appare, nella homepage di Bing che cambia ogni giorno, la seguente opera d’arte.
Il testo è:
Il 23 aprile, la “Diada de Sant Jordi” (San Giorgio) sarà celebrata in Catalogna.
Esiste una speciale tradizione catalana in questo giorno di festa,
alle donne è richiesto di dare un libro al loro uomo, in cambio gli uomini danno alle donne una rosa rossa.
L’usanza è basata sulla storia di San Giorgio, che uccise un drago
per salvare una principessa.
Successivamente, il santo patrono dei catalani ricevette una rosa intrisa di sangue, di drago secondo la leggenda.D’altra parte, l’idea di un libro come dono si basa sull’apprezzamento delle opere di autori famosi.
L’immagine mostra la Casa Batlló a Barcellona.
Costruito nel 1877, l’edificio è stato progettato e ricostruito da Antoni Gaudí dal 1904 al 1906 in stile modernista .
Gaudí si ispirò alla leggenda su San Giorgio sopra descritta.
I balconi sono decorati con rose e il tetto rappresenta la bilancia del drago,
contro cui ha combattuto San Giorgio.
***
Oltre a San Giorgio, l’altro uccisore di draghi è San Michele.
Michele è apparso attraverso le sincro descritte nel precedente articolo, strettamente collegato al fuoco di Notre Dame,
con cui si intrecciano la rosa e il centro della galassia.
Il precedente contesto di sincro lo suggerisce già, Notre Dame è strettamente intrecciata con Barcellona.
Antoni Gaudi, il costruttore della casa del drago descritta sopra, è il creatore della basilica della “Sagrada Familia”,
il magnifico edificio nel cuore di Barcellona, capitale della Catalogna.
Il recente romanzo di Dan Brown “Origin” mostra la famosa scala a chiocciola e
la basilica come l’occhio di Dio sopra la cattedrale.
L’uscita di “Origin” avvenne all’inizio di ottobre 2017
esattamente in concomitanza al referendum sull’indipendenza della Catalogna.
Benvenuti alla roccia, la roccia del Golgota.
Skellig Michael (la roccia di Michael).
Casa Batilò a Barcellona.
Il joker sopra la roccia tiene in mano una rosa.
Questa è un’immagine di pura spensieratezza e libertà infantile.
Luke Skywalker / Mark Hamill come voce del Joker e Joaquin Phoenix come Joker nel 2019.
Guardate attentamente!
Smettete di chiamarmi “drago”, ho un nome!
Il mio nome è Bond, James Bond.
La liberazione e l’indipendenza sembrano progredire di più,
più si cerca di tenere le persone sottomesse
Il tempo della lancia e della spada si avvicina alla fine e il bastone da passeggio prende il loro posto!
In un viaggio di ritorno al salto originale, all’allegria e alla spensieratezza [in originale Unbe-schwert-heit, col gioco di parole intraducibile di schwert = spada]
Gaudì, il cognome del maestro architetto catalano
[sta per “gaudio” in italiano] , l’espressione per eccellenza di pura serenità e leggerezza.
Certamente un libro a lungo proibito su questo pianeta,
ma spero che sempre più persone possano interiorizzarlo e riceverlo come un dono.
La vigilia di Pasqua questo libro mi ha attirato come una calamita in una libreria.
La mia attenzione è stata in particolare attratta da un adesivo in copertina: “Il libro della serie”.
E in effetti, c’è questa nuova serie basata sul libro, lanciata a marzo 2019, in Italia e a maggio andrà in onda anche in Germania su una rete di Sky.
Una figura in nero!
Il famoso adattamento cinematografico interpretato da Sean Connery.
Umberto Eco è stato ispirato da questa opera francese del 13 ° secolo.
In questo romanzo si parla di un sogno in cui il protagonista principale si innamora di una rosa.
Questo è eccitante visto che No Dream (ma anche Dream On) è incluso in Notre Dame, e può essere rappresentato da questo sincronismo piuttosto folle.
