I cicli Saturno-Urano, Saturno-Nettuno e il testamento di André Barbault

Nel settembre scorso avevo postato un articolo inerente un senso di certezza che mi sentivo di avere a proposito di ciò che succederà nei prossimi anni e decenni, a differenza di tante altre volte quando invece avevo mostrato di andarci con i piedi di piombo al riguardo.

In quel caso quel mio senso di certezza era dovuto a diverse profezie e narrazioni le quali mostravano in qualche modo come un certo numero di fonti che non si conoscevano l’un l’altra “videro il futuro nel passato”, per quanto in modo distorto e deformato.

E queste diverse e profezie e narrazioni indipendenti l’una dall’altra in qualche modo coincidono nello scenario di fondo.
Il quale scenario ci parla del crollo negli anni venti del XXI sec. dell’attuale mondo in cui siamo abituati a vivere e della nascita di un nuovo mondo radicalmente rinnovato qualche anno dopo a partire dal 2036-2040, un nuovo mondo che sarà all’apogeo nel 2050-2060.
Quell’immane cambiamento, quella rottura titanica che secondo diversi ci sarebbero dovuti essere intorno al 1999-2000 e in seguito, passata questa data invano, ci sarebbero dovuti essere nel 2011-2012, ci saranno – e stavolta sicuramente – negli anni compresi tra il 2024 e il 2030.

Il mio collega Teoscrive, come ben sa chi segue da tempo questo blog, è da anni che ha sviluppato una sua personale ricerca sulla timewave ideata da McKenna e implementata da Meyer, a cui parteciparono anche altri studiosi come Kelly e Watkins.

La timewave è un grafico frattale generato da un programma informatico e questo grafico è la mappatura sia dei “corsi e ricorsi” della storia sia dell’alternanza della prevalenza dell’abitudine sulla novità e della novità sull’abitudine. Secondo il modello della timewave gli avvenimenti registrati dalla storia conosciuta si ripresentano sotto nuove vesti e con intensità (magnitudine) diversa: il grafico sale quando è l’abitudine a prevalere e scende quando invece a prevalere è la novità.

La timewave è dunque tutta la storia lineare a noi conosciuta possibile, auto-ripetente e auto-somigliante come un frattale, la quale man mano che si avvicina al “punto zero” si ripete dall’inizio in maniera sempre più veloce. Più sono alte le cifre del grafico (più la linea sale) più l’abitudine storica si fa sentire, più sono basse le cifre del grafico (più la linea scende) più la novità irrompe. Fino al “punto zero” finale della timewave, l’abitudine appunto non giunge mai allo 0, ci giunge nel punto finale della timewave: ne conseguiva, secondo McKenna, che quando l’abitudine sta a 0, la novità sta a infinito e quindi in quel punto zero finale lì lo spazio-tempo della storia a noi nota finisce inaugurando un nuovo spazio-tempo storico che non ha più nulla a che fare con quello precedente.

Il “punto zero” all’estrema destra in basso collocato erroneamente da McKenna il 21/12/2012.

Il mio collega Teoscrive è da anni che conduce una sua personale ricerca sul grafico timewave in modo da collocare il “punto zero” in una data ben precisa. Abbiamo detto che il grafico frattale autoripetente della timewave c’è già tutto intero ma è privo di date: la difficoltà per il ricercatore è far sì di farlo coincidere con le date storiche del nostro calendario, “punto zero” finale compreso. McKenna aveva collocato questo “punto zero” il 21 dicembre 2012, la stessa data che per anni ci fu mostrata come la “fine del lungo computo degli anni” del calendario astrale dei Maya, ma abbiamo visto bene come quel giorno il tipo di storia che conosciamo non sia affatto finita, e quindi non era la data giusta. Meyer, colui che sviluppo con il computer l’idea di McKenna della timewave, stabilì invece come “onda temporale zero” l’8 luglio 2018 e anche in questo caso anche dopo quella data la storia è proseguita nella stessa maniera che sappiamo, senza alcuna discontinuità ne’ rottura di paradigma storico.

Il mio collega Teoscrive sulle prime pensava anche lui che il “punto zero” ci sarebbe stato in una data degli anni 10 del XXI secolo e quindi, come altri informatori alternativi, vedeva gli anni 10 come un decennio propizio per un evento o serie di eventi di magnitudo così grande da spazzare via il senso comune della storia.
Per ora non è andata così ma i suoi studi sulla timewave continuano. Un po’ ne è interessato anche chi scrive ma di sicuro non con la stessa fedeltà e assiduità del mio collega.

Può essere che il mio parziale disinteresse verso la timewave sia dovuto al fatto che le ricorrenze e le ripetizioni di eventi storici senza che ci sia dietro un senso o una narrazione riguardante le dinamiche della società e della civiltà mi lasciano piuttosto freddo.
Come ho detto più volte a Teoscrive, sono affascinato dalle possibilità che ci schiude la timewave: quelle di poter mappare lo spazio-tempo storico in un grafico, l’alternanza di abitudine e di novità come motore della storia, l’ipotesi di un “punto zero” finale in cui il ritmo solito della storia si conclude e inizia un ritmo nuovo completamente diverso da quello concluso…ma lungi da me mettermi lì, come fa lui – e lo ammiro – a scandagliare in lungo e in largo il programma timewave per sapere in quali ripetizioni storiche siamo, in che punto del grafico ci troviamo attualmente rispetto al punto finale.

Il “punto zero” della timewave viene ora collocato da Teoscrive tra il 2021 e il 2022, in particolar modo in diverse date del 2022.
Un anno vicino a quei 2023-2026 di cui ho diffusamente trattato nell’articolo di settembre.

