Il Pianeta Nascosto che rivoluzionerà il Sistema Solare: ipotesi sul nome e valori astrologici

23 02 2021

Ci sarebbe un pianeta di una grandezza paragonabile a Marte o Nettuno nel Sistema Solare (molto, molto in fondo) ancora inosservato. Questa è la teoria più eclatante dell’ astronomia contemporanea. Si tratta di un oggetto che perturba le orbite dei transnettuniani, orientandole con la sua attrazione gravitazionale. Il suo perielio (distanza minima dal Sole) sarebbe in direzione della costellazione di Ofiuco – Bilancia e la distanza massima dal Sole sarebbe in direzione della costellazione del Toro. E’ stato ipoteticamente proiettato fuori dal Sistema Solare centrale da Giove. La sua esistenza è messa in dubbio, ma noi in questo articolo faremo delle ipotesi sul suo nome e sugli eventuali valori astrologici, e ipotizzeremo la magnitudo della trasformazione astrologica che verrà messa in atto una volta annunciata questa potenziale straordinaria scoperta. Quando verrà scoperto verrà riconosciuto come Pianeta a tutti gli effetti e con tutta probabilità avrà il nome di una divinità del Pantheon greco o romano. Ho fatto una ricerca e messo giù una lista di nomi potenziali: Liber, Terminus (Termine), Eolo, Atlante, Chelone, Arpocrate, Momo, Fobetore – Icelo, Tartaro, Erebo, Perseo, Sisifo. La corrente di pensiero astrologica di Lisa Morpurgo (Morpurghiana) sostiene che in uno zodiaco di dodici pianeti per completezza sono necessari dodici pianeti che domiciliano ognuno dei segni. Due sono i mancanti: X e Y. Ormai si sostiene che X possa essere attribuito a Eris, anche se io non sono pienamente d’ accordo e propongo invece Haumea, come scritto nell’ articolo precedente a questo. Quanto a Y ci sono varie ipotesi, e nel precedente articolo io propongo Orcus, Varuna, Issione o 2002AW197 (Edison-Fuxi). Ma in realtà il famigerato Pianeta Y potrebbe essere attribuito al nuovo “Nettuno estremo” del Sistema Solare, qualora venisse scoperto. Infatti la Morpurgo diceva che per necessità i due pianeti dovevano essere fra i più lontani di tutti nel Sistema Solare, e in questo caso Eris prevarrebbe su Haumea, anche se non è detto che questa caratteristica sia indispensabile. Piuttosto che considerare la distanza, si dovrebbe pensare ai valori astrologici “sincronizzanti” con le caratteristiche anticipate. 

Qualunque sarà il suo nome, il debutto di questo pianeta nel panorama astrologico contemporaneo lancerà una epoca rivoluzionaria simile a quelle che seguirono alle scoperte di Urano, Nettuno e Plutone e le caratteristiche della sua mitologia, per sincronicità, plasmeranno il futuro dell’ umanità e faranno emergere nuove categorie di pensiero dalle profondità del subconscio, poiché in astrologia la scoperta di nuovi oggetti corrisponde all’ accendersi di una “lampadina” che va a illuminare una zona inesplorata della psiche umana.

LIBER




PAROLE CHIAVE: Fecondo, vino, vizi, “toga virile”, rito di passaggio, libertà, free speech, similitudine con Bacco, disinibito, sovversione, commercio, libido, vitalità, irreprensibile, insopprimibile, abbondanza. POTENZIALE DOMICILIO: Gemelli, Sagittario, Acquario, Pesci Dopo la soppressione da parte del Senato romano dei culti di Bacco, gli italici seguirono nuovi usi riferiti a quest’ultimo, certo più quieti dei baccanali. Nonostante non vi fossero meri luoghi di culto nell’Urbe per Liber, i giorni seguenti il 17 marzo si festeggiavano i Liberalia, con feste e divertimenti (e riposo nei campi, in quanto Liber era dio agreste). In quei giorni non lavorativi, gli adolescenti avevano diritto a divenire adulti, secondo le regole del tempo, con l’assegnazione della toga virilis (toga praetexta) e del praenomen.

