Serve una riconversione del pensiero collettivo e serve ORA

Gli alfieri del Caos: si vuole vietare di pensare che le cose abbiano un fine
Che vi piaccia o meno, la religione e la spiritualità, quando attuate nel modo corretto, sono il motore che fa andare avanti le civiltà. E’ sbagliato dire che la religione è un freno, perchè in realtà è un motivante, guardate all’ arte Italiana, quanti capolavori sono derivati da ciò che la nostra attualità disprezza e ridicolizza. Guardate alla crescita del pensiero e della cultura, e pensate a ciò che sta producendo il presente e cosa produrrà il futuro. Il nulla. E’ sbagliato, è deleterio rinunciare a una delle tante componenti che mandano avanti la collettività, la cultura e la civiltà.
Vi hanno detto che la religione è una droga, che addormenta l’ umanità, ma guardatevi intorno. Li avete visti i giovani non educati ad un certo stile di vita? Li avete visti come brancolano nel buio alla ricerca unica di alcool ecc. ? Ecco, quelli sono un prodotto del nichilismo che viene chiamato progresso.
Se la religione è una droga, io la identifico come il cioccolato o il caffè, mentre per quanto riguarda il nichilismo, lo classificherei come eroina. Ecco, vi hanno consegnato l’ eroina e l’ hanno etichettata come progresso.
Vorrei che queste parole entrassero per bene nella testa della gente. Senza una rivoluzione del nostro pensiero, non c’è futuro.  
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Riflettendoci credo che nonostante tutti i cicli vitali e storici che ho scoperto, sono ancora in grado di percepire un certo livello di libero arbitrio. Essere venuto a conoscenza dei cicli mi ha reso più cosciente di essi, e di conseguenza, anche se diverse volte mi ha condizionato, mi ha insegnato che se conosci le regole puoi anche cambiarle. Scegliere di non sottostarvi. Ho imparato che ciò che è governato dai cicli è una categoria di avvenimenti che non centrano con le mie scelte personali. La vera libertà sta nel come affrontare queste circostanze.
Niente può distogliere l’ attenzione dal fine tuning, dal Big Bang, dall’ ordine cosciente e razionale della natura e delle leggi dell’ esistenza. La matematica, l’ origine della vita, la sequenzialità dei fenomeni, va oltre al libero arbitrio.
Voi credete che la scienza sia imbevuta di razionalità, ma allora perché il macro-evoluzionismo ha fallito? Perché Darwin ha dato materiale di ispirazione a Hitler? Perché la fisica è rimasta impantanata nella teoria delle stringhe, quando le persone sagge si sono presto rese conto che il multiverso non appartiene alla scienza? Tutto pur di girare attorno al fine tuning. Intere vite dedicate alla diffusione dell’ eroina mentale chiamata nichilismo.  
Chi è veramente irrazionale? CHI?
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Tony Rothman (physicist): “When confronted with the order and beauty of the universe and the strange coincidences of nature, it’s very tempting to take the leap of faith from science into religion. I am sure many physicists want to. I only wish they would admit it.” Casti, J.L. 1989. Paradigms Lost. New York, Avon Books, p.482-483.
Wernher von Braun (Pioneer rocket engineer) “I find it as difficult to understand a scientist who does not acknowledge the presence of a superior rationality behind the existence of the universe as it is to comprehend a theologian who would deny the advances of science.” McIver, T. 1986. Ancient Tales and Space-Age Myths of Creationist Evangelism. The Skeptical Inquirer 10:258-276.
I was reminded of this a few months ago when I saw a survey in the journal Nature. It revealed that 40% of American physicists, biologists and mathematicians believe in God–and not just some metaphysical abstraction, but a deity who takes an active interest in our affairs and hears our prayers: the God of Abraham, Isaac and Jacob.” Jim Holt. 1997. Science Resurrects God. The Wall Street Journal (December 24, 1997), Dow Jones & Co., Inc.
Antony Flew (Professor of Philosophy, former atheist, author, and debater) “It now seems to me that the findings of more than fifty years of Deoxyribonucleic acid: the chemical inside the nucleus of a cell that carries the genetic instructions for making living organisms.DNA research have provided materials for a new and enormously powerful argument to design.”
Fred Hoyle (British astrophysicist): “A common sense interpretation of the facts suggests that a superintellect has monkeyed with physics, as well as with chemistry and biology, and that there are no blind forces worth speaking about in nature. The numbers one calculates from the facts seem to me so overwhelming as to put this conclusion almost beyond question.”Hoyle, F. 1982. The Universe: Past and Present Reflections. Annual Review of Astronomy and Astrophysics: 20:16.
Paul Davies (British astrophysicist): “There is for me powerful evidence that there is something going on behind it all….It seems as though somebody has fine-tuned nature’s numbers to make the Universe….The impression of design is overwhelming”. Davies, P. 1988. The Cosmic Blueprint: New Discoveries in Nature’s Creative Ability To Order the Universe. New York: Simon and Schuster, p.203
Paul Davies: “The laws [of physics] … seem to be the product of exceedingly ingenious design… The universe must have a purpose”. Davies, P. 1984. Superforce: The Search for a Grand Unified Theory of Nature. (New York: Simon & Schuster, 1984), p. 243.
John O’Keefe (astronomer at NASA): “We are, by astronomical standards, a pampered, cosseted, cherished group of creatures.. .. If the Universe had not been made with the most exacting precision we could never have come into existence. It is my view that these circumstances indicate the universe was created for man to live in.” Heeren, F. 1995. Show Me God. Wheeling, IL, Searchlight Publications, p. 200.

