Considerazioni sparse sui nuovi anni venti

30 12 2019

« E’ una dinamica che abbiamo sempre più privilegiato […] e che marca simbolicamente, dal nostro punto di vista, l’installazione di questa nuova capacità dell’osservazione umana degli avvenimenti. […] “Innanzitutto, c’è questo : nello stesso tempo in cui subiamo questo avvenimento di una forza e di una ampiezza estremi, lo osserviamo intanto che si sta compiendo e, più ancora, ci osserviamo l’un l’altro mentre osserviamo questo avvenimento. La storia si fa, all’improvviso in uno sviluppo esplosivo e brutale, noi la osserviamo farsi e ci osserviamo osservandola farsi…”). »

https://www.dedefensa.org/article/la-societe-du-spectacle-de-la-catastrophe

Esattamente dieci anni fa, all’inizio degli anni dieci, in un post (scritto in un modo che ora giudico acerbo) tirai in ballo il film considerato un po’ il sequel di “2001 odissea nello spazio”, “2010 l’anno del contatto”, entrambi tratti da due romanzi dello scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke.

Quel film, “2010”, non fu diretto da Stanley Kubrick – alla cui opera accenneremo ancora nel corso di questo post – così come “2001”, però venne dedicato, quando fu appunto realizzato nel 1984, a quello che per quel film sarebbe stato l’ “anno del contatto”. Contatto di che?

Dal momento che non mi permetto di fare spoiler di “2010” per rispetto a chi non l’ha ancora visto, parlando appunto di questo “contatto”, dieci anni fa si sapeva che l’allora nuovo decennio avrebbe contenuto quel “2012” il quale sarebbe stato l’anno il cui 21 dicembre avrebbe stabilito la fine del cosiddetto “lungo computo del calendario dei Maya”… anche se sapevo bene che secondo altri studiosi di calendari e cicli astronomici si sarebbe concluso in un giorno e anche in un anno differente: per esempio il 27 ottobre 2011 secondo lo studioso Carl Johan Calleman, comunque sempre nel decennio degli anni dieci del XXI secolo. I quali cominciarono con un immenso terremoto ad Haiti per poi proseguire con catastrofi ambientali petrolifere nel golfo del Messico, eruzioni di cenere in Islanda che bloccarono i voli di aerei, un altro super terremoto in Cile e uno spettacolare salvataggio di minatori intrappolati nelle viscere della terra sempre nel Cile.

Il 2010 fu l’anno in cui la Chiesa cominciò seriamente a tremare a causa di scandali di ogni tipo che in seguito non avrebbero fatto altro che continuare a scuoterla, fu l’anno in cui l’allora papa venne colpito e fatto ruzzolare a terra (i simboli sono inevitabili quando è in ballo il potere religioso), fu l’anno in cui era uno zombie il governo dell’allora premier italiano e in cui il presidente degli USA perse catastroficamente le elezioni di “mid term” – cose importanti ma il cui ricordo viene poi seppellito dagli avvenimenti successivi  – e il 2010 fu anche l’anno in cui le due coree ebbero uno scontro militare diretto per la prima volta in quasi sessant’anni quasi contemporaneamente allo “scandalo Wikileaks” di Julian Assange, in cui Roma venne sconvolta da manifestazioni violente e, a fine anno,  ci fu l’inizio di quella catastrofe che nei primi mesi del 2011 la soprannominarono “Primavera araba”.

Il 2010 fu il preludio a quel super-ribelle 2011 il quale allora sembrò sfociare spontaneamente in un’accelerazione degli avvenimenti che avrebbe portato a quel 2012 la cui attesa di qualcosa di grosso alla fine di quell’anno secondo la “profezia Maya” era stata fatta tanto pesare dai mass media negli anni precedenti, a partire almeno dal 2006.

Lo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke come “presidente USA” contro il regista Stanley Kubrick come “presidente URSS” nella minaccia di guerra che secondo il film “2010” ci sarebbe dovuta essere in quell’anno. Finta copertina del TIME comparsa proprio in quel film, secondo cui, appunto, tra l’altro, ci sarebbe stato ancora l’URSS, quando invece sappiamo che sarebbe crollato quasi vent’anni prima.

Quando verrà l’occasione giusta penso che disquisirò più approfonditamente delle ultime date con le tre cifre tutte uguali prima del 1°gennaio 2101 cioè il 10/10/10, l’ 11/11/11 (a cui in certi ambienti alternativi si diceva gli venisse data un’importanza quasi pari al 21/12/12) e il 12/12/12 appunto. Anche a quest’ultima data – a poco più di una settimana di distanza prima di quel famoso 21/12/12 – negli ambienti alternativi internettiani già citati poco fa, ricordo che venne data una certa importanza simbolica anche se ovviamente non alla stregua del celeberrimo 21 dicembre di quello stesso 2012, data ormai adesso quasi del tutto gettata nell’oblio nonostante avesse tenuto banco per anni e anni nell’immaginario catastrofico/cambio-paradigmatico collettivo, e non solo negli ambienti “new age” più o meno internettiani.
E a proposito di “new age”, personaggi quali la nostra vecchia conoscenza David Wilcock, e soprattutto Steve Bechow, avevano fatto attendere il 2012 al loro pubblico almeno dal 2006-2008 se non prima, ovviamente spingendo sull’acceleratore alla partenza di quell’allora nuovo decennio che ora si avvia alla sua conclusione.

