Timewave zero: cicli storici trigrammatici

Scrivo questo paragrafo di prefazione presentando la seguente  analisi di Teoscrive basata sul programma informatico Timewave sviluppato dalla collaborazione tra Terence McKenna e Peter Meyer, di cui potete trovare tante info al riguardo se cercate all’interno di questo blog. 

Teoscrive mi risulta essere l’UNICO in Italia che stia portando avanti la ricerca sulla timewave …forse l’unico in tutto il mondo, passato il 21 dicembre 2012? Perlomeno l’unico che pubblicizza bene sul web i risultati delle sue ricerche!

Mi viene da notare come il periodo di tempo preso in esame da Teoscrive sia all’incirca quello iniziato da quando sono iniziate le pubblicazioni di questo blog: quel 2008-2009 di inizio conclamato di una CRISI (dell’Occidente e dell’occidentalizzazione), visibile già a fine anni ’90-inizio anni 2000, la quale negli anni seguenti  -gli anni ‘post 2012′ – non avrebbe fatto altro che peggiorare sempre di più… fino al BLOCCO generalizzato attuale, la cui allegoria, penso, possiamo vederla nell’orologio della torre di Westminster a Londra (il Big Ben) fermo per lavori dal 2017, fino a quest’ anno (forse.)

Ciò che viene mostrato qui da Teoscrive [ricordiamo che noi di questo blog mostriamo sempre, non dimostriamo mai], secondo me a ha che fare, sì col raggiungimento del PUNTO ZERO  – ovvero la fine della Timewave dopo le ricorsività trigrammatiche degli eventi storici dal punto di vista della storia occidentale, che si ripetono a maggiore-minore intensità una volta giunto il momento giusto dello spaziotempo perché si ripresentino – ma anche con qualcosa che si potrebbe esprimere come… 

La caduta dei simboli del potere occidentale

TIMEWAVE ZERO: CICLI STORICI TRIGRAMMATICI

Utilizzando questo grafico Timewave possiamo considerare anche le risonanze storiche trigrammatiche:
https://twz-doc.noonian.io/

Le date zero che vogliamo prendere in considerazione sono: 25 MAGGIO 2021, 12 GIUGNO 2021, 17 GIUGNO 2021, 21 GIUGNO 2021, 14 LUGLIO 2021, 4 AGOSTO 2021

Il 18 marzo 2021 si allaccia a:
25 MAGGIO 2021: 20 nov 2019 – 6 dic 2019 / 22 apr 2009 – 28 ago 2009 / 3 set 1924 – 24 giugno 1927 / 1247 – 1270
12 GIUGNO 2021: 17 Lug 2019 – 2 ago 2019 / 15 mar 2006 – 21 lug 2006 / 28 giugno 1899 – 18 apr 1902 / 1045 – 1068
17 GIUGNO 2021: 12 giugno 2019 – 28 giugno 2019 / 4 mag 2005 – 9 set 2005 / 29 giugno 1892 – 19 apr 1895 / 989 – 1012
21 GIUGNO 2021: 15 mag 2019 – 31 mag 2019 / 25 ago 2004 – 31 dic 2004 / 24 nov 1886 – 13 set 1889 / 944 – 967
14 LUGLIO 2021: 5 dic 2018 – 21 dic 2018 / 6 set 2000 – 12 gen 2001 / 20 set 1854 – 10 lug 1857 / 687 – 709
4 AGOSTO 2021: 11 Lug 2018 – 27 lug 2018 / 22 gen 1997 – 30 mag 1997 / 4 mag 1825 – 22 feb 1828 / 451 – 473

I cicli storici inseriti nel contesto delle risonanze storiche trigrammatiche rivelano una altra dimensione frattale della timewave e del tempo e della Storia stessi.
Si trovano quindi anche manifestazioni dei “cicli vitali” di 3 e 11 anni relativi alla vita personale di un individuo che ho scoperto da solo …

4 ago 2021: 9 gennaio 2021
25 mag 2021: 8 novembre 2020

20 marzo 2017

15 maggio 2017

28 agosto 2017

9 ottobre 2017 – 4 ago 2021: 10 – 11 feb 2021 secondo tentativo di impeachment per Trump fallisce

