Combattete il vero nemico

La cantante Sinead O’ Connor, nel 1992, era già a conoscenza di qualcosa riguardante il “sistema di potere mondiale occulto”?

L’interprete di “Nothing compares to you” conosceva, già 22 anni fa, ciò che, in questi ultimi anni, abbiamo sentito dire da Eric Phelps, David Yallop, Santos Bonacci, Jordan Maxwell?

L’androgina irlandese sembra proprio sicura di ciò che dice, e che fa alla fne del video, non sembra affatto una provocazione gratuita per scandalizzare i benpensanti, ma una reale “dichiarazione di guerra.”

http://www.iconicon.it/blog/2014/06/qualche-anno-fa/

“War”

Until the philosophy,
Which holds one race superior
And another inferior,
Is finally and permanently
Discredited and abandoned,
Everywhere is war.

Until there is no longer first class
Or second class citizens of any nation.
Until the color of a man’s skin,
Is of no more significance than
The color of his eyes,
I’ve got to say “war”.

That until the basic human rights,
Are equally guaranteed to all,
Without regard to race,
I’ll say “war”

Until that day the dream of lasting peace,
World-citizenship and the rule of
International morality will remain
Just a fleeting illusion to be pursued,
But never obtained.
And everywhere is war.

Until the ignoble and unhappy regime
Which holds all of us through,
Child-abuse, yeah, child-abuse yeah,
Sub-human bondage has been toppled,
Utterly destroyed,
Everywhere is war.

War in the east,
War in the west,
War up north,
War down south,
There is war,
And the rumors of war.

Until that day,
There is no continent,
Which will know peace.

Children, children.

Fight!

We find it necessary.
We know we will win.
We have confidence in the victory
Of good over evil

Fight the real enemy!

Prossimamente…

Londra, Washington, Roma.

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La trinità della “morsa globalista.” Tre stati che controllano l’Occidente, e quindi il mondo, e che non fanno parte del territorio in cui sono inseriti. La City di Londra (potere finanziario), la Città del Vaticano (potere spirituale), il Distretto di Columbia di Washington (potere militare). In ognuno di questi centri di potere vi è un obelisco.

La RESTAURAZIONE (2008-20…)

 

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2008: nel centro di potere di Washington D.C., Il VECCHIO, fatto percepire come GEORGE W. BUSH, e il CAMBIAMENTO, fatto percepire come BARACK H. OBAMA.

 

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2013: nel centro di potere della Città del Vaticano, Il VECCHIO, fatto percepire come JOSEPH RATZINGER (Benedetto XVI), e il CAMBIAMENTO, fatto percepire come JORGE BERGOGLIO (Francesco.)

Prossimamente, nel centro di potere della City di Londra…?…

 

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Come ci sentiremmo se Silvio Berlusconi diventasse DAVVERO papa?

17/feb/2013 – Il Papa si dimette? E chi sarà il successore? Per i twitters europei non ci sono dubbi: Silvio Berlusconi sarà il nuovo Papa.(http://www.italia2013.me.)

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Un avvenimento del genere vorrebbe dire che la trasformazione in farsa della politica e della Storia (a cui assistiamo ormai da anni) è andata fuori controllo, sarebbe un avvenimento di tale magnitudine da far deragliare l’immaginario collettivo fino a un punto di non ritorno. Qualcosa di diverso dall’avverarsi del Terzo Segreto di Fatima ma, forse, identico nelle conseguenze. Lo sbriciolarsi definitivo della più millenaria tra le istituzioni del potere occidentale sotto il peso della satira estrema diventata realtà, per necessità oscure di equlibrismi occulti all’ombra del colonnato del Bernini.

Da decenni, e soprattutto fino a Giovanni Paolo II ma anche ancora un po’ sotto Ratzinger, la guida suprema della Chiesa Cattolica, l’erede di San Pietro, il seduto sul soglio pontificio, il vescovo di Roma vestito di bianco, è sempre stata presentata alle masse come una figura molto devozionale, a cui tutti i fedeli potevano guardare come a un simbolo di forte levatura morale e spirituale, immacolato come l’abito talare che indossa. Una figura da idolatrare.

Con l’eventuale ascesa di Berlusconi a 266° papa della Chiesa Cattolica, l’orologio della Storia sarebbe come se tornasse indietro fino al 1492, quando divenne pontefice Rodrigo Borgia, un personaggio vizioso e dissoluto, pieno di figli illeggittimi.

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Questo avvenimento sarebbe l’equivalente di un attentato terroristico definitivo alla credibilità dell’istituzione vaticana (oltre che al buon senso) e la successione di combinazioni, sincronismi e casi fortuiti che porterebbe a far uscire dal conclave il nome di Berlusconi, potrebbe far pensare a una complicata serie di mosse frutto di incredibili lotte intestine all’ombra del Cupolone, giunte a un tale livello da sconfinare in un risultato apocalittico.

E non c’è ombra di ironia in ciò che ho scritto.

Un risultato allucinante che era stato in precedenza annunciato da molti segnali, interpretati come satira o folclore mediatico, e invece si trattava di premonizioni, per quei pochi che sapevano leggerle.

 “Un giorno ero ad Oristano e vedevo bar chiusi e nessuno per le strade, stavano tutti andando a un mio comizio. Avevano pensato che arrivasse il Papa, invece ero io. Guardate che adesso un posto si è liberato…”. Così Silvio Berlusconi al Lingotto di Torino. Il web si diverte. (http://www.huffingtonpost.it/2013/02/17/silvio-berlusconi-sul-papa-ora-si-e-liberato-un-posto_n_2707410.html#slide=2118709)
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Il Cavaliere? “Farà il Papa”. La battuta, un po’ scontata, è di Luciana Littizzetto, che parlando del Festival di Sanremo non ha potuto evitare un riferimento alle dimissioni di Benedetto XVI e una stilettata all’amato/odiato leader del Pdl. D’Altronde Silvio Berlusconi è uomo dalla smisurata ambizione e dalle infinte risorse e appena arrivata la notizia dell’addio di Papa Ratzinger sul web si sono scatenate le ironie, con tanto di foto del Cav in tenuta papale.