Quando il 21 dicembre 2012 non successe nulla di quello che ormai un mucchio di gente si attendeva da questa data tanto pubblicizzata (dalla fine del mondo all’atterraggio extraterrestre, dagli “arresti di massa” del NWO a un’ “ascensione_illuminazione” collettiva, da una “civilisation breakdown” a uno “showdown” spazio-temporale), passata la delusione quella data venne gettata nel dimenticatoio.
Infatti in alcuni ambienti, più popolati di quanto si potesse pensare, c’era un po’ l’idea che certi processi evolutivi dell’intera umanità si sarebbero velocizzati all’incirca in quella data, nella quale magari si sarebbe aperto uno “stargate” attraverso cui si sarebbe, che so, “usciti dalla matrix degli ‘illuminati’ ” raggiungendo in una sorta di “ascensione” (non si capiva bene se “di massa” o “per pochi eletti selezionati”…) via verso chissà quali dimensioni oltre quelle a cui siamo abituati.

Accanto a coloro che, sobillati da certi libri, film e programmi tv anche italiani – si attendevano ingenuamente terremoti, impatti di meteoriti ed eruzioni di supervulcani oltre a tsunami che avrebbero spazzato via tutto, in quel 2012, inoltre, su internet comparvero un bel po’ di personaggi (da “Cobra” a “Drake” ad altri ancora compreso il “sempreverde” “ex giornalista di Forbes” Benjamin Fulford) i quali si dilungavano a fare rivelazioni disquisendo di come certi processi geo-politici si sarebbero a tal punto intensificati nelle zone calde della mappa del mondo fino a raggiungere l’occidente e in particolare gli USA generando sì uno tsunami ma di ordine politico-militare-giudiziario, il quale avrebbe riguardato il cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale” contro cui ci sarebbero stati “arresti di massa”, esito finale di una mega operazione d’intelligence coperta super segreta, frutto di un’alleanza internazionale che datava almeno da circa il 1979 secondo certe strane oscure fonti, e che finalmente, dal più profondo underground, avrebbe raggiunto la superficie.

Oggi, si potrebbe pensare a quei “Cobra” e a quei “Drake” del 2012 come a dei “falsi profeti” internettiani ma recentemente quei discorsi sull’ “operazione d’intelligence segreta contro il NWO” sembrano essersi ripresentati, e si direbbe con maggiore ampiezza mediatica: pensiamo a Jordan Sather, a “Q” e anche ad altre figure, sempre su internet ma che somigliano di più a veri giornalisti investigativi (Joe from the Carolinas [oggi Beyond Theory], Bill Ryan, Dark Journalist, C.W. Chanter) i quali oltretutto sembrano approfondire più seriamente e senza sensazionalismi questioni come le “DUMB” (Deep Underground Military Bases) e il “SSP” (Secret Space Program).

In effetti, ripensandoci, più che il 2012 fu il 2011 che avrebbe potuto far pensare all’anno successivo come particolarmente catastrofico da questo punto di vista, anche se le cose poi non andarono così e il 2012 fu un anno invece piuttosto piatto e inconsistente (un po’ come lo fu anche l’anno 2000, altro anno in precedenza fatto tanto attendere), nonostante certi sommovimenti e terremoti (non metaforici) – anche in Italia – avessero magari in certi giorni potuto far pensare che le cose da un momento all’altro avessero potuto darsi una mossa e accelerare fino a un “punto zero”, magari “la fine del tempo” o “la fine della storia” così come la siamo sempre stati abituata a conoscere.

Uno degli studiosi molto noti da chi segue questo blog, cioè Terence McKenna, nei decenni passati aveva fatto concludere la sua “timewave” — un programma informatico che calcolerebbe i processi di flusso e riflusso di abitudine e novità nel corso della storia conosciuta — proprio nel 2012 e proprio in quel 21 dicembre profetizzato dal “lungo computo” del calendario Maya, secondo le interpretazioni più “main-stream”.

