Appunti tratti dal mio quaderno (6)

Ecco la sesta puntata tratta dai miei quaderni, su cui scrivo appunti a mano con la penna. Come al solito, avviso che sono pietre grezze, da lavorare ulteriormente, magari un giorno da far diventare “gemme.” Alcuni di questi risalgono al novembre 2010, fino a circa un terzo di questo testo. Tra le parentesi quadre c’è quello che ho aggiunto per rendere lo scritto più comprensibile e preciso.

La fotografia che ritrae la spiaggia di Sampierdarena, e l’epoca dell’era fascista, in cui c’era un’impronta di ordine e di crescita. Vi erano i regoli calcolatori, altro che i computer, ed era, tutt’al più, l’era dell’elettricità assieme all’industria pesante [non dell’elettronica.] L’elettronica era ancora di là da venire. Figura estremamente simbolica di Mussolini, ritratta in testa a giornali solo in bianco e nero dentro i quali vivevano immagini di gentildonne e gentildonne, di tempi che non erano “altri”, perchè erano proprio quelli. Tempi da qualcuno rimpianti nel dopoguerra, in seguito al 1945, quando gli yankee sui carri armati distribuivano chewing gum e “cioccolatte” ai bambini che li vedevano come “liberatori.” Bambini straccioni, a piedi nudi, in braghe di tela di sacco con le pezze al sedere.

Enorme potere simbolico della “bandiera a stelle e strisce”, dagli anni quaranta-cinquanta del secolo scorso in avanti. E quelli che sono stati chiamati “neocon” avrebbero voluto vedere in tal senso anche il XXI secolo. Il “Progetto per un nuovo secolo americano” (Project for a new american century), firmato da diversi appartenenti al governo Bush junior, risale al 1998.

Nostalgia dell’arcaico. Volto di Mussolini scolpito nella roccia, volto simbolico, con quella mandibola pesante [e carica d’energia] e quei labbroni. Statua scolpita in una delle colonie italiane in Africa. “Faccetta nera”, ma, nello stesso tempo, gentiluomini e gentildonne “all’antica”, come nell’ottocento. Uomini tutti con il cappello, “donne con le gonne.” Quella canzoncina della Baistrocchi, che avevo ascoltato nel 1996, simile come impostazione a “Passeggiando per Milano”, riportata dal gruppo Casino Royale all’inizio di un brano dell’album Dainamaita, nel 1993, che avrei ascoltato per la prima volta quattro anni dopo.

Cantanti [di aspetto “benpensante”], come Natalino Otto, “il ragazzo di Cogoleto”, [e poi] Alberto Rabagliati, Pippo Barzizza […] Tutta roba all’antica, alla buona, [antiglobale] e autarchica. Canzoni come “Mille lire al mese”, “Ma cos’è questa crisi”, inserzioni pubblicitarie con modi di dire desueti come “raffreddore di petto”, slogan che però all’epoca erano “alla moda.”

Però, tutto sommato, negli anni 30 del XX secolo, in Italia c’era uno strano vento di modernità (e penso che un’atmosfera simile la si respirasse anche in Germania), la Topolino 500 Fiat [e poi] la “novità dell’estate 1936 o 1936”, il gelato da passeggio chiamato PINGUINO. Cose da anni sessanta nel pieno degli anni trenta.

save-the-date-il-pinguino-da-passeggio-oggi-a-L-TA6ra9Quando c’era il programma domenicale della sera [su Italia 1] chiamato Drive In, e lo vedevo, da bambino, alla televisioncina in bianco e nero di plastica arancione, con l’antenna rotonda [che si regolava male], dentro il salotto dell’appartamento di mia nonna. Appartamento che mi sembra ricorrente in sogni che al mattino non ricordo [bene.] Comunque, vi era lo showman Gianfranco D’Angelo – ora del tutto scomparso – il quale, alla fine della puntata, esordiva sempre [dicendo]: “Amici…”, e cominciava una pappardella che faceva in modo di far ridere [e applaudire], a tratti, la platea del pubblico davanti.

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Poi Gianfranco D’Angelo faceva anche le imitazioni (come quella di Roberto Gervaso -“Gervasetto”, nome che fu ritrovato nella lista degli aderenti alla loggia massonica “Propaganda 2”), e di Marina Lante Della Rovere.

Stato di routine, abitudinarietà, ripetitività, ipnosi. Questo è stato il 2010.

