianeta e ad un contatto globale, di manipolare lo spazio – tempo per collaborare ipoteticamente ad un progetto nel futuro remoto, con loro.

IL COVID CI STA ADDESTRANDO AD UN CONTATTO ALIENO GLOBALE

Quando arriverà il primo messaggio di un’intelligenza aliena, la nostra esperienza con COVID-19 potrebbe aiutarci a pianificare una risposta adeguata, affermano i ricercatori.

I ricercatori pongono l’osservazione che la pandemia ha molte somiglianze con un evento di PRIMO CONTATTO GLOBALE, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento degli scienziati, il controllo che subiscono e la loro interazione con i politici. Naturalmente, ci sono anche molte differenze, ma i ricercatori affermano che questa opportunità inaspettata può aiutare a sviluppare piani per gestire un primo contatto in futuro. Il primo contatto sarà un evento enorme per l’umanità, che unificherà l’umanità in qualche modo e la dividerà in altri. La nostra risposta, e il modo in cui viene gestita, influenzerà il nostro futuro in modi difficili da immaginare. Attualmente siamo nel bel mezzo di un panico globale su quella che, per certi versi, è una forma di vita aliena, o almeno precedentemente sconosciuta: il virus SARS-CoV-2, che causa la malattia nota come COVID-19. La più vasta esperienza della NASA con il rischio di contaminazione è stata durante l’era Apollo quando sia i campioni lunari che gli esseri umani che erano stati sulla luna sono tornati sulla Terra. Per i primi tre sbarchi, non appena gli equipaggi hanno aperto il portello dopo lo splashdown, gli sono stati consegnati loro tute a rischio biologico da indossare per il loro viaggio di ritorno alla nave di recupero. Da lì furono trasportati a Houston, dove furono tenuti tre settimane in isolamento. Gli equipaggi non trasportavano agenti patogeni lunari, e la procedura di quarantena fu abbandonata per le ultime tre missioni lunari. La ricerca della vita su altri mondi è una manifestazione del nostro crescente interesse per altri esseri viventi e in qualche modo il nostro amore per gli altri esseri viventi. La battaglia contro la SARS-CoV-2 è un segno del volto unificato che possiamo mostrare qualora una civiltà aliena ci minacciasse tutti, un collettivismo che è tra le nostre più alte qualità. Un argomento centrale è che mentre la vita in questo momento sembra aliena e innaturale, in realtà è tipica dell’esperienza umana durante le piaghe. Le piaghe non sono nuove per la nostra specie. Sono solo nuove per noi uomini post – moderni.  Gli esseri umani le hanno affrontate più e più volte per migliaia di anni. Sono nella Bibbia. Omero e Shakespeare scrissero di loro. Pensiamo che sia folle e spaventoso essere ridotti a vivere così, ma la nostra esperienza attuale è abbastanza tipica delle piaghe nel corso della storia – e per molti versi meglio. Le persone si separano l’una dall’altra, l’attività economica rallenta. Molti di noi diventano più religiosi. Sperimentiamo paura e dolore, ma anche gentilezza e generosità.

Il secolo della esegesi aliena e del confronto con “l’ alieno” e l’ estremamente distante – esotico

L’esegesi (in greco antico: ἐξήγησις, AFI[hek’sɛ:gɛ:sis]), in filologia, è l’interpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione del loro significato. Campi di applicazione possono essere, ad esempio, la legislazione (“esegesi giuridica”), la storia (“esegesi delle fonti storiche del Medioevo”), la letteratura (“esegesi manzoniana”) o la religione (“esegesi biblica“). In quest’ultimo caso, l’esegesi ha una forte affinità con l’ermeneutica, intesa come tecnica per la corretta esegesi dei testi sacri.

Ogni secolo storico ha la sua SVOLTA INIZIALE che determina IL CARATTERE / LA PERSONALITA’ del SECOLO che si sta sviluppando, a imitare lo sviluppo di un ORGANISMO, che trova la sua SVOLTA INIZIALE, METAMORFOSI CENTRALE e CONCLUSIONE DELL’ ARCO NARRATIVO nello svolgersi delle varie fasi storiche. Fino a poco tempo fa, si credeva che il Ventunesimo secolo aveva avuto uno “sviluppo precoce” negli eventi dell’ 11 settembre 2001 e della Guerra al Terrore come SVOLTA INIZIALE, a determinare un secolo di guerre ed eventi scioccanti, produttori di eccezionali trasformazioni geopolitiche. Da quando è arrivato il COVID – 19 appare chiaro, teoricamente, che il Ventunesimo secolo ha iniziato a manifestare la sua “personalità storica” in ritardo rispetto allo schema classico, che prevede una SVOLTA INIZIALE entro i primi diciannove anni di ogni secolo. Questa “guerra contro l’ ignoto” o “guerra contro l’ alieno” rappresenterebbe quindi lo ZEITGEIST UFFICIALE del Ventunesimo secolo, e questo si intravede anche negli ultimi aggiornamenti della Astrologia Postmoderna, che ci introduce al concetto dell’ attribuire ad ogni scoperta di un nuovo pianeta di valore astronomico e astrologico la manifestazione di un nuovo genere di fenomeni sincronizzati al nome e significato del pianeta nella cultura globale umana. Dal 2005 a questa parte sono stati scoperti i “transnettuniani”, pianeti nani che collettivamente rappresentano, capitanati da ERIS (il pianeta della alienazione e del conflitto con l’ altro da sé) la relazione conflittuale e controversa con i meandri del lato oscuro dell’ inconscio, il contatto con lo straordinariamente esotico e lontano e la collisione con qualcosa di controverso (HAUMEA) e le attrazioni ossessive ( Il Grande Attrattore di Mckenna). Addirittura, qualora questi ipotetici alieni si allontanassero inesorabilmente da noi, questo verrebbe immagazzinato filosoficamente nel significato psicologico di SEDNA (La sofferenza per la separazione e il taglio netto, ma con immenso rendimento, la tematica dell’ abbandono traumatico, la nostalgia, la inaccessibilità). Teoricamente, dunque, qualora avvenisse ad una distanza di tempo abbastanza “imminente” un contatto globale con una civiltà aliena, proprio come quando, in seguito alla scoperta di Plutone si manifestò il fenomeno del nazismo e della guerra mondiale e dell’ era atomica (Plutonio), si realizzerebbe la manifestazione sincronica della trasformazione dell’ inconscio collettivo. Allora sì che la cultura umana tornerebbe a focalizzarsi sullo spazio, sull’ esplorazione dell’universo, e sulla manipolazione dello SPAZIO – TEMPO, sui fenomeni paranormali, ma anche alla decifrazione e conservazione del contenuto di una eventuale influenza aliena sull’ umanità, proprio come avvenne con l’ emergere della religione globale, alla ricerca di un riavvicinamento fisico, ideologico e spirituale con una civiltà che dopo una miracolosa congiunzione ci abbandonerebbe al nostro destino.  

Timewave Zero: l’ ipotesi 2036 si rafforza

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Stanotte ho fatto esperimenti con i calcoli dei cicli storici legati alla teoria della Timewave Zero, incuriosito dalla potenzialità che il famoso periodo che Terence Mckenna attendeva per la prova del nove per la sua teoria sulla Storia e sul Tempo frattale, che lui attendeva nel 1996 e diceva avrebbe anticipato l’ Eschaton della Data Zero potesse essere spostato per coincidere con il terribile inizio di anno del 2020, al quale si riferirebbe a questo punto.

In questo video del marzo 1993 Mckenna indica che la sua aspettativa per il 1996 era che sarebbe accaduto un collasso della potenza cinese, una rivoluzione, un evento globale che avrebbe coinvolto una enorme percentuale della popolazione umana, oppure il collasso dell’ economia Europea e della stabilità del continente in questione.

Come già avevo intuito, se invece di posizionare questo enorme salto di novità del grafico timewave fra il 25 febbraio e il 30 aprile 1996 lo posizionassimo fra il 31 dicembre 2019 e l’ 11 marzo 2020, otterremmo una Data Zero fra il 27 ottobre 2036 e il 6 gennaio 2037. E così ho provato ad allineare le date alla matematica dei cicli storici della Timewave, e ciò che ho scoperto ha dello straordinario:

Innanzitutto, invece di far cominciare il ciclo dei 67 anni, inizio del riepilogo della Storia Umana e di un nuovo turno di compressione storica al 6 agosto 1945, se lo facciamo cominciare al 20 – 21 luglio 1969, l’ Allunaggio, e comprendiamo anche il 24 luglio, otteniamo una data zero al 1 – 2 – 5 novembre 2036. In questo modo il salto di novità, di quelli che durano sempre 64 giorni andrebbe dal 5 – 9 gennaio 2020 al 10 – 14 marzo 2020. Ricordiamo cosa succedeva in Australia, e in Iran – Iraq nei primi giorni dell’ anno e vediamo come il 9 gennaio 2020 si registrò la prima vittima morta nella attuale pandemia.

