[Eccomi di nuovo a fare una nuova versione italiana di un nuovo post di “The Secret Sun”…che dire. Le idee latitano o, se ci sono, hanno difficoltà a far sì che le estrinsechi. Ci sono momenti di vacche grasse e di vacche magre, questo è decisamente un momento di vacche magre.
Il mondo della sincro-sfera anglofona rischia di avvitarsi su se stesso, non giungendo mai a paesaggi chiari. Si, d’accordo, è bello mostrare i sincronismi, è bello far notare le coincidenze significative, i simboli e gli archetipi che si manifestano, intrecciando la realtà quotidiana di tutti i giorni con tutte quelle connessioni soprattutto riguardanti le “star” dei mass media, che adoriamo tutti i giorni solo prestando loro indefessamente attenzione.
E sta proprio qui la questione che raramente (anzi diciamo mai) vedo toccata dai blog di sincronisticismo: queste “star” sono divenute così slavate, scimmiottanti il passato e ripetitive che giustamente ora come ora servono solo e soltanto (almeno per me, spero anche per altri) a vederle come pedine del “grande gioco” della coscienza o incoscienza collettiva.
Ma anche questo “grande gioco” talvolta mi pare che mostri proprio la corda a mostrarlo troppo, a fare troppi aggiornamenti per mostrarlo…il mondo che sta emergendo ed emergerà sempre di più è proprio inadatto a tutti questi teatrini o, meglio, l’eccesso di questi teatrini (alimentato forsennatamente dalla tecnologia dei mass media e social media) potrebbe portare – cosa che spero – a un loro collasso e a un manifestarsi alla luce del sole di quel “dietro le quinte” che non c’è MAI stato dato modo di vedere ma solo di intuire parecchio confusamente.
L’ultima volta avevamo lasciato Knowles che ci srotolava davanti nientemeno che un “sincro tsunami”, partendo dalla visione di un dimenticato film trash del 1982, saltando poi di palo in frasca come suo solito; in questa occasione tutto il post del blog ha origine dalla “starlette” adolescenziale Ariana Grande per poi finire nell’ingegneria genetica da fantascienza mostrando come essa sia una realtà in progress e possa venire gradatamente usata in futuro per propositi élitari persino occulti di trasformazione trans-umanistica iniziando da alcuni selezionati elementi del genere umano.
E’ facile che uno come Knowles vada a sbattere in argomenti come questi, e un po’ mi dispiace perché lo apprezzo di più quando fa il sincro-studioso puro e semplice, senza lasciarsi prendere da una specie di rassegnazione che trovo troppo somigliante a certi pensieri (” ‘Loro’ sono troppo potenti, ne sanno una più del diavolo, il banco vince sempre, non possiamo farci nulla”) tipici del complottismo di destra più deteriore, anche se so che “The Secret Sun” tutto sommato se ne tiene giustamente ben lontano.
Tra l’altro, scorrendo il testo, mi sono accorto di due link a due post i quali non so come mai mi sfuggirono totalmente al tempo in cui uscirono. L’uno (https://secretsun.blogspot.com/2018/10/sync-or-swim-you-know-this-much-is-true.html) tratta di sincro-link tra Ariana Grande, l’importantissima cantante (per “The Secret Sun”) Elisabeth Fraser e gli spettacolari uragani dello scorso autunno, un clima selvaggio, “tsunamico”, che lo si vide anche nel Nord Italia alla fine dello stesso ottobre. L’altro post (https://secretsun.blogspot.com/2019/04/addendum-jlo-makes-secret-sunniest.html), più recente – addirittura di un mese fa appena! – ha mostrato la anomala quantità di sincro-simbolismi contenuta nel video “Medicine” di un’altra conclamatissima star dello “show biz” d’oltreoceano. Perché mi era sfuggito quel post?
Penso che prossimamente farò la versione italiana di questi due post perché meritano, anche pensando, per il primo post segnalato, alle immagini di devastazione tipo uragano che hanno interessato luoghi vicinissimi a dove abito io e che il videoclip del secondo post è definito da Knowles quasi come “definitivo” per quanto riguarda la quantità di sincro-anomalie riscontratevi.]
Con star dell’era Obama come Katy Perry, Rihanna e Beyonce perdono rapidamente la loro rilevanza culturale e la giovane Ariana Grande sembra essere la nuova “It Girl” quando si tratta di trascinamento simbolico. E devo dire che sta facendo un lavoro fantastico.
Chi l’ha detto che i Millennial sono solo un mucchio di pigri “fiocchi di neve” [snowflakes]? Quando si tratta di far lampeggiare i significanti, Ariana è una vera perla di ragazza.
Ariana Grande ha scritto un’intera canzone sul suo amore per lo spazio, letteralmente e metaforicamente, e questo fine settimana ha compiuto il suo ultimo tour come fan dello spazio, visitando il NASA Johnson Space Center il 18 maggio. — La visita è avvenuta tra il suo show del 17 maggio a San Antonio e quello del 19 maggio a Houston. Durante la sua visita, ha girato la “mission control” indossando una tuta spaziale.
