Allarme rosso Birmingham – Giochi del Commonwealth – cicli storici e transiti astrologici convergono

19 07 2022

Questo è un articolo che vuole segnalare una inusuale convergenza di transiti astrologici e di cicli storici che mi hanno portato di recente ad intuire che potenzialmente lo svolgimento dei Giochi del Commonwealth del prossimo 28 luglio – 8 agosto 2022 potrebbe essere sconvolto da un attentato terroristico.  

In realtà, come mostrato nell’ articolo che ha inaugurato quest’ anno sulle prospettive annuali relative agli eventi secondo i cicli storici da me individuati molti anni fa, la mia attenzione era focalizzata sull’ ipotesi di un evento di grande magnitudo ai Mondiali di Calcio 2022 in Qatar fra novembre e dicembre, ma consultando una altra volta i cicli storici per capire a che punto siamo arrivati e che cosa è effettivamente accaduto che si può allacciare alle ipotesi da me proposte ho intuito che c’è un altro evento sportivo potenzialmente a rischio

Un altro potenziale allaccio ai potenziali eventi in Qatar è rappresentato dalla battaglia per il Kuwait del 1990 e l’ attacco in Giordania del 2005

Si comincia con il 1985 e la strage allo stadio dell’ Heysel: una tragedia avvenuta il 29 maggio 1985, poco prima dell’inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles, in cui morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre 600, l’ attacco alla Thatcher e all’ hotel dove alloggiava del 1990 tramite autobomba, la partita dell’ assedio del 1530, le OLIMPIADI DEL TERRORE con UCCISIONE DI ATLETI E OSTAGGI nel 1972 in Germania (segnalo anche nel 1956 la esplosione di 7 camion bomba in Colombia che uccisero 10.000 persone e potrebbero avere chi sa mai un allaccio) e in particolare segnalo anche l’ allaccio fra 2022 e 2005 e l’ ATTACCO TERRORISTICO A LONDRA nel mese di Luglio e l’ allaccio all’ “anno terribile” britannico del 1992, l’ attacco con esplosivi all’ evento sportivo del “Centennale delle Olimpiadi” a fine luglio 1996 che ha ferito più di 110 persone.

Quest’ anno è collegato al 1848 e alla sua Primavera dei Popoli, (ma anche ai Moti del 1830) e a dispetto della loro mancata apparizione nel mondo mediatico televisivo, in diverse nazioni del mondo il popolo appunto nel 2022 si sta ribellando e sta mostrando il suo potenziale, i casi più eclatanti dei quali sono lo Sri Lanka dove è avvenuto un evento simile a quello del Campidoglio nel 2021, e i Paesi Bassi, dove si stanno ribellando gli agricoltori.

Le dimissioni di Boris Johnson in Uk si collegano a diversi eventi come la vicenda di Stuarda del 1587, lo sciopero nazionale britannico del 1985, 1837 Vittoria diventa regina, l’ addio della Thatcher nel 1990 (due eventi che assieme ad altri possono segnalare la dipartita molto prossima della Regina di Inghilterra), lo sciopero generale britannico del 1926, la tragedia della dipartita della principessa Diana del 1997, la formazione del regno Britannico nel 1801, l’ annus horribilis britannico del 1992, la vittoria di Boris, paradossalmente, del 1996

Ricordo anche l’ allaccio fra 2022 e 1958, quando c’ era l’ epoca dello scandalo della medicina Talidomide, qualcosa che si può allacciare alle continue notizie di qualcosa che non va con i vaccini contro il Covid…e al 1798 quando si vaccinava contro il Vaiolo (Vaiolo delle scimmie 2022) ma anche al 1977 e al debellamento del Vaiolo!, l’ epidemia di colera del 1846, la piaga di Londra del 1665 e quella italiana del 1575, la epidemia del 1626, la epidemia cinese del 1538, la influenza aviaria del 1997, la pandemia di influenza asiatica del 1956, la campagna di vaccinazione contro la Polio del 1954, la epidemia influenzale del 2009.

Ancora da vedersi l’ evento (dirottamento aereo) segnalato da diversi cicli storici, come per esempio nel 1970 come si evince da diverse copertine di riviste di notizie statunitensi dell’ epoca, 1985 200 soldati periscono in un incidente aereo, il doppio attentato ad aeroporti del 1985, il disastro degli aerei di Tenerife nel 1977, il crash del Concorde in Francia del 2000, il disastro aereo in Germania del 1988 e anche la esplosione di un aereo in volo sempre dello stesso anno, l’ aereo Iraniano colpito e distrutto da parte degli Usa come errore militare, l’ abbattimento di un aereo statunitense a causa di una bomba, il disastro dell’ Hindenburg nel 1937, la caduta di un aereo Air France nel 2009 e il tentativo di far esplodere un aereo da parte di un kamikaze nello stesso anno, lo schianto di un aereo in una zona densamente popolata del 1996, il dirottamento di un aereo Etiopico con vittime del 1996.

La grande vicenda protagonista dell’ anno in Ucraina si allaccia alla sua indipendenza nel 1918, anno che porta anche l’ allaccio fra Covid e la sua ripresa nel 2022 e la grande pandemia influenzale del 1918, la figura di Caterina di Russia (1762), la peste di Crimea del 1348 che si è diffusa in tutta Europa portando cambiamenti e conseguenze radicali e di elevatissimo impatto sociale (e ricordiamo che nel 1348 avvenne anche la bancarotta Italiana…!), il blocco russo di Berlino del 1948, 1582 guerra fra Russia e Polonia e il 2022 si collega anche al 1630 e alla guerra dei trent’ anni che devastò in modo storico l’ Europa, la nascita della URSS nel 1922, 1772 e la partizione della Polonia, le riforme in Russia del 1722, 1697 e la modernizzazione della Russia fino addirittura al 1147 e al primo riferimento storico alla città di Mosca. Il debutto di Putin nel 2000, le accuse contro Stalin del 1956 e la rivoluzione violenta in Ungheria contro la armata Russa, l’ assassinio dello zar russo nel 1801, il transfer della Crimea nel 1954, 1937 e la epurazione della armata Russa, la disputa energetica con la Russia e il blocco delle risorse del 2007, la crisi nucleare del 1962, gli scioperi e la rivoluzione russa del 1917 con guerra civile e la abdicazione dello zar e il ritorno di Lenin, le manifestazioni contro il dispiegamento di missili nucleari del 1983 e la trasmissione del film sull’ attacco nucleare “The Day After”, lo Sputnik e il primo satellite russo del 1957 e in quell’ anno anche sventato colpo di stato in Russia e le esercitazioni per attacchi nucleari nelle scuole statunitensi, il 1944 e la fine dell’ assedio tedesco di Leningrado e l’ attentato fallito a Hitler e la liberazione della Crimea, il 1905 e la domenica di sangue in Russia e la soppressione delle manifestazioni e la sconfitta da parte del Giappone contro la Russia.

Per il 2022 – 2023 si prospetta anche la potenzialità di una focalizzazione storica contemporanea sul subcontinente Indiano (1970 enorme tifone in Pakistan, l’ Olocausto dei Sikh nel 1762, il sacco di Delhi del 1398, 1948 e l’ assassinio di Gandhi (anche se questo potrebbe essere un allaccio all’ assassinio dell’ ex premier giapponese Shinzo Abe di questo mese, personaggio culturalmente e politicamente molto legato all’ India come anche quello della Bhutto ad un rally politico nel 2007), lo spodestamento della Bhutto nel 1990 e la sua uccisione nel 2007, 1947 i massacri durante l’ esodo del territorio Indiano e la sua partizione, 600 vittime in proteste violente in India nel 1983.  L’ assassinio dell’ ex premier Giapponese potrebbe anche collegarsi all’ assassinio del premier Italiano del 1978. Attenzione anche all’ 8 novembre e alle elezioni di medio termine in Usa, che potrebbero riservare sorprese, sempre se Biden davvero ci arriverà visto il potenziale rischioso per il suo governo, visto l’ allaccio fra il 2022 e la “elezione più pazza della Storia Americana” del 2000. La sparatoria scolastica di fine maggio 2022 a Uvalde si allaccia potenzialmente al disastro scolastico statunitense del 1937 e alla sparatoria universitaria del 2007.

