Pescatori di uomini e montagne di formaggio

Ieri mi è capitato di vedere una serie di video dello youtuber e bodybuilder Giovanni Fois, video di una sua serie ambientata a Los Angeles; in uno di questi, dopo essersi allenato in una palestra, incontra il suo idolo Arnold Schwarzenegger giustamente emozionandosi così tanto da scoppiare in lacrime; in un altro video si trova nel quartiere di Beverly Hills dentro un locale a mangiare cheescakes supercaloriche, concludendo l’episodio mettendosi a parlare ai “followers” in mezzo alla strada rischiando di farsi investire da un’automobile elettrica Tesla.

Durante quelle sue riprese lì a Los Angeles, Fois non fa che notare i macchinoni californiani e ne guida anche uno a noleggio per andare fino in quel di Las Vegas attraversando il deserto.

Mi piace Giovanni Fois anche perché un po’ mi ricorda Pietro Taricone.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2013/04/25/e-ne-restera-soltanto-uno-la-parabola-di-pietro-taricone/

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Il giorno dopo ecco che vedo il seguente aggiornamento di Goro Adachi:

Blade Runner cybertruck


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Il “cybertruck” “alla Blade Runner” della Tesla in uscita giovedì 21 novembre…

https://it.wikipedia.org/wiki/Blade_Runner (ambientato nel piovoso autunno del 2019)

Tesla, Los Angeles, “Blade Runner”…Philip K. Dick.

Philip K. Dick assieme a Ridley Scott, regista dell’unico film tratto da un testo di Dick girato mentre costui era ancora in vita e morì in quello stesso 1982 di “Blade Runner”, il film in questione.

Arnold Schwarzenegger iniziò la sua ascesa come star proprio nell’anno di “Blade Runner”

Philip K. Dick nacque a Chicago nel 1928, stesso anno di Kubrick, ma visse a lungo in California, a Los Angeles e morì nel 1982 in un suo sobborgo.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2013/12/09/breve-appunto-veloce-su-grace-kelly/

Philip K. Dick’s spiritual epiphany

Nel febbraio del 1974, la vita di Philip K. Dick’s cambiò. Mentre era ricoverato per un’operazione ai denti, dichiarò in seguito, ebbe un’epifania spirituale. […]. Tre giorni dopo l’operazione di Dick, gli vennero recapitati dei farmaci portati dalle mani di una donna straordinaria. Ella indossava una collana con un pesce d’oro come ciondolo, che lei disse essere un simbolo del Cristianesimo primitivo. Dopo aver preso il pacco dei medicamenti, Dick vide un flash misterioso di luce rosa e poi collassò sul suo letto. Essendo un mistico contemplativo, Dick suppose che la luce rosa fosse una forza spirituale attivata dal pendaglio a forma di pesce. Mentre giaceva a letto gli visioni come di dipinti astratti seguiti da idee filosofiche e progetti ingegneristici…

Nei giorni e nei mesi seguenti le visioni di Dick “triggerate” da quel pesce d’oro proseguirono, dandogli una bizzarra quanto profonda sensazione di come la realtà percepita fosse in realtà una simulazione artificiale generata da un’entità da lui soprannominata “Zebra”, che in realtà ci si trovava ancora ai tempi del Cristianesimo primitivo, quasi duemila anni prima e che l’Impero da cui Gesù Cristo fu ucciso in realtà non ha mai avuto fine ma si è solo progressivamente camuffato.

 

Venite, vi farò diventare pescatori di uomini (Mc 1,14-20)

 

“Vescica pistis”

https://civiltascomparse.wordpress.com/2013/04/01/la-vittoria-dello-sgarbo-o-la-coscienza-rivoluzionaria-del-berlusconismo/

Il movimento “delle sardine”.
Esponenti del “movimento delle sardine”.
Antico sacerdote mediorientale vestito in quel modo per pregare-impersonare la divinità Dagon a forma di pesce.