Il patto “Ribbentrop-Molotov” del 23 agosto 1939. Ovvero il patto tra la Germania nazista e l’odiato nemico comunista URSS. Stalin somigliava [di faccia un po’ a] mio nonno. Patto paradossale, dato che per tutti i comunisti-socialisti di allora, della 3^internazionale, la stella polare della loro vita era la falce e martello di Stalin. Il presente di allora è questa foto di Molotov, con quell’aspetto [come] “disegnato a matita”, che ritrovavo anche [nelle foto] dei volumi dell’enciclopedia “Le Nove Muse”, per esempio. E anche in certi libri di scuola di mia mamma. Certi giornali, quando ebbero ricevuto la “velina”, la buttarono dentro il cestino della spazzatura, credendo che la notizia fosse uno scherzo. Le due innaturali alleanze di Stalin all’inizio e alla fine della II Guerra Mondiale: quella con il nazismo e quella con gli angloamericani (dominati dai signori del debito alle banche private.)

Adolf Hitler, passato dall’essere una [specie di] barbone nullafacente [a Vienna negli anni dieci], ai giochetti con [la nipote] Geli Raubal negli anni venti – perversioni e anomalie psichiche a non finire – a essere tra i protagonisti ESAGERATAMENTE STORICI della II Guerra Mondiale. Assieme a Winston Churchill, Benito Mussolini, Charles De Gaulle, Franklin D. Roosevelt, Josif Broz Tito e Stalin. Grazie al nonno, e ai libri e alle riviste che leggeva, sono cresciuto in quell’appartamento [già citato] con questi miti che aleggiavano.

Hitler sembrava avere il naso finto.

Le sincronicità nel corso della storia: ben oltre l’ “11.11” e il fenomeno per cui pensi a un conoscente e dopo un minuto ti telefona.

Storie nascoste sotto la superficie della storia ufficiale, che non sono facili da raccontare come quest’ultima.

Quando non vi erano svastiche, altri simboli nazisti e [scritte come] “W Hitler” pasticciati sui muri della città, o sui sedili dell’autobus, perchè già i quotidiani come “Il corriere della sera” avevano stampate immagini in B/N [raffiguranti] parate di svastiche e frasi con scritto “W Hitler.”

Il film “Olympia” di Leni Riefensthal, nonostante fosse ambientato nel pieno del nazismo, tra la notte dei coltelli e quella dei cristalli, pare essere simile a una delle telecronache [sportive] televisive. Telecronache, in realtà cinecronache, mentre gli atleti si esibiscono, coi loro corpi degni delle statue greche.

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A Prato Nevoso, [i primi giorni di] gennaio 1991, poco prima di ricominciare il liceo, con la malinconia di ritornare a scuola, pochi giorni prima dello scoppio della prima guerra del Golfo, quando avevo registrato “la notte di Blob” su RaiTre, e c’era quella sigla finale con la musica di John Coltrane, [il brano] “My sweetest thing.” [In quello stesso periodo] avevo anche letto quel volume, della collana “Siamo fatti così” [ispirata all’omonima serie a cartoon], in cui veniva esposto come la generazione [di chi scrive] sarebbe stata la prima a diventare galattica. Sembrava [una cosa] scritta da qualcuno che la sapeva lunga.

Siamo-fatti-così

[Uno studioso e giornalista], tal Knicherbocker, nel 1934, scrisse un libro “Ci sarà la guerra in Europa?”, in cui praticamente profetizzava la II guerra mondiale. Adolf Hitler lo acquistò per 12 lire e lo seguì alla lettera. Il celentaniano [film] “Zio Adolfo in arte Fuhrer”, con anche Felice Andreasi, una delle ICONE del periodo 1979-1983. In uno di quei fogli di giornale appiccicati sui muri all’ingresso di quel negozio: “Posto fisso se lavori di più” = meccanismo oppressivo che utilizza la psicologia delle masse, come quando Mario Monti ha espettorato: “I benefici di questa manovra non li vedremo noi ma i nostri lontani discendenti.”

Il pezzo “Jungla di città” del 1982 [sembrava essere stato] suggerito a Celentano dal principe Philip di Edimburgo, con le sue allusioni [al depopolamento terrestre], come [nel punto in cui canta] “Siamo troppi sulla Terra/come tappi/nella birra.”

In quel filmato del giugno 1940, a fianco di Mussolini, vi era un personaggio vestito di bianco che urlava “Saluto al Duce!”, ed era una ritualità di quei tempi…ai tempi in cui mio nonno aveva quindici anni, e poi voleva tramandare questa tradizione anche ai suoi nipoti. Cioè, stava attento che noi nipoti salutassimo.

