Oscar Giannino, Benjamin Netanyahu e la farsa che cancella la storia

Due sintomi di come, attualmente, ciò che un tempo poteva considerarsi STORIA, o perlomeno “seria cronaca politica, geopolitica, questioni nazionali e internazionali di rilevanza strategica per il progresso, la prosperità e il futuro delle nazioni, le popolazioni, le generazioni”, ha la tendenza, nell’epoca iper-mediatica dagli anni ottanta in avanti, a rischiare di trasformarsi  in FARSA.

  • 1 Componimento teatrale di misura breve e di contenuto comico

  • 2 fig. Avvenimento poco serio, situazione che cade nel ridicolo SINbuffonata

     

Due avvenimenti successi di recente.

Nel febbraio 2013, il giornalista e neo-politico Oscar Giannino, vuota il sacco ed è costretto a confessare: si era inventato di sana pianta i titoli di studio in economia che, a suo dire, aveva conseguito a Chicago. La bufera suscitata nel partito politico che da poco aveva contribuito a creare, “Fare – fermare il declino”, lo costringe alle dimissioni, dopo quelle del suo (ex) sodale Luigi Zingales, in seguito alla scoperta che il master ottenuto nella università dove lui insegna era una diceria di Giannino.

http://www.blogo.it/news/politica/redazione/10823/oscar-giannino-ha-mentito-sul-master-luigi-zingales-abbandona-fare/

Come se non fosse abbastanza, nel breve giro di qualche tempo, si viene anche a scoprire che Oscar Giannino aveva millantato una sua partecipazione quand’era piccolo – mai avvenuta in realtà – alla famosa kermesse italiana di ugole infantili, lo ZECCHINO D’ORO. In questo caso è stato sbugiardato dallo storico conduttore della gara canora dell’Antoniano di Bologna, ovvero il MAGO ZURLI’, al secolo Cino Tortorella.

Oscar Giannino
Oscar Giannino
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Il Mago Zurlì (aka Cino Tortorella) e Cristina D’Avena.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/21/elezioni-nuovo-incidente-per-giannino-mago-zurli-lui-allo-zecchino-doro-mai/507654/

Queste due bravate di Giannino hanno, com’è ovvio, elettoralmente affossato il neo-partito di cui cui era presidente, portavoce e uomo immagine.

Bene, questa era la politica nazionale, passiamo ora a quella internazionale.

Durante l’assemblea generale dell’ONU nel settembre 2012, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, fa un discorso incentrato sul rischio che, entro pochi mesi, l’Iran riesca a ottenere la capacità di e il materiale per produrre un ordigno nucleare in grado di minacciare il Medioriente in generale e Israele in particolare, e che quindi questo pericolo vada al più presto disinnescato, con le buone o con le cattive: un ritornello (da parte di una, non dichiarata, potenza nucleare) che sentiamo almeno da sette anni.

Ora, di cosa si serve Netanyahu per illustrare la situazione davanti alla platea delle Nazioni Unite, all’importante consesso internazionale che raduna i rappresentanti di tutti i paesi (e che, per esempio negli anni sessanta, veniva mostrato sempre come La Mecca della serietà e della responsabilità degli uomini di stato del globo)? Si serve di uno schema grafico che mostra le percentuali di arricchimento dell’uranio, il cui rischio del loro ottenimento da parte degli ayatollah sta aumentando esponenzialmente nel tempo, uno schema che somiglia straordinariamente a una di quelle bombe ACME con la miccia accesa, di quelle usate dai personaggi dei cartoon della Warner Bros, che se le ritrovano inaspettatamente in mano senza che se ne rendano conto, e poi gli esplodono in faccia.

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Netanyahu all’ONU e la bomba tipo ACME

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Ok, chi ha spifferato a Netanyahu il modello della nostra bomba?

http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/113992-netanyahu-all-onu-con-il-disegnino-della-bomba-ed-il-web-impazzisce-dalle-risate-immagini-e-vignette

Che dire? Possibile che Benjamin Netanyahu e Oscar Giannino non si siano proprio resi conto di ridicolizzare il loro ruolo politico? Possibile che abbiano tutta questa noncuranza per la loro, diciamo così, “reputazione”?

O dobbiamo vedere tutto ciò, spostandoci su un altro piano, a un livello più alto, “macrocosmico”, cioè, è un fenomeno che non riguarda solo quei due o pochi altri, ma è qualcosa di più generalizzato, dove proprio la supposta “serietà” e “importanza” dei governanti (conditio sine qua non e propedeutica per la registrazione futura sui libri di storia) si sta squagliando, a causa soprattutto della proliferazione incontrollata dei mass media di ogni tipo, sempre più capillare e alla portata di qualunque improvvisato giornalista.

E tutto ciò, prima di giungere ai livelli attuali, ha avuto un chiaro inizio negli anni ottanta: ricordiamo, per esempio, la candidatura del comico francese Coluche alle presidenziali 1981 e l’elezione in parlamento nel 1987 della pornoattrice Ilona Staller, alias Cicciolina, diventata parlamentare del partito radicale.

I livelli attuali di questa tendenza ci hanno mostrato, per dirne un’altra, qualche anno fa, nel 2010, l’incontro internazionale al fast food tra le due maggiori potenze nucleari, Russia e Usa. Come poteva succedere una cosa simile all’epoca di Kennedy e Krusciov, di Reagan e Gorbaciov, o anche solo di Clinton ed Eltsin e di Bush e Putin (per non parlare dell’epoca di Churchill e Stalin…)?!

