Reincarnazione, identificazione, localizzazione

Un po’ di mesi fa si era scritto su questo blog a proposito della cosiddetta REINCARNAZIONE.
Ora, il concetto di “una vita dopo l’altra”, in senso cronologico dal passato al futuro (come di solito viene intesa la reincarnazione in occidente) è stato criticato nel dettaglio dal filosofo e ricercatore RENE’ GUENON in una prefazione a un importante libro.
Le religioni asiatiche non condividono quella visione semplicistica, seguendo la quale vi sono certi personaggi che asseriscono di essere stati la regina Nefertiti o l’imperatore Tiberio, “in una vita precedente”. Essendo l’EGO una pura costruzione illusoria, creata dai condizionamenti, esso non può affatto “REINCARNARSI”.
Si deve partire dal presupposto che l’EGO è transitorio, trattandosi di una specie di automezzo con cui però ci si identifica. Solo la COSCIENZA è qualcosa di eterno, ovvero qualcosa che prescinde i limitati confini dello spaziotempo, relativi a un certo modo con cui la mente decifra ciò che il sistema nervoso centrale elabora bio-elettricamente, LOCALIZZANDO, in un determinato momento dello spazio e in un determinato momento del tempo, una coscienza che può fare a meno di questi due parametri, per ESSERE più che per esistere.
Possiamo quasi scrivere che il mondo spaziotemporale costruito dal sistema nervoso attraverso i sensi e la localizzazione della coscienza sono la stessa cosa. E il materiale energetico utilizzato dagli organi di senso per costruire “un mondo spaziotemporale fuori dal corpo” appartiene al CAMPO – quantomeccanico – NON LOCALE, e gli organi di senso e il sistema nervoso avrebbero il compito di localizzarlo.
In quest’ottica, la (re)incarnazione si dovrebbe piuttosto chiamare IDENTIFICAZIONE. Situazioni non risolte – o non ancora sperimentate? – di una determinata localizzazione della coscienza unica, sarebbero ATTIRATE – come una specie di “risucchio” – al momento di una nuova localizzazione, ovvero di una nuova VITA nel livello di densità in cui ci troviamo, appartenente al pianeta da noi abitato. Ma più che “nuova” dovremmo utilizzare più appropriatamente, l’aggettivo “altra”, poichè le localizzazioni avverrebbero tutte nel cosiddetto TEMPO DI PLANCK, ovvero un’unità di tempo, la parte di tempo più infinitesimale.
Tutto ciò qui esposto molto brevemente, riguarda gli imperscrutabili rapporti tra il mondo PSICHICO e quello FISICO (la coscienza è un prodotto della materia o la materia è un prodotto della coscienza?), due mondi che ci appaiono separati – anche se il concetto di SINCRONICITA’ può aiutarci a percepire qualche mutua connessione tra i due – ma forse questa separazione è dovuta a un nostro handicap sensoriale, probabilmente riguardante la (si spera parziale) cecità del cosiddetto TERZO OCCHIO, ovvero l’EPIFISI o GHIANDOLA PINEALE.

Ancora sulla linea spaziotempo post 1956

La volta scorsa abbiamo stabilito un collegamento inusitato tra la nascita del Rock, il Nuovo Ordine Mondiale, e la linea spaziotempo – su cui ancora ci stiamo trovando, sulla quale ancora attualmente proseguono tutte le nostre azioni. Iniziata nel 1956, sono perlomeno 30 anni che sta perdendo la sua forza propulsiva, fenomeno che si è acuito nel decennio 1990 e ancora di più nel decennio 2000.
In una maniera indicativa e di comodo (ma secondo molti assai precisa) la fine della propulsione dell’attuale linea spaziotempo – che possiamo chiamare anche Onda Temporale, per dirla con Terence McKenna – potrebbe corrispondere al solstizio d’inverno del 2012, nel giorno di minor durata di luce solare, il 21 dicembre.
