Le basi della mia filosofia

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Il caso non esiste.

Esiste un solo universo.

L’ universo ha avuto un inizio. Il Big Bang è realtà.

La realtà dei sensi non è sufficiente per conoscere la realtà totale. La realtà dei sensi è illusoria e incompleta.

La realtà che percepiamo deriva da una realtà differente e attualmente irraggiungibile dal pensiero umano.

Siamo attori inconsapevoli. Nella nostra vita seguiamo un copione prestabilito dalla quale non si può uscire, e abbiamo uno scopo, un percorso e un destino.

Il libero arbitrio non può esistere. Ma questo non ci rende oggetti pensanti. Può darsi che abbiamo deciso noi individualmente e collettivamente il nostro ruolo in questo ambiente artificiale e disegnato che chiamiamo realtà.

Siamo personaggi. Non siamo diversi dai personaggi dei libri, dei cartoni animati, dei romanzi, dei personaggi televisivi e cinematografici.

La conoscenza del proprio passato, possibilmente nei dettagli, è essenziale per comprendere ed eventualmente provare ad anticipare il nostro futuro individuale. Esiste un ciclo vitale ( penso sia uguale per tutti, 3 anni e multipli di 3 in particolare, ma potrebbe essere più complesso e flessibile di così ) e tutte le persone che conosciamo ritornano in forma diversa, e gli eventi della nostra vita ritornano in maniera e magnitudo differente.

La nostra vita non è così diversa dalla fiction. Possiamo capire quando stanno avvenendo ” eventi decisivi e significativi ” , quindi quando siamo ” in onda ” e quando invece siamo ” fuori onda ” e attraversiamo momenti e periodi di transizione.

Come diceva Mckenna, dobbiamo mettere la letteratura, ed eventualmente anche la cinematografia, al centro del nostro pensiero umano per carpire la verità delle cose.

Se l’ uomo è capace di trovare il senso e il significato nelle cose, anche solo tentando di farlo e ipotizzando, significa che esiste un senso e un significato effettivo.

Nulla si crea da solo e nulla si organizza da solo. Dunque, proprio perché non esiste il libero arbitrio, deve esistere un coordinatore ( o un gruppo di coordinatori ).

Non esiste un ” nulla ” da contemplare. Tutto – esiste – e tutto è.

Ci sono tre ” destinazioni potenziali ” alla fine della vita individuale: il ritorno alla realtà originaria e veramente reale. Un ciclo di reincarnazioni che è organizzato secondo un sistema che è simile alle fasi di una singola vita individuale. Una singola vita è un frammento dell’ insieme di molteplici esperienze di vita.

La terza opzione potenziale è quella dell’ individualismo aperto: Dio siamo noi, ognuno di noi è un frammento di Dio, pertanto viviamo ogni singola vita ( umana, poiché io credo nell’ esistenza di due essenze in dualità, una che vive attraverso l’ istinto, e una che vive attraverso il pensiero cosciente ) una alla volta, sperimentando miliardi di modi diversi di vivere l’ individualità e la soggettività. L’ oggettività dunque è illogica.

Ovviamente la – teoria dell’ evoluzione – non ha alcun senso e non esiste. Darwin è abominio. Il nichilismo e l’ ateismo sono abomini del pensiero umano. Dobbiamo elevare l’ uomo al di sopra di tutte le creature allo scopo di creare e permettere l’ esistenza di un numero sempre costante di individui, se davvero viviamo in ogni persona una volta per ciascuno.

Può darsi che l’ umanità non avrà mai fine.

L’ uomo è inarrivabile e assolutamente differente da ogni altra creatura. Diffondere un pensiero diverso da questo è nocivo e disumanizzante.

Terence Mckenna aveva ragione. C’è una dualità nell’ esistenza, quella della Novità e del Progresso e Cambiamento e quello della Continuità, Status Quo e Staticità.

Viviamo in una esistenza con qualità frattali, cicliche e autoripetenti. Nell’ Uno si trova un frammento dell’ Insieme. Tutti i cicli della vita e della natura portano a pensare che tutto si ricicla e tutto ritorna.

L’ Astrologia descrive un fenomeno psicologico – ciclico – temporale – fenomenologico realmente esistente.

Il cervello è un ricettore di pensieri e non un creatore di essi. Il cuore non produce il sangue ma dipende dalla circolazione di esso.  Gli elementi corpuscolati presenti nel sangue vengono originati da cellule prodotte nel midollo osseo.

Da ciò si deduce che i pensieri giungono da un altrove ancora indefinito e certamente intangibile dai sensi.