Teoscrive ha detto più volte del “ciclo dei venticinque anni”: nell’autunno 1994 chi scrive partecipò un week end a una bizzarra gita scolastica del tutto fuori programma in cui per la prima e per ora unica volta nella sua vita visitò Venezia nello stesso periodo in cui leggeva “La cosa buffa”, un romanzo ambientato nella città lagunare (senza sapere che entro breve ci sarebbe poi stata la gita lì) e in cui uscì in edicola uno speciale del tutto fuori programma del fumetto Nathan Never intitolato “Fantasmi a Venezia” avente come location la “Serenissima” del futuro del tutto sotto le acque.

Tornando a quel video di Giovanni Fois, naturalmente ho pensato che mi sarebbe piaciuto di più vederlo mangiare non cheesecakes bensì pesce fritto dentro quel locale di Beverly Hills a Los Angeles però, tenendo presente che l’ingrediente principale delle cheesecakes è formaggio fresco spalmabile mi sono ricordato di una certa cosa detta da Sant’Agostino…

I versetti 16 e 17 del salmo 67 (68) si rivolgono alle montagne. In ebraico e nella traduzione italiana, risulta : « Monte di Dio il monte di Basan, monte dalle alte cime, il monte di Basan» Ma nella Bibbia dei Settanta[1] e nella Vulgata[2], si trova piuttosto : « Monte di Dio, monte grasso, monte fermentato come formaggio [3] ! » Per Sant’Agostino, che si basa su questa versione del testo, le montagne sono un’immagine di Dio, e più precisamente di Cristo. Questo tipo di monte non ci stupisce : è un elemento ricorrente del linguaggio poetico della Bibbia, come immagine di Dio[4]. Invece, l’immagine del formaggio per parlare di Cristo è piuttosto unica (pensando alla metafora alimentare, abbiamo piuttosto l’abitudine di evocare il pane e il vino…). Ma Agostino non ha paura di evocare un’immagine nuova, e riprende nel suo commentario l’espressione del salmo scegliendo una parola latina che evoca ancora più precisamente il formaggio :impiega la parola « incaseatus », « che si è trasformato in formaggio » (derivato da « caseus », « formaggio »). Il Cristo è dunque proprio paragonato à un monte « trasformato in formaggio ». La traduzione di « incaseatum » fa si che Sant’Agostino abbia stabilito un inequivocabile legame tra la grazia divina e il formaggio.

 Jésus, c’est du fromage

Che l’ingrediente principale delle cheesecakes gustate da Fois e amici possa essere considerato il gemello simbolico del pesce lo si può evincere anche dal testo seguente:

Riferendo un episodio di questo periodo, il De quantitate animae dice che Licenzio e Trigezio «erano accovacciati a terra all’ombra» (15). In questa campagna crescevano numerosi alberi in ragione della fertilità del suolo (16). Le loro foglie, strappate dal vento dell’autunno, ostruivano i canali d’acqua corrente (17). Questi alberi non portavano frutti commestibili, ma erano utili per la loro ombra, il loro legno e le loro foglie (18). Colpito da questa esuberante vegetazione dovuta non solo al fertile terreno, ma pure alle piogge abbondanti dell’inverno, Agostino, provenendo dall’altopiano della Numidia, paragona gli inverni piovosi d’Italia alle «siccità di cui soffre costantemente la nostra povera Getulia» (19). Per descrivere il paradiso celeste di cui Cassiciaco è un’immagine, Agostino usa il versetto del salmo 67: «in monte incaseato, monte tuo, monte uberi». Il paragone è palesemente indicato sia dall’inversione del testo biblico, sia dal pronome possessivo che vi è apposto.

