Cose sempre più strane

9 06 2022

In attesa di riuscire finalmente a postare due post lunghissimi, DEFINITIVI (dopo averli postati potrei addirittura non scriverci mai più su questo blog!) ispirati da due post del blog, abbastanza recenti, di Christopher Knowles dedicati agli anni 1979 e 1983, voglio ripresentarmi qui un attimo questo mese facendo una specie di “punto della situazione.” 

La sincro-sfera mi sembra che viva un momento difficile, nel senso che: emersa ai tempi dei blog e dei forum nel 2006-2012 quando ci si connetteva attraverso i computer fissi e tutt’al più dai laptop portatili, in questi tempi delle piattaforme social, degli algoritmi-metadati (e dei video e dei social organizzati da questi), a cui ci si connette con gli smartphone, è la sincro-sfera – nello stesso momento –  si ad essere ricca come non mai di nuovi contenuti postati sul web ma risulta pure confusa e disorganizzata al massimo: basandosi in gran parte sulle coincidenze, ne nota (e ne crea anche direi) così tante da però perdercisi dentro con piacere ed è quindi assai difficile mantenere la rotta e organizzarne i contenuti in una maniera adeguata e comprensibile, come in un libro o un film, per dire.

Anche perché si tratta di un modo così personale di vedere le cose del mondo (ogni sincro-ricercatore ha i suoi metodi o pseudo tali) che non ci sono ricette ben definite. Ci sono quelli più linguaggio del crepuscolo-effetto copycat-cose alla Charles Fort (Loren Coleman), quelli più legati a una specie di neo-gematria basata su ricorsi di particolari numeri (Alex Fulton), quelli che si concentrano su unione di astroteologia, sezione aurea, mitologia antica e coerenza multicontestuale (Goro Adachi), quelli come Eric Wargo attenti alle coincidenze basate sull’ “io esteso”, la retro-causalità e la memoria del futuro, quelli come Jake Kotze e Blackdogstar, concentrati sulle associazioni astro-teo-simboliche tra i film di Hollywood, le serie tv e le celebrities, quelli appunto come Christopher Knowles studiosi di coincidenze e profezie apocalittiche nel mondo della musica pop rock e dello show biz… e tanti altri, spesso alquanto meno famosi e al di fuori dei radar di una certa notorietà, i quali magari, sperduti nel web, vengono scoperti inaspettatamente e non si sapeva della loro esistenza fino a poco prima.

Canale di Blackdogstar: https://www.youtube.com/channel/UCC4i57xJGXN378as5l3jRcA

A differenza di diversi sincro-ricercatori tra i più noti, che pare abbiano un po’ “mollato gli ormeggi” ultimamente, Christopher Knowles, al contrario, sta invece premendo sull’acceleratore nei suoi spazi web, mettendo anche contenuti a pagamento (così come da anni già fa Goro Adachi nel suo Supertorchritual) e Knowles, come aveva annunciato nel seguente post https://civiltascomparse.wordpress.com/2022/05/10/2001-prossimamente-e-i-disastri-annunciati-di-woke-il-politicamente-corretto-cool-e-autoritario/ pare stia scavando tantissimo nelle sue ricerche come mai prima e può essere che la decisione di farsi pagare (mettendo quindi in piedi un suo club più ristretto) sia stata dovuta proprio alla intensificazione dei suoi sforzi “tuffandosi sempre più in profondità nelle cose sempre più strane” esponendone la loro “storia segreta.”

Chi ha fatto anche un minimo di ricerca in proposito (nel nostro piccolo, anche noi piccoli blogger incuriositi dal “mondo simbolico”) SA che le “cose strane” nel nostro mondo-acquario in cui nuotiamo come pesciolini rossi comprati al Luna Park delle celebrities e dallo showbiz del mainstream, le “cose strane” nel nostro Occidente atlantizzato contro-continentale, partirono quasi di netto da una ben determinata manciata di anni in poi, il 1966-1969. Mentre dunque le “cose strane” partirono in quella fine ’60 del XX secolo, le “cose più strane” (secondo gli studi matti e disperatissimi di Knowles basati anche sui suoi ricordi personali) ebbero la loro partenza netta nel 1983.

La storia delle “cose sempre più strane” sembrerebbe ebbe inizio il giorno prima in cui quasi scoppiò la guerra nucleare intercontinentale a causa dell’esercitazione NATO “Able Archer”, i giochi militari dell’occidente atlantico anti-continentale che quasi portarono all’Armageddon nucleare, così come qui sul blog si parlò anni fa quando ancora di Christopher Knowles non sapevamo nulla e nemmeno di sincromisticismo: https://civiltascomparse.wordpress.com/2009/02/22/stanislav-petrov-luomo-che-nel-1983-salvo-il-mondo/, quando avevamo voluto commemorare Stanislav Petrov. un oscuro ufficiale dell’armata rossa che effettivamente salvò il mondo intero dalla più irreversibile delle catastrofi.

Quindi, che dire, i sincromistici amano le interconnessioni che producono sorprendenti coincidenze facendo emergere storie “sempre più strane” (ovvero realtà insospettate che superano le fantasie) dall’accorgersi di incroci e crocevia underground che nemmeno nei sogni si sarebbero creduti possibili. Il far scorrere, come in un film con l’indietro veloce, gli ultimi decenni della storia, confrontandoli con la storia precedente accorgendosi della stranezza intrinseca del tutto.

Detto questo, presentiamo due cose: un brano dei Fluxus risalente al 1994 e una specie di manifesto letterario scritto da Ferruccio Parazzoli, Tommaso Pincio, Antonio Riccardi, Giuseppe Genna e Michele Monina, risalente al 1999.

