L’assassinio di Soleimani, i cicli Saturno-Plutone e la congiunzione del 12 gennaio

Ciao a tutte-i.
Non so se è già successo e quando, ma mi ha molto colpito notare che fra qualche anno ( 2020 ) avremo un momento in cui , tra marzo e aprile, il gruppo di super tosti pianeti [Marte, Saturno, Giove, Plutone] sarà in transito , congiunto al grado due a due e comunque tutti insieme mi pare a una manciata di gradi, in Capricorno e poi tra Capricorno e Acquario proprio mentre il Sole sarà in Ariete.

Confesso che mi sono venuti i brividi.. mi sa di evento epocale e sconvolgente, non fosse altro immaginando che bambini Ariete potranno nascere con uno stellium del genere!

Lo so che è molto avanti, lo so, ma vi va di parlarne? Scioccamente non ho guardato dove sarà Urano nello stesso periodo, provvederò.. .
A presto, spero. 

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in un messaggio del 5 dicembre 2014  su

https://lachiomadiberenice.forumfree.it/?t=69946801

Qassem Soleimani, il generale più potente dell’Iran. Ucciso il 2 gennaio da un drone USA. A questo proposito se ne sono viste e lette di ogni tipo in questi giorni ma nesssuno (e se non nessuno molto pochi) ha previsto un evento di magnitudine considerevole, qual è appunto l’uccisione di Soleimani, intorno alla scadenza del ciclo Saturno-Plutone, tra la congiunzione dei due pianeti in Bilancia nel 1982 e la loro congiunzione in Capricorno proprio in questo gennaio 2020, giusto alla fine di un ciclo nel cui periodo di tempo, come si vedrà, sono comprese le tensioni militari-terroristiche tra l’Occidente e il Medioriente la cui origine risale a quarant’anni fa.

Quando in questo blog ci si dedica ai cicli storici, qualcuno potrebbe domandare su che cosa si basano tali cicli. Come mai ne esistono di 25, 32, 52, 88 anni. La scelta parrebbe arbitraria poiché non viene spiegato perché proprio quella durata. Quindi qualcuno potebbe obiettare che degli avvenimenti confrontabili l’un l’altro a una determinata distanza di tempo sono in realtà frutto di analogie basate su pure coincidenze misurabili con la statistica e, partendo da questo presupposto, una grande quantità di cicli basati su qualsiasi tipo di periodo temporale potrebbe essere da chiunque facilmente trovata.

Infatti, se un ciclo di determinati anni non viene illustrato, non viene descritto come facente parte di un determinato contesto coerente, e viene presentato così, nudo e crudo, mostrando solo gli avvenimenti presumibilmente analoghi fra loro, è facile fare tutte le obiezioni possibili e dire per esempio: <<Te ne trovo quanti ne vuoi di cicli di qualsiasi numero di anni partendo da eventi analoghi a una certa distanza di tempo l’un l’altro!>>

Quindi, per premunirsi da obiezioni di questo genere, è utile contestualizzare un certo ciclo. Stabilire in qualche modo il suo senso. Un sito web che consiglio a tutti coloro che si interessano alla ciclicità degli avvenimenti storici è http://cyclesofhistory.com/

Nel suo studio sulle ciclicità storiche si basa sugli allineamenti planetari, sul ciclo tra una congiunzione e l’altra di due pianeti. E ognuno di questi cicli planetari ha un suo perché, una sua spiegazione contestuale (giustizia sociale, sviluppo delle ideologie e delle tecnologie, ascesa di grandi sviluppi culturali della storia…)

E’ degno di nota il fatto che il ciclo compreso tra la congiunzione di due pianeti non si ripresenta MAI con la stessa identica durata anche se comunque la durata tra le due congiunzioni è ANALOGA un ciclo dopo l’altro. Per esempio, il ciclo Saturno-Plutone di cui parleremo ha una media di 33 anni: quello cominciato nel 1947 dura 35 anni e finisce nel 1982, all’iniziare di quel ciclo che termina nel 2020, per la precisione tra pochi giorni, il 12 gennaio, durando quindi un po’ di più della media: 38 anni, comunque come si vede la durata non è tanto diversa tra l’uno e l’altro.

Il ciclo Saturno-Plutone è quello dagli autori del sito nominato “della ‘trasformazione violenta’ “: nel ciclo ancora precedente, iniziato nel 1914 e finito nel 1947 (33 anni) fu contenuta ciò che lo storico Hobsbawm ha chiamato “L’età della catastrofe” nel suo libro “Il secolo breve” (due guerre distruttive e mondiali), compiendosi la transizione tra la cosiddetta belle epoque-progressive era di fine ottocento-inizio novecento e il reset dopo la seconda guerra mondiale; il ciclo 1947-1982 comprende quella “guerra fredda USA URSS” la quale fu un modo per creare una struttura – all’inizio rigida quanto instabile – capace però di essere poi l’ “utero” di quella grande trasformazione che produsse i missili, i satelliti, i viaggi nello spazio, le super-armi nucleari, i cambiamenti nella musica e nel cinema e le tecnologie informatiche sempre più disponibili a chiunque.

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Nel ciclo che tra pochi giorni avrà fine, quello 1982-2020, la “trasformazione violenta” è come un RICORSO del ciclo 1914-1947, solo che in questo caso non ci sono state “guerre mondiali” ma il “fondamentalismo islamista” basato sul terrorismo accompagnato da tutte le turbolenze politiche. E la gran quantità di guerre locali dovute alle macerie del crollo dell’URSS e dunque del sistema bipolare, guarda caso iniziato più o meno all’inizio del 1947-1982.

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Questo ha coinciso con un Occidente perduto nei suoi molteplici problemi, dovuti alla maturazione di ciò che ha fatto emergere la “trasformazione violenta” del precedente ciclo Saturno-Plutone 1947-1982, una maturazione che però nel 1982-2020 (in particolar modo nella sua seconda metà) si è come sempre più mutata in putrefazione, anche se si sono poste le basi per ciò che si svilupperà nel successivo ciclo che partirà con la congiunzione del 12 gennaio, ciclo che a sua volta si concluderà con la prossima congiunzione Saturno-Plutone che dovrà esserci dopo il 2050.

Le “violente trasformazioni” sono quelle in atto tra la conservazione, la stabilità, lo status quo (Saturno) e le spinte al novità e al cambiamento, (Plutone). Nei cicli “ascendenti”, come quello 1947-1982 (o il ciclo conclusosi nel 1914) le caratteristiche di Plutone si esplicano in modo più costruttivo ed elevante mentre nei cicli “discendenti” (1914-1947, 1982-2020) le stesse caratteristiche si esplicano in modo più distruttivo e “resettante”.

A metà del ciclo vi è l’OPPOSIZIONE tra i due pianeti, in cui emerge più nettamente la “trasformazione violenta”. Nel 1947-1982 a metà anni ’60, con l’esplodere delle contestazioni giovanili, della corsa allo spazio, dei cambiamenti nella musica e nel cinema e della guerra in Vietnam; nel 1982-2020 l’opposizione avviene poco dopo la metà del 2001, con l’esplodere conclamato della “guerra al terrorismo” su tutti gli schermi e la contemporanea assenza di ogni cosa in Occidente che non fosse un ibrido tra conservazione e distruzione.

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Congiunzione

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Opposizione.

