Universo = Dio = Coscienza = Percezione di un Io = Vita umana = Reincarnazione naturalistica (Individualismo Aperto Sequenziale)

23 12 2021
DEEPAK CHOPRA: “SONO STATO ATEO FINO A QUANDO NON HO REALIZZATO DI ESSERE DIO”

LA SCOPERTA PIU’ GRANDE E “NASCOSTA” DELLA FISICA QUANTISTICA E’ CHE LA REALTA’ OGGETTIVA NON ESISTE, E QUINDI TUTTO CIO’ CHE ESISTE E’ ACCESSIBILE SOLO ATTRAVERSO LA MENTE. FUORI DAL CERVELLO NON ESISTE NULLA, MA IN REALTA’ ANCHE LA MATERIA E’ UNA ILLUSIONE. QUESTO SIGNIFICA CHE L’ UNIVERSO NON ESISTE COME “ENTITA’ MATERIALE”. L’ UNIVERSO E’ UNA (LA) MENTE. QUESTO CONCETTO SI CHIAMA “COSCIENZA UNICA” E INDICA CHE L’ UNIVERSO E’ “COSCIENTE” E NON C’E’ DISTINZIONE FRA DIO E UNIVERSO. L’ UNIVERSO E’ AUTO – CREATO PERCHE’ IN QUANTISTICA UNA COSA ESISTE SOLO SE E QUANDO VIENE OSSERVATA. L’ OSSERVAZIONE DELL’ UNIVERSO PROVIENE DAL FUTURO. E’ STATA QUELLA OSSERVAZIONE DAL FUTURO A CREARE L’ UNIVERSO NEL PASSATO. IL TEMPO E’ UNA ILLUSIONE: LE AZIONI DEL FUTURO E DEL PRESENTE SONO IN GRADO DI DETERMINARE COME SI SVOLGERA’ IL PASSATO. IL TUO PASSATO E PRESENTE DIPENDE (ANCHE) DA QUELLO CHE E’ SUCCESSO NEL TUO FUTURO. IL TUO FUTURO ESISTE GIA’, E IN FISICA QUANTISTICA E’ IN UNO STATO DI SOSPENSIONE MA NON E’ UN “NULLA” DOVE ANCORA E’ TUTTO DA ESSERE DECISO. COSA SUCCEDE NEL TUO PASSATO DIPENDE DA QUELLO CHE AVRAI FATTO NEL FUTURO. NON C’E’ DISTINZIONE FRA UNIVERSO, DIO E COSCIENZA (MENTE UMANA). LA MENTE E’ L’ UNIVERSO. LA MENTE E’ DIO. IN QUESTO NUOVO MODELLO DI PENSIERO DIO E’ UN UNIVERSO CHE PERCEPISCE DI ESISTERE OGNI VOLTA SOLO IN UNA MENTE SINGOLA. LA COSCIENZA E’ COME UNA FORMA DI ENERGIA INVISIBILE. SI PUO’ PARAGONARE ALLA LUCE E ALLA ELETTRICITA’. CIO’ CHE ACCENDE LE LAMPADINE E’ UNA COSA SOLA. CREDERE CHE LE NOSTRE MENTI SIANO SEPARATE E MORTALI E’ COME CREDERE CHE PER OGNI LAMPADINA CI SIA UNA FORMA DI LUCE /ELETTRICITA’ DIVERSA CHE SI ESTINGUE ALLO SPEGNERSI. PRIMA DELLA TUA VITA C’ ERA ALTRA VITA, DOPO LA TUA VITA CI SARA’ ALTRA VITA, E TUTTE QUELLE VITE LE HAI PERCEPITE / LE PERCEPIRAI TU, PERCHE’ C’E’ UN SOLO “IO” CHE CRESCE, SI EVOLVE, E SI RESETTA E RIPARTE DA UNA TABULA RASA OGNI VOLTA. IL DIO CHE CERCHI E’ “LA PERCEZIONE DI UN IO”.      

Per comprendere la natura di Dio, bisogna essere schizofrenici, oppure guardare il mondo con i loro occhi,simularli e interpretare il loro modo di pensare e il loro ruolo nella realtà.
Dio è solipsistico, un creatore che non ha mai varcato i confini di sé stesso. Dio ha creato un palcoscenico, una rappresentazione nella quale lui stesso è l’ unico protagonista, e ogni volta che si svolge la vita di una creatura è Dio a farne esperienza. Io, tu, lui, esso, siamo tutti un ruolo interpretato da Dio. Dio si è plurificato per sperimentare la vita in soggettiva.

L’ unica cosa che costituisce la realtà, l’ unica cosa che esiste è la percezione di esistere, una coscienza unica e identica per tutti gli individui.  

Individualismo sequenziale ( aperto ): La fisica spirituale e religione naturalistica sotto forma di “teoria filosofica”.

Mentre esisti, ti trovi in un universo dalla consistenza essenzialmente mentale – psichico, basato interamente sul tuo punto di vista, sulla tua soggettività personale ( personalizzata ). E “nuoti” attraverso un invisibile tesseract simile a quello mostrato in Interstellar. 

Ogni volta che vivi questa tua vita dall’ inizio alla fine, l’ universo si riconfigura in una modalità, una dimensione interamente basata sul tuo individuo. E questo fenomeno si ripete costantemente. Non hai solo questa tua vita che sta leggendo ora, a disposizione. Tu hai vissuto/ vivrai tutte le esistenze possibili, sotto forma di tutte le creature esistite/ esistenti/ che esisteranno. nonostante l’ universo si ricalibri ogni volta che noi muoriamo, la linea temporale collettiva ci appare lineare e costante.

Ogni singolo punto di vista, ogni singola esperienza, da parte di ogni creatura dotata di un livello minimo di coscienza e di percezione sensoriale, deve essere riprodotto e rivissuto sotto forma di tutti i punti di vista.

Ogni forma di tempo è interamente soggettiva. L’ illusione della simultaneità è data da un entaglement quantistico, una sorta di misteriosa comunicazione fra tutti noi che ci permette di armonizzare i nostri universi – guscio soggettivi. Bisogna comprendere che c’e‘ una costante connessione a distanza fra questi “gusci di tempo”, queste bolle temporali che costituiscono i personaggi, ed è questa connessione a dare origine alla parvenza che vi sia simultaneità e contemporaneità, e che vi sia un presente condiviso.