 TERMINUS (TERMINE)

PAROLE CHIAVE: Limiti, confini, epiteto di Giove, diritti e impegni, poderi, opposizione ad autorità, mangiare le pietre, restare a soffrire, divisione, proprietà, immortalare, memoriale, santificare, dissacrare POTENZIALE DOMICILIO: (Vergine Y?) , Capricorno Termine (lat. Terminus) è un epiteto di Giove, come protettore di ogni diritto e di ogni impegno. Divenne in seguito divinità indipendente che vegliava sui confini dei poderi e sulle pietre terminali. Si raccontava che durante la costruzione del tempio le numerose divinità delle cappelle che si trovavano sul luogo scelto, accettarono di ritirarsi, per lasciare il posto al signore degli dèi. Solamente il dio Termine si rifiutò di partire. Dato però che la sua effigie doveva ergersi sotto il cielo, fu praticata una apertura sul tetto del tempio a suo uso esclusivo in modo che il dio potesse estendere il suo potere all’Universo. Poiché il dio Termine era stato persino in grado di opporsi all’autorità di Giove, alcuni auguri predissero che i confini dello stato romano non sarebbero mai receduti.

EOLO

QUESTO PRATICAMENTE DIVENTEREBBE IL PIANETA Y PREDETTO DALLA MORPURGO e il suo nome è ancora disponibile, e la situazione del controllo della direzione delle orbite dei transnettuniani potrebbe essere rappresentata con “il soffio di Eolo”!

PAROLE CHIAVE: Figlio di Poseidone (Nettuno), vento, bottiglia, tempeste, Ulisse, ricerca di asilo dai pastori, uso di barche a vela, prevedere la direzione del vento e in Astrologia Morpurghiana andrebbe a presiedere anche la respirazione e la velocità del tempo della vita e l’ approccio all’ ambiente come “atmosfera”, mantenere la temperatura, chiusura in caverna, cavaliere, tenere le redini, estendere il viaggio. POTENZIALE DOMICILIO: Vergine, Gemelli, Bilancia, Acquario.   Eolo (in greco antico: Αἴολος, Aiolos) è un personaggio della mitologia greca, le cui vicende variano notevolmente a seconda dei mitografi che le raccontano. Secondo l’Odissea è il re dei venti e incontra Ulisse in un celebre episodio del poema omerico, ma altri mitografi (in particolare Igino) non fanno alcun cenno a questo suo potere, tanto che non vi è accordo nemmeno sul fatto che si tratti di un unico personaggio, oppure di due personaggi distinti. Secondo l’Odissea e i principali mitografi è un essere umano, non una divinità, ma alcuni autori successivi lo annoverano tra gli dei.

ATLANTE

PAROLE CHIAVE: Sostenere, la Terra, geografia, titano, astronomia, sfera, alleato di Crono – Saturno, Pilastro, persuaso da Eracle, catena montuosa, inospitalità, pietrificato, leader della rivolta, umiliazione, resistenza, punizione, cartografie, mappa. POTENZIALE DOMICILIO: Toro, Capricorno. Atlante era re della Mauritania e molto versato nell’astrologia; era considerato il primo ad aver studiato la scienza dell’astronomiaDiodoro Siculo scrive che Atlante fu il primo a rappresentare il mondo per mezzo di una sfera e per questo motivo si diceva che portasse il cielo sulle spalle. Esiodo narra che Atlante fu costretto a tenere sulle spalle l’intera volta celeste per volere di Zeus che decise di punirlo perché durante la Titanomachia si era alleato con Crono quando guidò i titani contro gli dèi dell’Olimpo. Nell’Odissea (libro I) viene descritto poeticamente come uno dei pilastri del cielo e sempre nell’Odissea, viene indicato come padre di Calipso. Atlante riuscì a convincere Eracle a sostituirlo temporaneamente nella sua punizione offrendosi di poter raccogliere i pomi d’oro dall’albero del giardino delle Esperidi[8] al suo posto. Ottenuto lo scambio però Eracle riuscì a convincerlo di tenere momentaneamente la volta per potersi mettere qualcosa sotto le ginocchia e quando Atlante sollevò la volta del cielo dalle spalle di Eracle, questi raccolse le tre mele lasciate a terra e se ne andò. Secondo una tradizione il titano fu pietrificato da Perseo che gli mostrò la testa di Medusa per punirlo di non averlo ospitato e così Atlante si trasformò nell’omonima catena montuosa che si trova nel nord dell’Africa[8][9]. La prima vertebra della colonna vertebrale, atlante, deve il suo nome a questo personaggio, poiché essa sostiene il cranio così come il titano regge la sfera celeste.

