Un velenoso razzismo molto nascosto è la quintessenza di “Woke”, come voi saprete.
Christopher Knowles
Per la sorpresa di assolutamente nessuna anima esistente sulla Terra, l’ultimo remake di Charlie’s Angels è un clownesco disastro senza limiti.
Peggio ancora, è seguito all’ancora più notevole cancellazione di Terminator: Dark Fate, l’ultima di una serie di catastrofi al botteghino per l’ Hollywood post-#MeToo.
Il casting di questo film– persino nel contesto della Hollywood del 2019– è assolutamente inspiegabile.
Le “Angels” originali erano bellezze idealizzate della vecchia scuola del varietà e la loro versione filmica era paragonabile a una “hipster” della
generazione x da ragazza, ma queste nuove foto dei promo appaiono meno da film d’azione e più come un’insegnante di ginnastica del liceo che posta inavvertitamente sul web una fuga non autorizzata nel deserto assieme alle sue allieve di pallavolo preferite.
Voi tutti conoscete la mia esasperazione verso Hollywood e il suo spacciare vecchie baldracche come eroine d’azione, però qui si raggiungono veramente nuovi limiti.
Spero solo di non essere mai testimone di un combattimento reale di una di queste silfidi. Anche il più mediocre dei boxeur visti finora sul grande schermo distruggerebbe con un solo pugno le loro facce da folletti, se non fare cadere le loro teste dal collo.
I film dei super-eroi sono una cosa, ma questa roba rasenta l’incitamento al caos.
E’ TUTTO A PEZZI
Il problema più importante è che Hollywood è in un pasticcio molto molto serio, qualunque voce possiate voi sentire che dica il contrario.
Le stars non funzionano più, i vecchi successi non funzionano più, i giganteschi investimenti sugli effetti speciali in computer grafica non funzionano più. Se a qualcuno gli spunta un’idea originale nel cervello ha il terrore di farlo sapere a qualcuno.
Sempre più film stanno perdendo sempre più denaro e nessuno ha il più vago indizio di come cambiare marcia. A rendere le cose peggiori, il diluvio di certi studi culturali delle majors che ha invaso la città ha portato con sè tensioni particolarmente virulente incentrate su “WOKE”.
Il regista di “Terminator destino oscuro” dice che il film farà paura ai “troll misogini”.
E così avete assistito alle piacevolezze sulla razza, sul “gender”, sul femminismo come una tattica bizzarra consistente nello scagliarsi contro i “troll” e gli omini di paglia su internet utilizzando le seghe mentali politicamente corrette riciclando il lavoro creativo di qualche vecchia gloria del passato che magari non può più lamentarsene.
“Terminator destino oscuro” è sulla buona strada per perdere 120 milioni di dollari mettendo a repentaglio la sua casa di produzione.
Perlopiù questa tattica ha portato a cataclismi finanziari senza freni. Il che significa che sarà utilizzato per sempre.
Il fallimento finanziario non è mai punito a Hollywood. Se perdete centinaia di milioni di dollari per le giuste ragioni, verrete anzi in qualche modo ricompensati.
Elisabeth Banks: “Il mio film è pieno di subdole idee femministe” — Attrice, scrittrice e regista, Elisabeth Banks è una rarità a Hollywood: una donna che fa sentire forte e chiara la sua voce. Aprofittando dell’uscita del suo remake di “Charlie’s Angels” in uscita nei cinema, parla del fatto che le donne di cinema devono essere pagate come gli uomini, e che cosa ha imparato da Julia Roberts.
Kristen Stewart contro la cultura patriarcale“.
E così la retorica pseudo-femminista proveniente da Hollywood si è scatenata in modo burrascoso quanto bizzarro con queste stars iper-privilegiate, vestite costosissimamente, a parlare di diritti delle minoranze nelle loro lussuose stanze davanti a reggi-microfono annuenti pronti a catturare ogni singola sillaba.
Questa è la quintessenza della prerogativa del capitalismo pre collasso imperiale. Le contraddizioni non sono eccezioni, sono dettami nascosti imposti da punizioni che potrebbero schiacciare una carriera.
