Adesso, 11 marzo, ripartiamo da uno dei quattro simboli-archetipi (vergine da sacrificare, oca del Campidoglio, donna dell’Apocalisse, distruzione di Roma) che abbiamo fatto coincidere con la figura mediatica di Virginia Raggi. Vi è infatti un importante aggiornamento astrologico sull’argomento, con la collaborazione dell’amica Dani Jay.
Primo segno: la Donna e il dragone. Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava già un terzo delle stelle dal cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perchè vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
La donna dell’Apocalisse è generalmente riconosciuta come la Vergine Maria. Questa posizione si ritrova anticamente, così come nel Medioevo e nella moderna Chiesa Cattolica Romana. Tale visione non nega l’interpretazione alternativa della Donna quale rappresentante la Chiesa, come nel moderno dogma cattolico. La Vergine è dunque considerata sia la madre di Dio sia la madre della Chiesa che la Chiesa stessa.
La vergine di Strasburgo, con la corona di stelle.
Al seguente link http://www.francescoocchetta.it/wordpress/?p=276 si trova una sollecitante storia su come abbia avuto origine la bandiera dell’Unione Europea che, come sappiamo, mostra dodici stelle gialle su sfondo blu. Ringrazio Dani Jay per la segnalazione.
In realtà però c’è un altro grande segno che conosciamo meglio della Costituzione che ci ricorda come l’Europa continui ad essere nutrita dalla presenza del Cristianesimo. Come per ironia della sorte, sulla copertina della Costituzione europea viene quasi sempre raffigurata la bandiera dell’Unione. Anzi la stessa Costituzione precisa che la bandiera europea è azzurra con dodici stelle disposte a cerchio.
Qui c’è il colpo di scena. Pochi sanno che questi colori, i simboli, le stelle la disposizione in tondo della bandiera ecc. sono un omaggio a Maria di Nazareth, la madre di Gesù. Per dirla più esplicitamente: la bandiera europea è nata come un simbolo mariano.
A dichiararlo è stato Arséne Heitz il grafico che partecipò e vinse il bando del Consiglio d’Europa nel 1950. Egli è rimasto poco noto ma il suo disegno parla di Maria e si riferisce ed è stato ispirato dal noto passo dell’Apocalisse in cui si parla delle dodici stelle: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”.
Non mi intendo di astrologia, ma potrei giocarmi qualche soldo (del Monopoli) che il tema zodiacale natale di Virginia Raggi mostra la luna in opposizione (quindi “sotto i piedi”) o qualcosa del genere. Oppure che all’inizio della giunta comunale della sindaca vi fosse la luna in opposizione o che “succederà qualcosa quando la luna…”, ecc.
Che si digitate su Google “Virginia Raggi” “luna” potete anche notare come, in effetti, in molti titoli le due cose sono associate, “luna di miele finita”, “vive sulla luna”, “raggi di luna calante” e, per quanto invece riguarda il sole, lo sapete che la sindaca ha indossato occhiali da sole personalizzati?
Dando un’occhiata al tema natale di Virginia Raggi, un primo impatto non si trovano segni precisi riguardo alla Luna come opposizioni anche se in un certo senso l’astro ha per lei delle valenze particoli. Lei è del segno del Cancro, segno governato appunto dalla Luna, dello stesso segno sono Di Maio e Grillo, mentre Casaleggio aveva l’ascendente. Considerando che questi personaggi sono quelli in assoluto più di rilievo per il 5 stelle, è piuttosto curioso, anche perché il Cancro tendenzialmente è più difficile da associare a posizioni di potere, soprattutto se rivoluzionarie dato che è associato al cuore nel corpo umano, ai sentimenti e alle radici. Il passato e la famiglia di origine per intenderci e di conseguenza alla figura materna, essendo dominato dalla Luna. Virginia ha la particolarità di avere la Luna in Capricorno che non è proprio il massimo per questo astro, ma può essere molto utile per un sindaco così sotto pressione in quanto la rende meno permeabile alle emozioni, molto più razionale, calcolatrice e indipendente. La Luna in questo segno si dice infatti in Esilio, perché opposta al suo segno dominante Cancro (sotto i piedi dunque?). C’è poi un’altro valore abbastanza importante per lei dato dal Sole in Congiunzione con Giove, alcuni dicono che questa sia la congiunzione dei Re, aggiungo io: ad una figura di donna Regina che sta dominando la scena come mai prima d’ora in Italia.
IL SEGNO DAL CIELO
La “Luna sotto i piedi” ci potrebbe stare eccome, pur non essendoci una precisa opposizione. In un primo momento non ci si aveva riflettuto, fortunatamente direi, e si è andati a a cercare le posizioni degli astri durante le elezioni amministrativi di Giugno 2016. Come prima cosa si è considerato il ballottaggio del 19 giugno ore 23.00 (chiusura seggi) come data definitiva ed è uscita in effetti una bella opposizione Sole – Luna (vestita di Sole con la Luna ai piedi) proprio in quell’orario, ma ciò che in realtà saltava più all’occhio era il famoso disegno nel cielo! Ciò è astologicamente molto rilevante. Una configurazione che si forma ogni 58.000 anni e prelude a grandi cambiamenti, viene detta Croce Mobile. Ha una durata limitata chiaramente ma era presente sia il 19 Giugno che il 5 Giugno, data della prima giornata di elezioni amministrative romane. Per essere precisi si è formata esattamente il 5 Giugno alle ore 5:01. “Nel cielo apparve poi un segno grandioso…”
Dal momento che il mio compare di blog Teozakari ha giustamente alluvionato Civiltà Scomparse di nuovi post sulla timewave e sulla ripetizione-compressione storica, ne aprofitto per fare il reload del post sincro-mistico riguardante l’attuale sindaca Cinquestelle di Roma uscito il 13 febbraio poichè è rimasto troppo poco tempo in vista, a causa dell’alluvione di post del mio amico, i quali però colgo l’occasione per radunarli tutti: li potete infatti trovare uno a uno, dal momento che si tratta di una serie successiva, cliccando sui seguenti link:
Come qualcuno forse sa, a differenza di Teozakari, sono più scettico sul fatto che si possano azzeccare davvero le date giuste delle ricorsività storiche. Infatti, se è ipotesi da non scartare la probabilità che vi siano all’opera cicli che fanno sì di generare le condizioni per cui ritornino sotto nuove vesti avvenimenti già successi, allo stadio attuale delle conoscenze e del progresso tecnologico, penso sia piuttosto improbabile riuscire a prevedere ESATTAMENTE quando si ripresenteranno le condizioni per il ritorno sotto nuove vesti di un avvenimento già accaduto nel passato.
Detto ciò, la ricerca portata avanti da Teozakari (l’unico in Italia che si occupa di queste cose) mostra però la volontà di giungere prima o poi a una consapevolezza maggiore dei cicli che ci permetta di percepire meglio questo “paesaggio invisibile” come lo chiamerebbe proprio quel Terence McKenna da cui prendono direttamente le mosse le analisi grafiche di Teozakari. E’ stimolante e divertente il concetto di compressione storica (che si accompagna a quello di ripetizione storica) -presente nei post ai link che ho elencato – dove avvenimenti del passato ritornano accadendo però in uno spazio di tempo più breve rispetto a quello in cui erano accaduti la volta precedente.
E ora passiamo al reload del post del 13 febbraio, con alcune modifiche e aggiunte inedite, come ogni reload che si rispetti.
Coloro che stanno criticando pesantemente la sindaca di Roma Virginia Raggi, e anche coloro che la difendono, sono del tutto ignari di ciò che sta davvero succedendo nel profondo a livello simbolico. Coloro che si danno tanto da fare a infangare o a difendere a spada tratta la sindaca sono delle marionette nelle mani del “Grande Burattinaio Universale” e non se ne rendono ovviamente conto, ma ciò non lo dico con l’intento di sminuirli, di sbeffeggiarli o di muovere un’altezzosa critica dall’alto di un piedistallo: così vanno le cose e io lo constato soltanto, ne prendo sereneamente e semplicemente atto.
Anzi, proprio quelli che criticano, sbeffeggiano, quelli che prendono a schiaffoni la prima cittadina di Roma (e naturalmente anche tutti quelli che la sostengono) la mantengono costantemente a galla sotto i riflettori dei mass media, alimentano la sua sovraesposizione mediatica. Fanno in qualche modo parte del gioco che si sta svolgendo. E c’è da dire che anche la stessa Virginia Raggi, con la sua misteriosa inadegauatezza al ruolo di primo sindaco d’Italia e le strane disavventure giudiziarie e persino sentimentali, fa lei stessa in modo, senza volere, di essere sempre presente sul palcoscenico dei mass media. Perciò sempre nel campo di coscienza di milioni di persone. In questo è anche aiutata dalla sua forte foto-telegenicità, che non ha nulla da invidiare a quella di certe attrici e cantanti dagli occhi di cerbiatta.