A suo dire, McKenna quando aveva calcolato il punto di fine della sua “timewave” (negli anni settanta) non era a conoscenza che anche i Maya avevano predetto il 21/12/12 come “giorno conclusivo”, fatto sta che il momento di zero abitudine e novità infinita – del calcolo informatico dei flussi e riflussi di novità e abitudine nella storia conosciuta – McKenna lo collocò proprio in quel 21 dicembre. Questa fu una cosa che fece in modo di far perdere interesse agli studi di McKenna sull’ “onda temporale”, una volta passato quel giro di boa che si era così lungamente atteso (almeno a partire dal 2006 se non prima) ma che poi, essendo sembrata la classica montagna che partorisce il topolino, lo si era, come si è detto, gettato nel dimenticatoio, e assieme a lui la faccenda mckenniana della fine dei flussi e riflussi di novità e abitudine.
Solo questo blog e nessun’altro (in Italia di sicuro ma penso anche all’estero) ha continuato nel dopo 2012 a parlare della possibilità di cicli storici ispirandosi alle intuizioni di McKenna.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2013/12/21/211212-un-anno-dopo/

Infatti noi pensiamo che il 2012 sia stato comunque uno spartiacque. Dopo la fine di quell’anno, infatti, certi processi di degenerazione – che notavamo già nel 2009-2011 – non hanno fatto altro che intensificarsi.
La “bella stagione” iniziata in sordina negli anni cinquanta del XX secolo non poteva più dare alcun frutto, anzi. Tutto sarebbe stato sempre più marcio e freddo, attendendo un Godot che non arrivava.

Mentre a partire da quegli anni cinquanta era la novità a primeggiare sull’abitudine, il primeggiare dell’abitudine (sempre più manifesto a partire da quell’anno 2000 già citato) avrebbe reso il periodo post 2012 straordinariamente somigliante a un gennaio senza speranza. Non a caso so che una delle espressioni di questo decennio è stata “come se non ci fosse un domani”, non a caso. Ormai si sarebbe sempre più vissuti nel regno del disincanto.

Eppure in futuro si noterà che gli anni dieci del XXI secolo sono comunque stati un periodo sì invernale ma in cui sono stati piantati dei semi che avrebbero germogliato una volta conclusasi la “brutta stagione”, brutta poiché il sole delle novità è basso sull’orizzonte (mentre per esempio negli anni sessanta e settanta – e ancora negli ottanta – del XX secolo era bello alto sull’orizzonte).

Insomma, il periodo post 2012 è stato quello del punto più scuro della notte tra il tramonto e l’alba, un periodo perciò mai così occidentale, in cui l’essere occidentale beve fino in fondo l’amaro calice del suo essere il luogo più o meno simbolico dove il sole (dell’ “incanto”, il contrario del “disincanto”) è basso all’orizzonte fino al suo tramontare…anche se penso che ciò (la condizione del tramonto) sia avvenuta un po’ prima, intorno agli anni novanta del XX secolo, senz’altro dopo la fine degli anni ottanta.

Nel post 2012, passate le ultime illusioni (fornite dal vecchio mondo) era ormai notte fonda, gennaio pieno.

Ma nel post 2015 è iniziato qualcosa che probabilmente i cripto-storici del futuro giudicheranno determinante per tutti i decenni seguenti, penso almeno fino agli anni sessanta del XXI secolo. Ciò che dieci anni fa chiamavo “anninovantismo” (ovvero quella specie di strano dis-incanto, però paradossalmente scattante e ottimista! [anche se con la testa sempre slogata all’indietro]) ha cominciato visibilmente a perdere colpi. Solo un cieco, guardando per esempio le figure archetipiche di Donald Trump e Boris Johnson, non si renderebbe conto che qui sono all’opera dinamiche le quali trascendono la semplice consequenzialità meccanicista lineare causa-effetto con cui ancora si baloccano quelli del modo ufficiale di intendere la storia.

Avremo dunque dei “nuovi anni venti”.

Qualche anno fa, intorno al 2010-2011 mi sembra, avevo supposto che l’importanza del 2012 stava anche nel fatto che, dopo gli anni cosiddetti “zero” (un decennio senza storia rispetto ai tanto mitizzati cinquanta, sessanta, settanta, ottanta e un po’ anche novanta) e l’inizio ribelle ma claudicante degli anni dieci, con il 2012 si sarebbe stati ormai bene dentro a quel XXI secolo il quale, per esempio, nel dopo 2001 e fino al 2008/2009 non lo si riusciva ancora bene a percepire, con tutto l’eco del XX secolo ancora che non ce lo si riusciva a togliere dalle orecchie.

Se dunque il “trovarsi ormai bene dentro al XXI secolo” poteva già iniziare a esserci con il 2012, con il 2020 questa condizione ormai non voglio dire sia conclamata ma se non lo è, si tratta comunque di una condizione la quale a questo punto ci si avvicina alquanto, di certo molto più di prima.

http://www.palazzoducale.genova.it/aspettando-gli-anni-venti/

Un capodanno ruggente e sfavillante come i mitici anni venti: la mostra Anni Venti in Italia, aperta straordinariamente fino alle 2, diventa la fonte d’ispirazione per un capodanno in stile con l’accompagnamento musicale della Genova Swing Band.
E’ gradito l’abbigliamento a tema, lasciati ispirare dalle atmosfere anni venti!