“Vita in un pacifico mondo nuovo”, come diversi altri brani di quei Novanta, prefigurava gli allora 25 anni successivi, mentre il “Manifesto 1999” proclamava come l’ipo-testo (ovvero i libri di carta per esempio i romanzi ben definibili e riconoscibili) non avrebbe mai potuto più essere lo stesso di prima avendo dover a che fare con l’iper-testo del web, ovvero quello su cui si è, fin dal suo inizio, basata la sincro-sfera.

In occasione di un convegno organizzato nel 1999 dalla rivista Letture, venne elaborato un manifesto estetico che, ai tempi, parve bizzarro. Gli estensori, sotto l’egida di Ferruccio Parazzoli, erano Tommaso Pincio, Antonio Riccardi, Giuseppe Genna e Michele Monina.
Il manifesto non pretendeva di imporsi ideologicamente, non intendeva porsi come vasca di raccolta di pesci sguazzanti e nemmeno ambiva a un ruolo di leadership avanguardista.
Soltanto, intendeva fotografare ciò che percepiva come presente avanzato – una porzione di futuro imminente.
L’invito è a misurare questo manifesto con l’attuale deriva narrativa e poetica.

“Scrivo di cose che non vidi, non mi capitarono, non seppi da nessuno, e che per di più non esistono affatto, né a priori possono accadere”.
Luciano, Storia vera

manifesto99_b.jpg–

In una foresta di segni nella quale si aggirano spettri, qualcuno tenta di parlare, gioire, piangere, meditare, cercare in sé o fuori di sé una verità che lo appassioni.

– Abbiamo l’impressione che, questa miriade di segni e di significati, il mondo la esprima autonomamente come se avesse elaborato, all’insaputa dei sapienti, strategie interne e modalità creative, avendo avuto cura di eliminare la mente che le pensa, le sente e le realizza.

– Segnale inequivocabile di queste strategie è la ricerca del divertimento, una coazione a ripetere ormai del tutto frenetica e automatica.

– E’ tempo di prendere partito per una strategia creativa che sia figlia di una complicità di menti: autori plurimi, proliferazione di eteronimi, progressivo ritrarsi dell’individuo. Ciò che conta è l’opera, ciò che dice e che narra, la sua voce provenendo da luoghi che non si incarnano in alcun preciso soggetto.

– La lingua è un’espressione che porta in sé i sogni o gli incubi di chi la parla. Una lingua che entri in contatto con molti e diversi tempi, tutti contemporanei. Useremo una lingua falsa, porosa, simile, ma non identica, alla flattanza linguistica che invade le case e le menti.

– Non è più tempo per lo stile. Non è prioritario agire sulla lingua quanto lo è agire sulle strutture, sugli intrecci, sulle chiavi che aprono e chiudono i cassetti delle storie.

– Lavoriamo anzitutto a intrecci che ci permettano di dare vita a un’opera più grande di quanto noi stessi possiamo immaginare. Strutture complesse, spesso giocate sugli equilibri interni, pagine che si richiamano a distanza, personaggi e tempi in assoluta libertà di allontanamento e avvicinamento, spariscono per poi ritornare, il diritto e il rovescio del binocolo.

– Io, tu, noi. Sono questi i personaggi di un’opera che ambisce a essere, al tempo stesso, epica e lirica, che utilizza i dialoghi, i salti temporali, l’immaginifico e il prodigioso come sogni che gli uomini non hanno il coraggio di sognare.

– Trilogie narrative, poemi sequenziali, opere incastrabili con altre opere: è il segno che conosciamo quanto il senso sia complesso e affascinante, facitore di storie, non immediatamente percepibile. L’immediata intuizione, l’illuminazione, la folgorazione sono possibili e fondate soltanto all’interno di una più ampia struttura che un mondo virtuale e parallelo al mondo reale.

– Guardiamo all’allegoria come strumento privilegiato. Sfruttiamo il piacere che dà l’allegoria. L’allegoria non parla soltanto del mondo e non allude soltanto a un eterno presente: essa parla anche della morte e della fine del mondo. L’allegoria allude a qualcosa di segreto, che cerca non di portare alla luce, ma di nascondere meglio, perché sia viva la sensazione che qualcosa può esistere anche senza che venga totalmente spiegato.

– L’allegoria rappresenta la tregua tra una visione teologica e una visione artistica dell’universo. Il reportage – genere teologico per eccellenza, da quando la cronaca ha sostituito la sacra scrittura -, il noir, la fantascienza, il poema barocco non smettono di parlare della possibilità o dell’impossibilità di un dio, della sua bellezza o del suo orreore.

– Il lettore è nostro complice: non vogliamo per complice un idiota con due occhi.

– Bisogna fare spreco di sé. Il nostro realismo è salito di grado: ogni rovina, ogni uomo, significano qualcosa d’altro. Un realismo allegorico che racconta le storie di questo mondo e di un mondo diverso, che parla di tutto, indifferentemente, e di ogni personaggio.

– Il soggetto, il famigerato io alla cui dissoluzione la modernità ha lavorato con instancabile alacrità, torna a essere personaggio, ha acquistato un nuovo senso: significa ‘uomo’ e, allo stesso tempo e con la medesima intensità, significa veramente ‘io’.

– All’ironia sostituiamo il grottesco, il paradossale. Un genere storicamente sospetto.

– Posto che la bellezza debba essere intesa come imitazione del felice, chi oggi è in grado di indicarci un uomo felice?