Per il 2023, anno che si anticipa come di più che significativo impatto c’è la potenzialità di una grande eruzione, di un notevole cambiamento climatico verso il raffreddamento globale, una riconfigurazione dell’ Europa con le potenzialità per un principio di collasso del sistema politico e monetario, con la prospettiva della fine dell’ Euro (1815), la grande epidemia si diffonde in Europa (1347), un evento relativo ad una centrale nucleare o ad una escalation nucleare in Ucraina (1986), un allaccio alla nascita della Repubblica Popolare Cinese del 1949, il 1912 e il Titanic, il 1801 e l’ assassinio dello Zar, la potenzialità di un conflitto in Iran, paese che ha appena annunciato essere in grado di produrre una bomba nucleare (La guerra del Golfo nel 1991, che porta anche alla guerra civile Balcanica, un colpo di stato in Russia e la fine di una superpotenza: Russia, Unione Europea o Stati Uniti?), il 1799 e il colpo di stato in Francia, il golpe cileno e la crisi energetica e petrolifera del 1973 causato dall’ avversione verso l’ Iran (ricordiamo anche 2022 – 1947 la crisi alimentare europea), la iperinflazione apocalittica in Germania del 1923, la Primavera dei Popoli che ha scosso l’ Europa nel 1848, 1773 la ribellione del Tea Party a Boston, il 2001 l’ 11 settembre e il ritorno del terrorismo nel mondo, le violenze di Genova (!) e le manifestazioni no global del G8, la rivoluzione Iraniana e l’ attacco e la tenuta di ostaggi all’ ambasciata statunitense in Iran e Pakistan, l’ incidente nucleare in America del 1979, il ruolo del pontefice Polacco e l’ invasione della Russia all’ Afghanistan, il 2006 e la vicenda delle rivolte violente contro le vignette offensive agli Islamici, e la ascesa geopolitica di una Corea del Nord dotata del nucleare, il 1989 e la “rivoluzione tedesca” e quella violenta in Romania e le soppressioni di manifestanti in Cina. La annessione dell’ Austria del 1938, la crisi dei Sudeti, il falso allarme dell’ invasione aliena via radio, la Notte dei Cristalli e i saccheggi, la grande crisi economica e bancaria del 2008, 1963 il discorso del Sogno Afroamericano e l’ assassinio del presidente statunitense, una cosa che si allaccia (il primo) all’ ascesa di Obama del 2008, lasciando spazio alla potenzialità di una ascesa al comando politico di Kamala Harris, vicepresidentessa attuale, poi 1918 e la uscita della Russia dalla guerra in pessime condizioni, la liberazione dei campi da parte della Russia nel 1945, i grandi attacchi della fine della guerra mondiale compreso quello NUCLEARE, il fallimento dei dittatori e i processi di Norimberga, il Big One in California del 1906 e la eruzione del Vesuvio sempre nello stesso anno e la Rivoluzione Francese del 1789 (Plutone approderà in Acquario nel marzo 2023: Libertè, Egalitè, Fraternitè). Poi anche ancora qualcosa riguardante l’ India, Pakistan e Bangladesh con il “terribile anno per il subcontinente” del 1984 (assassinii, massacri e il disastro del Bhopal)

Passiamo ora alla spiegazione dei transiti astrologici che portano potenzialità di grossi rischi geopolitici il 26 LUGLIO 2022, il 28 LUGLIO 2022 e il 1 AGOSTO 2022:

MERCURIO QUADRATO MARTE: paranoia, discussioni potenzialmente pericolose e importanti, aggressioni, combattimenti, sentire che tutto è contro di noi, negoziazioni fallimentari, volatilità e imprevisti di vario genere, decisioni prese di fretta, litigiosità e battibecchi e dibattiti, frustrazioni ed escalations di vario genere, atteggiamento disinibito, esacerbazione dei problemi, commenti pungenti, ostilità, assalti, corsa alle conclusioni sbagliate, passionalità dei discorsi, commenti sarcastici, viaggiare ad alta velocità con potenzialità di incidenti, irritabilità, mettersi sulla difensiva, provocazioni rischiose, necessità di difendere idee e credenze in modo aggressivo, esprimere la rabbia repressa e accesi diverbi.   

MERCURIO IN QUADRATO CONTRO URANO: cambiamenti improvvisi nei piani e progetti per la giornata, bisogno di adattarsi a nuove circostanze, notizie sorprendenti e scioccanti, informazioni arrivate in modo inaspettato, interruzioni delle comunicazioni, viaggi, parlare o dire qualcosa di scioccante per gli altri. Stimoli mentali, bisogno di eccitazione, esasperazione, piccoli imprevisti, cambiamenti fastidiosi, iperattività, ma anche trascuratezza, incalzare degli eventi rende nervosi e sbadati, giudizi avventati, scatti improvvisi e potenziali incidenti alla guida, flash di genialità e intuizione. Può significare “fare un gran casino” e “bruciare i ponti con”.

MARTE CONGIUNTO URANO: il fascino per il pericolo, la innovazione e la velocità, atti di ribellione drastici, flash mentali improvvisi, potenziale alto di incidenti di vario genere, eventi stressanti, reazioni improvvise, bisogno di fare rumore e di farsi sentire, grandi scariche di energia fisica, irrompere in una stanza all’ improvviso, alienazione dagli altri, fascino del cielo, visionarietà, turbo charge, impazienza, incidenti relativi ad uso di coltelli, osare qualcosa, pericolo di incidenti riguardanti il proprio fisico, campagne di liberazione e attivismo politico, estremismo intellettuale, comportamento precipitoso, incidenti straordinari, cose che accadono improvvisamente e in fretta, scarsi e turbolenti rapporti con le autorità, impulsività, incoscienza, rabbia sfogata con violenza, necessità di operazioni chirurgiche, conseguenze inaspettate, mosse azzardate, paura dei cambiamenti, presa di rischi, tensione nervosa, potenziali eventi riguardanti esplosioni

Inoltre il 28 luglio 2022 è anche LUNA NUOVA IN LEONE, il segno dello spettacolo e del fuoco solare cosa che indica nuovi inizi e scoperte, eventi relativi a GIOCHI, SPORT e la RETROGRADAZIONE DI GIOVE, il pianeta della ESPANSIONE E DELLE COSE ENORMI ED ESAGERATE, che porta anche SFORTUNA se retrogrado e una nuova prospettiva interiore sugli eventi, e la perdita di entusiasmo e di fiducia verso il prossimo, crisi di fede e perdita della speranza, e nel segno dell’ Ariete si allaccia a conflitti ed eventi violenti e scontri a fuoco.  





Recensione di “Fenomenologia della fine” di Franco “Bifo” Berardi

2 11 2020

Leggendo questo post di qualche giorno fa mi sono convinto della necessità di leggere il libro di Franco “Bifo” Berardi intitolato “Fenomenologia della fine”. E’ stato un impulso improvviso. A dispetto della passione che nutro per il sincromisticismo, non so fino a che punto è un bene seguire così ciecamente le intuizioni, gli impulsi e i colpi di testa, ma ad ogni modo, considerato che leggere un libro oggigiorno non può far mai troppo danno, mi sono procurato l’e-book e l’ho affrontato.

La copertina di “Fenomenologia della fine” di Franco “Bifo” Berardi

Devo ammettere una cosa. Parlando d’istinto, Franco Bifo Berardi non mi è naturalmente simpatico. Il suo modo di presentarsi, un po’ demodè, un po’ “trasandato con cura”, non fa che accrescere il mio pregiudizio. Il fatto che, da rapida ricerca web, risulti avere molta visibilità anche all’estero, con traduzioni e articoli internazionali, non aiuta a farmi cambiare idea, anzi. Sono tempi in cui cerchiamo Cassandre, profeti non necessariamente di sventura, ma possibilmente non-mainstream, di nicchia, su misura, capaci di interpretare un possibile sviluppo futuro con l’occhio libero dai condizionamenti.