Infatti, i lettori di Secret Sun si rendono conto dell’importanza della NASA per tutti queste diffuse semiologie e simbolismi, quindi non dovreste sorprendervi del fatto che non solo la giovane Ari gorgheggia un motivo chiamato “NASA”, ma l’altro giorno ha pagato gli stregoni rituali al Johnson Space Center una visita.
L’altro giorno è stato il 18 maggio, il giorno di Saturno.
Un attimo: il 18 maggio…Perché quel giorno fa drizzare le antenne?
Ce l’ho sulla punta della lingua…
La morte di Chris Cornell, leader del gruppo musicale grunge anni 90 Soundgarden.
Ah, mi sa che è così. Il secondo anniversario (l’anniversario gemello quindi, twin anniversary) dalla morte del “Cristo Cornuto”.
Uao, strana coincidenza con quest’anno in cui si celebra il cinquantennale della missione Apollo 12, la prima che mandò degli uomini sulla superficie lunare?E’ veramente improbabile tutto ciò?!
I fan di Ariana Grande sono diventati matti perché il suo drink Starbucks non è vegano anche se lei ha dichiarato che lo sia.
E per qualche ragione del tutto inspiegabile, la giovane Ariana ha seguito le orme di Elisabeth Fraser all’incirca l’anno passato.Per non parlare dei suoi video con Sirene, Fragole, Perle… e probabilmente ancora altre cose.
“thank you, next” è il quinto album in studio di Adriana Grande, che esce solo 5 mesi e 22 giorni dopo l’uscita del suo quarto album in studio, “Sweetener”. — Combinazione, il 22 marzo fu la data in cui avvenne l’esplosione alla Manchester arena proprio mentre Ariana Grande si esibiva sul palco.
Per celebrare l’uscita in digitale del nostro film su @Tunes martedì 21 maggio, stiamo correndo come cavalli da corsa per incontrare Martin al suo @Cinema Cocteau.
Parlando di semiotiche sibilla-centriche [per tentare d’intuire cosa si intende per “sibilla-centrismo” vedere https://civiltascomparse.wordpress.com/2019/05/19/super-sincro-tsunami-liquid-sky-ufo-e-donald-trump/], la storia più di grido sui social network la scorsa settimana è stato l’episodio finale di Game of Thrones, di cui qualcuno non sembra essere rimasto contento. Nemmeno io ne sono rimasto contento e dunque non posso consolarlo.
Ma notiamo che il creatore di Game of Thrones George Twin-R Martin è il proprietario del cinema Cocteau, perché dovremmo attenderci qualcosa di diverso a questo punto della tempo-linea?
Risposta: non dovremmo.
E ADESSO PRESENTIAMO LE NOSTRE CARATTERISTICHE…
I transgender donna avranno una nuova vagina fatta di pelle di pesce — Trans donna con una vagina fatta usando la pelle della tilapia dopo che i suoi genitali si restringevano in seguito a un intervento chirurgico malriuscito.
A proposito della tempo-linea, questa svolta qui l’ho vista sulle news prima di quanto avessi anticipato.Sapete, ho rivelato alle genti che il vero movimento “trans” sarà il movimento transgenico , e che tutto il resto solo una preparazione in vista di ciò.
So che per molte persone è difficile crederlo, ma cosa non è difficile da credere in questi giorni? Pensateci prima di mettervi nei guai.
Se fate un po ‘di ricerche,vi accorgerete che la fede in divinità androgine e anfibie è in qualche modo al centro di molte faccende del “simbolismo” che cerchiamo di scandagliare qui, quindi dovremmo aspettarci uno sforzo per ricreare l’umanità a immagine e somiglianza di quegli dei.
Non sto dicendo che non sia una follia o altro del genere. In effetti, sto dicendo che è pazzesco. Ma questo non significa che non stia succedendo.
Miliardario taiwanese afferma che la dea del mare Mazu gli ha fatto visita in sogno e gli ha detto di candidarsi come presidente. — Terry Gou ha detto che una dea marina lo ha incoraggiato a promuovere la pace tra la Cina e Taiwan.
Sapete, ci sono essenzialmente due errori fatali in cui le persone incappano spesso quando si tratta di questi argomenti. Il primo è di supporre che abbiamo a che fare con dei cinici razionalisti, i quali in realtà non credono a tutte le cose folli che mettono in giro.
Il secondo è di supporre che chiunque occupi i piani alti della piramide creda veramente nelle religioni così come fanno i normali uomini e donne della strada, e non invece in della roba davvero strana su cui molti di noi stanno solo facendo ipotesi.
Donna nata senza la vagina diventa la prima al mondo ad averne una fatta di pelle di pesce.