Se sei nato prima di me, io sono nato, vissuto e morto nella tua forma, nella tua mente, in te, essenzialmente, per tutti gli anni della tua vita, per tutti gli istanti della tua vita. Se sei nato dopo di me, io nascerò, vivrò e morirò in te, facendo esperienza soggettiva di tutti gli istanti della tua vita.

n questo modo l’ eternità esiste, ma non viene percepita come tale. Tutto ciò che conosciamo viene riprodotto, incontriamo noi stessi tutti i giorni, e ogni cosa avviene a diversi livelli, allo stesso modo in cui si è verificata prima, e nello stesso modo in cui verrà ricordata da vite future. Un supertempo per una coscienza unica che si riproduce e si ricalibra ogni tot. Ogni esperienza osservabile viene osservata soggettivamente, ogni frammento del supertempo viene osservata da tutti gli individui dal nostro unico “occhio”.

In questo modo della comunicazione fra gusci si elimina la percezione del solipsismo, nel senso che anche se noi siamo uno solo, esiste comunque una simultaneità, ma è una comunicazione fra livelli e fra “tempi soggettivi”. Siamo costantemente “al telefono” per così dire. Totalmente isolati e totalmente allacciati allo stesso tempo. Nell’ universo basato su di me, in teoria, potrei esistere solo io “per davvero”, e vivere a contatto con proiezioni, ma se inseriamo questa faccenda della comunicazione interferenza le cose cambiano. Perchè altrimenti sarebbe come se davvero nel mio universo basato su di me, io sono l’ unico attore che comunica con fantasmi del passato e proiezioni di potenziali individui non ancora  esistiti, dal mio punto di vista. Invece se ci mettiamo una specie di comunicazione “temporale” si spiega la percezione di simultaneità.

Si tratta infatti proprio di vivere dall’ inizio alla fine ogni vita, riprodurre ogni esperienza, dal punto di vista di ogni persona che vi assiste …andiamo al cinema? Rivedremo lo stesso  film, dal punto soggettivo di ogni persona seduta in quella sala, ad un certo punto del nostro “viaggio infinito” … non solo, qualora all’ interno della sala fossero presenti mosche o zanzare, rivivremmo la stessa scena, sotto forma di questi insetti, uno alla volta! E così siamo stati e saremo ogni singolo animale dotato di anche un minimo livello di coscienza e capacità osservativa, e ogni essere umano  che è esistito, esiste ora ed esisterà dal prossimo istante a tutto il futuro disponibile.

Ho anche trovato uno che la chiama “legge della conservazione della coscienza” …secondo il mio modello di questa teoria, anche se accadesse una estinzione di massa sul nostro pianeta, la coscienza unica verrebbe conservata, si nasce di nuovo e si arriva al punto dell’ estinzione molteplici volte, tornando indietro e arrivando a quel punto molteplici volte. Arrivati a esaurimento scorte, per così dire, c’è sempre la possibilità di “sfruttare” l’ esistenza di creature aliene su altri pianeti al sicuro …In mancanza di qualsiasi altra risorsa, il ciclo di tutte le esistenze può ricominciare da capo, eliminando quindi ogni limite all’ immaginazione.

E’ una comunicazione. Tutti i soggetti agiscono al presente. Solo che il tuo presente, dal punto di vista mio, rappresenta il mio passato/ il mio futuro e io l’ ho già vissuto/ devo ancora viverlo. Quindi è una comunicazione. E’ un presente collettivo a diversi livelli, una comunicazione e una percezione che viaggia nel tempo, una modalità di tempo completamente differente da quella che conosciamo. Il presente esiste solo per il soggetto attraverso il quale l’ universo  ricostruisce la realtà. E’ come quella cosa che si dice che tutti i tempi esistono  contemporaneamente. Esistiamo tutti in modalità solipsistica, e siamo separati per via temporale, ma le nostre percezioni eliminano completamente tale    separazione. E’ come se questo universo fosse in grado di “ricordare”, “creare” e   “futurare” allo stesso tempo.

n questo modo, sarebbero da ripensare cose come aborto di un neonato o embrione sano, e cose come l’ eutanasia. L’ eliminazione di un neonato sano sarebbe un “crimine totale”, la rinuncia personale ad una potenziale vita sana e produttiva, mentre il prolungamento della sofferenza terminale sarebbe un non  senso, se pensiamo che avremmo a disposizione una miriade di vite di tot durata  in condizioni di salute normali!

CHI E’ DIO NELL’ UNIVERSO MENTALE

Dio è la Coscienza Unica che si genera da sé e si autoriproduce sotto forma della mente e punto di vista ( Osservatore ) della creatura individuale, del soggetto con il quale tu/lui/lei/esso si identifica. Dio è inconsapevole di sé stesso e non ha il controllo della sua esistenza. Dio può solo percepire l’ esistenza di qualcosa di superiore alle creature individuali, attraverso la sua creazione nel suo intero. Dio è soggetto ad una super linea temporale, nella quale ogni istante si protrae per la durata della vita di una creatura individuale. Questa linea temporale si estende alla stessa velocità dell’ estensione dell’ universo come lo conosciamo.

In questa filosofia, in questa interpretazione della verità, Dio (la coscienza collettiva e unica) e’ soggetto ad una super linea temporale, nella quale, ogni istante dura la vita di una creatura, ogni istante rappresenta una vita dall’ inizio alla fine. Questa linea temporale continua a scorrere, ma la totalità di questo supertempo e’ indescrivibile, si potrebbe dire che si tratta di una linea temporale, un orologio che “si espande” allo stesso modo in cui si espande l’ universo. Pensiamo che se includiamo solo tutti gli esseri umani che hanno vissuto nella  storia umana, assieme a quelli che stanno vivendo ora e che nascono ogni minuto, avremmo gia’ totalizzato la durata dell’ universo come nota di almeno  200 volte. Questo a dire che il materiale fornito dalle esperienze della totalita‘ delle vite umane contiene tante informazioni quanto l’ intera esistenza dell’ universo moltiplicata per 200. Solo nell’ ambito umano. Se esistesse un film di  tutto quanto, servirebbero 200 universi pieni di creature, per visualizzarlo per intero. Se le vite umane esistite ed esistenti finora fossero un liquido, servirebbero 200 universi per contenerle.