Infatti, se gli “anni dieci” (del XX secolo intendo) non sono mai riusciti a farsi percepire come un decennio ricordabile a livello di memoria mito-modernista – nonostante dentro vi furono contenuti avvenimenti grossini come la Grande Guerra – gli “anni venti” del XX secolo sono sempre stati un po’ mostrati come “un decennio facilmente ricordabile simbolicamente” (gli “anni ruggenti”…), un po’ come lo sarebbero stati gli anni cinquanta, sessanta ecc fino ai “zero” esclusi…Anzi, mi viene da dire che i venti del XX secolo sono stati anche più mitizzati dei successivi trenta e dei quaranta, anche perché in questi ultimi due decenni (dopo il terribile 1929!) la “brutta stagione” stava cominciando a farsi ben sentire, soprattutto a partire dal 1940 in poi.

All’inizio degli anni venti del XXI secolo, secondo il romanzo “I figli degli uomini”, scritto nel XX secolo, in Inghilterra vige una dittatura dovuta al catastrofico calo demografico, retta da un presidente populista. Ricordo una certa impressione di “concretezza predittiva” che mi fece questa copertina quando la vidi in una libreria ormai tanti anni fa.

Il mio collega Mediter, nel suo blog, in un’occasione in cui ha parlato di come un processo di accelerazione storica lo si percepisce anche perché “si comincia a vederci doppio”, come appunto succede quando si accelera fortemente: Mediter ha appunto parlato di come il tema del DOPPIO lo si può trovare facilmente in un periodo in cui gli avvenimenti vanno così velocemente da generare una proliferazione esponenziale di cose e fatti, fino a duplicare elementi che siamo sempre stati abituati a vedere singoli e unici. In questo caso, i “doppi anni venti”, con cui ci ritroveremo a che fare e a paragonarli l’un l’altro di qui a poco (quelli del XX e quelli del XXI secolo) possono rientrare in questo discorso.

Un fulmine che colpisce la Madonnina sulla guglia del duomo di Milano.

Naturalmente, pensando al titolo della mostra in corso a Genova in questo momento, “Anni venti in Italia, l’età dell’incertezza” e pensando che con ben due “anni venti” ora tra le mani si possa tendere a paragonarli tra loro volendoci vedere anche affinità, l’ “età dell’incertezza” che si, stiamo vivendo anche ora, a mio umile parere non è però l'”età dell’incertezza” degli altri anni venti che qui da noi in Italia portò prima al fascismo, poi al regime, poi al colonialismo violento poi alle leggi razziali e infine alla guerra catastrofica a partire dal 1940 ma, semmai, la si può paragonare a un’ altra “età dell’incertezza”, quella dell’immediato secondo dopoguerra, l’ “età dell’incertezza” che dieci anni dopo però ci fece approdare all’inizio della televisione, dei supermercati, della motorizzazione di massa e dei viaggi nello spazio: tutte cose che all’epoca sembrarono già tanto, troppo (rispetto a “com’era prima”) ma che, come ben sappiamo oggi, FURONO SOLO L’INIZIO.

Gli anni venti di cento anni fa furono l’autunno che cominciava e andava verso l’inverno, gli anni venti di oggi sono l’inverno che sta per finire ed è diretto verso la primavera. Condizioni “climatiche” stranamente somiglianti anche se vanno in direzione opposta l’un l’altra.

Uroboros.

Nella situazione fino a qui disquisita, si sarebbe testimoni soltanto di una “ricarica ‘uroborica’ periodica del loop spazio-temporale storico occidentale”, quando tutto ciò che una “incarnazione” dell’occidente aveva da dare – in termini soprattutto simbolico-culturali ma anche economici, finanziari, sportivi, tecnologici ecc – si esaurisce definitivamente e si riparte con la successiva “reincarnazione” della stessa storia occidente-centrica, una volta spazzato tutto quel vecchio che non può più dare niente e che ora è capace di fare solo una cosa: di frenare il nuovo.

Però, per esempio, la già citata “timewave” di McKenna suggerisce un momento di discontinuità ancora più radicale, il quale potrebbe portare a un “punto zero” (dove l’abitudine raggiunge lo zero e la novità l’infinito) in cui la stessa storia occidente-centrica verrebbe come risucchiata senza possibilità di “reincarnarsi” più, facendo persino crollare il nostro modo di vedere il mondo frutto non solo di condizionamenti occidentali ma millenari: una cosa così grossa, fuori scala, da farci cancellare collettivamente, forse per sempre, l’idea che ci siamo sempre fatti del passato e della storia.
Insomma, un po’ ciò che alcuni “alternativi” si attendevano dal 21 dicembre 2012 visto come “fine del calendario Maya”.
Il mio collega Teoscrive è tuttora persuaso di questa possibilità, e attraverso le sue ricerche utilizzando il programma informatico “timewave” di McKenna e Peter Meyer, periodicamente cerca di collocare in una determinata data il “punto zero” finale del grafico computerizzato dei corsi e ricorsi storici.
Teoscrive ha visto come anche diverse date successive al 21/12/12, da lui in precedenza ipotizzate, non fossero quelle giuste; recentemente ha stabilito una nuova ipotesi, che vede in un giorno del nuovo decennio, nel 2022, la famosa “onda temporale zero”.
La quale forse potrà trattarsi di ciò che qualcuno ha definito “punto del caos”.