Cosa c’è di più appropriato per un nuovo “Inizio della Storia” del primo uomo sulla Luna? E un primo allineamento sembrava soddisfacente. La questione si è rivelata molto seria quando ho calcolato il punto dove sarebbe iniziato il Grande Picco di frizione, che determina il momento in cui il fattore Novelty comincia a salire in modo prima graduale poi esponenziale: il conto dei giorni, che è sempre lo stesso in questi cicli storici, come distanza dalla Data Zero, mi porta direttamente al 25 – 26 dicembre 1991, la fine dell’ Urss e l’ inizio dell’ era Americana. Così ci si allaccia alla stessa Data Zero: 3 – 5 novembre 2036. Altre potenziali alternative sono: scoperta del primo esopianeta, 9 gennaio 1992 (18- 19 novembre 2036), 26 gennaio 1992 data legata alla fine della tensione nucleare fra Usa e Russia (5 dicembre 2036), e 7 febbraio 1992, la fondazione dell’ Unione Europea (17 dicembre 2036).

Successivamente, galvanizzato da questa coincidenza, mi sono messo a calcolare tutti gli altri cicli storici cercando un allineamento: con il metodo trigrammatico, basato sull’ 8 invece che sul 64, otteniamo che il ciclo dei 6 mesi e 12 giorni inizia fra il 19 e il 23 aprile 2036 se poniamo la Data Zero fra il 1 e il 5 novembre 2036. Si allinea invece proprio con il famigerato 13 aprile 2036 (la data del passaggio dell’ asteroide Apophis vicino alla Terra durante la Pasqua) se mettiamo data zero 26 – 27 ottobre 2036.

Il ciclo storico dei 269 anni ci porta ad allineare il 2036 con il 1767, l’ anno dell’ American Colonies Act che legava l’ Impero Britannico al dominio delle colonie. Il ciclo dei 33 anni, che è la versione trigrammatica di quello dei 67 anni, allinea il 12 marzo 2003, data dell’ emergenza mondiale dichiarata per la Sars di quell’ anno al 2 novembre 2036, e il 14 aprile 2003, data del completamento degli studi sul genoma umano ( la Timewave è connessa non solo all’ I Ching, ma anche alla struttura del Dna) al 5 dicembre 2036. Il Grande Picco dei 28 anni, la versione trigrammatica del Picco del 1991, collega il 21 ottobre 2008, data della inaugurazione uficiale del Cern, al 3 novembre 2036, il 4 novembre 2008 della elezione di Obama al 17 – 18 novembre 2036.

Se la Data Zero è al 18 – 19 novembre 2036 il salto di novità del 2020 inizia il 22 – 23 gennaio, quando è stata messa in quarantena Wuhan ( “il collasso della società cinese del 1996 di Mckenna” ) e finisce al 27 – 28 marzo 2020. Se la Data Zero è al 5 – 7 dicembre 2036 il salto di novità inizia il 9 – 11 febbraio 2020, quando venne definito il nome Covid per la pandemia e finisce il 14 – 16 aprile 2020. Se mettiamo come Data Zero il 17 dicembre 2036 il salto di novità inizia il 21 febbraio 2020, quando il Covid giunse in Italia a Milano, e finisce il 26 aprile 2020, quando è morto Giulietto Chiesa.

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CHE ANNO E’ IL 2036? E’ LEGATO AD UNA PROFEZIA INDUISTA SULLA FINE DEL KALI YUGA CHE DETERMINA L’ INIZIO DELL’ ETA’ DELL’ ORO ( Secondo l’interpretazione della maggior parte delle Sacre Scritture induiste, tra cui i Veda, il Kali Yuga è l’ultimo dei quattro yuga; si tratta di un’era oscura, caratterizzata da numerosi conflitti e da una diffusa ignoranza spirituale. Il Kali Yuga è l’ultimo dei quattro Yuga, e alla sua fine il mondo ricomincerà con un nuovo Satya Yuga (o Età dell’oro); questo implica la fine del mondo così come lo conosciamo (più di ciò che accadde alla fine degli altri Yuga, perché la Storia cadrà nell’oblio) e il ritorno della Terra ad un paradiso terrestre. ) Ma non c’è solo questo. C’è una altra “leggenda metropolitana” legata al 2036: l’ arrivo dal futuro di John Titor, che ha iniziato a scrivere e farsi conoscere, indovinate QUANDO? il 2 NOVEMBRE del 2000, identificandosi come un viaggiatore nel tempo, sebbene avesse detto che il viaggio nel tempo è stato inventato nel 2034 nella sua timeline. Ovviamente si tratta di un “esperimento sociale”, ma se leghiamo il tutto alla teoria della Retrocausalità, e ipotizziamo una Data Zero nel novembre 2036, che implica proprio la invenzione della macchina del tempo, QUALE data sarebbe più appropriata per attivare la futura eventuale macchina del tempo dell’ anniversario n. 36 del fantomatico “arrivo sulla Terra di John Titor”?

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Ricordiamo inoltre che probabilmente martedì 4 novembre 2036 si svolgerà la elezione del Presidente degli Stati Uniti! Inoltre, sono andato a vedere i transiti astrologici per il periodo, e abbiamo un ingresso di Marte in Bilancia il 6 novembre 2036, Chirone retrogrado in Gemelli, Giove retrogrado in Gemelli, Saturno entra in Vergine il 16 ottobre, e il 25 ottobre Urano in Cancro diventa retrogrado, il 27 ottobre abbiamo Venere in Bilancia e il 1 novembre 2036 Plutone diventa diretto, in Acquario. Il 13 dicembre Saturno diventa retrogrado, e il 15 dicembre abbiamo Mercurio retrogrado in Capricorno, che diventa diretto il 3 gennaio 2037, assieme a Nettuno in Ariete.

Ora vediamo se succede qualcosa cercando di allineare il tutto alle risonanze storiche, un concetto e un passaggio fondamentale nella teoria Timewave. Il periodo di tempo 24 – 26 gennaio 2021, a seconda della Data Zero, è in risonanza trigrammatica con il 1910, e in risonanza standard con il 1026 – 1027, con data zero 1 – 5 novembre 2036. 1910 e 1024 se data zero è 18 – 19 novembre 2036, 1909 – 10 e 1021 – 22 se data zero è 5 – 7 dicembre 2036 e 1909 e 1019 se data zero è 17 dicembre 2036. Nel 1910 il Papa si pronunciò avverso al modernismo, avveniva la rivoluzione messicana, il Giappone annetteva la Corea e il leader veniva assassinato nel 1909 , c’ era un nuovo re inglese, passava la cometa di Halley, il primo broadcast radio, invece nel 1024 avveniva la Reconquista Spagnola. In effetti da questo punto di vista non c’è molto, per ora, al quale allacciarsi.

Ho calcolato che a livello trigrammatico, saremmo in risonanza con 8 anni alla volta, partendo dal 2021 (1910 – 1918), in questo caso a indicare che ci aspetta ancora di attraversare il periodo della Pandemia del 1918 a fine anno, e con 64 anni alla volta sul livello standard (2021 – 1022 – 1086 5 novembre 2036). Ciò indica che abbiamo attraversato il famigerato “anno 1000” nel 2020, e che ci attendono le Crociate del 1095 nel 2022. Andando indietro, con qualche aggiustamento ancora teoricamente da fare, magari ipotizzando che la data zero qui proposta sia sbagliata di qualche giorno o settimana, scopriamo che il 2001 è allineato trigrammaticamente al 1750 – 1758, epoca dell’ Illuminismo, della Guerra dei 7 anni, la Guerra Mondiale Zero, e potenzialmente il settembre 2001 e il 9/11 si può allacciare direttamente alla famigerata distruzione di Lisbona nel 1755, avvenuta in data 1/11/1755 (1755 – 18 – 9 = 911)!!! (Data Zero 25 – 26 ottobre 2036)

E quindi ci allacciamo alla Rivoluzione Industriale a partire dal 2002, agli Usa del 1775 nel 2004, alla Rivoluzione Francese, che con qualche aggiustamento si allaccerebbe direttamente alle proteste avvenute fra il 27 ottobre e il 17 novembre 2005 in Francia (Banlieues)(18 novembre 2036 – 7 giugno 1788 giorno dei mattoni, il possibile vero inizio della rivoluzione), il Regime del Terrore nel 2006, Napoleone nel 2007, i moti del 1830 a fine 2010 (Primavera Araba), il Quarantotto nel 2013, e ricordiamo tutte le proteste nel mondo in quell’ anno, per esempio in Egitto, la guerra civile in Cina nel 2014 (proteste di Hong Kong), la Guerra di Crimea del 1853 più o meno a inizio 2014, proprio l’ anno della crisi in Ucraina, poi la Guerra Civile Usa fra 2014 e 2015, la guerra Russo – Turca nel 2016. Mi sono documentato e la ultima epidemia di Coronavirus importante è avvenuta fra il 1889 e il 1890, che in questo calcolo rientrerebbe nel 2019. Altre epidemie del periodo furono la piaga di Hong Kong dal 1894, Colera nel 1899 e la polmonite manciuriana fra il 1910 – 11, periodo al quale siamo più o meno allineati, potenzialmente. Il 2019 si allaccia potenzialmente al periodo 1894 – 1902. Ciò vorrebbe dire che entriamo nella rievocazione della Prima Guerra Mondiale nel 2021!!!