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Incontro al vertice al fast food tra due potenze nucleari

Guardiamo soltanto, ancora, la collezione di avvenimenti presentata in questo video e confrontiamola con quella di uno degli anni di qualche decennio fa (per intenderci, quelli che poi venivano pubblicati negli annuari Rizzoli), riusciamo a vedere la differenza? 2136e5b31c0a54091c7caec7e9a5c948_medA questo proposito, segnalo, inoltre, il post Top Secret, La seconda guerra civile americana e la finzione che cancella la storia.

Appunti, più o meno disordinati, su Hitler, tempo e petrolio

[…] Ieri pensavo anche di sentirmi “scandalosamente vicino” ad Adolf Hitler il quale, come me, fin dall’infanzia viveva “in un mondo tutto suo”, “sognava la gloria”, sognava di diventare un pittore. Come me, quindi, aveva talento per il disegno. E, proprio come è successo a me, quel suo talento è stato frustrato. Non fu ammesso all’Accademia di Belle Arti di Vienna perché i suoi risultati all’esame di ammissione furono ritenuti troppo mediocri.

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Acquerello di Adolf Hitler

Prima di diventare un completo nullatenente, quindi praticamente un clochard, Hitler cercò lavoro presso diversi posti a Vienna, ma gli venne rifiutato. Anni dopo, verso la fine degli anni trenta del XX secolo, sia quelli che l’avevano sbattuto fuori dall’Accademia di Vienna, sia quelli che gli avevano rifiutato un lavoro, furono scovati dalle SS agli ordini del führer, il quale, praticamente, si vendicò di loro.

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L’effetto di quella causa che fu il rifiutare un lavoro a Hitler, e il non ammetterlo all’Accademia, avvenne più di venticinque anni dopo, quando la Storia era tutta diversa. Una specie di “legge del karma.” Quindi, in qualche modo, ciò viene dimostrato dall’immagine seguente, in cui viene messa a confronto la percezione comune del tempo lineare – dove l’effetto segue la causa a breve distanza, procedendo in avanti – e, invece, un modello più vicino a come il tempo è realmente, cioè effetti che sbocciano lontano nel tempo (lineare) rispetto alla loro causa.

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Ciò che la gente pensa sia il tempo – Ciò che il tempo “realmente” è

Un altro esempio può essere lo smantellamento di un’area geografica culturalmente e linguisticamente unificata come l’Impero Ottomano negli anni dieci del XX secolo, e l’effetto di questa causa ha avuto modo di manifestarsi non subito, ma dopo gli anni settanta dello stesso secolo, con il caos bellico/militare del Medio Oriente, sia per via dei confini disegnati a tavolino da parte dell’Occidente, sia per via della presenza dello stato israeliano (a cui si è cominciato a dare via libera negli stessi anni dieci, con la “dichiarazione Balfour”) sia i cosiddetti “petrodollari”, coi quali i paesi mediorientali – come l’Arabia Saudita – dovevano pagare il loro petrolio, per far si di sostenere il dollaro USA dopo l’abbandono del Gold Standard nel 1971.

[segue divagazione]

Ecco perché gli USA e i loro alleati, da quell’epoca in avanti, sono sempre stati pronti a “guerre sante per il petrolio”, dall’epoca Ford-Carter in poi, come aveva anticipato Kissinger in quel numero di Business Week del 1975, perché ora il dollaro non è più sostenuto dalle riserve auree ma dalla vendita di petrolio in dollari, e quindi non si può permettere che degli stati mediorientali produttori di petrolio possano venderlo in una valuta diversa dal dollaro, magari, un tempo, alleandosi con l’URSS e quindi cominciando a vendere il petrolio in rubli.

Anni dopo, con l’URSS defunto, tra fine anni novanta e inizio anni duemila, leggevo articoli sul web – a cominciare dal 2005/2006 se non vado errato – in cui si diceva che l’Iraq era stato preso di mira dal complesso governativo USA (allora dominato dai neoconservatori del PNAC) perchè aveva preso la decisione di vendere il petrolio in euro e non più in dollari. Nel 2006 avevo letto che le minacce verso l’Iran erano dovute al fatto che quest’ultimo aveva deciso di aprire una “borsa del petrolio” in cui il greggio veniva venduto non in dollari.

Petrolio_Pasolini_FrontLa faccenda dell’Iran dura da tanti, tanti anni. Nel 2006, la questione era già su tutti i giornali dopo che nel 2005 – lo stesso anno in cui venne eletto Ratzinger papa – venne fatto dire al neopresidente dell’Iran che “Israele va cancellato dalla cartina geografica”, durante una conferenza chiamata World without zionism. E venne fatta anche una fiaccolata di sostegno a Israele contro l’Iran, organizzata da Giuliano Ferrara. Una specie di Mario Appelius parteggiante per il sionismo, con quella sua trasmissione in prima serata su RaiUno. L’attuale presidente Rai è una donna chiamata Tarantola.

Parallelismi e risonanze nel tempo a distanza di anni: il caos di Bengasi nel febbraio/marzo 2006 e il caos di Bengasi nel settembre 2012; il film blasfemo su Maometto, diffuso sempre in questo settembre e le vignette blasfeme su Maometto diffuse in quel febbraio/marzo.