Ritratto fotografico di Franco “Bifo” Berardi

Perciò quando comincio a leggere il suo saggio sono ancora, troppo, arroccato nella mia posizione di chiusura. Franco “Bifo” Berardi si professa anarcocomunista o comunque, come il suo amato Marx, fa sin dall’introduzione una analisi preliminare “teleologica” che vede nel comunismo l’obiettivo salvifico finale. Il suo sembra una ideologia vecchia, velleitaria, una posa fuori dal tempo, una distopia ancora in piedi perché non ha avuto ancora occasione di fallire o forse è già fallita e lui non se n’è accorto.
Ma Franco “Bifo” Berardi è onesto e riconosce, ad un certo punto del libro, il suo velleitarismo, anzi lo rivendica con coerenza.
Quando si continua a leggere, appare poi la vera natura dello scritto. Il suo, almeno nella prima parte, è un diario, un resoconto della pandemia che narra di vicende non troppo diverse da quelle che abbiamo vissuto tutti noi. Giornate scandite dalle stesse immagini che abbiamo visto nei drammatici momenti del lockdown ma raccontate con una certa freschezza, con linguaggio semplice ma non certo sciatto e con riflessioni intrise in parte col velleitarismo narrato prima, che finisce con il risultare anche simpatico, qualunque sia la nostra idea.
Amicizie, morti, ricordi, acciacchi personali, citazioni tratte da media digitali, storie di parenti, riti quotidiani si susseguono nei suoi ricordi su pagina come se fossero i nostri.
Sempre a prescindere dalla nostra idea, è impossibile tuttavia non ritrovarsi d’accordo con la sua posizione di fondo che appare forte e netta già in questa prima parte del saggio: gli ultimi decenni della nostra storia sono stati un delirio nevrotico che ha richiesto, da parte nostra, una accelerazione sempre più insensata nei ritmi per un ritorno ben magro, se non negativo, sulle nostre esistenze.
Se l’alternativa non sarà l’utopia di Bifo, dovrà comunque essere qualcos’altro. Il “There is no alternative” di tatcheriana memoria non ha più ragione di esistere.

Belle alcune immagini e metafore.
Quella iniziale ad esempio, che mi ricorda un fumetto di Martin Mystere che sono andato a ritrovare: la pandemia e le sue conseguenze (in particolare il “rallentamento”) non sono altro che il sintomo di una malattia che il pianeta terra sta cercando di debellare, come un organismo che si riposa per recuperare ed espellere il nemico biologico. Franco “Bifo” Berardi chiama questa malattia neoliberismo (una definizione fin troppo di moda per designare il “mostro moderno”) ma noi ci possiamo comunque sentir liberi di dargli ragione utilizzando un nome diverso. Perché dargli ragione, ormai, non sembra più questione di opinione.

Una pagina tratta dal fumetto Martin Mystere Extra n. 4 (gennaio/febbraio 1997)

Quando leggo un libro, non mi aspetto mai di essere completamente d’accordo con l’autore. Talvolta mi piace un punto di vista diverso, a volte invece mi basta ricordare uno o più particolari, riflessioni, idee significative.
Ce ne sono varie nel libro, ma mi è piaciuta particolarmente questa, perché era già “mia”:

Ma cos’è il terrore? Terrore è una condizione in cui l’immaginario domina completamente l’immaginazione. L’immaginario è l’energia fossile della mente collettiva, le immagini che l’esperienza vi ha depositato, l’imitazione dell’immaginabile. L’immaginazione è l’energia rinnovabile e impregiudicata. Non utopia ma ricombinazione dei possibili.

E’ una riflessione che fa il paio con quella già citata in un altro articolo linkato in questo blog:

Chi immagina per primo vince – questa è la legge universale della Storia.

A cui fa seguito il giusto dubbio:

Almeno credo.

Cosa abbiamo di profetico o sincromistico in questo libro?
Ad esempio la citazione di un suo romanzo, praticamente invenduto, intitolato “Morte ai vecchi”, di cui Bifo ci racconta la trama:

Scoppia una specie di epidemia inspiegabile: ragazzini di tredici-quattordici anni ammazzano i vecchi, dapprima alcuni casi isolati poi sempre più frequenti, poi dovunque.

Il suo racconto fa parte di una pagina del diario del 18 marzo, in cui Bifo sembra leggere metaforicamente, oltre che una precisa dinamica della pandemia Covid che colpisce gli anziani, un collegamento coi ragazzi di FridayForFuture e Greta Thumberg, ignorati dai Grandi Vecchi dell’economia e della politica, che ottengono per vie traverse un riscatto alleandosi con Gea, la divinità del pianeta Terra.
Io ci leggo invece (a posteriori) una visione premonitrice della colpevolizzazione dei media nei confronti dei ragazzi della “movida”, additati come untori.

Movida, Covid e Giovani

Nella seconda parte del saggio poi, il tono si eleva e lo sguardo spazia ben oltre e ben sopra il quotidiano, approdando a citazioni letterarie più o meno pop (da Ugo Foscolo a William Burroughs, da Giacomo Leopardi a Philip K. Dick) ma anche a riflessioni sociologiche miste a visioni svincolate dal razionale dominante. Il titolo di questa seconda parte è “Sei meditazioni sulla soglia” e una di esse, “La profezia sensuale” è esattamente il materiale di questo blog, come appare chiaro leggendo, ad esempio:

Quel che mi interessa dell’attività profetica è questa capacità della mente umana (di alcune menti umane) di sintonizzarsi con l’inconscio collettivo, o, forse meglio, la capacità di leggere i flussi che circolano nella psicosfera.

Trovo che queste riflessioni costituiscano la parte più interessante dell’opera.

Due parole conclusive poi merita il titolo e la tematica apocalittica. Come in vari altri autori, il Covid, abbinato ad altri elementi di discussione pubblica quali l’inquinamento e il riscaldamento globale, fa emergere in modo naturale la tematica tipicamente evoluzionista dell’estinzione della razza umana. Bifo prevede una apocalissi e una catastrofe (analizzando l’etimo di questa parola: andare oltre la soglia) ma, pur evocando lo scenario, la identifica con la fine di una vecchia fase e dell’inizio di una nuova in cui la volontà dell’uomo non ha più un ruolo centrale. Si tratta di un passaggio che, tuttavia, è convinto non avverrà in modo pacifico, né scontato nei suoi esiti.
Bifo colloca l’inizio di questa guerra ideologica e fisica esattamente dopo la fine della pandemia ma, fortunatamente, il suo tono non è né quello del profeta, né quello del futurologo che prendono i propri vaticini troppo sul serio.

E’ definitiva di una lettura molto interessante, anche se, forse, siamo ancora troppo immersi nelle vicende descritte per poterle valutare con la lucidità necessaria a trarre una qualche intuizione utile. Come sostiene anche l’autore ad un certo punto della sua disamina, l’apocalisse che tanto aspettavamo è scesa sulla Terra. Prevedevamo una deflagrazione improvvisa e non una catastrofe al rallentatore, ma ormai l’apocalisse è qui e ci siamo esattamente in mezzo.





L’assassinio di Soleimani, i cicli Saturno-Plutone e la congiunzione del 12 gennaio

9 01 2020

Ciao a tutte-i.
Non so se è già successo e quando, ma mi ha molto colpito notare che fra qualche anno ( 2020 ) avremo un momento in cui , tra marzo e aprile, il gruppo di super tosti pianeti [Marte, Saturno, Giove, Plutone] sarà in transito , congiunto al grado due a due e comunque tutti insieme mi pare a una manciata di gradi, in Capricorno e poi tra Capricorno e Acquario proprio mentre il Sole sarà in Ariete.

Confesso che mi sono venuti i brividi.. mi sa di evento epocale e sconvolgente, non fosse altro immaginando che bambini Ariete potranno nascere con uno stellium del genere!

Lo so che è molto avanti, lo so, ma vi va di parlarne? Scioccamente non ho guardato dove sarà Urano nello stesso periodo, provvederò.. .
A presto, spero. 

change

in un messaggio del 5 dicembre 2014  su

https://lachiomadiberenice.forumfree.it/?t=69946801

Qassem Soleimani, il generale più potente dell’Iran. Ucciso il 2 gennaio da un drone USA. A questo proposito se ne sono viste e lette di ogni tipo in questi giorni ma nesssuno (e se non nessuno molto pochi) ha previsto un evento di magnitudine considerevole, qual è appunto l’uccisione di Soleimani, intorno alla scadenza del ciclo Saturno-Plutone, tra la congiunzione dei due pianeti in Bilancia nel 1982 e la loro congiunzione in Capricorno proprio in questo gennaio 2020, giusto alla fine di un ciclo nel cui periodo di tempo, come si vedrà, sono comprese le tensioni militari-terroristiche tra l’Occidente e il Medioriente la cui origine risale a quarant’anni fa.