Esaminiamo ora alcuni grafici per valutare un altro aspetto della teoria:

SETTEMBRE 2001 – DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036
2001 ANNO COMPLETO E IL 9/11 – DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036
SETTEMBRE 2001 – DATA ZERO 5 DICEMBRE 2036
ANNO 2020 COMPLETO E 11 MARZO 2020 – DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036
2021 ANNO COMPLETO E 6 GENNAIO 2021 (USA, CAMPIDOGLIO) CON DATA ZERO 5 NOVEMBRE 2036 E’ IL GIORNO PIU’ SIGNIFICATIVO DELL’ ANNO (PUNTO PIU’ ALTO DI NOVITA’) E IL PICCO SI TROVA ALL’ 8 AGOSTO 2021
2021 ANNO COMPLETO E IL 20 GENNAIO 2021 – DATA ZERO 18 NOVEMBRE 2036
2021 ANNO COMPLETO E 13 GENNAIO 2021, IL SECONDO IMPEACHMENT DI TRUMP – DATA ZERO 17 DICEMBRE 2036

Ad ogni modo, per ora noi continuiamo a fare ricerche con la prospettiva di arrivare ad una Data Zero della Timewave in anni più recenti, incluso e soprattutto nel 2021. Al momento, nessuna delle risonanze storiche da me registrate come potenziali supera l’ allaccio con il 13 dicembre 2026, la data più lontana in assoluto che mi è capitato di trovare come data zero potenziale, dall’ allaccio fra due eventi potenzialmente risonanti e la formula corrispondente. Al PRIMO POSTO, fra le date zero potenziali, abbiamo il 4 AGOSTO 2021, con 33 risultati, secondo il 17 giugno 2021 con 28 risultati, terzo posto 14 luglio 2021 con 22 risultati, quarto posto 12 giugno 2021 con 19 risultati, e anche 21 giugno 2021, con 18 risultati. Altre date da tenere in notevole considerazione sono 15 novembre 2021, e 10 e 24 luglio 2022. Più rari, progressivamente, i risultati che danno come data zero date in anni 2023 – 2024 – 2025 – 2026.

Pierre Menard, Don Chisciotte e quel punto che contiene tutti i punti

Pierre Menard ha (forse inconsapevolmente) arricchito la lenta e rudimentale arte della lettura mediante una nuova tecnica — la tecnica dell’anacronismo deliberato e dell’attribuzione fallace. Questa tecnica, che richiede concentrazione e infinita pazienza, e ci incoraggia a leggere l’ Odissea come se fosse stata scritta dopo l’ Eneide, a leggere “Le jardin du Centaure di Madame Henry Bachelier” così come se fosse veramente stato scritto da Madame Henry Bachelier. Questa tecnica riempie di avventura i libri più tranquilli. Attribuire l’ Imitatio Christi a Louis Ferdinand Céline o a James Joyce — non è un sufficiente rinnovamento di quei deboli ammonimenti spirituali? 

— “Pierre Menard, autore del Chisciotte”, Jorge Luis Borges 

Dal momento che il presente articolo del blog prende in buona parte le mosse dal racconto di Jorge Luis Borges “Pierre Menard, autore del Chisciotte“, nella raccolta Ficciones, “Finzioni”, del 1942, spendo due parole per illustrare di che tratta quel racconto.

Scritto in forma di recensione o di testo critico letterario a proposito di Pierre Menard, un’eccentrico scrittore del XX secolo totalmente inventato da Borges, il racconto inizia con una breve introduzione e una lista delle opere di questo Menard.

La “recensione” di Borges descrive gli sforzi di Pierre Menard per andare oltre una semplice “traduzione” del Don Chisciotte immergendosi così approfonditamente nell’opera da essere in grado realmente di “ri-crearla”, riga per riga, nell’originale lingua castigliana del XVII secolo. Per questo motivo, “Pierre Menard autore del Chisciotte” è talvolta usato per intavolare dibattiti sulla natura dei diritti dell’ autore, sull’interpretazione e appropriazione dei testi.

La tecnica radicale di Pierre Menard per l’arte della lettura, che coinvolge sia un anacronismo deliberato — leggere un’opera letteraria come se fosse stata  pubblicata dopo le opere che ha influenzato — sia un’ attribuzione fallace — leggere un’opera letteraria così come se fosse stata scritta interamente da un altro autore — può venire ulteriormente radicalizzata.

Non solo, infatti, si potrebbero avere intuizioni leggendo l’epopea babilonese di Gilgamesh, per esempio, pensando però che il suo autore sia Nietzsche, o leggendo il Vecchio Testamento come se la sua stesura fosse stata influenzata dal Mabinogion, ma ulteriori scoperte potrebbero venire fatte se tutti i testi di ogni parte del mondo e di tutti i tempi fossero letti come se fossero stati scritti simultaneamente.

Applicando questo metodo, il  Don Chisciotte di Cervantes e il Don Chisciotte di Pierre Menard sono stati entrambi scritti e sono usciti allo stesso tempo, così come tutti gli altri testi letterari della Storia. Non si tratta, dunque, di un banale “ana-cronismo” ma di un “sin-cronismo.” Le influenze sono perciò omni-direzionali e onni-presenti convergendo e divergendo da ogni punto in un punto. E questa simultaneità della testualità prende spazio solo al momento della lettura. In effetti la creazione dei testi più che all’atto di scrivere è dovuta all’atto di leggere. Naturalmente ciò include l’intera Storia: l’intero resoconto dell’umanità scritto da lei stessa. Questo corrisponde ai seimila anni di creazione compressi in un solo istante, così come detto da William Blake.

Annotazione 2020-04-09 194747

Le sacre scritture di ogni religione, ogni trattato scientifico, manuale tecnico, scarabocchio, romanzo pulp, titolo di giornale, ogni opera di Shakespeare, canzone, sceneggiatura, poesia, scarabocchi sulle pareti dei bagni, in qualsiasi lingua di tutti i tempi: tutto si riflette, scorre dentro e fuori vicendevolmente, ogni riga, parola e lettera funzionano come fluttuazioni del tutto.

E, pensando a McLuhan e alla sua frase “il mezzo E’ il messaggio”, perché tutto questo dovrebbe essere limitato alla stampa? Esiste la simultaneità anche nei media elettrici ed elettronici. Tutti i suoni e le immagini prodotti si fondono e si fratturano, turbinano e danzano insieme vicendevolmente. Eppure i media sono solo estensioni particolari dei sensi e del sistema nervoso.

Tutte le tecnologie, tutti gli strumenti, tutti gli ambienti e le costruzioni, anche questi si trovano qui simultaneamente, ognuno che estende differenti parti della nostra propria forma fisica.

Li “leggiamo” mentre muoviamo i nostri corpi dentro di loro. Ma poiché sono estensioni delle nostre proprie forme fisiche , questi corpi, i nostri stessi corpi, sono cellule di un corpo più grande contenente tutte le genti. Siamo in salute insieme. Siamo malati insieme. Siamo sia malati che sani. Ma nessuna quarantena o isolamento sono assoluti. Le membrane tra i corpi sono porose, permeabili, ondulate e a volte svaniscono.
Il timpano vibra su entrambi i lati. Il margine può anche essere il centro. A nulla è impedito di trapelare.