Congiunzione=inizio, opposizione=picco di ciò che è iniziato nell’inizio del ciclo (quando viene raggiunto un punto elevato di chiarezza riguardante il periodo)  e si entra nel momento calante – verso fine ciclo – quando i frutti seminati vengono raccolti e si va verso un reset per poi ripartire.

La nuova congiunzione del 12 gennaio 2020 potra essere importante perché, oltre ad accompagnarsi alla congiunzione ventennale Giove-Saturno (l’ultima prima di questa avvenuta nell’anno 2000) avverrà nello stesso anno della cosiddetta “Grande congiunzione” che pare attesa dagli astrologi da tempo e che riguarderà i pianeti Marte, Giove, Saturno e Plutone.

Ci tengo però a chiarire che “Civiltà Scomparse” NON E’ un blog di astrologia, soprattutto non vuol lasciare intendere di appartenere a coloro che vedono l’astrologia alla stregua di “gli ‘influssi’ degli astri sugli avvenimenti terrestri e sulle vicende umane”: qui non si vuole riferirsi a nessun “influsso”, qui si cerca semplicemente di far intuire come ci siano dei funzionamenti dello sviluppo dello spazio-tempo, delle sue qualità intrinseche quanto mutevoli in un modo preciso, che danno origine a dei ben determinati fenomeni – riconoscibili da chi “ha imparato a vederli” – i quali a loro volta generano ambienti propizi al manifestarsi, all’attivarsi da parte della mente collettiva, di ben precisi tipi di avvenimenti in un determinato periodo e non di altri.

Tutto questo noi l’abbiamo chiamato SINCRO-CICLOLOGIA poiché riteniamo abbia a che fare con la manifestazione più singolare della mente collettiva, ovvero le sincronicità, le quali nei casi che illustriamo si manifestano in ritmi dello spazio-tempo storico (per noi occidente-centrico) i quali volendo, come in ciò che stiamo presentando in questo articolo, possono essere “mappati” anche attraverso gli allineamenti astrali, dunque attraverso la disciplina definita come “astrologia”, per molti una pseudo-scienza da minimizzare e ridicolizzare anche se comunque è frutto di una cultura, le cui origini si perdono nella più remota umanità e il cui orizzonte va nel più remoto futuro della specie di cui facciamo parte.

Verso la fine del precedente ciclo Saturno-Plutone tra la loro congiunzione del 1947 e quella del 1982, l’inizio inizio di ciò che si svilupperà nel ciclo 1982-2020 abbiamo modo di vederlo nell’anno 1979, un anno importantissimo, davvero di svolta forse assai più di quel 1989 della “caduta del muro” molto più spesso citato. Il 1979 fu l’anno della presa del potere dei rivoluzionari islamici in Iran capeggiati da Khomeini, tra i cui rivoluzionari vi fu anche lo stesso Soleimani, fu l’anno dell’invasione dell’Afghanistan da parte dell’URSS contro cui si combattè una resistenza islamica – aiutata dagli USA – tra cui vi furono futuri fondamentalisti come i talebani e Osama Bin Laden, fu l’anno inoltre dell’elezione della Thatcher a premier britannico oltre che l’anno di cui Saddam Hussein prese in potere in Iraq. Ciò che vediamo succedere ora in qualche modo c’era già quarant’anni fa.

http://cyclesofhistory.com/violenttransformation-1982-2020/

TRASFORMAZIONE VIOLENTA – TERRORISMO FONDAMENTALISTA [e non solo] (Saturno / Plutone) 1982-2020

(Ciclo di 38 anni)

Il ciclo Saturno-Plutone 1982-2020 inizia nel novembre 1982. Raggiunge la sua quadratura ascendente (+90 gradi) nel marzo 1993 e la sua opposizione nell’agosto 2001. La quadratura discendente (+270 gradi) la si vede nel novembre 2009. Il ciclo Saturno-Plutone successivo inizia nel gennaio 2020.

La congiunzione Saturno / Plutone del 1982 (se limitiamo la nostra attenzione al periodo ottobre 1981 – ottobre 1983, quando i pianeti erano separati di dieci gradi) coincide con un grande cambiamento strutturale di enorme significato globale futuro: il riposizionamento dell’Islam nell’arena geopolitica e la semina del terrorismo fondamentalista, i cui frutti più manifesti avranno modo di essere visti durante l’opposizione dei due pianeti.

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In quello stesso 1981-1982 si imposero personalità come quelle di Thatcher e di Reagan, le quali iniziarono un’agenda politico-economico-finanziario-militare diversa di 180° da quella del ciclo 1947-1982. La loro bandiera ideologica sotto l’insegna del “laissez faire”, de “la mano invisibile dei mercati”, di “lo stato e la politica dello stato non devono intervenire nell’economia e nella finanza”: tutte parole d’ordine che sarebbero state LEGGE per tutto il ciclo 1982-2020 fino alle loro estreme conseguenze. Lo stato e la politica dovevano fare i “Ponzio Pilato”  e lavarsene le mani dei mercati i quali avrebbero fatto la giusta economia allocando efficacemente le risorse sotto la legge automatica e meccanica della domanda e dell’offerta.

Vedere anche Specularità quarant’anni dopo (Callaghan – Carter, Thatcher – Reagan, May – Trump)

In quello stesso 1981-1982 cominciò a diffondersi la musica elettronica synth dalle radio, diventata “pop” a differenza dei decenni prima (in cui la synth non lo era “pop”) e quindi percepita come novità. Anche di questo ce ne sarebbe da discorrere, estendendolo magari anche a quella “vaporwave” degli ultimi anni la quale ricicla e riutilizza proprio quelle sonorità synth pop radiofoniche da classifica.

L’unico altro grosso avvenimento di quel periodo conclusivo-seminale (e periodo congiuntivo tra i due cicli) 1981-1982, la guerra tra Gran Bretagna e Argentina sullo status delle Isole Falkland, non avrebbe poi portato a ripercussioni globali significative nel seguito del ciclo, probabilmente perché non aveva sufficiente massa simbolica per stimolare la mente collettiva.

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La morte del segretario del partito comunista dell’URSS (Pcus) Leonid Breznev, avvenuta proprio in quel novembre 1982 di inizio ciclo – l’ultimo segretario URSS “vecchio stile” che durava dai tempi dell’opposizione del ciclo 1947-1982 (metà anni ’60) – sarebbe negli anni seguenti invece decisamente stata vista come l’inizio della fine per il sistema sovietico, anche se magari all’epoca erano in pochi a prevederla.

In quel convulso 1981-1982 avvengono gli omicidi del presidente Anwar Sadat d’Egitto, del presidente e del primo ministro iraniano, del presidente eletto del Libano e del primo ministro di Grenada insieme al tentativo di assassinio del presidente Reagan, di papa Giovanni Paolo II, dell’ ambasciatore israeliano a Londra e presidente iracheno Saddam Hussein. In Italia venne scoperta la loggia massonica P2, le Brigate Rosse spararono le loro ultime cartucce, cominciarono a diffondersi i canali tv di Berlusconi e il direttore bancarottiere del Banco Ambrosiano Roberto Calvi venne presumibilmente ucciso a Londra, trovato appeso sotto un ponte.

Inoltre, la struttura del governo viene rovesciata in Bangladesh e Guatemala, sostituita in Cina e Portogallo e gravemente minacciata in Polonia e Assam. Gli israeliani bombardano una centrale nucleare in Iraq e le guerre Iran-Iraq e URSS-Afghanistan entrano nel vivo.