Ad ogni modo, comunque vadano le cose nel futuro, una possibilità che sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire è quella di non limitarsi a essere SPETTATORI degli avvenimenti ma esserne anche ATTORI, così come peraltro ci suggerisce il testo messo all’inizio di questo post del blog.





Timewave 2018 – Come il 2017 e il 2018 racchiuderanno il secolo scorso – parte 1

13 02 2017

Risultati immagini per the 1920s

Se è vero che ci si deve aspettare un evento di enorme intensità  e importanza storica fra il 2017 e il 2018 ( più probabilmente in Luglio o Agosto 2018 ) ciò vorrà dire che il vero Ventunesimo Secolo deve ancora cominciare.

Nell’ articolo mio scorso abbiamo visto come si è rievocata la Prima Guerra Mondiale fra Novembre 2016 e inizio Febbraio 2017:

   

Potenziali rievocazioni di eventi della prima guerra mondiale: 

( Tenendo conto che con molta probabilità la Turchia e la sua situazione attuale rievoca la Germania di allora )

Questi eventi hanno importanza perchè avranno un potenziale seguito e rafforzamento nella rievocazione della seconda guerra mondiale

  •  Attacchi terroristici in Turchia
  •  Intervento Turco in Siria
  • Intervento americano in Siria
  • Turchia minaccia l’ Europa con l’ immigrazione
  • La morte di Fidel Castro?
  • La guerra siriana in generale 
  • Epidemia di asma durante temporale ” sindrome asmatica rara ” colpisce città australiana – attacchi chimici della guerra mondiale?
  • Turchia contro i Curdi
  • Guerra civile Iraq
  • Russia contro Isis
  • uccisione ambasciatore russo in Turchia
  • Attacco terroristico Germania
  • Le purghe turche
  • evento di Milano ( Isis dicembre 2016 )
  • Schianto aereo Russo con la squadra del coro diretta in Siria
  • Città tedesca evacuata per bomba della guerra
  • Guerre delle prigioni brasiliane
  • Attacco a soldati Israeliani
  • Disputa di Cipro fra Grecia e Turchia
  • Truppe Usa posizionate in Polonia, Russia infastidita
  • Espansione potere politico di Erdogan
  • summit per la pace Israele – Pal inconclusivo
  • Ucraina denuncia terrorismo Russo
  • Truppe straniere in Norvegia prima volta da guerre
  • Terremoto e valanga crollo albergo Italia
  • Pullman ungherese con studenti va a fuoco
  • Inaugurazione di Trump e proteste
  • Messico contro Usa questione muro
  • Ban dell’ immigrazione contro paesi islamici Usa
  • Canadese attacca moschea in Quebec
  • Ripresa del conflitto Ucraino
  • Austria banna velo islamico
  • Myanmar contro la minoranza Rohingya
  • Sciopero polizia in stato brasiliano e scoppio di anarchia e saccheggi

Questi eventi verranno ripresi nella rievocazione della Seconda Guerra Mondiale con inizio della fase posizionato fra 14 Aprile 2017 – 10 Maggio 2017 e 2 Giugno 2017, evento che secondo me darà luogo a una serie di eventi flash che rievocheranno la Guerra Mondiale ma fungeranno da base di partenza per una NUOVA FASE della TERZA GUERRA MONDIALE ATTUALE che onestamente a parere mio è iniziata fra 11 Settembre e 7 Ottobre 2001 con l’ invasione dell’ Afghanistan e la Guerra al terrore. Il resto della storia rievocata fungerà da terreno per altri eventi di questa guerra globale. 

In questa prima parte spiegherò come si rievocheranno ( o si sono recentemente rievocati – infatti sulle timelines previste e potenziali per il 2018 al giorno di oggi stiamo a un punto che va dal 1920 ( 26 ago 2018 ) al 1924 ( 3 ago 2018 ) al 1928 ( 8 luglio 2018 ).

Innanzitutto cominciamo dalle rievocazioni di nazismo, fascismo e stalinismo: in questo articolo non metterò opinioni personali, ma indicherò quale è il sentore e il pensiero delle società globali nei confronti di certi avvenimenti e stravolgimenti della situazione attuali:

Turchia, Erdogan: “Germania di Hitler esempio di presidenzialismo”. Poi il chiarimento Dopo che il presidente ha citato il Terzo Reich per spiegare l’accentramento di poteri che vuole attuare nel paese, è scoppiata la polemica tra i media turchi. Ma lui si difende: “La metafora è stata distorta e utilizzata in senso opposto”

Facci: Erdogan è come Hitler, e l’Isis sono le sue Ss

Erdogan’s “inner Stalin” is unleashed.After last week’s failed coup attempt, Erdogan warned: “This latest action is an action of treason, and they will have pay heavily for that.”“This move is a great favor from God. Why? Because it will allow us to [purge] the armed forces, which need to be completely cleansed.”Erdogan is turning Turkey into a giant gulag.