La struttura originale e completa di questo versetto si legge nell’Enarratio in Psalmum 67: «montem Dei, montem incaseatum, montem uberem» (20). Agostino ha dunque invertito l’ordine, cosa che non può essere effetto del caso, tanto più che questo curioso versetto è citato raramente (21). La ragione di questa inversione è probabilmente l’assonanza con il nome di Cassiciacum: Cassiciaco-incaseato. L’assonanza era una figura retorica e si sa quanto le Confessioni, soprattutto il libro VIII, brulichino di procedimenti tratti dall’arte oratoria (22). Cosa significa dunque mons incaseatus? Secondo l’Enarratio in Psalmum 67, si tratta del Cristo che nutre i piccoli (=neofiti) di grazia come di latte (23). Nelle Confessioni mons incaseatus esprime pertanto la pienezza della grazia e della gioia in paradiso e anche, per la sua relazione con il rus Cassiciacum, la ricchezza in formaggio e latte prodotti in montagna (o in collina). Commentando il «butyrum et mel comedet» di Isaia (24) san Gerolamo parafrasa così: «Questo ragazzo che si è ingrassato di burro e di miele e nutrito fra le montagne ricche di formaggio (inter caseatos nutritus montes) cresce velocemente» (25). Cassiciacum sembra dunque che sia stato ubicato sia in montagna (o collina), sia in mezzo a montagne, dove ci si dedicava all’allevamento delle mucche, dei montoni o delle capre e alla produzione del formaggio. La letteratura e l’arte bucolica hanno forse giocato un ruolo nella scelta del salmo 67, poiché esse influenzavano da lungo tempo gli autori e gli artisti cristiani che descrivevano e rappresentavano il paradiso: si pensi ad esempio al tema del Buon Pastore (26). Si può andare più lontano e dedurre dall’espressione mons incaseatus l’aspetto della montagna di Cassiciacum ? I Romani erano ghiotti di una varietà di formaggio a forma di cono e di piramide, da cui il suo appellativo di «meta», nome che indicava di solito il termine conico dello stadio (27).

http://www.cassiciaco.it/navigazione/cassiciaco/vexata/moderni/perler.html

La storia come misterioso fenomeno artificiale

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La Storia dovrebbe essere studiata e interpretata come un inspiegabile fenomeno artificiale inserito in un contesto naturale. Se l’ uomo è una singolarità nel mondo animale, la Storia è una singolarità fenomenica e trasformativa del mondo materiale. E’ ciò che rende l’ uomo una creatura unica nel suo genere, è uno dei fenomeni che vanno oltre qualunque interpretazione materialistica, perché non c’è niente di più trasformativo e immersivo della trasformazione che la storia attua sull’ ambiente che ne viene pervaso.

Storia e religioni sono interconnesse, infatti Terence Mckenna diceva che il Cristianesimo rappresenta un motore potentissimo per la cultura e tutto ciò che concerne la Storia. Di solito dove si svolge la Storia c’è anche un background religioso, mentre in altre circostanze essa è guidata e ispirata dall’ ideologia.

La Storia è un grande spettacolo collettivo nato spontaneamente in un mondo che come ci viene spiegato non dovrebbe essere possibile. E’ un grande mistero, ma come al solito noi di solito indaghiamo i misteri in contesti straordinari , mentre le grandi verità sono sempre in bella vista.

La collettività del quotidiano è un fenomeno periferico rispetto al grande spettacolo, e con l’ insorgere dei media ci siamo immersi in un ruolo di audience. In passato anche le ” comparse dimenticate dalla Storia” erano a stretto contatto con questo fenomeno artificiale. Ora, invece, noi la osserviamo da grande distanza, tranne per quanto riguarda alcune Scene Madri che avvengono e cambiano i paradigmi, come l’ 11 settembre.

La quotidianità è una storia secondaria di questo grande spettacolo, è come un premio di consolazione per chi non sarà ricordato dagli archivi del futuro. E’ una dimensione più bassa della realtà. Ed è proprio per questo che quando qualcuno vive immerso nella versione soggettiva e quotidiana della realtà, perde quel sentore di spiritualità che invece avvolge completamente gli eventi storici e chi ne è protagonista e ricevente diretto. Si dice che la vita vera va vissuta con piena intensità perché è allora che emerge una ” trama, un significato, uno scopo ” mentre invece la meccanicità della vita ripetitiva ci fa disconnettere.