6 novembre 2017 – 21 giugno 2021: 6 gen 2021 evento del Campidoglio

22 gennaio 2018 – 12 giugno 2021: 8 gen 2021

23 aprile 2018 – 12 giugno 2021: 20 gen 2021

4 giugno 2018 (matrimonio 19 mag 2018)
4 ago 2021: 12 mar 2021 (intervista dei due con Oprah)

30 luglio 2018
4 ago 2021: 19 mar 2021

3 settembre 2018
21 giugno 2021: 13 feb 2021 sec. Impeachment di Trump

21 gennaio 2019
25 mag 2021: 7 feb 2021

19 agosto 2019
12 giugno 2021: 21 mar 2021

15 novembre 2019

16 dicembre 2019

17 febbraio 2020 (risuona con il periodo fra 28 mar e 29 mag 2021)

6 aprile 2009: una anticipazione del Great Reset attuale? Risuona con il periodo fra 18 nov 2019 e 19 gen 2020

27 aprile 2009
Il tema della salute veniva anticipato con la influenza quasi globalmente pandemica del 2009

22 giugno 2009

29 giugno 2009
14 lug 2021: 11 gen 2020 pochi giorni dopo la uccisione di Soleimani

Jackson’s death triggered reactions around the world, creating unprecedented surges of Internet traffic and dramatically boosting sales of his music.[6] He had been preparing for a series of comeback concerts at London’s O2 Arena from July 2009 to March 2010.[7] The Michael Jackson memorial service was held on July 7, 2009 at the Staples Center in Los Angeles where he had rehearsed for the London concerts the night before his death. It was broadcast live around the world, attracting an estimated audience of one billion people

25 giugno 2009 – 4 ago 2021: 29 gen 2020

21 settembre 2009

7 dicembre 2009

Febbraio 2011 Primavera Araba (risuona con il periodo fra 6 feb e 11 apr 2020 durante la crisi Covid 19)

11 marzo 2011 Fukushima e 21 giugno 2021: 8, 9 mar 2020 Crisi covid 19 a Wuhan e dichiarata pandemia globale

Agosto 2011 proteste violente in Uk e 4 agosto 2021: 5 mag 2020 UK prima in Europa per vittime covid

Settembre 2011 Occupy Movement Usa

Autunno 2011

5 dicembre 2011

14 maggio 2012

Settembre 2012: attacchi alle ambasciate americane nel mondo, risuona con il periodo fra 23 aprile e 24 giugno 2020 – 14 lug 2021: 5,6 giugno 2020 durante il picco delle proteste razziali in Usa

17 giugno 2013

3 luglio 2013 Egitto
25 mag 2021: fine mag 2020 proteste razziali in Usa

10 giugno 2013 inizia processo Travyon, ragazzo nero ucciso dalla polizia
25 mag 2021: 27 mag 2020 iniziano le proteste razziali in Usa

14 agosto 2013 massacro in Egitto

Il massacro di piazza Rabi’a (al-‘Adawiyya) (in arabo: مجزرة رابعة‎, Maǧazarat Rābiʿa), o sommariamente Massacro di Rabaa, è stata una strage perpetrata dal governo militare egiziano — giunto al potere il 3 luglio 2013 dopo un colpo di Stato guidato dall’attuale Presidente egiziano ʿAbdel Fattāḥ al-Sīsī — contro i manifestanti assiepati nella piazza intitolata a Rābiʿa al-ʿAdawiyya al Cairo nell’agosto 2013. Il numero dei caduti è stato circa più di 2.000 e il numero dei feriti 4.000[1], dovuti alla repressione di un’insurrezione attuata dai Fratelli Musulmani che avevano dato il via a una lotta armata contro il regime.

