La scena finale del primo film della serie di Fantozzi e la Fabian Society

13 07 2013

Era il megadirettore galattico in persona, colui che nessun impiegato al mondo era mai riuscito soltanto a vedere, correva anzi voce che non esistesse neppure e non fosse un uomo ma solo un’entità astratta.

“Ma, scusi, questa…è la sua stanza?”

“Certo.”

“Va be’, ma le cento piante di ficus, e le poltrone di pelle umana, e il grande acquario nel quale nuotano dei dipendenti sorteggiati…”

“Voci, caro Fantozzi, messe in giro dalla propaganda sovversiva.”

“Prego, si accomodi.”

“Si ma, dove, dove andiamo?”

“Si sieda, qui.”

“Ma qui, al suo posto?”

“Certo. Un sorso d’acqua? Un tozzo di pane?”

“Scusi conte ma…io…mangiare con lei?”

“Ma certo, che differenza c’è tra me e lei?”

“Ma abbia pazienza! Ma come che differenza c’è?! Non mi vorrà mica dire, signor duca, che siamo uguali io e lei, voi siete i padroni, gli sfruttatori, noi siamo gli schiavi, i morti di fame!…”

“Ohh…ma caro Fantozzi, è solo questione di intenderci, di terminologia, lei dice padroni e io datori di lavoro, lei dice sfruttatori e io dico benestanti, lei dice morti di fame e io classe meno abbiente, ma per il resto la penso esattamente come lei.”

“Come, altezza, come?”

“Io, come lei, sono un uomo illuminato e sono convinto che a questo mondo ci sono molte ingiustizie da sanare, la penso esattamente come lei, e come il nostro caro dipendente Folagra.”

“Ma…mi scusi, sire, ma…non mi verrà a dire che lei è, scusi il termine sa,…comunista!”

“Be’…proprio comunista…no, vede, io sono un…medio progressista.”

“Ahh. Ma in merito a tutte queste rivendicazioni e a tutte le ingiustizie che ci sono, lei cosa consiglierebbe di fare, maestà?”

“Ecco, bisognerebbe che per ogni problema nuovo, tutti gli uomini di buona volontà, come me e come lei, caro Fantozzi cominciassero a incontrarsi senza violenze in una serie di civili e democratiche riunioni fino a che non saremo tutti d’accordo.”

“Ma…mi scusi, santità, ma in questo modo…ci vorranno almeno…mille anni!”

“Posso aspettare…IO.”

“Grazie.”

Il dialogo che ho appena presentato, tratto dal film Fantozzi del 1975, m’ha ricordato fortemente qualcosa letto qualche anno fa (sui blog Tra Cielo e Terra e The Synopticon) a proposito della cosiddetta Fabian society, m’ha ricordato un testo tratto dalla voce corrispettiva di Wikipedia in lingua italiana, che traduce Fabian society con Fabianesimo (altre fonti italiane lo traducono anche come “socialismo fabiano.”) A differenza della stessa voce nelle versioni in inglese e in francese di Wikipedia, il testo della versione italiana è meno dettagliato e particolareggiato e, in un certo senso, più orientato verso una lettura quasi immaginifica della Fabian society (tradotta in Fabianesimo) come se fosse una società segreta che agisce nell’ombra per influire pesantemente sulla politica sociale dell’intero Occidente, partendo dall’Inghilterra.

Il dialogo della scena finale del film Fantozzi pare essere una stringata spiegazione della filosofia, della Fabian society, il suo modus operandi, a cui sembrerebbe proprio accennare!

Stemma della Fabian Society: il lupo travestito da agnello.

Stemma della Fabian Society: il lupo travestito da agnello.

Il simbolo della Fabian Society: la tartaruga.

Simbolo della Fabian Society: la tartaruga.