La Storia è ciclica, periodica, in un certo senso , adesso stiamo imparando come, quantificabile, e spinta da una fonte iniziale verso uno scopo. Non è ancora chiaro se ci stiamo dirigendo verso un grande finale collettivo, oppure se ne siamo lontani, ma eventualmente ad un certo punto questo momento atteso si verificherà. La Pausa degli anni ’90 è stato solo un breve intervallo.

Se ci pensate, tutte le potenze della Storia sono state accompagnate da una religione dominante, da una icona, da una ideologia e comunque da un credo collettivo, qualunque esso era. Chi è lontano dalla Storia , a parte le ormai rare civiltà tribali, è lontano dalla religione, ed è lontano dagli sguardi. E’ come se le nazioni di periferia fossero dominate dal fattore soggettivo – quotidiano, mentre le nazioni con un passato culturale e storico e un presente dominante non possono fare a meno di mischiare la quotidianità con la fenomenologia storica.

Oggi ho letto che partecipare a un comizio di Trump sta diventando un movimento spirituale più che politico. Trump è in questo momento la creatura dominante del pianeta, in un certo senso, e gli americani stanno vivendo la sua vita attraverso la collettività. Trump è l’ incarnazione stessa della sua nazione. E’ quindi ovvio che raggiunga un successo così elevato, il suo carisma è ammaliante, e spirituale.

In un certo senso si può quindi ancora una volta interpretare il costrutto di Terence Mckenna della timewave, cosa che per diversi mesi abbiamo messo da parte, un concetto parzialmente errato, non ancora perfezionato, ma in un certo senso fondamentalmente valido, in questo modo: i due fattori sono novità e abitudine, e la novità è sempre percepita e vissuta dalla collettività, mentre l’ abitudine è sempre vissuta in modo soggettivo e quotidiano. La novità è quella interferenza che rende la vita speciale e straordinaria.

Ed è per questo che noi siamo così attaccati al passato, così intrisi di nostalgia. Noi abbiamo nostalgia di un aspetto spirituale della vita, perché la Storia è una realtà superiore, separata completamente dalla vita ” realistica “, del tran tran di tutti i giorni e generalmente non straordinaria.

Io e il mio collega blogger ci siamo detti: questo è un concetto evidente, elementare, di una realtà disarmante, eppure non sembra una interpretazione comune, sembra ancora essere una interpretazione troppo innovativa e troppo pionieristica, quindi per questo ancora difficile da capire.

Ed è tutto questo che ci riporta sempre verso una verità: la nostra realtà è artificiale, e non naturale. Shakespeare aveva ragione: la vita è un grande spettacolo. Mckenna interpretava il mistero della Storia come una dimensione psichedelica della realtà, una crisalide dell’ essenza umana, attraverso la quale un giorno emergerà una creatura del tutto differente e superiore. Mckenna parlava di simulacro.

Ne risulta quindi che chi vive la vita con scetticismo e attaccamento al materiale, vive questa dimensione con un grado di immersione più elevato e concentrato , a differenza di chi , quasi sempre alienato e a disagio nei confronti della dimensione che noi interpretiamo come ” realistica ” della vita, percepisce qualcosa di differente e distorto. Chi la vede come noi vede una visione di insieme, e ha una coscienza superiore, una consapevolezza differente. Noi siamo un po’ impacciati nella realtà che la visione razionale ha costruito perché compensiamo queste difficoltà con una visione differente, e questo cambia tutto.

Anche se noi non sappiamo perchè siamo proprio noi in questo modo e perché altri sono in un altro. Del resto non è forse stato scoperto che la materia in sé non esiste? Non c’è altra esperienza al di fuori del panorama mentale. E questo dice tutto.