4 ago 2021: 4 ago 2020 esplosione in Libano

L’esplosione di Beirut si è verificata nell’area del porto il 4 agosto 2020 alle ore 18:08 circa, uccidendo circa 207 persone e ferendone altre 7 000.[1] Si prevede che il bilancio delle vittime salirà ulteriormente e molte persone sono ancora disperse.[2][3][4][5][6] Il governatore di Beirut Marwan Abboud ha stimato che fino a 300 000 persone sono rimaste senza casa a causa del disastro.[7] Il governo libanese ha dichiarato uno stato d’emergenza per due settimane nella città

10 mar 2014 codice rosso lancio Healthcare. Gov

Rivoluzione Ucraina feb 2014
14 lug 2021: 9, 10 ago 2020 proteste in Bielorussia

Nella primavera del 2014 l’Isis si distacca definitivamente dal Fronte di al-Nusra. In giugno dà il via a un’offensiva inarrestabile. Cadono Mosul, Tikrit e diverse altre città dell’Iraq. Il male addestrato e poco motivato esercito iracheno ha sempre la peggio, in alcuni casi fugge ancor prima di combattere. Solo le forze curde (i peshmerga) oppongono resistenza e riescono a salvare l’importante centro petrolifero di Kirkuk, abbandonato dalle forze irachene. Il 29 giugno l’Isis proclama la nascita del Califfato. In pochi mesi, dal giugno all’agosto del 2014, lo Stato Islamico riesce a conquistare un territorio esteso quanto la Gran Bretagna.

Isis 5, 12 giugno 2014
25 mag 2021: 10 lug 2020 Erdogan decide che la Hagia Sophia di Istanbul deve ritornare ad essere Moschea.

Divenne moschea ottomana il 29 maggio 1453 e tale rimase fino al 1931, quando fu sconsacrata. Il 1º febbraio 1935 divenne un museo. Il 10 luglio 2020, con un decreto presidenziale, è stata nuovamente aperta al culto islamico.[1] Il successivo 24 luglio si è quindi svolta, in presenza del presidente turco Erdoğan, la prima preghiera pubblica islamica.
L’ emergere dell’ Isis e il massacro da 2000 vittime del Campo militare Speicher in Iraq del 12 giugno 2014 coincide con il 4 agosto 2020, esplosione in Libano, con data zero 21 giugno 2021, e con data zero 4 agosto 2021 coincide con l’ 11 settembre 2020.

21 luglio 2014
4 agosto 2014

Crisi razziale Ferguson…

La crisi del coronavirus viene anticipata non solo dalla timewave e dal ciclo vitale degli 11 anni, ma anche da quello dei 6 anni poiché il 2014 fu l’ anno dell’ Ebola!

La Elisabeth Warren delle elezioni USA 2016, risuona con la Kamala Harris delle elezioni USA 2020 e se andate a cercare bene al riguardo scoprirete anche perché…

Rivolte razziali USA, donne suppostamente “non occidentali bianche” candidate alle più alte istituzioni USA, minacce di pandemie (anche informatiche), di guerre fredde 2.0 e di guerre calde che possono scoppiare totalmente in un attimo (la velocità di invasione dell’ISIS)… tutte queste effigi mentali collettive di un Occidente perduto, prima di tutto nei suoi fantasmi collettivi, ben riassunte da quella copertina del nero in maschera protettiva per proteggersi dalla pandemia…il 2015 era un 2020 non ancora così esacerbato e sempre più vicino a un punto di rottura forse immenso…

“IT”, not “HIM”

31 agosto 2015

Novembre 2015 Bataclan attacchi di Parigi
14 lug 2021: 29 ott 2020 attacco in una chiesa di Nizza, 3 vittime e vari feriti

PARIGI – Attacco al coltello nella basilica di Notre-Dame a Nizza. Tre persone sono state uccise all’interno della chiesa nel cuore della città stamattina verso le nove: una donna è stata decapitata, un uomo – il sacrestano – sgozzato.

La paura per virus e vaccini pompata mass-mediaticamente ben prima del 2019, però non ancora giunta ad altissimi livelli così come nell’ultima annata.

2020 … 4 aprile 2016

3 giugno 2016

Tommy “Tiny” Lister, nome d’arte di Thomas Duane Lister Jr. (Compton, 24 giugno 1958 – Marina del Rey, 10 dicembre 2020[1]), è stato un attore e wrestler statunitense.

Il Massacro di Orlando è stata una sparatoria di massa avvenuta all’interno del night club Pulse di Orlando, in Florida, nella notte tra l’11 e il 12 giugno 2016. Il night club, ora chiuso, era una famosa discoteca della città.

Nella strage sono state coinvolte più di un centinaio di persone. Quando il killer è entrato all’interno del locale, le persone al suo interno erano all’incirca 320,[1] e le vittime accertate sono state 49, oltre all’attentatore, mentre i feriti sono stati 58. 