Gli occhi da cerbiatta o da cucciolotto di Virginia Raggi evidenziati dal sistema associa-contenuti di You Tube.
A proposito del fatto che la scelta di farla diventare sindaca più che altro per la sua forte fotogenicità, poniamo attenzione al seguente scritto del giornalista (o ex giornalista, non ho mai capito) Sergio Di Cori Modigliani (che, tra parentesi, fa anche l’artista) direttamente da un suo recente stato di Facebook:
La Raggi sta svolgendo il suo compito direi in maniera egregia.
E’ stata scelta come modella mediatica, e questo fa. Niente di più.
In 9 mesi non si è mai parlato di niente se non di infantili telenovelas, il cui fine è chiaro a chiunque: consiste nel fornire quotidiano cibo a stampa, televisioni e siti on line perchè ne parlino.
Purchè ne parlino.
Ciò che sta accadendo è in gran parte inconscio, emerge dall’ (in)coscienza collettiva, si nutre degli archetipi simbolici con cui il mondo degli umani viene plasmato da una misteriosa intelligenza impersonale all’opera nello strutturare in schemi ricorsivi la realtà da noi percepita. Questa intelligenza si potrebbe chiamare “psiche del mondo”, quel regno dove i simboli e gli archetipi uniscono ciò che accade fuori con ciò che accade dentro e ciò succede a livello macro (una civiltà nel suo complesso, con i suoi segni e simboli) e a livello micro, con le singole individualità che rispecchiano e amplificano il substrato simbolico e archetipico della Grande Mente, che appartiene a tutti e a nessuno, e con cui si è costretti prima o poi a fare i conti anche se, di norma, viene completamente ignorata e trascurata la presenza di questa Grande Mente all’opera con simboli, archetipi, sincronismi, ricorsi, rievocazioni, anticipazioni, premonizioni e vere e proprie incarnazioni nella realtà materiale di tutti i giorni.
Psicologi come Jung, Hillman e Grof (per citare i più noti) hanno ampiamente trattato di queste cose, come ben sa chiunque segua un po’ il blog da tempo.
Nel presente post, presenterò certi riferimenti che suggeriscono alcuni sincronismi/ sincromisticismi riguardanti la sindaca di Roma e il suo ruolo in un grande teatrino esoterico ed escatologico, ovvero riguardante un qualcosa del prossimo futuro che potrebbe trattarsi di un “megaevento”, di una singolarità nello spaziotempo storico dell’attuale civiltà occidentale in cui ci stiamo tuttora muovendo: un qualcosa che potrebbe anche c’entrare con la cosiddetta timewave zero, di cui si è trattato tante volte in Civiltascomparse (anche molto recentemente), un argomento esposto soprattutto dal mio compare Teozakari.
Intanto possiamo dire che il Movimento 5 stelle (il “nuovo” della politica italiana, il “nuovo paradigma”, l’autoproclamatosi “seppellitore del vecchio”) è stato messo davvero per la prima volta alla prova con la poltrona di sindaco della Città Eterna nientemeno, è stato trascinato giù dal mondo un po’ fantastico, innocente e immaginifico in cui viveva (la rete, il popolo del web), ha insomma perduto la VIRGINità con Virginia Raggi.
La quale Virginia Raggi è ora diventato sostanzialmente il personaggio più celebre di ciò che era ed è mostrato dai mass media come “il nuovo” (ovvero il Movimento 5 stelle), e ciò s’è manifestato tra due eventi avvenuti nel 2016: ovverosia la morte di due figure paterne del movimento, Gianroberto Casaleggio e Dario Fo. L’una avvenuta esattamente sei mesi dopo l’altra. Esattamente in mezzo tra le due vi è stato l’inizio dell’avventura della sindaca, con un po’ di ritardo (di cui ci si è anche ovviamente lamentati sui mass media), quasi come per far si di cominciare (senza rendersene conto, ça va sans dire) proprio in mezzo tra le due morti dei due padri, l’una avvenuta il 12 aprile e l’altra esattamente sei mesi dopo, il 13 ottobre. (è esattamente così: infatti la giunta capitolina ha cominciato poco prima del 12 luglio http://www.ilpost.it/2016/07/07/chi-sono-gli-assessori-della-giunta-raggi/).
“Il grillo canta sempre al tramonto”, libro scritto nel 2013 dalle figure paterne del Movimento 5 stelle Gianroberto Casaleggio e Dario Fo, l’uno morto il 12 aprile, l’altro il 13 ottobre 2016, a esattamente sei mesi di distanza con in mezzo, a luglio, l’inizio della giunta comunale di Virginia Raggi. Notare nel titolo la metafora “solare”.
Ci tengo a dire che il presente post non vuole prendersi eccessivamente sul serio, dunque non vuole fare alcun sensazionalismo, non vuole fare alcuna previsione “alla Nostradamus” per il futuro, ma vuole portare alla luce e sottolineare il crocevia di archetipi e simboli dell’attuale zeitgeist che pare convergere nella figura catalizzatrice di Virginia Raggi in relazione agli eventi che si stanno svolgendo in questi anni turbolenti, in Italia in particolare e nella civiltà occidentale in generale. I leit motiv del discorso sono il travaglio di un Nuovo Mondo che non riesce a nascere davvero, il Vecchio Mondo, in tutta la sua potenza, che non vuole morire e il sacrificio di un’innocente per propiziare gli “dei”; l’attesa di un evento di grande magnitudine incentrato forse proprio su Roma, la”caduta degli dei” e, inoltre, la salvezza dovuta non al merito ma all’eterogenesi dei fini
16 febbraio- regressione con leonardo per lavorare allo sblocco delle paure di entrare in profondità dell’anima.
sono in un profondo rilassamento,quando vedo un grande occhio e mi trovo sdraiata sopra un tavolo. sembra marmo, ma è di pietra levigata. sono vestita tutta di bianco e in testa ho una corona di fiori bianchi, piedi e mani legati, il cuore batte forte perchè sento che devono sacrificarmi. ho circa 16 anni, capelli lunghi lisci. di fronte a me c’è un grande uomo con i capelli sciolti e dorso nudo, porta delle collane al collo e delle piume in testa come se fosse una corona, la faccia è dipinta di bianco e rosso, anche sul petto ha un simbolo e in mano ha un grande pugnale: è il capo della tribù. io chiedo perchè debbano sacrificare proprio me e mi risponde che il Dio Sole vuole la mia purezza, la mia bellezza e la mia forza, perchè sono un’eletta. dove mi trovavo vedo un grande tempio di pietra con una grande scalinata.ho sentito un forte dolore nel petto e mi mancava il respiro, quando mi sono svegliata stavo piangendo.
Avveniva a Philae, sul sacro suolo di Aset, nel Nomo di Ta Khentit.
Le grida dei parenti erano improvvisamente cessate, quando due sacerdoti si erano avvicinati al corpo semisommerso nelle acque basse. La fanciulla era prona, non più scossa da sussulti, sospesa con dei legacci a una trave che le impediva di affondare. Ormai era pronta al grande viaggio che l’avrebbe portata dalle trasparenti braccia del Nilo a quelle perigliose della Duat. Era giovane e bella e vergine senza dubbio: il suo giovane cuore non poteva certo pesare più di una piuma di Maat.
I sacerdoti fecero un cenno e iniziarono i canti accompagnati dal pizzicare di corde sulle arpe. Sommessi ricominciarono i lamenti. Con studiata lentezza i due uomini ribaltarono la trave insieme al corpo che vi era fissato ed esposero il volto alla benedizione dei raggi di Ra. Sciolsero i legacci e sollevarono delicatamente il busto poggiandolo perpendicolarmente sulla trave. Lessero quindi la formula rituale scolpita sul legno dipinto color lapislazzuli e si allontanarono lasciando che la corrente portasse via la sposa del Nilo e le ghirlande di fiori.
Gli incaricati del visir fecero allora scendere gli scandagli di rame fino a toccare il fondo roccioso.
Il livello stava salendo ed era vicino al suo massimo annuale: avrebbero avuto un’altra benefica inondazione.
La parola thysia, da una terminologia di pratiche religiose, significa letteralmente una offerta agli dei per lo scopo di placare loro, per garantire il loro sostegno, o semplicemente per esprimere la loro gratitudine.
Come la preghiera, il sacrificio, con o senza spargimento di sangue, era il mezzo principale per l’individuo o per il gruppo di comunicare con gli dei e comprendeva il cuore di ogni cerimonia religiosa. In pratica, almeno per la Grecia al periodo storico, la vittima sacrificale che è stata ucciso era ancora un animale. Tuttavia, nella mitologia, la modifica del livello di simboli archetipici, e riflette anche le pratiche rituali precedenti, il tema del sacrificio di una vergine viene con frequenza impressionante.