Ed ecco la salvezza nelle guerre trans-geniche: adoperare pelle di pesce per costruire vagine artificiali utili ai transessuali.Sapevo che ‘sta roba mi stava attendendo da dietro le quinte ma non mi aspettavo che diventasse di dominio pubblico così presto.
Sapevo cosa sarebbe successo non appena ho visto questa storia l’anno scorso.Queste cose vengono sempre vendute al pubblico usando scuse terapeutiche, per ragioni di cui poche persone potrebbero discutere. Quindi cominciano a essere pompate dai media.
Voglio dire, nessuno vi ha mai detto che il vostro piccolo smartphone è stato progettato per diventare il dispositivo di sorveglianza più insidioso che il mondo abbia mai visto, vero?
Usando la pelle di pesce per guarire dalle bruciature i bambini possono diventare degli “aquaman” — Usare quel tipo di pelle può essere più economico e meno doloroso dei bendaggi tradizionali e ai bambini può piacere somigliare a dei supereroi tipo “aquaman”, dicono i ricercatori.
Avevo la sensazione che la prossima fase di questa specie di “agenda anfibia” sarebbe stata rivelata quando ho visto anche questa storia. Ancora una volta, nessuno può discutere con l’uso di ciò che è funzionalmente transgenico per curare i pazienti giovani ustionati.
Così come una vagina per una donna nata senza, ciò è mostrato alla stregua di un miracolo della medicina [a proposito del video “Medicine” di Jennifer Lopez visto prima…].Me se come me avete fatto un bel giro intorno a tutte queste cose, sapete che si tratta solo di mettere le tendine alle finestre, mascherando l’agenda finale.
Dopotutto, non ve ne uscireste certo subito dicendo ai quattro venti che la moderna scienza genetica renderà possibile creare vere sirene fisiche, anche se le prime poche serie di volontari sperimentatori potrebbero fare una brutta fine. All’inizio siete costretti ad andare coi piedi di piombo. Andarci piano insomma.
La CNN spinge degli adulti “transumanisti” a identificarsi con le sirene — Potreste non saperlo, ma le sirene fanno parte del vostro mondo.
E tutto questo prosegue, molto oltre la durata media di una “moda” normale, questo programma Mermaid Entrainment procede, assolutamente senza sosta . Non ho mai visto nulla del genere e non ho mai visto una moda basata su un presunto personaggio fantasy in cui la metamorfosi è un punto di forza.
Si trova ovunque, e dove non lo è, lo sarà presto. Pazientate e vedrete.
La queer femminista sirena spera di spodestare la Collins — La trentunenne avvocatessa Bre Kidman [una candidata democratica] ha posato poco vestita dentro una vasca del pesce, ricoperta di brillantini, abbigliata con una collana bizzarra, mentre gradiva la sua nuova identità come “queer femminista e sirena”. Sebbene nata femmina, la Kidman non usa per sè pronomi femminili, un trend che può anche essere accettato dalla popolazione più giovane ma che suona quantomeno bizzarro a orecchie mature.
So che tutto questo suona ridicolo e banale, ma spesso le cose che finiscono per riordinare la cultura – se non la società – iniziano come ridicole e banali.
Seriamente: se le autoproclamatesi sirene in cerca di riconoscimento politico non sono un segno che è stato attraversato una specie di Rubicone, non sono esattamente sicuro di cosa lo possa essere. Non molto tempo fa questa persona sarebbe stata ricoverata in un manicomio, non avrebbe partecipato a un ballottaggio politico.
La rivelazione arriva dopo che diversi altri trattamenti di CRISPR sono cominciati negli USA, in Canada e in Europa, per testare l’efficacia di CRISPR nel trattamento di diverse malattie. — “il 2019 è l’anno in cui la sperimentazione ha termine e il mondo scoprirà cosa CRISPR può davvero fare per il mondo nel senso più positivo.”, dice Fyodor Urnov, uno scienziato genetista dell’Altius istituto di scienze biomediche a Seattle e Berkeley. Queste sono le ricerche CRISPR da mettere in risalto per l’anno che viene e rispondono alle domande comuni a proposito della tecnologia in questione.
Sentite, mi rendo conto che degli innesti di pelle di pesce in organi riproduttivi umani possono sembrare un non-argomento per voi, ma ciò avviene solo perché non state prestando sufficiente attenzione e vi sfugge il quadro generale.
Dieci anni fa, avrebbe potuto sembrare una questione innocua, ma era prima che la tecnologia CRISPR CAS-9 permettesse un livello di editing genico precedentemente inimmaginabile. Basta fare una rapida ricerca e vedere quanti progetti di ibridi uomo-animale sono in lavorazione.Vorrei fosse fantascienza.
Non sto dicendo che questo è il problema più urgente dei nostri tempi, ma sto solo dicendo che è reale e sta accadendo. Quindi, quando inizierete a sentir di programmi ancora più ambiziosi di innesti di pesce sugli umani, non direte poi che non vi avevo avvertito.