Cosa si deduce da tutto ciò? Si deduce che tu (io, tu, lui) sei un Dio, o una sorta di Dio, che si nasconde a sé stesso, che crea e si fa creare dalle sue creazioni, che esiste come individuo e come collettività allo stesso tempo, e che di sé possiede solo la percezione che ci sia qualcosa di superiore. Sei un Dio che vive all’ interno della Grande Storia dell’ Esistenza, come unico protagonista del Grande Film. Una creatura incredibile, che nonostante abbia essenzialmente annullato sé stesso, riesce comunque ad esistere attraverso il suo Grande Sogno, la sua Grande Immaginazione.  Dio in sostanza sei tu, e qualunque persona tu incontri, e qualunque animale tu incontri.  

Da un certo punto di vista, siamo una “creatura” molto anomala, che soffre e gode di sé stesso e a causa di sé stesso, che si alimenta unicamente di sé stesso, che si aiuta e si odia da solo, che combatte e si oppone a sé stesso, che ha nostalgia di sé stesso, che ricorda sé stesso e che comunica solo con sé stesso, che trova compagnia in una versione di sé stesso. Siamo sempre soli, in un certo senso, ma non lo siamo mai perché siamo divisi e frammentati. Una creatura che riproduce versioni di sé, e che uccide e viene ucciso da versioni di sé. Una creatura che teme e si strugge di qualcosa che non esiste, la Morte. Una creatura che prega e venera sé stesso, o che nega l’ esistenza di sé stesso.   Dio non è   quello delle religioni, Dio non sa di essere tale, Dio non ha controllo sulla propria esistenza, nonostante cio’ riesce comunque a creare un universo di estrema creativita’. In sostanza, Dio c’e‘ e non c’e‘. Allo stesso tempo. 

Secondo Sir James Jeans: il flusso della conoscenza si sta dirigendo verso una realtà non meccanic; l’ Universo comincia ad apparire più come un grande pensiero piuttosto che una grande macchina. La mente non rappresenta più un intruso accidentale nel regno della materia … dovremmo invece considerarla ( elevarla a ) creatrice e governatrice del regno della materia.

Rimane una domanda: se tutto ciò che esiste è costituito dalla Mente Unica come Coscienza Collettiva, perché non possiamo agire sul panorama circostante come facciamo con il nostro corpo? Perché non possiamo percepire sensorialmente oltre la superficie del nostro corpo? Perché non possiamo muovere gli oggetti con la nostra mente, come facciamo con le braccia e le gambe? Come può la “bounded mentation” ( mentazione limitata ) esistere all’ interno della Coscienza Unica Collettiva? I contesti mentali possono diventare dissociati, con una discontinuità o interferenza nella loro normale integrazione. Questa integrazione dei contenuti mentali avviene tramite concatenazioni di associazioni cognitive. Queste associazioni funzionano tramite la logica implicita. Anche se si perde accesso ai contenuti mentali circostanti, si rimane integrali alla Coscienza Collettiva ospitante i tali. Non c’è bisogno di evocare distinzioni ontologiche dalla mente. L’ analogia della dissociazione è utile per spiegare come psiche distinte e individuali possono formarsi, secondo il modello “ognuno è un frammento della coscienza universale”. Quindi non possiamo influenzare le leggi della natura o interagire con la realtà circostante come facciamo con il nostro corpo perché siamo dissociati dai corrispondenti contenuti mentali. I contenuti mentali di un frammento non possono evocare direttamente i contenuti mentali all’ esterno, ma l’ un l’ altro possono influenzarsi.

In filosofia esistono tre tipi di Individualismo: quello classico – occidentale lo interpreta come CHIUSO ( Ogni individuo possiede una sola vita, e quando finisce non succede nulla. L’ Io esiste, ma è limitato ). Ci sono due alternative: L’ Individualismo VUOTO ( L’ io non esiste, e ogni giorno rappresenta una sorta di nuova vita. Quando finisce l’ ultimo giorno non succede nulla. ), e sinceramente non ha molto senso. L’ altra alternativa è l’ Individualismo APERTO (L’ io esiste come un collettivo frammentato, e viene espresso in modo diverso da individuo a individuo. Quando finisce una vita, ne comincia un’ altra. Alcuni ritengono che la coscienza soggettiva “si sposta”, quindi quando un individuo muore, la sua coscienza passa alla persona più vicina al morente, quella che si sta svegliando in quel momento, oppure quella che sta sviluppando il primo ricordo della sua vita in quel momento. In sostanza, è come se la “percezione di esistere” fosse “la luce” – la luce esiste in molte forme, ma non si può pluralizzare la luce. Quando una luce si spegne, la luce persiste in un altro apparecchio. Da qualche parte c’è sempre una luce accesa. Ma queste opzioni sono arbitrarie ). La vita inizia nel momento in cui il soggetto comincia ad osservare il mondo circostante, a cominciare dall’ interno dell’ utero. Osservare comprende anche la “registrazione percettiva” fornita dai sensi. In sostanza, un individuo diventa una persona quando il suo cervello sviluppa le basi per la coscienza e per la percezione sensoriale, quindi a sei mesi dal concepimento. La nuova opzione è l’ Individualismo SEQUENZIALE ( L’ io si riconfigura da soggetto a soggetto, partendo da una tabula rasa, e quando il soggetto muore l’ universo si riconfigura, in una sorta di continuo alternarsi fra “Big Bang” e “Big Crunch”. Quando una persona muore, rinasce a partire dalla forma di embrione che sviluppa coscienza e osservazione sensoriale ).