Quando in questo blog ci si dedica ai cicli storici, qualcuno potrebbe domandare su che cosa si basano tali cicli. Come mai ne esistono di 25, 32, 52, 88 anni. La scelta parrebbe arbitraria poiché non viene spiegato perché proprio quella durata. Quindi qualcuno potebbe obiettare che degli avvenimenti confrontabili l’un l’altro a una determinata distanza di tempo sono in realtà frutto di analogie basate su pure coincidenze misurabili con la statistica e, partendo da questo presupposto, una grande quantità di cicli basati su qualsiasi tipo di periodo temporale potrebbe essere da chiunque facilmente trovata.

Infatti, se un ciclo di determinati anni non viene illustrato, non viene descritto come facente parte di un determinato contesto coerente, e viene presentato così, nudo e crudo, mostrando solo gli avvenimenti presumibilmente analoghi fra loro, è facile fare tutte le obiezioni possibili e dire per esempio: <<Te ne trovo quanti ne vuoi di cicli di qualsiasi numero di anni partendo da eventi analoghi a una certa distanza di tempo l’un l’altro!>>

Quindi, per premunirsi da obiezioni di questo genere, è utile contestualizzare un certo ciclo. Stabilire in qualche modo il suo senso. Un sito web che consiglio a tutti coloro che si interessano alla ciclicità degli avvenimenti storici è http://cyclesofhistory.com/

Nel suo studio sulle ciclicità storiche si basa sugli allineamenti planetari, sul ciclo tra una congiunzione e l’altra di due pianeti. E ognuno di questi cicli planetari ha un suo perché, una sua spiegazione contestuale (giustizia sociale, sviluppo delle ideologie e delle tecnologie, ascesa di grandi sviluppi culturali della storia…)

E’ degno di nota il fatto che il ciclo compreso tra la congiunzione di due pianeti non si ripresenta MAI con la stessa identica durata anche se comunque la durata tra le due congiunzioni è ANALOGA un ciclo dopo l’altro. Per esempio, il ciclo Saturno-Plutone di cui parleremo ha una media di 33 anni: quello cominciato nel 1947 dura 35 anni e finisce nel 1982, all’iniziare di quel ciclo che termina nel 2020, per la precisione tra pochi giorni, il 12 gennaio, durando quindi un po’ di più della media: 38 anni, comunque come si vede la durata non è tanto diversa tra l’uno e l’altro.

Il ciclo Saturno-Plutone è quello dagli autori del sito nominato “della ‘trasformazione violenta’ “: nel ciclo ancora precedente, iniziato nel 1914 e finito nel 1947 (33 anni) fu contenuta ciò che lo storico Hobsbawm ha chiamato “L’età della catastrofe” nel suo libro “Il secolo breve” (due guerre distruttive e mondiali), compiendosi la transizione tra la cosiddetta belle epoque-progressive era di fine ottocento-inizio novecento e il reset dopo la seconda guerra mondiale; il ciclo 1947-1982 comprende quella “guerra fredda USA URSS” la quale fu un modo per creare una struttura – all’inizio rigida quanto instabile – capace però di essere poi l’ “utero” di quella grande trasformazione che produsse i missili, i satelliti, i viaggi nello spazio, le super-armi nucleari, i cambiamenti nella musica e nel cinema e le tecnologie informatiche sempre più disponibili a chiunque.

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Nel ciclo che tra pochi giorni avrà fine, quello 1982-2020, la “trasformazione violenta” è come un RICORSO del ciclo 1914-1947, solo che in questo caso non ci sono state “guerre mondiali” ma il “fondamentalismo islamista” basato sul terrorismo accompagnato da tutte le turbolenze politiche. E la gran quantità di guerre locali dovute alle macerie del crollo dell’URSS e dunque del sistema bipolare, guarda caso iniziato più o meno all’inizio del 1947-1982.

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Questo ha coinciso con un Occidente perduto nei suoi molteplici problemi, dovuti alla maturazione di ciò che ha fatto emergere la “trasformazione violenta” del precedente ciclo Saturno-Plutone 1947-1982, una maturazione che però nel 1982-2020 (in particolar modo nella sua seconda metà) si è come sempre più mutata in putrefazione, anche se si sono poste le basi per ciò che si svilupperà nel successivo ciclo che partirà con la congiunzione del 12 gennaio, ciclo che a sua volta si concluderà con la prossima congiunzione Saturno-Plutone che dovrà esserci dopo il 2050.

Le “violente trasformazioni” sono quelle in atto tra la conservazione, la stabilità, lo status quo (Saturno) e le spinte al novità e al cambiamento, (Plutone). Nei cicli “ascendenti”, come quello 1947-1982 (o il ciclo conclusosi nel 1914) le caratteristiche di Plutone si esplicano in modo più costruttivo ed elevante mentre nei cicli “discendenti” (1914-1947, 1982-2020) le stesse caratteristiche si esplicano in modo più distruttivo e “resettante”.

A metà del ciclo vi è l’OPPOSIZIONE tra i due pianeti, in cui emerge più nettamente la “trasformazione violenta”. Nel 1947-1982 a metà anni ’60, con l’esplodere delle contestazioni giovanili, della corsa allo spazio, dei cambiamenti nella musica e nel cinema e della guerra in Vietnam; nel 1982-2020 l’opposizione avviene poco dopo la metà del 2001, con l’esplodere conclamato della “guerra al terrorismo” su tutti gli schermi e la contemporanea assenza di ogni cosa in Occidente che non fosse un ibrido tra conservazione e distruzione.

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Congiunzione


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Opposizione.

Congiunzione=inizio, opposizione=picco di ciò che è iniziato nell’inizio del ciclo (quando viene raggiunto un punto elevato di chiarezza riguardante il periodo)  e si entra nel momento calante – verso fine ciclo – quando i frutti seminati vengono raccolti e si va verso un reset per poi ripartire.

La nuova congiunzione del 12 gennaio 2020 potra essere importante perché, oltre ad accompagnarsi alla congiunzione ventennale Giove-Saturno (l’ultima prima di questa avvenuta nell’anno 2000) avverrà nello stesso anno della cosiddetta “Grande congiunzione” che pare attesa dagli astrologi da tempo e che riguarderà i pianeti Marte, Giove, Saturno e Plutone.

Ci tengo però a chiarire che “Civiltà Scomparse” NON E’ un blog di astrologia, soprattutto non vuol lasciare intendere di appartenere a coloro che vedono l’astrologia alla stregua di “gli ‘influssi’ degli astri sugli avvenimenti terrestri e sulle vicende umane”: qui non si vuole riferirsi a nessun “influsso”, qui si cerca semplicemente di far intuire come ci siano dei funzionamenti dello sviluppo dello spazio-tempo, delle sue qualità intrinseche quanto mutevoli in un modo preciso, che danno origine a dei ben determinati fenomeni – riconoscibili da chi “ha imparato a vederli” – i quali a loro volta generano ambienti propizi al manifestarsi, all’attivarsi da parte della mente collettiva, di ben precisi tipi di avvenimenti in un determinato periodo e non di altri.

Tutto questo noi l’abbiamo chiamato SINCRO-CICLOLOGIA poiché riteniamo abbia a che fare con la manifestazione più singolare della mente collettiva, ovvero le sincronicità, le quali nei casi che illustriamo si manifestano in ritmi dello spazio-tempo storico (per noi occidente-centrico) i quali volendo, come in ciò che stiamo presentando in questo articolo, possono essere “mappati” anche attraverso gli allineamenti astrali, dunque attraverso la disciplina definita come “astrologia”, per molti una pseudo-scienza da minimizzare e ridicolizzare anche se comunque è frutto di una cultura, le cui origini si perdono nella più remota umanità e il cui orizzonte va nel più remoto futuro della specie di cui facciamo parte.