Giudicato colpevole di incitamento all’odio religioso per aver declamato pubblicamente i versi del poeta Ziya Gökalp: “Le moschee sono le nostre caserme, le cupole i nostri elmetti, i minareti le nostre baionette e i fedeli i nostri soldati…”, è stato imprigionato nel 1998, dopo che il Primo ministro Erbakan si era forzatamente dimesso dall’incarico su pressione dei militari.[4][5][6] Uscito dal carcere, ha fondato il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), a cui ha impresso un carattere più moderato rispetto ai precedenti partiti islamici turchi. L’AKP ha status di osservatore presso il Partito Popolare Europeo, gruppo conservatore e democratico-cristiano.

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), considerato un’organizzazione terroristica da Turchia, USA, NATO, Unione europea (dal 2001, su richiesta degli USA) e Iran, dopo quindici anni di lotta per l’indipendenza e 37.000 morti, aveva dichiarato un cessate il fuoco nel 1999, rotto nel 2004.

Nell’agosto 2005 Erdoğan ha promesso di risolvere il problema curdo con maggiore democrazia rispetto ai suoi predecessori. Nel 2009 il suo governo ha annunciato l’avvio di un processo di pacificazione, sostenuto dall’Unione europea, per porre fine al conflitto dichiarando la lingua curda utilizzabile in tutti i media radiotelevisivi, restaurando nomi curdi per le città a cui erano stati dati nomi turchi[17] e approvando una parziale amnistia per ridurre le condanne inflitte ai membri del PKK che si erano arresi al governo; nel 2013, il leader curdo incarcerato Abdullah Öcalan invitava i militanti ad abbandonare la lotta armata in favore della pace.[18][19]

Tuttavia, già nel corso del 2015 Erdoğan ha interrotto la tregua che aveva siglato con il PKK (sia per ragioni legate alla guerra civile siriana, sia per ragioni elettorali, tentando e riuscendo a recuperare i voti del partito nazionalista MHP che gli hanno garantito la Presidenza) e ha scatenato una violenta guerra contro il separatismo curdo nel sud-est del paese che ha provocato centinaia di morti e di sfollati tra i civili[20][21][22], bombardando i villaggi e le postazioni dei guerriglieri curdi oltre il confine con la Siria; in particolare Cizre, teatro di un assedio condotto dalle forze di polizia turche contro i militanti asserragliati in città. Il Consiglio d’Europa ha sollevato preoccupazioni circa “l’uso sproporzionato della forza da parte delle forze di sicurezza contro i civili”[23]; dall’inizio delle operazioni antiterrorismo, ammontano a 9.500 i militanti del PKK uccisi, feriti o catturati.[24]

Nel 2016 alcuni politici tedeschi e difensori dei diritti umani hanno denunciato Erdoğan per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Come presidente, Erdoğan ha ripreso molte delle tradizioni dell’antico Impero ottomano come nel caso del ricevimento del presidente palestinese Mahmoud Abbas che è stato accolto con una cerimonia di stile ottomano imperiale nel nuovo palazzo presidenziale fatto costruire da Erdoğan nei pressi di Ankara e denominato “Ak Saray” (Palazzo Bianco, composto da 1.125 stanze e costato 615 milioni di euro[34]), con guardie vestite con costumi rappresentanti i fondatori dei 16 Grandi Imperi Turchi della storia.[35]

Quando ancora era primo ministro della Turchia, più volte Erdoğan ha fatto riferimento agli ottomani durante la campagna elettorale, chiamando i suoi sostenitori “nipoti degli ottomani” (Osmanlı torunu).[36] Questo fatto è stato da molti sentito come un insulto all’istituzione repubblicana presente in Turchia che egli stesso oggi regge come presidente e che si rifà alla tradizione inaugurata da Mustafa Kemal Atatürk. Nel 2015, Erdoğan ha imposto con una legge speciale l’uso del termine ottomano külliye per riferirsi ai campus universitari anziché la parola del turco standard kampüs.[37] Molte critiche per questo sono piovute a Erdoğan che è accusato di volersi proclamare sultano e abbandonare le ormai secolari credenziali democratiche della repubblica.[38][39][40][41] Pressato da queste voci nel gennaio del 2015, Erdoğan ha smentito e anzi ha rincarato la dose dicendo di preferire vedersi come la regina Elisabetta II del Regno Unito anziché come un sultano ottomano, non negando a ogni modo velate aspirazioni monarchiche.[42]

Dopo che Abbas venne ricevuto con una cerimonia in stile ottomano antico durante la sua visita di stato, un membro del parlamento, Tülay Babuşcu, ha ridicolizzato l’evento commentando “siamo tornati indietro di 90 anni”, facendo riferimento al periodo ottomano appunto.[43]

Il rapporto Gulen – Erdogan potrebbe rievocare la rivalità fra Trotsky e Stalin e come sappiamo Trotsky fu cacciato dalla vita politica ed esiliato, per poi essere ucciso in Messico da un agente segreto. 