Ora, recentemente, ho avuto modo di imbattermi in diverse fonti informative, di natura perlopiù ASTROLOGICA, le quali parlano di grandi sconvolgimenti e cambiamenti in un arco di tempo che va dal 2020 al 2040, proprio il ventennio di crollo-ricostruzione di cui ho diffusamente trattato nell’articolo di settembre.
In quell’articolo non facevo uso di riferimenti astrologici, perlomeno direttamente, ma confrontavo tra loro diverse fonti che potrei definire “profetico-narrative”: dalle profezie bibliche alle profezie “alla Nostradamus” a film e fumetti di fantascienza della seconda metà del XX secolo. Tutte con una cosa in comune: la metà degli anni venti del XXI secolo come teatro di cambiamenti immani, presumibilmente catastrofici. I quali però porteranno – più in là – a una nuova “età dell’oro” (dovuta anche a ritmi storici completamente diversi da quelli precedenti).

Nell’articolo in corso vedremo quanto abbia scoperto certe analisi di astrologia presentino elementi di vicinanza a ciò da me scritto nell’articolo di settembre.

Come ho scritto anche recentemente, questo non è un blog di astrologia, nonostante il mio collega Teoscrive, co-autore in questo blog, se ne sia interessato e qualche tempo fa abbia anche messo su un sito di “archeologia post-moderna” di sua invenzione. Però, l’interesse per tematiche quali i cicli della storia, la ciclologia, le sincronicità, il sincro-misticismo, la retro-causalità, il futuro nel passato, la meta-storia, la sincro-storiografia, è naturale che prima o poi faccia sì di incrociare anche l’astrologia. Naturalmente l’astrologia inerente i ritmi della storia, non certo quella di Paolo Fox.

Molto di recente, a proposito dell’assassinio del generale iraniano Soleimani, ho trattato dei cicli planetari Saturno-Plutone, quello 1947-1982 e soprattutto quello 1982-2020, il quale si è concluso il 12 gennaio.
E’ ormai da un certo tempo che mi interesso al ciclo Saturno-Plutone, interesse partito da un accenno che ne fece il mio collega Mediter in un suo articolo di inizio 2017, il particolare il “Saturno-Plutone” tra la congiunzione del 1982 e la congiunzione del 2020.

In cyclesofhistory.com il ciclo Saturno-Plutone viene definito “della trasformazione violenta”, avviene all’incirca ogni 33 anni (ma gli ultimi due “Saturno-Plutone” sono durati rispettivamente 35 e 38 anni) e quello 1982-2020 viene fatto coincidere con il fondamentalismo (islamico ma non solo) contro le forze spionistico/militari del “neoliberismo a guida USA-UK globalizzatore” (terza rivoluzione industriale), nel ciclo precedente 1947-1982 la “trasformazione violenta” è quella della guerra fredda in primis che poi muterà in contestazione, Vietnam e guerriglie; nel ciclo ancora precedente 1914-1947 il mondo dell’800 che non vuole finire genera tensioni di ogni tipo e due guerre mondiali; il ciclo ancora prima, quello concluso nel 1914 (iniziato penso con una congiunzione di fine ’70 dell’800) la “trasformazione violenta” è di certo dovuta al nazionalismo, imperialismo e colonialismo così come alle intensità della seconda rivoluzione industriale.

Fino a oggi, da buon “non astrologo”, non avevo ancora ben approfondito i cicli planetari e il loro legame (legame, non “influsso”) con gli avvenimenti storici.
Dai cicli come quello di 20 anni, breve ma considerato molto importante: il “Saturno-Giove”, ai cicli riguardanti cambiamenti di lungo periodo, come il “Nettuno-Plutone” di 493 anni (cambiamenti secolari della mente collettiva) e l’ “Urano-Nettuno” di 172 anni (che cyclesofhistory lo vede come caratteristico dei cambiamenti di mente collettiva dovuti allo sviluppo tecnologico), all’ “Urano-Plutone” di 139 anni, visto come inerente ai cambiamenti intellettuali.

Tornando al “Saturno Plutone”, mi ero troppo concentrato su di esso non tenendo in debito conto altri cicli che mi sono accorto essere importantissimi tanto da essere sicuramente stato in torto a trascurarli.
A tal punto non me ne sono reso conto da aver compiuto un errore in quel recente articolo, cioè di aver citato le guerre locali post-sovietiche e le primavere arabe (con la fine di Gheddafi) come caratteristiche del “Saturno-Plutone” quando invece lo erano di altri due cicli, quello “Saturno-Urano” della durata di 45 anni, ciclo che caratterizza il cambiamento dovuto al mutare degli assetti politico-industriali (e cyclesofhistory lo connette anche alla periodicità dei genocidi), e quello “Saturno-Nettuno” di 36 anni, che caratterizza il cambiamento centrato sui mutamenti delle idee politiche inerenti il sociale e il lavoro (cyclesofhistory lo connette al comunismo).

Non ho potuto fare a meno di notare come il “Saturno Urano” è un ciclo che sembra andare in coppia col “Saturno Nettuno”: il primo della durata di 45 anni mentre il secondo della durata di 36 anni tra una congiunzione e l’altra. Il “Saturno Nettuno” è il ciclo delle lotte politiche; il “Saturno Urano” pare legato ai ritmi del capitalismo e delle democrazie occidentali (versus “resto del mondo”) mentre il “Saturno Nettuno” pare legato ai ritmi della lotta sociale e dei lavoratori e alle strutture politiche a essa inerenti. Il “Saturno Nettuno” combacia dunque con le vicende dell’URSS e il sapere ciò mi ha dato una certa sorpresa, in particolare quando poi mi è capitato di leggere al riguardo in un documento che si potrebbe definire come il “testamento” di colui ritenuto il maggior esperto di “astrologia mondiale”, André Barbault (guarda caso un francese come François Roddier e Gaston Georgel citati nell’articolo di settembre) (e come anche François Masson, il “matematico della storia”.)

Urano e Nettuno sono i pianeti più esterni del sistema solare (visto che dal 2006 Plutone non è più considerato un pianeta) e Saturno è Crono, il pianeta del tempo che mangia i suoi figli.