Il punto CARDINE, d’inizio, in rapporto a cui TUTTE le produzioni musicali occidentali popolari si riferiscono da quel momento lì in poi, lo si può agevolmente situare nel 1956.
Lasciando perdere i brani di rock primigenio, come certe cose di Sam Philips del 1951 o dei Fats Domino nel 1949, oltre – naturalmente – a tutta la produzione jazz (che ha sempre avuto un mondo di estimatori a parte), il ROCK è uscito decisamente all’attenzione del mondo occidentale nel 1956.
Se non si considera come il rock sia stato la BASE di tutta la cultura giovanile musicale occidentale che si sarebbe successivamente imposta, declinata in mille maniere (british, progressive, dance, punk, metal, pop,…), non si riesce a comprendere come ciò è legato con la fine della Storia dovuta alla perdita di propulsione dell’Onda Temporale in questione.
Il 1956 è stato l’anno in cui il DOPOGUERRA fu ufficiosamente inaugurato, l’anno in cui diverse “scosse di assestamento” cronologiche, presero una forma caratteristica che sagomò caratterialmente i decenni a venire.
In quell’anno la Francia di Guy Mollet e il Regno Unito di Anthony Eden combatterono l’ultima GUERRA ALLA VECCHIA MANIERA contro l’Egitto di Gamal Abdel Nasser e l’Israele di David Ben Gurion, per via della faccenda riguardante il canale di Suez occupato e nazionalizzato dagli egiziani, una guerra completamente fuori dal tempo (ebbe contrari sia gli USA di Eisenhower che gli URSS di Khruščёv ) e inaugurò ciò che poi per lungo tempo sarebbe stata chiamata “Polveriera del Medioriente”, una situazione che abbiamo imparato a conoscere molto bene.
Questa crisi fu contemporanea a quella scoppiata in Ungheria, dove si voleva imboccare una “via al socialismo” diversa dalla Chiesa Madre URSS che, infatti, intervenne coi carri armati anche perchè i due blocchi su cui ruotava la Storia erano adesso stabilizzati: N.A.T.O. da una parte e Patto Di Varsavia dall’altra! Qualche mese prima si era tenuto il celeberrimo XX Congresso del Partito Comunista dell’URSS, dove il segretario generale Nikita Khruščёv aveva cominciato a demolire la “sacralità” della figura di Stalin (simbolo uscito dritto dritto dalla VITTORIA nella Seconda Guerra). Inoltre si era alla vigilia delle primissime imprese spaziali: l’anno successivo i sovietici avrebbero lanciato in orbita per mezzo di un missile una specie di pallone metallico con le antenne chiamato Sputnik.
In quel periodo la stessa linea delle autovetture si era stabilizzata, un tipo di design che – nei tratti più essenziali – possiamo affermare sia sopravvissuto fino a oggi. Infatti, per fare un esempio, la Fiat Nuova 500, la Citroen DS e diversi modelli di auto USA Chevrolet possiedono un aspetto tutt’altro che sorpassato. Inoltre, sulle strade si vedevano circolare sempre più scooter, Vespe o Lambrette che fossero.
L’industria musicale veramente DI MASSA stava sorgendo con la nascita del supporto di vinile, che sostituiva i 78 giri di celluloide e, da questo, la nascita dei Juke Box, in diverse zone del mondo, tra cui gli USA, stavano cominciando a prendere piede i televisori a colori delle origini. Tra le altre cose, non dobbiamo inoltre dimenticare come in quell’anno venne implementato il primo computer con l’HARD DISK!
Il cinema era in pieno fermento, come in una specie di febbre: la Nouvelle Vague in Francia, grandi registi come Federico Fellini, Michelangelo Antonioni e Roberto Rossellini in Italia, gli USA con la forza delle loro produzioni come quelle di Nicholas Ray e Billy Wilder, per non parlare di Orson Welles e delle grandi produzioni hollywoodiane. Nascevano MITI che avrebbero marchiato a fuoco l’immaginario collettivo: Brigitte Bardot, Marylin Monroe, e il giovane ribelle James Dean, corrispettivo in celluloide della Beat Generation che stava rivoluzionando la letteratura USA…e nello stesso tempo i MITI del Western cinematografico come John Wayne e Gary Cooper erano più in forma e virili che mai, ed erano ormai riusciti a contagiare l’immaginario giovanile, “della frontiera”, di tutti i territori N.A.T.O.