Cosa si deve fare a riguardo?Non ne ho idea. Perché pensate che ci debba essere qualcosa da fare?
La prima cosa da fare è entrare nell’ordine di idee che siamo ora in procinto di innestare tessuti di pesce sugli esseri umani. E accettare che l’ingegneria genetica procede più velocemente di quanto immaginassimo.
La scoperta potrebbe voler dire che ci sono altri habitat inospitali che però potrebbero potenzialmente ospitare la vita — Plutone potrebbe nascondere vita aliena negli oceani sepolti. — Un nuovo studio scopre che ci potrebbe essere acqua allo stato liquido negli oceani sotterranei di Plutone, che non sono ghiacciati grazie a strati di gas.
Insondabili profondi oceani in pianeti alieni acquatici? — Lontani esoplaneti acquatici potrebbero ospitare oceani profondi centinaia di chilometri. A differenza della Terra, dove gli oceani sono profondi al massimo 11 km.
E col riaccendersi della questione UFO, ultimamente non posso fare a meno di chiedermi cosa ci sia dietro questi “mondi d’acqua alieni”.Persino Plutone viene coinvolto, e potrei pensare che il “Pianeta X” [del sistema solare] potrebbe effettivamente essere anche uno di questi mondi acquatici. Voglio dire, non avete mai visto storie sulla possibile presenza di vita su un pianeta deserto, giusto?
Per quanto posso dire, questi articoli non sono basati su pura speculazione, quindi mi chiedo quanto possano avere a che fare tra loro questi “mondi acquatici”, il far diventare sirene gli esseri umani e i propositi di false invasioni aliene di cui talvolta qualcuno parla.
Dal momento che a scrivere un’analisi seria c’ha già pensato il mio complice Mediter, pubblicando un articolo che vi invito a leggere, io qui mi limiterò ad aggiungere un po’ di frizzi e lazzi, di quisquilie e pinzillacchere, come avrebbe detto il principe della risata Antonio De Curtis in arte Totò.
Di che stiamo parlando? Ma delle elezioni presidenziali USA del 2016 naturalmente, quelle combattute forsennatamente tra Hillary Rodham Clinton e Donald John Trump nel corso dell’anno in corso, un 2016 ormai in dirittura d’arrivo.
Mi ricordo che si era cominciato a parlare della ri-candidatura di Hillary Clinton alla Casa Bianca già nel 2013, a inizio secondo mandato Obama, dopo che quest’ultimo l’aveva defenestrata dal posto di segretario di stato che aveva tenuto per tutto il primo mandato, quel mandato che, sfidando Obama alle primarie democratiche USA del 2008, avrebbe dovuto farlo proprio lei ma poi le cose erano andate diversamente e le primarie si erano risolte a favore dell’afroamericano.
Nel 2013, i giornali già parlavano di come le elezioni di tre anni dopo sarebbero state dominate dalla sfida tra la femminista ex first lady che aveva mantenuto il nome del marito ex presidente perchè “le facilitava la vita” e Jeb Bush, fratello dell’ex presidente George W. Bush. Insomma, corsi e ricorsi, la dinastia Clinton e la dinastia Bush per l’ennesima volta.
Le cose, come ormai sappiamo fin troppo bene, non sono andate così come si prevedeva nel 2013-2014. Nel giugno del 2015, il magnate immobiliarista Donald Trump detto “The Donald” – proprietario di un grattacielo a forma di torre a New York, di un casinò, di chissà quante auto e abitazioni e beni e di aerei boeing personali – annunciò di candidarsi come presidente degli Stati Uniti.
Trump me lo ricordo negli anni novanta, che era famoso di luce riflessa perchè, in Italia, era più famosa di lui colei che lo aveva sposato, una certa Ivana Trump: mi viene in mente che su tutti i rotocalchi come Novella 2000, Eva Tremila, Grand Hotel, Stop ecc si parlava a profusione di questa Ivana Trump, di come fosse riuscita a impalmare questo super-riccone americano, di come da quasi povera fosse diventata stra-ricca, e io mi ricordo che, dalle mille immagini su queste pubblicazioni da sala di aspetto, questa Ivana mi sembrava una con l’hobby della chirurgia estetica, e non la vedevo nemmeno come una troppo intelligente. Spesso, su queste foto, la si vedeva accompagnata al suo consorte, Donald Trump, un allora quarantenne che me lo ricordo quasi sempre fotografato in smoking e farfallino, dal viso largo e guanciottoso, con lo sguardo solitamente un po’ corrucciato.
L’annuncio di Trump, durante la conferenza stampa nel giugno del 2015 di partecipare alla corsa per la Casa Bianca come venne accolto? Con applausi? No, con risate!
