Ed ecco che i corsi e ricorsi storici producono la possibilità del testa a testa Hillary Clinton e Jeb Bush…

18 12 2014

 

In diverse occasioni abbiamo fantasticato su ciò che poteva succedere in futuro negli Stati Uniti, immaginando ipotesi dirompenti e cambio-paradigmatiche poi smentite dai fatti, per esempio ai tempi in cui il “rivoluzionario” Ron Paul si era candidato per la presidenza

https://civiltascomparse.wordpress.com/2011/05/13/fantapolitica-americana-prossima-ventura/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2011/09/10/limpossibile-vittoria-di-ron-paul-alle-presidenziali-del-2012/

e ai tempi del testa a testa elettorale Obama-Romney

https://civiltascomparse.wordpress.com/2012/10/19/fantapolitica-americana-prossima-ventura-addendum/

Ciò che succede negli Stati Uniti – per la precisione nel territorio di Washington-Distretto di Columbia – è importante per ciò che riguarda l’esaurimento spiraliforme della linea spazio temporale della storia occidentecentrica, assieme a ciò che succede nel territorio della City di Londra (e zone limitrofe, Buckingham Palace, per esempio) e a ciò che succede nel territorio della Città del Vaticano.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2014/04/10/prossimamente/

Il resto del mondo (Francia, Germania, Italia, Russia, Medio Oriente, Cina…) è importante, ma non così importante, a meno che ciò che succede in una delle altre zone non influenzi i tre principali centri di potere occidentecentrici: come in una scacchiera, v’è una certa differenza tra il re e la regina, la torre, il cavallo e i pedoni.

Per quanto riguarda le ripetizioni storiche, e l’accelerazione progressiva di queste ripetizioni storiche, in un modo sempre più concentrato e compresso, notiamo con compiacimento la possibilità che alle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 si “sfidino” Hillary Clinton per i democratici e Jeb Bush per i repubblicani.

Sarebbe contemporaneamente una ripetizione del 1992 (George HW Bush e Bill Clinton) e del 2000 (Al Gore e George W Bush)…sembra che siano sempre in giro e si ripetano sempre le stesse marionette del potere USA, pensando anche agli ex sfidanti elettorali (poi perdenti) John Kerry e John Mc Cain, sempre tra i piedi in qualche modo, riciclandosi.





Fantapolitica americana prossima ventura (addendum)

19 10 2012

Nel maggio dello scorso anno avevo profetizzato che i repubblicani USA avrebbero eletto Ron Paul come candidato sfidante di Barack Obama. E quest’ultimo avrebbe perso contro di lui alle elezioni del novembre 2012. Avevo visto questo come il ripetersi ciclico di un modello, a cui avevamo già assistito nel 1990-1991, nelle figure di Boris Eltsin e Mikail Gorbaciov.

La mia idea di un Ron Paul vincitore delle elezioni USA 2012 l’avevo rinnovata qualche mese dopo, in settembre.

Sappiamo che le cose sono andate diversamente. Ron Paul è stato “disarcionato” (in dei modi che hanno ricordato le “elezioni rubate” del 2000) e per sfidare Barack Obama è stato messo Mitt Romney.

Entrambi fanno parte dell’establishment, sono due pupazzi della cosiddetta “élite” che ha per fulcro le banche centrali private dei paesi occidentali, il complesso militare-industriale, organizzazioni religiose, dinastie reali. Dal canto suo, Romney pende ulteriormente dalla parte dei cartelli dell’oligarchia finanziaria internazionale neoiperliberista che ha dominato il mondo da trenta/trentacinque anni a questa parte.

Nell’agosto 1991 Mikail Gorbaciov appariva vittorioso contro la reazione della “vecchia guardia” del Politburo e del KGB che si era opposta alle riforme gorbacioviane con una specie di colpo di stato militare. Ma la vittoria dell’ultimo segretario del PCUS fu di breve durata, perchè, come sappiamo, venne spodestato nel giro di poco tempo dal presidente della Russia Boris Eltsin, il quale fece in modo – assieme ai presidenti di Ucraina e Kazakhistan – di smantellare la stessa URSS con un tratto di penna che venne reso effettivo alla fine dello stesso anno.

Vedendo la candidatura di Mitt Romney –  sostenuta dall’oligarchia finanziaria globale più conservatrice e retriva – come un alter ego della reazione golpista dei quadri conservatori in URSS nell’agosto 1991, e la possibile vittoria di Obama come una vittoria della parte più riformista del globalismo finanziario che ha per perno la BCE e la Federal – l’euro e il dollaro – possiamo immaginare quella di Obama come una vittoria di Pirro, la quale potrebbe sgonfiarsi presto, in seguito, per esempio, a un’azione di polizia internazionale (di cui si vocifera da diversi mesi) che mostri platealmente la corruzione intrinseca, e quindi l’illegalità, dell’attuale architettura monetaria transatlantica sulla quale si basa, tra l’altro il potere militare occidentale.

Quindi verrebbe invalidato il risultato delle elezioni con la Federal Reserve (che finanzia entrambi i candidati) messa sotto arresto e il “vittorioso” Obama sarebbe costretto a gettare la spugna nella situazione di emergenza che si verrebbe a creare. In tale scenario verrebbe smantellato il sistema corporativo USA (guidato dal cartello bancario privato) in vigore dal 1913, e ripristinata la Repubblica costituzionale del 1776, togliendo tutte le leggi anticostituzionali fatte dalle corporation, tra cui il famigerato Patriot act, un pacchetto di leggi restrittive e liberticide promulgate nel 2001 con la scusa della “guerra al terrorismo.”

Quindi, per fare un parallelismo tra gli avvenimenti dell’agosto 1991 che risuonano ciclologicamente con quelli del novembre 2012:

reazione dei conservatori del sistema 1991 (colpo di stato degli antiriformisti URSS) reazione dei conservatori del sistema 2012 (candidatura di Mitt Romney)
riformismo del sistema apparentemente vittorioso 1991 (Mikail Gorbaciov) riformismo del sistema apparentemente vittorioso 2012 (Barack Obama)
Capi provenienti dal sistema contro il sistema stesso 1991 (Boris Eltsin, Victor Chernomirdyn, economisti liberali) Capi provenienti dal sistema contro il sistema stesso 2012 (Ron Paul, Dennis Kucinich, guardia repubblicana, Oath keeper)
esito 1991 (smantellamento dell’URSS, che durava dal 1917) esito 2012 (smantellamento del sistema corporativo con a capo la Federal Reserve, che durava dal 1913)