A man dressed in medieval clothing and armed with a Japanese sword was arrested Sunday on suspicion of killing two people and injuring five others on Halloween near the historic Château Frontenac hotel in Quebec City. Quebec police said their initial information indicates the 24-year-old suspect’s motive was personal and not terrorism. (31 ottobre 2020, Quebec) data zero 17 giugno 2021

Morte di una figura ben scolpita nella memoria mitica collettiva

14 luglio 2021: 25 nov 2020 e 3 giugno 2016 Maradona

22 agosto 2016

Maradona si allaccia anche a Fidel Castro, 25 nov 2020 e 25 nov 2016 con data zero 21 giugno 2021

Assalto al Campidoglio 6 gennaio 2021

Why America is haunted by Ancient Rome
Even as the Capitol was seized, historical parallels were being drawn

Su un altro livello della timewave, con data zero 25 maggio 2021, rievoca la fine dell’ Impero Romano del 476, oppure con 12 giugno 2021 data zero la crisi della Casa Bianca di Russia dell’ ottobre 1993 e il colpo di stato di Napoleone di inizio ‘800, oppure con data zero 17 giugno 2021 il primo attacco al WTC del 26 feb 1993, ma anche il regno del Terrore francese. Con data zero 21 giugno 2021 coincide con la crisi razziale del 1992 di L. A., ma anche con la PRESA DELLA BASTIGLIA del 1789.

oppure…

Storming of the Capitol, Usa, 1814 The last time a mob stormed the Capitol was during the War of 1812. Here’s what happened when the British invaded Washington. ( Risonanza trigrammatica data zero 3 giugno 2021)

Il bombardamento atomico di Genova

1995

Correva l’anno 1995, esattamente dopo il conseguimento del mio esame di maturità, e tutto non sarebbe più stato come prima.

Immediatamente dopo il superamento della prova orale, lessi un articolo sulla rivista “Oggi” riguardante l’epidemia del virus Ebola in Africa, ed ero rimasto così impressionato dalle descrizioni horror dei sintomi e degli effetti sanguinosi della malattia, che mi sembrava quasi di sentirmela addosso.

Poi, andai in vacanza al mare in Calabria, furoreggiava la guerra dall’altra parte dell’Adriatico, in Bosnia e, forse per via del fatto che mi trovavo in un luogo diverso dal solito e, seguendo un po’ ciò che c’era scritto sulle riviste e i giornali riguardante questo conflitto, avevo cominciato a essere angustiato da immaginazioni sul possibile trascinamento dell’Italia in questo conflitto, con le battaglie che avrebbero insanguinato anche il nostro paese, cose a cui non c’eravamo abituati assolutamente, dopo tanti anni in cui si era stati abituati alla pace, e questo m’inquietava e non mi faceva stare tranquillo.

Inoltre, in quel luglio di diciannove anni fa, era esploso anche un ordigno in Europa, sulla metropolitana di Parigi, che aveva fatto morti e feriti, e vi erano, anche in questo caso, descrizioni impressionanti sui giornali (amputazioni di arti, ecc); di solito queste cose accadevano in Medio Oriente, in Israele, non in Europa; per un certo periodo, mi veniva da pensare a possibili esplosioni di quel tipo quando andavo sugli autobus, di ritorno dalla vacanza e, quando avevo udito uno strano ticchettare sotto l’automobile della mia famiglia, avevo subito immaginato alla possibilità di una bomba a orologeria.

Poi venne la GRANDE PARANOIA, quella delle armi nucleari. Infatti, in quell’estate 95, si commemoravano i 50 anni dalle esplosioni nucleari in Giappone e vi era tutta una diffusione di articoli al riguardo, che parlavano anche degli effetti di quelle armi e del loro rischio presente, compreso di analisi degli esperti e con tanto di mappe e cartine. E si parlava, ricordo un’intervista a Carlo Rubbia su “L’espresso” o “Panorama”, di come i rischi presenti, venuta meno la guerra fredda USA URSS, provenissero da paesi come l’Iran.