Verso la fine del precedente ciclo Saturno-Plutone tra la loro congiunzione del 1947 e quella del 1982, l’inizio inizio di ciò che si svilupperà nel ciclo 1982-2020 abbiamo modo di vederlo nell’anno 1979, un anno importantissimo, davvero di svolta forse assai più di quel 1989 della “caduta del muro” molto più spesso citato. Il 1979 fu l’anno della presa del potere dei rivoluzionari islamici in Iran capeggiati da Khomeini, tra i cui rivoluzionari vi fu anche lo stesso Soleimani, fu l’anno dell’invasione dell’Afghanistan da parte dell’URSS contro cui si combattè una resistenza islamica – aiutata dagli USA – tra cui vi furono futuri fondamentalisti come i talebani e Osama Bin Laden, fu l’anno inoltre dell’elezione della Thatcher a premier britannico oltre che l’anno di cui Saddam Hussein prese in potere in Iraq. Ciò che vediamo succedere ora in qualche modo c’era già quarant’anni fa.

http://cyclesofhistory.com/violenttransformation-1982-2020/

TRASFORMAZIONE VIOLENTA – TERRORISMO FONDAMENTALISTA [e non solo] (Saturno / Plutone) 1982-2020

(Ciclo di 38 anni)

Il ciclo Saturno-Plutone 1982-2020 inizia nel novembre 1982. Raggiunge la sua quadratura ascendente (+90 gradi) nel marzo 1993 e la sua opposizione nell’agosto 2001. La quadratura discendente (+270 gradi) la si vede nel novembre 2009. Il ciclo Saturno-Plutone successivo inizia nel gennaio 2020.

La congiunzione Saturno / Plutone del 1982 (se limitiamo la nostra attenzione al periodo ottobre 1981 – ottobre 1983, quando i pianeti erano separati di dieci gradi) coincide con un grande cambiamento strutturale di enorme significato globale futuro: il riposizionamento dell’Islam nell’arena geopolitica e la semina del terrorismo fondamentalista, i cui frutti più manifesti avranno modo di essere visti durante l’opposizione dei due pianeti.

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In quello stesso 1981-1982 si imposero personalità come quelle di Thatcher e di Reagan, le quali iniziarono un’agenda politico-economico-finanziario-militare diversa di 180° da quella del ciclo 1947-1982. La loro bandiera ideologica sotto l’insegna del “laissez faire”, de “la mano invisibile dei mercati”, di “lo stato e la politica dello stato non devono intervenire nell’economia e nella finanza”: tutte parole d’ordine che sarebbero state LEGGE per tutto il ciclo 1982-2020 fino alle loro estreme conseguenze. Lo stato e la politica dovevano fare i “Ponzio Pilato”  e lavarsene le mani dei mercati i quali avrebbero fatto la giusta economia allocando efficacemente le risorse sotto la legge automatica e meccanica della domanda e dell’offerta.

Vedere anche Specularità quarant’anni dopo (Callaghan – Carter, Thatcher – Reagan, May – Trump)

In quello stesso 1981-1982 cominciò a diffondersi la musica elettronica synth dalle radio, diventata “pop” a differenza dei decenni prima (in cui la synth non lo era “pop”) e quindi percepita come novità. Anche di questo ce ne sarebbe da discorrere, estendendolo magari anche a quella “vaporwave” degli ultimi anni la quale ricicla e riutilizza proprio quelle sonorità synth pop radiofoniche da classifica.

L’unico altro grosso avvenimento di quel periodo conclusivo-seminale (e periodo congiuntivo tra i due cicli) 1981-1982, la guerra tra Gran Bretagna e Argentina sullo status delle Isole Falkland, non avrebbe poi portato a ripercussioni globali significative nel seguito del ciclo, probabilmente perché non aveva sufficiente massa simbolica per stimolare la mente collettiva.

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La morte del segretario del partito comunista dell’URSS (Pcus) Leonid Breznev, avvenuta proprio in quel novembre 1982 di inizio ciclo – l’ultimo segretario URSS “vecchio stile” che durava dai tempi dell’opposizione del ciclo 1947-1982 (metà anni ’60) – sarebbe negli anni seguenti invece decisamente stata vista come l’inizio della fine per il sistema sovietico, anche se magari all’epoca erano in pochi a prevederla.

In quel convulso 1981-1982 avvengono gli omicidi del presidente Anwar Sadat d’Egitto, del presidente e del primo ministro iraniano, del presidente eletto del Libano e del primo ministro di Grenada insieme al tentativo di assassinio del presidente Reagan, di papa Giovanni Paolo II, dell’ ambasciatore israeliano a Londra e presidente iracheno Saddam Hussein. In Italia venne scoperta la loggia massonica P2, le Brigate Rosse spararono le loro ultime cartucce, cominciarono a diffondersi i canali tv di Berlusconi e il direttore bancarottiere del Banco Ambrosiano Roberto Calvi venne presumibilmente ucciso a Londra, trovato appeso sotto un ponte.

Inoltre, la struttura del governo viene rovesciata in Bangladesh e Guatemala, sostituita in Cina e Portogallo e gravemente minacciata in Polonia e Assam. Gli israeliani bombardano una centrale nucleare in Iraq e le guerre Iran-Iraq e URSS-Afghanistan entrano nel vivo.

Ci sono altri sviluppi seminali, come per esempio l’Unione Europea inizia ad ampliare i suoi membri e fa piani per rafforzare la cooperazione monetaria e l’immagine internazionale della famiglia reale britannica si trasforma, col matrimonio tra Carlo e Lady Diana (il loro primogenito William, forse futuro re, vedrà i natali nel solstizio d’estate del 1982).

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Già ben prima di venire a conoscenza di questo ciclo avevo “subodorato qualcosa” visto che un po’ di anni fa misi nel blog questo breve post:

https://civiltascomparse.wordpress.com/2013/12/09/breve-appunto-veloce-su-grace-kelly/

Nel 1982 vengono dunque “gettati i semi” del fondamentalismo terrorista e se ne inizierà a raccogliere i suoi frutti a partire dalla quadratura ascendente dei due pianeti (fine ’80 inizio ’90) fino alla loro opposizione intorno a metà strada tra il 1982 e il 2020 (fine ’90 inizio 2000).

Possiamo quindi già vedere qui gli elementi chiave delle questioni politiche mondiali occidente-centriche tuttora presenti, per gran parte dominate da ciò che è generalmente chiamato “fondamentalismo (islamico) terrorista” ma che, visto da un’altra ottica lo si potrebbe anche definire come “lo scontro tra la globalizzazione economico-finanziaria a guida USA (retta da da democrazie formali consumiste)  e i gruppi fondamentalisti rappresentanti i tradizionalismi familiari, religiosi e autoctoni.

Quindi questo scontro è lungi dal ridursi solo alla diatriba tra “fondamentalismo islamico” e “occidente globalizzato”: pensiamo infatti a cosa successe nel luglio 2011 in Norvegia quando un fondamentalista sì ma OCCIDENTALE ammazzò quasi cento persone in un azione terroristica (il ciclo allora era in quadratura tra i due pianeti).

Anche l’attuale diatriba in corso “sovranisti vs globalisti” potrebbe essere inserita in questo quadro d’insieme dal momento che tra i cosiddetti “sovranisti” si possono trovare sostanzialmente dei “fondamentalisti” anche se magari, oltre che al globalismo “della finanza apolide”, vanno contro agli stessi islamici, da loro visti come “quelli difesi dai globalisti ‘radicl chic’ “, assieme al “mondo LGBT”, ai “clandestini” e al “transumanesimo”.

Ciò che ho appena scritto fa capire quanto lo scontro in atto iniziato a inizio ciclo, in questa fine ciclo si estende ben oltre il “fondamentalismo islamico”.

Le azioni terroriste hanno iniziato a evidenziarsi globalmente a partire dagli anni ’70 ma i gruppi che le organizzavano avevano obiettivi politici più che ideologici-religiosi (in linea con un certo spirito di quel ciclo, legato più alla politica e agli stati che all’economia e alla finanza).

Nel 1981-1982 le cose cominciano a cambiare anche se a quei tempi la definizione “fondamentalismo islamico terrorista” la si può trovare più facilmente nei documenti segreti che nella programmazione tv. Vedremo questi argomenti emergere decisamente sui mass media a partire dalla quadratura crescente Saturno-Plutone del 1993-1994 e iniziare a proliferare sugli schermi sempre di più fino ad esplodere in tutti i sensi quando i due pianeti raggiungono il massimo angolo di opposizione a partire da luglio-agosto 2001 con Saturno in Gemelli e Plutone in Sagittario. Mesi in cui la “trasformazione violenta” era più che mai (mediaticamente) violenta: pensiamo anche al culmine a Genova delle proteste contro il G8, per esempio. Oppure si pensi anche al “delitto di Novi Ligure” del febbraio 2001, che imperversò sui mass media quando l’opposizione cominciava già a esserci visto che il suo inizio fu nell’agosto 2000.

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I movimenti fondamentalisti condividono un’ostilità comune verso i modi con cui vengono corrotte le società islamiche tradizionali dal globalismo occidentalista secolarizzato il quale viene percepito come una continuazione del colonialismo e dell’imperialismo (emersi nel ciclo saturniano-plutoniano finito a inizio anni 10 del XX secolo) con altri mezzi. L’obiettivo del fondamentalismo è quello della purificazione dai mali del secolarismo, ateismo, alcool, droghe, permissività sessuale e frantumazione della famiglia.

Nell’ultima fetta del 1982-2020, come abbiamo già visto, questo conflitto tra “tradizione” e “modernità” sarebbe emerso netto anche nel cuore dei paesi occidentali, anzi tra coloro che si sentono “più occidentali di tutti”, cosa già un po’ successa ai tempi 2001-2004, in cui però gli occidentalisti erano esclusivamente “contro il fondamentalismo islamico e i ‘clandestini’ ” e tutt’altro che “contro i mercati e la globalizzazione”. A differenza di questi ultimi anni.

D’altra parte, questo sistema occidentale che si difende con la “guerra al terrorismo”, in seguito alla già citata “‘ rivoluzione’ Thatcher-Reagan” è retto sulla prevalenza dello scambio economico-finanziario nei rapporti tra gli individui, senza alcuna autorità morale a guidarlo e senza alcuna coesione sociale oltre quelle formali.

Inoltre, nonostante i progressi scientifici soprattutto nella ricerca medica, un gran numero di umani è assalito da nuove malattie fisiche oltre a nuove ansie e nuove nevrosi – dovute anche a un tipo di mondo basato sulla produzione senza fine di nuovi prodotti da vendere attraverso ogni tipo di marketing, che prolifera anche attraverso quella internet di cui si è vista l’emersione proprio durante la quadratura crescente tra marzo 1992 e aprile 1994, con Saturno in Acquario e Plutone in Scorpione, nello stesso periodo in cui vi furono l’attacco al World Trade Center nel febbraio 1993 e l’attacco a Hebron nel febbraio 1994.

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L’opposizione iniziata nell’agosto 2000, raggiunse il suo culmine in agosto-novembre 2001-marzo 2002 e durò fino a marzo 2003 quando nell’equinozio fu scatenata quella seconda o terza “guerra del golfo” che spazzò via Saddam Hussein; guarda caso il 6 febbraio e il 24 marzo 2003 l’opposizione tra i due pianeti giunse a un grado di prossimità correlato sia al febbraio 1993 sia al settembre 2001, date in cui avvennero entrambe le azioni terroristiche con epicentro le torri gemelle.

La maggior parte delle azioni terroristiche suicide sono avvenute in prossimità dell’opposizione di questo ciclo, sia in entrata sia in uscita da essa.

Ciò che rende più sorprendente questa correlazione è il fatto che dopo l’agosto 2003, quando ormai l’opposizione stava mutando in trigono, la frequenza degli attacchi suicidi mostra una forte flessione e la frequenza si abbassa ancora dopo il marzo 2004 e non raggiungerà mai più i livelli del 1996-2003.

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Questo aspetto si è avuto modo di notarlo ancora di più nella parte discendente del ciclo, a partire dalla quadratura cominciata nel novembre 2008 e proseguita fino all’agosto 2011. Da quel momento lì in poi si sono aperti nuovi fronti di conflitto (Libia, Siria) i quali sono divenuti sempre più complessi, ingarbugliati e sempre più difficili da descrivere da parte dei vecchi mass media. Questo lo si è cominciato a vedere nettamente nel 2014-2015, con l’ascesa del “califfato” ISIS o ISIL nei territori dei conflitti in Iraq e Siria (aperti rispettivamente in opposizione – in uscita – e quadratura Saturno-Plutone) e con gli interventi bellici dei due paesi euro-asiatici Turchia e Russia. E questi due paesi assieme ovviamente a un terzo, l’Iran (senza contare i territori di Israele e Libano) sono centrali nel processo di avvicinamento del ciclo alla congiunzione del 2020.

In quest’ultimo percorso del 1982-2020 sono in affanno i mass media (“gerarchici” “da uno a molti dall’alto verso il basso”, “i mezzobusti che ci spiegano il mondo”) per via dell’emergere sempre più netto dell’influenza delle informazioni alternative su internet, le quali comunque, nell’attrito con le “informazioni ufficiali” rischiano di rendere ancora meno decifrabili i conflitti in corso.

Nel percorso del ciclo verso la nuova congiunzione del 2020 vediamo come ciò che nel 1996-2003 si manifestava perlopiù con forti, gravi, ripetute e frequenti violenze (terroristi suicidi tra la folla) ora, nonostante i morti vengano sempre mietuti purtroppo, diviene però sempre più una “info-war”, una guerra d’informazioni spesso contraddittorie proprio perché la guerra è divenuta talmente asimmetrica da risultare poco comprensibile e sempre meno adatta a quelle descrizioni in cui amici e nemici sono mostrati in modo chiaro e netto alla platea.

Un’ulteriore utile lettura è questo articolo del mio collega di “Il mondo simbolico” di esattamente tre anni fa, da cui traggo questo pezzo, da me visto un po’ come un riassunto di gran parte di ciò che ho scritto:

Se la congiunzione Giove-Saturno porterà ad un “nuovo inizio” nel prossimo decennio, traghettandoci in un nuovo ciclo di 20 e 200 anni, anche l’attuale congiunzione Saturno-Plutone inizia e conclude un processo partito dall’inizio degli anni ’80, ovvero gli ultimi scampoli della post-modernità, un ciclo che si ripete ogni 33 anni
Da considerare che questa congiunzione nella sua fase finale avviene come già affermato in Capricorno segno della praticità, del potere, delle ambizioni e non è un caso che quando questi due pianeti si trovano in questo segno avvengono spesso svolte autoritarie, quindi sarà un periodo critico proprio per la possibilità di una svolta appunto autoritaria e repressiva che potrà far resuscitare fantasmi che pensavamo relegati al passato. Prima dell’alba vi è sempre il tramonto e la notte.
I vari cicli tra Saturno e Plutone si svolgono alternativamente in opposizione o come nel nostro caso in congiunzione. La congiunzione di questi due segni porta sempre a periodi di maggior accentramento di potere, mentre l’opposizione ad una decentralizzazione.
Questo ciclo è iniziato nel 1982 e terminerà anch’esso nel 2020, si comprende quindi come il prossimo decennio vedrà una svolta a 180° della nostra realtà, anche considerando il tutto da un punto di vista solamente astrologico.

E c’è sembrato notevole il fatto che Goro Adachi sia stato tra coloro che hanno previsto il probabile scatenarsi di un grosso evento a inizio mese, tenendo però presente non la congiunzione Saturno-Plutone del 12 gennaio ma la particolare posizione della stella Sirio, la stella più luminosa.

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Esattamente alla mezzanotte del nuovo giorno dell’anno la stella più brillante, Sirio – la “stella del cane” – raggiunge la sua maggiore altitudine nel cielo locale incrociando il meridiano sud 180 gradi dal Sole (“culminazione”).

Solo in questo giorno speciale ogni anno vediamo dunque questo magico allineamento produrre un tale spettacolo “così in alto così in basso” così come un antico orologio cosmico segnare la mezzanotte.

Quest’anno, però, tale allineamento tra Sirio e il Sole attraverso il “meridiano della mezzanotte”, avrebbe avuto una singolarità in più perché sarebbe avvenuto in concomitanza  con la posizione della stella nana Sirio B orbitante intorno a Sirio A, terminando il ciclo di 50 anni ritrovandosi nella stessa posizione (il punto più lontano dalla stella intorno a cui orbita) in cui si trovava nel 1969.

Per via di questa associazione di cose riguardante Sirio, Goro Adachi prevedeva un “Sirius trigger” proprio per i primi giorni di gennaio…





Cos’è il solarpunk e i suoi diversi aspetti

22 03 2019

https://solarpunkanarchists.com/2016/05/27/what-is-solarpunk/

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Dal punto di vista degli inizi del XXI secolo, le cose sembrano piuttosto cupe. Un micidiale cocktail di crisi travolge il popolo del pianeta Terra e tutte le altre forme di vita che lo abitano: una crisi geopolitica, una crisi economica e un peggioramento della crisi ecologica dovuto al riscaldamento globale, che deriva da un sistema politico-economico basato sui combustibili fossili per alimentare la sua tecno-struttura.

La cultura, avendo un rapporto simbiotico con le condizioni materiali, riflette molte di queste crisi nella narrativa e nelle arti. Gli anni 2000 e 2010 sono stati pieni di immagini apocalittiche di un futuro devastato dalla guerra, dal totalitarismo, da armi sempre più letali, dai virus killer, dagli zombi e dal collasso ambientale. Non che tali narrative non siano necessarie. Nella migliore delle ipotesi, possono servire come campanello d’allarme per i coinvolti nel mito che abbiamo raggiunto la “fine della storia” con la caduta del muro di Berlino e il trionfo del capitalismo su scala planetaria. Ma se perdura la visione primaria che del potenziale futuro ha la nostra cultura globalizzata, [nelle opere narrative di fantasia] rischiamo di finire per riprodurre [indefinitamente] il cinismo pervasivo e la disperazione che rende tutte le crisi ineluttabili.
Questo è il motivo della validità del solarpunk.

 

Il solarpunk come rivolta della speranza contro la disperazione

Il solarpunk è una [specie di] ribellione contro il pessimismo strutturale nelle nostre ultime visioni su come sarà il futuro. Non si dice di sostituire il pessimismo con un’ottimismo ingenuo, ma con una cauta speranza e l’audacia di mettere in evidenza le potenzialità positive nelle situazioni difficili. Sperando che forse gli esiti di un’apocalisse (rivelazione) possano anche contenere i semi di qualcosa di meglio; qualcosa di più ecologico, liberatorio, egualitario e vibrante rispetto a ciò che è venuto prima, se si lavora sodo per coltivare quei semi.

Qualsiasi tour nelle parti strane di internet rivelerà un assortimento di tradizioni diverse che terminano con il suffisso “punk”: steampunk, dieselpunk, clockpunk, biopunk, cyberpunk, post-cyberpunk e così via. Tutti i vari movimenti di fantascienza punk immaginano come potrebbero essere le cose se la società e la tecnologia prendessero una svolta diversa. Mentre lo steampunk immagina un passato che avrebbe potuto essere [somigliante a un nostro futuro], basato sulla tecnologia dell’età vittoriana, il solarpunk immagina un futuro che potrebbe essere, basato su una certa tecnologia [cosiddetta sostenibile] attuale. Anticipa il tipo di storia alternativa fantascientifica che le persone del futuro potrebbero scrivere di noi se le cose andassero orribilmente. Oltre che essere soltanto un nuovo sottogenere fantascientifico o fantasy, è anche una visione pratica per (forse) portare nel mondo reale le cose immaginate.

Potreste chiedervi cosa c’entri il “punk” con ciò che un cinico potrebbe vedere come il “peace & love” degli hippy e di certi futuristi. Dopotutto, il punk non significa essere incazzati di brutto col “sistema”, vestendosi di “chiodi” di cuoio nero e facendosi le creste di capellii? Il punk è più un ethos che un insieme specifico di significanti, e implica la ribellione contro e la negazione del paradigma dominante e tutto ciò che reprime [“punk nella testa e non nella cresta” qualcuno diceva]. Quindi in questo senso, in un mondo lacerato da un sistema planetario basato sull’avarizia, sul desiderio di potere e sull’ecocidio, il solarpunk potrebbe essere il movimento più “punk” di tutti.

 

Il solarpunk come speculazione ecologica, sia nella finzione che nella realtà

Il solarpunk è una tendenza (prevalentemente) estetico-culturale e (talvolta) etico-politica che tenta di negare l’idea dominante che attanaglia la coscienza popolare: vale a dire che il futuro deve essere necessariamente cupo, o almeno triste per la massa di persone e [anche le] forme di vita non umane sul pianeta. Guardando la millenaria frattura tra la società umana e il mondo naturale, esso pone come fondamento etico la necessità di riparare questa frattura, trasformando la nostra relazione con il pianeta, trascendendo quelle strutture sociali che portano all’eco-cidio.
Si ispira molto alla filosofia dell’ecologia sociale, che si è anche concentrata sulla riparazione di questa spaccatura ristrutturando la società per funzionare più come l’ecologia: in maniera non gerarchica ma cooperativa, diversificata e in cerca di equilibrio.

La visione del solarpunk è quella di una società ecologica oltre la guerra, il dominio e la scarsità artificiale; dove tutto è alimentato dall’energia verde e la cultura della gerarchia e dell’esclusione è stato sostituita da una cultura fondata sull’inclusività radicale, l’unità nella diversità, la libera cooperazione, la democrazia partecipativa e l’auto-realizzazione personale.
Questo sarebbe un mondo di eco-città decentrate, produzione con fotocopiatrici 3D, fattorie verticali, vetri solari, forme selvagge o inventive di abiti e design e una vibrante estetica cosmopolita; dove la tecnologia non è più utilizzata per sfruttare il mondo naturale, ma per automatizzare il lavoro umano e per aiutare a ripristinare il danno che l’Età del Petrolio ha già fatto. Il solarpunk desidera una società con diversità etnica e multiculturale e di liberazione di genere, in cui ogni persona è in grado di attualizzarsi nell’ambiente sociale della libera sperimentazione e della cura comune; e guidato da un ethos dominante di razionalismo compassionevole, in cui la scienza e la ragione non sono viste come antitetiche all’immaginazione e alla spiritualità, ma come concetti che mettono in luce il meglio l’uno nell’altro.
Le storie del solarpunk mostrano personaggi di gruppi (attualmente) oppressi o emarginati che vivono più liberamente, in modo più equo e inclusivo di quanto non siano in grado di fare ora; l’esplorazione di un mondo esotico di modificazioni del corpo, genere e scoperta sessuale, le nuove forme di tecnologia… – e il compito di affrontare i conflitti dei resti del vecchio mondo, nonché i problemi unici che sicuramente si presenteranno in una scena sociale molto diversa. Le arti nel solarpunk sono guidate da mix di tecnologia multimediale e di artigianato più tradizionale, mescolando le cose più disparate come gli anime, l’art nouveau, l’afro-futurismo, i disegni indigeni americani e la moda edoardiana in un mix di “impollinazioni” artistiche incrociate. E tutto quanto sopra tenta di prendere gli aspetti [positivi] già presenti nel nostro mondo attuale e riutilizzarli in un futuro dove tutto è più liberatorio, specializzandosi in reframing, pastiche e reinventando personaggi, stili e tendenze esistenti in un contesto molto diverso. Unendo i diversi stili estetici di molte culture diverse, il solarpunk genera una celebrazione dell’ibridità pur rimanendo sensibile ai problemi dell’appropriazione culturale – “prendere” invece di “partecipare” – da culture subordinate a culture dominanti.

 

Il solarpunk come visualizzazione positiva di un mondo migliore

Non contento di limitarsi a immaginare un domani governato da stati autoritari, multinazionali rapaci e una biosfera devastata, il solarpunk è un movimento eco-futurista che cerca di pensare alla nostra via d’uscita dalla catastrofe immaginando un futuro che la maggior parte della gente vorrebbe davvero vivere invece dei futuri che dovremmo cercare di evitare; un futuro caratterizzato da una riconciliazione tra umanità e natura, in cui la tecnologia è utilizzata per fini umani-centrici ed eco-centrici, e dove una società guidata dalla gerarchia e dalla competizione ha lasciato il posto a organizzazioni gestite sulla base della libertà, dell’uguaglianza e della cooperazione. Lo scopo è quello di fungere da accattivante contro-racconto alle condizioni materiali e immaginarie che ci tengono intrappolati in un mondo autoritario ed eco-cida dove, come diceva Margaret Thatcher, there’s not alternative, “non c’è alternativa”.
Già esistono qui e là frammenti di un’alternativa del genere, in attesa di estendere le loro potenzialità. Cooperative operaie, eco-comunità autosufficienti, assemblee popolari direttamente democratiche, federazioni volontarie di piccoli organismi, reti di mutuo soccorso, fondiarie di comunità; tutto ciò potrebbe formare un tipo molto diverso di struttura politico-economica rispetto a quello spinto dalla globalizzazione neoliberista. Allo stesso modo, tecnologie come energia solare ed eolica e del moto ondoso, stampa 3D, agricoltura verticale, micro-produzione, software libero, hardware open source e macchinari robotici che possono automatizzare il lavoro umano servono a illustrare le possibilità di un ambiente ecologico e tecno-strutture decentralizzate in cui i mezzi di produzione sono sotto il controllo popolare, piuttosto che utilizzati per migliorare il profitto di piccole élite al potere.
Politicamente, il solarpunk appartiene alla più ampia tradizione della sinistra decentralista, associata a pensatori e attivisti come Peter Kropotkin, William Morris, Emma Goldman, Lewis Mumford, Paul Goodman, E.F. Schumacher e Murray Bookchin. Rifiuta la falsa scelta tra la Scilla del capitalismo di mercato e la Cariddi del socialismo di stato, tra l’aspro individualismo e il collettivismo soffocante, optando invece per una società che riconcilia una sana individualità con la solidarietà comunitaria.
Nel mondo del solarpunk, confederazioni decentralizzate di comunità autogestite sostituiranno le forme centralizzate di governo statale, ciascuna amministrandosi attraverso molte forme di democrazia diretta e partecipativa, con innumerevoli tipi di associazioni volontarie strutturate orizzontalmente che si occupano di questioni giudiziarie, ambientali e sociali in modi che cercano di massimizzare sia l’autonomia personale che la solidarietà sociale.
Nello scenario solarpunk, una “economia dei beni comuni” farebbe a meno delle società di speculazione e della pianificazione centrale statalista a favore delle cooperative gestite dai lavoratori, delle reti di scambio collaborativo, dei pool delle risorse comuni e del controllo degli investimenti da parte delle comunità locali. L’obiettivo dell’economia sarebbe riorientato dalla “produzione” allo scambio, dalla “crescita” industriale alla produzione per l’uso e dall’aumento del benessere psico-sociale delle persone e del pianeta. La produzione verrebbe spostata il più vicino possibile al punto di consumo, con l’obiettivo a lungo termine di una relativa autosufficienza nei beni e nella produzione. Le forme decentrate di eco-tecnologia verrebbero utilizzate per rendere il lavoro più partecipativo e piacevole – artigianalizzando il processo produttivo stesso – così come l’automatizzazione delle forme di lavoro noiose, sporche e pericolose ovunque sia possibile. Dopo aver realizzato un adeguato grado di post-scarsità, autosufficienza locale e automazione, potrebbe persino essere possibile abolire il denaro vedendolo come non necessario per l’assegnazione delle risorse.
Una cultura solarpunk cercherebbe di dissolvere ogni forma di gerarchia sociale e dominio – sia essa basata su classe, razza, genere, sessualità, abilità o specie – disperdendo il potere che alcuni individui o gruppi esercitano su altri e aumentando così la libertà aggregata di tutti; responsabilizzando i diseredati e includendo gli esclusi. Ha le sue radici nell’eredità di movimenti quali il socialismo antiautoritario, il femminismo, la giustizia razziale, i movimenti queer e trans, le lotte alla disabilità, l’anti-segregazionismo animale e i progetti di pirateria digitale.

Il solarpunk come utopismo pratico

Come puoi vedere, ci sono sempre state alternative, la saggezza convenzionale le ha semplicemente liquidate come “utopiche”. Ma l’utopismo è davvero una brutta cosa? Intendendolo in un certo modo, sì. La parola stessa, coniata da Tommaso Moro, è un gioco di parole latino che significa sia “non-luogo” (ou-topia), ma anche “buon luogo” (eu-topia); implica un posto talmente bello che non poter esistere. Prima e dopo Moro, ci sono stati tentativi da parte di sognatori ou-topiani di creare mondi perfetti in cui non esistevano reali problemi, ma tali progetti purtroppo avevano anche la tendenza a trasformarsi in società totalitarie e pianificate centralmente con poca libertà personale.

Eppure ci sono stati anche tentativi di mettere in piedi società future tali da non essere impeccabili scenari di “fine della storia”, ma che hanno cercato di eliminare condizioni strutturali di limitazione di autonomia personale e di ineguaglianza forzata delle persone. Questi visionari eu-topici mescolavano uno spirito di speranza ad un atteggiamento di praticità, l’uno temperato dall’altro. È a quest’ultima tradizione che il solarpunk cerca di prendere spunti. Quindi non è utopistico nel senso negativo di voler progettare un mondo “perfetto” senza problemi – un ou-topia (non-luogo) – ma lo è nell’immaginare un mondo migliore per ispirare le persone a crearlo nella realtà – dunque un eu-topia (buon luogo).
E’ la visione dell’utopia come un processo costante di approssimazione verso un ideale, non volendo raggiungere a tutti i costi un qualche tipo di “luce in fondo al tunnel”. Il solarpunk riconosce che la nostra utopia di liberazione sociale e di gestione ecologica potrebbe non essere mai raggiunta al 100%, ma se almeno teniamo conto di questa visione, usando i nostri sforzi ovunque possiamo per rendere il mondo un posto migliore, almeno ogni passo che facciamo per raggiungere quell’utopia sarà un passo nella giusta direzione. Dunque un progresso e, per quelli su cui avrà un impatto positivo, una liberazione.
Come disse una volta Oscar Wilde, “Una mappa del mondo che non include l’utopia non vale nemmeno la pena di essere guardata, perché lascia fuori l’unico paese in cui l’umanità è sempre [in qualche maniera] approdata. E quando l’umanità atterra lì, guarda fuori e, vedendo un paese migliore, salpa. Chiamiamo progresso la realizzazione di utopie. “
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Specularità quarant’anni dopo (Callaghan – Carter, Thatcher – Reagan, May – Trump)

4 02 2018

 

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Al culmine del periodo estivo dell’epoca dell’Occidente iniziata dopo la Seconda Guerra Mondiale, come rappresentanti visibili dell’Establishment dell’epoca (USA e UK) abbiamo due figure estive (Reagan e Thatcher); al culmine del periodo invernale della stessa epoca, come rappresentanti visibili dello stesso Establishment abbiamo due figure somiglianti a Reagan e Thatcher ma opposte, invernali (Trump e May). L’estate è il momento di massima del ciclo mentre l’inverno è il suo momento di minima seguito dalla distruzione dello stesso ciclo per fare spazio a quello successivo.

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Le attuali figure visibili dell’establishment USA UK Donald Trump e Theresa May appaiono oggi come piuttosto simili a come apparivano le figure visibili dello stesso establishment USA UK nel 1977-1980, ovvero Jimmy Carter e James Callaghan, due personaggi rappresentanti un momento di sbandamento degli alleati di ferro (e “dominatori dell’universo”) Stati Uniti e nel Regno Unito. Queste due figure (Carter e Callaghan) sono state “bruciate dal sole” dell’acme d’intensità del periodo estivo – successivo al 1978/1980 – dell’epoca dell’Occidente iniziata dopo la Seconda Guerra. Per questa intensità prossima al Ferragosto, due come Carter e Callaghan erano inadatti e, una volta bruciati, hanno dovuto lasciare spazio a Ronald Reagan e Margaret Thatcher. Donald Trump e Theresa May appaiono come un Reagan carterizzato e una Thatcher callaghanizzata, segno che ci troviamo adesso all’opposto speculare di quel picco dell’estate che iniziò quaranta anni fa.

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Dopo James Callaghan e Jimmy Carter, una volta bruciati, vi fu il “voltare pagina” di Margaret Thatcher e Ronald Reagan e dopo Theresa May e Donald Trump, una volta bruciati (anzi congelati e poi disgelati) chi o cosa ci sarà???