Guardatevi intorno. Non fate sì che l’ apparente naturalezza e ” banalità ” della vita vi distolga dal concetto su cui dobbiamo focalizzare la nostra attenzione. La Storia con tutta la sua artificialità e con tutta la sua trama è concreta ed è il grande Elefante in mezzo alla stanza, la Verità in piena vista.

E non è una interpretazione ispirata dalla nostra attualità mediatica e focalizzata sul cinema. La Storia è emersa prima di tutto questo. E’ il fulcro dell’ attività umana.    

Protetto: MEZZANOTTE, dal sito web di Marco Vuyet

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Sulla fine della chiesa cattolica (così come la conosciamo)

Appunti tratti dai miei quaderni, la parte prima, qui tagliata, è notevole ma tanto lunga, prima o poi la pubblicherò.

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The young pope.

[…]

In effetti è difficile immaginare i ragazzini di oggi (se vogliamo, anche gli esponenti della mia generazione e della generazione precedente alla mia) immergersi nella senile atmosfera gerontocratica della curia cardinalizia-papale quando raggiungeranno l’età adatta.

Mi viene anche da pensare a quella serie tv di Paolo Sorrentino, The young pope. Immaginare un possibile papa del futuro quaranta-cinquantenne, in clergyman bianco, che parla in modo non retorico, non evocativo, non suggestivo, in modo diretto senza perifrasi e giri di parole teologici e magari è anche intervistato come qualsiasi altro personaggio che non sia “Sua santità”, e viene invitato ai talk show.

Il papa che desacralizza totalmente il papato e svecchia per davvero la religione cattolica apostolica romana, facendola diventare qualcos’altro.

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Ogni era ha la sua religione. Nei duemila anni dell'”era dei pesci” è stata la volta del cristianesimo, che ha la sua manifestazione di potere massimo nella chiesa cattolica apostolica romana, la religione più popolata, più diffusa e più potente del mondo. I successivi duemila anni circa dell'”età dell’acquario” avranno un’altra religione.

Quel papa del futuro (ben illustrato dalla serie tv di Sorrentino) può essere visto come la conseguenza [naturale] di un processo cominciato soprattutto a fine anni Cinquanta- inizio anni Sessanta del XX secolo col Concilio Vaticano II. [E’ un processo che giungerà a completa maturazione, con la fine totale della chiesa cattolica così come la conosciamo, intorno a fine XXVI-inizio XXVII secolo.]

[…]

Il fatto che il cristianesimo, basato sulla figura, la storia e la mitizzazione di un profeta di origine ebraico-essena chiamato Gesù Cristo, abbia così tanto pesato nella psicologia collettiva, sia stato così tanto presente nelle menti di miliardi di persone è dovuto al fatto che, evidentemente, “La più grande storia mai raccontata” è una storia che è riuscita e riesce ad attirare e condizionare grandi masse di persone.

Ma la potenza di attrazione (e di dominio sulle menti) del cristianesimo in generale e del cattolicesimo in particolare è legata al mistero del tempo.

Il cristianesimo è l’incarnazione di un modello psichico basato sul tempo lineare storico (l’attesa della “seconda venuta di Cristo”) e sul ritmo delle stagioni nella zona temperata dell’emisfero boreale.

Il punto, poi, è che la figura di Gesù Cristo è emersa proprio al momento giusto. Se non ci fosse stato Gesù Cristo il suo posto sarebbe stato preso da un altro, ci sarebbe stata comunque un’altra figura ad incarnare un modello così presente nella mente collettiva dei successivi duemila anni.

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Nel film “Habemus papam” del 2013, il papa eletto nel conclave si blocca e non riesce a iniziare il suo papato e per questo viene interpellato uno psicanalista per farlo psicanalizzare in modo che possa iniziare il suo ministero. Recentemente, papa Francesco ha rivelato di essere stato psicanalizzato quando era più giovane, da una psicanalista ebrea.