Di solito prima di una battaglia, a volte dopo, raramente in altre circostanze, gli uomini sono costretti a mettere a morte una ragazza . Sotto l’assioma magica che “il più alto merito il meglio ” di solito è la migliore, la più bella, la ragazza più nobile, la figlia del capo che doveva essere offerta, in modo che la domanda possa avere l’effetto desiderato.
La Vergine viene portata all’altare. La sua morte significherà l’inizio della guerra e del massacro. Lei, quando era ancora in vita, era all’ oscuro dell’oggetto del desiderio, una fonte di tensione e di conflitto tra gli uomini del gruppo, diventa ora il legame connettore che li unisce in una comune impresa. Il sangue versato della ragazza esige vendetta e si accende la natura aggressiva degli uomini. L’immagine della Vergine, che vive in un’altra dimensione, porta gli uomini in battaglia.
Per il sacrificio è accettabile, tuttavia, la vittima deve essere disposta a fornirsi volontariamente, assolvendo in tal modo la società di un senso di colpa e della paura della vendetta. Per onorare, e anche per placare la ragazza che era stata offerta per la salvezza di tutti, il gruppo stabilisce un culto postumo con offerte.
Una delle leggende più famose è legata all’assedio di Roma da parte dei Galli. La vicenda si svolge sul Campidoglio, all’incirca verso il 390 a.C., là dove sorgeva il tempio di Giunone e dove si trovavano le oche sacre alla dea. I Romani, ormai sotto assedio da molti giorni iniziavano a soffrire la fame, per questo erano fortemente tentati di uccidere le oche che si aggiravano liberamente sul Campidoglio, tuttavia non ne ebbero il coraggio, essendo queste consacrate alla dea. Una notte i galli tentarono un attacco notturno contro la rocca del Campidoglio, e stavano già scalando le mura quando con grandi strepiti le oche, ben sveglie, destarono il guardiano Marco Manlio. Allora Manlio chiamò i soldati romani, che combattendo con grande energia respinsero i Galli: così il Campidoglio fu liberato dal pericolo dei barbari, e Roma fu salvata dagli strepiti delle oche.
La Vergine vestita di raggi di sole a Schlag in Austria.
Primo segno: la Donna e il dragone. Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava già un terzo delle stelle dal cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perchè vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
La donna dell’Apocalisse è generalmente riconosciuta come la Vergine Maria. Questa posizione si ritrova anticamente, così come nel Medioevo e nella moderna Chiesa Cattolica Romana. Tale visione non nega l’interpretazione alternativa della Donna quale rappresentante la Chiesa, come nel moderno dogma cattolico. La Vergine è dunque considerata sia la madre di Dio sia la madre della Chiesa che la Chiesa stessa.
La Vergine di Strasburgo, con la corona di stelle.
Al seguente link http://www.francescoocchetta.it/wordpress/?p=276 si trova una sollecitante storia su come abbia avuto origine la bandiera dell’Unione Europea che, come sappiamo, mostra dodici stelle gialle su sfondo blu. Ringrazio Dani Jay per la segnalazione.
In realtà però c’è un altro grande segno che conosciamo meglio della Costituzione che ci ricorda come l’Europa continui ad essere nutrita dalla presenza del Cristianesimo. Come per ironia della sorte, sulla copertina della Costituzione europea viene quasi sempre raffigurata la bandiera dell’Unione. Anzi la stessa Costituzione precisa che la bandiera europea è azzurra con dodici stelle disposte a cerchio.
Qui c’è il colpo di scena. Pochi sanno che questi colori, i simboli, le stelle la disposizione in tondo della bandiera ecc. sono un omaggio a Maria di Nazareth, la madre di Gesù. Per dirla più esplicitamente: la bandiera europea è nata come un simbolo mariano.
A dichiararlo è stato Arséne Heitz il grafico che partecipò e vinse il bando del Consiglio d’Europa nel 1950. Egli è rimasto poco noto ma il suo disegno parla di Maria e si riferisce ed è stato ispirato dal noto passo dell’Apocalisse in cui si parla delle dodici stelle: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”.
Non mi intendo di astrologia, ma potrei giocarmi qualche soldo (del Monopoli) che il tema zodiacale natale di Virginia Raggi mostra la luna in opposizione (quindi “sotto i piedi”) o qualcosa del genere. Oppure che all’inizio della giunta comunale della sindaca vi fosse la luna in opposizione o che “succederà qualcosa quando la luna…”, ecc.
Che si digitate su Google “Virginia Raggi” “luna” potete anche notare come, in effetti, in molti titoli le due cose sono associate, “luna di miele finita”, “vive sulla luna”, “raggi di luna calante” e, per quanto invece riguarda il sole, lo sapete che la sindaca ha indossato occhiali da sole personalizzati?
Nel libro “La vergine e l’eroe, Temesa e la leggenda di Euthymos di Locri”, a pagina 13, è scritto che al motivo del sacrificio di una vergine per stornare una calamità si associa quello della liberazione di una fanciulla dalle grinfie di un mostro da parte di un valoroso eroe che poi ne ottiene la mano. Pensiamo alle vicende di Virginia Raggi e dei suoi supposti pretendenti amorosi, tra cui un certo Romeo. “Pretendenti amorosi” che le regalano persino polizze assicurative sulla vita senza che lei lo sappia.
Una certa parte dei mass media mostrano la giunta Raggi come una giunta comunale apocalittica, alla stregua di un’invasione di cavallette, foriera di disastri per la metropoli romana; diverse cronache, in questi mesi, ci hanno mostrato infatti ripetutamente la città dei sette colli in balia del disordine, della trascuratezza e quasi del caos.
Inoltre, non dimentichiamoci come proprio la città di Roma venga vista da anni quale futuro obiettivo di un distruttivo terremoto, forse da anche prima la predizione dello pseudo-scienziato Raffaele Bendandi il quale previde un rovinoso terremoto proprio a Roma nel maggio 2011, evento poi mai verificatosi. Guarda caso, proprio nell’epoca della giunta comunale di Virginia Raggi, i sismi che hanno colpito il Centro Italia in questi mesi a partire da agosto (giusto il mese dopo l’insediamento della giunta) si son fatti avvertire anche nella stessa Urbe, nella stessa Città Eterna, in particolare il 18 gennaio 2017, giorno in cui sono stati anche fatti evacuare edifici e scuole, e la stessa metropolitana.
Il complottista ed ex massone (ed ex illuminato a suo dire) Leo Lyon Zagami (citato già alcune volte su questo blog), recentemente ha parlato di quest’ondata di terremoti vicino a Roma, dicendo come fosse stata predetta in un suo libro che ha come argomento l’Ultimo Papa. Zagami parla di come questa ondata sismica in Italia Centrale, sia come un “lento processo di avvicinamento” a un grande cataclisma che avrà luogo proprio nell’Urbe, come profetizzato da testi riguardanti la fine del papato e della Chiesa. Per esempio il testo celeberrimo di San Malachia, quello della successione dei papi prevista in anticipo di secoli, compreso l’ultimo papa, una profezia che potrebbe essere una di quelle che si autoavverano, come abbiamo suggerito in questo blog qualche tempo fa presentando un testo al riguardo, di un giornalista spagnolo.
Diamo dunque la parola a Leo Lyon Zagami, con l’avvertenza che tutto ciò può avere comunque un valore solo simbolico-archetipico e non inerente ad avvenimenti che, come invece forse pensa Zagami, possano davvero svolgersi come illustrato nelle profezie, invasione russo-islamica compresa.
3 prophetic citations from “Pope Francis: The Last Pope?”:
Are we to believe the Earth, and to an extent that the Moon, would both collapse? Perhaps this is a metaphor, or a description of some kind of new physical reality? The “days of universal madness” could refer to the imbalance of the planets, while the “crying Sun” could suggest an intense radioactive solar-rain that will lead to the overheating of the atmosphere, and would increase aridity upon Earth. The passage describing “… the ground of Rome shall move as the wave of the sea,” could refer to violent earthquakes that would be produced, and that could even sink the Eternal City, followed by, “And the sea will come to Rome …” The outcome of this chain of catastrophic events predicted by the Apocalypse of Ephesus would be a complete reshaping of our planet, which perhaps will spin through a different orbit, or experience a pole shift where continents rise and fall.
Crediamo che la Terra, e per estensione anche la Luna, possa collassare? Forse è una metafora, o la descrizione di un qualche tipo di nuova realtà fisica? I “giorni di follia universale” potrebbero riferirsi a un disequilibrio dei pianeti, mentre il “sole piangente” potrebbe suggerire un’intensa radioattività solare che condurrebbe a un surriscaldamento dell’atmosfera, e aumenterebbe l’aridità sopra la Terra. Il passaggio qui descritto “…il suolo di Roma si muoverà sulle onde del mare” potrebbe riferirsi a un violento terremoto che sarebbe prodotto e che potrebbe anche inabissare la Città Eterna, seguito da un “E il mare giungerà a Roma…” Il risultato di questa catena di eventi catastrofici predetti dall’Apocalisse di Efeso sarebbe un completo rimodellamento del pianeta, che forse salterebbe su un’orbita diversa o un esperienza di inversione dei poli dove i continenti emergono e s’inabissano.cit. p. 155.