Questo modello di reincarnazione è completamente naturalistica, da intendersi come interpretazione. Ogni vita riparte da una tabula rasa. Non ci sono “premi” e “punizioni” per le azioni commesse in una vita differente. Il cosiddetto karma agisce solo nell’ ambito di una singola vita, e tutti i premi e punizioni che possiamo ricevere sono limitati da ciò che può accadere nel “mondo reale”. La tua personalità sarà sempre unica e irripetibile, i corpi cambiano continuamente, ma la percezione di esistere della creatura sarà sempre in relazione a te, sarà sempre percepita da te, sarai tu ad averne esperienza, sarai tu ad esistere sotto forma di quella creatura, umana o animale. Anche se una creatura animale non è cosciente di esistere come lo è un essere umano, rimane comunque il fatto che il suo punto di vista, la sua osservazione del mondo circostante, le sue percezioni sensoriali, saranno tue. A seconda della vita in cui ti troverai, preferirai fare del bene o fare del male, oppure agirai per istinto, come cacciatore – predatore o come preda.

Il cambiamento più importante, ragionevolmente, avverrebbe nell’ ambito del concetto della mortalità, poiché questa teoria la mette completamente al tappeto. Questa “consapevolezza maledetta” dell’ umanità, assente nel mondo animale, dell’ inevitabile ed eventuale conclusione della propria vita, verrà ufficialmente e definitivamente superata. Questo malessere interiore collettivo non avrà più ragion d’ essere. Ci si impegnerà molto di più per agire e attuare cambiamenti e decisioni nella propria vita, si accetterà e si formulerà un significato della vita differente da quello occidental – nichilista di oggi.

Inoltre le varie religioni dovranno necessariamente aggiornarsi alle consapevolezze moderne, e cercare di mettere assieme una “religione collettiva” meno legata alla sacralità e all’ immaginario ritual – religioso, e più legata alla “meta-realtà della fisica”.

Allo stesso modo, la scienza dovrà limitare il suo approccio ostile nei confronti della spiritualità in generale, e dovrà anche essa adattarsi alle consapevolezze moderne, ed eliminare tutte quelle ideologie scientiste che la contaminano attualmente.

In sostanza, le religioni andranno all’ esplorazione del “meta-reale” con i nuovi aggiornamenti della fisica dell’ universo mentale immateriale, e le scienze andranno all’ esplorazione del “paranormale” con gli studi sulla precognizione, e dovranno cercare di avvicinarsi a dimensioni del tutto nuove.

Si potrebbe quindi dire che, osservando lo zeitgeist dei nostri tempi, l’ atmosfera della nostra attualità, dove si sta creando una scissione fra conservatori etici religiosi che auspicano ad un ritorno al passato, e futuristi nichilisti iper – tecnologici che auspicano la realizzazione del superuomo, attraverso una indottrinazione scientista e una “kurzweilizzazione” del futuro, insomma, si sta preparando una certa atmosfera, tutto si sta mettendo in moto, ma ben presto le motivazioni e le ambizioni cambieranno!

Lo stesso riduzionismo che abbiamo applicato tramite la scienza nei confronti della natura umana lo dobbiamo applicare nel contesto della “localizzazione” dell’ Universo. L’ universo reale è molto più ristretto di quello che pensiamo, e praticamente non si estende al di là del conosciuto, al di là dell’ accessibilità dell’ osservatore centrale. In sostanza, ciò che un individuo non conosce, letteralmente non esiste. E tutto ciò che ha conosciuto, e che arriverà a conoscere, è preprogrammato ad ogni nuova vita ( universo ricalibrato sul soggetto ).

DESCRIZIONE DELL’ UNIVERSO LOCALE

Immaginiamo un universo che ci presenta più o meno sempre lo stesso ambiente, in un range di sequel che va avanti per un tot periodo, che si modifica con l’ avanzare del progresso tecnologico, dove il soggetto centrale, colui che ne fa esperienza in soggettivo ( che cambia ogni volta che l’ universo si ricalibra, facendo tabula rasa, e ricostruendosi su un altro “frammento della Coscienza Unica Collettiva ) vive a contatto – esclusivamente – con le sue vite passate e future, umane e animali. ( avevamo deciso nello scorso articolo di escludere le piante e i microorganismi ) – sarebbe in sostanza un universo dove, pur essendo le azioni compiute tutte al tempo presente – il libero arbitrio è sostanzialmente assente. La distanza temporale fra i frammenti della Coscienza Collettiva ( avevamo compreso nello scorso articolo che noi come individui non siamo divisi attraverso lo spazio, ma temporalmente separati, pur agendo sempre ad un livello di presente, presente solo per me/ per te/ per esso ) non è più comparabile con la distanza sconfinata fra le stelle dell’ universo, ma si limiterebbe quindi ad una quantità umanamente comprensibile – in sostanza, la vita più lontana da te nel passato sarebbe quella della persona più anziana che conosci, e la vita più lontana da te nel futuro sarebbe quella della persona più giovane che conosci – quindi la distanza temporale, quantificata, rientrerebbe in una cifra compresa fra (*dal mio punto di vista) 93 anni nel passato, e 28 anni, 6 mesi e 1 giorno nel futuro. La persona che conosci, che è nata nella data più vicina alla tua nel futuro sarebbe la tua vita immediatamente futura ( sono stato in classe per 10 anni con una ragazza che sarebbe nata 1 giorno dopo di me, se non fossi nato 1 settimana prima del previsto, e alle superiori per 5 anni con una ragazza nata lo stesso giorno della precedente, e sono stato per 8 anni compagno di classe con un ragazzo nato lo stesso giorno di queste ragazze ). La stessa cosa nel passato: fra le persone che conosci, o a cui hai avuto accesso visivo e uditivo, senza quindi conoscerla di persona, quella nata nel passato a breve distanza da te sarebbe la tua vita passata immediatamente precedente a quella attuale. Tutto ciò che viene rappresentato nella tua “realtà locale e direttamente accessibile, a livello visivo, auditivo e sensoriale, rappresenta una affinità alle tue caratteristiche, alla tua personalità, alle tue eccentricità e idiosincrasie, e i patterns che si verificano sono tali da poter essere riconosciuti come patterns precisamente da te. C’è il tuo marchio nel mondo. Il tuo inconscio si manifesta nelle esperienze concrete. Tali esperienze sono in sostanza rappresentazioni del tuo pensiero. La realtà si manifesta in modo da accomodarsi alle tue caratteristiche, al modo in cui interpreti le situazioni concrete. Allo stesso modo in cui le sincronicità sembrano dimostrare la potenzialità di un “deus ex machina” e quindi di una interferenza da una mente superiore, è l’ universo stesso, il manifestarsi della realtà che sembra dimostrare la coerenza fra il tuo modello di pensiero e gli avvenimenti concreti. Sei tu a creare, evocare e anticipare, distribuire e rilasciare, disperdere nel tempo i contenuti a cui (hai avuto) avrai accesso (in altre vite). Se decidi che il tuo punto di vista è quello più ragionevole, i fatti della tua realtà ti porteranno sempre a giustificare il tuo punto di vista. Se pensi che la razionalità sia indispensabile e irrinunciabile per spiegare la realtà e le basi della tua esistenza, allora il mondo a te accessibile ti darà sempre ragione, in qualche modo. Se invece pensi che la via della verità si trovi solo nell’ “alternativa al consenso”, allora ti saranno mostrate determinate scorciatoie per giustificare il tuo punto di vista. Ma al di là della vita individuale, resta sempre una ( sorta di ) certezza: la vita persiste ( vita intesa come percezione di esistere, e attività osservatrice tramite la coscienza ), anche se muterà sempre forma, e cambierà sempre vestito, dovunque qualcosa è stato osservato, dovunque esiste la vita, esisti tu, sì, proprio tu. In questa nuova versione della realtà, ogni persona del (tuo) mondo, ogni animale del (tuo) mondo è una versione diversa di te stesso, allo stesso modo in cui il bambino che eri o l’ anziano che sarai è una versione diversa di te stesso, l’ altro è te in un’ epoca diversa. Anche se lo stai vedendo ora. Spogliati del timore della mortalità: finchè esiste la vita attorno a te, là vi è la prova dell’ assenza della morte, della nullificazione della morte in questo universo.