Ci sono altri sviluppi seminali, come per esempio l’Unione Europea inizia ad ampliare i suoi membri e fa piani per rafforzare la cooperazione monetaria e l’immagine internazionale della famiglia reale britannica si trasforma, col matrimonio tra Carlo e Lady Diana (il loro primogenito William, forse futuro re, vedrà i natali nel solstizio d’estate del 1982).

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Già ben prima di venire a conoscenza di questo ciclo avevo “subodorato qualcosa” visto che un po’ di anni fa misi nel blog questo breve post:

https://civiltascomparse.wordpress.com/2013/12/09/breve-appunto-veloce-su-grace-kelly/

Nel 1982 vengono dunque “gettati i semi” del fondamentalismo terrorista e se ne inizierà a raccogliere i suoi frutti a partire dalla quadratura ascendente dei due pianeti (fine ’80 inizio ’90) fino alla loro opposizione intorno a metà strada tra il 1982 e il 2020 (fine ’90 inizio 2000).

Possiamo quindi già vedere qui gli elementi chiave delle questioni politiche mondiali occidente-centriche tuttora presenti, per gran parte dominate da ciò che è generalmente chiamato “fondamentalismo (islamico) terrorista” ma che, visto da un’altra ottica lo si potrebbe anche definire come “lo scontro tra la globalizzazione economico-finanziaria a guida USA (retta da da democrazie formali consumiste)  e i gruppi fondamentalisti rappresentanti i tradizionalismi familiari, religiosi e autoctoni.

Quindi questo scontro è lungi dal ridursi solo alla diatriba tra “fondamentalismo islamico” e “occidente globalizzato”: pensiamo infatti a cosa successe nel luglio 2011 in Norvegia quando un fondamentalista sì ma OCCIDENTALE ammazzò quasi cento persone in un azione terroristica (il ciclo allora era in quadratura tra i due pianeti).

Anche l’attuale diatriba in corso “sovranisti vs globalisti” potrebbe essere inserita in questo quadro d’insieme dal momento che tra i cosiddetti “sovranisti” si possono trovare sostanzialmente dei “fondamentalisti” anche se magari, oltre che al globalismo “della finanza apolide”, vanno contro agli stessi islamici, da loro visti come “quelli difesi dai globalisti ‘radicl chic’ “, assieme al “mondo LGBT”, ai “clandestini” e al “transumanesimo”.

Ciò che ho appena scritto fa capire quanto lo scontro in atto iniziato a inizio ciclo, in questa fine ciclo si estende ben oltre il “fondamentalismo islamico”.

Le azioni terroriste hanno iniziato a evidenziarsi globalmente a partire dagli anni ’70 ma i gruppi che le organizzavano avevano obiettivi politici più che ideologici-religiosi (in linea con un certo spirito di quel ciclo, legato più alla politica e agli stati che all’economia e alla finanza).

Nel 1981-1982 le cose cominciano a cambiare anche se a quei tempi la definizione “fondamentalismo islamico terrorista” la si può trovare più facilmente nei documenti segreti che nella programmazione tv. Vedremo questi argomenti emergere decisamente sui mass media a partire dalla quadratura crescente Saturno-Plutone del 1993-1994 e iniziare a proliferare sugli schermi sempre di più fino ad esplodere in tutti i sensi quando i due pianeti raggiungono il massimo angolo di opposizione a partire da luglio-agosto 2001 con Saturno in Gemelli e Plutone in Sagittario. Mesi in cui la “trasformazione violenta” era più che mai (mediaticamente) violenta: pensiamo anche al culmine a Genova delle proteste contro il G8, per esempio. Oppure si pensi anche al “delitto di Novi Ligure” del febbraio 2001, che imperversò sui mass media quando l’opposizione cominciava già a esserci visto che il suo inizio fu nell’agosto 2000.

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I movimenti fondamentalisti condividono un’ostilità comune verso i modi con cui vengono corrotte le società islamiche tradizionali dal globalismo occidentalista secolarizzato il quale viene percepito come una continuazione del colonialismo e dell’imperialismo (emersi nel ciclo saturniano-plutoniano finito a inizio anni 10 del XX secolo) con altri mezzi. L’obiettivo del fondamentalismo è quello della purificazione dai mali del secolarismo, ateismo, alcool, droghe, permissività sessuale e frantumazione della famiglia.

Nell’ultima fetta del 1982-2020, come abbiamo già visto, questo conflitto tra “tradizione” e “modernità” sarebbe emerso netto anche nel cuore dei paesi occidentali, anzi tra coloro che si sentono “più occidentali di tutti”, cosa già un po’ successa ai tempi 2001-2004, in cui però gli occidentalisti erano esclusivamente “contro il fondamentalismo islamico e i ‘clandestini’ ” e tutt’altro che “contro i mercati e la globalizzazione”. A differenza di questi ultimi anni.

D’altra parte, questo sistema occidentale che si difende con la “guerra al terrorismo”, in seguito alla già citata “‘ rivoluzione’ Thatcher-Reagan” è retto sulla prevalenza dello scambio economico-finanziario nei rapporti tra gli individui, senza alcuna autorità morale a guidarlo e senza alcuna coesione sociale oltre quelle formali.

Inoltre, nonostante i progressi scientifici soprattutto nella ricerca medica, un gran numero di umani è assalito da nuove malattie fisiche oltre a nuove ansie e nuove nevrosi – dovute anche a un tipo di mondo basato sulla produzione senza fine di nuovi prodotti da vendere attraverso ogni tipo di marketing, che prolifera anche attraverso quella internet di cui si è vista l’emersione proprio durante la quadratura crescente tra marzo 1992 e aprile 1994, con Saturno in Acquario e Plutone in Scorpione, nello stesso periodo in cui vi furono l’attacco al World Trade Center nel febbraio 1993 e l’attacco a Hebron nel febbraio 1994.

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L’opposizione iniziata nell’agosto 2000, raggiunse il suo culmine in agosto-novembre 2001-marzo 2002 e durò fino a marzo 2003 quando nell’equinozio fu scatenata quella seconda o terza “guerra del golfo” che spazzò via Saddam Hussein; guarda caso il 6 febbraio e il 24 marzo 2003 l’opposizione tra i due pianeti giunse a un grado di prossimità correlato sia al febbraio 1993 sia al settembre 2001, date in cui avvennero entrambe le azioni terroristiche con epicentro le torri gemelle.

La maggior parte delle azioni terroristiche suicide sono avvenute in prossimità dell’opposizione di questo ciclo, sia in entrata sia in uscita da essa.

Ciò che rende più sorprendente questa correlazione è il fatto che dopo l’agosto 2003, quando ormai l’opposizione stava mutando in trigono, la frequenza degli attacchi suicidi mostra una forte flessione e la frequenza si abbassa ancora dopo il marzo 2004 e non raggiungerà mai più i livelli del 1996-2003.

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Questo aspetto si è avuto modo di notarlo ancora di più nella parte discendente del ciclo, a partire dalla quadratura cominciata nel novembre 2008 e proseguita fino all’agosto 2011. Da quel momento lì in poi si sono aperti nuovi fronti di conflitto (Libia, Siria) i quali sono divenuti sempre più complessi, ingarbugliati e sempre più difficili da descrivere da parte dei vecchi mass media. Questo lo si è cominciato a vedere nettamente nel 2014-2015, con l’ascesa del “califfato” ISIS o ISIL nei territori dei conflitti in Iraq e Siria (aperti rispettivamente in opposizione – in uscita – e quadratura Saturno-Plutone) e con gli interventi bellici dei due paesi euro-asiatici Turchia e Russia. E questi due paesi assieme ovviamente a un terzo, l’Iran (senza contare i territori di Israele e Libano) sono centrali nel processo di avvicinamento del ciclo alla congiunzione del 2020.