Precedentemente, non avevo mai riflettuto molto su questo argomento, non mi aveva nemmeno mai preoccupato più di tanto, forse perché non ci pensavo; quando vi erano state le grandi paure nucleari USA URSS degli anni ottanta, ero troppo piccolo e non potevo seguire questi argomenti, e la mia adolescenza l’avevo trascorsa in un mondo postmoderno, post guerra fredda, quei primi anni novanta dove la storia (e con essa anche il terrore dell’olocausto nucleare) sembrava essere finita, con la vittoria della globalizzazione a guida anglosassone, dove i terrori della guerra più distruttiva non sembravano più avere spazio.

Però, in quella seconda metà del 1995, in me sembrava essersi acceso un interruttore. In quello stesso periodo, oltretutto, i francesi, con la nuova presidenza Chirac, avevano ricominciato i loro esperimenti atomici nelle profondità del Pacifico, presso l’atollo di Mururoa. Una sera, sul Tg1, avevo anche visto un servizio dedicato a come gli USA avessero ricominciato a pensare allo “scudo spaziale”, un progetto risalente ai tempi di Reagan negli anni 80, e come, così diceva lo speaker, sembrava  fossero ricominciati di nuovo discorsi da guerra fredda. Questo “scudo spaziale”, nell’estate ’95, sarebbe stato destinato a difendere l’Occidente dalle “minacce terroristiche”, in particolare quelle inerenti il fondamentalismo islamico.

Sulla spiaggia, guardando le onde del mare sotto l’ombrellone, ripensavo a certe cose che avevo letto, un po’ di tempo prima, su un libro delle profezie di Nostradamus, riguardanti l’Apocalisse, la Terza Guerra Mondiale, che avrebbe preso fuoco dal Medioriente, coinvolgendo poi l’Occidente, la Russia e la Cina in quella fine secolo, e fine millennio, che si stava profilando all’orizzonte, il famoso 1999 (comparso anche in una quartina di Nostradamus dedicata al “Gran re di terrore” proveniente dall’Oriente.)

Eppure, come ho detto, in confronto a ciò che poi si sarebbe manifestato nei vent’anni successivi, le immense tensioni internazionali con Serbia, Israele, Iraq, Siria, Cecenia, Corea del nord, Iran, Pakistan, India, Afghanistan, la Libia, la Cina e la stessa Russia, quella metà degli anni novanta, con anche uno zeitgeist piuttosto improntato all’ottimismo generalizzato (basti pensare com’erano spumeggianti e piene di novità le radio all’epoca, con le superclassifiche dance che esplodevano di ottimismo estivo), era tranquilla, anche se, però, non era proprio così: rispetto ai due, tre anni precedenti, qualcosa si stava surriscaldando, qualcosa non era più come prima. Nonostante la globalizzazione del marketing multinazionale fosse nel pieno dei suoi “anni sessanta” (il periodo 1994-1997) captavo qualcosa “dal futuro”, e lo manifestavo con quelle immaginazioni paranoiche.

Riprendendo in mano libri e fumetti che parlavano di guerre mondiali prossime venture, bombardamenti atomici (tra cui un dossier sugli effetti di quelli a Hiroshima e Nagasaki cinquant’anni prima), ora ci facevo caso quando invece, precedentemente, non me ne interessavo. Ripeto, era come se mi si fosse acceso un interruttore nella testa.

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Mi immaginavo aerei che arrivavano a lanciare il loro carico nucleare nei cieli sopra la mia città, Genova, pensando agli effetti distruttivi oltre ogni immaginazione; infatti, in quel periodo, di notte su Raitre, avevo visto anche un film di Alain Resnais di fine anni cinquanta, “Hiroshima mon amour”, film particolarmente angosciante dove, all’inizio, vi è una carrellata spaventosa delle conseguenze del bombardamento del 1945 e, uno dei protagonisti, un giapponese superstite della tragedia, ai discorsi che fa la protagonista femminile, riguardanti il fatto che lei si è documentata bene e sa cos’è successo quel giorno, lui le risponde “Tu n’as rien vu à Hiroshima”, “Tu non hai visto niente a Hiroshima.”