Infatti il PERSONAGGIO TRUMP, negli Stati Uniti, nonostante la sua fama decennale di super-benestante, era, fino a quel giugno, conosciuto per essere più che altro una star televisiva o poco più, uno che presentava reality show come “The apprentice” dove si sfidavano aspiranti imprenditori ed era lui, Trump, a suo insindacabile giudizio, a farli proseguire con le successive puntate del programma oppure a farli uscire, a fargli interrompere la gara.
Certo, poteva capitare che “The Donald” intervenisse negli affari politici statunitensi attraverso i mass media ma, più che altro, era per avvallare teorie del complotto come quella che il presidente Obama non fosse nato sul territorio USA e quindi non poteva fare il presidente. Trump era considerato un COMPLOTTISTA, amico di complottisti, uno che, dicevano, aveva come sua specialità solo quella di dare aria alla bocca.
Eppure questo assoluto outsider della politica washingtoniana – che tutti i mass media principali attendevano da un momento all’altro dicesse “va beh gente, ho scherzato, ora posso tornare ai miei affari” – riesce a sbaragliare uno dopo l’altro i candidati dell’establishment repubblicano durante le primarie: il predestinato Jeb Bush della dinastia Bush (figlio e fratello di due ex presidenti), che aveva ricevuto una cifra record per la sua campagna elettorale, e la coppia di ispano-americani Ted Cruz (un superconservatore religioso) e il giovane Marco Rubio (nient’altro che una specie di robot il quale ripeteva a pappagallo la politica neocon antisociale e guerrafondaia.)
Com’è come non è, alla fine Donald Trump si aggiudica le primarie repubblicane (nonostante a un certo punto si pensò persino di bloccarlo con una candidatura indipendente di un uomo totalmente del sistema come Michael Bloomberg) e, a inizio estate, è ufficializzato come candidato repubblicano per la corsa alla Casa Bianca.
E dall’altra parte cosa succedeva, dalla parte delle primarie del partito democratico? Per la prima volta dopo chissà quanto tempo in America, aveva buone opportunità di vittoria (e quindi di diventare lo sfidante dei repubblicani) un uomo proveniente dal mondo dei sindacalisti (cosa che non succedeva dai primi anni ottanta), che si dichiarava pubblicamente SOCIALISTA ed era una super-colomba per quanto riguarda la politica estera: Bernie Sanders, solo BERNIE per gli amici.
Una giovane Hillary e un giovane Bill, negli anni settanta, tifano Bernie 2016
In molti stati Sanders è riuscito a sorpassare la Clinton, il socialista minacciava di vincere le primarie e allora gli si sono messi i bastoni tra le ruote, tant’è che poi sono usciti documenti che hanno dimostrato come l’organizzazione del partito democratico abbia avvantaggiato la candidata del sistema Clinton a spese dell’anti-sistema Bernie: questa documentazione si è spinta a tal punto di certezza da far sì che la presidente delle primarie democratiche fosse costretta a dimettersi.
A metà anno si è capito che queste non erano elezioni normali.
I repubblicani avevano mal digerito la vittoria di Trump, soffrivano di mal di pancia, gli facevano le pulci, tentavano di far sì che la sua corsa non proseguisse, non sapevano come ma ipotizzavano di sostituirlo in qualche modo.
I democratici sopportavano la Clinton, la maneggiona, la lady Macbeth del 2000, la strega dell’ovest e dell’east (coast), ciononostante era lei la beniamina dei mass media, era lei la spalleggiata da centinaia di giornali, quella che era destino fosse la prima presidentessa della storia degli USA, non era certo destino che L’ALTRO diventasse presidente USA, inquilino della Casa Bianca, il populista demagogo, quello spalleggiato da nemmeno dieci giornali e da un pugno di complottisti su internet, quello che incassava le simpatie del Ku Klux Klan, quello che aveva scimmiottato un giornalista disabile che l’aveva irritato.
Trump fa il verso a un disabile.
Gente del Ku Klux Klan, per la supremazia della razza bianca, simpatizza per Trump.
Non poteva certo diventare presidente degli United States colui che era considerato alla meglio un clown e alla peggio un Mussolini-Hitler redivivo, uno che somigliava a gente come l’italiano Borghezio e il russo Zhirinovskij, uno che diceva di volere regolare l’immigrazione di islamici e messicani con delle leggi peggio della nostrana Bossi-Fini e volendo addirittura costruire un muro tra Stati Uniti e Messico.
Borghezio, il Trump italiano, o padano.
Zhirinovskij, il Trump russo.