Le tre condizioni – La battuta offre l’opportunità per chiarire chi può diventare Papa, ironie a parte. Per essere eletto Romano Pontefice, il Codice Canonico prevede che il candidato ad validitatem risponda a tre requisiti. Tra questi, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non serve essere necessariamente cardinale o vescovo. Deve invece essere un battezzato (ex aqua et Spiritu Sancto), e fin qui Berlusconi c’è. Dev’essere di sesso maschile, e l’ex premier ha fatto di tutto, anche negli ultimi giorni, per dimostrarlo. Terzo e più importante attributo, non deve essere sposato.(http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1181470/Berlusconi-Papa–tecnicamente-possibile–se-non-fosse-per-Veronica-Lario—.html)

[Il Cavaliere, ufficialmente, è sposato, ma potrebbe benissimo avere divorziato in segreto od avere ottenuto una dispensa speciale e, ad ogni modo, la volontà emergenziale di farlo papa non si fermerebbe certo di fronte ai vincoli di un codice di eleggibilità papale vecchio di secoli, del resto, se hanno tolto l’uso del triregno, dei flabelli, della sedia gestatoria, della messa in latino, reso possibili gli obbrobri delle chiese moderniste e coperto i pedofili, potrebbero benissimo passare sopra a un’inezia come la necessità di essere sposati per diventare papa e, del resto, il già citato Rodrigo Borgia è diventato Alessandro VI essendo sposato.]

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Senz’altro ci ricorderemo dove e cosa facevamo quando abbiamo ricevuto la notizia.

La fumata bianca, e il papa eletto dopo Ratzinger proprio lui: Silvio Berlusconi.

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La Storia è impazzita tra le mani dei cardinali elettori durante il conclave iniziato il 12 marzo. Per diventare papa bastano tre requisiti, essere maschi, battezzati e non sposati ed era imperativo salvaguardare certi equilibri: il risultato di quella elezione al soglio pontificio era inevitabile. Alle elezioni politiche svoltesi qualche settimana prima, il partito con a capo il Cavaliere era riuscito ad avere un ottimo piazzamento, nonostante la massiccia perdita dei voti rispetto alle consultazioni precedenti, ma non era certo abbastanza, e la lista gesuita “Scelta Civica per l’Italia” aveva preso troppo poco secondo le previsioni; la situazione era molto delicata, le forze politiche preponderanti non avrebbero fatto a sufficienza gli interessi del Vaticano (soprattutto in questo suo brutto momento) e, addirittura, una movimento emergente, guidato da un comico, era molto critico nei suoi confronti.

Ma queste sono solo ipotesi, ovviamente, non sapremo davvero mai come sia stato possibile che la satira più estrema potesse diventare una concreta realtà storica.

Era tutto tremendamente VERO. Faceva impressione.

Lui si è affacciato dal balcone vestito con i paramenti dell’investitura papale, poco dopo che il cardinale protodiacono ha proferito l’annuncio rituale, Habemus papam, le immagine più assurde circolanti da anni su internet hanno come preso vita nella realtà tridimensionale.

Non sapremo mai quali folli labirinti di compromessi storici, triangolazioni politiche, finanziarie, teologiche, segreti internazionali, ricatti e veti incrociati, questioni giuridiche, considerazioni d’immagine, dottrinali, sociali, trabocchetti della massoneria, abbiano fatto sì che una lucida follia (inevitabile) abbia preso le redini del conclave, per arrivare a questo risultato. E’ troppo riduttivo pensare che possa essere c’entrare in qualche modo la strada sbarrata verso il Quirinale, l’impossibilità (a causa di complesse alchimie politiche) di diventare presidente della Repubblica, come viene caldeggiato da anni (e delle altre alchimie politiche l’hanno fatto, invece, diventare pontefice.) è troppo limitante pensare a una soluzione radicale alle annose pendenze giuridiche sul capo di colui che, tanto tempo fa, veniva chiamato Sua Emittenza. C’è stato qualcosa di più grosso dietro. E forse quello pseudonimo era un’indizio tra le righe, una tra le tante combinazioni che avrebbero potuto suggerire ai più lungimiranti, già anni fa, che le cose sarebbero andate a finire così?

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Immaginiamo come ci sentiremmo se davvero una cosa simile diventasse REALTA’.

Se sui quotidiani cartacei, le riviste on line e i telegiornali, comparisse un immagine, certo più realistica, ma non sostanzialmente dissimile da QUELLA.

Silvio Berlusconi PAPA, il 266° della serie.

Vi sarebbero, probabilmente paragoni con altri papi come il libertino Rodrigo Borgia, incoronato l’anno della scoperta dell’America, Alessandro VI. Corsi e ricorsi storici, si direbbe.

E dunque l’ultimo papa della storia, secondo la profezia di Malachia, sarebbe lui, a degno coronamento di una carriera sfolgorante e multisfaccettata. Colui che, nella profezia, viene definito Pietro Romano, e che sarà alla guida della Chiesa durante il Giudizio Finale.

Quando succede qualcosa di particolarmente folle ed eclatante, non si dice forse “è proprio un segno della fine del mondo.”? Ebbene, quale altro segno potrebbe essere maggiormente evidente?

Alla fine del suo millenario percorso, la Chiesa potrebbe dunque essere seppellita da una risata.