Dal pipistrello al pangolino all’epidemia. Carovane, migrazioni, ratti, tosse, panico. Scavando troppo in profondità. Attraversando i regni. Fluidità di tutte le categorie. Mal di mare in ogni cellula. Interruzioni della catena di approvvigionamento. Scoppi schizofrenici generalizzati. Una concrescenza di tutti i simboli e le specie. Segreti degli ziggurat nei pattern (modelli) di condensazione all’esterno di un wc in acciaio inossidabile. […]

Meridiani fini, troppo sottili per essere rilevati empiricamente, garantiscono la dispersione della distruzione. […]. Nessuna base chiara, nessuna conclusione ferma, nessuna possibile predicabilità. […]. In questo momento niente viene filtrato, il sole accecante osserva gli occhi a ogni angolo, […]. Un virus, in fondo, è una cosa scarsamente biologica e la prossima epidemia sarà ancora più effimera a livello di biologia: nulla più di un contagio di punitori imbroglioni che scorrerà come fuoco vulcanico.

Così come rivelato nel più blasfemo dei versi ermetici, l’immaginazione è divina. Nell’undicesimo libro del Corpus Hermeticum, agli iniziati viene consigliato di praticare esercizi visionari. La facoltà dell’immaginazione ci fornisce già il potere di trasportarci ovunque, di trasformarci in qualsiasi cosa. Tutto grazie alla velocità del pensiero. E’ solo e soltanto per via di questo potere che possiamo avere la capacità di capire la mente di Dio.

Crescete fino a dimensioni incommensurabili. Siate liberi da ogni corpo, trascendiate sempre. Diventate l’eternità e così capirete Dio. Supponiamo che nulla sia impossibile per voi stessi. Consideratevi immortali e capaci di capire tutto: tutte le arti, le scienze e la natura di ogni creatura vivente. Diventate più alti di tutte le altezze e più bassi di tutte le profondità. Sentitevi l’intera creazione: fuoco, acqua, l’asciutto e l’umidità. Concepite voi stessi in tutti i luoghi allo stesso tempo: in terra, in mare, in cielo, in ogni luogo; che non siete ancora nati, che siete nel grembo materno, che siete giovani, vecchi, morti; che siete oltre la morte. Concepite tutte le cose contemporaneamente: tempi, luoghi, azioni, qualità e quantità; allora potrete capire Dio.

–  Corpus Hermeticum : Libro 11, Verso 20

Tale passaggio non solo chiarisce che possiamo trasmutarci in qualsiasi forma attraverso l’immaginazione, ma attraverso essa possiamo fare qualcosa che non possiamo fare utilizzando solo la logica e la ragione. Possiamo abitare molti luoghi in un solo istante, tutti i luoghi in effetti. Possiamo esistere simultaneamente in ogni posizione. Possiamo comprendere ogni contraddizione, ogni contrario. Possiamo essere sia A sia non-A. In breve, possiamo diventare IMPOSSIBILI.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2010/02/12/andre-breton-nel-secondo-manifesto-del-surrealismo/

L’anima, la psiche, è già ubiqua, onnipresente e dunque potenzialmente onnisciente. Suo terreno di gioco è il paradosso logico. Persino la morte non è una barriera. Il campo o vortice della simultaneità che si apre attraverso l’eco del “Don Chisciotte di Pierre Menard” inghiotte tutto, concepibile o meno.

Questa virtù dell’immaginazione, indipendentemente dal fatto che sia attivata o meno da sostanze del mondo esterno o sorga “naturalmente”, “spontaneamente”, attraverso facoltà o tecniche interiori, è precisamente la spiegazione del perché ci viene detto che “siamo stati creati a immagine di Dio.” Dio infatti non ha nessuna forma individuabile infatti, proprio come la nostra mente, ed è in ciò che ci somigliamo. Siamo stati fatti a immagine di “Colui che crea le immagini”, “Colui che immagina”. Come spiega Coleridge

L’immaginazione la considero come primaria e secondaria. L’immaginazione primaria la ritengo essere il potere vivente e agente di tutta la percezione umana, come ripetizione nella mente finita di un eterno atto di creazione dell’infinito IO SONO. L’immaginazione secondaria la considero come una eco della prima, coesistente con la volontà cosciente, eppure identica alla primaria nella sua sostanza, che vi differisce solo in grado, e nel modo del suo operare. Dissolve, diffonde, dissipa, allo scopo di ri-creare; o laddove questo processo sia reso impossibile lotta comunque per idealizzare e unificare. E’ essenzialmente vitale, anche se tutti gli oggetti (quali appunto oggetti) sono essenzialmente fissi e morti. 

Biografia Letteraria, Capitolo XIII, Samuel Taylor Coleridge

L’immaginazione primaria — l’infinito IO SONO dentro la nostra propria percezione di “io sono” — si confonde quasi perfettamente nell’immaginazione secondaria. Ed è difficoltoso distinguere le due immaginazioni. La seconda è come una “eco” della prima – così come Menard ri-echeggia Cervantes – eppure ancora identica. Il processo creativo si ripete in un impulso continuo, tornando indietro alla sua “origine” rendendo poco chiaro dove finisce una creazione e inizia l’altra. Una ripetizione che diventa una rievocazione dell’espressione proto-cosmica  “Sia fatta la luce.

Eppure Coleridge ha contrapposto questi due tipi di immaginazione a ciò da lui chiamato “Fancy,” che “altro non è che un modo di funzionare della memoria emancipato dall’ordine del tempo e dello spazio [spazio-tempo]”, mescolato e influenzato dalle impressioni sensoriali e dalle parole da cui sono espresse.

La “Fancy” di Coleridge  è semplicemente una modifica del mondo così com’è, non si tratta di un nuovo mondo che emerge. La maggior parte di ciò che ci distrae e ci diverte, incluse le NEWS, cioè proprio la nostra intera “realtà interpersonale consensuale” è un prodotto/esempio della “Fancy” di Coleridge. Nei termini di Blake, è il sistema percettivo da cui siamo schiavizzati. Eppure è solo un’altro aspetto dell’ IO SONO ed è soggetto alla costante incontrollata trasformazione e occasionalmente dissoluzione, così come sta succedendo globalmente proprio adesso.

Mi sembra che l’espressione “storie di fate (‘faerie)” sia troppo stretta. Anche in senso diminutivo, poiché per “fairy-stories” non intendo il senso che gli inglesi normalmente danno alle storie di fate e di elfi, bensì storie inerenti le fate: “Fairy”, nel senso di “Faerie”, cioè il regno o lo stato (condizione) in cui le fate hanno il loro essere. Il termine “Faerie” contiene dunque molte cose accanto agli elfi e alle fate, molte, molte altre cose oltre a nani, streghe, troll, giganti, o dragoni: contiene anche i mari, il sole, la luna, il cielo; e la Terra, e tutte le cose che vi sono: alberi e uccelli, acqua e pietra, pane e vino, e pure noi stessi, gli esseri umani mortali […]. 

J.R.R. Tolkien, nel suo saggio “On Fairy Stories” (“Sulle storie di fate”) ha più simpatia per la “Fancy” di quanto ne abbia Coleridge, presa da Tolkien come forma diminutiva e quasi sprezzante del suo termine “Fantasy.” Infatti, il “Fantasy” è creato attraverso la modifica di semplici parole, cioè attraverso la stessa poesia e comporta una semplice alterazione di questo mondo, vale a dire “il mondo primario” così come attualmente appare ai nostri sensi ed è compreso dal nostro pensiero.

Ma si ha la sensazione, leggendo il suo saggio, che ciò che Tolkien ha in mente è qualcosa di differente di ciò che Coleridge ha sprezzantemente definito “Fancy”, qualcosa che implica un più attivo coinvolgimento dell’immaginazione, sia la primaria che la secondaria.

Tuttavia, nella terminologia di Tolkien, un mondo secondario si dirama dal mondo primario quando si apre, o è aperto, da un “incantesimo.” “Faerie” è il suo nome — il vecchio nome — per questo “regno o stato” (ciò implica che può essere sperimentato esternamente e internamente, o entrambi simultaneamente), ed è qui che abitano ancora le genti, i popoli e le creature dei miti.

E in questa terra, le fate di ogni tipo non sono ridotte, come “Fancy”, in una ombrosa e infantile insignificanza, ma sono a grandezza naturale, calde e respiranti, belle e terrificanti. Il Fantasy è solo un loro proseguimento. Ma gli esseri esotici non sono le sole cose che abitano “Faerie”. Il nostro intero mondo potrebbe essere contenuto al suo interno, e anch’esso diviene “incantato.”

L’incantesimo produce un mondo secondario in cui sia il “regista” che lo spettatore possono entrare, con soddisfazione dei loro sensi mentre sono dentro; ma nella sua purezza è artistico nel desiderio e nello scopo. La magia produce, o pretende di produrre, un’alterazione nel mondo primario. Non importa da chi si dice sia praticato (essere immaginario o essere mortale), rimane distinto dagli altri due; non consiste in un’arte ma in una tecnica; il suo desiderio è potere in questo mondo, è dominio di cose e volontà.