La Storia è un fenomeno artificiale misteriosamente inserito in un ambiente naturale. La Storia ovviamente è dotata di processo, è ciclica e, come diceva Mckenna, è diretta verso un obiettivo finale.

Il futuro esiste, e influenza retroattivamente il presente, che riceve riverberi sia dal passato che dal futuro. Non è ancora chiaro se i sogni possono aiutarci nell’ interpretazione del futuro, ma sicuramente la sincronicità come fenomeno può spiegare tutto questo.

Esiste anche la possibilità che la mente è attratta e influenzata dall’ attrito con una forza indefinita che funziona in modo simile alla gravità e che fa invecchiare il corpo e assopisce la mente. Da qui si può dedurre che potrebbe esistere un futuro verso il quale siamo tutti attratti che usa la morte come funzione retroattiva allo scopo di trasportare tutte le menti in questo futuro, e questo fenomeno potrebbe aver stimolato l’ emergere delle religioni.

La vita è fare esperienze. Gli unici mali sono la violenza fisica e psicologica. Nient’ altro è veramente male. Ma le religioni servono ad uno scopo: stimolare la pratica del pensiero morale in noi. L’ ateismo e il nichilismo sono immorali e di conseguenza nocivi.

Gran parte della scienza è ” mitologia per adulti ” e di gran lunga incompleta. Chi confida nella scienza e nel progresso capace di spiegare e sostituire ogni cosa è un ingenuo. In questo ambito rientrano la archeologia, la climatologia, gli studi sulla macroevoluzione, l’ antropologia, gran parte della psicologia psichiatrica in particolare e alcune cose riguardanti la medicina.

 

Lo scisma interiore fra il vuoto cosmico e il disegno del destino

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Recentemente sono tornato a occuparmi della raccolta di racconti che spero di pubblicare il prossimo anno. Sono storie brevi appena sotto le 50 pagine di genere thriller – horror che parlano di giovani e della morte. Sono storie violente e grintose.

Ho dedicato il Natale ad arricchire la mia collezione di libri di Stephen King e a leggere la biografia dell’ autore, nel quale in certi aspetti mi sono ritrovato, mentre sotto altri aspetti abbiamo vissuto in atmosfere completamente diverse.

” mi sono reso conto che sono arrivato al punto in cui era arrivato lui, giusto prima di debuttare, quando il tempo scarseggiava, la scrittura era faticosa, l’ energia era poca, e il futuro inquietante. Chissà, forse non è un caso. “

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Scrivo perché mi fa bene, perché sento che mi appartiene, mentre cerco di tenere a bada le mie paure dormienti, che negli scorsi anni sono usciti a farmi sgradite sorprese, e che potrebbero ancora farlo in qualsiasi momento.

Il destino in sé non mi spaventa. Ho bisogno di interpretare la vita come un disegno strutturato e coerente. Mentre nell’ adolescenza cercavo di essere il più puritano possibile e una volta cantavo nel coro della chiesa, adesso da anni mi sono svuotato completamente della religione, e non sono sicuro che sia un bene. Credo ancora in una sorta di Dio, ma lo sento sempre più distante, e sempre più umano piuttosto che intangibile e divino.

Le mie paure più grandi sono la morte, il caso, e l’ eventualità dell’ assenza di qualcosa dopo la morte. Pur avendo fatto abbastanza ricerche affini agli argomenti trattati in questo blog, che archiviano il caso come un’ eventualità impossibile e inesistente, è ancora insita in me la grande paura che in un qualsiasi giorno tutto possa cambiare, e forse è per questo che ogni volta che penso alla scrittura mi dico ” accidenti alla possibilità di un eschaton di Mckenna nei mesi a venire! Potrebbe intralciare la mia ancora ipotetica carriera! “.

Credo che la morte a 59 anni di mio nonno mio omonimo quando avevo 3 mesi in un incidente d’ auto mi pesi in un angolino della mente più di quanto vorrei ammettere. Con tutta questa storia delle connessioni fra i destini, mi sono reso conto di considerare le auto delle macchine di morte, motivo per il quale a 27 anni non ho mai preso la patente, e non so ancora se mai la prenderò.

Alcune volte questo tipo di paure nascoste e dormienti si trasformano in rabbia, e ormai penso che dovrei evitare di leggere ogni storia relativa a crimini di ogni genere, perché poi mi viene da pensare cose maligne, e ogni qualche settimana vi sono vicende che mi fanno ribollire il sangue e desiderare pene infernali per chiunque le abbia commesse. Una volta credevo che in tutti ci fosse qualcosa di buono, ora credo invece che in tutti ci sia uno spiritello maligno che ogni tanto decide di combinare qualcosa. Il mio ideale di giustizia assomiglia sempre di più a quello dell’ epoca medievale.