– Chiunque dipenda da Qualcuno o da Qualcosa, senza sapere da Chi o da Cosa, come tutti noi dipendiamo, deve pure avere un’arma con cui tenere a bada il padrone: rettitudine, sincerità, mala lingua, congiure, dicerie, scambi di binari, false rotte stellari.

Vogliamo un celebre anonimato.
Vogliamo scrivere tutto.





2001 prossimamente e i disastri (annunciati) di WOKE, il politicamente corretto autoritario e militaresco

10 05 2022

Nell’attesa che riescano a vedere la luce prima o poi qui sul blog due impegnativi post lunghissimi per la cui stesura ho preso ispirazione da diversi post del blog di Christopher Knowles, faccio un po’ di riscaldamento presentando in italiano qualche suo ultimo aggiornamento.

Mi scuso per aver di recente latitato con i post, ma sono stato molto impegnato in alcune immersioni profonde a livello di Fossa delle Marianne nei rituali senza fine, così come nella tana del coniglio senza fondo della Sibilla [“https://civiltascomparse.wordpress.com/?s=elisabeth+fraser“]. Stiamo parlando qui di sincromisticismo dei più duri. Faccio questo lavoro da quasi trent’anni e ne rimango ancora sbalordito quasi ogni giorno.

Nel caso in questione, il recente lavoro da me svolto su “2001: Odissea nello spazio”, ha legato tutti i tipi di questioni in sospeso con il mio lavoro sulla magia degli astri e la mia ricerca su tutto il ritualismo di alto livello che sembra essere ovunque in questi giorni. Come probabilmente già sapete, “2001” è zeppo di strati su strati su strati di simbolismo, sebbene mi sembra di star cominciando a capire che la maggior parte di essi sia una deviazione dal suo messaggio principale, il che sarebbe del tutto coerente con tutti quei bizzarri rituali che abbiamo visto di recente.

Credetemi, tutto questo ha a che fare con ciò che sta succedendo in questo momento e tutto ciò che ha a che fare con il futuro pianificato per noi!

• Considerate solo che l’uomo più ricco del mondo – sapete, colui che è stato nelle notizie 24 ore su 24 nell’ultimo mese – non solo possiede la sua “agenzia spaziale”, ma ha anche legami tangibili con l’Oracolo dell’Apocalisse.

• Considerate che il dottor Stranamore sta rapidamente diventando una realtà, con membri di alto rango dello Stato di sicurezza nazionale che esaltano le virtù della guerra nucleare.

• Considerate che il seguito di Kubrick a “2001” è stato un film che mostrava tecniche di lavaggio del cervello che sono ovunque oggi, specialmente nelle nostre scuole.

• Si consideri che un oscuro tizio del Congresso, viene preso in giro su tutti i social media per aver incautamente denunciato la sottocultura sessuale alla “Eyes Wide Shut” nella capitale della nazione.

https://secretsun.blogspot.com/2022/05/hiding-in-plain-rite-livestream-at-6-pm.html

L’Impero delle bugie – cioè l’asse del male che lega Hollywood, la Silicon Valley e i grandi conglomerati dei mass media – sta collassando più rapidamente di quanto chiunque sognerebbe. 

Le news cercano accuratamente e assiduamente di evitare l’argomento, ma chiunque abbia più di due neuroni in testa, sa esattamente cosa sta bombardando a tappeto l’impero delle bugie: quell’ideologia chiamata “Woke.” https://civiltascomparse.wordpress.com/tag/woke/

Woke, una pseudo-“estrema sinistra” abbracciata quasi esclusivamente da iper-privilegiati quanto malati mentalmente – è stata foraggiata dai miliardi provenienti dalle agenzie d’intelligence e dalle élites che tengono le redini dei più grossi conglomerati industriali. 
 
Il piano era quello di avvelenare la politica, influenzando i giovani suscettibili ormai clinicamente malati [a causa dell’iper-onnipervadenza dei media], dividendo la cittadinanza facendole lavaggi del cervello inerenti “[pseudo]giustizia sociale e diritti civili”, volendo dividere la popolazione in schieramenti contrapposti per far sì che non sarebbe stata più unita [come ai tempi di “Occupy Wall Street”, diciamo] per domandare giustizia economica alla rapace congrega global-capitalista [la stessa che s’è inventata l’ideologia “Woke.”]

 

Sfortunatamente, quella psyop chiamata “Woke” ha evocato un’infestazione demonica a livello globale, in modi mai visti a memoria d’uomo. E ora i demoni dell’ideologia “Woke” si stanno rivoltando contro gli stregoni che li hanno evocati.

Vedete, un sacco di persone che si definiscono “cercatori di verità” pensano che le élites siano come Lex Luthors e Braniacs, non rendendosi conto che lo stesso Sistema è una EGGREGORA, e i membri che lo compongono non soltanto sono tutt’altro che arguti e previdenti, ma sono anche rimpiazzabili.

 

NIENTE VA##INI PER IL VIRUS WOKE!

Un sacco di persone hanno descritto Woke come un Virus, così come il sottoscritto Christopher Knowles fece nel 2019:

CONSIDERATE QUESTO …
 
E se “Woke” NON fosse un’eruzione spontanea di fervore rivoluzionario, o persino un piano insidioso da parte di George Soros e i sorosiani, per far scoppiare una “rivoluzione colorata” in America?
 
E se “Woke” fosse un tipo di virus artificiale, scatenato da forze sconosciute che desiderano far crollare tutte le istituzioni che formano l’opinione pubblica in America?
 
Considerate che mentre alcuni americani potrebbero vedere queste istituzioni come bastioni del liberalismo, molte altre persone in tutto il mondo le vedono come nient’altro che armi di propaganda per le brutali macchine statunitensi di guerra e debito.
 