Il Fabianesimo […] Prese tale nome in quanto si avvalse sempre di una tattica gradualistica e temporeggiatrice che ricordava, sotto alcuni aspetti, la politica di Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore, che nella lotta contro Annibale e i suoi cartaginesi si avvalse di una strategia attendista di lento logoramento. Il Fabianesimo difatti, crede nella graduale evoluzione della società, tramite riforme incipienti che portino gradualmente al socialismo, a differenza del marxismo che predica un cambiamento rivoluzionario.

Il Fabianesimo era caratterizzato principalmente dal pragmatismo, rifiutava le idee utopiche.

Il loro socialismo non è stato un movimento rivoluzionario, ma finalizzato allo sviluppo e all’evoluzione in senso socialista delle istituzioni esistenti.

I Fabiani erano in favore di un’alternativa alla proprietà dei mezzi di produzione per porre fine al disordine economico e gli abusi provocati dal capitalismo.

Concludiamo con questo passo, che, pensando al dialogo del film, è davvero degno di nota, sempre tratto dalla immaginifica pagina italiana di Wikipedia dedicata alla Fabian Society alias “fabianesimo.”

Leon Trotsky pensava che il Fabianesimo fosse un subdolo tentativo di salvare il capitalismo dalla furia della classe operaia. Ha scritto “in tutta la storia del movimento laburista britannico vi è stata pressione da parte della borghesia sul proletariato attraverso l’ uso di radicali, intellettuali, salotto e chiesa socialisti, e owenisti, che respingono la lotta di classe, difendono i principi di solidarietà sociale, predicano la collaborazione con la borghesia, imbrigliano, e indeboliscono politicamente l’avvilito proletariato”





Ecco chi sarà il nuovo papa

17 02 2013

Certo, ha “donato una parte delle sue ricchezze per i bambini poveri del mondo”, e nello stesso tempo sta dalla parte degli elitari della globalizzazione che operano per la riduzione della popolazione umana, con metodi alquanto discutibili.

E’ proprio vero che non c’è crimine peggiore di quello fatto nel nome di nobili intenzioni.





Edmund Sixtus Muskie e John Forbes Kerry – Addendum

31 01 2013

Nel giugno 2010, nella sezione del blog chiamata Separati alla nascita – in cui si mostrano le analogie, più che altro fisiche, tra diversi personaggi – avevo inserito il confronto tra le fisionomie di due uomini politici USA: Edmund Muskie, segretario di stato nell’ultima fase della presidenza di Jimmy Carter (1977-1981), e John Kerry, sfidante di George W. Bush alle presidenziali 2004.

Ora, per una di quelle coincidenze che amiamo molto, John Kerry è diventato segretario di stato, esattamente come il suo sosia.

E sotto una presidenza che è stata paragonata a quella di Carter, da certi suoi critici, per mettere in luce gli aspetti negativi comuni alle due presidenze.

Obama another Jimmy Carter

Barack Obama è solo un altro Jimmy Carter?

Particolare degno d’attenzione, coincidenza nella coincidenza: era noto già da tempo che John Kerry sarebbe stato scelto come segretario di stato per il secondo mandato di Obama, ma solo oggi è stato ufficializzato. Già da tempo avevo idea di postare il seguente pezzo, ma ho iniziato decisamente a scriverlo solo oggi, e PRIMA di sapere da internet dell’ufficializzazione, mentre cercavo una pagina web sulla nomina di Kerry, prima che fosse effettivamente ufficializzata, come è accaduto oggi.





Status Quo Über Alles

15 01 2013

Il seguente articolo, dedicato al problema euro, di cui la versione originale è a questo indirizzo, ben identifica – soprattutto all’inizio – come gli attuali poteri politici dell’occidente, per far sì che non frani tutto, siano obbligati a non muoversi di un passo, a seguire sempre gli stessi schemi, sempre gli stessi programmi, dentro una specie di regno dell’immobilismo ristagnante. Esattamente come un cliente del supermercato che, per non far rotolare la piramide di scatole per terra, non si azzarda a spostarne nemmeno una. Infatti, da anni e anni, all’interno delle istituzioni europee e americane, all’interno del “regime occidentale”, circolano sempre le stesse facce che fanno sempre le stesse cose.