L’incantesimo è qui in contrasto con la magia, e questa non aveva una connotazione positiva per Tolkien. Con l’ incanto creiamo, o almeno ci imbattiamo, in un mondo secondario realistico così come ogni altra cosa a cui assistiamo giorno dopo giorno. I nostri sensi ne sono soddisfatti — non dubitiamo di ciò che vediamo — e Tolkien ha scritto che possiamo entrarci corporalmente con la nostra forma fisica. Questo non è più solo un esercizio fantasioso o spirituale, così com’è nelle scritture ermetiche, ma è un viaggio di esplorazione, un “trip.”

L’incantesimo, “in (canto)” del mondo, è creato esclusivamente per il bene dell’arte, per il bene della bellezza e della meraviglia. E’ espressione di potere ma non è desiderio di ottenere il potere sugli altri. L’incantesimo funziona se l’intenzione di creare per il bene della creazione è pura. Se quell’intenzione non è pura, cessa di essere incantesimo e diventa magia.

La magia, e qui pensiamo a Sauron o Saruman, è l’alterazione voluta dal mondo primario per ottenere dominio sugli altri intrappolandoli in un mondo secondario. E’ una finzione, una simulazione, un maleficio o una rete per intrappolare o confinare. E’ “Fancy” nel suo senso negativo. E’ la realtà consensuale, sebbene senza un verace consenso a monte, che cerca di rivendicare il primato sul mondo primario. E’ un po’ come se Pierre Menard avesse cercato di cancellare tutte le tracce di Cervantes quale autore del Chisciotte e affermasse di essere lui e solo lui l’autore originale.

Succede che si compenetrino l’un l’altro il mondo dell’incanto-incantesimo e il mondo della magia e delle arti magiche Le porte che congiungono un mondo all’altro possono aprirsi di tanto in tanto, ma più spesso, quando accade qualcosa di così singolare, un mondo si sposta e si fonde nell’altro, come in un cine-montaggio o in una sovrapposizione anatomica di un antico testo di medicina. State camminando attraverso i boschi o lungo la strade e improvvisamente vedete il paesaggio mutare in Lothlorien o Mordor.

E in effetti le fiabe trattano in gran parte, soprattutto le migliori, principalmente, di cose semplici e fondamentali, non per forza “fantasy”. Queste semplificazioni sono rese ancora più luminose dalla loro ambientazione. Quegli autori di storie che si permettono di essere  “liberi con” la natura, possono dunque essere i suoi amanti e non i suoi schiavi. Fu nelle fiabe che per la prima volta divinai la potenza delle parole, e la meraviglia delle cose, come la pietra, il legno, il ferro; l’albero e l’ erba; la casa e il fuoco; il pane e il vino.

— “Sulle fiabe” J.R.R. Tolkien 

Oggetti familiari, cose semplici, e movimenti, forme e colori, assumono una potenza che hanno sempre posseduto ma che non abbiamo mai notato prima. Sono resi luminosi (e “numinosi.”)

E — tornando alla tecnica o metodo iniziale — sulla strada verso l’incanto, o lasciandoci volentieri incantare, o anche nel crescente riconoscimento degli attuali legami della magia dominante, ci stiamo dunque adesso dirigendo verso il punto di simultaneità totale, verso la massima compressione sia di novità che di significato (sebbene questi due siano inseparabili per definizione.)

Assistiamo all’incremento dei riflessi delle cose in tutte le altre cose. La rete delle corrispondenze si restringe mentre ci muoviamo a spirale verso il centro dell’integrazione mandalica. La salienza raggiunge la massima intensità, sebbene nulla smetta di muoversi, nulla perde la sua scintilla unica.

…Ogni persona, cosa o luogo nel caos-cosmo di Alle, comunque connessi alla turbolenta discarica abbandonata, si muovevano e cambiavano ogni parte del tempo…

Finnegans Wake, James Joyce, p. 118

Questo è, infatti, l’ anti-Borg. L’ordine perfetto e rigido — il cristallino cosmos — si rivela incompleto e piuttosto stantio e noioso in comparazione a questo granello o scintilla di potenziale e potenza totali. Il cosmos si sviluppa dal caos, essendo questo la vera Matrice di tutte le cose. La simultaneità è solo uno dei suoi milioni di nomi.

Cosmos è il regno della magia; il mondo primario e l’immaginazione primaria sono semplicemente il primo atto — così ritengono gli gnostici — della magia simulativa e maligna. L’incantesimo è la strada perduta che ci conduce attraverso il punto originale della “Creazione”: il peccato originale.

Quando sbirciamo attraverso questo caleidoscopio, ogni frammento di materia e psiche trema e brilla, si rifrange e risuona, con tutti i sensi, cadendo nell’ombra per poi tornare nella luce. Questo punto (della bussola di Yahveh e Newton), essendo tutti i punti, si apre ovunque su quella “Prima Volta” che è ogni momento dello spazio-tempo.

Attraverso la ripetizione dell’atto cosmogonico, il tempo concreto in cui ha luogo la costruzione, viene proiettato nel tempo mitico, in illo tempore quando si sono verificate le fondamenta del mondo. Così, la realtà e la resistenza di una costruzione sono assicurate non solo dalla trasformazione dello spazio profano in spazio trascendente (il centro) ma anche dalla trasformazione del tempo concreto in tempo mitico.

Cosmos and History, Mircea Eliade

Così come spiegato da Eliade, le società tribali “primitive” orientano il loro senso del tempo e dello spazio, del mondo intero in cui vivono, sulla rievocazione rituale perpetua dell’evento cosmogonico originale e singolare: sull’emergenza iniziale del cosmos dal caos.

La percezione del tempo nei tribali non è lineare, e nemmeno ciclica, ma simultanea. Quando i membri della tribù eseguono i rituali, ritornano in illo tempore, al “c’era una volta” delle fiabe. Lo spazio-tempo totalmente trascendente, il punto di simultaneità è pienamente sperimentato qui su questo pianeta, divenuto dunque incantato: mitico nel senso più profondo del termine.

Le domande su dove e come questo prenda posto sono davvero irrilevanti. Per esempio, è inutile domandarsi se l’esperienza sia interiore/mentale o esterna/fisica: la distinzione non conta se è coinvolta una condizione in cui tutti i contrari sono uniti.

Le civiltà della Storia, d’altra parte, quelle genti che “sono entrate nella Storia”, le persone che hanno separato il loro Libro — tutti i libri — dal loro mondo, hanno visto sempre di più con distacco lo spazio-tempo. A partire dal primario “punto dei punti”, questa immagine è stata fissata, uroboricamente, in ruota o ciclo, e in seguito l’ascesa di questo ciclo è stata segmentata e appiattita in una linea separata.

Punto —> Cerchio —> Linea.

Inizialmente, si era pensato che questa linea avesse un andamento quasi verticale che correva parallelo alla speranza del raggiungimento di un qualche summit o di una fine trascendente. Ma mentre la Storia passava dalla modernità alla post-modernità (e oltre), la linea divenne virtualmente orizzontale, andando a sbattere qui e là, prendendo casualmente la direzione verso il nulla. L’unica linea della Storia iniziò a logorarsi e disintegrarsi: l’attuale presente in cui i virus di materia somigliano straordinariamente ai virus informatici.

Ma il vecchio Libro, o Libro dei Libri, ancora prometteva un unico punto da cui tutto era emerso e in cui tutto sarebbe ritornato. Tuttavia,  il percorso attraverso le stelle per ritornare a questa origine è illuminato dall’immaginazione.

Tra il mondo della pura luce spirituale (Luces victoriales, il mondo delle ‘Madri’ nella terminologia di Ishrāq) e l’universo sensoriale, al confine della nona Sfera (la “Sfera delle Sfere”) si apre un mundus imaginalis che è il concreto mondo spirituale di figure archetipiche, forme apparenti, Angeli di specii e di individui; la sua necessità è dedotta dalle dialettiche filosofiche e il suo piano si situa lì; la sua visione in realtà è confermata dall’apparizione visionaria dell’immaginazione attiva.

L’uomo di luce nel sufismo iraniano, Henri Corbin 

Il senso dello spazio-tempo del sufismo, descritto qui da Corbin, è cosmologico e ciclico. Dentro questo paradigma, ci si avvicina alle altezze primitive e alle profondità del presente eterno quando si entra nel mundus imaginalis. Lo troviamo nella Nona Sfera, oltre le “stelle fisse”, ma non ancora nel “sempre ardente” empireo del puro Spirito.