E se “Woke” fosse stato davvero progettato per distruggere Hollywood, i media, le università e la Silicon Valley dall’interno?
 
Suona pazzo, vero?
 
Bene, sembra folle solo finché non vi accorgete del monte Everest di cadaveri che “Woke” ha lasciato sulla sua scia.

“Woke” è una Jonestown al rallentatore

Considerando i giocatori e la sequenza temporale, direi che è più che probabile come in origine Woke fosse nientemeno che certi piani operativi di guerra psicologica descritti esaurientemente dal disertore del KGB Yuri Bezmenov [leggete per esempio qui: “https://appelloalpopolo.it/?p=49858“, “

Perché le lezioni del 1984 di un ex-agente del KGB sono ancora attuali

Il che è ironico, visto quanti dei Woke oggi come oggi siano così genocidiaramente anti-russi e desiderosi di guerra contro di loro in questi giorni: e ognuno di loro, se fossero veri i legami coi piani dell’URSS spifferati all’Occidente nel 1984 da Bezmenov, marcerebbe quindi al ritmo del KGB in un modo o nell’altro, come piccoli marmocchi viziati senza cervello, quali peraltro i “wokers” sono, calzati e vestiti.

Non posso fare a meno di chiedermi se i mistici nella cerchia di Putin abbiano preso il modello della guerra psicologica spifferato da Bezmenov e lo abbiano potenziato con incantesimi satanici e demoniaci, soprattutto considerando quanti tra quei Woke parassiti si stanno inesorabilmente spostando verso la magia nera e l’adorazione del diavolo. 

Curiosamente, leggete cosa venne scritto sul blog a un certo punto qui: “https://civiltascomparse.wordpress.com/2016/11/28/liper-normalizzazione-e-i-memi-dai-ranocchi-di-estrema-destra-alle-pizze-pedo-sataniste/

Curtis, nel film, evidenzia le inusuali strategie di un personaggio: l’uomo d’affari Vladislav Surkov, vicino all’attuale presidente russo. Surkov, nelle operazioni da lui chiamate di “guerra non lineare”, è capace di finanziare l’appoggio all’attuale politica russa così come la sua opposizione, e questo sia in patria che fuori, per esempio durante la guerra civile in Ucraina. Quanto c’entra tutto ciò con l’immagine controversa che i media danno dell’attuale presidente russo, la quale passa disinvoltamente da quella di “grande statista che vuol mantenere la sovranità del suo paese, sdradicare il terrorismo e rimettere in sesto le cose anche in Occidente” a quella di “autocrate oligarca anti-democratico con manie di grandezza neo-imperialiste e tiranniche”?

Certo, qualcuno potrebbe obiettare che è sempre andata così da Napoleone in avanti e forse anche prima: le grandi personalità pubbliche – soprattutto se a capo di grandi nazioni – polarizzano le opinioni su di loro. Ma se tutto ciò fosse fatto…APPOSTA, come suggerisce il film di Curtis?

Chiusa parentesi.

Imbecilli strapagati a Tinseltown [“https://spiegato.com/cose-tinseltown“] – tutti sicuramente che si stanno muovendo ai ritmi della plutocrazia – hanno succhiato a lungo e voluttuosamente quell’ “oppio dei popoli” consistente nell’ideologia Woke. E come ogni drogato o aderente a una setta, Hollywood sta ora pagando un prezzo terribile per la sua sottomissione a quel fascismo del politicamente corretto chiamato Woke.

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/laffondo-elon-musk-su-netflix-inguardabile-causa-woke-2027908.html

https://www.hdblog.it/mercato/articoli/n554711/elon-musk-netflix-woke-virus-polemica-calo-twitter/

https://www.smartworld.it/streaming/musk-contro-netflix-ideologia-woke.html

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SEDUTI SUL PETARDO DA LORO STESSI COSTRUITO

L’intero scopo di Woke, come promulgato dalla Plutocrazia, è quello di distruggere il tessuto sociale, ridurre i salari in merda e spezzare la schiena alla classe media operaia e proletaria. Questo è tutto. Chiunque vi dica il contrario è cerebralmente morto.

Quindi diamo ora una breve occhiata a come se la cavano i nostri signori Woke quando si tratta di giustizia economica…

Apprezzate l’ironia: le gerarchie globo-capitaliste hanno visto l’ideologia Woke – ricordiamo, un vecchio programma di guerra psicologica del KGB – come un modo per spianare noi poveracci spingendo salari e redditi il più vicino possibile allo zero. Ma questi sono signori cresciuti dentro tali livelli di benessere economico e comforts da far sembrare dei barboni i principi del Rinascimento però, nello stesso tempo, non li potreste certo inquadrare come persone sveglie e lungimiranti. E quindi, come Wily Coyote, si sono sparati nelle palle usando la stessa pistola che avevano caricato per spararci a noi.
 
Perciò, se avete qualche familiare o amico infettato dal contagio dell’ideologia Woke, dovreste provare a fargli sapere che se le cose stanno in effetti cominciando ad andare in vacca, gli ex burattini faranno letteralmente a pezzi i burattinai lanciandoli ai lupi senza batter ciglio. Alle persone affamate, di solito non piace essere istruite sui loro “privilegi.” 
 
Sarebbe l’ora di svegliarsi rendendosi conto di essere come dentro una specie di gigantesca setta, e fare i conti con la realtà.