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I gentiluomini che si levavano il cappello Borsalino, prodotto in Italia, quando incontravano una dama vestita con una gonna che, [solo] a partire dal 1912, arrivava al ginocchio. Quando prima arrivava fino alle caviglie. Non c’era niente lasciato al caso. I ruoli e le gerarchie erano ben individuabili, così come i ruoli destinati alle diverse età. Si apprendevano veramente i mestieri e le professionalità, si tramandavano di padre in figlio. In nuove industrie, attività umane, si investiva denaro sonante. Non soldi digitati su uno schermo, usciti fuori dal nulla e dati in prestito. Non voglio far cadere nell’equivoco che stia rimpiangendo quei tempi. [Sto solo facendo un’analisi oggettiva.] A scuola e nelle università si insegnava e si imparava per davvero. Ed era fortemente avvertita l’autorità accademica. Prima dell’alleanza dell’Italia con USA e UK nella NATO, [vi erano espressioni come] “Perfida Albione”, “Dio stramaledica l’Inghilterra”, e vi erano espressioni curiose, come “Il popolo dei cinque pasti.”

Il prossimo mese ci si troverà in una data limite, di cui se n’è tanto parlato negli anni scorsi, e di certo tante teste cadranno – nel mondo dell’informazione alternativa – se “qualcosa di grosso” non succede.

Ricordo quando l’anno scorso, più o meno a quest’epoca, attendevo che finisse il 2011 e iniziasse il 2012. Tutto il movimento nel corso del 2011 (la “primavera araba”, il conflitto in Libia e la morte di Gheddafi, l’arresto del direttore del FMI, la morte di Osama Bin Laden, le turbolenze finanziarie-speculative a luglio in Italia, la minaccia di default in USA il 2 agosto, gli indignados in Spagna, Occupy Wall Street in USA, il varo di un “governo tecnico” in Italia, imposto dall’estero dopo le dimissioni di Berlusconi…) m’aveva fatto pensare che il 2012 sarebbe stato ancora peggio…o ancora meglio [a seconda dei punti di vista.] E riempivo di attesa cose come il nome di quel sito (bufala) canadese, “The 2012 scenario”, pensando che tutta l’irrequietezza veduta nel 2011 era un assaggio di ciò che sarebbe successo l’anno successivo. Invece, il 2012 è stato un anno ricco di falsi allarmi, di sostanziale immobilismo e attendismo. Un anno alla “Aspettando Godot.” Anche se, in gennaio, c’era stato un avvenimento forte, che aveva un po’ scosso, ovvero l’affondamento della nave Costa Concordia. Tutto il resto è stato noia.

Quando il prima sarà adesso?

Nel tempo visto come ciclico e spiraliforme verso un punto zero, un punto Alfa-Omega che è contemporaneamente fine e inizio, e non come una linea retta che inizia da un punto del lontano passato (Big Bang?) per raggiungere un indistinto futuro, cosa può succedere quando si raggiunge una singolarità, un’anomalia, una discontinuità in questa spirale del tempo (forse il punto in cui questa ha origine e fine contemporaneamente)?

Potrebbe succedere come se noi fossimo gli spettatori di un film, e a un certo punto vi è una scena del film che rappresenta noi che stiamo guardando la scena del film che rappresenta noi che stiamo guardando la scena del film che rappresenta…, così, all’infinito.

Un punto della spirale del tempo di 25,960 anni fa potrebbe essere lo stesso identico punto che raggiungeremo-abbiamo già raggiunto, con una sovrapposizione pressochè perfetta, anzi, nessuna sovrapposizione: è praticamente lo stesso identico punto, ne’ più, ne’ meno. Senza doppioni. L’originalità assoluta.

Uomo vede se stesso in un dipinto di 450 anni fa

Uno studente di un college e la sua ragazza hanno dovuto guardare più attentamente, dopo essersi imbattuti in questo dipinto al Philadelphia Museum of Art.

Riuscite a vedere la somiglianza?

http://wtvr.com/2012/11/14/man-sees-himself-in-medieval-art/ (c’è anche un video.)

Separati alla nascita con quattro secoli e mezzo di ritardo.

A parere di Civiltà Scomparse non si tratta di un caso di “reincarnazione” ma, forse, di sincronicità.

Agli Uffizi di Firenze c’è un quadro di Sir Richard Southwell rappresentante un certo Hans Holbein il giovane. Costui è praticamente il presentatore Pippo Baudo vestito con abiti cinquecenteschi.