La quiete, anzi il “quieto vivere”, che precede la tempesta?

La palude dentro cui cade dentro il meteorite?

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 «Governare per non cambiare nulla»: oggi, questa è la cifra di tutti i poteri politici nel mondo, secondo la geniale intuizione di Fedor Lukianov, eccezionale analista della Novosti.
«L’aspirazione al potere per non fare nulla è un fenomeno nuovo della politica internazionale», per giunta in un mondo che invece cambia freneticamente.
Il presidente Obama è un modello addirittura caricaturale di questo immobilismo: ha chiesto per la seconda volta i voti per governare, e dopo non aver fatto nulla la prima, non sta facendo nulla nella seconda.
L’indecisionismo, la timorosa incertezza di Francois Hollande in Francia è diventato oggetto di satire e vignette.
Ma per Lukianov, anche Putin «nelle sue azioni mette l’accento soprattutto sui molteplici rischi da cui occorre proteggersi. I suoi tentativi di assicurare la stabilità interna s’incagliano sull’instabilità estera; ma questa dipende da fattori innumerevoli su cui Mosca non può influire». Per cui il governo «cerca soltanto di minimizzare i rischi». Non è solo un limite di «capacità», ma «di comprensione»: eccesso di complessità globale, ormai indominabile intellettualmente.
E non parliamo delle oligarchie che hanno preso il potere senza voto in Europa. Un’Europa, dice Lukianov: «dove gli uomini politici non osano neppure parlare di cambiamenti strutturali in seno all’Unione Europea, preferendo tappare i buchi indefinitamente. LEuropa ha perduto la sua forza innovatrice e il desiderio di cambiamento» (Gouverner pour ne rien changer).
Ahimè, quanto la politica italiana entra perfettamente in questo modello. Il Paese ha bisogno di una riforma fondamentale dello Stato, della costituzione e dell’amministrazione pubblica, ma non c’è una voce che ne delinei almeno i contorni, e nessun politico che la vuole, né che sia capace intellettualmente di porre il tema. Berlusconi chiede per la sesta volta voti per non far nulla, nemmeno fà finta di avere un programma. Il Pd sta per andare al potere ma tutto quel Bersani sa dire delle sue intenzioni è: «Servono più equità, più lavoro» (d’accordo: ma come? In che modo, nella pratica? Non lo dice), e per il resto gli va bene «l’agenda Monti». Ma anche l’agenda Monti, come Monti stesso (e i suoi reggicoda del «centro») è non far nulla, oltre che il «tappare i buchi – del debito, e delle banche a livello europeo – ordinatoci dall’eurocrazia e da Berlino, cura che tutti sanno peggiorare il male, ma che nessuno fa nulla per cambiare.
Si può dire che la democrazia terminale, la lunga egemonia del «pensiero unico», i disegni sovrannazionali oligarchici tipo UE che hanno avuto l’effetto di de-responsabilizzare il politici nazionali, sia il potere su di essi del turbo-capitalismo letale (che i politici li compra e congiura alla stessa de-responsabilizzazione), hanno ottenuto questo risultato: «politici» che chiedono voti e mancano delle tre qualità elementari necessarie all’uomo di stato: audacia, visione e previsione, e decisione esecutiva. Gli aspiranti a governarci sono invece vigliacchi, e mancano di ogni forza intellettuale per concepire visioni alternative a quelle, rovinose, dello status quo imposto dai profittatori.
Questa deficienza intellettuale vien prima della loro disonestà e corruzione, e ne è la causa: non avendo una visione complessiva da proporre ed attuare, cedono a tutti gli interessi particolari che li premono, a tutte le lobby. Persino risibili, come la lobby dei gestori di spiagge in Italia; figurarsi se possono resistere alla lobby bancaria mondiale e locale e imporre, poniamo, la separazione fra l’attività commerciale e quella speculativa. Mancando di idee alternative, accontentano tutti i gruppi che hanno qualche interesse da difendere, che li pagano o in cui sperano di trovare un elettorato.