Questa è soltanto l’umile opinione del sottoscritto Christopher Knowles.

https://secretsun.blogspot.com/2022/05/rude-awokening-for-empire-of-lies.html





Supernovæ, Sirio A-Sirio B e il 1969-2019

22 02 2020

Continua dai precedenti due aggiornamenti:

https://civiltascomparse.wordpress.com/2020/02/16/banksy-e-supernova/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2020/02/20/supernove-e-giorni-del-giudizio/

 

Gli attori Luke Perry e Robert Forster hanno entrambi partecipato a un film chiamato SUPERNOVA, Forster nell’anno 2000 e Luke Perry nell’anno 2005. Entrambi sono morti nel 2009 e Forster è morto l’11 ottobre, giorno di nascita di Perry.

Luke Perry, attore che fin da quand’ero ragazzino attirava la mia attenzione, dal momento che mi ricordava certe figure americane degli anni Cinquanta come l’attore James Dean. E anche perché, in quegli anni 1993-1994 ero nel pieno della lettura del fumetto “Dylan Dog”, dallo stesso nome, oltre che del poeta Dylan Thomas e Bob Dylan del personaggio di Luke Perry in “Beverly Hills 90210”, Dylan.
Anagrammando “90210” si può ottenere “20190 o 02019″, contenenti l’anno in cui Luke Perry è morto.
https://civiltascomparse.wordpress.com/2019/12/09/appunto-sincro-ciclo-archetipico-su-maria-elena-boschi/
Il film “Supernova” del 2005 a cui partecipò Luke Perry.

Per quanto riguarda Robert Forster, la sola e unica interpretazione che ricordo di lui è quella nel film “Jackie Brown” come agente delle cauzioni. “Jackie Brown” lo considero facente parte di quel gruppo di film usciti a fine XX secolo che in qualche modo furono il frutto di un’amplificazione della coscienza interconnessa planetaria occidente-centrica. Gli altri film furono “Armageddon” e “Deep impact”, “Titanic”, “The Truman Show”, “Fight club”, “Matrix”, “Il grande Lebowsky”.

Il sottotesto di “Jackie Brown”, pur trattandosi di un film di azione, era “l’invecchiamento delle star” e Robert Forster, allora quasi sessantenne con una capigliatura trapiantata visibilmente finta, sembrava proprio essere una tra le manifestazioni più evidenti nel film di quella nota autunnale la quale era preponderante in quei fine anni Novanta in cui “tutto era già stato dato” e nell’atmosfera si percepiva sempre più che “il futuro sarebbe stato peggio del passato”.

Il film “Supernova” del 2000 a cui partecipò Robert Forster.

Sappiamo che da un po’ Goro Adachi è fissato con i 50 anni dal 1969 i quali li vede come la chiusura del ciclo in cui la rotazione di Sirio B, stella nana compagna di Sirio A, intorno a quest’ultima raggiunge la sua distanza maggione (apoapsis): succede ogni 50 anni e l’ultima volta prima del 2019 avvenne proprio nel 1969. Sirio è astrologicamente importante perché ogni anno proprio il 1°gennaio la Terra si allinea tra il Sole e Sirio sullo stesso meridiano celeste.

Il 1969, soprattutto in estate, fu un anno molto particolare, “supernovico” si direbbe: con il lancio dell’Apollo 12 che mandò tre astronauti sulla Luna, l’apice della cultura hippie con il festival di Woodstock che radunò  centinaia di migliaia di persone, e la strage di Bel Air da parte di Charles Manson e la sua “famiglia” in cui trovò la morte anche Sharon Tate, la compagna incinta di Roman Polanski, regista di film disturbanti come “Rosemary’s baby”, uscito poco tempo prima.

Come sappiamo anche dai post dedicati alla criptokubrickologia #cryptokubrology, Judy Garland e la sua interpretazione come Dorothy ne “Il mago di Oz” ha la sua importanza nell’ambiente dei sincromistici visto che ricorre frequentemente. Judy Garland morì nel 1969 e quest’anno l’Oscar per la migliore interpretazione femminile l’ha vinto Renée Zellweger (di 50 anni di età) interpretando proprio la Garland nel film biografico a lei dedicato.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2019/07/10/judy-cera-una-volta-anche-a-holy-wood/

Quest’anno fanno cinquant’anni da quando Judy Garland è mancata, ed è anche l’ottantesimo anniversario dell’uscita de Il mago di Oz.

Luke Perry nella parte del reverendo Jeremiah Cloutier nela serie tv “Oz”
“C’era una volta Hollywood”, uscito il 26 luglio, giorno di compleanno di Stanley Kubrick nell’anno cinese del maiale, “PIG” come la scritta con il sangue comparsa su una parete del luogo della strage di Bel Air descritta nel film.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2019/07/29/cera-una-volta-a-hollywood-detta-anche-holy-wood-o-hollywoodland/

Nel 2019 è uscito (il 26 luglio, giorno del compleanno di Stanley Kubrick, il quale nel 1969 fu sospeso tra “2001” e “Arancia meccanica”) anche il celebratissimo film “C’era una volta a Hollywood” dello stesso Tarantino di “Jackie Brown” e “C’era una volta a Hollywood” è proprio ambientato nel 1969, e le vicende di Manson e della sua “family” che commise la strage di Bel Air si ritrovano nel film.

Luke Perry interpreta Wayne Maunder in “C’era una volta a Hollywood”, entrambi moriranno durante le riprese per attacco cardiaco.

https://it.wikipedia.org/wiki/Wayne_Maunder#Vita_privata

Nel 2019, [Wayne Maunder] è stato interpretato da Luke Perry nel film di Quentin Tarantino C’era una volta a… Hollywood, di cui una sequenza è ambientata durante le riprese dell’episodio pilota di Lancer: sia Maunder che Perry sono deceduti durante la produzione del film.[6]

Biglietto del cinema del blogger sincro-mistico Brizdazz per “C’era una volta Hollywood” in cui alla fine compare il 237

L’attore Peter Fonda fu un altro attore che emerse in quello stesso anno 1969 assieme a Jack Nicholson – una nostra “vecchia conoscenza” in questo blog! – entrambi nel film “Easy raider”.