Probabilmente, se il Gesù storico fosse nato nato duecento anni prima o duecento anni dopo, lo stesso suo messaggio non sarebbe riuscito a incidere così a fondo la mente collettiva e quindi a essere diffuso in modo così pervadente e capillare e a condizionare così tanto la storia, anzi a fare la storia (gli anni li contiamo dalla nascita di Cristo.)

Gesù Cristo ha avuto il pregio e il privilegio di essere la persona (anzi, la figura) giusta al momento giusto. Forse cento anni prima sarebbe stato troppo presto e cento anni dopo troppo tardi. La stessa cosa penso che riguardi i filosofi greci, i padri del pensiero occidentale.

La storia può forse essere vista come un processo di graduale auto-apprendimento che toglie gradualmente i veli al rimosso della mente collettiva perché probabilmente vi è una “rimozione freudiana” nell’umanità occidentale.

Ricostruzione di un mondo senza Cristianesimo – Introduzione alla visione di Mckenna

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Un giorno Terence Mckenna ricevette una visione durante un viaggio psichedelico, una voce narrante e una serie di immagini scaricate nella sua mente come filmati…Vedute di un altro mondo…Una altra Terra, che a causa di un fenomeno insito nell’ universo, a noi ancora sconosciuto, il Solitone dell’ Improbabilità, si è’ sdoppiata a partire da uno stato di Unione col nostro mondo , a formarne uno separato, senza che nessuno realizzasse alcunché. Tale fenomeno coincise con il momento in cui Gesù venne concepito da ” donna vergine ” , così che in questa nuova Terra tale evento non è’ mai avvenuto, quindi non c’è mai stato Gesù. Secondo la voce narrante, Gesù era un ” giocatore e creatore ” che ha deciso di immettersi nella matrice, in un momento predeterminato. Senza l’ ideologia del Cristianesimo, nemmeno l’ Islam venne a formarsi, trasformando inevitabilmente il mondo, la cui preistoria era stata identica alla nostra. La scienza greca non venne soppressa, le accademie di filosofia non chiusero, la conoscenza ermetica non venne repressa. L’ Impero Romano rimase più forte, tanto da riuscire a difendersi con efficienza dalle invasioni dei Barbari. La matematica fece progressi con Hypatia, con il calcolo Dell’ anno 370.
La stasi millenaria Cristiana non si realizzò mai, e nell’ anno 850, 642 anni prima di noi, i Romani e i Greci intrapresero un viaggio per le Americhe, entrando in contatto con i Maya nel loro pieno splendore, e Greci e Maya si amalgamarono. Nel corso del primo centinaio di anni, i Maya trasmisero agli Europei la loro sofisticata psicofarmacoopeia e lo sciamanesimo, che affascino’ gli Occidentali. Il pensiero si rivolse verso stati e dimensioni superiori, ai viaggi psichedelici, alle cure naturali e alla spiritualità semianiminista. Poi contattarono l’ Oriente , incontrandosi con i Cinesi della dinastia Song e si creo’ una civilta’ pressoché globale.
Il progresso avanza, e dall’ anno 1200, sono in grado di andare sulla Luna, 769 anni prima di noi.
Fra il nostro 1880 e il 1910 sono venuti a capo di una scoperta straordinaria: noi.
Esplorarono e presero contatto con il nostro inconscio dormiente, nel mondo onirico, e presero contatto con i pionieri delle nostre esperienze psichedeliche, interloquendo con i nostri malati di mente, da qui le famose voci, e ci osservarono attraverso i nostri ben noti fenomeni UFO extra – dimensionali.
Tunguska, 30 Giugno 1908, e’ il risultato del loro unico test nucleare, che ha fatto loro realizzare che le radiazioni e le esplosioni nucleari sono in grado di esprimersi concretamente in entrambe le dimensioni, mettendo a rischio il loro pianeta, reso ora incontaminato di nuovo, e sede di pellegrinaggi provenienti dai vari altri pianeti, e sistemi solari in cui attualmente risiede la gran parte di loro.
Per questo hanno intrapreso una frettolosa missione di ” salvataggio ” e ” disclosure” , cercando di mettere a punto il più imponente esperimento scientifico, per ricongiungere i due mondi e rivelarsi a noi prima che ci autodistruggiamo con una guerra nucleare.