Scena del film “The Walk”
Equilibrio, armonia, pace.
Sync Walk inizia con Notre Dame nel mio sincrovideo the Sync Walk dove a un certo punto si vede la Cattedrale di Chartres e il Labirinto, al centro di cui è indicata una rosa.
Il video The Sync Walk termina con la Torre Eiffel ritta sul Campo di Marte.
Marion Cotillard in Inception.
Quella morte era l’unica via di fuga
Scena dal video musicale “Black Hole Sun” di Soundgarden.
Chris Cornell, cantante dei Soundgarden.
Chris Cornell, conosci il mio nome, dal film “Casino Royale”.
Il mio nome è Bond, James Bond.
Un libro bandito dalla chiesa è uno dei protagonisti centrali de “Il nome della rosa”.
Sean Connery è sulle tracce di questo libro in un monastero.
[Il finale è particolarmente…olocaustico e non lo rivelo, non lo “spoilero” (a differenza della versione originale di questo articolo) per rispetto a coloro che non hanno mai letto “Il nome della rosa” ne’ visto il film e pensano prima o poi di farlo.]
Il monastero della Sacra di San Michele, vicino al confine italo-francese, servì come location al film tratto da “Il nome della rosa” .
Come suggerisce il nome, il monastero è dedicato a San Michele.
Questo monastero ha subito gravi danni in un grande incendio nel 2018.
La finzione è diventata realtà.
La croce (una spada rovesciata) e la rosa apparvero in modo impressionante durante l’incendio di Notre Dame.
Dall’inizio del 2018 fino a poche settimane fa, un trono di fuoco si trovava all’interno della piramide del Louvre.
Nel film “Il codice Da Vinci” Tom Hanks trova il Santo Graal alla fine della linea della rosa,
Allo stesso tempo dell’incendio a Notre Dame, una stanza di preghiera stava bruciando vicino alla moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, ma non nella stessa moschea, come affermano molti.
Inoltre quasi 50 anni fa, nell’agosto del 1969, fu perpetrato un devastante incendio alla moschea, Info .
Un mese prima di questo attacco doloso, ebbe luogo il primo sbarco sulla luna (ufficiale).
L’11 aprile 2019 è fallito ancora una volta il primo sbarco sulla luna di Israele.
Intorno a questo giorno è stata pubblicata anche la prima foto di un buco nero, così come il primo trailer del nuovo film di Star Wars,
che ha anche dato il nome del nono e ultimo episodio.
The Rise of Skywalker.
Dunque, a cosa stiamo assistendo?
Il monastero della location del film “Il nome della rosa” (la Sacra di San Michele), che ha preso fuoco l’anno scorso, giace su una linea molto particolare,
Una linea lungo gli altri sei monasteri dedicati a San Michele.
Questa linea di energia è chiamata “la spada di San Michele”.
La linea rappresenta il colpo di spada di Michele contro il diavolo, il quale viene spedito all’inferno.
L’inizio di questa linea segna Skellig Michael [sud dell’Irlanda], la fine si trova vicino a Haifa in Israele . Dal fuoco del monastero si potrebbe ora desumere, questa “linea del drago” [in originale Dracherlinie] è ora incendiata, e la spada fiammeggiante è stata accesa.
L’isola di Skellig Michael è al centro dei nuovi episodi di Star Wars.
Ritiro di Luke Skywalker, luogo di trasferimento della sua spada laser
e punto di vista del primo tempio Jedi.
Ecco i famosi alveari dei monaci.
Interessante connessione con Notre Dame:
Qui, a quanto pare, è successo un miracolo delle api.
I 3 alveari della chiesa sono sopravvissuti all’incendio, info .
Il Tempio Jedi ospita anche i misteriosi libri Jedi.
Anche questo tempio brucia insieme ai libri,
ma qui non dovreste essere accecati dal fuoco. 😉
Il fuoco del tempio Jedi segna il secondo fuoco sulla linea di forza della spada di San Michele, anche se questo è avvenuto solo a livello cinematografico!