In quest’ultimo percorso del 1982-2020 sono in affanno i mass media (“gerarchici” “da uno a molti dall’alto verso il basso”, “i mezzobusti che ci spiegano il mondo”) per via dell’emergere sempre più netto dell’influenza delle informazioni alternative su internet, le quali comunque, nell’attrito con le “informazioni ufficiali” rischiano di rendere ancora meno decifrabili i conflitti in corso.

Nel percorso del ciclo verso la nuova congiunzione del 2020 vediamo come ciò che nel 1996-2003 si manifestava perlopiù con forti, gravi, ripetute e frequenti violenze (terroristi suicidi tra la folla) ora, nonostante i morti vengano sempre mietuti purtroppo, diviene però sempre più una “info-war”, una guerra d’informazioni spesso contraddittorie proprio perché la guerra è divenuta talmente asimmetrica da risultare poco comprensibile e sempre meno adatta a quelle descrizioni in cui amici e nemici sono mostrati in modo chiaro e netto alla platea.

Un’ulteriore utile lettura è questo articolo del mio collega di “Il mondo simbolico” di esattamente tre anni fa, da cui traggo questo pezzo, da me visto un po’ come un riassunto di gran parte di ciò che ho scritto:

Se la congiunzione Giove-Saturno porterà ad un “nuovo inizio” nel prossimo decennio, traghettandoci in un nuovo ciclo di 20 e 200 anni, anche l’attuale congiunzione Saturno-Plutone inizia e conclude un processo partito dall’inizio degli anni ’80, ovvero gli ultimi scampoli della post-modernità, un ciclo che si ripete ogni 33 anni
Da considerare che questa congiunzione nella sua fase finale avviene come già affermato in Capricorno segno della praticità, del potere, delle ambizioni e non è un caso che quando questi due pianeti si trovano in questo segno avvengono spesso svolte autoritarie, quindi sarà un periodo critico proprio per la possibilità di una svolta appunto autoritaria e repressiva che potrà far resuscitare fantasmi che pensavamo relegati al passato. Prima dell’alba vi è sempre il tramonto e la notte.
I vari cicli tra Saturno e Plutone si svolgono alternativamente in opposizione o come nel nostro caso in congiunzione. La congiunzione di questi due segni porta sempre a periodi di maggior accentramento di potere, mentre l’opposizione ad una decentralizzazione.
Questo ciclo è iniziato nel 1982 e terminerà anch’esso nel 2020, si comprende quindi come il prossimo decennio vedrà una svolta a 180° della nostra realtà, anche considerando il tutto da un punto di vista solamente astrologico.

E c’è sembrato notevole il fatto che Goro Adachi sia stato tra coloro che hanno previsto il probabile scatenarsi di un grosso evento a inizio mese, tenendo però presente non la congiunzione Saturno-Plutone del 12 gennaio ma la particolare posizione della stella Sirio, la stella più luminosa.

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Esattamente alla mezzanotte del nuovo giorno dell’anno la stella più brillante, Sirio – la “stella del cane” – raggiunge la sua maggiore altitudine nel cielo locale incrociando il meridiano sud 180 gradi dal Sole (“culminazione”).

Solo in questo giorno speciale ogni anno vediamo dunque questo magico allineamento produrre un tale spettacolo “così in alto così in basso” così come un antico orologio cosmico segnare la mezzanotte.

Quest’anno, però, tale allineamento tra Sirio e il Sole attraverso il “meridiano della mezzanotte”, avrebbe avuto una singolarità in più perché sarebbe avvenuto in concomitanza  con la posizione della stella nana Sirio B orbitante intorno a Sirio A, terminando il ciclo di 50 anni ritrovandosi nella stessa posizione (il punto più lontano dalla stella intorno a cui orbita) in cui si trovava nel 1969.

Per via di questa associazione di cose riguardante Sirio, Goro Adachi prevedeva un “Sirius trigger” proprio per i primi giorni di gennaio…

Pescatori di uomini e montagne di formaggio

Ieri mi è capitato di vedere una serie di video dello youtuber e bodybuilder Giovanni Fois, video di una sua serie ambientata a Los Angeles; in uno di questi, dopo essersi allenato in una palestra, incontra il suo idolo Arnold Schwarzenegger giustamente emozionandosi così tanto da scoppiare in lacrime; in un altro video si trova nel quartiere di Beverly Hills dentro un locale a mangiare cheescakes supercaloriche, concludendo l’episodio mettendosi a parlare ai “followers” in mezzo alla strada rischiando di farsi investire da un’automobile elettrica Tesla.

Durante quelle sue riprese lì a Los Angeles, Fois non fa che notare i macchinoni californiani e ne guida anche uno a noleggio per andare fino in quel di Las Vegas attraversando il deserto.

Mi piace Giovanni Fois anche perché un po’ mi ricorda Pietro Taricone.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2013/04/25/e-ne-restera-soltanto-uno-la-parabola-di-pietro-taricone/

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Il giorno dopo ecco che vedo il seguente aggiornamento di Goro Adachi:

Blade Runner cybertruck


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Il “cybertruck” “alla Blade Runner” della Tesla in uscita giovedì 21 novembre…

https://it.wikipedia.org/wiki/Blade_Runner (ambientato nel piovoso autunno del 2019)

Tesla, Los Angeles, “Blade Runner”…Philip K. Dick.

Philip K. Dick assieme a Ridley Scott, regista dell’unico film tratto da un testo di Dick girato mentre costui era ancora in vita e morì in quello stesso 1982 di “Blade Runner”, il film in questione.

Arnold Schwarzenegger iniziò la sua ascesa come star proprio nell’anno di “Blade Runner”

Philip K. Dick nacque a Chicago nel 1928, stesso anno di Kubrick, ma visse a lungo in California, a Los Angeles e morì nel 1982 in un suo sobborgo.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2013/12/09/breve-appunto-veloce-su-grace-kelly/

Philip K. Dick’s spiritual epiphany

Nel febbraio del 1974, la vita di Philip K. Dick’s cambiò. Mentre era ricoverato per un’operazione ai denti, dichiarò in seguito, ebbe un’epifania spirituale. […]. Tre giorni dopo l’operazione di Dick, gli vennero recapitati dei farmaci portati dalle mani di una donna straordinaria. Ella indossava una collana con un pesce d’oro come ciondolo, che lei disse essere un simbolo del Cristianesimo primitivo. Dopo aver preso il pacco dei medicamenti, Dick vide un flash misterioso di luce rosa e poi collassò sul suo letto. Essendo un mistico contemplativo, Dick suppose che la luce rosa fosse una forza spirituale attivata dal pendaglio a forma di pesce. Mentre giaceva a letto gli visioni come di dipinti astratti seguiti da idee filosofiche e progetti ingegneristici…

Nei giorni e nei mesi seguenti le visioni di Dick “triggerate” da quel pesce d’oro proseguirono, dandogli una bizzarra quanto profonda sensazione di come la realtà percepita fosse in realtà una simulazione artificiale generata da un’entità da lui soprannominata “Zebra”, che in realtà ci si trovava ancora ai tempi del Cristianesimo primitivo, quasi duemila anni prima e che l’Impero da cui Gesù Cristo fu ucciso in realtà non ha mai avuto fine ma si è solo progressivamente camuffato.