La Kristen Stewart di “Pirati dei Caraibi” avrebbe potuto essere una delle “Charlie’s Angels”, veniva preannunciato. E infatti…
Ma essere un “produttore d’azzardo” a Hollywood significa che non dovrai mai e poi mai doverti prendere un singolo brandello di responsabilità per aver perso centinaia di milioni di soldi di qualcun altro.
Prendete Kristen Stewart, la star di Charlie’s Angel , per esempio. Ha perduto un incalcolabile cifra dalla fine della serie Twilight e probabilmente perderà altri $ 50 milioni con questa bomba.
Importa a qualcuno? Ovviamente no. Gli studi cadranno l’uno sull’altro per sacrificare ai loro altari un mucchio di altri milioni non dichiarati.
Kristen Stewart, la star di Charlie’s Angels, parla di come affrontare la misoginia — L’attrice Kristen Stewart dice che i misogini potrebbero non essere furbi abbastanza da arrabbiarsi per il nuovo film di Charlie’s Angels.
La serie ininterrotta di fallimenti disastrosi della Stewart dall’ultimo film di Twilight non ha minimamente fatto abbassare la cresta all’attrice e dunque non ha domato queste sue compulsioni che alienano i potenziali spettatori del film.
E perché mai sarebbe dovuto avvenire il contrario?
Si, va be’…
Kristen Stewart è delirantemente ricca, tanto che potrebbe permettersi di non lavorare più un solo giorno delle sue prossime cinquanta vite e lo sa che ci sarà sempre una processione di produttori a portata di mano, la quale non vede l’ora di gettare nel cesso i milioni dei loro investitori.
E poi comunque a chi davvero importa? Gran parte del settore attende che i cinesi acquistino la maggior parte degli studios, un processo già ben avviato. Perché dunque non godersi la festa prima di una brusca frenata?
Ciò mi ha fatto pensare.Cosa che, visto il mal-funzionamento del mio cervello, è sempre pericolosa.
Nel web esistono molti dibattiti e discussioni su “Woke” da parte di gente assai più intelligente di me.
E se discutessero delle cose sbagliate?
[cos’ è “Woke”? In America si definisce così un tipo di comunicazione sociale mediatica basata sul mostrare (o meglio sull’ostentare) di stare al fianco di gruppi umani visti come “minoranze oppresse” vuoi per l’etnia, la religione, l’orientamento sessuale. Questo premere così forte sul sottolineare l’importanza dei diritti delle minoranze rischia spesso di sfociare in partigianerie e bigottismi di segno opposto a quelli dei conservatori, ai nazionalisti, ai cultori della purezza etnico-sessuale-culturale, ma altrettanto perniciosi.
Spesso sono i ricchi considerati “di sinistra” a mostrarsi “Woke” e secondo i critici tale loro atteggiamento serve anche e soprattutto a lavarsi la coscienza e sviare l’attenzione sulle loro responsabilità nel provocare impoverimento ed esclusione sociale a causa di politiche economico-finanziarie predatorie generatrici di crisi pagate dai più poveri, magari non considerati dai “Woke” proprio perché non facenti parte di gruppi minoritari considerati come “oppressi”.]
E se “Woke” NON fosse un’eruzione spontanea di fervore rivoluzionario, o persino un piano insidioso da parte di George Soros e i sorosiani, per far scoppiare una “rivoluzione colorata” in America?
E se “Woke” fosse un tipo di virus artificiale, scatenato da forze sconosciute che desiderano farcrollare tutte le istituzioni che formano l’opinione pubblica in America?
Considerate che mentre alcuni americani potrebbero vedere queste istituzioni come bastioni del liberalismo, molte altre persone in tutto il mondo le vedono come nient’altro che armi di propaganda per le brutali macchine statunitensi di guerra e debito.
E se “Woke” fosse stato davvero progettato perdistruggereHollywood, i media, le università e la Silicon Valleydall’interno?
Suona pazzo, vero?
Bene, sembra folle solo finché non vi accorgete del monte Everest di cadaveri che “Woke” ha lasciato sulla sua scia.
LO CONOSCERETE (“WOKE”) DALLA SCIA DEI SUOI MORTI
Cominciamo con il “brodo primordiale” di “Woke” ossia i college e i programmi scolastici di “arti liberali”, dei “liberals”. Fu qui che alle istanze più sfrenate originate dagli anni sessanta gli fu permesso di trovare un santuario dopo che COINTELPRO decimò il movimento.