Ricordo di aver letto, qualche anno fa su un settimanale, di un quadro antico in cui era rappresentato un sosia perfetto di Silvio Berlusconi, ma in Rete non riesco a trovarlo. Secoli fa, poi, intorno agli anni ’87-’88, vi era una rubrica sul settimanale Grand Hotel intitolata “appuntamento col mistero”, o qualcosa del genere, e in una delle puntate vi era la storia di una giovane turista, la quale, dentro un castello, vedeva all’improvviso un ritratto spettrale vecchio di duecento anni, in cui si riconosceva completamente. La vicenda, poi, prendeva una piega riguardante gli spiriti, la reincarnazione, ecc.

Certo, tutto ciò qui mostrato potrebbe certo trattarsi di una specie di pareidolia, ovvero l’illusione di vedere forme riconoscibili in elementi naturali o artificiali. A questo proposito, anche qui e qui vi sono esempi di “strane somiglianze” che travalicano il tempo e lo spazio.

Tra l’altro, mi domando come mai, venga dato ora così tanto risalto alla vicenda del giovane “che ha visto se stesso in un quadro del seicento” (se andate su un motore di ricerca, scoprirete quanto la notiziola sia rimbalzata in Rete.) Attenzione: con ciò non voglio essere così tanto ingenuo da lasciare intendere che vi siano delle “manovre ombra”, o stupidaggini di questo tipo; semplicemente mi chiedo perchè questa notizia serpeggi nella Coscienza Collettiva proprio adesso, come mai sia emersa proprio ora: di che cosa è simbolo, cosa ci vuole comunicare?

Illumicorp!

 

E’ simpaticissimo questo filmato. A partire dallo speaker, che non sfigurerebbe in una trasmissione di History Channel o in uno spot pubblicitario per la terza età. Il brano musicale ambient di accompagnamento, poi, è strategicamente onirico e suggestivo ed è, peraltro, tipico di filmati, distribuiti in Rete, che parlano di argomenti come quelli di questo video.

Guardatelo dall’inizio alla fine, è ILLUMINANTE. Il mister in questione sembra un portavoce dei piani ultimi dei padroni che stanno sopra ai Rockefeller e ai Rothschild in cima alla piramide, agli ultimi piani del potere global-planetario, piramide tenuta in piedi dal controllo sulla stampa di moneta. Il tizio sembra “stare dalla loro parte” nel prefigurare un piano di dominio planetario in cui non vi saranno più stati sovrani perchè su tutto quanto regnerà l’impero delle corporation, che spazzeranno via tutti gli stati attraverso il meccanismo taglieggiatore del debito e la potenza militare intesa come “forza di polizia internazionale.” Scenari che leggo in giro dal lontanissimo 1994.

Il tizio sembra, dunque, essere uno DEI LORO, a partire da quella faccia di tolla che si ritrova, molto WASP, molto alla George Bush senior stile inizio degli anni 90, quando l’11 settembre 1991 proclamava il progetto futuro del NWO in un leggendario discorso, che potrete agevolmente trovare su internet smanettando con motori di ricerca e parole chiave.

Ma è davvero così?

Questo video, a me pare confezionato su misura per suscitare ANTIPATIA nei confronti dei piani esposti da questo signore, il quale sembra proprio interpretare il ruolo giusto, da parente di qualche magnate supremo come uno dei Rockefeller; notate anche il sapiente montaggio delle immagini, soprattutto nella prima parte, quando scorrono le immagini dei simboli degli “squali della finanza” (compresa la mostruosa statua del toro in Wall Street.)

Sembrerebbe esserci una regia che sta facendo montare, in settori dell’opinione pubblica marginali ma crescenti, sentimenti di insofferenza e di disprezzo verso i cosiddetti “Illuminati”, i “banchieri dominatori dell’Universo” e i loro MALEFICI PIANI,  i quali hanno in agenda il cosiddetto “Ordine mondiale” (non mi sento di considerarlo “Nuovo”, visto da quanto tempo ormai se ne parla.) Tutto questo, prevalentemente attraverso internet, e, con l’avvento di YouTube & C, anche sfruttando l’impatto emotivo dei video che, come ben sappiamo, generano impressioni ben diverse rispetto a foto e testi scritti.

Mi sembra di vedere quasi l’intenzione di voler “smangiucchiare” il controllo informativo dei mass media pre-internet attraverso le tarme, le cavallette, della (dis)informazione in Rete.

Ciò rischia di generare entropia e confusione, non riuscendo più a stabilire un confine veramente netto tra le bufale, le balle e le “notizie-informazioni vere e reali.” Certo, vi sono alcuni elementi che ritornano, dei “minimi comun denominatori”, anche se vengono descritti nelle maniere più diverse, alcune più serie (persino in Tv su RaiDue nella trasmissione di approfondimento “L’ultima parola”) altre molto più strampalate (come i siti dove si pubblicano le canalizzazioni di comandanti spaziali e di entità angeliche che lottano per il “trionfo della luce” contro “i piani degli oscuri.”)