 

Venite, vi farò diventare pescatori di uomini (Mc 1,14-20)

 

“Vescica pistis”

https://civiltascomparse.wordpress.com/2013/04/01/la-vittoria-dello-sgarbo-o-la-coscienza-rivoluzionaria-del-berlusconismo/

Il movimento “delle sardine”.
Esponenti del “movimento delle sardine”.
Antico sacerdote mediorientale vestito in quel modo per pregare-impersonare la divinità Dagon a forma di pesce.

Teoscrive ha detto più volte del “ciclo dei venticinque anni”: nell’autunno 1994 chi scrive partecipò un week end a una bizzarra gita scolastica del tutto fuori programma in cui per la prima e per ora unica volta nella sua vita visitò Venezia nello stesso periodo in cui leggeva “La cosa buffa”, un romanzo ambientato nella città lagunare (senza sapere che entro breve ci sarebbe poi stata la gita lì) e in cui uscì in edicola uno speciale del tutto fuori programma del fumetto Nathan Never intitolato “Fantasmi a Venezia” avente come location la “Serenissima” del futuro del tutto sotto le acque.

Tornando a quel video di Giovanni Fois, naturalmente ho pensato che mi sarebbe piaciuto di più vederlo mangiare non cheesecakes bensì pesce fritto dentro quel locale di Beverly Hills a Los Angeles però, tenendo presente che l’ingrediente principale delle cheesecakes è formaggio fresco spalmabile mi sono ricordato di una certa cosa detta da Sant’Agostino…

I versetti 16 e 17 del salmo 67 (68) si rivolgono alle montagne. In ebraico e nella traduzione italiana, risulta : « Monte di Dio il monte di Basan, monte dalle alte cime, il monte di Basan» Ma nella Bibbia dei Settanta[1] e nella Vulgata[2], si trova piuttosto : « Monte di Dio, monte grasso, monte fermentato come formaggio [3] ! » Per Sant’Agostino, che si basa su questa versione del testo, le montagne sono un’immagine di Dio, e più precisamente di Cristo. Questo tipo di monte non ci stupisce : è un elemento ricorrente del linguaggio poetico della Bibbia, come immagine di Dio[4]. Invece, l’immagine del formaggio per parlare di Cristo è piuttosto unica (pensando alla metafora alimentare, abbiamo piuttosto l’abitudine di evocare il pane e il vino…). Ma Agostino non ha paura di evocare un’immagine nuova, e riprende nel suo commentario l’espressione del salmo scegliendo una parola latina che evoca ancora più precisamente il formaggio :impiega la parola « incaseatus », « che si è trasformato in formaggio » (derivato da « caseus », « formaggio »). Il Cristo è dunque proprio paragonato à un monte « trasformato in formaggio ». La traduzione di « incaseatum » fa si che Sant’Agostino abbia stabilito un inequivocabile legame tra la grazia divina e il formaggio.

 Jésus, c’est du fromage

Che l’ingrediente principale delle cheesecakes gustate da Fois e amici possa essere considerato il gemello simbolico del pesce lo si può evincere anche dal testo seguente:

Riferendo un episodio di questo periodo, il De quantitate animae dice che Licenzio e Trigezio «erano accovacciati a terra all’ombra» (15). In questa campagna crescevano numerosi alberi in ragione della fertilità del suolo (16). Le loro foglie, strappate dal vento dell’autunno, ostruivano i canali d’acqua corrente (17). Questi alberi non portavano frutti commestibili, ma erano utili per la loro ombra, il loro legno e le loro foglie (18). Colpito da questa esuberante vegetazione dovuta non solo al fertile terreno, ma pure alle piogge abbondanti dell’inverno, Agostino, provenendo dall’altopiano della Numidia, paragona gli inverni piovosi d’Italia alle «siccità di cui soffre costantemente la nostra povera Getulia» (19). Per descrivere il paradiso celeste di cui Cassiciaco è un’immagine, Agostino usa il versetto del salmo 67: «in monte incaseato, monte tuo, monte uberi». Il paragone è palesemente indicato sia dall’inversione del testo biblico, sia dal pronome possessivo che vi è apposto.

La struttura originale e completa di questo versetto si legge nell’Enarratio in Psalmum 67: «montem Dei, montem incaseatum, montem uberem» (20). Agostino ha dunque invertito l’ordine, cosa che non può essere effetto del caso, tanto più che questo curioso versetto è citato raramente (21). La ragione di questa inversione è probabilmente l’assonanza con il nome di Cassiciacum: Cassiciaco-incaseato. L’assonanza era una figura retorica e si sa quanto le Confessioni, soprattutto il libro VIII, brulichino di procedimenti tratti dall’arte oratoria (22). Cosa significa dunque mons incaseatus? Secondo l’Enarratio in Psalmum 67, si tratta del Cristo che nutre i piccoli (=neofiti) di grazia come di latte (23). Nelle Confessioni mons incaseatus esprime pertanto la pienezza della grazia e della gioia in paradiso e anche, per la sua relazione con il rus Cassiciacum, la ricchezza in formaggio e latte prodotti in montagna (o in collina). Commentando il «butyrum et mel comedet» di Isaia (24) san Gerolamo parafrasa così: «Questo ragazzo che si è ingrassato di burro e di miele e nutrito fra le montagne ricche di formaggio (inter caseatos nutritus montes) cresce velocemente» (25). Cassiciacum sembra dunque che sia stato ubicato sia in montagna (o collina), sia in mezzo a montagne, dove ci si dedicava all’allevamento delle mucche, dei montoni o delle capre e alla produzione del formaggio. La letteratura e l’arte bucolica hanno forse giocato un ruolo nella scelta del salmo 67, poiché esse influenzavano da lungo tempo gli autori e gli artisti cristiani che descrivevano e rappresentavano il paradiso: si pensi ad esempio al tema del Buon Pastore (26). Si può andare più lontano e dedurre dall’espressione mons incaseatus l’aspetto della montagna di Cassiciacum ? I Romani erano ghiotti di una varietà di formaggio a forma di cono e di piramide, da cui il suo appellativo di «meta», nome che indicava di solito il termine conico dello stadio (27).

http://www.cassiciaco.it/navigazione/cassiciaco/vexata/moderni/perler.html

Trump nella guerra tra yankee e cowboy del 2019

http://copycateffect.blogspot.com/2019/01/Oglesby-Trump.html

Prima che Christian Bale diventasse il personaggio di Patrick Bateman nel film American Psycho (2000, regista Mary Harron), esisteva l’immaginario Patrick Bateman nel libro di Bret Easton Ellis del 1991, American Psycho . Il Bateman nel romanzo è ossessionato dall’uomo d’affari e dalla celebrità Donald Trump.

[Nel libro] American Psycho , [Donald Trump] è colui che Patrick Bateman idolatra sopra tutti gli altri. Bateman parla costantemente di lui, citando dettagli molto specifici della sua vita lussuosa, ed è spesso distratto dal pensiero di vedere Trump o sua [allora] moglie Ivana a New York City. L’ossessione di Bateman spesso infastidisce Evelyn, la quale vorrebbe che il suo fidanzato parlasse di qualcosa di diverso da Trump. L’inclusione di Trump come idolo nel romanzo (in cui in realtà mai appare) ancora il libro alla realtà di fine ’80 ([la predominanza di] Wall Street a New York, e mostra anche la natura ossessiva della mente di Bateman. La sua attrazione per Trump indica chiaramente al lettore le cose che Bateman apprezza maggiormente in un’altra persona: ricchezza, successo, stravaganza e belle donne. Fonte

La celebrity Donald Trump ha spostato la fantasia ispirata alla sua personalità nella realtà di quel film complottista che è diventato la sua attuale vita politica.