Peter Fonda con il casco a stelle e strisce, Jack Nicholson dietro di lui e sullo sfondo anche un altro personaggio emerso da quel film e in quel 1969, Dennis Hopper, che diverrà anche lui noto come “cattivo” in diversi altri film tra cui ricordo “Blue Velvet” di David Lynch

Peter Fonda è morto anche lui nel 2019; l’anno precedente aveva fatto scalpore un suo tremendo messaggio su Twitter dedicato a Donald Trump e suo figlio, che lo aveva fatto quasi finire nei guai.

https://www.huffingtonpost.it/2018/06/21/tweet-indecente-di-peter-fonda-mettiamo-barron-trump-in-gabbia-una-con-i-pedofili_a_23464337/

“Dovremmo strappare Barron Trump dalle braccia di sua madre e metterlo in una gabbia con i pedofili”: è il tweet shock sul figlio di Donald e Melania Trump postato dall’attore Peter Fonda. Tweet di cui ora si sta occupando il Secret Service, il corpo che si occupa della sicurezza del presidente americano e dei suoi familiari.

Peter Fonda è stato anche tra gli interpreti del film “Supernova” del 2005, quello con Luke Perry.

Di quel 1969, anno “supernovico”, abbiamo detto, in risonanza con il 2019, possiamo aggiungere come in Italia si concluse con un deciso cambio di atmosfera a causa di una bomba i cui riverberi si fanno sentire ancora oggi e, parlando di astronautica e paleoastronautica, si diffuse in una maniera che sarebbe apparsa improbabile fino a pochi anni prima, un libro intitolato “Non è terrestre”, il quale divenne un best seller e vinse anche uno dei più noti premi editoriali italiani.

Avendolo letto, ricordo che a un certo punto si fa menzione della minuscola Sirio B che ruota attorno a Sirio A (e che allora come oggi le due stelle erano alla loro massima distanza l’una l’altra) e di come questa nozione – che si è riuscita a sapere solo dopo la seconda metà del XX secolo grazie ai progressi della tecnologia astronomica – un popolo primitivo dell’Africa centro-occidentale come i Dogon, secondo il libro, ne è a conoscenza da tempi immemorabile poiché – secondo loro – questa conoscenza gli è stata data da dei “signori provenienti dallo spazio” chiamati “Nommo”.

Questo, tra le tante altre cose, c’era scritto in “Non è terrestre”, che in quel 1969 giunse sul podio del libro più venduto in Italia.

Il libro “Non è terrestre”, che mi successe di leggere per la prima volta proprio in quel 1993 in cui ero incuriosito dal Dylan di Luke Perry in “Beverly Hills 90210”.

https://it.wikipedia.org/wiki/Non_%C3%A8_terrestre

Non è terrestre è un saggio di Peter Kolosimo, scritto nel 1969. Pubblicato da SugarCo Edizioni, fu in assoluto il libro più letto in Italia quell’anno e si aggiudicò il Premio Bancarella[1]: venne poi tradotto in svariate lingue divenendo quindi un best-seller in tutto il mondo. Il saggio fa il punto sull’ archeologia misteriosa e sulla teoria degli antichi astronauti.

Sirian 50 – Judy too

https://brizdazz.blogspot.com/2020/02/supernova-among-stars.html

https://brizdazz.blogspot.com/2019/05/the-apophenia-of-oz-in-02019.html

https://brizdazz.blogspot.com/2019/08/50-years-ago-man-went-looking-for.html





Fino a quando abuserete della nostra pazienza?

13 02 2020

Raddoppiare un errore può essere costoso. Triplicare, quadruplicare e quintuplicare uno schema fallace mascherato da filosofia politica convincente potrebbe portare tutto — e intendo tutto— a crollare.

Il problema è che nessuno sembra proprio sottrarsi a tutta quella dopamina saporita, dolce e deliziosa.

Come qualcuno di voi sa, sto tenendo traccia di tutti i bassi ascolti record che questi show di premiazioni continuano a raggiungere, e l’altra notte gli Oscar hanno flirtato con il fondo. 

Non è un mistero il perché. La gente si sta davvero irritando a morte nel guardare un mucchio di quelli che Ricky Gervais ha spietatamente etichettato come “ricchi parassiti sessuali” che parlano come Robespierre e camminano come Maria Antonietta. A un certo punto le contraddizioni non potranno più essere contenute.

Certo, il potere delle star, tutte le loro stupidaggini, grazie alle fontane di denaro possono funzionare ancora per un po’, specialmente quando la stampa e Silicon Valley fanno da loro portatori d’acqua.

Però segnatevi queste mie parole: le sabbie del tempo si stanno esaurendo molto, molto più velocemente di quanto ognuno di loro possa immaginare. La strega sprofonda sempre nella cacca quando il glamour svanisce e i truffatori colpiscono sempre il marciapiede una volta che la loro presa viene messa a nudo. Non posso nemmeno immaginare come sarà il contraccolpo quando la gente inizierà a risvegliarsi dall’essere ipnotizzata dalle celebrity.