CHELONE

PAROLE CHIAVE: Arrivare in ritardo, tempo lento, non invitata, Mercurio la trasforma in una tartaruga, guscio, indifferenza agli eventi sociali, silenzio, preferire restare in casa, quarantena, dare buca, degnarsi di, prigionieri politici, persecuzione, senzatetto. POTENZIALE DOMICILIO: Toro, Vergine (come pianeta Y), Capricorno.  Chelona o Chelone (in greco antico Χελωνη, Khelônê, “testuggine”, “tartaruga”) era una ninfa Oreade che viveva sul monte Khelydorea, in Arcadia[1]. Nella versione data da Esopo nelle Favole, Chelone è una testuggine che, per pigrizia e troppo amore per la casa, non andò al matrimonio di Zeus; scoperta la ragione dell’assenza, il dio la maledisse, obbligandola a portarsi sempre appresso la propria casa (il guscio)[1]. La versione citata da Servio Mario Onorato (nei Commentarii in Vergilii Aeneidos libros) è leggermente differente; qui Chelone venne invitata da Ermes, così come tutti gli dei, gli uomini e gli animali, al matrimonio di Zeus e di Era; ella però decise di restare a casa, per mostrare la sua indifferenza verso la cerimonia. Ermes, quindi, prese la sua casa (con lei dentro) e la gettò in un fiume che scorreva nei pressi, trasformandola quindi in una testuggine e costringendola così a portarsi la propria dimora sulla schiena. Inoltre, Ermes la condannò anche al silenzio perenne, motivo per cui la testuggine è stata successivamente considerata simbolo del silenzio, e come tale effigiata su alcune medaglie.

ARPOCRATE

PAROLE CHIAVE: Silenzio, discrezione, simboleggia la guarigione, fraintendimento del gesto, segreti, confidenze, gnosticismo ermetico, Harpo Marx, il suo avatar personificato: commediante e mimo, era solito usare una cornamusa o un fischietto, bambino, amarezza, indurre al silenzio. POTENZIALE DOMICILIO: Vergine (Pianeta Y), Scorpione. Arpocrate è una divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto. Era anche la forma sincretica del dio Horo, del quale incarnava l’aspetto di figlio di due divinità. Narra la mitologia, che il fanciullo fu punto da uno scorpione, guarì grazie alla magia della madre, divenendo così il simbolo delle guarigioni. L’amuleto che lo raffigurava in piedi, su un coccodrillo, mentre tiene in mano dei serpenti, era considerato di buon auspicio in caso di malattia. Il dito sulla bocca non è che un atteggiamento tipico dell’infanzia che gli autori classici hanno frainteso, pensando in un invito al silenzio. Altro elemento tipico di Arpocrate era la sua testa completamente rasata, ad eccezione di una treccia che gli ricadeva sul suo lato destro. Gli antichi portavano spesso scolpita nei loro sigilli una figura d’Arpocrate, ad indicare che il segreto delle lettere andava conservato fedelmente.