I mass media generalisti e mainstream (CNN, ABC, NSB, BBC…) minimizzavano le scoperte di Wikileaks sulla corruzione di Hillary (da alcuni detta simpaticamente “Killary”), gli scandali della Fondazione Clinton, le marchette alla grande stampa, le inchieste sui giri pedofili che lambivano il marito Bill, i capi di staff come John Podestà – già famoso per parlare di UFO e alieni – alle prese con il satanismo e l’arte sanguinaria, intanto si aprivano e chiudevano inchieste dell’FBI sulle e-mail illegali di quando era segretario di stato, con uomini del Federal bureau che si veniva a sapere chiamavano letteralmente Hillary “L’anticristo”, Julian Assange che diceva come “Killary” fosse dietro alle guerre di Obama quando era suo ministro degli esteri e che i Poteri Forti avrebbero fatto carte false per non far vincere Trump e far vincere LEI. Prendendo direttamente le consegne delle agenzie internazionali di notizie come la Reuters, per il Corriere della sera, La Repubblica, La Stampa ecc, la moglie di Bill e mamma di Chelsea era la santa del politicamente corretto contro il riccastro demagogo che scimmiottava gli handicappati, lo xenofobo, ovviamente POPULISTA, misogino (come ben mostrava un video del 2005 ben pubblicizzato su tutti i canali mainstream, dove Trump offendeva tutte le donne dicendo l’orrenda cosa che per un riccone è molto più facile molestare una donna rispetto a un poveraccio) e poi voleva buttare a calci nel sedere messicani e islamici fuori dai confini degli States se fosse stato eletto mentre Hillary stava dalla parte di tutti, soprattutto delle minoranze perseguitate. D’altra parte, non era “Stronger together”, “Più forti insieme”, il motto della sua campagna?, che ben campeggiava quando Hillary era fotografata col suo candidato vice, uno squalo di Wall Street che era sembrato un pazzo pieno di tic durante il confronto tv col candidato vice di Trump, l’unico confronto tv dei candidati vice.
No, queste non erano elezioni normali, con Trump che su Twitter mandava un tweet dopo l’altro svillaneggiando la Clinton e dicendogliene di tutti i colori e quest’ultima, dopo che su internet erano uscite molte voci sulla sua salute malferma le quali dai mass media venivano rimandate al mittente come complottismo, si afflosciava poi improvvisamente come un soufflè mal cotto durante la commemorazione delle torri colpite dagli aerei e da allora si intensificarono le dicerie su Hillary che aveva un doppio, un clone che la sostituiva; con il vicepresidente Joe Biden che minacciava i russi di contromisure hacker, di guerra informatica perchè circolavano ipotesi sul coinvolgimento russo nell’influenzare il voto delle presidenziali e “The Donald” si sapeva bene quanto fosse stimato da Putin e qualcuno l’aveva anche soprannominato “The siberian candidate”, il candidato del Cremlino nientemeno, facendo il verso al titolo del film “The manchurian candidate”, quello che parlava di un candidato presidente USA psico-programmato per diventarlo fin dall’adolescenza.
Non erano elezioni normali, erano le elezioni USA più PUFFONESCHE che si fossero mai viste (per usare un aggettivo che il giornalista italiano free lance Piero Ricca utilizzò per le elezioni politiche italiane del 2006.)
Michael Moore, l’ex fustigatore di Bush e delle sue guerre, che continuava a tifare democratico anche dopo la debacle di Bernie Sanders e quindi stava per la Clinton, diceva che avrebbero votato per Trump anche moltissimi democratici delusi e che moltissimi elettori bianchi avrebbero votato per Trump – anche se non condividevano per nulla le sue idee e magari lo disprezzavano – perchè l’avrebbero utilizzato come UNA BOMBA MOLOTOV UMANA da scagliare contro il sistema di Washington, avrebbero utilizzato così il candidato che diceva agli Stati Uniti di non lasciarsi incantare più dalle false promesse della globalizzazione. E Moore, comunque, nonostante qualche amico lo tentasse di fare altrettanto – di usare Trump come bomba molotov contro il sistema – avrebbe detto no, avrebbe continuato a stare per Hillary, la quale, secondo lui, avrebbe stupito il mondo una volta eletta, sarebbe stata rivoluzionaria come papa Francesco.
Micheal Moore in un sit in di protesta davanti all’ingresso della Trump tower.
Trump sarebbe stata la rivincita degli americani degli stati dell’America Profonda, quelli lontani dalle east coast e west coastliberal e radical chic, quelli lontani da Silicon Walley e Wall Street, quelli col cappello da texano e con la macchina con le corna di bisonte e la Bibbia nel cruscotto assieme alla pistola, gli americani rozzi degli stati rossi anticomunisti nelle cartine alla tv che stupiscono i mass media nelle elezioni dai risultati a sorpresa: dopo il “negro” Obama una donna come e peggio di lui sarebbe stata troppo, ci voleva una reazione. Il mondo di Trump è quello del complottista sbraitante Alex Jones, delle armi libere e per tutti, dei giacconi di pelle nera e delle cose che esplodono fiammeggianti su sfondo nero, dei combattimenti di wrestling dove si urla e poi si rade a zero la testa di chi ha perduto la scommessa sul vincitore, è il mondo dell’hard rock e dell’ex attore e wrestler complottista Jesse Ventura, ex governatore del Minnesota e amicone di Trump; per non parlare poi dello yuppies serial killer Patrick Bateman, protagonista del romanzo “American psycho” di Easton Ellis, che ha come idolo proprio il Donald Trump degli anni ottanta.