Renzo Baschera, the “Prophecy Hunter” we encountered earlier, writes in reference to the prophecies of Saint John Bosco: “Rome, like Paris, will be destroyed. At this point, dozens of prophecies seem to agree. Destruction of the city of Rome, however, will not be so sudden and immediate. There will be certain ‘signs’ first. In fact, it is written: I will come to you four times. ‘The first’ sign will be given by an earthquake (but it will be a series of mini-earthquakes, which ‘will run rampant on the Roman hills, as runaway goats’).”p. 175.
Renzo Baschera, il “cacciatore di profezie”, incontrato precedemente, scrive riferendosi alle profezie di San Giovanni Bosco: “Roma, come Parigi, sarà distrutta. Su questo punto, dozzine di profezie sembrano d’accordo. Tuttavia, la distruzione delle città di Roma, non sarà improvvisa e immediata. Ci saranno certi “segni”, innanzitutto. Infatti è scritto: “Verrò da te quattro volte. ” Il primo segno sarà dato da un terremoto (ma sarà una serie di mini-terremoti, che si avvicineranno ai colli di Roma come capre in fuga”) p. 175.
Also bear in mind that within this context are the growing tensions at a geopolitical level, described clearly by Pope Francis since the summer of 2014, and suggesting that the Third World War has already begun, with the possible Islamization of the Vatican hierarchy. This all seems to fit in with the words of the New Testament from Matthew 24: “For many will come in my name, claiming, ‘I am the Messiah,’ and will deceive many. You will hear of wars and rumors of wars, but see to it that you are not alarmed. Such things must happen, but the end is still to come. Nation will rise against nation, and kingdom against kingdom. There will be famines and earthquakes in various places.” It is hard not to wake up every morning and see history repeating itself. After one hundred years since World War I, many nations seem to be on the brink of the biggest conflict in history, with the stakes higher than ever before.
Si tenga presente che in questo contesto vi sono crescenti tensioni a livello geopolitico, descritte chiaramente da Papa Francesco fin dall’estate del 2014, le quali suggeriscono che la Terza Guerra Mondiale è già iniziata, con la possibile islamizzazione della gerarchia del Vaticano. Tutto ciò pare combaciare con le parole del Nuovo Testamento da Matteo 24: “Molti verranno nel mio nome dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi.” E’ dura non svegliarsi ogni mattina e vedere la storia ripetersi. Dopo 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale, molte nazioni sembrano essere sull’orlo del più grande conflitto nella storia, con la posta in gioco più alta che mai.p. 212.
Naturalmente, questa ricerca non finisce qui. Come in tutte le analisi sincro-mistiche, gli elementi esposti sono spesso in numero assai ridotto rispetto a come li si potrebbe ampliare ulteriormente. Invito dunque i lettori a estendere questa ricerca, anche solo privatamente, ma sarei molto lieto se i loro riscontri al riguardo occupassero lo spazio commenti.
Il fenomeno mediatico Virginia Raggi, sindaca di Roma per il Movimento 5 stelle, visto sotto l’aspetto simbolico-archetipico.
Coloro che stanno criticando pesantemente la sindaca di Roma Virginia Raggi, e anche coloro che la difendono, sono del tutto ignari di ciò che sta davvero succedendo nel profondo a livello simbolico. Coloro che si danno tanto da fare a infangare o a difendere a spada tratta la sindaca sono delle marionette nelle mani del “Grande Burattinaio Universale” e non se ne rendono ovviamente conto, ma ciò non lo dico con l’intento di sminuirli, di sbeffeggiarli o di muovere un’altezzosa critica dall’alto di un piedistallo: così vanno le cose e io lo constato soltanto, ne prendo sereneamente e semplicemente atto.
Anzi, proprio quelli che criticano, sbeffeggiano, quelli che prendono a schiaffoni la prima cittadina di Roma (e naturalmente anche tutti quelli che la sostengono) la mantengono costantemente a galla sotto i riflettori dei mass media, alimentano la sua sovraesposizione mediatica. Fanno in qualche modo parte del gioco che si sta svolgendo. E c’è da dire che anche la stessa Virginia Raggi, con la sua misteriosa inadegauatezza al ruolo di primo sindaco d’Italia e le strane disavventure giudiziarie e persino sentimentali, fa lei stessa in modo, senza volere, di essere sempre presente sul palcoscenico dei mass media. Perciò sempre nel campo di coscienza di milioni di persone. In questo è anche aiutata dalla sua forte foto-telegenicità, che non ha nulla da invidiare a quella di certe attrici e cantanti dagli occhi di cerbiatta.
Gli occhi da cerbiatta o da cucciolotto di Virginia Raggi evidenziati dal sistema associa-contenuti di You Tube.
Ciò che sta accadendo è in gran parte inconscio, emerge dall’ (in)coscienza collettiva, si nutre degli archetipi simbolici con cui il mondo degli umani viene plasmato da una misteriosa intelligenza all’opera nello strutturare in schemi ricorsivi la realtà da noi percepita. Questa intelligenza si potrebbe chiamare “psiche del mondo”, quel regno dove i simboli e gli archetipi uniscono ciò che accade fuori con ciò che accade dentro e ciò succede a livello macro (una civiltà nel suo complesso, con i suoi segni e simboli) e a livello micro, con le singole individualità che rispecchiano e amplificano il substrato simbolico e archetipico della Grande Mente, che appartiene a tutti e a nessuno, e con cui si è costretti prima o poi a fare i conti anche se, di norma, viene completamente ignorata e trascurata la presenza di questa Grande Mente all’opera con simboli, archetipi, sincronismi, ricorsi, rievocazioni, anticipazioni, premonizioni e vere e proprie incarnazioni nella realtà materiale di tutti i giorni.
Psicologi come Jung, Hillman e Grof (per citare i più noti) hanno ampiamente trattato di queste cose, come ben sa chiunque segua un po’ il blog da tempo.
Nel presente post, presenterò certi riferimenti che suggeriscono alcuni sincronismi/ sincromisticismi riguardanti la sindaca di Roma e il suo ruolo in un grande teatrino esoterico ed escatologico, ovvero riguardante un qualcosa del prossimo futuro che potrebbe trattarsi di un “megaevento”, di una singolarità nello spaziotempo storico dell’attuale civiltà occidentale in cui ci stiamo tuttora muovendo: un qualcosa che potrebbe anche c’entrare con la cosiddetta timewave zero, di cui si è trattato tante volte in Civiltascomparse (anche molto recentemente), un argomento esposto soprattutto dal mio compare Teozakari.
Intanto possiamo dire che il Movimento 5 stelle (il “nuovo” della politica italiana, il “nuovo paradigma”, l’autoproclamatosi “seppellitore del vecchio”) è stato messo davvero per la prima volta alla prova con la poltrona di sindaco della Città Eterna nientemeno, è stato trascinato giù dal mondo un po’ fantastico, innocente e immaginifico in cui viveva (la rete, il popolo del web), ha insomma perduto la VIRGINità con Virginia Raggi.
La quale Virginia Raggi è ora diventato sostanzialmente il personaggio più celebre di ciò che era ed è mostrato dai mass media come “il nuovo” (ovvero il Movimento 5 stelle), e ciò s’è manifestato tra due eventi avvenuti nel 2016: ovverosia la morte di due figure paterne del movimento, Gianroberto Casaleggio e Dario Fo. L’una avvenuta esattamente sei mesi dopo l’altra. Esattamente in mezzo tra le due vi è stato l’inizio dell’avventura della sindaca, con un po’ di ritardo (di cui ci si è anche ovviamente lamentati sui mass media), quasi come per far si di cominciare (senza rendersene conto, ça va sans dire) proprio in mezzo tra le due morti dei due padri, l’una avvenuta il 12 aprile e l’altra esattamente sei mesi dopo, il 13 ottobre. (è esattamente così: infatti la giunta capitolina ha cominciato poco prima del 12 luglio http://www.ilpost.it/2016/07/07/chi-sono-gli-assessori-della-giunta-raggi/).
“Il grillo canta sempre al tramonto”, libro scritto nel 2013 dalle figure paterne del Movimento 5 stelle Gianroberto Casaleggio e Dario Fo, l’uno morto il 12 aprile, l’altro il 13 ottobre 2016, a esattamente sei mesi di distanza con in mezzo, a luglio, l’inizio della giunta comunale di Virginia Raggi. Notare nel titolo la metafora “solare”.