Gli archetipi intellettuali qui è come se s’incarnassero. E’ il regno degli angeli e dei demoni. Lo Spirito tùrbina assieme alla Materia. Questa può essere l’immaginazione secondaria. Può essere il regno di “Faerie.” Può essere il “locus” di Finnegans Wake.

I testi sono tutti concentrati nel mio saggio, giustapposti e male interpretati, poiché nella simultaneità tutto viene accartocciato assieme, tutto viene esaminato contemporaneamente senza contraddizioni. Questo è il metodo, la nostra tecnica letteraria post-Pierre Menard: leggere per liberarsi.

Ma una volta che abbiamo viaggiato attraverso il caleidoscopico mundus imaginalis, quando ci siamo tuffati nel Fuoco interiore, scopriamo che è solo una particella del caos. Il sistema-mondo viene rivoltato. Il centro della ciambella si attorciglia srotolandosi fuori dal buco: siamo al centro della Terra, nella più remota profondità dell’inferno. Satana.

“Viaggio al centro della Terra”

Tutto è invertito e disorientato, e l’ordine intricato delle sfere concentriche cristalline, risuonante con le armonie celesti, si frantuma in un secondo, e siamo di nuovo qui a scrivere, scorrere, girare pagine.

Bene, mi chiedo come qualsiasi poeta possa essere attratto dal junghismo. Per me i poeti usano i simboli per essere iniziali e nell’universo. Jung li usa per essere nella psiche e attorno a un centro. Quando noi, dalla mia generazione, guardavamo l’universo, non c’era quel centro apparente nello spazio-tempo. Charles [Olson] ha fatto la stessa osservazione. Ma la distinzione tra un universo centrato e uno non centrato non lo hai mai disturbato. Ha preso il centro per essere ovunque tu sia. Comunque, non sono una creatura del “centro”, sono una creatura del “fuori”. 

Verso una nuova poetica americana, da un ‘intervista a Robert Duncan.

Robert Duncan sottolinea che anche la risoluzione di Jung sulla domanda di dove sia il vero centro, è troppo semplice da considerare. “Il centro può essere trovato nella psiche.” Ma dove? Jung insegna che la psiche contiene sia la coscienza che l’inconscio: la luce e l’ombra, il Sole e la Luna. Inoltre Jung spiega che l’inconscio non ha confini riconoscibili; esso offusca l’individuale e il collettivo. Può non avere limiti. In effetti, la psiche personale (o “anima”) e l’ “anima del mondo” potrebbero essere identiche, e troviamo questo insegnamento proprio nelle società tradizionali, dalla Cina all’Amazzonia.

Quindi raggiungere questo centro, da integrare o individuare, è trovare ancora una volta Dio. Dove? La risposta di Duncan è che i poeti insistono sempre sul particolare, non sul generale o l’archetipo. L’albero nel tuo cortile, per i poeti, non rappresenta l’Albero del Mondo, lo è. La distinzione potrebbe sembrare meschina, ma in realtà non è così. Una soltanto è la ricerca di un Centro, sebbene le sfere non sono più nelle stelle ma dentro la nostra mente, e l’altra è l’accettazione che il centro si trova ovunque e/o in nessun luogo.

[…]

Il Johnny Truant di Casa di foglie prova a dare un senso a un manoscritto chiamato “Navidson Record” del vecchio cieco Zampanò, in cui il Don Chisciotte di Cervantes viene citato, seguito da una citazione identica da Pierre Menard. Questo ci riporta all’indagine iniziale, e un ritorno della spiegazione della tecnica o metodo. Johnny, che ovviamente non ha letto il racconto di Borges, non può capire per niente come i due testi sono in qualche modo differenti.

E ha ragione: sono identici. Tranne che il libro di Menard è una eco di Cervantes, e questo cambia del tutto il suo significato. Tutta la storia umana dai tempi di Cervantes è quindi contenuta, come conoscenza ombra, nell’opera di Menard. Questo è il genio di Menard, ma Johnny non lo capisce. O forse finge solo di non capirlo?

Forse lo sta già leggendo dal punto di vista della simultaneità, dove tutti i testi appaiono nello stesso tempo, ma non lo sa ancora. E questo lo tormenta. Il centro perduto che sperimenta tenta di ritornare come Ombra, come puro male, come il Minotauro, e lui sperimenta questo some sofferenza fisica ed emozionale estrema.

In Casa di Foglie, ogni riferimento al Minotauro e alla sua storia è scritto in rosso e cancellato. Zampano lo ha infatti tolto dal suo manoscritto, e riappare solo come assenza nell’edizione di Johnny. Eppure appare anche una reale presenza terrificante per entrambi — segni di taglio sul pavimento di legno di Zampano nella scena della sua morte –  che si insinua come un gusto metallico e si sviluppa a spirale in un insopportabile incubo di nausea e orrore per Johnny.

Proprio come Minosse non avrebbe potuto costruire un labirinto grosso o complesso abbastanza per contenere il suo figlio abortito e trasformato, così il punto centrale spalancato di tutta la creazione — il caos stesso — sorgerà necessariamente per infestare e sopraffare qualsiasi Creatore auto-disegnato: sia egli autore, re o Dio.

…Il che senza dubbio ricorda che al di là del testo filosofico non esiste un margine vuoto, vergine, vuoto, ma un altro testo, un intreccio di differenze o forze senza nessun centro di riferimento attuale: (il tutto — “Storia”, “politica”, “economia” “sessualità” ecc. — ciò che non si trova scritto nei libri: l’espressione logora con cui  sembriamo non aver finito di fare un passo indietro, nelle argomentazioni più regressive e nei luoghi apparentemente più imprevedibili); è anche per ricordare che il testo scritto della filosofia (questa volta nei suoi libri) trabocca e ne spezza il significato.

— “Tympan,” Margini della filosofia, Jacques Derrida

Anche questo saggio di Derrida è citato nel “Navidson Record,” in Casa di foglie. “Tympan” è il timpano, proprio quella membrana vibrante che fa entrare i suoni nelle orecchie. In un certo senso, questa membrana è un margine, il bordo di una stanza, di un corpo o di un testo. Come bordo o limite vibra in entrambi i lati. Vibra dall’interno o dall’esterno? Ciò è impossibile da determinare, Il suono si increspa in entrambe le direzioni.

Nessun testo è dunque perfettamente contenuto, tutto si spezza e trabocca. Una barriera può essere attraversata, ci si può muovere da una stanza del labirinto (o della casa) a un’altra, ma nessuna completa struttura può mai essere mappata, nessuna struttura può mai essere completamente mappata. Le categorie testuali, soggetti o campi, che sovrapponiamo alla nostra “conoscenza” con la speranza di proiettare una parvenza di ordine, sono essi stessi trapelati, decentrati, suscettibili di trasformarsi improvvisamente in uno successivo.

Dove si trova dunque il centro in questa biblioteca di Babele? Si trova nel punto di massimo significato o nel punto di totale nonsense? E come può essere determinato? Dove si trova il nesso o “punto di Archimede”, forse al di fuori del cosmos, da cui possiamo stare in piedi su un terreno solido e giudicare?

E chi sono i giudici? Chi sono i Grandi Cospiratori? Chi sono questi esseri onniscenti e onnipotenti che possono tracciare con successo tutti i risultati quando, come abbiamo visto, anche gli dei, persino la Divinità Suprema, si illudono se pensano di aver dominato il caos?

Una membrana, persino un muro o una fortezza, non è un ostacolo per un virus. Nemmeno è limitato dalle categorie di vero/non vero, reale/non reale. Non gli importa se gli si crede o no. Funziona oltre la dicotomia della presenza e dell’assenza. E’ il rapporto centro-margine soppresso che riappare ovunque simultaneamente, il Minotauro si scatena proprio dietro ogni angolo e si replica esponenzialmente.

Un intreccio di differenze o forze senza alcun centro di riferimento attuale.” E, paradossalmente o meno, le tracce di questa apertura verso “Faerie”, incantata o magica, possono essere trovate anche nel più comune degli angoli o delle fessure.