La sincro-retrocausalità di Bifo

13 10 2020

Leggere prima i due post seguenti:

https://civiltascomparse.wordpress.com/2018/09/17/eric-wargo-time-loops-libro/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2018/01/13/un-nuovo-approccio-alla-precognizione-raccolta-di-appunti-parte-1/

Non riesco più a ritrovare sul web una cosa di Franco “Bifo” Berardi da me letta in cui raccontava di come, decenni e decenni fa ormai, intorno al 1980-1981 o giù di lì, dopo la fine della “grande ondata di rinnovamento” iniziata intorno al 1960 [leggere il libro “L’orda d’oro” di Nanni Balestrini e Primo Moroni] , ci avrebbero atteso ora decenni di un faticoso – e anche per certi versi doloroso – mantenimento di uno “status quo”, basato sulla fusione tecnocratica tra sistema burocratico di stato e meccanismi automatici di mercato, a cui molti avrebbero dato il nome di “neoliberismo.”

Leggendo alcuni passi tratti dal testo a questo link, “https://www.doppiozero.com/materiali/bifo-fenomenologia-della-fine“, sono stato colpito dal fatto che secondo l’autore sono in via di compimento progressivo quelle lontane profezie inizio anni Ottanta di Franco “Bifo” Berardi [apparse allora su pubblicazioni di controinformazione semi-clandestine adesso del tutto introvabili], a cui ha tenuto fede in tutti questi anni, mostrandosi talvolta come una specie di Don Chisciotte.

Le previsioni di Bifo, che ha continuato a non mollare nonostante apparisse andasse controcorrente in una maniera appunto quasi donchisciottesca, hanno cominciato a concretizzarsi, quarant’anni dopo, in questo 2020, anno le cui conseguenze future Berardi sembrò averle percepite a dir poco in anticipo. Quindi, nonostante certi nostri argomenti di questo blog, come la RETRO-CAUSALITà (le cause situate nel futuro, leggere il libro “Time loop” di Eric Wardo, 2017) ci sembrano ancora decisamente  non considerati da parte anche dell’informazione non mainstream,  tra le parole di alcuni autori, in modo non cosciente, quegli argomenti iniziano (?) ad affiorare qui e là.

Il soprannome “Bifo” di Franco Berardi  deriva dal tempo in cui  con quel nickname (si sarebbe detto in seguito…) era uno degli animatori, a metà anni Settanta, della radio libera bolognese “radio Alice” la quale, ricordiamo, venne fatta chiudere dalle forze dell’ordine perché considerata sovversiva.

Eppure il libro di Bifo ha qualcosa di diverso, una freschezza le cui origini potrei riassumere in una parola: sincronicità. Sembra che Bifo stesse aspettando da tutta la vita di scrivere questo libro, e in un certo senso è proprio così. Non ci troviamo davanti a un autore a cui è stato chiesto di parlare del virus, ma a un autore che ha sempre parlato del virus fino a quando questo è arrivato per davvero e le cui riflessioni a riguardo, quindi, suonano puntuali ed efficaci. […] tra il Covid e Bifo sembra esserci una simbiosi perfetta.

Se la lettura è così piacevole però si deve soprattutto al fatto che Bifo è chiaramente a suo agio a parlare del virus: al fatto, cioè, che in tutta la sua opera ha parlato in un modo o nell’altro del ribaltamento totale del paradigma capitalista, anche quando la Storia sembrava andare in direzione opposta. Mi viene da pensare a un fotografo che passa quarant’anni a preparare l’inquadratura per uno scatto le cui condizioni sa misteriosamente che si materializzeranno nel lontano futuro: alla fine il soggetto giusto passa davvero davanti alla macchina fotografica e i tasselli vanno miracolosamente al loro posto. È il talento e la condanna dei visionari.

[…] Bifo raccontava già il mondo del futuro quattro decenni fa, in un cortocircuito temporale che risuona con l’hauntologia [http://covatamalefica.blogspot.com/2008/06/hauntology-1-visioni.html] dei nostri tempi: questo futuro di accelerazione e automazione, di postcapitalismo e virus psichici, di crisi permanente e apocalisse al rallentatore che abitiamo sgomenti. 