Pensavo alla possibilità di un’esplosione atomica terroristica, magari dentro uno dei container nel porto, provenienti da chissà dove, spesso, quando vedevo un aereo, o il suono di uno di essi nei cieli, la mia preoccupazione aumentava. Mi dicevo che Genova poteva essere benissimo un target di un’azione di quel tipo, visto che era un po’ il corrispettivo occidentale di una città come Hiroshima, una città occidentale abbastanza famosa ma molto meno conosciuta nel mondo rispetto ad altre città italiane ed europee, e quindi PIU’ SACRIFICABILE.

Ricordo che, quando all’inizio di novembre di quel 95, vi fu l’edizione straordinaria dei telegiornali sulla assassinio del premier israeliano Yitzack Rabin, quindi un’azione gravissima, la quale poteva portare a un’escalation dal Medio Oriente, corsi quasi istintivamente alla finestra, guardando verso il cielo, come se avessi potuto vedere gli aerei che stavano sopraggiungendo, con il loro carico di morte da lanciare.

Ero abbastanza cotto. Provavo un clima interiore che sarebbe stato ben riassunto da libri di un paio di anni dopo, come “Codice Genesi”, già citato in questo blog, dove, nell’introduzione, veniva detto come, nonostante il mondo degli anni novanta sembrasse tranquillissimo e senza rischi e minacce, rispetto ai tempi della Guerra Fredda, vi era ancora eccome il rischio dello scatenamento di una Guerra Mondiale che, suggeriva quel libro con le sue “prove profetiche” dentro la Torah in ebraico, sarebbe cominciata con un’esplosione nucleare, però non certo a Genova ma in Medio Oriente, in Israele. Così come la Seconda era FINITA con l’esplosione atomica, la Terza sarebbe COMINCIATA così.

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Come se non bastasse, l’anno dopo, nel 1996, un anno tartassato da esplosioni kamikaze in Israele e da una tensione internazionale sotteranea che sembrava non esplicitarsi mai (forse per mantenere il clima da “anni novanta”), un mio insegnante di filosofia, parlando di questioni storiche e dei rischi di guerra per l’immediato futuro, s’era lasciato sfuggire una frase che non potei credere di aver udito dalla sua bocca:

“Certo, non intendo dire che dovremo attenderci un BOMBARDAMENTO ATOMICO DI GENOVA ma…”

Negli anni successivi, a più riprese, soprattutto quando tendevo a fidarmi ancora quasi totalmente dei media mainstream, mi preoccupai ancora per i rischi di guerra, i quali avrebbero potuto deteriorare la situazione internazionale fino alla Guerra Mondiale con armi termonucleari, ma non pensai più all’idea del bombardamento atomico di Genova, la città dove sono nato, dove vivo e, se non me ne fossi fuggito in tempo, sarei stato vittima.

L’anno scorso, però, intorno al 20 luglio, mi capitò di passare qualche giorno a dormire all’aperto, in una valle isolata, fuori dalla civiltà, ma sempre all’interno del territorio comunale, e, per qualche tempo, favoleggiai, dopo tanti anni, sull’INFAUSTO EVENTO riguardante la mia città. Mi dissi: “Pensa un po’ se ora io, assieme agli altri, siamo qui in campeggio, a venti chilometri dal centro, esplode la Bomba sopra un punto della città sufficientemente distante da noi per salvarci ed essere immuni dalle conseguenze (perlomeno quelle immediate), e noi siamo costretti a rimanere qui in questa valle isolata…”

Mi veniva anche in mente che, nei giorni intorno al 20 luglio 2001, vi furono gli avvenimenti del G8, e questa sarebbe potuta essere una combinazione significativa, esattamente dopo dodici anni. Un ritorno di un avvenimento simile a maggiore intensità e magnitudo, con Genova di nuovo alla ribalta internazionale, non certo per qualcosa di lieto, ma per qualcosa di fortissimo impatto psicologico globale. Come sarebbe, appunto, un’esplosione atomica.

Periodicamente, la città che venne definita con vari soprannomi, “Superba”, “Dominante”, sembra teatro di forti anomalie, le quali scuotono lo status quo, in particolare dell’Italia, ma non solo. Dalla “partenza dei Mille” nel 1860 al bombardamento navale inglese del 1941 (il quale sembrò un “ricorso storico” del bombardamento navale francese del 1684) ai disordini del 1960 e quelli, già citati, del 2001, e le periodiche, disastrose, alluvioni, dal quella del 1970, a quella del 1992, alla recente del 2011.