Illumicorp!

8 11 2012

 

E’ simpaticissimo questo filmato. A partire dallo speaker, che non sfigurerebbe in una trasmissione di History Channel o in uno spot pubblicitario per la terza età. Il brano musicale ambient di accompagnamento, poi, è strategicamente onirico e suggestivo ed è, peraltro, tipico di filmati, distribuiti in Rete, che parlano di argomenti come quelli di questo video.

Guardatelo dall’inizio alla fine, è ILLUMINANTE. Il mister in questione sembra un portavoce dei piani ultimi dei padroni che stanno sopra ai Rockefeller e ai Rothschild in cima alla piramide, agli ultimi piani del potere global-planetario, piramide tenuta in piedi dal controllo sulla stampa di moneta. Il tizio sembra “stare dalla loro parte” nel prefigurare un piano di dominio planetario in cui non vi saranno più stati sovrani perchè su tutto quanto regnerà l’impero delle corporation, che spazzeranno via tutti gli stati attraverso il meccanismo taglieggiatore del debito e la potenza militare intesa come “forza di polizia internazionale.” Scenari che leggo in giro dal lontanissimo 1994.

Il tizio sembra, dunque, essere uno DEI LORO, a partire da quella faccia di tolla che si ritrova, molto WASP, molto alla George Bush senior stile inizio degli anni 90, quando l’11 settembre 1991 proclamava il progetto futuro del NWO in un leggendario discorso, che potrete agevolmente trovare su internet smanettando con motori di ricerca e parole chiave.

Ma è davvero così?

Questo video, a me pare confezionato su misura per suscitare ANTIPATIA nei confronti dei piani esposti da questo signore, il quale sembra proprio interpretare il ruolo giusto, da parente di qualche magnate supremo come uno dei Rockefeller; notate anche il sapiente montaggio delle immagini, soprattutto nella prima parte, quando scorrono le immagini dei simboli degli “squali della finanza” (compresa la mostruosa statua del toro in Wall Street.)

Sembrerebbe esserci una regia che sta facendo montare, in settori dell’opinione pubblica marginali ma crescenti, sentimenti di insofferenza e di disprezzo verso i cosiddetti “Illuminati”, i “banchieri dominatori dell’Universo” e i loro MALEFICI PIANI,  i quali hanno in agenda il cosiddetto “Ordine mondiale” (non mi sento di considerarlo “Nuovo”, visto da quanto tempo ormai se ne parla.) Tutto questo, prevalentemente attraverso internet, e, con l’avvento di YouTube & C, anche sfruttando l’impatto emotivo dei video che, come ben sappiamo, generano impressioni ben diverse rispetto a foto e testi scritti.

Mi sembra di vedere quasi l’intenzione di voler “smangiucchiare” il controllo informativo dei mass media pre-internet attraverso le tarme, le cavallette, della (dis)informazione in Rete.

Ciò rischia di generare entropia e confusione, non riuscendo più a stabilire un confine veramente netto tra le bufale, le balle e le “notizie-informazioni vere e reali.” Certo, vi sono alcuni elementi che ritornano, dei “minimi comun denominatori”, anche se vengono descritti nelle maniere più diverse, alcune più serie (persino in Tv su RaiDue nella trasmissione di approfondimento “L’ultima parola”) altre molto più strampalate (come i siti dove si pubblicano le canalizzazioni di comandanti spaziali e di entità angeliche che lottano per il “trionfo della luce” contro “i piani degli oscuri.”)

Gli smanettatori di internet alla ricerca di roba “informativa” alternativa, tirate le somme, hanno un quadro di “come va il mondo” che non collima più con quello che tuttora circola sui mass media pre-internet e sulla internet massmediatica. Questi smanettatori veleggiano ormai, con l’immaginazione, ai piani alti della piramide, e non si occupano più dei piani bassi laggiù in fondo, in basso alle nuvole, dove ancora lavorano praticamente tutti i “diffusori di notizie” mainstream.