Questo futuro, per citare il titolo di una rivista brevemente pubblicata da Bifo nel 1977, in cui finalmente il cielo è caduto sulla terra – e ora che la realtà ha compiuto l’atto surrealista della sovversione radicale con questo mondo sottosopra dobbiamo fare i conti. Nelle sue 250 pagine scarse che si leggono come fossero meno della metà, Fenomenologia della fine offre una quantità sorprendente di idee e spunti, analisi e categorie per immaginare una via d’uscita dalla crisi che non sia l’ennesimo tentativo di mantenere in vita artificialmente il cadavere di un sistema agonizzante da anni.





Protetto: La follia di Christopher Knowles – parte seconda

3 06 2020

Il contenuto è protetto da password. Per visualizzarlo inserisci di seguito la password:





Apocalissi, genesi, sibille, corone, trombe del giudizio e settimi sigilli

18 03 2020

Continua da:

https://civiltascomparse.wordpress.com/2020/02/27/siamo-nell-era-della-corona-simbolismi-a-cascata-la-fine-dell-inizio-e-qui-gente/

e

https://civiltascomparse.wordpress.com/2020/03/15/sincronicita-coincidenze-fantasie-precognizioni-sul-coronavirus/

Versione originale:

https://secretsun.blogspot.com/2020/03/foresight-2020-where-ducks-are.html#more

Quando all’inizio dell’autunno scorso (ottobre-novembre) guardavo in giro la locandina della stagione 2019-2020 del “Teatro nazionale Genova”, ricordo che ogni volta che mi ci imbattevo mi chiedevo da dove mai fosse venuta l’ispirazione per questa scelta grafica, che non c’entra proprio niente di niente col mondo del teatro.
Nel post precedente, ho spiegato della mia teoria bislacca che le profezie sono tutte attorno a noi, e che possono spesso trovarsi nei posti dove meno ce le aspetteremmo. Mi sono anche lamentato del fatto che di solito non ci si rende conto di queste precognizioni fino a dopo che i fatti precognizzati sono accaduti.
 
Il nostro vecchio amico Jake Kotze ha postato questa sua cosa sulle “Idi di marzo”, che probabilmente un sacco di voi ha già visto.
Santa Corona è una santa patrona cattolica contro le piaghe e le epidemie. E’ di solito raffigurata con corona, ghirlande e palme. Tutti simboli della Pasqua.

https://it.wikipedia.org/wiki/Vittore_e_Corona

Viene detto che questa Santa Corona avesse vissuto durante una delle molti debilitanti piaghe ai tempi dell’Impero Romano, un fatto di cui pochi sono a conoscenza.

C’è anche un vecchio episodio dei Simpson, risalente ai tempi in cui non erano solo guardabili ma anche divertenti.  Sembra che qualcuno abbia confuso alcuni dettagli (nell’episodio non c’è nessuna menzione del coronavirus) ma è comunque un’altro buco alla cintura nelle sincro-stranezze riguardanti la serie dei Simpson.

 
Penso che queste “simp-sincro” sono talvolta interessanti, ma data la longevità del cartone e gli innumerevoli riferimenti dentro i Simpson, non ne sono mai stato tanto preso. Chiunque può colpire un bersaglio con un fucile da caccia ma io sono più interessato in quelli che lo colpiscono con una cerbottana. Bestie rare, ahimé.
 
Ad ogni modo, il punto è che, visto che di solito scopriamo queste profezie e predizioni dopo il fatto compiuto, non sarebbe utile cercare di guardare indietro a quali fonti in passato hanno predetto piuttosto affidabilmente e vedere se dentro di esse percepiamo qualcosa che ci può suggerire la forma di un futuro che non abbiamo ancora vissuto?
 
screen2bshot2b2020-03-162bat2b1.11.122bpm

Come i Simpson, X-Files è un’altra serie di lunga data con una simile raffica di riferimenti rilevati in diversi episodi, ma ciò che mi interessa in particolare è provare a determinare esattamente quando le trame attingono dalle informazoni sussurrate alle orecchie di Chris Carter dai suoi estesi contatti nelle forze dell’ordine federali e nella “comunità dell’intelligence”.

 
Alcuni fan di X-Files hanno parlato di una delle maggiori spinte narrative nella serie sia una pandemia generalizzata. Quella scena avvincente nell’episodio Fight the Future sembra essere stranamente precognitiva, ma probabilmente si basava su scenari previsti in alcuni ambienti, riguardanti una forza esterna ostile che destabilizza il paese.
 
Tanti di questi tipi di scenari (e altro ancora) vennero trasmessi su X-Files, spesso scelti da fonti disponibili pubblicamente ma mai – sfortunatamente – compresi dal pubblico.
 
Annotazione 2020-03-18 205041
 
 
Il più importante si manifestò nei primi del 2001 e fece fibrillare la “complottosfera”. Avendo effettivamente visto l’intero episodio (a differenza di molti altri) ho avuto un’opinione diversa sul problema, che scrissi nel 2013. Se avete tempo, penso che valga la pena darle un’occhiata.
 
Annotazione 2020-03-18 205222
 
Quindi nel 2016 abbiamo avuto la “Serie Evento”, il “ritorno di X-Files“, il cui potere d’intrattenimento s’è dimostrato alla stregua di un disastro ferroviario, secondo l’opinione di chi scrive. Ma come “medium” per simbolismi, para-politica e storie fuori dall’ordinario, è stato comunque una miniera.

Dopo aver farcito il primo episodio con un mucchio di tropi complottisti  (illuminando come una supernova la “complottosfera”, sebbene brevemente), la serie ha lasciato delle idee a metà fino a quando Carter non è ritornato sul tropo del “virus ingegnerizzato”, e sembrava farlo all’ultimo minuto, considerando i dialoghi da fumetto.

Carter tornò a manifestare la sua inspiegabile ossessione per i gemelli infilando dei doppi nell’episodio: Mulder e Scully che cercavano di interrompere un’epidemia pianificata, aiutati dalle loro controparti più giovani, Miller ed Einstein. 
 
Carter introduce questi agenti nel sogno delirante del penultimo episodio, “Babylon,” una “commedia semi-musicale” sul terrorismo e i funghi magici, con canzoni di Billy Ray Cyrus, Tom Waits, Carrie Underwood e i Lumineers.
 