In sordina, nel Regno Unito, vi era un gruppo, The Quarryman, il cui leader era un certo John Lennon, e suonavano un genere di protorock chiamato skiffle. Ne avremmo sentito parlare, visto che quei ragazzi serviranno a personaggi come Ervin Laszlo per ristrutturare completamente gli stili di vita di una categoria (successivamente si sarebbe chiamato target), quella dei “giovani”, categoria inesistente in precedenza.
Intanto, lo stesso POSTMODERNO stava sorgendo in sordina in quel centro GEOCRONOLOGICO DI STABILIZZAZIONI STORICHE chiamato 1956. L’acme del MODERNO si stava impercettibilmente trasformando nella sua parodia. Nel percepire il “MOTORE CHE RALLENTA I GIRI” pensiamo a quelle domande al volo fatte da certi giornalisti del Tg3 Regione – già nel 1999, ci sembra – ad alcuni trentenni che uscivano da un locale revival, e uno di questi rispondeva che andava ad ascoltare la Disco Dance fine anni 70 “perchè oggi novità non ce n’erano”, oppure Stefano Belisari (Elio) quando dice che “Le ultime cose interessanti – del rock – risalgono agli anni settanta” e “I pezzi Disco di ieri ci sembrano capolavori perchè erano ancora musica.”
Certo, ma MUSICA all’interno di quel paradigma post-1956 di cui stiamo parlando. Non a caso, tutte le varie trasmissioni basate sui ricordi – radiofoniche, televisive o altro – è molto più frequente che vadano dal 1956 “in giù” piuttosto che dal 1956 “in su”.
 

La consapevolezza, più o meno strisciante e inconscia, di come il 1956 sia stato una sorta di BIG BANG dell’era in progressiva perdita di propulsione dentro cui stiamo tuttora proseguendo, la si può trovare in diversi film: in Pulp Fiction, c’è una scena che viene ambientata all’interno di un ristorante immaginario chiamato Jack Rabbit Slim’s, dove si ballano brani rock proprio di quel periodo esatto, e tutto in quel locale – dall’arredamento al personale – è praticamente un omaggio rumoroso alla seconda metà degli anni cinquanta; in Blue Velvet (“Velluto Blu”) vi sono tantissimi riferimenti a quell’epoca precisa, soprattutto nella colonna sonora. Poi vi è una summa di quell’anno, che è American Graffiti di George Lucas. E vi sono i primi due film della serie “Ritorno al futuro” di Robert Zemeckis incentrati in un continuo RIPENSARE, col pretesto dei viaggi nel tempo a bordo della Lotus, a un collegamento tra il 1955 (anno scelto sia per “arrotondare” sia perchè faceva 30 anni esatti prima del 1985, anno di realizzazione del primo film della serie) e i tempi dell’ “era Reagan” nei quali – aguzzando i sensi – si poteva già percepire la spinta propulsiva discendente verso il TEMPO ZERO, e forse non a caso il secondo film della serie era basato su una serie di viaggi nel tempo incrociati tra il 1955, il 1985 e il 2015, quest’ultima data si può dire abbastanza COINCIDENTE con quella di ESAURIMENTO della linea spaziotempo!

I misteri della cospirazione e della linea spaziotempo 1956

Questo blog ne ha parlato diverse volte. Comunque, cerchiamo di rendere il discorso abbastanza sintetico e semplice. E’ indubbio che lo stile di vita occidentale stia vivendo una crisi, forse più ancora che di valori, di senso e di prospettive. Le forze e gli avvenimenti dell’attuale civiltà sono andati molto più veloci delle maniere con cui vengono descritti. Prospettive inedite riguardanti argomenti dello scibile umano come la Storia – persino quella contemporanea – la fisica e la psico-biologia, faticano a tenere il passo con ciò che viene comunemente conosciuto, il quale è definito “senso comune”.