A sinistra un’immagine di Luke Skywalker con la spada laser
Ho da poco terminato di rileggere “Il nome della rosa” di Umberto Eco, tra l’altro nella sua edizione originale del 1980, l’avevo già letto in precedenza ma nell’edizione Bompiani successiva: m’è recentemente capitata un’occasione fortunosa in cui ho potuto acquistare quella primissima edizione, che penso possano vantare di averla in pochi ormai.
“Il nome della rosa” anche se ambientato nel novembre 1327, come spirito lo trovo straordinariamente attuale, senza tempo. Si tratta della descrizione, da parte del personaggio principale, di una settimana dentro un’abbazia medievale del Nord Italia, che contiene una BIBLIOTECA LABIRINTICA.
In quella settimana lì dentro ne succedono di cotte e di crude.
Si tratta di un libro cupo, tenebroso, dove all’apparenza di benevolenza cristiana dell’abbazia, si contappongono segreti inenarrabili, giochi di potere incrociati, vendette e sentimenti ben poco caritatevoli e religiosi.
Molte figure cattoliche vengono raffigurate nel romanzo in modo spregevole.
A cercare di indagare il perché delle cose brutte che stanno succedendo dentro le mura dell’abbazia in quella settimana di novembre, ci pensa un certo Guglielmo da Baskerville, appartenente all’ordine dei francescani, che, come uno Sherlock Holmes in anticipo di cinque secoli e mezzo (“Il mastino dei Baskerville”) cercherà di ottenere il più possibile dagli indizi di cui è disseminata quella specie di fortezza religiosa, assieme al giovane novizio Adso da Melk, che gli fa da spalla watsoniana con cinquecento anni e mezzo d’anticipo.
L’aver lasciato inavvertitamente il volume (senza sovraccoperta) all’aperto, a causa d’una dimenticanza, m’ha portato a ritrovarmelo con la copertina un po’ rovinata dalle zampe di un animale, ed è stata per me come un’anticipazione – perlomeno l’ho vista come tale – di ciò che avrei letto in seguito, alla fine del libro, nel culmine del settimo e ultimo giorno, quello in cui Dio si riposò, secondo la leggenda biblica.
Il settimo giorno avviene la NEMESI, che non la rivelo nei particolari per rispetto a chi non ha mai letto il romanzo, la cecità di uno dei personaggi – al centro di tutti i segreti – fa si di far concludere tutto, di far finire l’abbazia.
Le contraddizioni, le incomprensioni, le ambiguità e i nodi irrisolti trascinano all’evento finale.
Ripensando a ciò che avviene nell’ultimo capitolo, alle immagini che mi ha suscitato, non ho potuto non pensare alle immagini del finale del film di Hitchcook “La donna che visse due volte – Vertigo” (di cui se n’è già parlato in questo blog), in cui la CATARSI avviene per opera dell’inconsapevolezza di una figura religiosa.
Il personaggio cieco che, nel finale de “Il nome della rosa”, attiva la spirale di avvenimenti finale fu ispirato a Umberto Eco da uno scrittore argentino, di cui non faccio il nome, ma che è tra le letture più ricorrenti di un certo papa Francesco. E, non solo, pare che quest’ultimo fosse anche amicodi tale scrittore argentino.