Ci tengo a dire che il presente post non vuole prendersi eccessivamente sul serio, dunque non vuole fare alcun sensazionalismo, non vuole fare alcuna previsione “alla Nostradamus” per il futuro, ma vuole portare alla luce e sottolineare il crocevia di archetipi e simboli dell’attuale zeitgeist che pare convergere nella figura catalizzatrice di Virginia Raggi in relazione agli eventi che si stanno svolgendo in questi anni turbolenti, in Italia in particolare e nella civiltà occidentale in generale. I leit motiv del discorso sono il travaglio di un Nuovo Mondo che non riesce a nascere davvero, il Vecchio Mondo, in tutta la sua potenza, che non vuole morire e il sacrificio di un’innocente per propiziare gli “dei”; l’attesa di un evento di grande magnitudine incentrato forse proprio su Roma, la”caduta degli dei” e, inoltre, la salvezza dovuta non al merito ma all’eterogenesi dei fini
16 febbraio- regressione con leonardo per lavorare allo sblocco delle paure di entrare in profondità dell’anima.
sono in un profondo rilassamento,quando vedo un grande occhio e mi trovo sdraiata sopra un tavolo. sembra marmo, ma è di pietra levigata. sono vestita tutta di bianco e in testa ho una corona di fiori bianchi, piedi e mani legati, il cuore batte forte perchè sento che devono sacrificarmi. ho circa 16 anni, capelli lunghi lisci. di fronte a me c’è un grande uomo con i capelli sciolti e dorso nudo, porta delle collane al collo e delle piume in testa come se fosse una corona, la faccia è dipinta di bianco e rosso, anche sul petto ha un simbolo e in mano ha un grande pugnale: è il capo della tribù. io chiedo perchè debbano sacrificare proprio me e mi risponde che il Dio Sole vuole la mia purezza, la mia bellezza e la mia forza, perchè sono un’eletta. dove mi trovavo vedo un grande tempio di pietra con una grande scalinata.ho sentito un forte dolore nel petto e mi mancava il respiro, quando mi sono svegliata stavo piangendo.
Avveniva a Philae, sul sacro suolo di Aset, nel Nomo di Ta Khentit.
Le grida dei parenti erano improvvisamente cessate, quando due sacerdoti si erano avvicinati al corpo semisommerso nelle acque basse. La fanciulla era prona, non più scossa da sussulti, sospesa con dei legacci a una trave che le impediva di affondare. Ormai era pronta al grande viaggio che l’avrebbe portata dalle trasparenti braccia del Nilo a quelle perigliose della Duat. Era giovane e bella e vergine senza dubbio: il suo giovane cuore non poteva certo pesare più di una piuma di Maat.
I sacerdoti fecero un cenno e iniziarono i canti accompagnati dal pizzicare di corde sulle arpe. Sommessi ricominciarono i lamenti. Con studiata lentezza i due uomini ribaltarono la trave insieme al corpo che vi era fissato ed esposero il volto alla benedizione dei raggi di Ra. Sciolsero i legacci e sollevarono delicatamente il busto poggiandolo perpendicolarmente sulla trave. Lessero quindi la formula rituale scolpita sul legno dipinto color lapislazzuli e si allontanarono lasciando che la corrente portasse via la sposa del Nilo e le ghirlande di fiori.
Gli incaricati del visir fecero allora scendere gli scandagli di rame fino a toccare il fondo roccioso.
Il livello stava salendo ed era vicino al suo massimo annuale: avrebbero avuto un’altra benefica inondazione.
La parola thysia, da una terminologia di pratiche religiose, significa letteralmente una offerta agli dei per lo scopo di placare loro, per garantire il loro sostegno, o semplicemente per esprimere la loro gratitudine.
Come la preghiera, il sacrificio, con o senza spargimento di sangue, era il mezzo principale per l’individuo o per il gruppo di comunicare con gli dei e comprendeva il cuore di ogni cerimonia religiosa. In pratica, almeno per la Grecia al periodo storico, la vittima sacrificale che è stata ucciso era ancora un animale. Tuttavia, nella mitologia, la modifica del livello di simboli archetipici, e riflette anche le pratiche rituali precedenti, il tema del sacrificio di una vergine viene con frequenza impressionante.
Di solito prima di una battaglia, a volte dopo, raramente in altre circostanze, gli uomini sono costretti a mettere a morte una ragazza . Sotto l’assioma magica che “il più alto merito il meglio ” di solito è la migliore, la più bella, la ragazza più nobile, la figlia del capo che doveva essere offerta, in modo che la domanda possa avere l’effetto desiderato.
La Vergine viene portata all’altare. La sua morte significherà l’inizio della guerra e del massacro. Lei, quando era ancora in vita, era all’ oscuro dell’oggetto del desiderio, una fonte di tensione e di conflitto tra gli uomini del gruppo, diventa ora il legame connettore che li unisce in una comune impresa. Il sangue versato della ragazza esige vendetta e si accende la natura aggressiva degli uomini. L’immagine della Vergine, che vive in un’altra dimensione, porta gli uomini in battaglia.
Per il sacrificio è accettabile, tuttavia, la vittima deve essere disposta a fornirsi volontariamente, assolvendo in tal modo la società di un senso di colpa e della paura della vendetta. Per onorare, e anche per placare la ragazza che era stata offerta per la salvezza di tutti, il gruppo stabilisce un culto postumo con offerte.
Una delle leggende più famose è legata all’assedio di Roma da parte dei Galli. La vicenda si svolge sul Campidoglio, all’incirca verso il 390 a.C., là dove sorgeva il tempio di Giunone e dove si trovavano le oche sacre alla dea. I Romani, ormai sotto assedio da molti giorni iniziavano a soffrire la fame, per questo erano fortemente tentati di uccidere le oche che si aggiravano liberamente sul Campidoglio, tuttavia non ne ebbero il coraggio, essendo queste consacrate alla dea. Una notte i galli tentarono un attacco notturno contro la rocca del Campidoglio, e stavano già scalando le mura quando con grandi strepiti le oche, ben sveglie, destarono il guardiano Marco Manlio. Allora Manlio chiamò i soldati romani, che combattendo con grande energia respinsero i Galli: così il Campidoglio fu liberato dal pericolo dei barbari, e Roma fu salvata dagli strepiti delle oche.
La Vergine vestita di raggi di sole a Schlag in Austria.
Primo segno: la Donna e il dragone. Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava già un terzo delle stelle dal cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perchè vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
La donna dell’Apocalisse è generalmente riconosciuta come la Vergine Maria. Questa posizione si ritrova anticamente, così come nel Medioevo e nella moderna Chiesa Cattolica Romana. Tale visione non nega l’interpretazione alternativa della Donna quale rappresentante la Chiesa, come nel moderno dogma cattolico. La Vergine è dunque considerata sia la madre di Dio sia la madre della Chiesa che la Chiesa stessa.
La Vergine di Strasburgo, con la corona di stelle.
Nel libro “La vergine e l’eroe, Temesa e la leggenda di Euthymos di Locri”, a pagina 13, è scritto che al motivo del sacrificio di una vergine per stornare una calamità si associa quello della liberazione di una fanciulla dalle grinfie di un mostro da parte di un valoroso eroe che poi ne ottiene la mano. Pensiamo alle vicende di Virginia Raggi e dei suoi supposti pretendenti amorosi.
Una certa parte dei mass media mostrano la giunta Raggi come una giunta comunale apocalittica, alla stregua di un’invasione di cavallette, foriera di disastri per la metropoli romana; diverse cronache, in questi mesi, ci hanno mostrato infatti ripetutamente la città dei sette colli in balia del disordine, della trascuratezza e quasi del caos.
Inoltre, non dimentichiamoci come proprio la città di Roma venga vista da anni quale futuro obiettivo di un distruttivo terremoto, forse da anche prima la predizione dello pseudo-scienziato Raffaele Bendandi il quale previde un rovinoso terremoto proprio a Roma nel maggio 2011, evento poi mai verificatosi. Guarda caso, proprio nell’epoca della giunta comunale di Virginia Raggi, i sismi che hanno colpito il Centro Italia in questi mesi a partire da agosto (giusto il mese dopo l’insediamento della giunta) si son fatti avvertire anche nella stessa Urbe, nella stessa Città Eterna, in particolare il 18 gennaio 2017, giorno in cui sono stati anche fatti evacuare edifici e scuole, e la stessa metropolitana.
Il complottista ed ex massone (ed ex illuminato a suo dire) Leo Lyon Zagami (citato già alcune volte su questo blog), recentemente ha parlato di quest’ondata di terremoti vicino a Roma, dicendo come fosse stata predetta in un suo libro che ha come argomento l’Ultimo Papa. Zagami parla di come questa ondata sismica in Italia Centrale, sia come un “lento processo di avvicinamento” a un grande cataclisma che avrà luogo proprio nell’Urbe, come profetizzato da testi riguardanti la fine del papato e della Chiesa. Per esempio il testo celeberrimo di San Malachia, quello della successione dei papi prevista in anticipo di secoli, compreso l’ultimo papa, una profezia che potrebbe essere una di quelle che si autoavverano, come abbiamo suggerito in questo blog qualche tempo fa presentando un testo al riguardo, di un giornalista spagnolo.