Nel filmato, dunque, c’è un’abile sintesi, molto ben costruita a livello di suggestione mediatica, del “vero potere” dietro le quinte, del governo ombra planetario con epicentro negli USA e delle sue temibili e tiranniche mire, le quali mirano a rafforzare l’oligarchia finanziaria in seguito a crisi finanziarie, economiche, alimentari pilotate, mirano a far giungere ad avere un potere così grande alle corporation da inglobare completamente gli stati e farli in sostanza sparire, dopo che li si è indotti a svendersi attraverso infernali meccanismi debitori generati da queste banche centrali private che hanno messo al guinzaglio da tempo il ministero del tesoro degli stati occidentali. Non si approfondisce granchè nel filmato, tutto ciò che si mostra viene mostrato in tono documentaristico, e tutto è permeato da un tono vagamente “thriller”, con lunghe ombre sfumate e colori sfilacciosi e intorbiditi. Inoltre, come abbiamo detto, l’accompagnamento musicale cupo è fondamentale nella creazione di un’atmosfera mirata a generare una fascinazione torbida nello spettatore, mista a un sentimento di ingiustizia e rivalsa nei confronti di ciò che va dicendo il tipo.

Che dire? Noi di Civiltà Scomparse, personalmente, siamo dell’idea che questo prodotto video diffuso in Rete (tradotto in lingua italiana da TheINTERMATRIX) abbia origine proprio dai “piani alti”, o, per meglio dire, che sia stato suggerito da qualcuno proveniente da quei livelli.  Utlizzando un attore che ha proprio le  physique du rôle dell’ “uomo che vi piacerebbe odiare”, una specie di canaglia WASP in giacca e cravatta, ma che riteniamo sia più parente di David Icke – altro strano, ambiguo tipo – che di qualcuno dei Rockefeller o di George Bush senior.

Possiamo anche permetterci di pensare che SIANO TUTTI D’ACCORDO TRA LORO. Come, già da un certo tempo, sospettiamo.

Questo video, perciò, come lo possiamo definire? Forse una specie di piccolo tassello di un progetto di “demolizione controllata dello status quo che mira allo screditare l’attuale ordine – giunto ora alla sua crisi storica dopo due secoli e mezzo di spadroneggiamento – le cui caratteristiche fondamentali sono più o meno quelle elencate nel video, le quali hanno raggiunto questa loro forma recente in seguito a una determinata timeline, che ha preso slancio nel corso degli ultimi cento anni seguendo determinate tappe, in particolare dopo la prima, la seconda guerra mondiale preceduta dalla crisi economica, l’uccisione dei Kennedy, lo sganciamento del dollaro dall’oro, la fine dell’impero URSS, la globalizzazione, la guerra al terrorismo e ora questa crisi finanziaria assurda, in contemporanee alle minacce militari verso il medioriente, la quale sembra proprio l’ultimo step prima che, prendendo a prestito una metafora felice del mio amico Mediter, l’ottovolante, dopo essersi rallentato e quasi fermato, cominci la sua discesa vertiginosa a precipizio.

Il discredito dell’attuale Ordine avrebbe dunque il compito di preparare la strada a un Nuovo Ordine, nato dalle macerie fumiganti di quello vecchio. E c’è persino qualcuno, come Marco Vuyet, il quale, passando attraverso una ricerca molto approfondita che dura da sei anni, è dell’idea che il Nuovo Ordine deve necessariamente essere preceduto dal rovesciamento della piramide del potere occidentale – costruita e mantenuta nel corso di millenni – nel giro di relativamente poco tempo, seguendo il processo dialettico “TESI = edificazione della piramide – ANTITESI = crollo della piramide – SINTESI = Nuovo Ordine seguito dal caos del crollo. ORDO AB CHAO, ordine dal caos.

Processo reso graficamente con l’enneagramma, detto anche segno di Salomone, o stella di David.