Quindi devo fare ancora una volta la domanda: cosa direbbe il defunto Carl Oglesby (30 luglio 1935 – 13 settembre 2011), l’autore di The Yankee e Cowboy War , da quale parte si trova Donald Trump? Recentemente ho ricevuto una risposta ponderata.

Nonostante sia di New York, penso che Oglesby valuterà Trump come piuttosto saldamente dalla parte dei Cowboys. Trump è al 100% a favore dell’industria petrolifera e del gas, favorendo pressoché nessuna normativa ambientale o di altro tipo in quell’industria e sostenendo l’uso illimitato di combustibili fossili rispetto alle energie alternative. Così come le compagnie petrolifere, si oppone al trattato sul cambiamento climatico.

Oglesby ha anche osservato che mentre gli Yankees sostenevano la difesa, favorivano anche alleanze internazionali e trattati sulle armi. I cowboy prediligevano enormi spese per la difesa e diffidavano delle alleanze internazionali. Quindi, in tale prospettiva, Trump si adatterebbe maggiormente anche con i Cowboys, dato che ha aumentato la spesa per la difesa di un ammontare record, togliendosi dai trattati internazionali come il trattato sui cambiamenti climatici e il trattato nucleare iraniano, il TPP, il trattato sulle armi nucleari intermedie ed è poco incline verso agenzie internazionali e alleanze come l’ONU e la NATO.

L’annuncio di Trump sull’improvviso ritiro di tutte le truppe statunitensi che si trovano in Siria non andrebbe molto bene con i Cowboys. Ma penso che Trump abbia i suoi precedenti accordi e intese con la Turchia e la Russia che ha dato agli uni l’enorme dono di abbandonare i curdi alla loro mercé e agli altri di rivendicare la vittoria totale in Siria e mantenere le loro truppe lì per sempre.
Dunque anche questo nel complesso penso si adatti al lato Cowboys. Ha continuato la copertura del caso JFK, dicendo sì alla richiesta delle agenzie di intelligence di tenere i file secretati anche quando la legge che li manteneva tali era scaduta. Fonte: Andrew Wilkins . 23 dicembre 2018.

Caleb Oglesby ha scritto (il 23 dicembre 2018) sulla mia pagina Facebook dichiarando: “Andrew Wilkins, penso che mio padre sarebbe d’accordo”.

Questa discussione mi ha fatto sentire a mio agio con quello che ho scritto in precedenza il 17 giugno 2017: “Sembrano pochi dubbi che stiamo assistendo a una battaglia degli Yankees (Yates, Comey, Rosenstein ?, Mueller) vs Cowboys (Flynn, Sessions, Trump) sotto i nostri occhi.”

Strano che gli alleati dei cowboy di Trump sembrino “rassegnati” o licenziati, negli ultimi tempi. Ma altri sono stati reclutati.

Le udienze pubbliche del comitato giudiziario del Senato, in merito alla nomina della Brett Kavanaugh alla Corte Suprema, si sono limitate a riprodurre questo melodramma per le luci dei media e le telecamere.

Michael Carlson scrive, in parte per The Times Literary Supplement, alcuni suoi pensieri sull’argomento in ” Cowboys and Yankees: Le forze che hanno portato a Trump ” (31 ottobre 2016):

Vedere Trump come un outsider politico ignora la realtà. La sua candidatura si confonde col suo “personaggio”, ma il personaggio è il mantello da torero che distoglie l’attenzione da questioni più sistemiche. Trump è ben lungi dall’essere un’eccezione, anche se, come si dice, le eccezioni dimostrano le regole. Solo otto anni fa, ad esempio, John McCain ha scelto come vice l’eccentrica Sarah Palin, cosa che praticamente l’ha allontanato dalla presidenza. Le radici del successo di Trump possono essere ricondotte alla transizione post-bellica americana dagli uomini in flanella grigia degli anni ’50 ai nuovi uomini alle nuove frontiere degli anni ’60.
Politicamente, Trump è la reductio ad absurdum del declino di mezzo secolo di relativo equilibrio americano. Sì, alcune parti della storia personale di Trump e le stranezze della sua esibizione sono inusuali per un candidato per l’ufficio più alto della nazione. Ma la sua candidatura rappresenta la convergenza finale di due riallineamenti nella politica americana che hanno richiesto cinquanta anni per risolversi. Il Partito Repubblicano si è devoluto [così come il Democratico, nota personale] e il risultato di questo processo è Trump.
Il conflitto interno tra i repubblicani era tra quelli che lo scrittore americano Carl Oglesby descriveva come “Yankees” e i “Cowboys”. Gli yankees rappresentavano la vecchia aristocrazia della costa est e il denaro, gli avvocati di Wall Street e i banchieri d’investimento. Hanno fondato il partito prima della guerra civile, in parte attraverso un desiderio di noblesse oblige di porre fine alla schiavitù. Ai loro ranghi si unirono i baroni ladri del diciannovesimo secolo che guadagnarono la rispettabilità attraverso la ricchezza e l’adozione di quel noblesse oblige . Tendevano ad essere internazionalisti. I cowboy rappresentavano i nuovi soldi: petrolieri del Texas indipendenti, appaltatori aero-spaziali e della difesa, giganteschi rivenditori, la crescente potenza del Far West. Offrivano poca nobiltà e nessun obbligo, e sostenevano l’eccezionalismo americano che rasentava l’isolazionismo, a meno che l’interesse dominante dell’America non dettasse il contrario. Includevano gruppi come la John Birch Society, finanziata dalle fortune di Coors – i sostenitori della destra che consideravano Dwight Eisenhower un comunista.
Nel 1964, il loro portabandiera, Barry Goldwater dell’Arizona (“l’estremismo nella difesa della libertà non è un vizio”) vinse la nomination presidenziale repubblicana. Fu sconfitto alle elezioni da Lyndon Johnson mentre Richard Nixon e Gerald Ford, sostenuti dagli Yankee, riguadagnarono il potere all’interno del Partito. Ma nel 1980, i Cowboys trovarono un portavoce più presentabile: l‘ex conduttore televisivo Ronald Reagan sconfisse Jimmy Carter correndo contro l’establishment di Washington, con George HW Bush, figlio di un banchiere d’investimento yankee diventato il petroliere texano Cowboy come vice-presidente. Da allora, l’opposizione al “governo” è diventata la posizione di default dei repubblicani. I politici di carriera corrono contro “gli addetti ai lavori di Washington”, nella ribellione della pantomima contro gli stessi interessi che li finanziano e le cui esigenze servono.
Il secondo riallineamento proveniva da uno scisma nel Partito Democratico, che, all’epoca in cui Johnson sconfisse Goldwater, era un disagievole alleato della classe operaia e dei “liberali” del nord, accanto ai cosiddetti Dixiecrats. Dixiecrats rappresentavano il “solido sud” che per un secolo si era rifiutato di votare repubblicano, per la semplice ragione che Abramo Lincoln aveva vinto la guerra civile e liberato gli schiavi. Erano i conservatori impegnati nella segregazione sotto le spoglie dei “diritti degli stati”; molti tra essi furono anche rinati cristiani.
Nello stesso 1964 Johnson promulgò l’importante legge sui diritti civili. Nel 1965 spinse il Voting Rights Act attraverso il Congresso, firmando quel disegno di legge pensando al sud. Quattro anni dopo Richard Nixon introdusse una “strategia meridionale” per i repubblicani, e nel 1980, quando Reagan sconfisse Carter, l’unico stato meridionale che Carter aveva catturato era la sua stessa Georgia.
Quando la destra e la sinistra erano miste tra due parti [gli yankee e i cowboy], l’arte del compromesso era l’essenza della politica. Ma ora tutta la dura destra era in un partito, e questi travolgenti repubblicani radicali, religiosi e  bianchi condividevano un impegno per la purezza ideologica, esercitando un’estrema pressione sui “moderati” per attaccare saldamente a destra e affrontare le sfide alle primarie, finanziati da denaro illimitato da sostenitori come i fratelli Koch. La cooperazione con il Partito Democratico diventò un anatema.
In questo vortice, il vantaggio di Trump sui suoi sedici avversari alle primarie era la sua stessa mancanza di un pedigree politico; ha sostituito le posizioni con la personalità. I sondaggi precedenti le primarie hanno mostrato che, sebbene avesse un supporto inferiore al 30%, nessuno degli altri candidati lo precedeva uno a uno. Un partito unito solo nella sua opposizione al governo non è riuscito a offrire un leader attraente dall’interno, lasciando un vuoto per un aspirante demagogo da riempire. Una volta che vinse la nomination, la sua campagna attaccò i neri e i latinos e uno come Pat Robertson convinse leader religiosi  a incanalare messaggi di sostegno da parte di Dio.
Trump ha beneficiato di un’altra evoluzione della politica dagli anni ’60. Nel 1960 un dibattito televisivo contribuì a spingere John Kennedy alla vittoria su Richard Nixon. Nel 1964, uno spot elettorale di Johnson mandato in onda una volta sola, che mostrava una bambina che raccoglieva fiori prima di essere cancellata da una bomba atomica, uccise la campagna del rivale Goldwater. Cinquant’anni dopo, Trump ha realizzato con accortezza che il tipo di tv americana in cui s’è presentato come candidato è diventato quello stesso reality show in cui è stato protagonista negli ultimi dieci anni. In un sistema dipendente da centinaia di milioni di dollari per finanziare le pubblicità televisive, la celebrità e il comportamento stravagante di Trump gli garantivano la fortuna dell’esposizione gratuita. Come ha detto un capo di uno dei canali tv, “è orribile per l’America, ma è grandioso per noi”. Ciò s’è dimostrato un vantaggio finché il fuoco non si restringeva in una battaglia testa a testa, e i riflettori iniziarono a mostrare il sudore sotto il trucco.