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Non so se il mio destino comprende anche diventare un buon scrittore. Però so che la scrittura e la lettura sono presenti da sempre nella mia vita. Stephen King è stato segnato dal ritrovamento dei racconti e delle riviste di suo padre, scrittore di racconti mai pubblicati, all’ età di 10 anni, più o meno alla stessa età di quando io scoprii una collezione di Dylan Dog appartenente a mio zio nella casa di mia nonna paterna, una collezione che mi attirava e mi respingeva allo stesso tempo.

Del resto la cruda violenza la potevo leggere anche nella saga degli Animorphs che ha nutrito la mia infanzia con 64 libri di una saga per me indimenticabile con i personaggi più realistici e vivi che abbia mai trovato. Per non parlare della mia passione per i Goosebumps o Piccoli Brividi che amavo collezionare da bambino.

Stephen King ha visto l’ amichetto di 4 anni venire investito da un treno, e io sono passato affianco a un mio compagno di classe per 8 anni che conoscevo appena poche ore prima che morisse in un incidente d’ auto.

Ho vissuto vicende che forse un giorno mi aiuteranno a scrivere libri, se solo fossi capace di farle riemergere dall’ oblio autoimposto in cui le ho ficcate. Per qualche strano motivo ho scritto centinaia di pagine di diario degli anni più contorti e controversi della mia vita per poi smettere giusto in tempo per uscire dal tunnel ed entrare in una più confortevole metropolitana. Forse un giorno brucerò quei diari, o li lascerò a marcire in soffitta o in garage. Non riesco più ad aprirli. Non ci sono storie chissà che, ma hanno lasciato qualcosa dentro di me, che mi condizionano ancora adesso.

Ho paura che in tutto quello in cui ho riposto le mie speranze e le mie teorie personali non ci sia nulla di vero e che sia tutto un voler vedere qualcosa di assente. Cicli storici, cicli nella vita individuale, ritorni di passato, destini, il futuro che influenza il presente e si addentra persino nel passato. Volevo vedere qualcosa di mio nella storia di vita di Mckenna e voglio vedere qualcosa di mio nella storia di vita di Stephen King, anche solo il piccolissimo fatto in qualche modo significativo per me che lui è nato nel giorno in cui festeggio l’ onomastico, che io vivo come un – mezzo compleanno – perché sta a sei mesi dal mio compleanno. Poi scopro che King supporta il femminismo, mentre io vedo il femminismo come affine a una pseudo – setta arrogante, ( forse per via di certe ragazze con cui ho avuto a che fare, forse ancora reduce dalla farsa che è la vita di classe alle superiori, quando le ragazze mi parlavano come se fossi un idiota bambinone ) che King leggeva la Bibbia ai figli adolescenti mentre io la ritengo una storia di fiabe. Poi scopro le peripezie mediche di King con orecchie, tonsille, di quando è stato investito e massacrato da un’ auto e ripenso ai miei appuntamenti settimanali con il dentista( ne so abbastanza per poter fare il dentista e togliervi tutti i denti credetemi ) , alla ginnastica fatta a dodici anni per la scoliosi e alla mia quotidiana lotta con le paure nel 2008.  

Spero di non produrre storie che diano vita a film dell’ orrore che non riuscirei a guardare. Mi piacciono i libri dell’ orrore ma NON i film. Ironico detto da uno che ha invitato l’ amichetto a guardare un film fantascienza –  horror – splatter, niente di meno che Starship Troopers, in età elementare per poi farlo vomitare! Non so con quale stomaco guardavo certi film all’ età di 10 anni.  Dico io, come si fa a far vedere a un amichetto una storia di alieni simili a ragni con una bocca per testa con braccia e gambe che volano e una mucca sbriciolata viva dietro un cartello con su scritto censura? 😉  

In un angolo della mia mente trovo molti eventi simbolici nella mia vita che stanno determinando il mio presente. Sono diviso in due. Da una parte sono un essere brancolante nel buio del vuoto dell’ ateismo e del nulla eterno postmortem, dall’ altra parte mi trovo in una immensa libreria di dati, collegamenti, connessioni, segreti e trucchi con le date che sanno di magia, con la certezza che qualcosa di più c’è, anche se completamente diverso dalle aspettative di un religioso. Spero che un giorno questo scisma mentale troverà un accordo diplomatico.

Matteo