Ed è stato letteralmente in queste stesse scuole “liberals” che le basi per l’inter-sezionalismo, il post-modernismo e tutti gli altri contagi “proto-‘Woke’ ” sono apparsi per la prima volta. Le cose sono andate alla grande per un po ‘, ma il pifferaio viene sempre a raccogliere i suoi debiti.
Prima di proseguire distogliete gli occhi se siete tipi schizzinosi.
Colleges di arti liberali in crisi — Chiudono le porte dopo tanti anni.
Entro il 2030 più del cinquanta per cento dei colleges sarà sparito.
I piccoli colleges di arti liberali sopravviveranno al prossimo decennio?
Meno di uno su venti di ogni diploma scolastico sono di discipline umanistiche associate alle arti liberali secondo l’accademia americana delle arti e delle scienze. Prima della caduta erano uno su cinque nel 1967. Il numero dei baccalaureati in storia è piombato del 25 per cento solo dal 2007, del 22 per cento in linguistica, letteratura e composizione, del 15 per cento filosofia e religione; questo secondo i calcoli della Burning Glass Technologies.
Diamo un’occhiata alle zone più infiammate dal movimento “Woke” come Oberlin, Antioch, Evergreen e Mizzou …
Oberlin è costretta a controllare il suo “privilegio ‘Woke’ “.
Una giuria dell’Ohio ha identificato una varietà completamente nuova, il “privilegio ‘Woke’ ” e ha deciso di trattenere le persone che credono di essere protette da essa — La giuria ha impugnato uno stupefacente verdetto da 11 milioni di dollari contro Oberlin per una campagna contro il business locale e ha preso altri 33 milioni punendo il target dei negozi pop e per mamme così come fornai e alimentari.
Il bollettino di Oberlin ci dice che l’Edmonia Lewis Center per donne e transgender chiude i battenti.
Calo catastrofico delle iscrizioni dopo il crollo della giustizia sociale.
Il crollo delle iscrizioni di Mizzou continua: un numero di più di tre dormitori sparirà l’anno prossimo.
Dopo le proteste gli studenti schivano l’università del Missouri.
Crollo d’iscrizioni e finanziamenti.
Potrebbero essere enormi gli effetti politici dovuti allo svuotamento delle chiese “mainline”.
Le cosiddette “Chiese ‘Mainline’ ” furono le prime ad “adottare” “Woke” e i risultati furono uniformemente infernali.
Quasi tutti loro bussano alla porta del Cielo, dopo aver perso decine di milioni di parrocchiani. Buona fortuna, gente.
LO SPARGIMENTO FINALE DI SANGUE STA ARRIVANDO, È SOLO DIETRO L’ANGOLO
Successivamente, diamo un’occhiata a quello che è stato il principale vettore infettivo per il virus “Woke” negli ultimi anni: i siti di media on line.
Il sangue scorrerà come un fiume per questi “Wokelords” e “Wokeladies”.
I tagli di duemila posti di lavoro nei providers di news sul web: il libero mercato uccide il giornalismo digitale — più i commercials girano sui social network più i posti di lavoro vengono tagliati.
I tagli di posti di lavoro nel giornalismo non sono mai stati così accentuati dai tempi della Recessione — i giornalisti licenziati sono ora costretti a improvvisarsi baristi.
Secondo quanto riferito, “The HuffPost” è bloccato all’asta.
Il crollo di Splinter.
Il “Bustle Digital Group” colpito da una nuova ondata di licenziamenti.
Vi ho mostrato solo un piccolo campione.E le cose potranno solo peggiorare man mano che si prosciuga il denaro.
Che dire di Tumblr, il più “Wokest Woke” che abbia mai svegliato? Il paziente zero della pandemia “Woke”.
Tumblr ,una volta venduto per un bilione di dollari, il proprietario di WordPress lo ha comprato per una frazione di quella cifra.
Anche nel mondo dei fumetti collassa l’editoria “Woke”, la DC comics sta buttando già la Vertigo, che presenterà solo fumetti adatti a determinate età.