Alex Jones.
Jesse Ventura.
Christian Bale, che interpreta Patrick Bateman nel film “American psycho” tratto dall’omonimo romanzo, posa per una foto assieme a Donald Trump, di cui è fan lo yuppies serial killer assassino protagonista di romanzo e film.
Quando proverbialmente si dice che “La realtà supera la fantasia”, non si vuole intendere che nella realtà possono avvenire cose da film di fantascienza o fantasy ma che possono avvenire cose a cui non si avrebbe mai e poi mai pensato nelle proprie fantasie: non mi sarei mai immaginato, infatti, lo scenario qui descritto dove, dopo la vittoria di “The Donald”, gli adolescenti e i giovani americani sensibili, facili all’emotività e a essere feriti nei sentimenti (i cosiddetti snowflakes, fiocchi di neve, che mi ricordano gli EMO), erano bambini quando Obama divenne presidente e son sempre stati abituati alla sua dolcezza, adesso, ormai teenager, sono traumatizzati da Trump e dai suoi modi duri, spicci e venati di brutalità, e allora vengono organizzati per loro dei sostegni psicologici nelle scuole e nei college dove studiano in modo da aiutarli dopo questo trauma derivato dal vedere il soft Obama sostituito da un Borghezio/Zhirinovskij americano, decisamente hard. Allo stesso tempo, vi sono le continue manifestazioni di piazza contro Trump, con arresti e violenze, dove menano le mani e lanciano roba i neri dei gruppi di protesta di Black Live Matters, quelli probabilmente finanziati dal filantropo George Soros, e a queste manifestazioni si intrufolano non si sa come anche gli snowflakes e dunque i sensibili e traumatizzati emo snowflakes e i picchiatori neri sono uniti nella lotta contro Trump, da non credere.
Tra lo star system, tra le stelle di Hollywood dei rotocalchi glamour e patinati, solo pochi personaggi da “America profonda” (Clint Eastwood, Chuck Norris) si azzardavano ad ammettere e consigliare di votare Trump, tutte le altre star, in massa, erano pronte a votare e far votare Hillary Rodham Clinton. E anche qui la campagna elettorale è stata non normale, con un’artista pop come Madonna che prometteva una fellatio a chiunque avrebbe votato per la Clinton (e un elettore di Hillary ha pensato bene di andare a casa di Madonna a New York per sperare di ottenere il premio col risultato di farsi allontanare dal portiere), con l’erede (?!) della stessa Madonna, la musicista pop (?!) Lady Gaga, che s’è presentata a un comizio della sua beniamina facendo il gesto V di vittoria, vestita con uno strano abito nero e rosso che ricordava vagamente una divisa militare postmoderna.
Selfie di Kim Kardashian con Hillary Clinton.
Lady Gaga al comizio di Hillary Clinton.
E poi Jon Bon Jovi, Bono Vox, Bruce Springsteen, Jennifer Lopez, Meryl Streep, Katy Perry, Beyoncè, George Clooney, Kim Kardashian, Miley Cyrus, Natalie Portman, Britney Spears, le Spice Girls (ah no, quelle tifavano Tony Blair, vent’anni fa)…tutto il sistema delle star americane al gran completo, e degno di menzione speciale il grande interprete Robert De Niro che, in un video circolato su You Tube si rivolge direttamente a Donald Trump dicendo che lo prenderebbe volentieri a pugni in faccia.
Ehi, dico a te, ce l’ho proprio con te, ti prenderei volentieri a pugni in faccia!
Naturalmente, il 9 novembre, è stato l’apice di tutto questo: ma come? Un candidato come Hillary, la regina del politicamente corretto, la paladina dei diritti civili e delle minoranze, pompata da tutti i media che contano, pompata dallo star system; la sera prima delle elezioni i corrispondenti italiani nei comitati USA in Italia non riuscivano a trovare uno che fosse uno che ammettesse di stare per Trump, il populista demagogo xenofobo e misogino sembrava spacciato, il New York Times dava la Clinton all’ 85% di probabilità di vittoria, alcuni giornali e tv anche oltre il 90%… e poi il mattino dopo la surprise.
C’è da dire che la visione di un Trump presidente USA, assieme a una presidente donna tipo la Clinton, sembrava aleggiare nell’aria da anni: sincronicità, coincidenze, premonizioni, visioni deformate del futuro. Prendiamo per esempio la bufala secondo cui i cartoni animati dei Simpson nel 2000 predissero Trump presidente: approfondendo scopriamo che in realtà si tratta di una MEZZA bufala.)