Vorrei giusto solo menzionare che Carter ha introdotto i suoi gemelli in un episodio ispirato da una storia vera accauduta a Garland nel Texas.
 
Avete capito bene.

Twins. Gemelli. Garland (ghirlanda.)

Pensate sia stata la “vita normale” ad avermi fatto impazzire?
Non avendo progettato un’undicesima stagione, Chris Carter interrompe l’intera storia dando un contentino ai fans: ovvero lo scoppio di quell’incendio di cui per anni si sono lamentati che non è mai scoppiato.
 
Quindi una volta rinnovato lo show, Carter ha dovuto fare ciò che non ha fatto in una situazione simile venti anni prima quando l’altra sua serie Millennium venne rinnovata dopo aver ucciso tutti in un pandemia ingegnerizzata.
 
L’episodio di X Files risultante è stata un’altra ciambella senza buco. Così come il precedente episodio con cliffhanger (finale sospeso), qualcosa di buono ce l’ aveva ma è stato sabotato dallo stesso Carter rendendo mai così comicamente involontari i dialoghi, compresi alcuni monologhi interiori “alla Sin City”  inutili e imbarazzanti.
Scully, nell’episodio “En Ami” stringe la mano a un personaggio chiamato “Marjorie (Pearl) Butters.” Julia Butters, nell’ultimo film di Tarantino, interpreta Trudi Fraser.



Due episodi dell’undicesima stagione hanno visto in scena la giovane attrice canadese Madeleine Arthur, (o “Magdalene Osiris”)

E ricordate che Magdalene appare in Color Out of Space (“Il colore venuto dallo spazio”.) E ricordate che Color Out of Space è stato il secondo adattamento filmico in due anni del racconto fanta-horror “Il colore venuto dallo spazio” assieme al “quasi adattamento” Annihilation  di Alex Garland.

E tutti i tre film possono essere considerati riguardare una pandemia mondiale.
 

Ad ogni modo, ricordate quando qualche tempo fa vi ho detto che Annihilation è in sostanza basato su un virus alieno che piomba sulla Terra trasformando il mondo in un video dei Cocteau Twins?

E avete scosso le teste dicendo, “Peccato, Knowles era così interessante prima che non riuscisse più a togliersi quel chiodo fisso dalla testa!”

Puro vangelo che ciò è vero. Ma c’è anche questo…

La parte del film girata in quel posto umido somiglia alle paludi della Lousiana o Mississipi, è in realtà girata vicino Londra, nel Windsor Great Park.

…quando entrano i cinque folletti armati, gli esterni non sono stati realmente girati nei luoghi melmosi della Florida…

….ma nella STESSA ESATTA FOTTUTA AMBIENTAZIONE degli esterni per “Pearly Dewdrops’ Drop” videoclip filmato 33 anni prima, nello stesso Windsor Great Park.
 
Cioè…andiamo!

In altre parole, avevo perfettamente ragione in quel post quando dicevo che Annihilation parla del mondo trasformato in un video dei Cocteau Twins!

Ed è bene ricordare a tutti che la “Garlandavirus celebrity”, il paziente Rita Wilson, ha come nome di battesimo Margarita (“Pearl”, perla) Ibrahimoff.

Vi ricorderò anche che sia Dana Scully sia una certa “Sibilla” erano entrambe raffigurate come la “eva mitocondriali” di una nuova razza di ibridi umano-alieni.

La “Sibilla” ha interpretato quella parte nel The Millennium dome show.

https://en.wikipedia.org/wiki/Millennium_Dome_Show

Due drammatiche inquadrature del The Millennium dome show.
Notate poi che la “Sibilla” ha lavorato con l’ex cantante dei Genesis Peter Gabriel proprio nella colonna sonora del The Millennium Dome Show e più tardi con l’ex chitarrista dei Genesis Steve Hackett su un progetto musicale pluriennale degli stessi Genesis, registrato con gli Spiritualized, uno dei quali è suo marito.
 
Notate anche che i Genesis hanno recentemente annunciato un nuovo tour e che Genesis P. Orridge è morto recentemente a causa di una lunga malattia. 

Mi seguite? Vedete?
Max Von Sydow, morto nel marzo 2020. Novantenne, coetaneo esatto del filosofo “dell’eterno” Emanuele Severino, morto due mesi prima. Il primo film in cui Sydow ebbe ruolo da protagonista fu “Il settimo sigillo”, nel 1957. Conosciuto anche per le sue interpretazioni ne “L’esorcista” e “Guerre stellari”.

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_settimo_sigillo

«Quando l’Agnello aprì il settimo sigillo, nel cielo si fece un silenzio di circa mezz’ora e vidi i sette angeli che stavano dinnanzi a Dio e furono loro date sette trombe»

Apocalisse, 8-1, frase che apre il film

In un Nord Europa dove imperversano peste e disperazione tornano dalle crociate in Terra Santa il nobile cavaliere Antonius Block e il suo scudiero nichilista Jöns. Sulla spiaggia, al suo arrivo, il cavaliere trova ad attenderlo la Morte, che ha scelto quel momento per portarlo via. Block decide di sfidarla a scacchi, per rimandare la sua dipartita, e la Morte acconsente al rinvio.

Una settimana dopo la morte di Von Sydow, il personaggio di Samantha Morton, la co-protagonista di Minority Report è morto tragicamente nella serie The Walking Dead.

Il “delirium tremens” dell’ultimo Chris Carter manifestatosi nell’episodio “Babylon”, vede Mulder e Scully che guardano video su You Tube inerenti degli strani rumori “tipo tromba” (le “trombe del giudizio”?) i quali spuntarono qualche anno fa. Qualcuno se li ricorda?

Viene a galla che uno dei più conosciuti episodi di questo fenomeno accadde proprio sulla strada in cui è stato prodotto X-Files nel 2013.


C’è una cosa divertente a proposito di questo video, e qualcosa che avevo già notato ai tempi in cui era in auge…
…e ciò mi ha ricordato, piuttosto misteriosamente, l’ “intro” di questa traccia, come tonalità, timbro e tono. Forse anche nel ritmo. Soltanto senza quel terrificante loop vocale. Canzone uscita nel 1982.
 