I social media hanno MOLTO a che fare con questo. Le divinità sono discese dall’Olimpo da quando usano i loro smartphone e si sono rivelati essere un gruppo di stupidi, pazzi stronzi matricolati. Non posso nemmeno calcolare quante chiamate al risveglio abbia ricevuto, quante persone che una volta tenevo in qualche forma di stima, abbiano completamente mandato in pezzi la mia illusione a causa dei loro insuccessi comunicativi su Twitter.

Intendiamoci, con alcune ammirevoli eccezioni.

Ma c’è un motivo del perché studios, agenzie e manager lavorassero così duramente nei vecchi tempi per “pettinare” tutto ciò che le celebrità facevano e dicevano. Perché l’alternativa la vediamo oggi con le loro cinguettate sui social network.

Jane Fonda si vanta di aver indossato dei GIOIELLI di Pomellato [chissà il loro prezzo!] perché sono fatti con oro estratto eticamente e i diamanti sono ecologicamente sostenibili. Risposta di The Secret Sun: “Guardate il mio delirante benessere e privilegio ereditario condito da un’infusione di vuoto atteggiamento “Woke”. [Mi piacerebbe che ci facessero ma temo che ci siano!]

E a un certo punto una di quelle persone che sono state spinte a vivere sulle strade o nelle loro auto dalle stesse politiche economiche che gli esperti dentro quelle “istituzioni intelligenti” lassù in alto hanno sfornato una legislatura dopo l’altra — sapete, una di quelle stesse genti impoverite che circondano completamente tutti questi ELOI di Los Angeles in questi giorni — una di loro dirà: “Ehi, la sapete una cosa? Questo mattone sembrerebbe terribilmente bello se passasse attraverso la finestra di quella Tiffany laggiù!”

O “quella tanica di benzina sembrerebbe uno ‘schianto’ in fiamme e gettata attraverso la finestra del passeggero di quella Maserati da $300,000 che esce da lì alle cinque!” 

Ogni atteggiamento “Woke” nel mondo non farà più alcuna differenza. Se le genti saranno abbastanza disperate non si preoccuperanno se l’autista voti o meno per Gavin Newsom, o se quella elegante boutique dà in beneficenza centinaia di migliaia di dollari all’anno ai campi per bambini transgender. 

Certo, potete provare ad arginare l’assalto con la polizia privata e tutto il resto, ma quella roba consuma i margini di profitto più velocemente di quanto immagini la maggioranza delle persone, specialmente durante una crisi seria.  E le guardie del corpo che assediavano gli aristocratici è come hanno iniziato tutti i gangsters dalle ossa spezzate alla fine divenuti le famiglie reali d’Europa.

Non passò molto tempo prima che decisero di essere stufi di tutti questi patrizi profumati e piagnucolosi, così li sollevarono dalle loro fortune. E anche dalle loro vite.

Battersi contro il patriarcato camminando sul
“red carpet” indossando abiti e gioielli firmati i quali costano più del salario della maggior parte degli americani.

E’ una cosa terribile e un’eventualità con cui nessuna persona sana di mente vorrebbe confrontarsi, ma questo è veramente iniziare a vedere come ogni regno sull’orlo del collasso apparisse prima che venisse giù tutto per sempre. E abbiamo un mucchio di regni in questo nostro impero.

Non c’è nulla di speciale a Los Angeles che la metta al riparo dalle stesse spietate forze della Storia le quali hanno in passato cancellato altre città inimmaginabilmente ricche e potenti. Pensate alla “capitale dell’auto” Detroit.

Un milione di spettatori in meno dal primo al settimo episodio.

Per l’amor del cielo, quanti altri miliardi di dollari sono disposti a esser sacrificati sull’altare dell’identità politica? Stanno finendo le oche d’oro da cucinare. E sapete perché? Non ci sono abbastanza uova nelle incubatrici. Inoltre sembra che l’ intersezionalismo abbia legato per sempre le tube delle oche.

Tutto procede sempre alla grande fino a che improvvisamente non procede più. 

SIMBOLICAMENTE PARLANDO

La notte degli Oscar? Niente di entusiasmante. Continuavo a chiedermi perché la scenografia del palcoscenico sembrava una colonscopia del Kraken. Era una fonte di distrazione. Qui e là qualche immagine della “scala di Giacobbe”…

Il Joker, ovviamente.

GARLANDS, le ghirlande….

…e LA Garland.

Sto sentendo un sacco di pareri positivi su Parasite anche da persone che stimo.

Immergiamoci davvero, ma non fermiamoci a lamentarci e discutiamo invece su un mucchio di strategie per far poi riemergere le nostre teste dalle acque.

Versione originale di Christopher Knowles:

https://secretsun.blogspot.com/2020/02/where-will-it-end.html





Il politicamente corretto negli USA forse sta tirando le cuoia

11 02 2020
“Birds of prey” al botteghino peggio di quanto si pensava.

Mi sono a lungo domandato se il movimento chiamato “Woke” — o PC (Politicamente Corretto), o in qualunque modo vogliate chiamarlo — non sia per caso un’operazione di controspionaggio vasta, insidiosa e auto-replicante ingegnosamente progettata non solo per sabotare ma per distruggere e disintegrare le aziende e le istituzioni di quelli che abboccano a questo amo.

Perché, anche se non è così, lo sembra proprio. E ora le fondamenta marce stanno cominciando a sgretolarsi…

Penso che Woke seminerà ancora molta più distruzione ma anche che siamo forse all’inizio della sua fine, quando persino il torrente di innumerevoli miliardi di cui molti di questi Woke sono dotati non riesce più a riciclarsi e rallenta fino a divenire un rigagnolo.