Anche se non si è complottisti o dietrologi, si percepisce facilmente come vi sia un “dietro le quinte” degli avvenimenti internazionali, non considerato seriamente dal palcoscenico in cui si muove l’informazione dei grandi media.
Lo stare a misurare e calcolare – come fanno gli amici del forum di LuogoComune – le “cose che non corrispondono” alla versione ufficiale degli avvenimenti dell’11 settembre 2001, riteniamo sia un esercizio degno di attenzione, ma non fondamentale, poichè vi saranno sempre coloro (come l’ex attore ora politico Luca Barbareschi) i quali non crederebbero alle teorie alternative sugli attentati di quel giorno famigerato, nemmeno con una calibro 38 puntata alla tempia. Non è dalle prove delle fotografie e dei filmati, e cose di questo genere, che si nota il desiderio di alcuni circoli di potere globale di mantenere un forte potere di condizionamento sulle coscienze della maggior parte degli esseri umani su cui si espande il loro raggio d’azione.
Il cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale (nominiamolo così per capirci, con un’espressione ben nota) si distingue meglio nei dettagli. Mettiamo, nelle droghe e nelle dipendenze spacciate ogni giorno per la felicità del popolo: 1) Sport agonistico; 2) Politica fasulla; 3) Giornalismo colorato imbecille; 4) Alimenti e sostanze che deprimono le facoltà migliori del corpo e della mente; 5) Pornografia; 6) Istruzione manipolata.
Il tentativo di Nuovo Ordine Mondiale – che, a nostro parere, coincide con la Globalizzazione – è quello di estendere in modo massiccio tali condizionamenti, slegandoli totalmente da qualsiasi ente-nazione e facendo sì di renderli quasi TOTALITARI in ogni territorio dell’Impero USA-Nato. L’ “Uomo a una dimensione” descritto da Herbert Marcuse mostrato in maniera EROICA, come in certe pubblicità di campioni sportivi che sponsorizzano aziende multinazionali di scarpe, e che sono le stesse in tutto il mondo.
Questo stadio della Globalizzazione era ben visibile sui media alla fine degli anni novanta, in seguito si è come “meticciato” con la presenza sempre più massiccia della Rete, comunque il ritornello è sempre lo stesso: aziende private in ogni nazione riconosciuta dagli enti globali e svuotata di sovranità, aziende quotate in borsa che fabbricano merci prodotte a basso costo in Asia, Europa dell’est ecc, mercato internazionale, lingua inglese degli aeroporti (e altri NON LUOGHI simili), estrema raffinatezza del linguaggio pubblicitario, raffinata quanto fredda come un pezzo di ghiaccio, e slegata dalle culture locali…
E’ indubbio che, come aveva detto una volta il politico britannico Benjamin Disraeli, The world is governed by very different personages from what is imagined by those who are not behind the scenes. “Il mondo è governato da personaggi ben diversi di quelli immaginati da coloro che non sono dietro le quinte”. Non è ancora stata raggiunta una massa critica di conoscenza e consapevolezza tra la pubblica opinione, di questo fatto semplicissimo, che è solo esagerato da un certo numero di discorsi complottistici, ma che è essenzialmente VERO. Fino a che i molti non si renderanno conto di parteggiare o meno per un candidato politico il quale è esclusivamente un esecutore, nel suo territorio di riferimento, di direttive prese all’estero dai “governi nascosti” (= stegocrazia), tutti questi molti proseguiranno nell’essere sistematicamente ingannati, riponendo fiduce e speranze del tutto in malafede. Fazioni OMBRA le quali sono riuscite in pochi decenni ad avere il controllo della finanza di tutto l’emisfero occidentale, poichè il sistema del denaro fa in modo che in cima alla piramide vi si trovino i più spregiudicati arrivisti, persone che (come disse Sterling Hayden in una scena del film “Rapina a mano armata”), “Al posto del cuore hanno un grosso dollaro d’argento”, magari travestiti da FILANTROPI, i quali ovviamente fanno girare tutto quanto in modo da far sì che le cose funzionino per le loro famiglie – e affiliati – e non nell’interesse di qualcosa che potremmo chiamare “armonia generale”, collegata all’ “armonia Terra-Cosmo.” Se voi già andate sulla banalissima Wikipedia in lingua italiana, e leggete l’articoletto sui Rothschild e qualcosa sui Rockefeller, andando di link in link, solamente già da queste pagine web mainstream potete essere in grado di rendervi conto di come queste due famiglie (e le “organizzazioni non governative” a loro associate) siano riuscite in pratica a GOVERNARE e CONDIZIONARE tutto l’occidente, al di là di qualsiasi frontiera, con la forte influenza data dalle loro conoscenze e dal controllo sull’emissione di moneta, che viene imprestata giocando bene coi tassi d’interesse.