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https://it.wikipedia.org/wiki/L%27Aleph

Sotto il gradino, sulla destra, vidi una sfera iridescente di una luminosità quasi insopportabile. Sulle prime pensavo che stesse ruotando; poi mi sono reso conto che quel movimento era un’illusione prodotta dagli spettacoli vertiginosi al suo interno. L’Aleph aveva probabilmente un diametro di due o tre centimetri, ma lo spazio universale era contenuto al suo interno, senza nessuna riduzione di dimensioni. Ogni cosa (la superficie di vetro dello specchio, diciamo) era infinite cose, perché potevo chiaramente vederla da ogni punto del cosmo. Ho visto il popoloso oceano, l’alba e il tramonto, le moltitudini delle Americhe, una ragnatela argentea al centro di una piramide nera, un labirinto rotto […] Ho visto l’Aleph da ogni luogo contemporaneamente, ho visto la Terra nell’Aleph, e l’Aleph nella Terra e di nuovo la Terra nell’Aleph…, ho visto il mio volto e i miei visceri, ho visto il tuo volto, mi sono sentito girare la testa e ho pianto, perchè i miei occhi hanno visto quell’oggetto ipotetico segreto il cui nome è stato usurpato dagli uomini ma che nessun uomo ha mai veramente guardato: l’inconcepibile universo. 

 — “L’Aleph”, Jorge Luis Borges —

Nel racconto “L’Aleph”, Borges passa da una biblioteca infinita di testi in cui il centro è impossibile da discernere a un comune seminterrato dove l’intero universo è contenuto in un singolo Centro. Eppure questi “spazi” sono gli stessi.

L’Aleph è simultaneità; è il “chaosmos” di Alle in Finnegans wake. Contiene ogni movimento e tuttavia questa è semplicemente “l’illusione prodotta dai vertiginosi spettacoli al suo interno”: l’immagine in movimento dell’eternità. E’ l’istante, la scintilla, la creazione del cosmos dal caos. E’ “Aleph” poiché è l’inizio, l’origine, il Keter (ovverosia “crown” = corona) ma questo solo dal punto di vista del nostro tunnel prospettico basato sullo spazio-tempo lineare.

Civiltà antiche testimoniarono questa concentricità dei grandi cicli: popoli ancora più arcaici, hanno potuto partecipare a queste concentricità composta da molteplici punti: nell’erba, nel lucicchìo della luce del Sole su uno stagno, nel lampo dell’ala di un uccello, nella nascita di un bambino. Per noi, la linea del tempo sferza come delle redini improvvisamente rilasciate, l’ombra o il barlume dell’Aleph giunge a noi, dalla Fine.

Borges lo chiama “oggetto ipotetico segreto”, McKenna lo chiama “oggetto iperdimensionale trascendente”, Couliano lo chiama “oggetto ideale”, Yeats lo chiama “la seconda venuta”.

E’ un “oggetto” sia cellulare che geopolitico, sia biologico che metafisico, sia singolare che plurale. Ancora una volta, le categorie sfumano e si confondono. Tutti gli sforzi per contenerlo e negarlo, presto finiranno per tramutarsi in esso, anzi ne sono già avvolti. C’è come un senso diffuso, infine, che sta già iniziando a trasformare ogni cosa .

E Borges, da joker qual è, fa un altro numero su di noi. Più avanti nel racconto, scopriamo infatti che c’è un altro Aleph, in un’altra posizione poco appariscente, cioè scopriamo che quello potrebbe essere un FALSO Aleph, un anti-Aleph per così dire.

Ma in che modo quest’ultimo sarebbe differente dall’altro? Come potremmo discernere la differenza? Importerebbe? Sarebbero necessariamente identici? Se l’Aleph contenesse tutte le cose, non conterrebbe anche l’ Anti-Aleph? E non sarebbe vero anche il contrario allo stesso modo? O l’uno è solo l’eco dell’altro, entrambi intrappolati nella trama delle differenze?

I due rappresentano due lati opposti dell’universo, Dio e anti-Dio, stato totalitario globale di polizia o giubileo de-centralizzato di autonomia individuale e mutuo soccorso? O tutto dipende dal nostro particolare punto di osservazione? 

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“Bene” si disse Don Chisciotte, “l’uomo predicava bene a un muro di pietra, come ci si poteva attendere, infatti, di persuadere con suppliche simili che una tale feccia del genere umano facesse una buona azione? Due saggi incantatori certamente si scontrano in questa avventura, e l’uno contrasta l’altro.[…] Il Paradiso ci invierà tempi migliori! Non si può far altro che complottare e contro-complottare, minare e contrastare, in questo mondo. Bene, non posso fare altro.”

Don Chisciotte, Miguel de Cervantes Saavedra

C’è un profondo significato nel fatto che Borges segua Cervantes, Menard segua Borges, Zampano segua Menard, Truant segua Zampano, Danielewski segua Truant. E tutti lo fanno simultaneamente.

Don Chisciotte, il primo romanzo, è anche il primo meta-romanzo sperimentale d’avanguardia, post-postmoderno. La storia della letteratura romanzesca inizia dalla sua fine. E’ già simultanea. Questo libro meraviglioso è già stratificato e raddoppiato, già cosciente di se stesso in ogni punto. Al suo interno c’è un vero Don Chisciotte e un falso Don Chisciotte. Il testo appare come il personaggio principale e il personaggio principale è egli stesso un testo. Anticipando ed evocando tutti i suoi echi futuri.

Menard si trova già nel libro, in completa autonomia da Borges. Finnegans Wake viene scoperto qui nella sua interezza, sebbene scritto come narrativa in prosa “convenzionale”. Attraverso le lenti del Don Chisciotte, tutti i testi con/senza margini e centri, divengono un’avventura in cui almeno “due saggi incantatori certamente si scontrano.” Incantesimo e magia, caos e cosmos, Aleph e anti-Aleph, assenza e presenza, virus e non virus, gatto e non gatto nella scatola, Chischiotte e falso Chisciotte…

Ogni complotto è almeno doppio. Il metodo abbraccia entrambi i corni della contraddizione. Il suo unico oggetto di studio è l’ “oggetto ipotetico segreto”, scintillante e affascinante in tutte le sue sfaccettature.

https://it.wikipedia.org/wiki/Cabala_ebraica

L’ “influenza” è il grande Io sono del discorso letterario, e trovo il suo analogo più adatto in ciò che la Cabbalà chiama il primo Sefirot, il primo attributo o nome o emanazione di Dio, Keter o la “corona suprema”. Il Keter è allo stesso tempo ayin o “niente” e ehyeh o “io sono”, assenza assoluta e presenza assoluta. La prima emanazione della Cabbalà è dunque un’entità dialettica.

Keter è la prima emanazione, o immaginazione, dell’ “io sono”. L’ultimissima pagina di  Casa di foglie invoca Yggdrasil, l’albero nordico del mondo, ma in divergenza da questa mitologia afferma che “le sue radici devono contenere il cielo.”

Più precisamente, questo albero l’Albero della Vita della Cabbalà, in cui la sephirot “più alta”, Keter, si trova alla base dell’albero. L’inversione è anche un rispecchiamento. La corona sopra riflette la corona sotto, Malkuth o Shekinah. E l’albero è multiplo in alcune tradizioni della tradizione cabalistica. Malkuth diviene il Keter di un altro, and Keter diventa la sephirot inferiore di ancora un altro Albero in una catena senza fine di creazione e influenza.

Pertanto, anche l’ “influenza corona” è ambigua. Facilità e benedizioni da “sopra,” malattie e maledizioni da “sotto.” Eppure anche ciò è troppo semplicistico, troppo impelagato nella dualità. Ogni influenza ha sempre la sua ombra e la sua luccicanza. Possiamo anche pensare all’espressione “influenza letteraria in relazione all’ ‘attuale stato del mondo’ visto come testo.”

Il nostro metodo sfuma nella “schizofrenia” i nostri rituali falliti possono alterare la tempo-linea della Storia. L’influenza, di autori precedenti e di libri precedenti, è sia presente che assente, così come l’ (ironica) influenza del Keter. Ogni opera, modellata dal caos, è solo una di una serie infinita, che incoraggia una matrix dopo l’altra, in un gioco di specchi opposti, e forse ritorna indietro ciclicamente a quell’ assenza che è poi la vera origine.

Quando fu scritto il primo libro? Quando accadde la prima emanazione? Ciò non può essere determinato. E’ lo stesso Dio solo una eco di un qualche Dio precedente? Cosa succede quando tentiamo di comprimere queste serie in un singolo punto? O forse sono proprio il “tempo” e la “Storia” a iniziare a fare questo per noi? Quindi l’Aleph, che è solo un altro nome per la sefiroth Keter, inizia a venire alla luce. Questa è l’ “influenza della corona”, la corona della creazione, una sbirciatina attraverso il caleidoscopio nella pura simultaneità. La strada da sempre percorsa dalla poesia alla fine raggiungerà ciò che noi chiamiamo “realtà.”

