Testimoniare fuori tempo massimo (Walter Siti nel 2019)

6 08 2021

Inizio questo testo ricordando la sensazione di disagio nel vedere, dentro a quello studio televisivo, dentro a uno di quei “talk show”, che l’unico individuo a non avere una faccia da culo era Walter Siti.
Gli altri invitati: avevano in faccia ciò che ora mi viene di definire “pragmatismo cinico-nichilista”.
Volevo scriverlo come commento, ma poi ho pensato fosse meglio di no.

Al di là di questo, quella conferenza del professor Siti alla cattedra, invitato da un’allieva se ho capito bene, è riuscita a mettermi in crisi.

Come al solito, i grandi nomi della letteratura mi mettono a disagio, soprattutto se vengono citati con nonchalance, quindi quelle loro citazioni non mi vedono coinvolto. So che Dostoevskji non l’ho mai letto e non lo leggerò mai. Eppure non mi sento affatto un barbaro ignorante anche se, sapendo ciò che non ho mai letto e non leggerò mai, qualcuno potrebbe giudicarmi come tale.

Poteva anche essere un obiettivo di quella conferenza quello di mettere in crisi. Nonostante le mie idiosincrasie verso la grande letteratura, coi suoi ‘nomi storici’ (e quindi il non riuscire proprio a essere in sintonia con il background culturale di Walter Siti), i suoi timori, nella seconda parte della sua prolusione, erano anche i miei.
Le sue critiche – più o meno velate – all’ “industria delle lettere” attuale erano anche le mie.

Però, ecco, una cosa su cui il professore non si è soffermato (forse perché non c’era tempo a disposizione?) è il fatto che, lo si voglia o no, il pensiero reticolare iper-testuale ha scompaginato tutto, così com’era ben annunciato, per dire, nel 1993-1994, quando – liceale da strapazzo ancora più sprovveduto e inadeguato di quanto (non) lo sia adesso – avevo timore di quelle cose là che ho detto prima, le quali si sarebbero dispiegate sempre di più nel trentennio successivo.
E tutte le piccinerie delle case editrici (nonostante “volessero fare le cose in grande”), da allora in poi, ci sono state perché, mi viene da dire ora, si sono accoppiate due dinamiche: le leggi del mercato e del marketing (il “far quadrare i conti”, il “far fruttare il capitale investito dagli azionisti”) e la scimmiottatura della storia letteraria del passato.
Anzi, più che della storia letteraria del passato, delle PRATICHE e dei MEZZI della storia letteraria del passato (recente, naturalmente.) Quindi l’IPO-TESTO su carta, con nome dell’autore e titolo. Inserito in una ben determinata Storia da tutti condivisa.
Va dunque distinta l’ALIENAZIONE generata dai paletti messi dalle leggi di marketing per ostacolare la creatività anarchica dalla fissazione con la letteratura del passato, fatta di ipo-testi non multimediali, inscritta in un discorso storico.

La letteratura che ha in mente il prof. Walter Siti, quella tradizionale, è, si libera, ambigua e fatta per non arruffianarsi il pubblico utilizzando le strategie e le tattiche di marketing delle case editrici guidate dagli editor, però, nello stesso momento, come ho detto, è indubbio che Siti la veda come IPO-TESTO, come HORTUS CONCLUSUS, agganciato alla storia della letteratura precedente.
Anche le migliaia e migliaia e migliaia di pagine del (citato in casi come questi) Marcel Proust, sono comunque un ipo-testo e non un iper-testo.

Se si abbatte in qualche modo l’alienazione dovuta alla prigione delle leggi del mercato capitalista e del marketing correlato, penso si sia risolto praticamente tutto ciò che riguarda la mancanza di libera creatività anarchica nell’arte, nella letteratura, nel cinema e persino nello sport e nei videogiochi.





Meditazione sul futuro – memorie controcorrente

30 11 2020
Psychology and Retrocausality: How the Future Determines Love, Memory,  Evolution, Learning, Depression, Death, and What It Means to Be Human:  Hatala, Mark: 9781933167572: Amazon.com: Books

Vivo in un mondo impossibile, dove la fisica quantistica ci ha rivelato che il futuro esiste e influenza il presente e il passato. Io ricordo il futuro, ma non posso dirlo a nessuno, non posso parlarne con nessuno. La mia vita, presto, nel 2022, andrà incontro al suo futuro. Sarà più che altro una sorta di ritorno a casa. Io so che tutto ha una ragione e una tempistica, ma spesso ho l’ impressione di vivere in una specie di “dimensione parallela”, dove la vita mi ha portato ad avere esperienza di situazioni che hanno una certa affinità con altre determinate situazioni, una specie di evento cosmico, che mi ha allontanato dalla vita che mi sarebbe dovuta appartenere, ma facendomi vivere una specie di “realtà alternativa” come premio di consolazione. La verità vera è che io arriverò in quel “piccolo mondo” e prenderò un ruolo che forse non mi appartiene. Sono undici anni che continuo a sognare scene e scenari che appartengono a quel “piccolo mondo”, e solo di recente ho scoperto che una frazione di quel mondo si trova a breve distanza da casa mia. Questo futuro ha riverberato e sta ancora riverberando, raggiungendo il mio passato remoto, influenzando le mie invenzioni infantili, il mio immaginario, i miei rituali fantasiosi, interferendo con i miei sogni notturni. Quella scoperta, il 27 agosto 2013, ha cambiato la mia vita. Ho sognato una persona che non esisteva. Sei e cinque anni prima che nascesse. La madre pensa di essere stata la prima ad essere consapevole della sua esistenza. Ma la verità è che è stata una persona a lei sconosciuta a vederla per primo. A pensarla per primo. A immaginare questa bambina, indovinando il nome, la stagione di nascita, la zona dove è nata, l’ aspetto fisico. Ho fatto nascere quella bambina per tutta la mia infanzia, per anni, mentre con mio fratello giocavo al dottore, dove il rituale fisso era la nascita di quella bambina. Il 4 aprile 2017 ho sognato una ragazza, dall’ aspetto vago e offuscato, che non ho riconosciuto, che mi ha mostrato un test di gravidanza positivo. Che cosa è successo, 9 mesi dopo, in quel “piccolo mondo” con cui sono in contatto onirico? La nascita della seconda bambina. Ora sto avendo frequenti sogni ricorrenti su due gemelli identici, che ho già visto nel 2008. E poi è arrivato il 2019 e ho conosciuto questa altra ragazza, dieci anni in meno di lei, stesso nome, stessa regione di origine, stessa scuola superiore frequentata, una sua versione alternativa, e sono piombato nella sua vita come lei è piombata nella mia, ed è diventata una protagonista. Ha affrontato un lutto e io ero accanto a lei. Ho visto il mio – nostro futuro tramite lei e la sua esperienza. Ho provato sentimenti forti all’ epoca, per questa ragazza. Una sensazione di “casa”, una sensazione di importanza. Ma so anche che nel mio futuro ci sarà o ci dovrebbe essere (nel presente) una altra ragazza simile a lei. Nel 2022 arriverò a ripercorrere quanto è successo nel 2019, in un modo alternativo ma analogo, e all’ improvviso mi ritroverò a fare da rimpiazzo, a continuare un ruolo, erediterò una parte di questo “piccolo mondo”. A volte ci penso con fiducia, anticipazione, cerco di vedere il lato positivo, mi dà speranza che nonostante tutto la mia vita potrà cambiare, ma altre volte mi rendo conto che succederà anche qualcosa che non posso impedire perché non ho informazioni sufficienti e perché la natura della situazione stessa mi impedirà di provare a cambiare il verso delle cose. Mi domando se avrei preferito non sapere niente e vivere nel mio mondo inconsapevole, senza sapere a cosa andavo incontro. Ma dentro di me ho sempre anticipato un po’ il futuro, senza andare nei dettagli, ma avevo sempre dei sentori abbastanza specifici, nonostante tutto. Con il senno di poi, mi rendo conto che gran parte di quel che ho vissuto era prevedibile, con molta immaginazione e intuito e capacità di collegare i puntini. Potrò mai esprimere liberamente questi miei pensieri, queste mie meditazioni, queste reazioni anticipate? Oppure, persino quando tutto si sarà concretizzato, dovrò celare tutto l’ immaginario che mi ha portato lungo quel percorso? Un sentiero nebuloso, dove il traguardo appare sempre più nitido, ma il viaggio appare anche inspiegabile e incomprensibile, perché quel “piccolo mondo” mi è apparentemente completamente inaccessibile, eppure diverse volte, quando ero immerso nella percezione onirica, ero in grado di raggiungerlo.

Questa inaccessibilità mi dà un po’ il tormento, perché mi costringe a mettere in dubbio tutte queste anticipazioni. Questa cosa sembra non avere senso, a livello superficiale, a livello oggettivo non ha ragione di esistere.

Eppure, io so che risponderebbe a molte delle mie domande e darebbe un significato a molti fenomeni del mio passato. Tutta la mia vita sembra essere un viaggio, un training psichico per ciò che sta arrivando.

