L’avevo tenuto incompleto tra le bozze di WordPress questo post dal 27 dicembre scorso, poi, una considerazione, un legame tra due video (entrambi in francese ed entrambi trattanti di un pianeta, il nostro?) me l’ha fatto scongelare, completare e servire. Buona visione.
Dopo due recenti post (questo e questo), Civiltà Scomparse vi propone un altro video sulla falsariga di ciò che vi ha già proposto nei link riportati.
Oltre che la musica, qui è in ballo un immaginario, che non è affatto definibile frettolosamente “nostalgico”, come penserebbero molti. E’ un salto nel buio dentro qualcosa di cronologicamente sfasato apposta.
Il video in questione ci appare lontanissimo nel tempo, lontano decenni imprecisati, ma è un’illusione ottica (e acustica) voluta, poichè sarà stato girato in questi ultimi tre, quattro anni.
Ciò è straordinario, perchè scardina qualsiasi idea di semplice revival, situandosi in una specie di condizione a-temporale, da cui è impossibile ottenere quel genere di ricordo che suscita nostalgia e, quindi, revival musicale, per “rimpiangere i bei tempi andati.”
Nonostante l’apparente scanzonatezza, dietro questi video di “musica da spiaggia” vi è – forse inconsapevolmente – una ricerca raffinata.
Oltre i vari nomi che già ha questo tipo di ricerca video-musicale (hypnagogic pop, glo-fi, chillwave, summer music) ne aggiungerei un altro: anti-revival.
Il capostipite assoluto di tutti i film che trattano di “forze occulte”, la regia nascosta dietro le quinte degli avvenimenti che succedono nel mondo. Questo Forces occultes, diretto da Paul Riche, pseudonimo di Jean Mamy, settantun’anni fa. Potete trovare qui il film intero, dove sotto c’è una frase che dice come i suoi creatori furono uccisi subito dopo averlo girato, ma non è vero. Il già citato regista fu condannato a morte – presumibilmente ghigliottinato – per collaborazionismo, un bel po’ di tempo dopo aver girato il film.
Quando il complottismo diventa collaborazionismo.
Qui di seguito, uno spezzone che mostra l’iniziazione massonica, resa senz’altro più suggestiva e oscura di ciò che è realmente.
Nel post di ieri ho esordito infilandoci un video di un brano Witch House, un genere musicale underground affine all’Hypnagogic pop. Se quest’ultimo è un tipo di musica che ricorda l’ascolto di brani musicali dagli anni sessanta agli ottanta mentre si è in una specie di dormiveglia metafisico, la Witch House ne è un ulteriore evoluzione, ispirandosi a quel pop che va verso la cupezza, le atmosfere gotiche, dark-surrealiste. Entrambi prendono le mosse dalle stesse premesse musicali. Lontane nel tempo. All’incirca trent’anni fa.
Soprattutto i brani Hypnagogic pop basano la loro esistenza sul richiamare tracce musicali pop degli anni ottanta (ma anche più indietro nel tempo) ma senza alcun intento di revival, di amarcord, anzi, probabilmente, la segreta speranza che sta dietro a questo tipo di musica è cancellare ogni possibile intento di questo tipo, mantenendosi sempre nella linea d’orizzonte tra il ricordo e una specie di condizione amnesica in cui la memoria si fa indistinta, imprecisa, pur ancora essendo, in qualche modo, presente, ma sempre costantemente al limite della scomparsa (a questo proposito, avevo scritto qualcosa qualche anno fa.)
assieme all’esistenza, ancora, di una grande istituzionalità pubblica-statale.
Democrazia Cristiana.
Istituzionalità molto presente.
Cerimoniosità istituzionale.
Ritualità.
Ritualismo istituzionale.
Partecipazioni pubbliche.
Industria di stato.
Questa situazione raggiungeva i livelli massimi nell’Impero Del Male, nell’URSS.
Quelle parate militari sulla Piazza Rossa davanti ai gerontocrati in tribuna.
Significativo il manifesto del film EvilEnko, col volto del serial killer, pedofilo e cannibale, che indossa degli occhiali [istituzionali] dalla montatura pesante.
E un altro grande simbolo di quella situazione è il telefono grigio della SIP, allora società telefonica gestita INTERAMENTE dallo stato.
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