Effettivamente, nell’episodio dei Simpson “Bart to the future”, andato in onda nel marzo 2000, Lisa è un presidente donna somigliante a Hillary Clinton che ha ereditato una situazione problematica dalla precedente presidenza di Donald Trump.
L’effettiva BUFALA in cui viene spacciato che nel 2000 i Simpson predissero Trump presidente quando invece l’episodio da cui sono tratte le immagini risale al 2015, anno in cui era già ben nota la candidatura di Trump come presidente.
Nel febbraio scorso, quando il magnate era in testa alle primarie repubblicane, avevamo già dato un’ “allerta sincromisticismo”, pensando a un’apparizione di Trump nella parte di se stesso (una delle sue tante nei film di Hollywood) in “Home alone 2” (“Mamma ho perso l’aereo 2”) del 1993 e agli indizi sincromistici che sembrano alludere a una commistione tra l’allora candidato, la città di New York, il disastro dell’11 settembre, la statua della libertà e un possibile futuro – per adesso ignoto – in cui tutto questo in qualche modo si intreccerà e riemergerà a galla in modi ancora non prevedibili, un possibile futuro che si manifesta e si è già manifestato in passato con indizi, per adesso enigmatici ma che comunque alludono a qualcosa che avverrà o potrebbe avvenire. E si saprà che in passato gli indizi alludevano a una certa cosa quando questa cosa si sarà effettivamente manifestata.
Prendiamo il secondo film della serie Back to the future, Ritorno al futuro, tra l’altro film ambientato in parte nel 2015, l’anno in cui Trump ha avanzato in pubblico la sua candidatura per la Casa Bianca. Come abbiamo detto, “The Donald” è stato l’ideatore di un reality show di successo chiamato “The apprentice” (L’apprendista) in cui si sfidavano aspiranti imprenditori sotto il suo insindacabile giudizio, e uno dei tormentoni di quel programma tv durato anni era “You are fired!”, “Tu sei licenziato!” annunciato da Trump a colui che era escluso dalla gara e doveva quindi uscire fuori dal reality show. Ebbene, una delle scene centrali di Ritorno al futuro II è proprio quando uno dei personaggi (il McFly padre del futuro, del 2015) viene licenziato per via telematica, e si vede “You are fired!” uscire da tutte le parti nella stanza di casa collegata telematicamente con l’ufficio.
Per altri dettagli interessanti sulle sincro in “Ritorno al futuro” relative al momento presente, vedere il seguente link (in inglese):
Ma decisamente il botto lo fa personaggio di Biff Tannen – centrale in Ritorno al Futuro II – in cui lo svolgersi degli eventi passa freneticamente dal 1955 al 1985 al 2015. Biff Tannen è il bullo persecutore dei McFly (padre e figlio) e, andando clandestinamente indietro nel tempo dal 2015 al 1955 intrufolandosi non visto nella macchina del tempo del dr. Brown, Tannen riesce a parlare al lui stesso più giovane di sessant’anni, donandogli un almanacco sportivo coi risultati dal 1950 al 2000. Il giovane Biff Tannen del 1955 riceve dunque dal vecchio Biff Tannen del 2015 quell’almanacco del futuro e, nel corso degli anni, diventa stra-ricco per via di tutte le scommesse sportive vinte grazie all’almanacco, creando una linea temporale alternativa, un 1985 alternativo in cui finisce il malcapitato Marty McFly che scopre come il Biff Tannen del 1955 sia diventato una specie di Donald Trump del 1985 (e, noi sappiamo, ciò è avvenuto grazie al viaggio nel tempo dell’ottantenne Tannen tra il 2015 e il 1955 con in mano l’almanacco dei risultati dal 1950 al 2000), un Tannen che spadroneggia impunito in città facendo il bello e il cattivo tempo, con tanto di casinò modello Trump plaza chiamato nel film Pleasure paradise.
Il Biff Tannen bullo del 1955 alle prese con Marty McFly.
Il Biff Tannen magnate stra-ricco del 1985 alternativo.
Fantasticare; stillarsi il cervello per trovare un espediente o per indovinare qualche cosa: seguitando a almanaccar tra sé che cosa mai potesse essere tutto quel rigirìo (Manzoni); non chiudeva occhio almanaccando dove egli potesse trovar denaro (Verga). ◆ Part. pass. almanaccato, anche come agg., complicato, lambiccato: sofisticherie almanaccate (Tommaseo).
Se digitate su Google image “Biff Tannen” e “Back to the future” “Donald Trump” (e anche in italiano, “Ritorno al futuro” “Donald Trump”, “Trump plaza” “Pleasure paradise”) vedrete come questo meme sincromistico si sia già parecchio diffuso fino a uscire fuori soltanto digitando il nome di Biff Tannen e fino a sfiorare il mainstream. Persino su un giornale on line di sinistra come Carmilla gli effetti si sono fatti sentire.
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