Un cosidetto INSIDER – ovvero un individuo che conosceva molto questi ambienti dall’interno – era il dottor Peter Beter, il quale faceva il consigliere generale della Banca di Washington nel settore import-export, fu candidato governatore per il West Virginia, rappresentante finanziario per importanti compagnie USA, e molto altro. Scrisse un libro Conspiracy against the dollar, “Cospirazione contro il dollaro”, in cui illustrava argomenti riguardanti le mosse delle fazioni ombra per continuare a mantenere il controllo totale sulla finanza dell’occidente anche in seguito allo sganciamento del valore del dollaro dalle riserve auree, dopo il 1971. Inoltre, se qualcuno di voi che sta leggendo questo post conosce bene la lingua inglese, può dare un occhiata a un intero sito web dove sono collezionate le “lettere audio” nelle quali il dottor Beter si dilungava a parlare di ciò che accadeva negli ambienti dove i vari governi ombra si impegnavano a condizionare massicciamente le politiche USA e, di riflesso, di tutto il mondo occidentale. Il dottor Beter scriveva e parlava molto soprattutto negli anni dal 1975 al 1982, periodo comunque cruciale, che gettò le basi finanziarie per la futura Globalizzazione a partire dal decennio successivo.
Un argomento che si era toccato nel precedente post, riguardava il progressivo smorzarsi delle NOVITA’ in un certo ambito musicale nell’attuale LINEA SPAZIOTEMPO. Ciò si potrebbe collegare anche al fumetto, per esempio, ma restando sulla musica, possiamo facilmente notare come quella che potremmo definire “era del rock-pop” sia in uno stato di ultramanierismo decadente senza alcuna via d’uscita, tenuto in vita solo dal mercato. Questo stato di cose somiglia a un limone da cui è stato spremuto tutto il succo. La linea spaziotempo del rock-pop è iniziata UFFICIALMENTE in un anno ESSENZIALE per la storia contemporanea, il 1956, con Jerry Lee Lewis, Little Richard, Billy Haley, Elvis Presley… In seguito, il Rock ha raggiunto la golden age nel decennio 1963-1973, subendo svariate metamorfosi al suo interno, facendo comunque crescere e vivere un aura di MITO TOTALE (contraddistinta anche da “caduti” che si potrebbero considerare come dei MARTIRI) la quale è arrivata fino ai Queen e ai Nirvana.
Questo possibile percorso è di interesse assai elevato poichè, andando a ritroso nel tempo, si potrebbe giungere fino al mago e occultista britannico Alesteir Crowley (dei suoi possibili legami col Rock abbiamo già parlato) e, comunque, è un fatto che i tantissimi gruppetti Rock i quali si propongono e pubblicizzano sui Social Network facciano parte di un fenomeno assolutamente inflazionato, e la celeberrima rete MTV può solo proporre miti del Rock di ieri perchè del Rock di oggi miti non ne esistono affatto, anche se magari hanno una tecnica prodigiosa e ci mettono tutta la passione possibile.