Bergoglio (a sinistra) e Borges (a destra)
Successivamente, qualche giorno dopo la fine della lettura del libro, mi sono imbattuto sul seguente articolo tratto dal magazine online “Taormina oggi”
La svolta di Bergoglio – Il Papa aveva fatto intuire un cambio radicale dentro le mura vaticane. Era necessaria un’inversione di tendenza, per recuperare quella credibilità perduta nel corso degli ultimi decenni. Tra scandali di potere e sessuali, la Chiesa cattolica si è allontanata sempre più dai suoi fedeli. Adesso tocca al pontefice argentino riavvicinare le parti. In realtà lo ha fatto dal primo giorno in cui è stato nominato. Con quel modo di parlare semplice e diretto e il nome, Francesco, che ha scelto per rappresentare il suo pontificato, sottolineano un desiderio di tornare alle radici, all’essenza del cristianesimo. Non sarà un percorso semplice. I primi bastoni tra le ruote li hanno messi i mafiosi e quella parte di clero, disseminato sul territorio italiano, che hanno sfidato le parole di scomunica del Santo padre nei confronti dei criminali. Quelle dichiarazioni, pronunciate nella Piana di Sibari, hanno rimesso in primo piano la parola legalità, che negli ultimi decenni non è stata un imperativo categorico per il mondo cattolico.
Lotta ai pedofili in abito sacro – Poi c’è la piaga degli scandali sessuali e della pedofilia. Un qualcosa di diffuso in tutto il mondo, una vergogna che Papa Francesco non ha nascosto e non si è risparmiato nel chiedere scusa e nell’incontrare le vittime. Però non basta, non è sufficiente. Così Bergoglio ha dato il via libera all’arresto dell’arcivescovo polacco Jozef Wesolowski, che a Santo Domingo adescava ragazzini nella sua rete di lussuria. Il tribunale del Vaticano gli dovrebbe dare, almeno, sei o sette anni di prigione e le accuse si aggravano, perché Wesolowski è stato trovato in possesso di materiale pedopornografico. L’ormai ex Nunzio apostolico non è l’unico a essere finito sotto i riflettori della vergogna. Il Sant’Uffizio, in questi giorni, sta processando per abusi sui minori due vescovi. Si tratta del cileno Marco Antonio Órdenes e del peruviano Gabino Miranda Melgarejo. L’obiettivo è fare pulizia, in fondo e sul serio. Solo in questo modo la Chiesa potrà riacquistare credibilità di fronte al mondo e le sue parole potrebbero avere un peso diverso.
Quel legame francescano tra Bergoglio e Guglielmo da Baskerville – Papa Bergoglio è determinato a far portare avanti le indagini e a scoprire altri abusi da parte del clero. In questo ricorda molto il protagonista del film “Il nome della rosa”. Si tratta di Guglielmo da Baskerville, interpretato da Sean Connery. Era un erudito frate francescano e dopo il suo arrivo in un’abbazia benedettina gli venne chiesto di investigare sulla strana morte di un monaco, alla quale se ne aggiunsero altre. Fra Guglielmo aveva avviato le sue indagini, aiutato dal giovane Adso, e scoprì una serie di legami lussuriosi all’interno del mondo benedettino. Non era questo il suo obiettivo e infatti la parte conclusiva del film mostra bene ciò che interessava porre all’attenzione dello spettatore, ma Guglielmo da Baskerville ha scorto il peccato tra quelle mura. Lo ha guardato dritto negli occhi, proprio come sta facendo il pontefice sudamericano che con tutte le sue forze, la sua intelligenza e la decisione sta cercando di rinnovare la Chiesa, ripulirla contro il volere di molti. Del resto anche il francescano Guglielmo era stato ostacolato nella sua azione di verità.
In seguito, ho sognato il papa emerito Benedetto XVI e papa Francesco vestiti con degli abiti lunghi che però non sembravano ecclesiastici della liturgia cattolica ma cinesi o sudamericani, e ricordo che, soprattutto papa Francesco, aveva in testa un copricapo a forma di scodella rovesciata fatto di canapa o di vimini; vedevo sia Benedetto XVI sia papa Francesco come in una specie di anticamera o di corridoio lungo e stretto, soprattutto papa Francesco andava e tornava da una stanza fuori dalla mia vista e aveva l’aria agitata, smarrita, incerta e preoccupata.
E, guardando questa scena, giravo la testa e dicevo a uno dietro di me che “qualcosa stava bollendo in pentola” e forse questo qualcuno penso fosse proprio uno dei miei compari sul web di questi argomenti misteriosi di cui mi occupo.