Protetto: MEZZANOTTE, dal sito web di Marco Vuyet

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Come sarebbe stato un mondo evoluto al contrario

Risultato immagine per industrial revolution

Immaginiamo una civiltà dove tutti i mezzi di trasporto sono dapprima privi della ruota, quindi sommergibili, barche, navi, aerei ( senza le ruotine ), elicotteri. Proviamo a immaginare che lo spostamento via terra giunga dopo, magari in un mondo con meno superficie terrena del nostro. La ruota cambia ogni cosa, le automobili diventano i nuovi robot. L’ inquinamento e i costanti incidenti convincono la gente a bannare l’ automobile e passare alla bicicletta. Ora non hanno bisogno di strade asfaltate, tecnicamente nella versione mountain bike possono andare dovunque, passare fra la gente, non serve una patente per guidarla e i giovani e i bambini raggiungono una maggiore autonomia, e la vita è più semplice, e più sana. Le automobili inoltre vengono rimpiazzate dalle carrozze trainate da ” cavalli artificiali “.

Immaginiamo una civiltà che adotta la digitalizzazione senza conoscere la praticità della carta. Immaginiamo che nessuno sappia che dagli alberi si può ricavare la carta. La digitalizzazione è effimera, e a causa di un disastro naturale ( per esempio un blackout continentale ) il 99% della conoscenza e della cultura antica si perde. La gente deve ripartire da zero, un noto pioniere scopre ( come noi abbiamo scoperto il petrolio ) che dagli alberi si può ricavare la carta. Viene lavorata la grafite, nasce la matita, si evolve la stampa, il libro è fenomenale, l’ informazione vola senza limiti, la conoscenza esplode, la cultura rinasce grazie alla letteratura. L’ invenzione della penna rende più duratura la cultura scritta. Successivamente l’ uomo decide di applicare la scrittura su diversi materiali ( come la pietra o attraverso il pennarello ) e la cultura rimane stabile e visibile per millenni. Ogni possibile ” era dell’ oblio ” è scongiurata.  Nel frattempo però attraversiamo un periodo di sconvolgente trasformazione della natura che rischia di portare la vegetazione all’ estinzione, ma il problema viene risolto.  

Sempre attraverso una civiltà che adotta la digitalizzazione come prima cosa, immaginiamo che la luce artificiale prodotta da uno schermo del computer sia l’ unica cosa che permette alle classi privilegiate di produrre informazione di notte. O immaginiamo che le cose siano andate diversamente, e che la lampadina e l’ elettricità, con l’ illuminazione artificiale di città e case, e uffici venga un secolo più tardi della nostra storia, o che sia difesa gelosamente dalle classi più alte, e che un ribelle scateni una rivoluzione per il controllo dell’ energia elettrica. La rivoluzione ha successo, surclassando ogni risultato della Rivoluzione Francese nella nostra storia, il popolo ha vinto l’ elettricità, il concetto di classi sociali cessa di avere significato, è il più grande cambiamento sociale della storia dell’ uomo.

Immaginiamo che le epidemie si rafforzino in modo esponenziale nella storia. L’ umanità rischia di estinguersi secoli prima, ma la storia antica è fornita di antibiotici e vaccini, e siccome le epidemie sono più deboli, la cultura fiorisce più velocemente, e gli antichi producono cose mirabolanti perché vivono come viviamo noi ora.

Immaginiamo che per secoli e millenni la cultura non riesce a diffondersi a tutte le classi sociali perché più della metà del mondo non vede bene, e gli occhiali vengono inventati solo nel 1991. Il mondo cambia in modi incredibili, la differenza sociale sparisce nel giro di pochissimo tempo e la capacità funzionale dell’ umanità aumenta. Gli occhiali non sono visti come una debolezza, ma come noi vediamo i cellulari, diventano la cosa più cool che esista, e sorgono imitazioni e falsi quattrocchi.

Immaginiamo una civiltà che evolve l’ architettura al contrario. Per secoli e millenni nessuna costruzione riesce a durare più di una cinquantina d’ anni, e serve costante manodopera e ristrutturazione per tenere in piedi le infrastrutture, rallentando le comunicazioni e i viaggi, e il benessere. Ma ad un certo punto ci rendiamo conto che la nostra capacità di costruire aumenta esponenzialmente e tutte le nuove costruzioni durano per millenni. I grandi geni, stimolati dalle religioni nascono in fondo alla storia, generando opere di fascino ipnotico.

Immaginiamo che per qualche motivo religioso – spirituale, o per qualche stranezza superstiziosa umana, l’ igiene personale e il concetto di toilette non si sviluppino abbastanza per permettere il benessere dell’ umanità, per secoli e millenni. Gradualmente la razionalizzazione diminuisce le superstizioni e si sviluppa una cultura di rieducazione all’ igiene. Nel frattempo il processo di espulsione dei rifiuti biologici assume un nuovo senso di tabù, che favorisce la cultura del bagno privato. Improvvisamente un fenomeno comune del quale non ci importava liberarsene in pubblico, diventa scandaloso ” perché non possiamo fare come i cani”. Oppure immaginiamo un mondo che si de – evolve, superando il tabù della nudità umana come rivoluzione sociale, e che una sottocultura giovanile proponga come per il nostro ” amore libero ” un ritorno alla ” defecazione senza tabù “. All’ improvviso una malattia si diffonde arrestando questa strana deviazione sociale, e nei libri di storia si racconterà che ” uno degli atti più normali del mondo ha quasi portato all’ estinzione dell’ uomo – il ritorno al bagno privato ti salva la vita “.  

Non è vero che più elettrodomestici diminuiscono le ore dedicate alle faccende casalinghe. Infatti è il contrario. Immaginiamo che la rivoluzione del lavoro si svolga al contrario, e che venga inventato un modo per ” liberare la casalinga ” di qualche ora in più di svago, con meno elettrodomestici e , premesso che le acque dei fiumi restino pulite, nasca un fenomeno di socializzazione alternativa attraverso il trasporto dei panni da lavare sulle sponde dei fiumi.

Immaginiamo che il riscaldamento e l’ aria condizionata siano artificio del passato remoto, e che per qualche motivo si perdano le informazioni pratiche per realizzarli. Ad un certo punto, come se scoprissimo Atlantide, un noto esploratore e archeologo riesce a reperire la ” ricetta del riscaldamento e del condizionamento della temperatura “. Il mondo cambia radicalmente.

Immaginiamo che fino al 1914 nessuno abbia mai sentito parlare o possegga la polvere da sparo, immaginiamo che nessuno abbia mai sentito il rumore di uno sparo. Un incredibile pioniere con un lato oscuro il 28 Giugno 1914 tira fuori un oggetto incomprensibile. Alla velocità della luce ( ” praticamente ” ) colpisce a morte Francesco Ferdinando. E’ un piccolo 11 Settembre localizzato, ma le voci corrono, la pistola provoca la stessa inquietudine che abbiamo vissuto noi dopo la bomba nucleare, ma a differenza della Guerra Fredda, la pistola si evolve esponenzialmente e si diffonde generando un ” feticcio all’ Americana ” in tutto il pianeta,  e il mondo come lo conosciamo cambia radicalmente.

Oppure immaginiamo che al posto della tecnologia olografica, nel Ventunesimo Secolo si diffonda la ” cultura dei fuochi artificiali “. Diventa un vizio come il tabacco, una sorta di arte come alcuni intendono i videogiochi, gli animali sensibili ne risentono, gli animalisti protestano, il femminismo adotta l’ antifuochismo, e i petardi si diffondono fra i pochi di buono come nella nostra storia si è diffuso l’ alcolismo e le droghe.

Rimpiazziamo la diffusione di Internet nel 1991 con la scoperta del petrolio, e le aspettative sulla robotica con quelle sui motori e sulle automobili. Nel giro di poco tempo, automobili che dapprima funzionavano in versione elettrica si tramutano in ciminiere ambulanti, con maggiore inquinamento acustico, maggiore rischio di incidenti, e che come per la nostra plastica, non riusciamo a liberarcene nel corso dei decenni perché giacimenti sempre più ricchi vengono scoperti e utilizzati. L’ inquinamento aumenta esponenzialmente, e il benessere generale diminuisce.

Immaginiamo che per un qualche guazzabuglio tecnologico o per motivi religiosi o di elite , nell’ antichità si diffonda un fenomeno di ectogenesi che permette alla donna di evitare la gravidanza crescendo embrioni all’ esterno, in vasche apposite. Con il tempo questa pratica perde di significato, la cultura si modifica, e viene considerato più etico partorire in modo naturale, oppure ciò viene imposto alla donna, ma le donne moderne, disabituate allo stress trasformativo della gravidanza e al dolore del parto, decidono di generare sempre meno figli, portando alla stabilizzazione della popolazione generale, che era esplosa nell’ antichità proprio per la comodità fornita dall’ ectogenesi.

Immaginiamo di rimpiazzare la ” rivoluzione musicale ” apportata dal Rock ‘ n’ Roll con la semplice invenzione della chitarra. Improvvisamente diventa l’ invenzione più ricercata del secolo, la creatività musicale aumenta esponenzialmente, e la crisi della cultura musicale che viviamo attualmente non si verifica o avviene decenni più avanti nel tempo. Oppure immaginiamo una ” Rivoluzione di Musica Classica” nel Ventesimo Secolo. La gloria del pianoforte genera un fortissimo interesse spirituale per la musica, che viene adottato dalla generazione dell’               ” amore libero ” .

Rimpiazziamo la diffusione del cellulare con quella del telefono classico, dapprima a manovella poi nella versione fissa casalinga. La sensazione di trasformazione culturale è completamente diversa perché ci permette di diffondere la nostra voce ovunque. Immaginiamo che fino agli anni ’90 non fosse esistito il telefono. Immaginiamo quali trasformazioni culturali possa generare questo rimpiazzo.

Immaginiamo invece che fino a qualche decennio fa non ci fosse l’ orologio portatile e da fissare alle pareti, o apporre sui campanili. Improvvisamente il tempo è definito, la ” disinformazione temporale ” è finita e non vi sono più differenze che limitano la comprensione internazionale. Inoltre lo stress di osservare le lancette che si muovono e la cultura della puntualità generano inquietudine nella popolazione generale. L’ orologio da tasca viene visto non come una vera necessità ma più come una zavorra o un fastidio, una tecnologia altamente intrusiva, come noi percepiamo le telecamere e i cellulari.  

Immaginiamo una versione storica dove la digitalizzazione precede la carta e l’ email precede la lettera classica. L’ email è fredda, asettica e facilmente perdibile, lo spam preclude una vera e propria diffusione del messaggio. Con l’ introduzione della carta da lettere, aprire una busta e leggere appunti scritti su foglio con l’ inchiostro, senza doversi tramutare in archeologi dello spam, genera una emozione maggiore e migliora nettamente la comprensione del messaggio in sé.    

Immaginiamo che il tablet – digitalizzazione preceda la televisione ( e la radio ) – concretizzazione; l’ esperienza visiva internazionale è posseduta dapprima unicamente dall’ elite, dalle classi alte, la portabilità non viene sfruttata a dovere perché il tablet rischia di essere rubato. Attraverso un processo di de – apartheidizzazione della esperienza visiva, con l’ emergere della televisione il mondo entra nelle case della gente di tutte le classi, generando un fenomeno uguale a quello provocato da Internet. La qualità all’ inizio è minore, ma con l’ emergere dell’ HD, della UHD e della televisione olografica questo inconveniente viene risolto, e nello stesso modo in cui si aprono continuamente nuovi siti, nascono continuamente nuovi canali televisivi.  

Immaginiamo di trasferire l’ invenzione della macchina fotografica ai tempi moderni, diciamo fra gli anni ’80 e ’90. Come fu per la nostra videocamera, la trasformazione sociale è sconvolgente, al pari dei nostri selfie, la fotografia diventa cool, il tempo si può metaforicamente fermare, la cultura sociale viene maggiormente compresa per via della durata della tecnologia, nascono tutta una serie di nuovi intriganti mestieri collegati, e invece di isolarsi e fissare uno schermo anche quando si va in giro, la gente comincia a esplorare e vivere intimamente il mondo circostante, allo scopo di realizzare la foto migliore.  

Immaginiamo una ” archeologia videoludica ” che si occupa di risalire alle informazioni generate da una cultura dei videogiochi nell’ antichità allo scopo di imitarne il concetto per generare una futura realtà virtuale, che però non riesce ad avere il successo sperato, andando al di sotto delle aspettative, perché la digitalizzazione per qualche motivo diminuisce esponenzialmente. All’ improvviso i videogiochi non sono più ” cultura da disadattati e asociali ” ma un risultato ineguagliabile dei bei tempi andati.

Immaginiamo per qualche motivo che l’ invenzione della bottiglia non si verifichi per qualche strano motivo, e che le classi alte abbiano per motivi naturali un accesso facilitato alle risorse idriche quali fiumi, ruscelli, che in questo caso dovranno essere mantenuti privi di qualsivoglia inquinamento perché di importanza vitale. All’ improvviso scoppia l’ ” Era dell’ Acquario ( che ha come simbolo il portatore di acqua ) e il mondo sociale migliora radicalmente grazie alla mirabolante ” innovativa portabilità dell’ acqua ” che risulta essere di qualità migliore della nostra proprio perché le fonti originali sono scampate all’ inquinamento.

Immaginiamo che la televisione satellitare e la ” cultura del satellite ” appartengano al passato e che la civiltà moderna debba districarsi fra miriadi di residui storici nello spazio circostante la Terra, ponendo difficoltà alla diffusione del sistema di trasporto interplanetario.

Immaginiamo che il vinile segua e non preceda il compact disc, migliorando la qualità della musica e la durabilità tecnologica a lungo termine.

Immaginiamo che l’ etichetta della ” cultura del pasto con posate ” faccia parte del passato e che se ne perda l’ uso perché demodè e ” inappropriato ” e che si diffonda invece l’ usanza di mangiare ogni tipo di pasto con le mani, diminuendo la qualità generale del pasto in sé. Inoltre la perdita dell’ uso della forchetta e del cucchiaio nonché del coltello diminuisce la manualità nel corso del tempo.    

Immaginiamo la incommensurabile trasformazione culturale – sociale che avrebbe generato una invenzione ritardataria della moneta, se il baratto fosse rimasto di uso comune per secoli e millenni, e all’ improvviso , come rimpiazzo della Corsa all’ Oro, nel Diciannovesimo secolo si fosse diffusa la ” cultura della moneta ” impedendo esponenzialmente l’ uguaglianza sociale, e generando da zero un sistema piramidale di classi sociali. La distruzione delle ” eretiche monetine ” sarebbe una pratica consueta per le generazioni ribelli adolescenziali del Ventesimo Secolo. Sempre che ci riescano a distruggere una moneta …potrebbero provare a disperderle in massa …

Immaginiamo di rimpiazzare Roswell con una ” micro – Colombata “, rappresentata dall’ invenzione del microscopio e dalla scoperta ” psichedelica ” dei microorganismi. Improvvisamente creature che nessuno aveva anticipato sono fra noi.

Immaginiamo per qualche strano motivo che l’ invenzione del chiodo venga ritardata di secoli e millenni. Nel corso della storia è impossibile fissare qualcosa, e l’ adesivo è l’ unica alternativa. Con la invenzione del chiodo cambia radicalmente la cultura.  

Rimpiazziamo la scoperta del petrolio con l’ invenzione e la produzione del vetro, ritardata di millenni. Diventa una tecnologia mirabolante, capace di donarci lo specchio e quindi di vedere la nostra immagine riflessa, portandoci alla commozione. Inoltre il vetro non si esaurisce con il tempo come il petrolio ed è applicabile in una quantità di versioni e modalità che migliorano nettamente la qualità della vita. Pensiamo a una vita senza finestre, parabrezza, specchi, senza protezione per le lampadine, pensiamo all’ arte della cristalleria …     

Pensiamo a un’ invenzione ritardataria del fiammifero! Internet è più fondamentale del fiammifero? Fatemi il piacere …il fiammifero accende il ” fuoco artificiale ” per la prima volta nell’ ipotetico 1879, portando solo nel 1991 alla sua evoluzione, la lampadina!

Torniamo al concetto di digitalizzazione che precede la carta …immaginiamo la cultura del computer ma la mancanza del fazzoletto di carta … 

Immaginiamo una ” esplosione cultural – creativa ” generata da una ipotetica invenzione moderna del vestiario nella Rivoluzione Industriale Ottocentesca …

Immaginiamo un mondo con pochissimi animali, e una ipotetica trasformazione spirituale generata dall’ ” invasione ” a mò di singolarità tecnologica di una Esplosione Cambriana molto, molto ritardataria!

E chiediamoci perché non è andata in questi modi, e se l’ esponenzialità della tecnologia vale ancora, o se invece è obsoleta.