Questo discorso lo si può fare anche con altri fenomeni Pop, la stessa Madonna-LuisaVeronicaCiccone appena venticinque anni fa, era senz’altro molto meglio di diverse giovani di origine ispanica oggi in circolazione, eppure qualche cantautore italiano già all’epoca si lamentava della “spazzatura musicale”. Vinicio Capossela e Max Gazzè saranno pure dei grandi artisti del nostro oggi, ma NULLA, proprio NULLA possono di fronte a dei MITI ASSOLUTI come Fabrizio De Andrè, Giorgio Gaber, Luigi Tenco o anche solo Lucio Battisti, proprio perchè questi ultimi sono vissuti nel PIENO di un’Era musicale-pop costituzionalmente mitica, perchè non si era ancora raggiunto un livello assai elevato di inflazione e di pesantezza asfittica di una linea spaziotempo iniziata, come abbiamo scritto prima, nel 1956.
Vi sono queste radio che trasmettono classici pop-rock (come abbiamo già accennato l’altra volta), i quali possono essere solo “di ieri”, poichè OGGI classici non ne possono esistere (e non perchè lo saranno un “domani”, sia chiaro!), la musica radiofonica di oggi sa generalmente così di “già sentito”, che molta roba trasmessa da Radio Nostalgia, Radio Babboleo Suono, Radio Capital, risalente agli anni 70-80, non può altro che essere definita come Grande Musica, soprattutto la DiscoDance e molti brani NewRomantic e New Wave. E, parlando di queste radio, spunta nuovamente fuori quell’anno, “da cui tutto è iniziato”, il 1956, poichè, ricordando una emittente radio del tipo di quelle che abbiamo citato poco fa, che non esiste più, Radio 105 Classics, ci viene in mente come i brani più remoti, indietro nel tempo, che trasmetteva – oltre alla maggior parte dei 70-80 – risalivano proprio al 1956!
Ora, il trionfo della BANALITA’ della Globalizzazione – messa in opera da quei gruppi ombra che abbiamo citato prima – potrà in qualche modo essere relazionata a questa perdita di MITO riguardante la linea spaziotempo del Pop-Rock, l’inaridirsi di un terreno fertile di leggenda dovuto…esattamente a una specie di perdita di propulsione temporale in attesa di cosa?…di un “atterraggio” sul TEMPO ZERO?

La sindrome della Fortezza Bastiani e la teoria del coperchio (o della pentola)

Qualche tempo fa abbiamo scritto che un giorno avremmo dibattuto a proposito della “Sindrome della fortezza Bastiani” e della “Teoria del coperchio.” E’ passato più di un anno da quel post di Civiltà Perdute, e adesso finalmente abbiamo intenzione di scriverne.
Nel romanzo “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, vi è un personaggio, il tenente Giovanni Drogo che, assieme alla struttura militare di cui fa parte (la “Fortezza Bastiani” appunto) passa la sua intera esistenza ad attendere dal confine della collinetta dei nemici che non arriveranno mai all’orizzonte, anche se le loro gesta – di anni e anni prima ormai – erano leggendarie.
Quella struttura militare, che attende per decenni l’arrivo di un nemico sempre assente, ha però creato abitudini, condizionamenti e convenzioni i quali sono difficili da smantellare, e proseguono indefinitamente.