I “super-poeti” devono essere letti male; non ci sono errori generosi da fare per assimilarli, non più di quanto siano generosi i loro stessi errori di lettura  Ogni tradizione caricaturizza i “super-poeti” e ogni “super-poeta” è perciò necessariamente “letto male” dalla stessa tradizione che lo promuove. I “super-poeti” vengono letti in modo così gravemente erroneo che le interpretazioni ampiamente accettate della loro opera tendono ad andare addirittura nella direzione opposta rispetto a ciò che intendevano quei “super-poeti.”

Cabbalà e critica, Harold Bloom

Qui viene concessa la licenza assoluta, sebbene, assumendo ciò, lo stesso Bloom potrebbe lamentarsi di essere stato letto male. Dobbiamo diventare tutti cattivi lettori. Le nostre interpretazioni errate devono infatti diventare così egregie ed estreme da interpretare erroneamente tutte le cose come fosse “poesia da interpretare male.”

“Poesia” è inoltre probabilmente un termine troppo formale, troppo condizionato, troppo lecito ma ogni bit di testo, immagine, rumore, profumo, movimento ed emozione possono e andrebbero essere letti così come leggeremmo una poesia.

E la Tradizione a implodere in se stessa, compressa in un buco nero in cui la progressione lineare, le trame, la causa e l’effetto, divengono senza significato eppure allo stesso tempo le cose assumono un significato infinito. Il Don Chisciotte lo fa già. Anche il Finnegans Wake lo fa. Sono libri simultanei che vengono scritti/letti proprio in questo momento.

L’ansietà dell’influenza è l’ansietà per un centro perduto. Ma noi sappiamo che un vero centro non c’è mai stato — sia nella psiche che nel mondo — e ciò indica che l’ “ovunque” si apre simultaneamente nel centro.

“Attenzione! Un falso Glimmung è attivo! Prendete le procedure di emergenza! Attenzione! Un falso Glimmung–” 

L’oggetto sorto dal mare che sbatteva e si agitava non era il Glimmung. 

Guaritore galattico, Philip K. Dick 

PKD descrive “Guaritore galattico” come uno dei suoi libri più junghiani. Per quanto mi riguarda, questo trascurato classico di Dick è quello che si avvicina di più al delinerare la sua intera teologia, supponendo che PKD abbia mai posseduto qualcosa di così noioso come una stabile e coerente teologia.

Il Glimmung, un’immensa e spesso ironica creatura mutaforma è essenzialmente il nuovo Dio del pianeta Plowman, il quinto pianeta del sistema di Sirio. Ma il Glimmung ha una grande missione da compiere, per la quale ingaggia vari specialisti solitari da tutta la Galassia. Suo desiderio è quello di innalzare una cattedrale di trascurate divinità aborigene dal fondo del mare oscuro del pianeta per restaurarla sulla terraferma. Ma tutto in questa storia è duplicato, riflesso come in uno specchio, in conflitto.

Accanto alla cattedrale sul fondo del mare risiede una sinistra cattedrale nera, e a guardia di questa c’è il (falso) Glimmung nero, il quale apparentemente sconfigge il vero Glimmung dopo un’intensa battaglia sottomarina. L’inconscio, il sè ombra, è emerso dal mare, come previsto, ma ha sopraffatto il controllo cosciente, facendo così traboccare tutti i letti ospedalieri disponibili, minacciando la dissoluzione totale, la completa cancellazione nel nulla.

Philip Dick si tuffava spesso in queste acque oscure e, da sciamano qual era, era in grado di ritornare a galla con il suo bottino di metafore e storie nel suo retino da pesca. Però temeva continuamente di annegare durante queste sue immersioni: questo è ciò che probabilmente alla fine gli accadde. Tutti i suoi altri libri potrebbero essere fruttuosamente re-interpretati attraverso le lenti di Guaritore galattico. Anche la distorta tempo-linea alternativa di The Man in the High Castle (“La svastica sul Sole”) è un’espressione dell’Ombra.

Jung, così come Dick ben sapeva, avrebbe detto che il destino del Glimmung e del Glimmung nero sarebbe stato quello di fondersi insieme come un simbolo completo allo scopo di rendere il “Self” o “Selbst” o “Sè” intero, integro e in salute. Ma esiste un pericolo incredibile in ogni fase di questo viaggio: non abbiamo alcuna idea di ciò che può emergere dal fondo del mare.

E Jung, ancora una volta come Dick, si preoccupa non solo dell’integrità-totalità dell’individuo, dell’anima, ma anche dell’integrità dell’umanità, dell’ “anima del mondo”. Per integrare il mondo, seguendo i suoi cicli ed eoni, la sua Ombra deve emergere. Il Cristo deve incontrare, combattere e alla fine fondersi con l’Anti-Cristo. L’ “oggetto iperdimensionale trascendente alla fine dei tempi” è sostanzialmente l’incarnazione del syzygy — o i gemelli congiunti ermafroditi gnostici, qualcosa di cui PKD era ossessionato al livello più personale — in questo (prossimo) eone acquariano.

Il “2012” è stato un simbolo della sua prima apparizione e, sebbene fosse stato a lungo prefigurato, proprio in questo momento è divenuto VIRALE, biologicamente e informazionalmente. Tutto può essere proiettato su di esso: peste, xeno-fobia, stato di polizia, paranoia, nuovo ordine mondiale, insurrezioni di massa, immigrazione illegale, invasioni di cavallette, inquinamento, rivolte per il cibo, la febbre globale, la mancanza di carta igienica nei supermercati. Tutti i siti sacri sono chiusi: la Kaaba, il Vaticano, i santuari di Qom, il Muro del Pianto, la messa di Pasqua non si fa, la stessa Betlemme è chiusa. Un centro del mondo è ora introvabile.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2010/02/05/una-delle-considerazioni-di-civilta-scomparse/

Tutti i sistemi, politico, economico, sociale, della sanità, psicologico, ecologico sono in caduta libera proprio in questo momento. Nessuna narrativa che “spieghi le cose” è soddisfacente. Sia esso uscito da un laboratorio di armi biologiche, un esotico mercato di animali rari, un incidente vaccinale, un meteorite, un panico mediatico… i cinesi, gli americani, gli europei, i russi, sono ora essi stessi specie in via di estinzione? E’ una bufala, un’isteria di massa, una profezia, un Giudizio, un incubo?

Si macinano e sputano teorie del complotto allo stesso modo di ogni narrativa stabilita ed entrambe, negli anni recenti, si sono fratturate e sbrindellate come non mai. La “Guerra al Terrorismo Globale” sembra ora solidamente comprensibilissima in rapporto a ciò che stiamo vivendo ora, lo sembra quasi in una maniera nostalgica. Ogni testimone è divenuto un partecipante. Ansia mentale e panico interrompono il sonno e il benessere, compromettono il nostro sistema immunitario e invitano il “virus.” Il mondo vola gridando verso un qualche tipo di unità e la – a lungo soppressa – “Ombra” sta esplodendo da ogni crepa. L’Aleph (positivo) e il falso Aleph (negativo) sono presenti e assenti in ogni cellula.

Il traboccare-straripamento (e il tuffarsi) era inevitabile. I nostri corpi e le nostre menti, estesi per abbracciare l’intero pianeta, ci hanno tutti intessuti in una singola trama, un singolo individuo contenente moltitudini. La natura lo ha già realizzato milioni di anni fa e il caos è sempre stato questo, ma ci è voluto un sacco di tempo per fare di ciò una conscia e personale realizzazione, per connettere assieme tutte le nostre storie.

E in nessun modo la palude è stata ancora prosciugata. Anche adesso, l’ “oggetto ipotetico segreto” è soltanto appena in vista per alcuni. Una nuova Incarnazione invade la nostra dimensione: una Bestia e un Minotauro e uno  “Starchild” (detto anche “Figlio delle stelle”), ma per adesso solo pochi (sebbene in crescita costante) riconoscono il suo profilo e la sua eco. Non sappiamo ancora se Esso porterà la pace, la spada o entrambi. Non sappiamo ancora se vi ci immergeremo o vi ci affogheremo.

Ma il metodo, il nuovo modello di lettura: la simultaneità, l’ “epifania oltre le sincronicità”, è la nostra pratica nel tentativo di cogliere tutto in una volta l’intero simbolo.  E’ lì dove coincidono avventura, arte e abilità di sopravvivenza.  E’ un mezzo e nello stesso tempo un rituale per cambiare la natura dello spazio-tempo, e per guarire sia il sè sia il mondo. Insomma, è un viaggio attraverso “Faerie” e il cosiddetto mundus imaginalis.

Versione originale:

http://groupnameforgrapejuice.blogspot.com/2020/03/gobblydumped-simultaneity-crown-of.html