MOMO

PAROLE CHIAVE: Errore, colpa, critica, satira, lamenti, censura, sarcasmo, giudice, burlesco, cacciato, contro i tiranni, scatenò guerra di Troia, commedia, figlio di Notte e Ipno, maschera, scoraggiare, fare credere di avere fallito. POTENZIALE DOMICILIO: Gemelli (e Vergine come pianeta Y), Scorpione, Sagittario. Cicerone lo dice figlio della Notte e di Ipno (Hypnos).[1]. Era rappresentato come un omino calvo e minuto, senza vestiti e con in mano una maschera ed un bastone. Secondo Esiodo personificava il sarcasmo e la mania di censurare. Secondo una tradizione fu Momo a criticare Zeus quando il padre degli dei voleva distruggere l’umanità con fulmini e inondazioni, convincendolo, invece, a favorire il matrimonio di Teti e Peleo, che avrebbe portato alla fine dell’Età degli eroi. Secondo un mito fu invitato da ZeusAtena e Prometeo e far da giudice su chi di loro avesse fatto la miglior invenzione; Zeus presentò il toro, Atena la casa e Prometeo l’uomo, ma Momo ritenne che ad ognuno mancasse qualche cosa.Infatti il toro aveva le corna poste non sopra gli occhi, ma ai lati della testa, rendendo più difficile colpire il bersaglio, la casa non era trasportabile e all’uomo mancava un modo per vedere nel proprio cuore e nei propri sentimenti. Gli dei, infine, si stancarono della sua indole troppo burlesca e lo scacciarono dall’Olimpo: Zeus lo avrebbe cacciato dall’Olimpo dopo che Momo aveva criticato aspramente un animale creato dal re degli dei.[2].

FOBETORE – ICELO

PAROLE CHIAVE: Fobie, incubi, Oneiroi, connessione con Pennywise IT di Stephen King, sembianza, apparenza, mutaforma, caverna, fogne, evocatore, letargia, manipolazione, simulazione. POTENZIALE DOMICILIO: Scorpione, Pesci. Ma magari anche la ipocondriaca Vergine, e quindi in astrologia morpurghiana sarebbe Y in opposizione a Nettuno.  Nella mitologia greca Fobetore (in greco Φοβητώρ, Phobêtốr, “spaventoso”)  Icelo (Ἴκελος, Íkelos, “somigliante”) è uno degli Oneiroi, figlio di Ipno e fratello di Morfeo e Fantaso. Nelle Metamorfosi di Ovidio viene descritto come la personificazione degli incubi, nei quali appare con sembianze di animale. Gli dei lo chiamano Icelo, mentre gli uomini Fobetore.

TARTARO

PAROLE CHIAVE: Luogo di prigionia per titani, padre del Tifone, abisso, sofferenza, punto più basso dell’ universo, oltre l’ underworld, luogo di prigionia per bannati e banditi, titani e mostri, declino. POTENZIALE DOMICILIO: Ariete, Scorpione, Capricorno.Tartaro indica, nella Teogonia di Esiodo, il luogo inteso come la realtà tenebrosa e sotterranea (katachthònia), e quindi il dio che lo personifica, venuto a essere dopo Caos e Gea. Zeus vi rinchiuse i Titani, stirpe divina e padri degli dei dell’Olimpo, dopo averli sconfitti a seguito della Titanomachia. Lì, inoltre, si trovavano altri mostri come, ad esempio, le Arai, ma anche mortali puniti per i loro gravi misfatti come Tantalo (re della Lidia, punito dagli dèi per le sue colpe con una fame e una sete insaziabili: sebbene avesse accanto a sé frutti e acqua, non appena tentava di afferrarli questi si allontanavano da lui)[1]. Sempre in Esiodo,[2] Tartaro è considerato il procreatore, insieme con Gaia, di Tifone.