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Io ho provato a ricostruire questo mondo esotico narrato da Mckenna, aggiungendo potenziali caratteristiche alla sua visione.
Innanzitutto, cominciamo dalle religioni:
In assenza di Cristianesimo e Islam, le due religioni che maggiormente hanno influenzato tutta l’ essenza del nostro mondo, Zoroastrismo, Ebraismo, Buddhismo, Induismo, Giainismo, la Religione Maya, Shintoismo, e quella dei nativi americani del Nord si sono spartiti blocchi di influenza più o meno regionale o continentale.
Quella bonus si chiama Sciamanesimo, e si diffuse fra i Maya, gli Aborigeni, i Maori, le tribù Africane, gli Indiani Americani, il Tibet, la Groenlandia, la Siberia, la Mongolia, il Borneo, gli Inuit, India, Giappone e Nuova Guinea, in certi casi influenzando anche l’ Occidente, affascinandolo e salvando il destino appunto dei Maya, Nativi Americani e Aborigeni, che hanno potuto stabilire relazioni pacifiche con gli occidentali.
Probabilmente Ebraismo e Zoroastrismo meglio si adattano a uno stile di vita occidentale, ponendo il fulcro della religione in Asia, fra Israele e Persia, con l’ attesa di un futuro messia e il dio di nome Ahura Mazda, con la seconda che in tempi moderni diventerà poi Mazdeismo, anche questa incentrata sull’ attesa di un messia futuro, l’ adorazione del fuoco, l’ uso delle luci, senza attività missionaria, dove non si accettano conversioni e non le si impone e una festa di inizio anno il 21 Marzo che e’ un misto fra Halloween pagano e Pasqua Cristiana, si stabilisce anche nelle aree da noi Islamiche del Medio Oriente. Possiede anche una variante Italico- Romana, una specie di élite, il Mitraismo, religione misterica per le società legate al potere e al governo.
Il Buddhismo si stabilisce in Cina, Giappone e Corea, con sede sacra in Nepal, credenza nella reincarnazione, e la figura del Dalai Lama e il fenomeno della ricerca del successore bambino.
Lo Shintoismo, caratteristica unica del Giappone, forma organizzata e politeista dello sciamanesimo.
Il Giainismo si fonda sulla non- violenza, dieta completamente ristretta, veganesimo, l’ impossibilità di danneggiare persino i microorganismi, il divieto di mangiare e bere tutti i giorni dopo il tramonto, e l’ obbligo di svegliarsi prima del sorgere del sole.
La religione Maya, politeista, con la caratteristica della sacralità del Mais, una casta sacerdotale, e un calendario religioso di 269 giorni con 13 mesi di 20 giorni, e l’aspettativa che ogni ciclo del mondo finisca l’ umanità in un diluvio universale, 13 cieli beati e 9 spazi infernali, e una dea che favorisce i suicidi, un dio per ogni numerale.
La religione Aborigena, fondata su una ricca cultura orale, la venerazione di luoghi sacri, la fede e la riflessione concentrata sul mondo onirico, alla ricerca di soluzioni ai problemi e analisi dei significati, un universo onirico abitato da esseri sovrannaturali e giganteschi animali, la nudità vista come maturità maschile, e un culto di racconti segreti al sesso opposto.
Quella dei Vichinghi Norse, pagana e Germanica, politeista, Dio e’ Odino, ognuno ha uno spirito guida personale, l’ alfabeto runico, i 9 mondi con al centro Yggdrasil, la escatologia del Ragnarok, reincarnazione, tempo ciclico, elfi, nani, valchirie.
Quella dei nativi americani del Nord, basata anche essa sull’ analisi dei sogni, panteistica e semi animista, spiriti guida individuali, la morte come tabù, un aldilà con buoni e cattivi assieme, la sacralità del cerchio, la scrittura geroglifica simile all’ Egizio e al Cinese, riti di passaggio. Dio e’ Grande Spirito o Grande Mistero, una forza universale.