Urano venne scoperto a inizio anni 80 del XVIII secolo, subito dopo che vennero fondati gli USA e nel pieno del primo slancio del capitalismo industriale; Nettuno venne scoperto nella seconda metà degli anni 40 del XIX secolo, nel momento in cui nacque il marxismo (“il manifesto del partito comunista” nel 1848) e tra l’altro proprio poco dopo una congiunzione “Saturno-Nettuno”.
Basta vedere solo le date dei vari “Saturno-Nettuno” per rendersi conto di quanto abbiano a che fare con le dinamiche e i ritmi del sociale, del comunismo e in particolare con l’evoluzione dell’URSS: 1881-1917; 1917-1953; 1953-1988. Tra l’altro il 1988, l’anno di fine di quest’ultimo ciclo coincise con la fine del “Saturno-Urano” iniziato nel 1942.
Il “Saturno-Nettuno” iniziato nel 1988 finirà nel 2026, il “Saturno-Urano” iniziato nel 1988 finirà nel 2032.

Tenete a mente queste date perché tra poco, leggendo le parole degli astrologi Fabrizio Cecchetti e André Barbault, le rivedrete.

Intanto riportiamo le parole di un altro astrologo, Francesco Faraoni Curitti, la cui analisi ci mostra importanti coincidenze con il periodo temporale di cui ho parlato nell’articolo di settembre:

https://www.astroteosofia.it/il-sinodo-del-capricorno-2019-2020/

La Grande Congiunzione del 2020 riguarda e coinvolge i pianeti Marte Giove Saturno Plutone che transiteranno in momenti specifici nella simbologia zodiacale del Capricorno per poi concludere con la congiunzione GIOVE-SATURNO a 0° nello stesso momento che avverrà a Dicembre 2020. […] la Grande Congiunzione […] nel 2020 aprirà un ciclo che arriverà a compimento e a manifestazione nel 2040 quando – a mio avviso – inizierà ufficialmente una Nuova Era nella Coscienza della Terra, evento che faccio coincidere con il mese di settembre 2040 per via di una Congiunzione Dorata formata da Luna Marte Mercurio Venere Giove Saturno nella simbologia della BILANCIA che segnerà nell’orologio terrestre un momento X per tutta l’umanità.

In “Salvare i prossimi due decenni”, tenendo presente soprattutto le date dette da François Roddier e Yves Cochet, parlo di periodo impegnativo (diciamo “la fine dell’Inferno e l’inizio del Purgatorio”) dal 2020-2040 e di “Paradiso” o “nuovo Rinascimento” dal 2040 al 2060.

Un articolo su “Sirio” è stato scritto da Fabrizio Cecchetti quando ancora la “grande recessione” cominciata nel 2007-2008 era nel futuro prossimo. Cecchetti l’ha prevista abbastanza con precisione.

I più affezionati ed attenti lettori di Sirio forse ricorderanno i temi affrontati nei miei articoli sull’emergenza petrolio e sul movimento No-Global, ebbene in entrambi formulai una previsione finale piuttosto allarmante: sul futuro prossimo del mondo, attorno al 2010 (nel 2009 o al più tardi nel 2011), si sta allungando l’ombra di una gravissima crisi economica, finanziaria e produttiva.

Dal momento che l’articolo di Cecchetti parla di “capitalismo in affanno”, viene ovviamente citato il ciclo “Saturno-Urano”  e ci viene detto come il primissimo slancio del capitalismo industriale nei ’70 del ‘700 vide una super-congiunzione Urano-Nettuno-Plutone tutti quanti assieme a Crono cioè Saturno: proprio i pianeti dei cicli di 33-35-38, 36 e 45 anni che abbiamo visto avere massima importanza nel XIX e XX secolo e l’avranno nel XXI fino a inizio anni trenta.

Notare che Cecchetti a inizio anni 2000 prevede la grande recessione iniziata nel 2007-2008 poiché l’aspetto dei pianeti durante la crisi del 1929 è somigliante all’aspetto dei pianeti che nell’allora futuro ci sarebbe stato nel 2010-2014, i quali, come ben purtroppo ora sappiamo, sarebbero stati gli anni in cui la recessione si conclamò e morse di più.

[…] la crisi serpeggiante del capitalismo, dovuta all’avvicinamento del picco petrolifero e all’aumento dei disastri climatico-ambientali, deflagrerà in tutti i suoi aspetti economici più minacciosi proprio attorno al 2010.

E in quel 2010, a proposito di petrolio e di disastri, sarebbe avvenuto anche il versamento petrolifero nel golfo del Messico.

Successivamente Cecchetti, in quei lontani primi anni 2000, parla anche del 2020, e ci dà un po’ di speranza: secondo le sue previsioni potrebbero anche non avvenire i disastri catastrofici previsti da certi allarmisti:

Tuttavia possiamo coltivare una ragionevole speranza che l’umanità, dopo la botta tremenda subìta, prenda atto finalmente dei cosiddetti “limiti dello sviluppo” e che decida di correre al più presto ai ripari sfruttando gli aspetti planetari positivi successivi.

Il transito di Plutone in Capricorno, centrato dalla simultanea dissonanza del trio Urano-Saturno-Giove [configurazioni del 2020], sarà sotto molti punti di vista cruciale ed emblematico.

Dopo aver accennato a “valori pluto-capricornici” – i quali direi sono ben rappresentati da diversi personaggi del 2020! – e previsto anche come queste configurazioni prevederanno un’altrettanto intensa reazione di tipo ecologico-ambientalista (anche questo in atto!), Cecchetti conclude così:

Quale dei due scenari prenderà il sopravvento? Difficile dirlo. Ma se riusciremo a superare la seconda grossa e probabile crisi del 2020 (tripla congiunzione Giove-Saturno-Plutone in Capricorno), il mondo conoscerà nel 2026 un nuovo periodo di adattamento armonioso alle nuove condizioni energetiche. Sarà giunto il momento del trigono Urano-Plutone tra i Gemelli e l’Aquario!

“Dalla psicanalisi all’astrologia” di André Barbault.