Gli smanettatori di internet alla ricerca di roba “informativa” alternativa, tirate le somme, hanno un quadro di “come va il mondo” che non collima più con quello che tuttora circola sui mass media pre-internet e sulla internet massmediatica. Questi smanettatori veleggiano ormai, con l’immaginazione, ai piani alti della piramide, e non si occupano più dei piani bassi laggiù in fondo, in basso alle nuvole, dove ancora lavorano praticamente tutti i “diffusori di notizie” mainstream.

Nel filmato, dunque, c’è un’abile sintesi, molto ben costruita a livello di suggestione mediatica, del “vero potere” dietro le quinte, del governo ombra planetario con epicentro negli USA e delle sue temibili e tiranniche mire, le quali mirano a rafforzare l’oligarchia finanziaria in seguito a crisi finanziarie, economiche, alimentari pilotate, mirano a far giungere ad avere un potere così grande alle corporation da inglobare completamente gli stati e farli in sostanza sparire, dopo che li si è indotti a svendersi attraverso infernali meccanismi debitori generati da queste banche centrali private che hanno messo al guinzaglio da tempo il ministero del tesoro degli stati occidentali. Non si approfondisce granchè nel filmato, tutto ciò che si mostra viene mostrato in tono documentaristico, e tutto è permeato da un tono vagamente “thriller”, con lunghe ombre sfumate e colori sfilacciosi e intorbiditi. Inoltre, come abbiamo detto, l’accompagnamento musicale cupo è fondamentale nella creazione di un’atmosfera mirata a generare una fascinazione torbida nello spettatore, mista a un sentimento di ingiustizia e rivalsa nei confronti di ciò che va dicendo il tipo.

Che dire? Noi di Civiltà Scomparse, personalmente, siamo dell’idea che questo prodotto video diffuso in Rete (tradotto in lingua italiana da TheINTERMATRIX) abbia origine proprio dai “piani alti”, o, per meglio dire, che sia stato suggerito da qualcuno proveniente da quei livelli.  Utlizzando un attore che ha proprio le  physique du rôle dell’ “uomo che vi piacerebbe odiare”, una specie di canaglia WASP in giacca e cravatta, ma che riteniamo sia più parente di David Icke – altro strano, ambiguo tipo – che di qualcuno dei Rockefeller o di George Bush senior.

Possiamo anche permetterci di pensare che SIANO TUTTI D’ACCORDO TRA LORO. Come, già da un certo tempo, sospettiamo.

Questo video, perciò, come lo possiamo definire? Forse una specie di piccolo tassello di un progetto di “demolizione controllata dello status quo che mira allo screditare l’attuale ordine – giunto ora alla sua crisi storica dopo due secoli e mezzo di spadroneggiamento – le cui caratteristiche fondamentali sono più o meno quelle elencate nel video, le quali hanno raggiunto questa loro forma recente in seguito a una determinata timeline, che ha preso slancio nel corso degli ultimi cento anni seguendo determinate tappe, in particolare dopo la prima, la seconda guerra mondiale preceduta dalla crisi economica, l’uccisione dei Kennedy, lo sganciamento del dollaro dall’oro, la fine dell’impero URSS, la globalizzazione, la guerra al terrorismo e ora questa crisi finanziaria assurda, in contemporanee alle minacce militari verso il medioriente, la quale sembra proprio l’ultimo step prima che, prendendo a prestito una metafora felice del mio amico Mediter, l’ottovolante, dopo essersi rallentato e quasi fermato, cominci la sua discesa vertiginosa a precipizio.

Il discredito dell’attuale Ordine avrebbe dunque il compito di preparare la strada a un Nuovo Ordine, nato dalle macerie fumiganti di quello vecchio. E c’è persino qualcuno, come Marco Vuyet, il quale, passando attraverso una ricerca molto approfondita che dura da sei anni, è dell’idea che il Nuovo Ordine deve necessariamente essere preceduto dal rovesciamento della piramide del potere occidentale – costruita e mantenuta nel corso di millenni – nel giro di relativamente poco tempo, seguendo il processo dialettico “TESI = edificazione della piramide – ANTITESI = crollo della piramide – SINTESI = Nuovo Ordine seguito dal caos del crollo. ORDO AB CHAO, ordine dal caos.

Processo reso graficamente con l’enneagramma, detto anche segno di Salomone, o stella di David.