Sapevamo già che la personalità di Donald Trump è stata seminata nella nostra cultura per decenni. Trump ha ispirato diversi personaggi del film .

Gordon Gekko della serie dei film di Wall Street.

Eppure è sorprendente che non ci sia stata una maggiore analisi di dove Trump (cripto-politicamente) risieda all’interno del panorama Yankees vs Cowboys.
E’ancora troppo presto per preoccuparsi del 2020. Abbiamo ancora il 2019 in primis da vivere, dentro una sceneggiatura che sembra essersi svolta al cinema.
Le risposte potrebbero essere oltre l’arcobaleno, con gli occhi spalancati.
Abbiamo tutti bisogno che i nostri siano aperti.
Mi mancano le riflessioni di Carl Oglesby.

 

Il ritorno dello spartiacque storico del 1973 come suo rovesciamento speculare prossimo venturo

1973

Presentiamo qualche estratto da un articolo oggi pubblicato su un blog in lingua francese, Dedefensa, il quale mostra l’importanza dell’anno 1973 per la nostra storia recente, per il tipo di mondo in cui ci troviamo tuttora, un tipo di mondo, dominato da un certo modello geopolitico-economico-finanziario, tuttora attivo anche se sempre più minacciato e fuori tempo massimo. L’importanza del 1973  viene illustrata in questo articolo in lingua inglese dell’Independent, in cui viene definito il più significativo anno del XX secolo: http://www.independent.co.uk/voices/comment/1973-the-most-significant-year-of-the-20th-century-9028544.html e la timeline storica a cui dà avvìo comincia a manifestarsi compiutamente nove anni dopo, intorno al 1981-1982, come ben spiega questa pagina web del blog “Cycles of history”: http://cyclesofhistory.com/saturnpluto-1982-2020/ , con la congiunzione Plutone-Saturno che inizia appunto nel 1982 e termina nel 2020. L’articolo al riguardo del blog a noi gemellato Mondo Simbolico (http://mondo-simbolico.blogspot.it/2017/01/modelli-previsionali-per-il-2017-ed.html) mostra bene l’attuale condizione terminale dell’assetto geopolitico-economico-finanziario (e anche culturale e sottoculturale) che ha avuto il suo inizio inizio nel 1973-1974 cominciando a “girare” nel 1981-1982, che collasserà molto probabilmente negli anni Venti del XXI secolo. Anche la narrazione di HyperNormalisation, https://en.wikipedia.org/wiki/HyperNormalisation film documentario del britannico Adam Curtis, tratta precisamente la stessa timeline storica, che l’articolo di Dedefensa fa iniziare nel 1973-1974 e HyperNormalisation nell’anno 1975

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http://www.dedefensa.org/article/notes-sur-de-lurss-a-la-russie

Siamo stati colpiti dalla notizia di un accordo che sta per essere portato a termine, o è già portato a termine, tra l’Egitto e la Russia, riguardante la disposizione accordata da ciascuno dei firmatari dell’utilizzo dello spazio aereo e delle basi aeree dell’altro. […] C’è da mettere l’accento sull’enorme importanza strategica potenziale di questo avvenimento, sia per il suo aspetto simbolico sia in rapporto a quell’anno pivotale che fu il 1973:

La Russia ha ritrovato all’incirca le posizioni dell’URSS nel 1973, quando questa potenza aveva raggiunto lo zenith della sua penetrazione nel Medio Oriente […] Per la Russia, quest’accordo è chiaramente un trionfo strategico senza precedenti. La Federazione russa è già ora un importantissimo fornitore di armamenti verso l’Egitto, a spese dell’abituale clientelismo egiziano dell’industria di armamenti USA dalla fine degli anni Settanta. Ma l’accordo va molto più lontano e costituisce un reale riposizionamento dell’alleato strategico principale, visto che l’Egitto intende così passare dall’alleanza americana all’alleanza russa.

israele

Siamo molto sensibili agli avvenimenti contemporaneamente strategici e simbolici e l’anno 1973 (o 1973-1974) è senza alcun dubbio di questo tipo. Abbiamo spesso ripetuto che il 1973, con i suoi avvenimenti destrutturanti (Guerra di ottobre [tra Paesi arabi e Israele] o “Guerra dello Yom Kippur” e l’embargo petrolifero dei paesi OPEC) è un anno di basculamento e della fine di un’epoca, la quale porta le premesse di quella che le succede, epoca di cui ora stiamo vivendo il catastrofico termine.