André Barbault, uno dei più importanti esponenti dell’ “astrologia mondiale”, se non il più importante, si dilunga – in un testo che potrebbe essere considerato un suo testamento visto che morì di lì a non molto – su come abbia previsto astrologicamente in modo netto e ripetuto (fin da fine 60 inizio 70 del XX secolo) che il 1988-1990 – e in particolare l’autunno 1989 – sarebbe stato un anno di fortissima transizione per l’URSS e i paesi dell’est sotto il suo giogo. A più riprese Barbault si riferisce ai cicli “Saturno-Urano” e “Saturno-Nettuno” rispettivamente 1942-1988 e 1953-1988/1917-1953.

“Il mio fratello maggiore Armand ebbe allora l’idea di collegare quel clima rivoluzionario all’opposizione Saturno-Nettuno in corso, per via dell’associazione con la rivoluzione russa del 1917, avvenuta sotto la precedente congiunzione di quei due pianeti.”

In seguito Barbault approfondisce il ciclo di 36 anni “Saturno-Nettuno” facendolo diventare il suo primo studio astrologico mondiale approfondito.

“[rivoluzione del 1917] sotto la congiunzione, fondazione dell’Unione Sovietica al sestile, rottura tra Trotsky e Stalin alla quadratura, grandi opere di edificazione economica al trigono, e processi di Mosca, patto anti Comintern, guerra di Spagna, sotto l’opposizione.”

In quegli anni 40 del XX secolo, Barbault previde che il 1953 (anno dell’allora prossima congiunzione “Saturno-Nettuno”) sarebbe stato un anno di fondamentale importanza per l’URSS. E così fu: la morte di Stalin seguita da un periodo di turbolenza politica trasformativa che poi portò anche alle prime rivolte nei paesi dell’est sotto il giogo di Mosca.

“[…]Dato che il partito comunista russo è nato sotto la congiunzione del 1881, e ha conquistato il potere sotto quella del 1917, se ne deve dedurre che l’anno 1953 sarà importantissimo per l’URSS.”

In seguito, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 del XX secolo, tenendo presente il 1953, così si esprimeva Barbault:

«Forte di questo successo, mi si accorderà più credito se considero seriamente la prossima congiunzione Saturno-Nettuno del 1989 quale annuncio di una nuova svolta decisiva per il destino dell’Unione Sovietica o del comunismo mondiale?»

«Stalin muore sotto la congiunzione del 1952-1953, e l’URSS si trova in pieno cambiamento: inizia un nuovo ciclo che la conduce alla scadenza di capitale importanza del 1989.»

Dopo aver previsto in anticipo tutte le tappe, passo dopo passo dei rapporti URSS-resto del mondo, utilizzando le configurazioni celesti del “Saturno-Nettuno” da fine anni 50 a inizio anni 70 del XX secolo, Barbault, dopo aver anticipato l’inizio del declino dell’ URSS nell’opposizione 1971-1972, in quegli anni, nei suoi libri del 1967 e 1973!, scrive di come si sarebbe stabilito il destino nell’umanità nel XXI secolo proprio in quel 1989 in seguito alle congiunzioni Saturno-Urano e Saturno-Nettuno del 1988, con Giove in opposizione. Questo “grande appuntamento della storia” lo vede dopo “il grande sconvolgimento del 1982-1983” (accenno al “Saturno-Plutone” della “trasformazione violenta”?!) e inoltre fa anche menzione della congiunzione Urano-Nettuno del 1992-1993, ciclo la cui congiunzione successiva sarà nel 2165 e che viene visto da cyclesofhistory come rappresentante il rapporto tra idealismo e sviluppo tecnologico (il 1993 fu l’inizio di internet così come la conosciamo.)

21 anni prima del 1988-1989, in un suo libro del 1967, Barbault scrive così:

“Questo triplice incontro planetario, la riunione astrale più importante di tutto il XX secolo … con due rilanci storici … quello americano e quello russo, nella fattispecie del principio capitalista e del principio comunista … questi due gareggianti sono entrambi arrivati a fine corsa per l’ultima tappa del 1988-1989, alla cui scadenza il mondo tenderà a rinnovarsi per generare una società nuova.”

Per tutti gli anni ’70 e ’80, Barbault alle sue conferenze non fa che prevedere uno sconvolgimento storico decisivo a partire dal 1988. Spesso raccoglie scetticismo perché, ora è difficile ricordarsene col senno di poi, ma allora l’URSS, anche se in crisi, era comunque una superpotenza che appariva inamovibile.

Dal momento che mi son reso conto di quanto questo Barbault fosse esperto di “astrologia mondiale”, inutile dire che sono saltato dalla sedia quando ho letto la conclusione di quel suo testo che, come ho detto, potrebbe essere giudicato quasi un testamento. Tenendo conto di ciò che esposi in “Salvare i prossimi due decenni”.

“Già da più di un decennio mi è sorto un vivo interesse per la configurazione tanto gigantesca quanto imponente del 2026-2030, portatrice di un rinnovamento di civiltà, di un futuro da cui alla fine non può che scaturire il ritorno dell’astrologia.”

Dopo aver definito il 2020-2021 (con la triplice congiunzione Giove-Saturno-Plutone con la semiquadratura Urano-Nettuno) “un tempo universalmente caotico che colpisce tanto la natura quanto la società umana” [lo stiamo vedendo e temo lo vedremo ancora di più…], ecco però come Barbault conclude il suo testamento. Inutile dire che, tenendo conto di quanto già sappiamo, le sue parole sono impressionanti e meritano di essere riportate una a una:

La particolarità della svolta del 2026-2030 è rappresentata dalla centralità della congiunzione Saturno-Nettuno a inizio Ariete. Nucleo di convergenza del verbo nettuniano, priorità vitale rinforzata dal concorso di profonde basi saturniane. Entrambi hanno natura di Fondocielo: prevale l’interiorità, come i fondali oceanici o le profondità della crosta terrestre, con Psiche che all’occorrenza ha il sopravvento. Da qui il risveglio dei misteri della vita. Occorre considerare il calendario zodiacale associato a questa congiunzione. Già si dà il caso che sia preminente l’ingresso in Ariete, ma sono tutti e quattro i pianeti – in triangolo tra loro – che si muovono come se volessero metamorfosare il mondo. Ci troviamo di fronte alla possibilità di un mutamento tale da far sembrare troppo debole i termini “cambiamento” o lo stesso “sconvolgimento” per definire l’ampiezza di ciò che potrebbe trasformare il mondo conosciuto.