Poi ho trovato questa descrizione di ucronia: Nazismo turco. E se il Nazismo, anziché in Germania, nascesse in Turchia? Dopotutto i Turchi avevano i loro motivi di rivincita dopo il disastro della Prima Guerra Mondiale, soprattutto se Ataturk non ascende e le punitive condizioni di pace di Sévres restano in vigore. In questo caso il Terzo Reich (in turco “Üçüncü İmparatorluk”) sarà il terzo dopo l’impero bizantino e l’impero ottomano, ed avrà come primo obiettivo la riconquista dei Balcani e dei territori arabi. L’equivalente dell’Anschluss avverrà nella zona di Trebisonda, teoricamente in mano agli armeni ma di fatto abitata quasi solo da turchi, per via del noto genocidio. Ci sarà poi l’annessione di parte della Siria francese (al posto di quella dei Sudeti) e infine l’annessione della zona greca, con la creazione di uno stato fantoccio come la Tracia o la Izmirna. La scintilla della Guerra Mondiale sarà l’invasione dell’Armenia, la spartizione della quale sarà tra le clausole del patto di non aggressione con l’URSS (l’equivalente del patto Molotov-Ribbentrop). Da un lato avremo allora il nuovo Impero Ottomano, la Bulgaria (in funzione antigreca) e l’Italia (fedele al suo storico alleato e con grandi interessi in Turchia) e, dall’altro Gran Bretagna, Francia, Commonweath, Grecia, Armenia e paesi arabi. Difficile da definire la linea politica degli altri paesi europei: la Repubblica di Weimar resterà probabilmente fuori dal conflitto; Francisco Franco è ideologicamente vicino a Mussolini e ai Turchi, ma probabilmente anch’egli rimarrà neutrale come nella nostra Timeline; l’Ungheria non è in una posizione chiave e potrebbe scatenare una guerra contro la Romania per la Transilvania; la Jugoslavia rischia di essere la prossima preda della Grande Turchia; la Polonia potrebbe entrare a fianco degli Alleati temendo un attacco sovietico; la Finlandia non entra nell’Asse, non essendoci nessuna guerra di Continuazione. Ma la Turchia poi attaccherà l’URSS come ha fatto la Germania nazista, rivendicando la Crimea e forse addirittura i territori appartenuti all’Orda d’Oro, o preferirà puntare al Nord Africa e al cuore dell’Europa, nel qual caso entrerà in conflitto con la Germania?

Indizi per il vicino futuro?

Molti sui social media indicano il Presidente degli Stati Uniti Trump come ” nuovo Hitler ” per il suo approccio verso il popolo islamico e il suo carattere e commenti controverso/i ma secondo me nel prossimo futuro l’ America incarnerà un solo lato della Germania Nazista: continueranno e si rafforzeranno le limitazioni e l’ ostacolamento alla vita degli Islamici e dei migranti negli Stati Uniti mentre la Turchia, che secondo me sta incanalando in se stessa affluenze derivate da fascismo , nazismo e stalinismo tutte assieme, se la prenderà con i Curdi. Anche il governo Trump potrebbe incanalare alcuni elementi dello Stalinismo se Trump decidesse di sbarazzarsi di elementi governativi ostacolanti licenziando persone a destra e a manca.

Nel 1921 gli Usa ricevevano il massimo storico dell’ influsso migratorio, e poi sono stati imposte limitazioni.

La rivoluzione Russa si potrebbe essere rievocata con le recenti e più imponenti proteste e manifestazioni nell’ America di Trump:

The anti-American, communist-leaning website DisruptJ20.org is openly organizing a popular uprising against the legitimate new administration of the United States of America. January 20, 2017 — Inauguration Day — is being targeted as a day for people to “block, obstruct, disrupt, and do whatever they can to prevent the onslaught that is going to happen with Donald Trump,” said “alt-left” organizer Michael Moore.

The DisruptJ20 website calls on “all people of good conscience to join in disrupting the ceremonies.” A DisruptJ20 tweet, relishing in the kind of delusional paranoia that now typifies the mentally ill left in America, says the effort is being waged to “confront white supremacy” and other “forms of oppression.”

DisruptJ20 is a thinly veiled call for a communist uprising and overthrow of the Trump administration

Così dicono, almeno , anche se io sono scettico riguardo all’ influenza Russa nelle elezioni Statunitensi.

The DisruptJ20 effort is, in reality, a communist uprising and coup attempt being disguised as a “peaceful” protest. Yet even the website describes the effort in military terms, characterizing it as a “bold mobilization against the inauguration of Donald Trump on January 20, 2017.”

Il conflitto in Ucraina ha ricominciato ad accendersi, e anche in passato ce ne era uno.