E’ come un applauso dopo un discorso di Stalin: a quei tempi nessuno osava applaudire in ritardo mentre qui nessuno osa correre il rischio di saltare giù per primo dal treno suicida. 

C’è una pressione insopportabile che porta non solo ad aderire a ogni singolo, diktat “Woke” – pena il “ban” da Twitter – ma c’è così impegno a mostrarsi costantemente più “Woke” degli altri tale che nessuno osa sottolineare come quasi l’intera infrastruttura dell’opinione pubblica nel mondo occidentale sta buttando centinaia di milioni– se non miliardi– nel cesso di “Woke”.

E ogniqualvolta a Hollywood gli gira di dar gas al “Woke”, le cose finiscono solitamente in lacrime e rovina.

Così vediamo l’attore Ewan McGregor affermare orgoglioso che il film “Birds of prey” affronta la MISOGINIA di tutti i giorni e queste tematiche sono sempre lì presenti a tal punto nella loro testa che lo stesso McGregor e il suo collega Chris Messina congetturano sui “cattivi” di “Birds of prey”, i quali sono probabilmente GAY. 

Così come abbiamo visto con altre catastrofi a nove cifre, la Warners ha speso un sacco di tempo e denaro nel “Woke-marketing” di Birds of Prey, e come tutte le volte sono finiti a bagno.

“Birds of prey” “crociata femminista contro il patriarcato” delude le aspettative finanziarie.
E’ questo il miglior modo di illustrare quanto sia suicida rischiare centinaia di milioni di dollari a caccia di un pubblico che non risponde all’appello sostenendo i prodotti commercializzati appositamente per loro?
 
Cooptando giornalisti e critici a cui comunque gli lasci visionare gratis i film? Dove sta qui la salute mentale?
 
Naturalmente, uno dei problemi è che molti contratti d’affari per questi film vennero chiusi anni fa e le penalità per averli infranti di solito sono piuttosto rigide, il risultato è che quindi ora sugli schermi scorrono tutti questi film lanciati da infallibili scialacquatori di denari.
 
Scommetto che nello specifico molti di quei contratti furono chiusi nel 2017, quando sembrava che l’America stesse avendo un crollo psicotico tale da poter essere vittima di una “rivoluzione colorata”.
 
Questo potrebbe essere stato il piano, ma sfortunatamente, i piani divengono pii desideri una volta che sono andati a bagno.
Elisabeth Banks, nonostante il crollo al botteghino del suo remake “Woke” di “Charlie’s Angels”, eccola lanciarsi di nuovo in una nuova impresa!

Non so voi, ma io non sono ottimista sul fatto che finirà presto. Hollywood è troppo abituata al denaro facile, ed è una tale serra soffocante, devota ipocritamente a questa ortodossia maoista del “Woke”, che i fallimenti catastrofici meritati vengono ricompensati con altre opportunità per spremere dagli investitori somme ancora più grandi di denaro. 

Lo vediamo con Elizabeth Banks consegnare un nuovo progetto che finirà in bancarotta, poche settimane dopo la bancarotta del suo remake politicamente corretto di Charlie’s Angels.

Allo stesso modo, Hollywood non sembra stancarsi mai di bruciare centinaia di milioni di dollari in olocausto all’altare pagano dell’appello al botteghino immaginario di Kristen Stewart.

Si noti che il risultato mondiale per il suo Alien è arrivato a una piccola frazione di ciò che serviva a raggiungere il pareggio di bilancio. Sono sicuro che ci sono paesi la cui cifra del PIL è più bassa dei soldi che Hollywood ha perduto provando a fare di questa tizia senza fascino una star.

 
Ma come ho detto, è del tutto possibile che i contratti per la sfilata di fallimenti della Stewart vennero chiusi quando le sue interpretazioni nei film di Twilight diedero un’aura scintillante di popolarità milionaria ai suoi sguardi senza carisma.
Il popolare sito d’intrattenimento “CollegeHumour” crolla dopo due decenni di sciocche battute virali.

Più di recente, abbiamo visto il crollo del sito College Humor, un tempo molto popolare, il quale si è suicidato auto-infliggendosi col “Woke”. Forse avrebbero dovuto rimanere fedeli allo spaccio di sciocche battute da far diventare virali e non assecondare il politicamente corretto in modo insincero e ipocrita.

Allo stesso modo, l’un tempo molto popolare cracked.com ha finito per soccombere alle inevitabili conseguenze della “wokeificazione”. 

Nessuno va più in quel sito. Ormai è come visitare una casa di riposo per millennials moribondi. 

Come la chiusura dei college americani sta devastando le famiglie – quando i college chiudono della gente soffre.
Potete visitare QUI una lista di “fabbriche di indottrinamento maoista” (una volta conosciute come “college di arti liberali”) che si sono negli ultimi anni lasciate assoggettare dal “Woke”. 
 
Per non dimenticare mai come le tendenze suicide di coloro che lavorano nel “Woke” hanno un prezzo devastante per delle famiglie innocenti.

I promotori di “Woke” non stanno scherzando con il loro proprio denaro, ma con il benessere e il livello di vita di persone comuni che non c’entrano nulla con quelle scorribande nella follia.

 
Quando arriverà la resa dei conti — perché arriverà, segnate le mie parole — i costi della Woke-mania in sangue e oro dovranno essere messi nel conto.
 
E ora che abbiamo internet, sapremo esattamente dove andare a cercare.

AGGIORNAMENTO: Questo è interessante. Salon, il quale ha permesso di farsi spogliare e ischeletrire dal cancro di “Woke”, sta ora immergendo le dita dei piedi nell’ anti-Woke

 
 
Versione originale di Christopher Knowles: