Trovo dei parallelismi curiosi tra la vicenda di Ferdinando Carretta, il romanzo Medium di Giuseppe Genna e le stesse vicende della mia vita.
Gli appartamenti.
E due epoche ben precise: il passaggio dalla seconda metà degli anni settanta alla prima metà degli anni ottanta.
E poi, forse, il passaggio dalla seconda metà degli anni ottanta alla prima metà degli anni novanta.
Mi piacerebbe trovare un’altra parola sinonimo di questa, ma l’unica che posso, di cui posso disporre é
inquietante
per definire quel periodo.
Con l’avvento della new wave, le cui tracce, la cui scia arriva fino all’hypnagogic pop e alla witch house
[di cui il video qui è un esempio]
Ma – nello stesso periodo – anche il synth pop e la computer space rocket disco
assieme all’esistenza, ancora, di una grande istituzionalità pubblica-statale.
Democrazia Cristiana.
Istituzionalità molto presente.
Cerimoniosità istituzionale.
Ritualità.
Ritualismo istituzionale.
Partecipazioni pubbliche.
Industria di stato.
Questa situazione raggiungeva i livelli massimi nell’Impero Del Male, nell’URSS.
Quelle parate militari sulla Piazza Rossa davanti ai gerontocrati in tribuna.
Significativo il manifesto del film EvilEnko, col volto del serial killer, pedofilo e cannibale, che indossa degli occhiali [istituzionali] dalla montatura pesante.
E un altro grande simbolo di quella situazione è il telefono grigio della SIP, allora società telefonica gestita INTERAMENTE dallo stato.
Molto belli gli accostamenti fatti! Il futuro viene sempre anticipato dalle culture underground, mi viene ad esempio in mente il cyberpunk nato negli anni 80 che ha anticipato internet, come al solito come dici tu, la profezia ci viene tipo specchio distorto, come un eco, loro pensavano alla rete e che ci saremmo collegati all’intelligenza artificiale tramite spinotti attaccati al corpo, ma la filosofia di fondo (anarchica) già anticipava alcune derive di internet che come tutte le cose comunque vive un riflusso (le tv mainstream che se ne appropriano come le multinazionali o le pubblicità prima dei filmati su youtube, questo nel primo internet completamente anarchico non esisteva.
La prima parte dell’articolo è inquietante eeeh!!!
Grazie.
Ti dirò, più che un vero e proprio articolo, sono “accostamenti” di memorie lontane anticipatrici.
Notevole questa playlist. Elaborazioni musicali che si rifanno vagamente al pop di una volta, giungendo a effetti onirici e senza tempo.