Vivo in un mondo che non sembra fornirmi grandi speranze, dove il tempo sembra essersi fermato, anzi, sta tornando indietro, il progresso che dovrebbe esserci non avanza.

Una situazione apparentemente fatta apposta per rendere questa enorme aspettativa molto irrealistica.

Eppure quelle percezioni sono lì che mi pungolano, mi ricordano che gli scenari della mia vita spesso sono radicalmente cambiati, e che la mia vita segue percorsi strani e contradditori, e che la mia vita è altamente anomala e quindi mi ricorda che ancora una volta andrò controcorrente.

E un giorno mi ritroverò a mangiare assieme a loro, e all’ improvviso dirò quelle parole: “vi ho sognato per anni senza sapere esattamente perché”.

Purtroppo non posso condividere questi pensieri con i miei genitori, preparare anche loro, in un certo senso. Loro non credono in queste cose. Ma io lo so che rimarrò sempre un incompreso e forse un giorno remoto qualcuno troverà i miei pensieri e le mie ricerche e mi studierà come un erede psicologico di Proust, l’ analizzatore del tempo.  





Riflessioni e sincromisticismo personale

15 10 2019

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Dentro di me non c’è una identità precisa. E’ per questo che posso comprendere così bene l’ Individualismo Sequenziale Aperto, sembra una teoria tirata fuori dal cappello di un mago per dare finalmente una risposta alla mia identificazione personale con tutto il mondo.

 

Questa è una specie di parentesi semi – conclusiva sulla storia della mia vita finora, 29 anni raccontati in precedenti articoli

Sì, lo ammetto, sono stato un “bambino paranormale” 😉

Con il senno di adesso, mi rendo conto di aver ragionato “fuori dal tempo”, fuori dalla mia epoca, vivendo sia da “colui che fa esperienza” sia studiando da un punto di vista esterno e oggettivo “self – made” per tutta la vita.  

Quando ho incontrato il concetto di “retro – attività”, di interazione e interferenza del futuro con il passato, l’ ho subito padroneggiato perché nel mio intimo lo conoscevo già.

(Sono il co – autore di questo blog . Sono stato concepito nel 1989, e in origine dovevo essere un gemello, ma l’ altro embrione non si è sviluppato abbastanza.) Sapevo di essere stato concepito come gemello, prima ancora di leggerne la conferma a 23 anni.

(mio nonno mio omonimo è scomparso 105 giorni dopo la mia nascita. ) Ho vissuto come inconsapevole della mia mortalità fino a qualche anno fa, anche se ho ricevuto il nome di un nonno morente, anche se, secondo un ramo sconosciuto dello studio astrologico, il fatto che mio nonno sia morto diversi mesi dopo la mia nascita, potrebbe avermi fornito le “circostanze sincroniche” per vivere 105 anni, dato che lui è morto 105 giorni dopo la mia nascita. Il fatto che vivo a contatto costante con persone più giovani, lo vedo come una “anteprima concettuale” di ciò che potrei ritrovarmi ad affrontare se diventerò davvero così anziano. Da bambino fantasticavo ( o meglio, “mi sintonizzavo su metaforiche frequenze” ) sulla vita adulta, ma da diversi anni sono tornato indietro, e mi sento sempre giovane dentro di me. La mia mente è nel pieno dell’ attività, fluida e scalpitante, arricchita da visualizzazioni mentali spesso nitide come film, nitide come la vita reale.

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Potrei essere l’ unica persona al mondo che ha un modello di pensiero come il mio, che tiene in conto delle ciclicità e della – minuziosissima pianificazione – insita nella vita di tutte le persone, al contrario della maggioranza che crede di vivere in balia del caso, mentre invece, il mio motto dice, “La vita non esce mai dal copione”. Se esiste Dio, noi siamo i suoi personaggi, se come dice la teoria dell’ Universo Mentale e dell’ Individualismo Aperto, io sono Dio, allora sto interpretando un ruolo, in una vita pianificata come un romanzo, dove ogni cosa che accade doveva accadere da sempre, e dove ogni cosa che accade rientra nei parametri. E’ quindi questione di adattarsi ad una sorta di solipsismo sociale, dove riconosci che tutto il panorama che ti ritrovi davanti fa parte di te, e dove ti rendi conto che ogni esperienza ti appartiene e ti trasmette qualcosa, che è confezionata apposta per te. 

https://it.wikipedia.org/wiki/Marcel_Proust

Risultato immagine per Marcel Proust

A volte ho la sensazione di somigliare un po’ al Marcel Proust, in versione 21esimo secolo. Dentro di me c’è questa passione solipsistica per l’ analisi oggettiva della mia vita, il desiderio di essere studiato (da me stesso) come modello di individuo e come archetipo. Ho sempre saputo di essere completamente diverso dalle altre persone, e allo stesso tempo, di essere percepito come noioso e poco significativo. Di sicuro non voglio essere identificato con il mal di vivere patologico che ha afflitto e continua ad affliggere un sacco di persone. Mi fido del mio pensiero. Ammiro le capacità analitiche della mia mente. Vorrei cambiare ogni cosa, ma mantenere la mia mente così come è.

Il mal di vivere patologico deriva dall’ associazione con un sistema predatorio e crudele fornito dal nichilismo meccanicista ottocentesco. Glorifichiamo quella psicosi assetata di sangue che è stata la Rivoluzione Francese, l’ evento che ci ha liberati tutti dalle catene della spiritualità per farci entrare in un mondo di bestie illuminate. Gli antichi ci erano superiori in tutto.

(Imparai a leggere con Topolino, e non ho MAI smesso di comprarlo e di leggerlo, ne possiedo quindi almeno un migliaio, non ho mai mancato un numero finora. ) A questo punto della mia vita, rimango sempre indietro con la lettura, ma nei momenti di ispirazione ho sempre voglia di tornare a focalizzarmi su Topolino, che io identifico con la mia infanzia ( una infanzia vera e pura, incontaminata per almeno 10 anni dalle brutture del mondo ). Secondo me, se Dio non avesse voluto disperdersi e frammentarsi in un gioco di ruolo in soggettiva come si ritrova ad esistere il nostro mondo, sarebbe stata una buona idea inventare un mondo che funziona come nei fumetti.

Con il tempo mi sono reso conto che i due fratelli, ragazzi grandi, con i quali trascorrevo il tempo a casa della zia, nei miei pensieri e remoti ricordi, erano diventate ” figure mitologiche “, in qualche modo non potevo arrivarci, non potevo percepirlo, ma mi mancavano e il distacco fu percepito intensamente, attraverso il tempo. ) La mia vita si è sempre divisa in – scompartimenti -. C’è un intero sistema di esistenze mentali che di fatto non esistono se non dentro di me, e che sono completamente intangibili a chiunque altro, sono caratteristiche che mi appartengono che si ripiegano su loro stesse. C’è la mia persona come viene percepita dentro casa, la mia persona come viene percepita all’ esterno, agli occhi della gente, e c’è la mia persona come viene percepita dal mio onnipresente osservatore esterno intangibile, e poi ci sono universi visuali che solo io percepisco.

(Cominciai a frequentare il corso di nuoto al centro dove lavoro ora) Da bambino raccontavo il mio futuro. Dicevo di avere 28 anni e sapevo già che cosa avrei fatto arrivato a questo punto della mia vita. Avevo due amici immaginari, che impersonavo come un perfetto attore, assieme a mio fratello, ed erano un maschio e una femmina, e vivevano in una città divisa in due sezioni (sono sempre stato minuzioso e attento ai dettagli, pur se immerso nella nebulosità della immaginazione) che successivamente, arrivato a qualche settimana da compiere 28 anni, ho scoperto che esiste, ed è localizzata a Curacao, Willemstad. Ho fatto una mia ricerca personale, e ho scoperto che esiste un locale ristorante che si chiama come uno dei miei personaggi immaginari, e sono arrivato fino a fingere di stare cercando informazioni su due persone, un maschio e una femmina, che ho scoperto essere fratello e sorella. Non sono mai andato fino in fondo, non ho mai comunicato con loro, ma mi chiedo se non sono stato in comunicazione quantistico – telepatica con loro, impersonando due persone realmente esistenti?

(Giocavamo sempre al medico, facendo finta che la donna fosse un peluche gigante di orso polare, e la aiutavamo a far nascere sempre la stessa figlia, che chiamavo Giulia, come un rituale. Le mie storie erano molto dettagliate, e vivevano in una città dettagliata.) Il paranormale e il mistero ha sempre fatto parte della mia vita. Che cosa stavo realmente producendo, quando arrivava l’ ora di far nascere Giulia? Che cosa doveva rappresentare quel rituale? Nel 2007 iniziai persino a sognarla, ed è stato il motivo che mi ha spinto ad interessarmi sull’ ancora misterioso e nebuloso mistero dell’ onirica. Sono stato persino sognato assieme a questa bambina. L’ ho vista nei sogni, da bambina piccola, ho compreso che era nata d’ estate come la Giulia immaginaria, l’ ho vista da bambina più grande, era bionda e aveva i capelli lunghi.

Credo che la sua figura rappresenti un riverbero del futuro remoto, che in questo mondo senza passato e senza futuro, ha prodotto il mio rituale, come dispersione di segnale, come focalizzazione quantistica. In un certo senso, ritengo che sia una persona reale, e che un giorno arriverò alla piena comprensione di questo mistero, che si allaccia alla – saga onirica – che mi ha reso testimone di un mistero senza risposte, dal 2009 al 2014 circa. Quando sarà arrivato il momento per la grande manifestazione nella realtà, questa rivelazione diventerà il mio Eschaton personale, un po’, come dire, “La Grande Risposta”.

AbullyPsychosis

Quest’ anno, un sogno di 11 anni prima si è parzialmente avverato. Le preoccupazioni a riguardo che avevo nel settembre 2008 si sono manifestate in aprile 2019, nella realtà.  

Ho sempre pensato, anche quando non lo pensavo in modo esplicito e comprensibile anche a me stesso, che prima o poi avrò a che fare con almeno un figlio non mio. Un figlio non biologico.

(Questo fu l’ anno dove ho fatto amicizia con il mio vicino di casa, e con il mio amico storico, con il quale sono amico e in contatto costante ancora adesso. )La mia amicizia con lui è sempre stata come quella fra Topolino e Pippo. Io ero quello che si affidava al misticismo, come se lo conoscessi tanto quanto le mie tasche, proprio come Pippo, che sa sempre verso dove orientarsi anche nel suo apparente caos esistenziale. Lui è una persona che ha sempre dato molta sicurezza, con lui ci si sente in una botte di ferro, ho sempre identificato la sua vita come quella perfetta, con pochissimi incidenti di percorso, lui che ha trovato la ragazza della sua vita da adolescente, l’ ha sposata e ha avuto un figlio, e io, che vivo ancora con i miei genitori, e che non ho una ragazza dall’ età di 16 anni. Lui che ha scelto medicina, e io che ho scelto il sincromisticismo da blogger ;). 

( Ma la mia vita erano gli Animorphs, all’ epoca. Ho collezionato fino al 2002 ben 52 libri della serie. Letture sofisticate per la mia età, storie mature, di guerra e conflitti interiori. La base di tutte le mie future storie, personaggi vivi che erano come migliori amici. ) Ho sempre assistito alla manifestazione dell’ immaginario nel reale, e i protagonisti degli Animorphs li ho incontrati nella vita reale, attraverso modelli di archetipi che la mia tendenza all’ identificazione di patterns non poteva mancare di riconoscere. Ho riletto la saga innumerevoli volte, sovrapponendo mentalmente persone reali ai personaggi dei libri. Ho vissuto intere dimensioni parallele della stessa sagaChiunque ha perso di vista gli Animorphs, ha mancato di conoscere quelli che io ritengo i personaggi più realistici che io abbia mai incontrato in letteratura, forse perché quei libri erano sempre arricchiti dal punto di vista del racconto in soggettiva e della riflessione interiore, così che quei personaggi diventavano vivi.

In quei libri, e anche nelle varie serie televisive dei Digimon che guardavo c’ era la simbologia della vita di gruppo, una cosa che mi era estranea fino a quando non ho compiuto 24 anni e sono entrato in una nuova era della mia esistenza sociale. Io ero uno che viveva concentrandosi su una persona alla volta.

( Il mio amico provò a dare una festicciola in casa sua, ma avvenne un episodio, dove l’ altro nostro amico era diventato super invidioso e super arrabbiato, perché io avevo portato un libro di indovinelli e lui credo non riusciva a indovinare, e tirò giù una sfuriata memorabile, che rimase impressa nella mia psiche, ma forse non era quell’ evento drammatico che io ricordavo con memorie distorte. Forse era solo una sfuriata da bambino, ma particolarmente intensa, e ci furono discussioni fra famiglie, e questo me lo ricordo. ) Ecco un episodio archetipico che si sarebbe presentato di nuovo in forma diversa, con protagonisti diversi, nel corso della mia vita futura, ed ecco che questo episodio, da un punto di vista oggettivo e onnisciente o almeno futur – sciente, diventa – la scena madre – . Ma si sa che in un contesto di mondo precognitivo, la scena prima è sempre un amalgamo, un impasto di scene del futuro, una dimensione dove l’ inizio è la fine e la fine è l’ inizio.

( I miei compagni erano molto più “maturi” di me, io ero un bambino vero e fantasioso. Loro usavano già parole da adulti che io non mi azzardavo a usare, mai. ) Ecco che qui si rivela il mio status di – Outsider – … fino ai 21 anni sono stato una specie di puritano represso, perché sono maturato tardi, e con l’ idea che trasgredire in qualsiasi contesto e modalità era – faccenda d’ altri – anche se dentro di me ribollivano atmosfere quasi Kinghiane – ed ecco perché uno scrittore come Stephen King è stato poi capace di catturarmi così profondamente ( d’ altro canto, in effetti, io leggevo spesso I Piccoli Brividi, e d’estate mi capitava di essere inevitabilmente attratto dalle immagini forti di Dylan Dog, quindi anche qui il tema dell’ anticipazione ha messo radici robuste – , in un contrasto impensabile fra il buio e la luce. Ma dai 21 anni in poi sono diventato “una persona normale” e ormai quell’ adolescenza puritana mi è completamente estranea.

(Poi l’ 11 SETTEMBRE arrivò come un ciclone …rimanemmo a guardare la tv tutto il giorno. Mia madre lasciò una pagina vuota sul suo diario di quell’ anno, per la prima volta da quando aveva cominciato a scriverli. Mi ricordo una conversazione, lunga anche, che ebbi con il mio migliore amico, al telefono, sull’ 11 settembre. ) Ed ecco qui da dove si origina – giunge il traguardo, la mia attenzione verso il mondo mass mediatico e della Storia in divenire, l’ aver vissuto, in una età così fondamentale come l’ undicesimo anno di vita, l’ impatto immaginifico dell’ 11 settembre, un – mini Eschaton – che avrebbe poi dato luogo ad una nuova classificazione di eventi. C’ erano i giorni belli, portatori di belle notizie, c’ erano i giorni no, quelli che proprio non riusciva ad andarti bene niente, e poi c’ erano gli 11 settembre(s), quei giorni cruciali.

Una cappa oscura, un temporale si era soffermato temporaneamente sulla mia vita, nel mio undicesimo anno. La conoscenza del male è avvenuta attraverso l’ attenzione mediatica data dall’ omicidio perpetrato da Erika e Omar di una madre e di un bambino della mia età (ucciso barbaramente in una vasca da bagno con la musica a palla a coprire le sue urla), e dall’ attacco terroristico dalle conseguenze planetarie. Queste storie reali di crimini mi riempivano di odio, quando ero diventato un po’ più grande, il mio senso della giustizia era feroce, mi immaginavo assassini che venivano immersi in una vasca piena di piranha.

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(Da “creatore di mondi” in questa fase della mia vita sono diventato scrittore occasionale, e la mia fantasia è ancora attiva. ) Ho cominciato a scrivere da giovane, ma non sono ancora sicuro di possedere la costanza e lo stile di vita adatto per trasformare tutto ciò in una carriera. Temo che il mio modo di vivere il mondo che mi circonda risulti incomprensibile, perché effettivamente è così profondamente personalizzato.

(Le mie letture si sono concentrate sui libri di testo scolastici. ) Nonostante io abbia passato l’ adolescenza chino sui libri, la conoscenza vera e propria, e le passioni per la Storia e la Filosofia sono venute dopo, solo in tempi recenti. Se potessi tornare a scuola con la mentalità di adesso, pur avendo rinunciato all’ Università per ben due volte, probabilmente potrei cambiare tutti quei voti mediocri.

(in primavera ho cominciato ad appassionarmi di una serie tv americana su una famiglia ( 7th Heaven ) che mi ha appassionato per 4 anni.) Perdonatemi se vi dico che ho passato l’ adolescenza a guardare sceneggiati alla televisione, quando ora ne ho quasi dimenticato l’ esistenza, di quell’ apparecchio …però, pur essendo basato quel programma sul modello di vita della famiglia americana protestante, mi ha insegnato molto. Ero una specie di fanatico, all’ epoca. Peggio di una ragazzina, accidenti ;). Così concentrato sulla scuola come ero, con una scarsa vita sociale, pensavo che il fulcro della vita fosse la famiglia, quando ormai ho abbandonato quasi del tutto quel modo di pensare, e ritengo la costruzione di una vita sociale fondamentale.

( Per i primi mesi ero stato soprannominato “il silenzioso”. I cambiamenti non erano il mio forte. ) Ero il tipico compagno di classe da tappezzeria, non parlavo, possedevo un diario pieno di codici misteriosi e piccoli segreti, chiacchierato e discusso come se fosse una specie di reperto extraterrestre, e non andavo in bagno. Al primo anno sono passato inosservato, quasi disdegnando io stesso i miei coetanei, per osservare e dare attenzione a quelli più grandi. Poi all’ ultimo anno mi sono ritrovato inspiegabilmente come (fallito) rappresentante di classe e protagonista di una love story senza futuro. Una vicenda degna di Quelli dell’ Intervallo, la sitcom televisiva.

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(Avevo due migliori amiche, ma con l’ altra nuova c’ erano solo conversazioni al telefono e messaggi. … Con la mia amica platonica, invece, questo fu l’ anno più intimo. Andavo spesso a passare i pomeriggi a casa sua. ) Con l’ universo femminile ho sempre avuto un rapporto complicato. Sono come intrappolato in una confezione brutta e ingannevole. Una voce sgradevole, capelli scombinati, difetti ovunque, e una scomoda introversione, che però negli anni si è evoluta e adattata alle esigenze del momento. In sostanza, però, il mio archivio di conoscenze femminili è sempre stato di occasioni mancate e personalità controverse ed episodi imbarazzanti e spiacevoli.

per una “casualità” durante i miei giri in libreria, comincio ad appassionarmi all’ astrologia, dapprima superficialmente, ma poi, una volta compresa la versione professionale, questa passione non mi ha mai più lasciato. ) Ed ecco il mio primo incontro con il pianeta delle sincronicità, essendo questo concetto la base ultima della Astrologia. Per la mia famiglia era un interesse inspiegabile, una specie di incidente imbarazzante. A me ha fornito una occasione di approfondimento psicologico che mi ha aiutato a conoscere le basi psicologiche delle persone prima di verificarle nella realtà.

(Nel 2006 * in gennaio partecipai ad una festa doppia di compleanno fuori città, e il mio migliore amico mi raccomandava di non azzardarmi a bere alcolici, ma poteva stare tranquillo, perché ero letteralmente un puritano all’ epoca. Quella festa mi rimase molto impressa. Ci fu un compagno che si fece tutte le ragazze, e io osservavo con invidia. Io facevo da tappezzeria e lui era il più spigliato della classe.) Questo è stato un raro caso di anticipazione del futuro. Non avrei più vissuto esperienze del genere fino al 2015, quindi fino ai 25 anni.

(Conobbi una amica di penna sul forum dedicato alla serie tv americana. Curiosamente aprii all’ epoca un sito dedicato assieme ad una misteriosa amica di Malta, ( una di tre gemelle ) e durò per molto tempo.) Ed ecco che ancora una volta, nascosta nell’ ombra, vi è una anticipazione del mio ruolo nel mondo online.

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( *E’ stato a partire da quest’ anno, che durante i miei giri in bicicletta meditativi, da solo, ho cominciato a fare giochi mentali di “channeling” cercando di evocare un’ altra personalità da sovrapporre alla mia, senza alcuna influenza sulla realtà dei fatti. Ho sempre voluto essere una persona diversa da come sono veramente. ) Ancora una testimonianza della scissione fra il mio panorama mentale e visualizzato, e quello reale e quotidiano.

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Penso che quegli esperimenti di visualizzazione mentale fossero una sintonizzazione con il futuro, perché le due immagini di cui sopra mi mostrano esattamente il genere di persona sulla quale mi focalizzavo da adolescente. Lo chiamavo – Dennis -, e loro sono Dimi e David. Ma fondamentalmente ritengo che l’ immaginario dell’ epoca attingesse dal futuro remoto e individuale, a confronto con un mio amico di questa epoca della mia vita, iniziata nel 2014.

( Quell’ anno al grest conobbi il mio primo “pseudofratello” ) Ecco che qui, nel 2007, ritroviamo ancora una volta una vera e propria anticipazione dell’ ecosistema sociale che avrebbe costituito il mio futuro, a partire dal 2010. Tutte le persone che conosco, che noi tutti conosciamo, sono allacciate fra di loro in modi che a loro non saranno mai tangibili, siamo tutti archetipi, siamo tutti rimpiazzi, evocazioni di precedenti, e anticipazioni del futuro, io lo sono per altri, come loro lo sono per me. Questa è una altra legge della mia vita, la ripetizione frattale di esperienze attraverso personaggi concatenati fra di loro. Il concetto di pseudofratello avrebbe assunto connotati veramente letterali nella mini epoca 2011 – 2013, periodo nel quale ho messo da parte la mia vita per inglobarmi in un’ altra saga. Da protagonista del mio mondo sono diventato per un lungo periodo la principale guest star di un altro personaggio. Colui che ha creato questa ambientazione e la mia storia, ha come per dire, prestato i diritti d’ autore ad un altro copione, un altro regista, producendo quindi una parentesi anomala ma allo stesso tempo assolutamente rientrante nei miei parametri caratteriali, e potenziale anticipazione di un futuro recentemente vissuto e / o ancora da vivere attraverso modalità imprevedibili e ignote.

Una altra regola fondamentale: tutti, ma proprio tutti, tornano prima o poi. A parte quelli che si trasferiscono lontano, o che per stile di vita hanno deciso di allontanarsi dal mio contesto personale, decidendo di dedicarsi ad altro. La vita sociale è davvero come un albergo, c’è chi viene solo per una breve visita, chi si sofferma per anni, chi viene approfondito solo in seguito, e chi invece rimane e si trasforma davanti ai tuoi occhi, in anni di cambiamenti.

( Ricordo pochissimo i primi mesi a scuola, invece in autunno mi ricordo che ebbi il primo dei miei ricorrenti attacchi di panico ) Il 2007 è stato solo una anticipazione del “tormentoso 2008” che a causa della psico – somatizzazione mi ha perseguitato con malesseri inspiegabili e paranoie mentali ed emotive. Difatti a 18 anni ho cominciato a concentrarmi sulle notizie alternative, cominciando a conoscere il mondo geopolitico e mediatico, e forumistico, non come una pecorella della tv – fonte di verità, ma come esploratore di punti di vista alternativi, che però, si mettevano in contrasto con le consapevolezze precedenti, e la frizione ha causato un forte effetto – influsso traumatico.

(  A dicembre, io, mio fratello, mia madre e la sua migliore amica, siamo andati in comitiva in viaggio a New York. ) Sì, negli anni dell’ adolescenza ero appassionato di tutto il modo di vivere all’ Americana, tanto da desiderare di trasferirmi e da farmi appassionare al mondo del cinema Hollywoodiano e di periferia. Ora, ovviamente, il mio punto di vista si è trasformato. Non esiste solo l’ America. E l’ America non è la Terra Promessa.

( questi anni ero appassionato di lingue straniere e me le studiavo da solo. Per esempio quest’ anno imparai l’ olandese.  )  Ho sempre avuto dimestichezza con le lingue, io ero uno che entrava in libreria (anche) per acquistare dizionari. Ho provato a fare l’ Università di lingue straniere, nel 2017 ho studiato il Giapponese ad un corso, e quest’ anno mi sto improvvisando autodidatta di Cinese. Ma questa incostanza, ah, che avversaria! Il mio entusiasmo dura poco, poi tutto si sgonfia, per essere ripreso molto tempo dopo, ripescato dall’ oblio. Nel 2016, grazie al sito Penpals, ho parlato con almeno 1 persona da quasi tutti i paesi del mondo.

( Quest’ anno catalizzai l’ attenzione di un forum online con le mie biografie, a decine ) di personaggi di Tekken. ) Questa era una anticipazione della mia attività forumistica italiana nel futuro. Ovviamente, cercavo sempre un modo per farmi notare, per esprimermi, e per spiccare fra la massa.

( Il 2008 fu un anno molto complicato e tortuoso per me. In gennaio rimasi molto impressionato dalla morte di Brad Renfro … vidi il film più commovente di sempre, The Cure, che mi distrusse. Nel film c’ era anche l’ attore morto. ) Ecco un incontro con il concetto di mortalità e dell’ aura che scaturisce da chi ci lascia prematuramente. Ed ecco una anticipazione emotiva in un film di alcune caratteristiche di un futuro che avrei vissuto entro 3 anni, almeno dal punto di vista dell’ amicizia a 2. Visto il finale che poi ci sarebbe stato, alcuni penserebbero ad una conseguenza del passato, ma io lo vedo sempre come un riverbero dal futuro. Ho vissuto il distacco dal mio amico come una “piccola morte”.

( A marzo divenni maggiorenne, ma fui l’ unico della classe a non fare la patente. ) Curiosamente, forse perché mio nonno mio omonimo, è morto per le conseguenze di un incidente stradale, ho esitato per anni a prendere la patente, preferendo l’ uso della bici, più adatta alla mia personalità osservatrice e contemplativa, e alla mia mentalità interiore dinamica. Ma ormai anche questa idiosincrasia dovrà essere messa da parte …

(conobbi anche un ragazzino che l’ anno dopo sarebbe entrato a far parte di una mia mistica misteriosa saga onirica mai spiegata.) Come spiegarsi la faccenda di sognare una persona e una famiglia con la quale si ha avuto una interazione concreta solo minima, in una saga onirica andata avanti per anni, come una sorta di puzzle da ricostruire, letteralmente emersa dal nulla, priva di motivazioni trigger nel passato? La mia unica spiegazione è che il mistero verrà in qualche modo risolto nel futuro lontano, sicuramente lo era lontano nel 2009. Il nome della persona che vedevo nei sogni mi avrebbe perseguitato in una serie di eventi traumatici nell’ anno successivo. A volte dimentico questa faccenda per lunghi periodi, ma poi ci ritorno inevitabilmente, e mi rendo conto che probabilmente c’è una intera saga dal contenuto profondamente mistico – sincronico – rivelatore in quella manciata di sogni, dalla simbologia ancora complessa da decifrare.

(  E’ anche l’ estate della Timewave e di Terence Mckenna. Mi ricordo qualcosa di remoto a proposito di quella teoria di come i miei compagni avevano scoperto questa mia passione, durante gli ultimi giorni, e mi prendevano in giro. ) Terence Mckenna rappresenta una figura fondamentale e formativa, nella mia vita, forse adesso un po’ di meno, rimpiazzato da Stephen King ( ho imparato che ogni epoca della mia vita è influenzata da un guru differente ). In rete ho trovato così tanto materiale su di lui, che è come se lo avessi conosciuto di persona, e mi sono auto – eletto suo erede, in un certo senso, forse adesso meno di allora. Terence Mckenna ha letteralmente cambiato il mio carattere. Bizzarro come una persona che non c’è più possa influenzare e produrre trasformazioni in una maniera di cui non sarà mai consapevole, o almeno non lo è stato in vita.

(In autunno, a ottobre, avvenne un cambio di Era nella mia vita. Cominciai l’ università di lingue straniere in un’ altra città, e lo stesso giorno, nella mia città, conobbi due nuovi amici che volevano conoscermi, mentre giravo da solo in bici.) Si dice che il treno delle occasioni, e la scissione fra abitudine e cambiamento si verifichi quando si è impegnati a focalizzarsi su altro. Da quel 6 ottobre 2009 si potrebbe dire che la mia vita non è più la stessa, eppure mi ero soffermato a guardare la vetrina di una edicola per dare un’ occhiata ad una rivista di giochi per Playstation. E invece di conoscere gente all’ Università, la mia vita sociale si ricreò per strada.

E questo è stato l’ ultimo anno di quella che ormai considero come “la mia prima vita”, completamente separata da tutto quello che riguarda la seconda.

(Poi ad aprile un mio compagno di classe di elementari e medie MORI’ IN UN INCIDENTE D’ AUTO, un evento che rimase impresso a fuoco nella mia psiche perché lo incontrai lo stesso pomeriggio per strada. ) Oggettivamente parlando, al di là della tragedia di questa determinata situazione, non ci sarebbero motivi per imprimersi nella mente questa vicenda come se l’ avessi vissuta da un punto di vista più vicino e intimo. E invece, io sapevo che un frammento di questa vicenda si allacciava con il mistero onirico dei mesi addietro, come se fosse suonato un campanello di allerta che mi stesse dicendo: “focalizzati su questo nome”, e così fu effettivamente, poiché per davvero questo fu un anno – marchiato – da due vicende disconnesse fra di loro, ma allacciate per me, incentrate sul nome “Nico”.

(Fu occasione per un AGOSTO DI FUOCO quando, poco dopo aver recuperato i contatti con il mio “pseudofratello”, conobbi un ragazzo del 1996 che lo conosceva, che entrò di impatto nella mia vita con una pallonata sulla mia testa, data per errore. …Io tentai di affrontarlo da solo, ma i miei genitori scoprirono il furto ed eruttarono in uno SCONTRO ATOMICO con i genitori di questo ragazzo … La vicenda del furto aveva causato un terremoto nella mia psiche. … Loro non lo seppero mai, ma in autunno io e il ragazzo del 1996 ritornammo in contatto per qualche settimana, in maniera pacata e tranquilla.)

Ma questa persona era una anticipazione archetipica di un altro che avrebbe influito ancora di più nella mia vita, e con il quale sono in contatto da anni, fra una pausa e l’ altra. E qui introduco un’ altra regola della vita: quando avviene un distacco, si prepara il terreno per il rimpiazzo. Potrebbe essere molto vicino temporalmente, come anche distante di anni. Ma arriverà ad ogni modo una rievocazione di quel personaggio nella tua vita. In questo caso c’è stato come un passaggio di staffetta. L’ ho conosciuto quasi contemporaneamente al distacco con il primo. E ancora adesso mi dico “quella persona l’ ho conosciuta due volte”.

( Fu una occasione per riprendere i contatti con la mia amica delle elementari, fu lei a contattarmi per prima il 2 maggio. ) L’ impatto con la morte di qualcuno funge anche da trigger per il riavvicinamento di persone affini in qualche modo, che si erano perse di vista. Con lei potevo parlare di tutto, diciamo che sfogavo il mio lato mistico sull’ interazione con lei, anche se adesso già da diverso tempo ci siamo di nuovo persi di vista.

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(Sarebbe diventato COME UN SECONDO FRATELLO PER ME, anche di più del mio reale fratello, e divenne il rapporto di amicizia e fratellanza più intenso della mia vita.) Ancora una volta, una conoscenza dalla strada trasforma completamente il mio stile di vita. Negli anni 2011 e 2012 e per una parte del 2013 è stato come aver cambiato cognome, e come menzionato prima, entrare in uno “sceneggiato” diverso, una frattura improvvisa nella mia vita, una saga dalla quale mi sarei catapultato fuori alla stessa velocità con la quale vi sono entrato. Ed ecco, che, accerchiato da una vita consumata dall’ abitudine e dal senso del dovere, si è prodotta l’ aspettativa per l’ Eschaton di Mckenna. Vivevo quel periodo come consapevole che dopo le cose sarebbero cambiate per sempre, e quindi ho tollerato fino alla fine del 2012, quella situazione difficile.

( Il mio secondo fratello era un ragazzino difficile all’ epoca, affezionato perché mi chiamava spesso al telefono per conversazioni serali, ma anche difficile da gestire e da capire. Abbiamo avuto tre discussioni intense durante il corso dell’ anno, ma invece di crollare il nostro rapporto di fratellanza si faceva sempre più stretto. Divenni completamente inglobato nella sua vita, letteralmente mettendo da parte la mia. )

Un’ altra regola di vita: quando credi che nella tua vita non ci sarà più niente da raccontare, quando ti percepisci come senza futuro, senza sbocchi e scorciatoie, attendi. Non hai ancora visto niente. Quanto più lunga sarà la fase di transizione, quanto più improvvisa sarà la frizione con il cambiamento, e tanto più intensa sarà la fase di trasformazione.

E inoltre: attenzione a ciò che desideri, potresti renderti conto che è troppo per i tuoi standard. Ad ogni modo, allo stesso tempo, struggersi e sforzarsi per ottenere qualcosa o qualcuno, è inutile, o addirittura compromettente. The universe delivers when necessary, quindi, l’ universo concede ciò che è necessario, e nella mia vita non ho mai dovuto cercare nessuno. Tutti sono capitati sul mio cammino.

(  Cominciai anche a raccogliere particolari sul mio passato, stimolato dalla teoria della timewave. …Cominciai anche a leggere tutti i diari di mia madre per raccogliere i dati sul mio passato. ) La peculiarità del mio caso umano è anche determinata dall’ attività di scrittura di diario – agenda di mia madre, così che ho avuto a disposizione la possibilità di leggere di ogni singolo giorno del mio passato, dall’ inizio della mia vita fino alle scuole medie.

(Poi arrivò il giorno in cui mi venne un acufene all’ orecchio sinistro, che rimane ancora adesso nel 2019. Per un mese persi il controllo, scosso e preso dai timori per questa condizione. Poi me ne feci una ragione e divenne come il battito cardiaco, un suono normale del mio corpo. Erano tornati gli attacchi di panico. Non so se fu perché quel giorno il mio secondo fratello era tornato dalla gita, e quindi, in qualche modo psicologicamente preoccupato, consapevole di essere rimasto inglobato completamente nella sua vita, ciò ha avuto un effetto fisico sul mio corpo. Non so. )

Il 2013 è stato l’ anno dove il mio io interiore ha avuto il monopolio, un anno di solitudine meditativa quasi assoluta, un viaggio nel tempo come ritorno ad un passato che credevo non avrei mai più percepito.

Il 2013 fu anche l’ anno in cui conobbi l’ autore principale di questo blog, che è diventato l’ “amico di penna” più durativo della mia vita ( quasi 6 anni ormai ) e una specie di “mentore a distanza” e “compagno di pensieri e riflessioni”.  

Nel frattempo mi ero chiuso in me stesso, recuperando il mio mondo interiore, incapace di fidarmi delle persone, nel timore che potessero inglobarmi nella loro rete.

Provai ad entrare in contatto con il ragazzo della mia storia onirica ricorrente, e i sogni ripresero all’ improvviso, ma non riuscii a raccontargli la verità sui sogni. In autunno, per solitudine, ripresi i contatti online con il ragazzo del furto, e chiarimmo tutta la situazione, decidendo di essere amici da quel momento.

(Quest’ anno inoltre cominciai ad appassionarmi ad una serie canadese sulla scuola superiore, Degrassi, che andava avanti dagli anni ’80 con una pausa fino al 2001, e mi guardai – tutti – gli episodi online. ) Successivamente mi sono reso conto che persiste la manifestazione di archetipi ed evocazioni di personaggi immaginari nel contesto sociale reale. In sostanza, potrei conoscere “una versione” di quasi tutti questi personaggi – o meglio, li ho conosciuti dopo, ovviamente -.

A dispetto della stasi più o meno vuota di attività sociale del 2013 …( Il 2014 è stato l’ anno fondante della mia seconda vita, diciamo la fase secondaria, e l’ anno con più “momenti memorabili” della mia vita. E’ stato anche il primo anno ” della compagnia”, un cambiamento di stile di vita per me, e il primo approccio con la “vita di gruppo” piuttosto che con le amicizie a due. )

( In settembre si era formato un gruppo molto affiatato, e io ero il più grande. Loro erano fra il 1996 e il 1999. Lo possiamo chiamare IL GRUPPO CLASSICO. … ci sentivamo come una “grande famiglia di amici”.  ) Questa faccenda del “gruppo” si sarebbe poi manifestata in forme diverse molteplici volte, con gli allacci più imprevedibili, e addirittura controparti maschili e femminili dello stesso archetipo.

(Quest’ anno mi sono concentrato molto sulla scrittura del mio diario personale. Entro la fine del 2015 queste “note” avrebbero raggiunto le centinaia di pagine. Questa fase è durata fino alla prima metà del 2016, quando ho interrotto.) Quest’ anno ho ripreso, anche se con più lentezza e meno costanza, e meno particolari, la scrittura dei ricordi delle giornate trascorse, e ho fatto un conto di pagine. Possiedo la produzione di circa 800 pagine di diario scritte a mano, nell’ arco 6 – 7 anni. Non so ancora se è materiale da mandare al Guinness dei Primati! 😉

Il 2015 è stato l’ anno più sociale della mia vita, una vera esplosione di nuove conoscenze, dove la protagonista assoluta è stata l’ espansione del gruppo compagnia. E’ stato anche l’ anno più trasformativo in assoluto per me.

In un certo senso, la mia vera adolescenza sociale si situa nell’ era dei 20 anni, nella quale ho potuto ricreare quasi tutto ( a parte una storia sentimentale ) ciò che avevo mancato di vivere negli anni del liceo. La mia vita in un certo senso, è completa da questo punto di vista. Non avevo vissuto praticamente niente, e invece poi, mi sono trovato di fronte al “tutto”.

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(La mia soffitta era diventata un luogo di riferimento per la compagnia, in numerose occasioni. ) Dalle mie parti c’è passata mezza città e classi intere, da una generazione all’ altra, ho imparato a vivere, non solo fuori dal tempo, ma fuori dal concetto di età. Arrivi ad un certo punto che l’ età è solo un numero poco significativo. Sono diventato un individuo familiare a molti in città, conosciuto come “quello della bici”.

(Il 2018 è stato un altro anno di ritiro della marea, l’ anno più scarso di cambiamenti della mia vita, che ha superato il vecchio 2013 per momenti di solitudine. Un anno di transizione. ) La differenza fra il 2018 e gli anni in precedenza vissuti era stata così profonda che … ( A Natale ho scritto un messaggio al mio “secondo fratello”, conosciuto nel 2010, e dal quale mi sono allontanato nel 2013, per chiedergli ufficialmente di tornare nella mia vita. ) Cosa che non ha funzionato.

Ha funzionato invece, far ritornare un’ altra persona, e così sono stato trascinato di nuovo nel contesto delle “compagnie”, ma …dove tutto sembra uguale a prima ( In autunno ho cominciato inoltre a guardarmi tutti gli episodi della serie di SKINS, le cui tematiche, curiosamente e sincronicisticamente, avrebbero anticipato alcuni aspetti della mia vita del 2019. Se la compagnia pre – 2017 aveva i toni degli episodi di Degrassi, si può dire che gli amici del 2019 mi rimandano ai personaggi di Skins.) Cambia lo sceneggiato, cambia anche l’ atmosfera nel concreto, mesi dopo, ed ecco che si ripresenta questo fenomeno.

Questo 2019, (Quest’ anno Marzo ha portato grandi cambiamenti: non solo ho iniziato scuola guida ufficialmente, ma, sempre all’ insegna dei ritorni ciclici, ho riscoperto due persone … Dopo una pausa sociale durata per quasi tutto il 2018, ho ripreso i contatti con diversa gente … C’è stata un’ altra festicciola in soffitta, un evento che ha inaugurato una nuova compagnia formata da “vecchie leve” e nuovi arrivati …La nuova amica che ho conosciuto fra febbraio e aprile è un altro caso di persona piombata nella mia vita, e questa volta è diventata la mia migliore amica in un lampo, e lei rappresenta un misto di tutte le ragazze principali che ho conosciuto. Grazie a lei si è creata una sub-compagnia dove praticamente sono tutte persone che negli anni scorsi, principalmente nel 2015 e 2016, erano dal mio punto di vista nel background della mia vita, e invece ora vengono approfonditi.  )

Per adesso quest’ anno ha provveduto a rifarsi dalla bizzarra pausa del 2018, e continua a scorrere sulla tematica della “vita di gruppo”, dimostrando costantemente che i cicli vitali funzionano con una precisione incredibile. Ad ogni modo prevedere il futuro rimane un azzardo, perché il futuro prende sempre scorciatoie che nel momento presente e immediato non possiamo cogliere.

Ho 29 anni e l’ adolescenza sembra non finire mai. La diceria che arrivati a 25 anni si comincia a conoscere sempre meno gente, semplicemente non è il mio caso, visto che nel 2019 ho conosciuto – ancora più gente – di quanta ne avevo conosciuta durante il periodo dell’ espansione della compagnia. La maggior parte di queste persone per ora rimane in sospeso nel background, ma suppongo che prima o poi avranno una storia da raccontarmi, una vicenda nella quale coinvolgermi.

Difatti, un’ altra regola della vita è: osserva il contorno della tua vita perché è là che si cela il tuo prossimo futuro.

 

 

   





TERENCE MCKENNA filosofo e oratore, teorico di storia ciclica

27 03 2018

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Etnobotanico, mistico, psiconauta, oratore, scrittore, esperto di psichedelia, enteogenetica, metafisica, alchimia, linguistica e teorie dell’ evoluzione del linguaggio, filosofia, teorie sulla coscienza umana, di un altissimo livello culturale e di raffinatissimo modo di parlare laureato in ecologia, sciamanesimo e conservazione delle risorse naturali. Un giorno studierete nei libri di storia quest’ uomo, se la sua teoria sul tempo si rivelerà fattibile e concreta.

Era un americo ‒ irlandese, nato in Colorado, appassionato di archeologia da giovane, e di psicologia, appassionandosi ai libri di Jung fin da giovanissimo, a 17 anni si interessa per la prima volta di psichedelia leggendo The Doors of Perception e Heaven and Hell di Aldous Huxley. All’ università studiò la religione e la cultura Tibetane, e incontrò la sua futura moglie durante un viaggio a Gerusalemme ( Kathleen Harrison ). A 23 anni ha compiuto un viaggio in Nepal, per approfondire i suoi studi di storia dell’ arte e sciamanesimo, e ha imparato la lingua Tibetana. Incominciò quindi un periodo di viaggi nel Sud Est Asiatico e si appassionò allo studio e al collezionismo di farfalle, in Indonesia.

Il fulcro del suo pensiero futuro venne prodotto durante un viaggio in Amazzonia, con il fratello minore, amico fidato, e altri amici e compagni di avventura, nel 1971, alla ricerca della pianta che produceva DMT. In realtà la ricerca si concentrò poi invece sui funghi produttori di Psilocibina, a La Chorrera, e il 4 Marzo 1971 cercarono di ottenere una esperienza spirituale attraverso un esperimento, cercando di osservare la coscienza globale umana e la memoria collettiva della specie. I due fratelli Mckenna entrarono in contatto con una entità incorporea e spirituale che Mckenna chiamò Logos, una voce che dispensava informazioni, e che secondo lui era all’ origine di ognuna delle varie esperienze che formarono i messia religiosi della storia.  

SECONDO TERENCE MCKENNA NELL’ I CHING CINESE SI NASCONDEVA UN COLLEGAMENTO CON IL DNA ( RELATIVO AI 64 ESAGRAMMI E I 64 CODONI ) E RITENEVA CHE SI POTESSE ESTRARRE UNA SERIE DI CICLI CHE AVREBBE MAPPATO L’ EVOLUZIONE DELLA STORIA DELL’ UOMO. SICCOME GLI ESAGRAMMI SONO 64 DA 6 LINEE CIASCUNO HA TROVATO UNA SERIE DI CICLI ATTRAVERSO LA FORMULA 6×64 e il risultato x64 ( in serie ). INOLTRE RITENEVA CHE IL TEMPO FOSSE UNA LEGGE/ DIMENSIONE DELLA REALTA’ CONCRETA E CHE FOSSE QUANTIFICABILE , IN QUANTO COMPOSTO DA ELEMENTI E QUINDI VI E’ COLLEGAMENTO ANCHE CON LA TAVOLA DEGLI ELEMENTI DI MENDEL E MEYER ( colleghi che hanno scoperto la tavola degli elementi indipendentemente e hanno collaborato fra di loro ) ( Per coincidenza il collaboratore di Terence Mckenna e realizzatore del software grafico che ha fornito la mappatura dei cicli storici si chiamava MEYER ). LA TEORIA E’ NATA COME IDEA IL 4 MARZO 1971 ED E’ STATA COMPLETATA NEL 1998.  

Primo postulato: il tempo ha una struttura mappabile ( frattale ) su un software, è costituito da elementi che ne determinano la qualità e la direzione ( in senso verticale non orizzontale perchè sì il tempo va avanti sempre dal presente verso il futuro ). La qualità è determinata da questo software realizzato con la collaborazione di alcuni matematici e si può verificare nel passato, presente e futuro. Esistono principalmente due fattori: ” consuetudine ” e ” novelty ” ( inconsuetudine, cambiamento, progresso ). Secondo la teoria uno di questi fattori sta gradualmente perdendo di valore e si sta dissolvendo. 

Secondo postulato: il tempo è ciclico. La sua struttura grafica presenta segmenti di lunghezza di tempo variabile ( 250.000 anni, 3406 anni, 67 anni, 384 giorni, 6 giorni ) ma costituiti dalla stessa sequenza di ordine dei ” tasselli ” del grafico che si ripetono sempre nello stesso modo, ma appunto a velocità variabile. Da qui deriva l’ altro aspetto del tempo, tempo che influenza la realtà, tempo che influenza gli eventi umani e naturali, e ne deriva una risonanza degli eventi storici. E’ possibile calcolare con la formula (((64*d2)-d1)/63 ( data 1 * presente e data 2 * passato ) , e attraverso la consultazione del grafico, quando un determinato evento ha una ” finestra temporale ” dove quel particolare segmento si ripete. Teoricamente prevedibile fino a ora e minuto. Solamente in quella determinata finestra è possibile che questo evento ritorni in versione moderna. ( Esempio: 28 Giugno 1914 e 19 Dicembre 2016 — 7 Gennaio 2015 e Luglio 1794). Con la formula si arriva a capire che collegando due date e mettendole in una formula si arriva a un risultato che rappresenta ” la data finale / di transizione quindi ” che l’ accoppiamento di questi eventi storici determina. Più volte si ottiene lo stesso risultato, tanto più è probabile che quella sarà la data di transizione perchè vuol dire che gli eventi si stanno effettivamente ripetendo nell’ ordine che la teoria ci propone. 

Terzo postulato: la struttura del tempo ha una data di scadenza. Secondo la teoria, la perdita graduale del fattore di consuetudine rappresenta un cambiamento graduale delle dinamiche tempo – storia che ci porterà a un momento che rappresenterà tutto il tempo – passato e presente e futuro nello stesso giorno – una vera e propria singolarità, e Mckenna ha interpretato questo giorno posizionato nel prossimo futuro come l’ invenzione e attivazione del primo tentativo di viaggiare nel tempo. Secondo lui sarebbe possibile solamente viaggiare nel futuro e non nel passato, ma l’ attivazione di un primo viaggio nel tempo avrebbe comportato una sorpresa imprevista: secondo lui a quel punto la realtà come la conosciamo cesserà di esistere e verrà sovrapposta da una differente dove ci approcceremo in modo differente allo spazio – tempo. Come se avessimo trovato un codice definitivo che sblocca tutto il futuro, e per questo la struttura del tempo cesserà di avere validità. 

Dal 1975 cominciò una relazione con Kathleen Harrison, ed ebbe poi due figli, un maschio e una femmina. ( La figlia diventerà appassionata fotografa e collezionista e studiosa di farfalle, mentre il maschio prenderà leggermente le stesse inclinazioni del padre ).

Mckenna pubblicò assieme al fratello The Invisible Landscape, che parla delle potenzialità della mente, di psichedelia e dell’ I Ching. Dal 1982 Terence comincia le sue famigerate conferenze e lectures, trasformandosi in un eccellente e carismatico oratore, iniziando dall’ area locale di Berkeley, e con appuntamenti con stazioni radio ” underground “.

Terence Mckenna è stato un appassionato esploratore delle potenzialità della psilocibina e del DMT, e ha condotto tour e workshops su una vasta gamma di argomenti. Principalmente si concentrava sul ” mistero della vita ” , l’ immaginazione, l’ ecologia e il confronto con la natura, e venne associato al movimento New Age ( Mckenna però non voleva si creasse un culto della personalità intorno a lui e diceva sempre che ” credere in qualsiasi cosa automaticamente limita la mente, perché preclude ogni altra alternativa ” ). Per difendersi dallo scetticismo dogmatico scientifico affermava che agli scettici mancava l’ esperienza diretta e l’ apertura mentale alle varie possibilità.

Attraverso i suoi discorsi, ha diffuso idee e informazioni riguardo allo sciamanesimo, metafisica, alchimia, teorie sull’ evoluzione del linguaggio, ha reintrodotto l’ argomentazione sulla centralità dell’ esperienza umana e ha criticato la scienza per via del fatto che descriveva l’ umanità come periferica e poco significativa a confronto con la vastità dell’ universo. Infatti era convinto che il cervello umano e l’ uomo in generale fossero al centro della storia dell’ universo come creatura più intelligente. Più avanti ha parlato anche di intelligenza artificiale, futurismo, tecnologie, teorie sull’ evoluzione, teorie sugli extraterrestri, e di web e realtà virtuale. Vedeva i videogiochi come ” artisticamente associabili a una esperienza psichedelica “.

Divenne quindi una icona della controcultura ( uno dei suoi motti era ” La cultura non è tua amica ” ). Pubblicò in seguito Food of The Gods, e The Archaic Revival, dove esprimeva la sua idea che l’ umanità attraverso le sottoculture e i modi stilistici delle varie generazioni stesse cercando di attingere ( e tornare ) alla vita arcaica. Pubblicò anche True Hallucinations.

Centinaia di ore di discorsi di Mckenna, audio e filmati, sono disponibili su You Tube o tradotti su siti specializzati, riprodotti su cassette, CD e MP3. Era amico stretto del matematico del caos Ralph Abraham, e dell’ autore e biologo Rupert Sheldrake, e con loro condusse conferenze trialoghe.

Nel 1985 fondò Bothanical Dimensions con la moglie, una riserva no ‒ profit alle Hawaii, dove si trasferì. Collezionarono, protessero, propagavano, producevano, studiavano piante di importanza etno ‒ medica/ medicinale. Nel 1992 però lui e la moglie si separarono, e Terence disse del suo matrimonio che rappresentava l’ unico evento ” tradizionale ” a cui avesse aderito nella sua vita. Kathleen rimane presidentessa e direttrice del progetto della riserva. Mckenna si concentrò sulla ricerca e sullo studio e analisi di campioni genetici di piante rare. 

In seguito si innamorò di nuovo e la sua fidanzata collaborò al salvataggio della sua vita il 22 Maggio 1999 quando Terence ebbe un attacco epilettico potenzialmente fatale, scoprendo in seguito di avere un tumore al cervello che gli lasciava solo alcuni mesi di vita. Morì la notte fra il 2 e il 3 Aprile 2000, a 53 anni, e nei primi mesi continuò a ricevere interviste e a discutere delle sue idee.

Descrisse la morte come ” un buco nero della biologia oltre la quale manca il passaggio di informazioni ” e disse che siccome nessuno sa cosa succede dopo non intendeva rifletterci, anche se affermò diverse volte che all’ ingerimento dei funghi produttori di psilocibina si poteva accedere a ” una ecologia alternativa extradimensionale ” dove si incontravano ” creature extradimensionali, che secondo gli sciamani e i monaci Tibetani potevano trattarsi di entità spirituali o addirittura di un ulteriore stadio di vita a cui si accedeva dopo la morte ” e descriveva queste entità come intelligenti, curiose, entusiaste e assolutamente non ostili, capaci di attraversare la materia e di emettere un linguaggio ” visibile e materializzato ” e capaci di trasformarsi e mutare forma. Arrivò a teorizzare che si trattassero di extraterrestri, spiegando che le spore dei funghi possono sopravvivere allo spazio e teorizzando che i funghi potrebbero rappresentare ” come dei telefoni ‒ un mezzo di tramite per la comunicazione ” o addirittura come una forma anomala di entità extraterrestre, e affermava che attorno alla sede del SETI vi era un parco pieno di questi funghi, e che non si sarebbe stupito se, mentre loro cercavano segnali dallo spazio, avrebbero potuto invece accedere a queste ” voci aliene dispensatrici di informazioni “. Era un teorico della panspermia e ipotizzava che le spore dei funghi avessero viaggiato attraverso lo spazio e giunte sulla Terra in tempi antichi, e che in un centinaio di anni qualcuno sarebbe arrivato alla medesima conclusione.

Negli ultimi anni si appassionò alle teorie dei futuristi sulla Singolarità Tecnologica, Internet e informatica in generale.

Terence ovviamente si opponeva a ogni forma di religione tradizionale organizzata e non voleva essere considerato un Guru, e preferiva una spiritualità generalizzata secondo il modello sciamanico. Descriveva Phillip K. Dick come un ” incredibile genio “. Era un grande ammiratore di Vladimir Nabokov, Marcel Proust ( ” l’ unico essere umano che ha compreso totalmente il modo in cui funziona il concetto del tempo ” ) e James Joyce ( Finnegans Wake ” il capolavoro per eccellenza del ventesimo secolo ” ).

Purtroppo, come descrisse il fratello, ancora vivo adesso nel 2018, nella sua biografia Brotherhood of the Screaming Abyss, nelle ultime fasi della malattia, Terence era rimasto incapacitato a camminare, a parlare, e aveva addirittura perso molta della sua memoria, arrivando persino a chiedere di cosa stesse parlando quando Dennis gli accennò alla psichedelia. La sua ricchissima libreria, contenente opere rare e note personali, venne distrutta in un incendio accidentale il 7 Febbraio 2007. Sebbene il fratello fosse rimasto addirittura più influenzato di Terence dal famigerato esperimento a La Chorrera nel 1971, con il passare del tempo si avvicinò di più allo scetticismo e a una visione scentifica del mondo, e criticò il fratello come ” un uomo che era in grado di esprimersi con grande carisma ma con grandi lacune nelle sue ricerche ” e diceva che il fratello si entusiasmava facilmente, ma si lasciava trascinare da alcune fissazioni, come quelle per la cultura Maya, che compromettevano la sua credibilità. In ogni caso, comunque, soffrì molto quando Terence morì. Inoltre emerse che Terence, sebbene continuasse a parlare di psichedelia, alla fine degli anni ’80, ebbe una esperienza psichedelica che lo segnò e lo traumatizzò e cambiò parzialmente le sue abitudini, dopo aver avuto una esperienza di ” disillusione “, e venne quindi considerato un ipocrita da questo punto di vista.

FRASI IMPORTANTI

  • La fisica alternativa è una fisica della luce. La luce è composta da fotoni, che non hanno alcuna antiparticella. Ciò significa che non c’è dualismo nel mondo della luce. Le convenzioni della relatività dicono che il tempo rallenta come si avvicina la velocità della luce, ma se si cerca di immaginare il punto di vista di una cosa fatta di luce, si deve rendersi conto che ciò che non è mai menzionato è che se si muove alla velocità della luce non c’è alcuna esperienza percettiva temporale. C’è un’esperienza di tempo zero. L’unica esperienza di tempo che si può avere è di un tempo soggettivo che viene creato dai propri processi mentali, ma in relazione all’universo Newtoniano non c’è tempo di sorta. Uno esiste nell’eternità, uno è diventato eterno, l’universo sta invecchiando ad un tasso sbalorditivo tutto intorno ad uno in questa situazione, ma quello è percepito come un fatto di questo universo. Il modo in cui percepiamo la fisica newtoniana come un fatto di questo universo. Uno ha transitato nel modo eterno. Uno è allora oltre l’ immagine mobile; uno esiste nella completezza dell’eternità.
  • Quel che chiamiamo immaginazione è in realtà la libreria universale di ciò che è reale. Non potresti immaginarlo se non fosse reale, da qualche parte, in qualche parte del tempo.
  • La storia è fatta di cicli di ritorni, e ogni epoca ( evolutiva ) è più breve di quella precedente. L’ evento alla fine dei cicli è anticipato da varie ” tracce fantasma ” attraverso il corso del tempo ( anticipazioni ) e quando partecipi alla storia, entri nella dimensione esteriore del campo temporale di attrazione della concrescenza.
  • Con Internet stiamo ( ri ) costruendo il sistema nervoso del genere umano. Ci spingerà sempre di più verso la dissoluzione delle società e l’ abbattimento delle regole, e diventeremo una collettività telepatica. Così finirà il nostro soggiorno nella materia e finirà la nostra separazione.
  • Le credenze di uno sciamano Witoto e quelle di un fenomenologo della Princeton hanno uguale possibilità di essere corrette, siccome non ci sono arbitri per ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Non abbiamo assimilato la spiritualità. Siamo stati sulla Luna, abbiamo esplorato le profondità oceaniche, e studiato l’ atomo, ma abbiamo paura di esplorare l’ animo umano, perchè sappiamo che dentro di noi si mischiano molte contraddizioni.
  • Il fattore novità insito nel tempo indica la densità di connessione. Siamo alle prese con una specie di attrattore, una esperienza assolutamente inedita attende il genere umano. La storia viene attratta dal futuro, e i concetti di causa ed effetto si capovolgono. Non riusciamo a concepire le società del passato, immerse in un mondo lento, meta – stabile.
  • La vita vissuta senza psichedelia e sciamanesimo primordiale è una vita trivializzata, negata e schiavizzata all’ ego.
  • Non sono un Guru, ma semplicemente un testimone di esperienze dirette.
  • Il punto di vista della scienza è che tutti i processi in ultima analisi, corrono verso il basso, ma l’entropia è massimizzata solo in qualche lontano, lontano futuro. L’idea dell’entropia fa supporre che le leggi del continuum spazio-temporale siano infinitamente e linearmente estendibili nel futuro. Nello schema di tempo a spirale del Timewave questo presupposto non è fattuale. Piuttosto, attraversare epoche di tempo significa passare da un insieme di leggi che condizionano l’ esistenza ad un altro insieme radicalmente diverso di leggi. L’universo è visto come una serie di scompartimenti o epoche le cui leggi sono molto diverse l’una dall’altra, con transizioni da un’epoca ad un’altra che si verificano improvvisamente e inaspettatamente.
  • Il progresso della civiltà e della libertà non va fatto dalla cima al fondo. Nessun Re e nessun governo fornisce più diritti di quanti ne chieda la popolazione.
  • La verità verrà creduta se verrà spiegata in modo comprensibile.
  • La vera allucinazione ( di massa ) è la cultura che ingabbia, e quando ne esci fuori ti rendi conto di quanto valga veramente
  • Sono più interessato alle persone che sono in disaccordo con me. Le mie idee rappresentano esperienze di testimonianza e di esperienza concreta e reale. Non è questione di fede.
  • La realtà, in questa balcanizzazione di credenze che affligge la realtà contemporanea, secondo il mio parere è che nessuno è ” al controllo “. Tutto è regolato dal caos, da equazioni e da dinamiche. Il processo di cercare di controllare il mondo porterà i control – freaks a venire sballotollati contro un muro, perchè è come controllare un sogno nel sonno.
  • Il destino globale dell’ umanità si sta svolgendo come in un sogno, attraverso la stessa logica.
  • Dobbiamo smettere di consumare, e dobbiamo iniziare a creare la nostra cultura. Basta con la televisione, create il vostro personale spettacolo. Basta dare tutto alle icone. L’ imitazione è un fenomeno assurdo. Ci dicono che siamo poco importanti, che siamo periferici, che dobbiamo laurearci e trovare un lavoro, ci costringono a metterci in gioco.
  • Ogni cosa che pensi di sapere è sbagliata. E’ un concetto liberatorio, ciò significa che tutti i problemi che pensavi di avere possono essere visti da un punto di vista differente. E’ un concetto che rende il mondo irriconoscibile. Non comprendiamo che cosa sia la coscienza a livello profondo. La psichedelia trascende tutte le grandi domande. Le persone hanno una percezione limitata di ciò che è possibile, e sono circondati da un mondo ( una dimensione ) assolutamente sconosciuta.
  • Il mondo che percepiamo è una piccola frazione di ciò che possiamo percepire, ed è una minuscola frazione del mondo che può essere percepito convenzionalmente. Siamo intrappolati dalle convenzioni culturali.
  • I pensatori non sono benvenuti nella maggior parte delle esperienze sociali.
  • Se credi in qualcosa automaticamente escludi la possibilità opposta e questo pone un limite alla tua libertà di pensiero.
  • Il mondo informatico è un incredibile cambiamento di paradigma attraverso un modo di vivere ” femministico – femminilizzato ” della realtà.
  • Dobbiamo produrre ” visioni ideologiche ” piuttosto che assorbire quelle già esistenti e dobbiamo spegnere le presunzioni dettate dalla cultura.