Trovo dei parallelismi curiosi tra la vicenda di Ferdinando Carretta, il romanzo Medium di Giuseppe Genna e le stesse vicende della mia vita.
Gli appartamenti.
E due epoche ben precise: il passaggio dalla seconda metà degli anni settanta alla prima metà degli anni ottanta.
E poi, forse, il passaggio dalla seconda metà degli anni ottanta alla prima metà degli anni novanta.
Mi piacerebbe trovare un’altra parola sinonimo di questa, ma l’unica che posso, di cui posso disporre é
inquietante
per definire quel periodo.
Con l’avvento della new wave, le cui tracce, la cui scia arriva fino all’hypnagogic pop e alla witch house
[di cui il video qui è un esempio]
Ma – nello stesso periodo – anche il synth pop e la computer space rocket disco
assieme all’esistenza, ancora, di una grande istituzionalità pubblica-statale.
Democrazia Cristiana.
Istituzionalità molto presente.
Cerimoniosità istituzionale.
Ritualità.
Ritualismo istituzionale.
Partecipazioni pubbliche.
Industria di stato.
Questa situazione raggiungeva i livelli massimi nell’Impero Del Male, nell’URSS.
Quelle parate militari sulla Piazza Rossa davanti ai gerontocrati in tribuna.
Significativo il manifesto del film EvilEnko, col volto del serial killer, pedofilo e cannibale, che indossa degli occhiali [istituzionali] dalla montatura pesante.
E un altro grande simbolo di quella situazione è il telefono grigio della SIP, allora società telefonica gestita INTERAMENTE dallo stato.