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In questo mondo e’ il gruppo Scandinavo a dominare maggiormente il mondo culturalmente, a livello di base, supponendo che i Vichinghi abbiano preso un bel pezzo di terra emersa e che si siano mantenuti forti nel corso delle epoche. La Norvegia e una unica nazione scandinava separata che comprende Finlandia, Svezia e Danimarca, con una regione affine in Germania e Austria, estesa fino al Belgio, l’ area della vecchia Jugoslavia, un pezzo di Francia, la Normandia, un pezzo di Spagna e un pezzo di Portogallo, poi Islanda, Groenlandia, Alaska e Canada ( Vinland ) , che contende alla Francia. E ancora, fino all’ Ucraina e all’ intera Russia, popolata da Svedesi Variaghi, e ancora Arabia, Persia, Kuwait, Polonia, Netherlands, ed Egitto, e un certo numero di importanti stati Africani, fino ad inglobare la Britannia da noi Inglese, Irlanda e Scozia, eliminando del tutto l’ esistenza dell’ Inglese e del Regno Unito, con anche il Sudafrica Dutch, e un continente Africano in stile Stati Uniti, condiviso da bianchi scandinavi e neri nativi. In tutto, circa 97 paesi.

Successivamente c’è un gruppo Italico- Romano, formato da circa 33 paesi, i più noti dei quali sono Italia, Cuba, Albania, Repubblica Domenicana, Etiopia, Costa Ricca, Equatore, Il Salvatore, Eritrea, Lettonia, Libano, Libia, Nicaracqua, Tunisia, Panama, Guarani’ , Perù, Filippine, Turchia, Uruguay, Venezuela, Slovenia, Somalia e parte di Monaco, con grandi quantità di migrazioni nell’ America Centrale del Nord, a causa del fatto che i Romani si sono incontrati e amalgamati agli Indiani Americani.

Poi C’è un gruppo Greco, di circa 9 paesi, Grecia, Argentina, Angola, Cipro, Timor Est, Mozambico, parte di Ucraina, parte di Venezuela, e parte della Turchia.

E anche, un gruppo che e’ amalgamato Maya- Greco, di circa 11 paesi, Messico, Argentina, Guatemala, Belize, Bolivia, Brasile, Cile, Haiti, Honduras, Colombia e parte del Salvador.

Un gruppo aborigeno- maori di 4 paesi, Australia, Oataeroa, che e’ la Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea e Tasmania.

Un gruppo di influenza Francese di 31 paesi, fra cui Francia, Quebec nel Vinland, una quantità di paesi Africani, parte del Libano, piccole zone Europee, Marocco, Repubblica Centrafricana e parte di Tunisia, e la Siria.

Un gruppo di influenza Mongolo – Cinese, di 14 paesi, inclusi anche Cina, Giappone e Corea, fra cui Cambogia, Birmania, Taiwan, Laos, Malesia, Mongolia, Nepal, Singapore, Thailandia e Vietnam.

Un gruppo Indiano di 9 paesi, India, Bengala, Indonesia, Nepal, Bhutan, Birmania, Cambogia, Pakistan e Sri Lanka.

E infine, circa 56 stati degli Indiani Americani Nativi al posto degli Stati Uniti Inglesi, Algonchini, Pueblo, Apache, Sioux, Caddoani, Irochesi, Muskogee, Mohicani e via dicendo, non necessariamente unitari, con possibili competizioni e inimicizie locali.