Cari lettori, vi ringrazio per l’attenzione prestata a questo commiato astrologico.

Un nuovo approccio alla precognizione – Raccolta di appunti

Traduzione di alcune parti di articoli dell’ illuminante blog The Nightshirt http://thenightshirt.com/ future-2372183__340

La teoria dello spazio tempo di Alan Moore indica che lo spazio tempo potrebbe essere rappresentato come un blocco dove passato e futuro sono infiniti, immutabili.

La storia umana interferisce, riverbera e interpenetra se stessa. Se ci sono 3 dimensioni temporali la storia potrebbe addirittura avere volume. Un flusso storico – temporale – causale a loop produrrebbe strani fenomeni e turbolenze.

Se la storia non è lineare il futuro può influenzare il passato. Vediamo il futuro costantemente ma lo interpretiamo come qualcosa di altro. La nozione di tempo ciclico descrive una potente intuizione umana sull’ esperienza di precognizione.

Questa scena appare in un numero di Superman uscita il 12 Settembre 2001.

Scultura di uomo colpito da aerei realizzata da una delle vittime dell’ 11 Settembre nel 1999 1999. Si tratta della scultura Tar Baby vs St. Sebastian di Michael Richards raffigurata qui sopra, nella quale l´artista si rappresenta come uno dei Tuskegee Airmen, mostrandosi in posizione molto eretta (e somigliante proprio a un alto palazzo), mentre viene colpito da numerosi aerei. Potrebbe cio´ essergli stato ispirato da un sogno premonitore o dalla visione della propria morte nell´allora futuro al novantaduesimo piano di una delle torri?

La storia delle Torri Gemelle è iniziata con uno ” spettacolo ” potenzialmente fatale, quello di un trapezista che attraverso´ lo spazio fra le due torri quando erano ancora nuove. Ed è finita con lo ” spettacolo del terrore ” per eccellenza. Come 27 anni prima le persone alzavano lo sguardo verso l’ alto a osservare lo ” spettacolo “.

12 Anni prima dell’ affondamento del Titanic la storia narrata in un libro di uno scrittore poco noto descriveva nei minimi particolari ciò che poi si sarebbe effettivamente verificato, attraverso una serie di incredibili potenziali ” previsioni ” dell’ evento. Il filosofo Zizek disse che il disastro del Titanic corrispondeva all’ inconscio dell’ epoca e per questo in retrospettiva apparve sincronicistico – sincronizzato. Era un evento facile da anticipare e proprio per questo ebbe quel forte impatto sull’ immaginario sociale – si collegava all’ umore e allo zeitgeist dell’ epoca. Questo vale anche per il 9/ 11.

—–

Riarrangiamo il passato costantemente – attraverso la rimodellazione di memorie – e gli diamo una nuova forma simbolica. La memoria seleziona da un infinito magazzino di associazioni quelle che si collegano a eventi veri e producono quelle che in retrospettiva sono impossibili coincidenze o destini.

L’ architettura associativa della memoria è un principio di connessione acausale. Informazioni ed emozioni viaggiano temporalmente indietro nel tempo a partire da una – fonte – che è un evento traumatico o comunque suscitante forti emozioni. Quando eventi reali corrispondono a desideri inconsci le persone reagiscono con emozioni conflittuali fra loro che non riconoscono o processano appieno. Si genera anche in loro fascino ed eccitazione inconscia e quindi la notizia avrebbe una impressione forte su di essi.

Il 9/11 era preparato in un certo senso da anni attraverso il cinema e i film e la fantasia e gli antagonismi sociali. Risiedeva nell’ immaginario collettivo. Emozioni forti su morte e traumi sono i più comuni catalizzatori di eventi paranormali. Quel che viaggia nel tempo però è il modo in cui deriviamo fascino dalla tragedia – il modo in cui veniamo a conoscenza della notizia – e non l’ evento stesso e ciò è l’ unica ” sostanza ” riconosciuta dalla psicoanalisi.

Siccome questo fascino esiste sospeso in uno stato protetto di non conoscenza , assomiglia alla funzione onda nella fisica quantistica : non può essere misurato differenziato e localizzato ed è quindi non locale sia nel tempo che nello spazio – questo sentimento è quindi atemporale acausale e contrasta con l’ analisi razionale perché la sua ragione di essere e il suo significato – causa risiede sempre nel futuro.

Sintomi psicoanalitici possono essere causati da un evento futuro che funge anche da cura attraverso una logica a time loop  Secondo JW Dunne – An experiment with time – i sogni premonitori non sono su eventi futuri ma sul modo in cui l’ individuo viene a conoscenza dell’ evento e quindi la reazione all’ evento è ciò che riverbera all’ indietro nel tempo. Funge proprio da principio di connessione acausale a cui Jung attribuiva il suo poco chiaro concetto di sincronicità. I sintomi ( di genere psicoanalitico – emotivo ) sono in grado di trasferire certi pensieri ed emozioni in un posto ” introvabile ” quale è il passato.

Prendiamo l’ esempio di Elisabeth Fraser, una cantante che usava il tema delle sirene e dell’ annegamento nelle sue canzoni. Ad un certo punto il suo fidanzato Jeff Buckley annegò. Si potrebbe dire che l’ annegamento era una interpretazione psicoanalitica che funse da risposta ai ” sintomi ” della Fraser ( la sua carriera ) e che l’ hanno effettivamente ” curata ” ( perché dopo la Fraser perse ” la musa ” ) la sincronicità appare evidente solo in retrospettiva – perché la morte del fidanzato rivelò il vero significato delle sue canzoni. Nell’ ambito della fantasia si potrebbe confrontare i diavoli alieni di Childhood’s End con le rappresentazioni mitologiche del passato remoto. I diavoli sarebbero quindi una rappresentazione del futuro e non dell’ immaginario del passato remoto.

——————

Le sincronicità sembrano effetti del passato ma lo sono del futuro, poiché stimolate da un presentimento o premonizione del loro ” imminente arrivo “. L’ esempio dello scarabeo della paziente di Jung è il miglior esempio di ” sintomo ” causato dalla cura. Le nostre intenzioni / emozioni causano effetti nel futuro che diventano le future cause degli effetti presenti.

Prendiamo l’ esempio di una esperta di arti marziali che viene aggredita in un tentativo di furto e riesce a difendersi e mandare in fuga l’ assalitore. L’ emozione provocata dall’ aggressione riverbera nel passato e funge da stimolo inconscio ad assumere un atteggiamento preparatorio e decidere di praticare le arti marziali. L’ effetto nel futuro diventa la causa di una decisione nel presente che è la causa del successo nel cacciare l’ assalitore nel futuro.

Le sincronicità sono una ” scusa ” concettuale per difenderci dalla verità delle nostre funzionalità precognitive – bisognerebbe rimpiazzarle con un migliore framework teorico. Siccome l’ informazione viaggia nel tempo amplifica il significato di un evento attraverso un effetto feedback. Le sincronicità sono un mistero fondamentale, sembrano arrangiate e manipolate in un modo che sembra impossibile senza immaginare una intelligenza superiore attiva che si interessa di noi e ci guida e organizza gli eventi – molte persone si sentono comunque a disagio in un mondo di segnali. La comunità atea – razionale – materialista potrebbe accettare con più facilità il concetto di sincronicità se capisse che in realtà si tratta di un fenomeno di precognizione – che quindi non implicherebbe l’ interferenza di una intelligenza o una coscienza superiore come guida e organizzatrice.

Gli archetipi sono un effetto illusorio prodotto dalla nostra incapacità di riconoscere azioni che si autoconfermano rese possibile dalla natura a loop del tempo. Il nostro inconscio riceve costantemente e reagisce a informazioni future senza sapere e senza riconoscere che esse vengono dal futuro perché esso non ha un senso del tempo – le sincro hanno una qualità ricorsiva , frattale e autosomigliante ed è per questo che più se ne riconosce l’ esistenza e più volte si percepiranno le sincro – credere in esse produce sincro che rafforzano la credenza verso di esse.

Viviamo in un mondo che curva e si biforca ed è in loop con se stesso e ciò esercita una forza formante sulle nostre vite e sugli eventi ma non lo riconosciamo siccome viviamo linearmente e siamo scettici – viviamo in un mondo piu vicino alla fantascienza che al “realismo” e per crescere dobbiamo riconoscerlo. Siamo orientati verso una emozione – ricompensa – risultato / premio – una emozione di soddisfazione premiante senza esserne consci. In un mondo di libero arbitrio e di attori consci la precognizione tenderebbe a negare se stessa.

Nel film Don’t Look Now gli eventi messi in moto dal fallimento del protagonista di includere il conoscitore nel conosciuto sono precisamente quello che permette al futuro di controllare il suo destino. Il paradosso è che premonizioni negative possono essere verificate solo se non agiamo in modo da cambiare gli eventi e quindi presumibilmente sarebbero apparenti solo a fatti compiuti. Dovremmo assumere una certa scettica distanza sia dalla visione di causalità riduttiva lineare materialista che nega i messaggi dal futuro sia dal determinismo sincromistico che prevede che Dio o chi per lui controlla il nostro destino e ci conosce perfettamente.

L’ informazione precognitiva produce bolle di storia alternative che sono isolate dalla corrente / flusso di causalità attraverso l’ azione conscia e volontaria del ricevente dell’ informazione futura. Esperienze deja vu potrebbero essere memorie di sogni che accadono allo stesso tempo in cui diventano realtà. Il concetto di sincronicità è destinato ad essere rimpiazzato da uno più coerente ? Quando registriamo una coincidenza stiamo captando l’ emozione provata. Più ci orientiamo verso un certo modo di pensare più riceviamo conferme dello stesso.

E’ la gratificazione che viene suscitata quando il mondo oggettivo conferma le nostre credenze e i nostri desideri e aspettative. Attraverso una logica circolare e self – fulfilling non solo la credenza ma anche il fascino / l’ emozione per la coincidenza ci abilita come pre requisito a beneficiare delle nostre capacità di precognizione. Sono stati fatti test che indicano che le persone estroverse fiduciose e che vogliono richiamare l’ attenzione sono più propense a riconoscere il fenomeno della sincronicità. Quello che riverbera nel passato è la scena di conferma dell’ evento e non l’ evento stesso. Onorare e contribuire ai successi personali della precognizione contribuisce a crearli secondo un effetto feedback. Fenomeni ipnagogici ( visioni pre – sonno ) potrebbero essere risorse di informazione precognitiva.

————-

Il lavoro creativo attrae sincronicità e potrebbe considerarsi come una vera e propria varietà specifica del fenomeno quella derivata dal lavoro creativo. Se viviamo nell’ universo associativo dello sviluppatore di software invece che quello del fisico dello spazio – tempo allora i miracoli non sono più da considerarsi eventi irrazionali – dovrebbe quindi essere creata una nuova teoria dell’ informazione.

Il fatto che le sincronicità riflettono fortemente una logica associativa piuttosto che causale ci indica che non possono essere considerate solamente fattori della realtà oggettiva. La presunzione fisicalista che la coscienza proviene dall’ attività cerebrale non può essere supportata filosoficamente ed empiricamente – per la gran parte le informazioni potrebbero non essere immagazzinate nel cervello come rappresentazioni Il cervello può essere considerato ricevente ( metafora che sta diventando obsoleta? ) come mediatore fra coscienza e gli eventi della realtà fisica – oppure come immagine della localizzazione della nostra esperienza egoica nel campo della coscienza – La neuroscienza del futuro potrebbe arrivare un giorno a capire che il cervello è un sistema ( motore di ricerca ) per trovare l’ informazione richiesta nel campo ( quantum field ) non locale che sarebbe come una registrazione di informazioni o un sistema di accesso come in un sito ( Google ).

Le strutture del tempo e della causalità come ne abbiamo esperienza sono dettate da collegamenti associativi fra informazioni simboliche – tenere eventi che accadono assieme associati l’ un l’ altro è l’ unico modo per preservare un senso biografico e quindi di identità personale. Nel cercare nella memoria per informazioni cerchiamo associazioni fra eventi che operano in modo non logico con metafore , giochi di parole , e artifici letterari e modi di dire figurati nella logica del surrealismo , del mito e del folklore – situati in distinti ambienti spaziali che risultano familiari collegati alla infanzia e agli anni formativi La mente ha accesso al nostro passato cosi´ come si fa con una libreria o una collezione

La precognizione potrebbe essere funzionale e utile solo in caso di esperienza futura che confermi o meno che quanto previsto sia vero o falso. Tutto quello che non sappiamo è quanto abbiamo dimenticato di sapere o dimenticato che potevamo sapere se solo sapessimo come chiederlo Le nostre azioni / intenzioni causano effetti nel futuro che diventano le cause future degli effetti presenti

E se il precognitivo non sta realmente osservando una scena del futuro ma sta producendo un comportamento che ottiene un premio – risultato per essere precognitivo? La precognizione potrebbe non operare direttamente sulla realtà attuale ma sull’ inattualizzato potenziale ( quantistico ) degli stati sovrapposti / sovraimposti prima dell’ osservazione fisica – il “Non Ancora Qualsiasi cosa” rimane inosservato e indeterminato e questo dovrebbe teoricamente rendere grandi porzioni del passato soggette a cambiamento ( dal punto di vista mentale – mnemonico – psicologico )  – dietro la superficie di quel che esiste già deve esserci una vasta riserva di potenzialità inosservata – il futuro quindi non potrebbe esistere là fuori pienamente formato in un preesistente ” regno platonico “.

Secondo Eric Wardo questo suggerisce che questa asimmetria e non chiusura include anche il passato esistito – se la precognizione è un’ interazione con possibilità che interagiscono con effetti reali prima dell’ osservazione fisica potrebbe spiegare i fenomeni precognitivi – ciò che rimane inosservato è quindi indeterminato e ciò renderebbe porzioni del passato ( emotivo – psicologico – mnemonico ) soggette a cambiamento. Se ciò coinvolge alterazione inconscia con il potenziale latente degli stati sovraimposti ( superimposed ) quantistici prima dell’ osservazione fisica potremmo continuamente traversare la ”  zona proibita ” del non ancora creando quindi il nostro ordine e muovendoci verso di esso nascosti sia agli occhi di un ipotetico Dio che a quelli di Heisenberg.

Potremmo organizzare inconsciamente opportunità o ostacoli per noi stessi che potrebbero influenzare il nostro futuro attraverso l’ interferenza con il passato attraverso la nostra attenzione e intenzione / azione. Se viviamo in un universo aperto e non deterministico sogni di eventi futuri che potrebbero accadere non accadono – la precognizione potrebbe essere percepita solo in una ” stretta banda ” al confine della coscienza. Quindi il passato e il futuro influenzerebbero il presente solo dove siamo ignoranti delle nostre vere emozioni – il futuro  deriva il “potere di influenza ” dal fatto di non essere ” visto ” e ” non conoscibile” .

————–

La realtà si ferma sotto i fari dell’ attenzione cosciente come un cervo sulla strada nei confronti dei fari di un’auto. Quindi non c’è un singolo flusso temporale ma ogni particella ha il suo flusso temporale che dipende dall’ attenzione osservativa che riceve. ————-

Alcuni artisti probabilmente prendono non solo ispirazione e influenza dal passato ma anche dal futuro preconoscendo i loro stessi libri e non solo, anche i libri di altri che leggeranno in seguito.

Nel mondo letterario la precognizione sembra caratterizzare più spesso scrittori frenetici di livello di qualità non eccellente come scrittori di fortuna e / o esordienti – la precognizione emerge quindi nella concentrazione creativa e sarebbe la cosiddetta musa ( Dick – Robertson – il fumettista Kirby che ha anticipato la faccia su Marte ) La neuro – psicologia del futuro riguardo la precognizione si concentrerà quindi sulla dopamina e i circuiti dopaminergici del sistema di reward ( premio – risultato ) poiché la dopamina è il neuro trasmettitore più associato ai segnali anticipatori.

Le idee si potrebbero diffondere fra contemporanei precognitivamente attraverso condivisioni e convergenze future – persone che non si sono ancora incontrate potrebbero condividere idee attraverso la preconoscenza di interazioni future o dell’ incontro di tali idee sotto forma di libro futuro – gli artisti si potrebbero leggere l’ un l’ altro precognitivamente e si prestano idee attraverso una specie di intangibile ” internet precognitivo ”  Indicatore di ciò è quando l’ elemento presumibilmente prestato da un lavoro del passato / del futuro si trova scomodamente fuori luogo o poco sviluppato a confronto con il lavoro futuro – si nota più spesso negli autori poco apprezzati in vita o non eccezionali oppure sottovalutati per circostanze di carriera.

future-2942885__340

Jon Taylor ha proposto una teoria molto interessante di precognizione come memoria delle proprie esperienze future, basato su una “risonanza” ( similitudine ) tra gli stati del cervello simili in diversi punti nel tempo. Egli basa questa idea sulla tesi di David Bohm che le configurazioni spaziali simili sono in qualche modo naturalmente collegate attraverso lo spazio e il tempo. La somiglianza delle configurazioni di firing corticale a punti nel tempo differenti potrebbe, suggerisce  Taylor, permettere una tal risonanza ( similitudine ) fra i punti differenti nella timeline del cervello e così produrre gli effetti precognitivi. Questi favoriscono preferibilmente la precognizione degli eventi più vicini piuttosto che più lontani nel tempo, a causa della plasticità in corso (creazione di nuove connessioni sinaptiche) che cambia gradualmente la connettività neuronale. La telepatia limitata inoltre è potenzialmente sostenuta dal modello del Taylor, anche se sarebbe meno comune data la dissomiglianza relativa dei cervelli differenti della gente (la somiglianza dei fratelli  e dei gemelli, fra i quali le esperienze telepatiche sono segnalate comunemente, sono l’eccezione che prova la regola). L’ipotesi di Taylor assomiglia alla tesi di Rupert Sheldrake sulla “risonanza morfica” come base della memoria; la precognizione sarebbe essenzialmente uno specchio futuro-risonante di risonanza della memoria con il cervello passato

La precognizione è solo informazione nella misura in cui può essere confrontata con la realtà, e questo probabilmente cade in una gradazione o categoria. Non ci sono informazioni assolutamente corrette o precognizioni totali, perché allora non ci sarebbe un “fuori” per le informazioni, e nessun modo di sapere che è esistito ; d’ altra parte, all’ altro estremo, le informazioni completamente errate non sarebbero informazioni, soltanto rumore e nessuno potrebbe agire secondo esse.