Così come la si legge, la notizia sul probabile accordo russo-egiziano ci riporta, per semplice connivenza storica, all’anno 1973. [… ]

[Qualche anno fa] scrivemmo un testo in cui riprendevamo un’analisi delle grandi tendenze metastoriche dal 1973 a oggi e questa analisi ci pare mantenere tutta la sua pertinenza e ora ci sembra possa essere ancora più pertinente, se possibile.

Si poteva comprendere quanto la rottura dell’URSS con l’Egitto fosse importante in un’epoca in cui questo paese era il vero leader del mondo arabo, allorché l’Arabia era ben distante dal tenere il ruolo che lo si è visto tenere in questi ultimi anni; quella era la stessa epoca in cui, infine, l’Iran dello Scià dominava la regione per conto degli USA, restando un grosso fornitore di petrolio per l’Occidente.

[…]

1973-1974: Il TORNANTE DECISIVO?

Israël Shamir […] fa della guerra del Kippur un punto di svolta fondamentale della storia del XX secolo. Questo giudizio si trova in fondo a un suo articolo:

Postscriptum. Nel 1975, l’ambasciatore russo al Cairo [Vladimir M.] Vinogradov non poteva predire che la guerra del 1973 e gli ulteriori trattati avrebbero cambiato il mondo, che avrebbero deciso il destino della presenza e dell’influenza sovietica nel mondo arabo, sebbene le ultime vestigia sarebbero state distrutte dalla potenza americana assai più tardi: in Iraq nel 2003 e in Siria successivamente. Gli americani hanno scardinato la causa del socialismo mondiale, che iniziò nel 1973-74 la sua lunga caduta. l’URSS, lo stato più prospero nel 1972, quasi vincitore della guerra fredda, finì per perderla. Grazie alla presa del controllo americano dell’Egitto, il sistema del petrodollaro ha potuto svilupparsi e il dollaro, che nel 1971 aveva cominciato a declinare perdendo la sua convertibilità aurea, si ristabilì divenendo in tutto e per tutto una moneta di riserva mondiale. Il petrolio degli sceicchi sauditi venduto in dollari è divenuta la nuova boa di salvataggio per l’impero americano. Con l’attuale inizio della fine di questo assetto, armati delle rivelazioni di Vinogradov, possiamo affermare che il 1973-1974 marca un punto di svolta decisivo nella nostra storia.

Noi stessi, basandoci sulla nostra esperienza razionale così come sulla nostra memoria intuitiva, abbiamo sempre ben percepito, così come vissuto – nell’epoca stessa di quella guerra e degli avvenimenti che l’accompagnarono […]

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Quella crisi dell’ottobre 1973 […] faceva ben pensare che conducesse a una nuova epoca, e lo si percepiva immediatamente, nella nostra vita di tutti i giorni: l’embargo petrolifero dell’OPEC ebbe conseguenze immediate, quotidiane, con le “domeniche senza automobili” in Europa, con dei programmi di risparmio dell’energia, dei cambiamenti dell’ora legale. Per la prima volta, una crisi mondiale non era percepita in termini di annientamento reciproco (guerra nucleare strategica) la quale, a causa della sua prospettiva estrema, sembrava abbastanza irreale e astratta anche se il suo peso sulle psicologie era enorme. Il nostro ricordo degli avvenimenti è che si trattava di un immenso avvenimento di destabilizzazione: per la prima volta, si avvertiva che le due superpotenze e i diktat della dissuasione nucleare non erano più sufficienti a mantenere il controllo della situazione internazionale, a mantenerci dentro i confini della ragione costretta a essere rinchiusa dai formidabili e arroganti apparati del sistema della tecnologia e delle telecomunicazioni…in termini psicologici (molto più fortemente che in termini strategici), la guerra ad elevata intensità di cui il riferimento era la dimensione mondiale era ridivenuta possibile e, con essa, la destabilizzazione di una situazione fino ad allora sotto controllo per via della prospettiva catastrofica in caso di perdita di controllo. Tale prospettiva avrebbe riguardato proprio la messa in causa del nostro sistema in generale.

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EFFETTI [NEL BREVE PERIODO] DELLA GUERRA DEL KIPPUR: STABILIZZAZIONE PRO USA

[…]

  • Senza alcun dubbio, gli USA furono gli assoluti vincitori di questo episodio, prima di tutto con l’eliminazione di una parte essenziale dell’influenza sovietica nella regione: in seguito, con il riallineamento radicale della maggior parte dei paesi della zona su tale nuova situazione.
  • Israele e l’Egitto evolsero rapidamente verso una dipendenza radicale dall'”ordine americanista”, che fu concretizzato dagli accordi di Camp David. Si trattò di un accordo tripartito regolato secondo i termini di Washington, assicurandosi un’intesa Egitto-Israele. Questa situazione fu chiaramente fatta partire con l’arrivo al potere di Hosni Mubarak, in seguito all’assassinio di Sadat nel 1981.
  •  Il resto evolse in funzione di questo rovesciamento. Il presidente Assad della Siria (padre dell’attuale presidente) aveva perfettamente capito il tradimento di Sadat e aveva visto la sua armata decimata da Israele. La Siria optò per una posizione di accomodamento con gli USA, perché senza alcuna possibilità di agire altrimenti. L’Iraq di Saddam Hussein scelse una posizione mediana, stabilendo dei contatti con gli USA. L’Iran dello Scià era del tutto acquisito dagli USA, così come i paesi del Golfo e la Giordania. Fino al 1979 e la rivoluzione islamista in Iran, l’influenza USA nella regione fu al suo zenith.

 

CONSEGUENZE [DI LUNGO PERIODO] DELLA GUERRA DEL KIPPUR: DESTABILIZZAZIONE

A partire dal 1979, conseguenza indiretta e invertita del 1973-1974, la destabilizzazione iniziò, indicandoci che l'”ordine” venuto fuori dalla Guerra del Kippur costituiva un arrangiamento temporaneo. Successivamente, il rovesciamento dello Shah, l’attacco alla Grande Moschea de La Mecca da parte degli islamisti (1979), l’attacco all’Iran da parte dell’Iraq sostenuto dall’Ovest (settembre 1980) seguito da otto anni di guerra, la prima Guerra del Golfo contro l’Iraq (1990-91), le crisi israeliane successive contro i palestinesi e il libano, ecc, fino a una situazione di destabilizzazione cronica passando per l’11 settembre, l’attacco all’Iraq del 2003, la guerra Israele-Hezbollah del 2006, la crisi iraniana, la catena crisica chiamata “Primavera araba” dal dicembre 2010 in avanti fino alle crisi attuali in corso di trasmutazione in crisi centrale o “crisi alta”.

In questo vasto affresco, c’è evidentemente un nesso tra la Siria del 1973 e la Siria [degli anni 10 del XXI secolo], un nesso che si incrocia col precedente, tra l’URSS del 1973 e la Russia [degli anni 10 del XXI secolo]. Vi si trovano assommati l’inizio del periodo (1973) e il punto di confronto che può decidere della rottura del periodo [anni 10 del XXI secolo]. E’ proprio la Siria che, nella guerra dell’ottobre 1973 fu la grande perdente, questa guerra di ottobre che vide l’inizio della fine dell’URSS, Ed è proprio la crisi siriana che, oggi, è uno dei centri di rottura della situazione in Medio oriente e, senza alcun dubbio, ancora più che la crisi iraniana, il punto d’ingresso del ritorno in forze dell’ex URSS ridivenuta Russia nella regione dove era stata, durante tre decenni (1955-1975) una grande potenza influente.