Quel che ancora non si è rievocato è lo sciopero generale britannico del 1926 e la guerra civile in Cina nel 1927.

La presidenza Usa di Hoover probabilmente è affine a quella di Trump proprio per le caratteristiche speculari dei due presidenti:

One of them is a free trade-wary millionaire and political neophyte who locked up the Republican presidential nomination with promises to make America great and to get the economy firing on all cylinders.

The other is Donald Trump.

Anche Hoover, eletto fra 1928 e 1929 era un milionario e nuovo nella società politica, Repubblicano, con promesse di fare dell’ America un grande paese e stimolare l’ economia.Anche Hoover era un protezionista del settore Trade ( scambi commerciali ).

Poi ho trovato questo: The St. Francis Dam was a curved concrete gravity dam, built to create a large regulating and storage reservoir for the city of Los Angeles, California. The reservoir was an integral part of the city’s Los Angeles Aqueduct water supply infrastructure. It was located in San Francisquito Canyon of the Sierra Pelona Mountains, about 40 miles (64 km) northwest of Downtown Los Angeles, and approximately 10 miles (16 km) north of the present day city of Santa Clarita.

At 11:57PM on March 12, 1928, the dam catastrophically failed, and the resulting flood took the lives of as many as 425 people.[2] The collapse of the St. Francis Dam is considered to be one of the worst American civil engineering disasters of the 20th century and remains the second-greatest loss of life in California’s history, after the 1906 San Francisco earthquake and fire. The disaster marked the end of Mulholland’s career.

Una crisi simile a una diga Californiana è cominciata intorno al 7 Febbraio 2017 con l’ evento di Oroville – Sacramento, cosa che lo farebbe mettere in collegamento con la timeline per l’ 8 Luglio 2018.

12 Marzo 1928 – 7 Febbraio 2017

—– L’ evento ” eschaton ” della decade anni ’20 fu il collasso economico partito da Wall Street nell’ Ottobre del 1929 : sulle timelines ci si deve aspettare una rievocazione di questo in uno di questi 3 giorni: 17 febbraio 2017 – 15 marzo 2017 – 7 aprile 2017.

Da notare che in queste settimane l’ economia sembra essere in ripresa. Negli anni ’20 l’ economia sembrava essere in buone condizioni, a parte per la Germania che viveva ormai in una società iperinflazionata dove i bambini usavano le banconote come dei lego e una banconota non contava più nulla: intorno al 1923 servivano carriolate di denaro per fare la spesa.

E intanto in India dall’ 8 Novembre succede che il denaro usato prima non è più valido, causando tutta una carrellata di problemi e disastri, la situazione è peggiorata nel 2017.

All’inizio di novembre, senza nessun preavviso, il Governo Indiano ha dichiarato le due banconote più diffuse nel paese non più valide, abolendo la validità di oltre l’80% del denaro in circolazione. In mezzo a tutto questo trambusto e  tutta l’indignazione che questa decisione ha provocato, nessuno sembra aver preso atto del ruolo decisivo che ha giocato Washington  in tutto questo. E’ una cosa sorprendente, per il fatto che il ruolo svolto da Washington è stato coperto solo molto superficialmente.

L’8 novembre, il Primo Ministro indiano Narendra Modi ha annunciato che –  con effetto quasi immediato – le due banconote di taglio più grande non potevano più essere utilizzate per i pagamenti . Chi ne fosse stato in possesso avrebbe potuto recuperare il controvalore depositandole su un conto bancario entro un breve periodo di grazia che sarebbe scaduto a fine anno, cosa che molte persone e imprese non sono riuscite a fare, per le lunghe file davanti alle banche. La quantità di denaro che le banche sono state autorizzate a pagare ai singoli clienti è stata fortemente limitata, quasi la metà degli indiani non ha un conto in banca e molti non hanno nemmeno una banca nelle vicinanze. L’economia è in gran parte basata sul contanti. Così, si è verificata una grave carenza di liquidità  e chi ha  sofferto di più, sono stati i più poveri e i più vulnerabili per effetto di queste altre difficoltà per guadagnarsi qualcosa e per riuscire a vivere o per pagarsi beni e servizi essenziali, come cibo, medicine o ospedali. Il   Caos e ogni tipo di imbrogli  hanno dominato tutto il mese di dicembre.

Poi ad un tratto tutto è crollato. Da tanto ci si aspetta una altra ricaduta dell’ economia e inoltre siamo ancora nella finestra temporale di uno dei cicli storici scoperti da me, quello di 87 anni, che oltre a replicare Hoover con Trump, a meno che il 1929 87 anni dopo non si sia realizzato con lo shock della Brexit siamo ancora in tempo per avere una replica di Wall Street 1929 nel 2017.

Nel prossimo articolo analizzerò le prossime rievocazioni relative agli anni ’30, per poi cominciare a parlare della FASE DI RIEVOCAZIONE della GUERRA MONDIALE.