Diamo dunque la parola a Leo Lyon Zagami, con l’avvertenza che tutto ciò può avere comunque un valore solo simbolico-archetipico e non inerente ad avvenimenti che, come invece forse pensa Zagami, possano davvero svolgersi come illustrato nelle profezie, invasione russo-islamica compresa.
3 prophetic citations from “Pope Francis: The Last Pope?”:
Are we to believe the Earth, and to an extent that the Moon, would both collapse? Perhaps this is a metaphor, or a description of some kind of new physical reality? The “days of universal madness” could refer to the imbalance of the planets, while the “crying Sun” could suggest an intense radioactive solar-rain that will lead to the overheating of the atmosphere, and would increase aridity upon Earth. The passage describing “… the ground of Rome shall move as the wave of the sea,” could refer to violent earthquakes that would be produced, and that could even sink the Eternal City, followed by, “And the sea will come to Rome …” The outcome of this chain of catastrophic events predicted by the Apocalypse of Ephesus would be a complete reshaping of our planet, which perhaps will spin through a different orbit, or experience a pole shift where continents rise and fall.
Crediamo che la Terra, e per estensione anche la Luna, possa collassare? Forse è una metafora, o la descrizione di un qualche tipo di nuova realtà fisica? I “giorni di follia universale” potrebbero riferirsi a un disequilibrio dei pianeti, mentre il “sole piangente” potrebbe suggerire un’intensa radioattività solare che condurrebbe a un surriscaldamento dell’atmosfera, e aumenterebbe l’aridità sopra la Terra. Il passaggio qui descritto “…il suolo di Roma si muoverà sulle onde del mare” potrebbe riferirsi a un violento terremoto che sarebbe prodotto e che potrebbe anche inabissare la Città Eterna, seguito da un “E il mare giungerà a Roma…” Il risultato di questa catena di eventi catastrofici predetti dall’Apocalisse di Efeso sarebbe un completo rimodellamento del pianeta, che forse salterebbe su un’orbita diversa o un esperienza di inversione dei poli dove i continenti emergono e s’inabissano.cit. p. 155.
Renzo Baschera, the “Prophecy Hunter” we encountered earlier, writes in reference to the prophecies of Saint John Bosco: “Rome, like Paris, will be destroyed. At this point, dozens of prophecies seem to agree. Destruction of the city of Rome, however, will not be so sudden and immediate. There will be certain ‘signs’ first. In fact, it is written: I will come to you four times. ‘The first’ sign will be given by an earthquake (but it will be a series of mini-earthquakes, which ‘will run rampant on the Roman hills, as runaway goats’).”p. 175.
Renzo Baschera, il “cacciatore di profezie”, incontrato precedemente, scrive riferendosi alle profezie di San Giovanni Bosco: “Roma, come Parigi, sarà distrutta. Su questo punto, dozzine di profezie sembrano d’accordo. Tuttavia, la distruzione delle città di Roma, non sarà improvvisa e immediata. Ci saranno certi “segni”, innanzitutto. Infatti è scritto: “Verrò da te quattro volte. ” Il primo segno sarà dato da un terremoto (ma sarà una serie di mini-terremoti, che si avvicineranno ai colli di Roma come capre in fuga”) p. 175.
Also bear in mind that within this context are the growing tensions at a geopolitical level, described clearly by Pope Francis since the summer of 2014, and suggesting that the Third World War has already begun, with the possible Islamization of the Vatican hierarchy. This all seems to fit in with the words of the New Testament from Matthew 24: “For many will come in my name, claiming, ‘I am the Messiah,’ and will deceive many. You will hear of wars and rumors of wars, but see to it that you are not alarmed. Such things must happen, but the end is still to come. Nation will rise against nation, and kingdom against kingdom. There will be famines and earthquakes in various places.” It is hard not to wake up every morning and see history repeating itself. After one hundred years since World War I, many nations seem to be on the brink of the biggest conflict in history, with the stakes higher than ever before.
Si tenga presente che in questo contesto vi sono crescenti tensioni a livello geopolitico, descritte chiaramente da Papa Francesco fin dall’estate del 2014, le quali suggeriscono che la Terza Guerra Mondiale è già iniziata, con la possibile islamizzazione della gerarchia del Vaticano. Tutto ciò pare combaciare con le parole del Nuovo Testamento da Matteo 24: “Molti verranno nel mio nome dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi.” E’ dura non svegliarsi ogni mattina e vedere la storia ripetersi. Dopo 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale, molte nazioni sembrano essere sull’orlo del più grande conflitto nella storia, con la posta in gioco più alta che mai.p. 212.
Naturalmente, questa ricerca non finisce qui. Come in tutte le analisi sincro-mistiche, gli elementi esposti sono spesso in numero assai ridotto rispetto a come li si potrebbe ampliare ulteriormente. Invito dunque i lettori a estendere questa ricerca, anche solo privatamente, ma sarei molto lieto se i loro riscontri al riguardo occupassero lo spazio commenti.
Copertina del diffusissimo settimanale “Tv sorrisi e canzoni” risalente all’anno 1981, quando Beppe Grillo, a 33 anni, è GIA’ all’apice della popolarità.
In un precedente articolo dedicato ad Adriano Celentano, avevo concluso dicendo che, da un certo punto di vista, potevo divertirmi a pensare che il Molleggiato, in quei suoi aspetti profetici e messianici ben noti a tutti gli italiani, proseguiti con continuità dalla seconda metà degli anni sessanta in poi, poteva lasciar pensare che seguisse una specie di ben precisa missione, una specie di AGENDA, magari, chissà, “dettata dall’alto”; questi, naturalmente, sono aspetti dietrologici, anche piuttosto fantasiosi ma, d’altra parte, siamo qui per conciliare realtà e immaginazione.
Prendiamo, per esempio, un altro showman italiano che ha calcato le scene della televisione del Belpaese (della RAI in particolare), dagli anni settanta in avanti, Giuseppe Piero Grillo, in arte Beppe Grillo. Divertiamoci un po’, e pensiamo che le coincidenze che punteggiano la sua carriera non siano unicamente dovute al “puro caso.”
Figlio di un piccolo imprenditore di Savignone (GE), diplomato in ragioneria, i suoi inizi sono oscuri, dopo essere stato componente dei famosi (perlomeno a Genova) “ragazzi di Piazza Martinez”(tra cui c’era anche Donato Bilancia, il “serial killer della Liguria”), svolge dei lavori trascurabili, si esibisce come comico a Milano, si dice rubando le battute ad altri comici della sua città, come Orlando Portento e, per un bel po’ di tempo, la fama per Grillo è un miraggio.
Poi, dopo la metà degli anni settanta, quel ragazzo riccioloso (che per i maligni, e anche per certi amici, è “completamente scemo”) viene notato da Pippo Baudo in uno dei locali dove si esibiva a Milano e, di lì a non molto, la sua carriera fa un balzo supersonico e, dopo alcune comparsate su vari programmi di comicità dell’epoca, in poco tempo arriva a condurre programmi tv in prima serata, dai vari “Fantastico” del sabato sera (seguiti da milioni di persone) a, intorno al 1981, programmi TUTTI SUOI, come i vari “Te la do io l’America”, “Te lo do io il Brasile”, ricordo che quand’ero piccolissimo m’avevano regalato un 45 giri con la sigla del programma cantata da lui in modo blues.
Bene, facciamo un po’ i fantasiosi. Mettiamo che fin dalle origini, in qualche modo, “si sapeva già come sarebbe andata a finire” o, perlomeno, i vari centri di intelligence nazionali e internazionali avevano già, nei loro cervelli elettronici di allora, calcolato uno scenario politico italiano come si sarebbe concretizzato decenni avanti e avevano quindi pensato di preparare una possibile carta da giocare, da preparare e da tirarla fuori all’occorrenza, nel momento giusto, quando i tempi sarebbero stati maturi, una specie di “candidato manciuriano” all’italiana…oppure, no, magari tutte le coincidenze della carriera di Grillo non sono dovute alla mano dell’uomo, a complotti, cospirazioni, operazioni segrete (come a certuni piace credere) ma a misteriosi sincronismi, sincronicità, coincidenze, a una specie di intelligenza “non umana” (ma facente parte di ciò che chiamiamo “natura”) che, in qualche modo gioca con i simbolismi, gli archetipi, le somiglianze, le anticipazioni di qualcosa che si manifesterà meglio in seguito, nel corso del tempo e della storia, come avevo detto alla fine dell’articolo dedicato al “Codice Genesi e sincromisticismo.”
La capigliatura “alla Gianroberto Casaleggio” di Grillo, quando, a 33 anni, interpretò “Gesù.”
Torniamo a quel 1981, anno cardine per Beppe Grillo, ormai completamente famoso a livello nazionalpopolare (qualcosa di impensabile per lui fino a cinque anni prima), come dicevamo, ha ora un programma tv condotto tutto da lui, dove fa il mattatore e l’one man show, e canta anche la sigla blues della trasmissione. Il regista Luigi Comencini gli fa fare il suo primo film da protagonista, “Cercasi Gesù”…leggiamo la trama del film presa dal dizionario di cinema Mereghetti:
Un editore cattolico cerca una faccia da Gesù per lanciare un’opera a fascicoli, e la trova in Giovanni (Grillo), uno sbandato senza fissa dimora che vive presso un falegname. Mite e stralunato, Giovanni viene prima rapito da una terrorista (Maria Schneider) che aveva cercato di aiutare, poi viene spedito dai preti [della casa editrice cattolica che l’aveva ingaggiato per fargli fare Gesù] in manicomio[…] Grillo esordisce al cinema ma non funziona.[…]
In effetti, nonostante la fama dello showman ligure, il film fu un flop, ricordo di averlo visto da ragazzino, in televisione su una tv privata genovese, diversi anni dopo e, a dire la verità, sembrava davvero anticipare cose che si sarebbero concretizzate solo molto successivamente nella vita di Grillo e, nello stesso tempo, rispecchiare avvenimenti già accaduti. L’editore cattolico, interpretato dall’attore spagnolo Fernando Rey, una specie di manager che scopre e ingaggia Grillo per farlo diventare famoso, sembra anticipare di anni quel Gianroberto Casaleggio che convinse Grillo a partecipare a un nuovo progetto politico imperniato su internet, facendolo quindi, in seguito, una specie di “Messia” e, lo stesso personaggio, fa anche ricordare il talent scout Pippo Baudo che scoprì Beppe in un locale di Milano, portandolo a diventare un comico televisivo della RAI.
Pippo Baudo, Gianroberto Casaleggio, Fernando Rey.
Il protagonista del film, ricordo, aveva un’indole assai celentaniana, portata a essere “contro il sistema” ma, a dir la verità, in una maniera diversa rispetto a come – solo successivamente – Grillo sarebbe stato “contro il sistema”, a partire dalla seconda metà anni ottanta in poi, il suo linguaggio, infatti, mentre parlava dei disastri del nostro tipo di civiltà industriale (ricordo una strana scena dentro una discarica) era pacato…ciononostante, in questo film si manifesta per la prima volta, anche se in maniera molto blanda, un certo essere contestatario del comico. Nel film, i discorsi naturisti e pacifisti del personaggio di Giovanni (la figura del Messia per i fascicoli di una casa editrice) faranno poi arrabbiare i preti manager che l’avevano tolto dalla strada e reso celebre, fino a sbatterlo dentro una casa di cura.
Nell’anno in cui gira “Cercasi Gesù”, Grillo ha, guardacaso, 33 anni e, nel dicembre dello stesso anno, rischia anche di morire in un oscuro incidente d’auto in montagna dove persero la vita quattro persone e lui si salvò per miracolo.
Nello stesso anno, il 1981, in Francia, un comico italofrancese chiamato Michel Colucci, in arte Coluche, scende in campo in politica, candidandosi per le presidenziali francesi in opposizione sia al centrodestra che al centrosinistra, volendo far davvero sul serio, ma poi si ritira per non generare tensioni, dal momento che i sondaggi gli davano una preferenza tra l’elettorato francese del 16%. Un comico che entra in politica? Sembra davvero un Grillo ante litteram!
Coluche all’epoca della sua corsa alle presidenziali francesi del 1981.
Coluche ha girato pochi film, Grillo anche, eppure il destino si diverte a far loro contendere il ruolo di protagonista in “Scemo di Guerra” di Dino Risi. Questa la trama tratta dal dizionario di Mereghetti:
In Africa orientale, sul fronte italiano, il sottotenente medico Lupi (Grillo) specializzato in psichiatria, trova nello squilibrato comandante Pilli (Coluche) un interessante caso clinico da studiare. Una commedia grottesca dal sapore amaro.[…] Il cinema, come sempre, non sembra essere fatto per Grillo.
E, infatti, anche “Scemo di guerra”, come “Cercasi Gesù”, fu un flop. L’avevo visto per sbaglio una notte sulla Rai, una vagonata di anni fa e ricordo diverse scene particolarmente crude e impressionanti. E’ tutt’altro che un film comico, credetemi.
Coluche, comunque, a suo modo, ha continuato a far politica, nel 1985, lo stesso anno di “Scemo di guerra”, fonda un’associazione che si occupa di dare da mangiare ai senzatetto e ai bisognosi; morirà l’anno dopo, in un incidente motociclistico, sospetto per alcuni.
Nel 1987, lo stesso anno in cui fece le famose pubblicità ipnotiche, telepatiche, ufologiche per gli yogurt Yomo, Beppe Grillo interpreta il suo terzo e ultimo film, “Topo Galileo”, di Francesco Laudadio; leggiamo da Mereghetti:
Giuseppe Maria Galileo (Grillo), specialista in deratizzazioni, è incaricato di catturare la cavia Sigfrido fuggita dal laboratorio di una supermilitarizzata centrale nucleare. Ma Galileo finirà nella vasca di plutonio e diventerà anch’egli una cavia. Su un soggetto di Stefano Benni, sceneggiato con Beppe Grillo, il film vorrebbe essere un apologo antinucleare, ma è troppo schematico e diretto senza idee per essere convincente. Curiosa solo la prima parte, con qualche divertente parodia della fantascienza.
Grillo si difende dalle radiazioni nucleari nel suo terzo e ultimo film, “Topo Galileo.”
Naturalmente, anche il terzo film con protagonista Grillo fu un flop, ricordo di averlo visionato chissà quando, avevo messo il timer di notte per registrare un certo film su VHS e, invece del film previsto nella programmazione, il giorno dopo avevo scoperto che avevano mandato in onda questo “Topo Galileo”…pensando a tutte le invettive contro il nucleare e gli inceneritori, in questi ultimi anni, da parte di Grillo, anche questa (dimenticabile) opera cinematografica sembrava, in qualche modo, essere presagio di ciò di cui si sarebbe occupato l’ex comico negli anni a venire.
Adesso, a proposito di videoregistrazione, metto l'”avanti veloce” e faccio una veloce carrellata proprio su tutti gli anni successivi all’87 e gli anni novanta, ovvero gli anni della sempre maggiore politicizzazione degli spettacoli di Grillo, dalle battute sui socialisti dai palchi di Sanremo (che gli erano costate l’ostracizzazione da “mamma RAI”), allo spettacolone in prima serata nel 1993 (proprio durante la supertransizione tra la prima e la seconda repubblica nel fermento che portò alla globalizzazione), spudoratamente politico dall’inizio alla fine!
Una copertina del settimanale “L’Espresso” del periodo post-tangentopoli, quando Grillo ebbe una trasmissione in prima serata tutta sua sul primo canale della RAI, politica dall’inizio alla fine.
E poi gli spettacoli che riempivano i palasport, come “Apocalisse morbida” del 1998 (periodo d’inizio della “nuova era” che il mio compare Mediter ha ben analizzato), da cui un filmato riguardante la moneta debito e la sovranità monetaria gira in rete da anni; i “discorsi di fine anno” – facendo il verso al presidente della repubblica ma parlando di argomenti che saranno stati propri del movimento politico di cui è uomo immagine – l’epoca, nella transizione dal XX al XXI secolo, in cui spaccava i computer sui palchi prima, invece, di rovesciarsi di segno e diventare una specie di paladino della comunicazione via computer…
Sembra quasi che ci sia l’illusione che personaggi come Beppe Grillo e Adriano Celentano siano stati forgiati dai mass media, per lunghissimi anni, in preparazione a un EVENTO prossimo venturo (o a una serie di eventi), che farà a pezzi il mondo in cui siamo stati abituati a vivere, qualcosa che si può anche definire come “La demolizione controllata dello Status Quo”, per dirla con gli amici del sito Anticorpi.info.
Lo stesso “Movimento 5 stelle”, di cui Beppe Grillo è “pasionario” e uomo immagine, è qualcosa di ben più dirompente di ciò che molti critici possano pensare a prima vista, il suo avere alte percentuali di voto tendenzialmente sempre in crescita, il suo non voler fare accordi e alleanze con nessun partito tradizionale, il generare da anni un certo tipo di immaginario fatto di “tempeste perfette”, “fuga dei politici con gli elicotteri”, “cacciata della casta”, ecc fa pensare a una possibile direzione futura dove, per dirla con Leo Zagami, si concretizzerebbe una “dittatura democratica”, una “dittatura della cittadinanza”, del resto lo stesso ex comico non ha sempre detto che “una volta raggiunto l’obiettivo il movimento potrà essere sciolto”? E L’obiettivo qual’è? Ne’ più ne’ meno che la presa del potere totale da parte della “cittadinanza” di tutte le istituzioni politiche, il governo, forse la presidenza della repubblica, e il 100% del parlamento. Del resto, pensando a un possibile “governo a 5 stelle”, è immaginabile un’opposizione formata da tutto l’arco parlamentare della casta politica? E’ chiaro che questo “totalitarismo della cittadinanza” abbia bisogno di essere anticipato da una specie di psicodramma collettivo, una cerimonia collettiva che possiamo chiamare “il grande momento della cacciata della casta”, qualcosa a cui i mass media, piano piano, ci stanno preparando da anni ormai, anche con il contributo di diversi personaggi dello spettacolo, con Grillo come ariete da sfondamento. Questo momento, per riuscire davvero, avrà bisogno che, contemporaneamente, avvengano cose grosse in ambito internazionale e geopolitico.
Il definire il “governo 5 stelle” prossimo venturo una dittatura o un totalitarismo (per quanto della “democrazia diretta”), il mettere a confronto Beppe Grillo e Adolf Hitler, NON INTENDE ASSOLUTAMENTE dare giudizi di valore o di moralità, mettere in cattiva luce chicchessia, ma semplicemente confrontare due epoche storiche (quella della fine della “Repubblica di Weimar” in Germania, all’inizio degli anni 30 e quella che stiamo vivendo attualmente in Italia) e notare che le due epoche sono SORPRENDENTEMENTE SIMILI nel loro aspetto ricorsivo, avvenimenti che ritornano anche se in modo diverso. Cambiano tempi, luoghi, personaggi, tipo di storia, ma vi è come la stessa “aria di famiglia.”
Qualche tempo fa, circolò su internet un discorso che sembrava proprio scritto da Beppe Grillo in questi ultimi anni e invece, poi, alla fine, si scopriva che era un discorso di Adolf Hitler dell’inizio degli anni 30. Successivamente, venne fuori che si era trattato di una bufala ma, intanto, quel qualcuno che aveva messo in rete quello scritto tipo Grillo spacciandolo per uno di Hitler, aveva evidentemente colto – senza rendersene conto – una strana similitudine tra le due epoche storiche.
La cosiddetta “Repubblica di Weimar”, dal nome della città tedesca in cui ne fu siglata la costituzione, fu praticamente imposta come tale alla Germania dai vincitori della Prima Guerra Mondiale, tra la fine degli anni dieci e l’inizio degli anni venti del XX secolo. Era basata sul liberalismo di tipo anglosassone, quindi qualcosa di estraneo rispetto allo spirito tedesco (statalismo.) Unita alle riparazioni postbelliche, finì per generare una spirale di inflazione, indebitamento pubblico e disoccupazione generalizzata, che si aggravò tra fine anni venti e fine anni trenta, dopo la Grande Depressione proveniente dall’America in seguito al “lunedì nero di Wall Street del 1929.
Ci viene da paragonarla alla cosiddetta “Seconda repubblica” italiana, in un certo senso imposta all’Italia, dai vincitori della Guerra Fredda, dal 1992 in poi in seguito a “Tangentopoli” – siglata non a Weimar, ma a Maastricht – basata sul liberalismo di tipo anglosassone, qualcosa di estraneo rispetto allo spirito italiano (piccole medie imprese.) Unita alla corruzione e alla burocrazia, ha finito per generare una spirale di indebitamento pubblico, fiscalità aggressiva e chiusura delle aziende, il tutto aggravato tra il 2008 e il 2011, dopo la Grande Crisi finanziaria proveniente dall’America in seguito al crollo di Lehman Brothers, a tutto ciò che ne è seguito e al contraccolpo speculativo sui debiti che ha ricevuto l’Europa, anzi, la “Zona Euro.”
All’inizio degli anni 30 in Germania era già bene attivo politicamente il nazionalsocialismo, dopo che aveva cominciato a farsi sentire intorno alla metà del decennio precedente, e il suo obiettivo era di porre fine alla democrazia dei partiti e alla repubblica di Weimar.
All’inizio del 2010 in Italia era già bene attivo politicamente il movimento 5 stelle, dopo che aveva cominciato a farsi sentire intorno alla metà del decennio precedente, e il suo obiettivo è di porre fine alla democrazia dei partiti e alla seconda repubblica.
Lasciamo stare i cancellieri tedeschi prima del 30 marzo 1930 e i premier italiani prima del 16 novembre 2011 e concentriamoci su quelli dopo queste due date.
Heinrich Brüning, cancelliere dal 30 marzo 1930 al 30 maggio 1932. Le sue azioni politiche furono emanate per decreto presidenziale. Un’alta pressione fiscale e i tagli al welfare, per diminuire il livello del debito pubblico, peggiorarono le condizioni dei ceti più sfavoriti e accentuarono l’espandersi della disoccupazione. Gli ultimi mesi di Brüning videro il crescere della marea nazista e il problema della successione dell’anziano presidente della repubblica Von Hindenburg.
Mario Monti, premier dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013. Il suo governo nacque sotto l’egida del presidente della repubblica. Un’alta pressione fiscale e i tagli al welfare, per diminuire il livello del debito pubblico, peggiorarono le condizioni dei ceti più sfavoriti e accentuarono la chiusura di aziende e l’espandersi della disoccupazione. Gli ultimi mesi di Monti videro il crescere della marea pentastellata e il problema della successione dell’anziano presidente della repubblica Napolitano.
Franz Von Papen, cancelliere dal 1º giugno 1932 al 17 novembre 1932. Il presidente Von Hindenburg lo nomina a patto che la sua amministrazione sia neutrale dal punto di vista politico e socio-economico. Il suo governo, invece, è reazionario e dalla parte del grande capitale tedesco, generando malcontento diffuso, che lo porterà a cadere entro breve tempo. I nazisti sono in parlamento e si cerca inutilmente di cooptarli per volerli normalizzare.
Enrico Letta, premier dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014. Il presidente Napolitano lo nomina a patto che la sua amministrazione sia neutrale dal punto di vista politico e socio-economico. Il suo governo, invece, è reazionario e dalla parte delle grandi banche italiane e internazionali, generando malcontento diffuso, che lo porterà a cadere entro breve tempo. I pentastellati sono in parlamento e si cerca inutilmente di cooptarli per volerli normalizzare.
Kurt Von Schleicher, cancelliere dal 4 dicembre 1932 al 28 gennaio 1933. Diretto responsabile della caduta del governo Von Papen, ex generale, definito in modi sprezzanti, fu sempre vicino a coloro che detenevano il potere, dotato di talento nell’intrigo politico e ai mutamenti di opinione. Cercò di utilizzare i nazisti come pedina politica Fece continue promesse alle masse, giocando continuamente di sponda in sponda e il suo governo finì per cadere.
Matteo Renzi, premier dal 22 febbraio 2014. Diretto responsabile della caduta del governo Letta, ex sindaco, definito in modi sprezzanti, sempre vicino a coloro che detengono il potere, dotato di talento nell’intrigo politico e ai mutamenti d’opinione. Cerca di utilizzare i pentastellati come pedina politica. Fa continue promesse alle masse, giocando continuamente di sponda in sponda e…
Paul Von Hindenburg è presidente della repubblica di Weimar all’epoca dell’inasprimento della crisi, è ultraottuagenario. Figura storica di un’epoca che non c’è più. Al momento della scadenza del suo mandato settennale, venne persuaso dai partiti a ripresentarsi per un secondo mandato, per contrastare l’ascesa dei nazisti. La sua prima presidenza venne inaugurata il 15 MAGGIO 1925.
Giorgio Napolitano è presidente della seconda repubblica all’epoca dell’inasprimento della crisi, è ultraottuagenario. Figura storica di un’epoca che non c’è più. Al momento della scadenza del suo mandato settennale, viene persuaso dai partiti a ripresentarsi per un secondo mandato, in contrasto con i pentastellati. La sua prima presidenza viene inaugurata il 15 MAGGIO 2006. Napolitano è nato nel 1925, anno dell’inizio della prima presidenza Von Hindenburg.
In un’altra occasione presentato un’altra linea ricorsiva storica, dove, in pratica, avevamo mostrato l’attuale presidente della repubblica italiana come una sorta di Umberto II parte II, anche tenendo presente la leggenda urbana del Napolitano figlio illeggittimo dell’ultimo re d’Italia (indubbiamente diceria dovuta a una certa somiglianza fisioniomica) prima della proclamazione della (prima) repubblica.
“Mi hanno proposto un’alleanza, ma loro sono morti! Non hanno capito di avere a che fare con qualcosa di completamente diverso da un partito. Abbiamo una nazione economicamente distrutta. gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio. le finanze agli sgoccioli, sette milioni di disoccupati… chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono capaci di fare. Sono loro i responsabili! Io vengo confuso…oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista. loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti. E vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento….mi hanno proposto un’alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capitodi avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito….E’ un movimento che non può essere fermato….non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta….noi non siamo un partito. RAPPRESENTIAMO L’INTERO POPOLO, UN POPOLO NUOVO”