Il futuro sta esercitando un’influenza onnipresente su di noi, al livello più intimo della materia e dell’energia che ci costituiscono e del nostro mondo. È proprio qui, in questo momento, un tutto avanti indietro di ” onde di marea ” di causalità che è altrettanto importante per dettare il dispiegarsi della natura come lo è  il passato ; è solo molto più oscuro. E la natura permette-e Seth Lloyd lo ha dimostrato- situazioni particolari in cui piccoli pezzi di quella ondata massiccia all’indietro di influenza possono essere utilizzati per informarci di eventi nel futuro.

Ma la precognizione umana non deve essere totale e perfetta, non più di qualsiasi informazione sensoriale è totale e perfetta. Ha solo bisogno di essere “abbastanza buona per il lavoro del governo”, come si dice.

Con miliardi di cellule che eseguono calcoli precognitivi simili, il cervello potrebbe arrivare ad un’adeguata approssimazione, un “rapporto maggioritario” che è abbastanza buono per guidare il suo comportamento.

 

rememberfuture

 

Se il cervello è un computer quantistico, potrebbe funzionare creando sistemi coerenti di particelle “entangled ” che sono abbastanza isolate, per abbastanza a lungo, che sono in grado di manipolare le informazioni in modi ben oltre ciò che i computer convenzionali possono raggiungere, tra cui l’invio di informazioni coerenti nel passato e l’estrazione di informazioni che arrivano dal futuro.

Prevedo che una qualche forma di negoziazione e di estrazione di informazioni coerenti attraverso il tempo può rivelarsi una funzione di base della corteccia. Il cervello può essere proprio qualcosa come il tesseract di Nolan ( Interstellar ), un organo che è veramente un tunnel attraverso il tempo, che si estende in tutta la nostra vita intera. La precognizione è così fondamentalmente memoria- per esempio nel modo in cui si comporta. Così come possiamo solo ricordare il nostro passato e non il passato altrui, possiamo solo ricordare il nostro futuro.

E oltre ad essere personale, la precognizione è anche associativa – di nuovo, proprio come la memoria. Questi messaggi dal futuro sono di solito obliqui nella loro essenza, quindi poco decifrabili e distorti. Gli unici messaggi precognitivi che “sopravvivono” sono quelli che portano al loro essere inviati indietro nel tempo, in primo luogo. Tra i parametri di tale Tesseract sarebbe una tendenza per i più chiari esempi di precognizione di essere solo consapevolmente riconoscibile dopo il fatto, a meno che non vi è alcuna possibilità di impedire il futuro risultato in cui l’informazione è stata inviata al presente.

L’ ippocampo produce la nostra libreria autobiografica – I sogni sono come i codici a barre dei nuovi capitoli della nostra vita. La precognizione è l’ altra faccia della repressione – che è processo di scambio/ trasporto di dati non voluti nel passato. La precognizione è il processo corrispondente di ricezione della info repressa dal futuro. Precognizione – Apparizione di nuove info senza saperne la causa. La repressione è una causa che sembra perdere il suo effetto perdendo parte della sua influenza.

Siamo specialmente precognitivi verso gli eventi che non vogliamo pienamente affrontare quando accadono. Se il cervello può raggiungere attraverso la propria timeline, l’accesso alle informazioni nel suo futuro e passato, allora potrebbe essere caratterizzato come un processore di informazioni completamente quadri-dimensionale, in grado di utilizzare tutta la sua potenza di calcolo per tutta la sua vita intera, per non parlare di capitalizzare su tutte le altre fantastiche abilità di “qubits”.

Se il cervello è un computer quantistico (o più probabile, un assemblaggio di miliardi di computer quantistici collegati classicamente) — e se così può, in un dato momento, utilizzare tutti i suoi stati attraverso il tempo, così come tutti i percorsi possibili per ottenere la risposta a una domanda di ricerca in memoria-allora non solo le sue capacità precognitive, ma le sue capacità di calcolo in generale sarebbero davvero formidabili. L’idea che il cervello potrebbe essere un computer quantistico che calcola attraverso tutta la sua storia solleva una possibilità ulteriore: che la durata della vita ( se più lunga ) causa  un’ intelligenza superiore, aumentando le risorse di calcolo a quattro dimensioni del cervello dell’individuo.

Questo potrebbe forse fornire una spiegazione alternativa per la correlazione genetica. ” Ho proposto un possibile collegamento quantum-classico nel precedente articolo – fondamentalmente che il comportamento quantistico “precognitivo” nei neuroni influenzerebbe la loro attivazione, innescando associazioni di “memoria” che sostanzialmente corrispondono (o sono coerenti con) a future esperienze/modelli di attivazione del cervello. (ovviamente è molto speculativo.) Non sono sicuro se questo risponde alla tua domanda.

Basicamente, la precognizione/presentimento sarebbe una perturbazione o una deviazione dell’attivazione del cervello in risposta ad una situazione futura non-ancora-attuale. La situazione non esiste ancora, e non è nemmeno rappresentata in/dal cervello, ma un alone di associazioni per l’evento futuro è attivato, e in alcuni casi può preparare la nostra risposta-o semplicemente  ci coinvolge attraverso sogni strani.