Ditemi che sono matto.
 
Per favore.
Ho notato che diversi di quei suoni “trombe del giudizio” erano bizzarramente simili al collage di “musique concrete” che i Cocteau Twins usavano quando andavano in tour con gli Orchestral Maneuvers nei giorni del “dark rock”.
 
Di nuovo, per favore, ditemi che sono insano e ossessionato. 

Perché quei suoni ricordano il brano dei Twins “Five-Ten Fiftyfold?”

Non so esattamente chi o perché, ma quando grandi mosse verranno fatte sulla Grande Scacchiera, qualcuno utilizzerà quella donna come portafortuna. E’ da molto che mi trovo dentro questo gioco e finora non ho mai visto niente del genere. Ho dovuto solo migliorare molto nel fare questo tipo di lavoro prima che potessi cominciare a capire cosa ci fosse davanti ai miei occhi per tutto il tempo.

 
Non dimenticate mai che la vera profezia è– ed è sempre stata– mascherata di simboli e indovinelli. Simboli mascherati da altri simboli e indovinelli mascherati da altri indovinelli.

Prossimamente, un attento studio sul post di Christopher Knowles https://secretsun.blogspot.com/2019/09/enjoy-your-specially-curated-apocalypse.html, da me incredibilmente trascurato ai tempi, che nel settembre 2019 pare intuire qualcosa del presente allora futuro prossimo.





Otto film dicono “237” prima di Shining

10 02 2020

Ecco un nuovo aggiornamento sulla cosiddetta “cripto-kubrickologia”, ovvero l’analisi dei film di Stanley Kubrick incentrata su certe costanti numeriche che si ripresentano (in particolare il “237” di “Shining” e i suoi multipli) nell’opera kubrickiana in relazione con altri film e con la Storia stessa.

Come dicono i suoi scopritori e divulgatori Fulton, Montgomery e Coleman:

A useful methodology for deconstructing cinema, history, and synchronicity— 42 / 153 / 237 / 666 / 1776

Alex Fulton e Shawn Montgomery hanno prodotto la terza parte della loro serie cripto-kubrickologica (#cryptokubrology) col video CRYPTO-K 1.04 – Eight Films Saying “237” BEFORE The Shining (8 film che dicono “237” PRIMA DI Shining”) (Vedere anche qui.)

 
Quel video è da vedere e ri-vedere. Ricco di informazioni; provate a “leggere” quelle analisi cripto-kubrickologiche togliendo l’audio.  
 
Film usciti prima di Shining che dicono “237”.

Gli otto film presi in esame sono:

1) Scrivimi fermo posta (The Shop Around the Corner)
1940 ‧ Film drammatico/Film romantico ‧ 1h 39m
Frank Morgan in “Scrivimi fermo posta”.
Frank Morgan: 153 giorni tra “Il mago di Oz” in cui appare nelle vesti di mago e “Scrivimi fermo posta” in cui appare nel personaggio del negoziante.
Il “Il mago di Oz” uscì il 237° giorno dell’anno.
“Prendi questa chiave e apri la cassetta delle lettere n°237“; “…poi prendi la mia busta e baciami”
2) I fidanzati sconosciuti (In the Good Old Summertime)
1949 ‧ Film romantico/Musical ‧ 1h 42m
3) La donna dai tre volti (The Three Faces of Eve)
1957 ‧ Film drammatico/Film di mistero ‧ 1h 31m
Risonanza di tropi tra “La donna dai tre volti” e “Shining”.
4) Ombre sul palcoscenico (I go on singing)
1963 ‧ Film drammatico/Melodramma ‧ 1h 40m

In “Ombre sul palcoscenico”, Judy Garland interpreta Jennifer Bowman, Jennifer come la Jennifer ‘O Neill la quale interpreta una Dorothy (nome della Garland in “Il mago di Oz”) nel film “Quell’estate del ’42” comparso alla tv in una scena di “Shining”; Bowman come l’astronauta David Bowman (Keir Dullea) protagonista di “2001 odissea nello spazio”.

“Ci sono 237 scalini, li ho contati!”
5) Il dormiglione (Sleeper)
1973 ‧ Film indipendente/Commedia ‧ 1h 29m

Nel film Woody Allen fa la parte di un criogenizzato che si risveglia dopo duecento anni in un mondo diverso da quello in cui fu sottoposto a ibernazione. A un certo punto del film il personaggio di Allen dice la battuta: “Ho ben 237 anni, a questo punto dovrei proprio andare in pensione!”

Le restanti opere filmiche in cui compare il “237” prima di “Shining”, analizzate nel documentario di Fulton e Montgomery, sono

6) The World Beyond
1978 ‧ Giallo
 
Mai uscito in Italia poiché trattasi di una serie tv giallo-horror-poliziesca della CBS di cui uscirono solo due episodi pilota.
 
 
7) Veloci di mestiere (Fast company)
1979 ‧ Sportivo/Film indipendente ‧ 1h 31m
 
Forse l’unico film non horror di David Cronenberg (il regista di quello “Scanners” del 1982 in cui anche lì compare il “237”, “Scanners” però uscito dopo di “Shining”.)
 
e
8) Il fantabus (The Big Bus)
1976 ‧ Film catastrofico/Azione ‧ 1h 28m
“Il primo film catastrofico in cui tutti muoiono ridendo!”

THE BIG BUS (1976): metti alla prova il limite alle coincidenze quando ti imbatti nella cripto-kubrickologia #cryptokubrology.

Personaggio principale di “The Big Bus”: Dan Torrance.

Dopo l’incidente d’autobus, Dan viene accusato di essere ricorso al cannibalismo per sopravvivere.

Prima dell’incidente il suo peso è di 180 libbre, e dopo l’incidente pesa 237 libbre, ci viene detto nel film.

Negli otto film in questione, assieme a “Shining” avvengono risonanze incrociate con “Il mago di Oz”.

Versione originale di Loren Coleman:

http://copycateffect.blogspot.com/2020/02/Saying-237.html