Ora, la metafora del libro di Buzzati abbiamo voluto leggerla in due maniere:
 

1) pensando alle situazioni che continuano a rimanere in piedi in modo ostinato anche se la funzione per cui esistevano ha perso il suo perchè. E pensiamo proprio a diverse istituzioni esistenti ancora oggi, le cui cerimonie sono finalizzate alla perpetuazione di riti i quali non hanno più alcuna utilità, e possono magari continuare ad averla solo a condizione di suggestionare la pubblica opinione a pensarla in un certo modo, e a PENSARSI in un certo modo. Quindi rimangono in piedi solo grazie a un subdolo inganno, non avvertito e sospettato da coloro che sono “guidati” da queste istituzioni;
2) “Fortezza Bastiani” nel senso che gli viene dato dall’omonima canzone di Franco Battiato e Manlio Sgalambro contenuta nell’album “Dieci Stratagemmi” del 2004, ovvero divisione netta tra i – presunti – PULITI etici e morali e il mondo barbaro che si trova “là fuori” da cui doversi difendere con le armi della cultura (e dell’intelligenza o dell’intelletualità?). Questa idea militare di chiusura degli artisti e dei poeti nei confronti del “natio borgo selvaggio” è una scelta che abbiamo visto spesso fare (in particolar modo da personaggi non famosi ma che avrebbero voluto esserlo) però, a nostro parere, non paga affatto. Non è conveniente storcere il naso di fronte alle manifestazioni del nostro oggi anche quelle più scadenti e barbare, di fronte a “generazioni senza più passato/ neoprimitivi” (come dicevano Battiato e Sgalambro già nel fondamentale 1998) davanti alla nostra realtà post-postmoderna nella quale la DECADENZA è connaturata. E con questo termine – vogliamo precisarlo – non si intende affatto qualcosa di crollato, di malridotto ma, semplicemente, una ripetizione meccanica e senza vita di cose “che hanno già dato”, di clichè esausti. La descrizione di certi occupanti della Polonia durante il nazismo e la guerra, fatta da Curzio Malaparte nel romanzo “Kaputt”, il governatore nazista di Varsavia che sta parecchio tempo a dilungarsi sui quadri del XVI secolo e sul voler creare un ambiente risorgimentale nella sua dimora, mostra di avere una furia decadente mica da ridere, Riccardo Muti che produce direzioni di orchestre le quali svolgono musiche dei maggiori maestri classici come un bambino che produce formine di sabbia in spiaggia, sembra nato – oltre che in frac – con il talento per un decadentismo senza limiti. I giovanissimi cantanti che escono da “Amici” o da “X-Factor” immaginando di poter essere i nuovi Claudio Baglioni o Tiziano Ferro, o le nuove Laura Pausini – sono campioni della decadenza più assoluta, nuotano nel RISAPUTO e nel GIA’ SENTITO con la destrezza di pesci ammaestrati.
Ma, a nostro parere, il rimedio di trincerarsi dentro la “Fortezza Bastiani” in compagnia, mettiamo, di Pier Paolo Pasolini o di Cesare Pavese o altri, è un rimedio peggiore del male poichè innalza muri invece di farli crollare tutti.

La “Teoria del coperchio” la si potrebbe più propriamente chiamare “Teoria della pentola”, e abbiamo già cominciato ad accennarne nel post precedente.
Questo blog si chiama “Civiltà Perdute” dando a questa espressione contenuta nel titolo un doppio significato: da una parte noi siamo persuasi che l’attuale civiltà industriale verrà completamente DIMENTICATA, come se non fosse mai esistita, dopo essere stata spazzata via nei prossimi anni. Una cosa che fa pensare è la durata del CEMENTO. Questo materiale che ha invaso il mondo ha origine dal XIX secolo ha una composizione chimica la quale non si sa bene se potrà durare come i materiali da costruzione classici sopravvissuti per secoli. Potrebbe benissimo darsi che mutazioni atmosferiche o di altro tipo (magari a opera di tempeste solari anomale o cambiamenti elettromagnetici del Campo che circonda il pianeta) potrebbero fare sbriciolare una gran quantità di opere costruite con materie cementifere industriali, forse tutte.
L’altro significato di “Civiltà Perdute” riguarda tutta la Storia sconosciuta del Pianeta Terra, della razza umana, tracce di insediamenti in luoghi e in tempi non considerati dagli accademici delle maggiori università o datazioni diverse, altrettanto non considerate dai personaggi che rappresentano il credo scientifico ancora prevalente.
Il mito del PROGRESSO dal passato al futuro è un mito ASSAI moderno, come è stato detto precedentemente, risale al XVIII secolo, al sorgere della cultura protocapitalista.

 

Il tempo STORICO è un tipo di percezione cronologica che ha il suo fulcro nei testi sacri dell’Occidente, come la Torah e la Bibbia. Nella completa felicità NON EGOICA e nel completo equilibrio, il tempo si mostra per ciò che è realmente: una SPIRALE che fa giri sempre più piccoli, fino ad arrivare a un PUNTO ZERO.
La percezione del TEMPO LINEARE, per mantenersi tale alla nostra attenzione – il cosiddetto SPAZIOTEMPO (ricordiamo, unicamente legato ai moti della Terra, non a quelli del cosmo) – ha bisogno di essere costantemente attiva. La STORIA ha il compito di rendere questa percezione sempre agitata come, appunto, l’acqua che non deve mai smettere di bollire dentro la pentola.
Immaginiamo che all’interno di questa pentola vi sia un OGGETTO, la visione di questo oggetto dentro l’acqua, se questa bolle, ne risulta deformata. Questa deformazione dell’oggetto la possiamo chiamare Tempo Lineare. Il mondo è pieno di persone – compreso chi sta scrivendo in questo momento – che fanno, fanno, fanno, senza un attimo di tregua. Ogni conservazione delle abitudini risulta sempre più priva di senso eppure quanta energia si riserva – sempre facendo – nel mantenere in moto le abitudini. Vogliamo domandare a qualcuno quali siano stati, se ce ne sono stati, i film, i libri, le canzoni, gli uomini politici, le opere musicali, “che faranno EPOCA” usciti nel presente anno 2010? Mi basta ascoltare Radio Capital, Radio Nostalgia, Radio Babboleo Suono, e altre di questo tipo per constatare come, nell’attuale linea temporale post-1956, la conservazione della abitudini ha raggiunto il livello massimo e, sempre nell’attuale linea temporale, la novità e l’originalità ha raggiunto il livello minimo. Ciò deve essere FISIOLOGICO. In qualche maniera – ancora non del tutto nota – le forze che tengono acceso il fornello il quale fa bollire l’acqua all’interno della pentola, stanno perdendo la presa, e il fuoco si sta abbassando, e si abbasserà ancora e ancora, fino a raggiungere il livello ZERO della spirale – molto indicativamente il giorno 21 dicembre 2012, ma non è assolutamente certo, diciamo “un giorno del futuro prossimo.” Ogni proposito di Grande Guerra – contro l’Iran per esempio – pare costantemente minacciato e nello stesso tempo bloccato (reazione uguale e contraria quasi contemporanea), ogni forza politica – parliamo dell’attuale scenario in Italia – vive un ristagno costante, un “lago melmoso”, per dirla con Fabio Marchesi. Dall’ex imprenditore di cui non si è fatto altro che parlare di lui dal 2001 in poi, a quel Movimento sponsorizzato da un ex comico a, soprattutto il partito nelle cui fila – tantissimi anni fa – militavano sedicenti comunisti, il quale pare essere diventato il corrispettivo politico di un NON LUOGO, come per esempio gli aeroporti.
Originariamente, questa “Teoria della pentola” la si era annunciata come “Teoria del coperchio”, poichè tutto il fracasso generato – ricordiamo, apposta! – dall’attività frenetica e rumorosa del tempo storico lineare dal passato al futuro, è come un coperchio che chiude e nasconde una realtà molto più affine a come stanno veramente le cose nel pianeta di cui siamo gli abitanti.
Possiamo suggerire che le azioni migliori in questo periodo saranno quelle in conformità con l’andamento della spirale del tempo, ovvero non quel tipo di attività che si prefigge un ipotetico “cambiamento” ma che in realtà fornisce continuità alla conservazione dell’abitudine. Comunque, l’ultima frase richiama una complessità (e soprattutto un’ambiguità) non facile ora da illustrare con chiarezza, anche se ci siamo sforzati di farlo.