EREBO

PAROLE CHIAVE: Coperto, oscuro, figlio del Caos, genera Caronte, le tre moire, il Fato, l’Aria, il Sonno e i Sogni, provò ad aizzare i titani, manipolare le ombre, nebbia oscura, caverna. POTENZIALE DOMICILIO: Scorpione, ipoteticamente il Pesci. Erebo (in greco antico: Ἔρεβος, Érebos, cioè “tenebre”) è una figura presente nei miti della religione greca. Divinità ancestrale, figlio di Caos e (in alcune versioni) di Caligine e fratello della Notte, è la personificazione dell’oscurità, e con il termine “Erebo” infatti si possono indicare anche gli Inferi. Con la sorella generò Emera (personificazione del giorno) ed Etere (personificazione del cielo più alto, dove c’è la luce pura), Ipno (dio del sonno) e anche Caronte. Oltre a questi, Erebo generò con la Notte anche le tre Moire, ovvero Cloto, la tessitrice del filo della vita degli uomini, Lachesi, la misuratrice del filo stesso e per ultima la più temibile (Atropo), colei che recide il filo. È considerato una divinità primordiale in quanto nacque dall’unione tra le Tenebre e il Caos e dal momento che non esisteva ancora né la Luna né il Sole, i genitori procrearono anche il Giorno e la Notte. Dato che è la personificazione dell’oscurità, con il termine Erebo si possono indicare anche gli Inferi. Fu una divinità particolarmente prolifica.

PERSEO

PAROLE CHIAVE: Spada donata da Ermes – Mercurio, uccisione della Medusa, calzari alati, in sella al cavallo alato Pegaso, figlio di Poseidone o Zeus. Eroismo, colpire nel sonno, colpire a sorpresa, darci un taglio, spada, evitare gli sguardi, usare una lama, salvare, affrontare, rinunciare al posto, fonte, sorgente, volo, in sella, viaggio, domare o essere domati, compiere imprese, servire da, scudo, difesa. (Invisibilità) (l’elemento dell’invisibilità come una cappa, e non come un elmo) POTENZIALE DOMICILIO: Ariete, Leone, Scorpione, Acquario. Persèo (o Pèrseo[1]; in greco antico: Περσεύς, Perséus) è un eroe della mitologia greca, figlio del re degli Dei Zeus e di Danae e nipote del re di Argo Acrisio. Attraverso la madre discende dalla danaide Ipermnestra e dall’egittide Linceo a loro volta figli dei fratelli Danao ed Egitto. Perseo viene ricordato soprattutto per l’uccisione della Gorgone Medusa, per aver salvato Andromeda, poi diventata sua sposa, da un mostro marino e per essere stato re di Tirinto, dopo aver rinunciato al trono di Argo a favore di Megapente, e di Micene, città che fondò lui stesso. Dalla moglie Andromeda ebbe molti figli, tra cui Elettrione (suo erede e nonno di Eracle) e Gorgofone (madre di Icario e nonna di Penelope, sposa di Odisseo). La kunée (ἡ Ἄϊδος κυνέη o κυνῆ), conosciuta anche come Elmo di Ade o Elmo dell’oscurità, è un copricapo magico presente nella mitologia Greca in grado di rendere invisibile chiunque lo indossi[1]. Secondo il mito, l’elmo venne fabbricato dai ciclopi con pelle di cane (kúon)[2] e dato in dono ad Ade, assieme al tridente per Poseidone ed alla folgore per Zeus, in occasione della guerra contro i Titani[3]. Con l’aiuto dell’elmo Ade si introdusse nottetempo nell’accampamento nemico e distrusse le armi dei Titani, gesto che assicurò a Zeus e ai suoi fratelli la vittoria[4]. Nella mitologia il kunée, oltre che dallo stesso Ade, venne utilizzato anche dalla dea Atena nell’Iliade, da Ermes nella Biblioteca e da Perseo che sfruttò il potere del copricapo per sconfiggere Medusa.

