Romolo Augusto

romolo augusto

Fui ultimo imperatore di Roma, deposto dal germanico Odoacre nel 476 d.C., con me ebbe fine l’Impero Romano d’Occidente.
Già la storpiatura del mio nome imperiale (Romolo AugustoLO) fa capire che gli storici non mi stimano, anche se, comunque, mi tengono in grande considerazione visto che io sono la porta che chiuse un’epoca importantissima per la civiltà occidentale, di cui ancora oggi, voi occidentali del 2013 d.C. (e non solo voi occidentali) ne subite gli influssi.
Ma io sono anche un simbolo, qualcosa che ritorna, che è accaduto, accade e accadrà sempre. Il faraone che concluse l’ultima dinastia egizia, il navigatore che fa finire l’epoca in cui gli europei abitano solo l’Europa, il presidente che pone fine all’aggancio dei soldi col valore dell’oro, il segretario generale che chiude per sempre i soviet, il generale del più importante corpo d’armata che perde la battaglia cruciale e si ritira fino alla morte su un’isola, la rivolta che pose fine al celeste impero millenario, il re francese che venne decapitato e quello russo che venne fucilato.
Sono la fine ciclica, il simbolo dell’esaurimento più che del cambiamento, il momento in cui le cose non possono più andare avanti come sembra che siano sempre andate.
Io sono nessuno, ma ciò che rappresento è una morte immortale.