
In questo post voglio cimentarmi a fare un po’ il “Loren Coleman italiano.” Qui il suo blog (copycateffect.blogspot.com), il quale però è ormai da un po’ che non viene più aggiornato.


Nel dialetto romano esiste una parola, entrata anche nell’uso comune dell’italiano, che ha una storia molto curiosa: si tratta di una storia che inizia negli anni Settanta, con un film che all’epoca passò quasi inosservato ma che anni dopo, nei Novanta, diventerà un vero e proprio cult. La pellicola in questione è “Febbre da cavallo” e la parola è, naturalmente, “mandrakata”: ecco qual è la sua origine e il suo significato.
Definita come una “trovata ingegnosa che permette di risolvere una situazione difficile”, la mandrakata ha assunto anche il significato di “furbata” e “imbroglio”. Ha insomma una connotazione non del tutto positiva, anche se il carattere goliardico che sta alla base del suo significato la rende utilizzabile in svariate situazioni, anche diverse da quella di origine. Ma se la “mandrakata” è la furbata per eccellenza, chi è “mandrake”, il suo autore?
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La storia di questa parola è legata in modo indissolubile al film, che inizialmente non ebbe il successo sperato. Al cinema la pellicola non funzionò ma negli anni Novanta, quando il film iniziò ad essere trasmesso in tv, esso diventò un vero e proprio cult: nella storia c’è la romanità più autentica e scanzonata e poi, come disse anche Proietti, “fa ridere”. Le “mandrakate” dei suoi protagonisti sono divenute talmente famose da permettere la produzione di un sequel, uscito nel 2002, ma soprattutto da far entrare questa parola nel nostro vocabolario quotidiano.
Mandrake, il personaggio di Lee Falk
Ma chi è Mandrake? A sua volta, il soprannome del personaggio di Proietti nasce da un’ispirazione che viene dal mondo dei fumetti: si tratta infatti del nome del mago ideato da Lee Falk e disegnato da Phil Davis, divenuto celebre negli Stati Uniti a partire dagli anni Trenta e successivamente giunto anche da noi. Già con questo personaggio il vocabolario italiano si era arricchito di numerosi modi di dire a lui ispirati: “non sono mica Mandrake”, ovvero l’impossibilità di fare qualcosa, era già nota, ma fu solo con Proietti che questo personaggio divenne autenticamente romano.continua su: https://roma.fanpage.it/mandrakata-lorigine-cinematografica-e-il-significato-della-parola-in-dialetto-romanesco/
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