SISIFO

PAROLE CHIAVE: Uomo ingannevole e astuto, padre di Ulisse?, figlio di Eolo, senza scrupoli, la Pietra, il tema del ritorno e della ciclicità, ambizioni pericolose, lotta vana, tecniche arcaiche riguardanti trance e controllo del respiro, origine del nome da Susurrant (suono del respiro), ciclo ripetitivo, significato del compito lavorativo diminuito, trickster, evitare la morte (due volte), contro l’ ordine naturale delle cose, incompletezza, fondatore di giochi, competizioni atletiche e musicali, ladro maestro, violare regola dell’ ospitalità, testare amore, sforzo inutile, assurdità, verità sgradevoli, ricominciare da capo. POTENZIALE PIANETA Y? In tutti i miti che lo riguardano, Sisifo è scaltro e senza scrupoli come nessun altro mortale. La sua leggenda infatti comprende numerosissimi episodi, ognuno dei quali è la storia di una sua astuzia. Alla morte di Eolo, Salmoneo (fratello di Sisifo) usurpò il trono tessalico e Sisifo, legittimo erede, si rivolse all’oracolo di Delfi, il quale gli consigliò di ingravidare sua nipote per riscuotere la vendetta; così, Sisifo sedusse la figlia di Salmoneo (Tiro), e dalla loro relazione nacquero due figli. Scoperto il verdetto dell’oracolo, comunque, il risentimento della donna sarà tale da indurla ad assassinare la prole avuta. Sisifo si presenterà quindi nella piazza del mercato a Larissa e mostrerà alla folla i cadaveri dei figli, dicendo che in realtà Tiro li aveva generati con il padre Salmoneo, e lo esilierà dalla Tessaglia per incesto. Altre versioni riferiscono che Sisifo avesse ricevuto la possibilità di ritornare nel mondo dei vivi non da Persefone, bensì da Ade stesso, a patto però di tornare entro un giorno e come nell’altra versione del mito, Sisifo non tenne fede al patto sancito con la divinità degli inferi e rimase nel mondo dei vivi.
La morte però in questo caso sopraggiunge naturalmente e non è affatto menzionato Hermes. Come punizione per la sagacia dell’uomo che aveva osato sfidare gli dèi, Zeus decise che Sisifo avrebbe dovuto spingere un masso dalla base alla cima di un monte. Tuttavia, ogni volta che Sisifo raggiungeva la cima, il masso rotolava nuovamente alla base del monte ed ogni volta, e per l’eternità, Sisifo avrebbe dovuto ricominciare da capo la sua scalata senza mai riuscirci. Il re Sisifo viene considerato alla stregua del disco del 
sole che sorge ogni giorno a est e poi sprofonda verso ovest.[11] Altri studiosi lo considerano una personificazione delle onde che salgono e scendono, o del mare infido[11]. Il filosofo epicureo Lucrezio del I secolo a.C. interpreta il mito di Sisifo come la personificazione dei politici che aspirano a un ufficio politico ma ne vengono costantemente sconfitti. La ricerca del potere, di per sé una “cosa vuota”, viene paragonata al rotolare del macigno dalla collina. Lucrezio ritiene infatti che le ambizioni siano pericolose perché allontanano l’uomo dalla saggezza. [12] Friedrich Welcker suggerì l’interpretazione secondo cui il mito di Sisifo simboleggiava la lotta vana dell’uomo nella ricerca della conoscenza, mentre Salomon Reinach[13] ipotizzò che la sua punizione si basasse su un quadro in cui Sisifo era rappresentato mentre roteava un’enorme pietra dall’acrocorinto, simbolo del lavoro e delle abilità coinvolte nella costruzione del Sisifeo. Albert Camus, nel suo saggio Il mito di Sisifo del 1942, vide in Sisifo la personificazione dell’assurdità della vita umana, ma Camus conclude “bisogna immaginare Sisifo felice” come se “la lotta stessa verso le vette fosse sufficiente per riempire il cuore di un uomo”. J. Nigro Sansonese,[14] basandosi sull’opera di Georges Dumézil, ipotizza che l’origine del nome “Sisifo” sia onomatopeica del continuo suono di susurrant (“siss phuss”) fatto da il respiro nei passaggi nasali, situando la mitologia di Sisifo in un contesto molto più ampio di tecniche arcaiche (vedi religione proto-indoeuropea) che inducono la trance legate al controllo del respiro. Il ciclo ripetitivo di inspirazione-espirazione è descritto esotericamente nel mito come un moto su e giù di Sisifo e del suo macigno su una collina. In esperimenti che verificano come i lavoratori rispondono quando il significato del loro compito è diminuito, la condizione del test viene indicata come condizione Sisifousa. Le due conclusioni principali dell’esperimento sono che le persone lavorano di più quando il loro lavoro sembra più significativo e che le persone sottovalutano la relazione tra significato e motivazione. POTENZIALE DOMICILIO: Vergine, Scorpione, Capricorno.

LA MOTIVAZIONE DI QUESTE IPOTESI Quando il Pianeta X verrà scoperto, se mai accadrà, se sarà abbastanza grande verrà quasi sicuramente associato ad una divinità conosciuta. In questo caso EOLO, ATLANTE, TARTARO, PERSEO e SISIFO sono più credibili degli altri. Considerato che stiamo parlando di un pianeta che finora sta rimanendo perfettamente nascosto, è probabile che la sua mitologia conterrà l’elemento dell’invisibilità, come quella di PERSEO. Inoltre sarà sicuramente un pianeta dall’ orbita lenta, in stile Eris e Sedna, e quindi anche la tematica della lentezza e dell’ arrivo ritardato gli verrà attribuito, e in questo caso ecco perché nelle opzioni rientra CHELONE, mentre una altra caratteristica che potrebbe essergli attribuita è la discrezione e il silenzio, ed ecco che qui potremmo parlare di ARPOCRATE, anche se questi due ultime divinità non sono quasi per niente note. Il pianeta X sarà scuro e non rifletterà la luce e quindi verrà considerato simile a Plutone ed è per questo che ho inserito FOBETORE – ICELO, EREBO, TARTARO. Considerata l’epoca psicologica che viviamo, se venisse scoperto nei prossimi mesi o anni potrebbe starci bene la mitologia delle fobie e degli incubi. Se vogliamo prendere in considerazione la necessità del pianeta Y implicata nella corrente di pensiero morpurghiana, potrebbe starci bene la interpretazione della attrazione gravitazionale che tiene le redini delle orbite degli altri transnettuniani come qualcosa di legato al vento, e la fortuna potrebbe far coincidere la scelta del nome con la “previsione per necessità” della Morpurgo, anche se questa linea di pensiero è conosciuta quasi esclusivamente in Italia. TERMINUS sarebbe un nome abbastanza banale e poco soddisfacente dal mio punto di vista, perché noi abbiamo già Saturno che fa il suo lavoro, teoricamente. ATLANTE sarebbe invece un nome interessante, perché rappresenterebbe un pianeta che tiene le redini e quindi in un certo senso “sorregge” gran parte del Sistema Solare nella zona transnettuniana. Sebbene SISIFO sia altrettanto interessante come ipotesi, potrebbe non essere preso in considerazione, perché noi sappiamo che gli astronomi non fanno gli stessi ragionamenti degli astrologi. LIBER e MOMO sembrano un po’ fuori posto, ma il secondo sarebbe un perfetto PIANETA Y secondo le caratteristiche anticipate dalla Morpurgo, mentre il primo prenderebbe il posto del già in precedenza assegnato BACCO.

ALTRE POTENZIALI SIMBOLOGIE ASTROLOGICHE LEGATE AL PIANETA X: Esaltazione dell’ intelletto, trascendentale, annunciare e profetizzare, tenere nascosto, simbologie simili a Urano e Nettuno, rompere il sistema prestabilito, sovversione, rivoluzione, oscurità, non voluto, in esilio, viaggi estremamente lunghi.





Oumuamua, il visitatore da Altrove

24 11 2017

interstellar-asteroid

In passato, noi di Civiltà Scomparse, ci siamo dedicati a cose del cielo, del cosmo, nell’atmosfera e oltre l’atmosfera, che attirano l’attenzione di noi terrestri

https://civiltascomparse.wordpress.com/2011/10/17/la-caduta-del-satellite-rosat-puo-essere-simbolica/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2011/09/26/la-caduta-del-satellite-uars-e-simbolica/

e dunque non potevamo esimerci ora dal fare un breve accenno a un’importantissima scoperta avvenuta nell’ottobre scorso: il primo asteroide interstellare conosciuto, ovvero un astro, un corpo celeste non del Sistema solare penetrato all’interno del Sistema solare. E per essere riuscito a compiere un’impresa del genere (si ritiene che il corpo celeste provenga da un punto della costellazione della Lira, vicino alla stella Vega) pensiamo a che tipo di orbita pazzesca e inusitata debba avere questo asteroide proveniente da altri mondi. Così come per le comete interstellari, precedentemente si pensava agli asteroidi interstellari solo come a un’ipotesi, ma il 18 ottobre scorso gli strumenti di un osservatorio hawaiano sono riusciti a registrarne concretamente la presenza, calcolando che verso settembre la sua distanza dal Sole è stata minima a settembre e ancora più minima la distanza dalla Terra poco dopo metà ottobre, quando gli strumenti lo hanno rilevato, parliamo di un pugno di poche decine di milioni di chilometri, un niente per le distanze spaziali.

In onore del luogo da dove è avvenuta la scoperta, l’asteroide interstellare lo si è battezzato con un nome hawaiano, Oumuamua, nome significante “messaggero che arriva in anticipo a portare un messaggio”. Il nome, a nostro parere, è particolarmente azzeccato per questo “alieno”: l’asteroide si presenta con un aspetto molto differente dagli astri conosciuti del nostro Sistema solare, i quali, anche se irregolari, mantengono sempre una forma vagamente tondeggiante, questo visitatore da Altrove, invece, appare assai lungo, elongato. Inoltre, l’esame spettrografico ha mostrato come i suoi riflessi siano cangianti e tendenti al rossiccio e il materiale da cui è composto può essere di natura metallica.

Naturalmente, un oggetto cosmico siffatto non ha potuto che dare briglia sciolta all’immaginazione dei sincromistici su internet (soprattutto nella blogosfera anglofona)

https://secretsun.blogspot.it/2017/11/the-carnivals-of-death-and-antarctica.html

https://www.supertorchritual.com/rendezvous-with-destiny/

Su “Supertorchritual”, Goro Adachi fa una disanima comprendente una cosiddetta “capsula del tempo” (un oggetto sigillato in cui si infilano dentro cose destinate agli uomini del futuro o di un altro pianeta) comparsa sia nel film Knowing (“Segnali dal futuro”) sia in un romanzo di Arthur Clarke, “Incontro con Rama”.

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La scena di “Segnali dal futuro” in cui nel 1959 vengono inseriti oggetti per gli uomini del futuro dentro la capsula del tempo, la quale verrà poi sigillata e aperta solo nel 2009, dopo cinquant’anni. In questa scena i bambini paragonano la capsula a un robot e a una nave spaziale.

In entrambi i casi la “capsula del tempo” è un oggetto proveniente da Altrove, di forma cilindrica allungata: nel caso di “Segnali dal futuro”, ambientato nel 2009, la capsula proviene da cinquant’anni prima nel passato, dal 1959; nel caso del romanzo di Clarke, ambientato nel XXII secolo, la “capsula del tempo” è di origine extraterrestre, è destinata a esseri di altri pianeti (in questo caso noi terrestri) ed è chiamata Rama, nome abbastanza affine per gli occidentali a Oumuamua, nel senso che sono entrambi nomi esotici per noi. Tra l’altro, nel romanzo, la capsula spaziale aliena Rama viene rintracciata attraverso il “Project Spaceguard”, un complesso programma radar di tracciamento dell’orbita di ogni asteroide, varato dopo che il giorno 11 settembre 2077 un grosso bolide celeste è piovuto in Italia, sulla Pianura Padana, provocando ovviamente una catastrofe.

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La capsula del tempo extraterrestre chiamata Rama che compare nel romanzo del 1972 di Arthur C. Clarke “Incontro con Rama”

Per associazione mentale, penso a come ultimamente abbia parlato sul blog di uno schianto sulla Pianura Padana, precisamente quello del super-petroliere Enrico Mattei avvenuto il 27 ottobre 1962.