E poi l’anno scorso, quando una nave colpì un edificio del porto a forma di torre, provocando vittime.

Inaspettatamente, un’episodio di pochi giorni fa, mi ha fatto rispuntare la paranoia del 1995, come se si fosse aperto un “varco spaziotemporale” tra la mia mente di allora e quella di adesso.

Una sera, dopo il tramonto, ho notato una nube particolarmente illuminata dal sole, in un cielo azzurro-rosa, e l’ho fotografata. Il cielo e quella nube dovevano essere belli carichi di elettricità statica.

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Infatti, successivamente, quando si è fatto buio, in quella stessa zona del cielo, sopra un certo monte (zona che ho notato essere particolarmente interessata alle anomalie climatiche), hanno cominciato a sprigionarsi lampi. Sembrava la sequenza di un’esplosione atomica vista al contrario: PRIMA il fungo e POI il lampo.

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Ho immaginato che il famoso EVENTO si sarebbe manifestato nel prossimo agosto (il mese in cui il mio compare Matteo vede come propizio per lo scatenamento di grandi cose), quando sarò via da Genova per dieci giorni. Mi sarei trovato a non poter più tornarci per lungo, lungo tempo e, quando, magari dopo anni, ci sarei ritornato, non avrei più trovato nulla di ciò che era stato e delle persone che ci vivevano.

Mi domando, però, la ragione simbolica di questa paranoia – che s’è ripresentata, sebbene con intensità molto minore, dopo diciannove anni – cosa vuole davvero dirmi il mio inconscio, rendendomi sensibile e ricettivo a immaginazioni di questo tipo, e ho pensato a ciò che ha scritto recentemente il mio compare Mediter su un suo articolo, il millenario scontro Oriente-Occidente, lo scontro tra il sorgere e il calare del Sole, tra un mondo vecchio che non vuole morire e un mondo nuovo che non riesce a nascere.

Come ligure, io questo lo avverto in modo particolare, visto che, il posto dove vivo si trova A META’ tra Occidente e Oriente, infatti Genova si trova in mezzo alla Liguria, tra la Riviera di Ponente (Occidente) e la Riviera di Levante (Oriente) e io, tra l’altro, sono anche di un segno, la Bilancia, che richiama alquanto questa dialettica Est-Ovest.

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Questo essere bilanciata tra una direzione e l’altra, lo si vede anche nell’etimologia del nome della città, che, secondo la leggenda deriva da JANUS, il Dio GIANO, il Dio bifronte, come l’aquila bicipite, che guarda ad Est e a Ovest, stando nel mezzo.

La leggenda vuole invece che derivi dal nome del dio romano Giano, perché, proprio come il Giano bifronte, Genova ha due facce: una rivolta verso il mare, l’altra oltre i monti che la circondano. La tradizionale fedeltà della popolazione Genuate a Roma, risalente alle guerre puniche, ha reso inevitabile che successivamente, in epoca medievale, la tesi romana venisse presa in maggiore considerazione e che la città assumesse il nome latino di Ianua, derivandolo direttamente da Janus, ovvero Giano.

Gli antichi romani consideravano Giano come l’iniziatore dell’uso della moneta nella società ed il protettore di tutti i passaggi: della porta di casa, delle Porte di accesso alle città, dei porti e dei valichi (denominati appunto anche porte). Ciò trova un solido riscontro tutt’oggi nel fatto che Genova sia considerata e spesso chiamata “la porta d’Europa sul Mediterraneo”.

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Tra le nazioni importanti, la Turchia e, soprattutto, la Russia, sono nazioni particolarmente “GIANICHE”, con una faccia verso Occidente e una verso Oriente, ed è questo che le fa essere estremamente importanti per l’evoluzione dei cambiamenti geopolitici.

Dal momento che l’esplosione atomica è stata sempre vista come un secondo Sole che sorge sulla Terra, la si può anche vedere come una specie di ALBA.

Un’alba che sorge a Occidente. O forse – meglio dire – ne’ a Occidente ne’ a Oriente, ma NEL MEZZO. La Sintesi tra Tesi e Antitesi.

L’esplosione atomica di Genova, lungi (come ovviamente spero) dal profetizzare ciò che accadrà veramente, nasconde questa allegoria?!