Perdite, perdite, perdite…
E che dire del flagello degli “awards”, degli spettacoli di premiazione, dove ora è richiesto che i multimilionari “mind-controlled” salgano sul palco per molestare i comuni americani che sperano di riuscire a pagare l’affitto il prossimo mese?
Gli “awards” raggiungono un nuovo basso livello di popolarità.
Gli Emmy vanno a fondo, appena sei milioni di spettatori.
I “grammys” raggiungono uno storico basso livello di popolarità.
I “video music awards” di MTV raggiungono uno storico basso livello di seguito popolare.
Gli spettacoli politicamente corretti in spirale declinante verso il fondo.
Anche il “The wall street journal” è costretto ad ammettere che gli “academy awards” (ovvero “gli oscar”) vanno giù a picco.
[…]
Le cose non vanno meglio per i programmi tv che spingono “Woke” al pubblico televisivo. “Batwoman potrebbe essere cancellato a causa dei bassi ascolti”.
Questo Chris Rock che ‘twitta’ a proposito dell’insopportabile “wokeness” è accusato di “insufficiente wokeness”.
Da Bill Maher al regista del Joker, gli intrattenitori dicono che il “wokeness” ha ucciso la commedia.
Nemmeno i critici televisivi mostrano apprezzamento verso le cose “Woke” che vanno in tv e le cose non girano poi bene alle multinazionali quali “Procter & Gamble”, per esempio, quando i loro “executivers” s’ingollano manciate di pasticche blu di “Wokeodin”
Procter & Gamble: forti vendite ma svalutazioni borsistiche di 8 bilioni di dollari.
Il “super Woke” Canada, col suo premier Justin Trudeau che non si ricorda il numero delle volte in cui s’è dipinto la faccia di nero. Le cose a livello sociale vanno così bene nel paese di cui è premier da permettere attualmente ai movimenti secessionisti e separatisti di emergere come non mai.
“Paint him black”…
Esempi di come stanno andando le cose nel “Wokestan” conosciuto precedentemente come “Svezia”.
Questi sono solo piccoli campioni del potere suicida di quella Jonestown al rallentatore nota come “Woke”. Odio dirlo, ma nonostante il gioco al massacro del carattere auto-fagico del “Wokeness”, non vedo la sua fine in vista.
Le pandemie bruciano i loro percorsi.Ahimé, le élite cognitive americane hanno ben dimostrato di non avere né l’astuzia né i mezzi per opporsi efficacemente al “Wokeness”. Ironia della sorte, poiché sono stati loro in primis a scatenare questo virus, illudendosi che avrebbe decimato i loro nemici lasciando però in piedi le loro stesse cittadelle.
E se non riescono nemmeno a resistere a una manciata relativamente piccola di chiusure su Twitter, pensate davvero che possano resistere agli uomini di ferro i quali attualmente gestiscono la Cina?
Immagino che la morale di questa storia sia iniziare a studiare il mandarino, ragazzi.
Giorgia Meloni negli anni Novanta, quando chattava sulle chat col nickname Diavoletta78. — Tutte le immagini successive le trovate dopo il testo.
Giorgia Meloni è ormai una politica italiana di lungo corso ed è senza dubbio tra le più singolari del panorama attuale. Un altro dei politici italiani appartenenti alla cosiddetta “generazione x”.
Però pochi ormai ricordano che fino al 2012 Giorgia Meloni non era un personaggio particolarmente brillante a livello mediatico – nonostante appartenesse al milieu berlusconiano (il gineceo politico del tychoon meneghino) – e fino al 2011 ministro della gioventù nel quarto governo del Silvio nazionale.
Poi, dopo la metà del 2012, dopo lo zenith del governo di Mario Monti, improvvisamente Giorgia esplose, sbocciò col nuovo partito “Fratelli d’Italia”, generato da una fissione o scissione degli ex di Alleanza Nazionale meno vicini all’europeismo filo-Monti a cui si assoggettò il Gianfranco Fini dell’allora suo partitello “Futuro e libertà”, uscito dopo i forti dissapori che Fini ebbe con Berlusconi nel 2010-2011.
A partire dal 2012 Giorgia Meloni iniziò a diventare un animale politico e questo fece in qualche modo esplodere anche una sua femminilità aggressiva, che prima di allora mi pare non trasparisse poi granché.
Era all’inizio del percorso che l’avrebbe portata da posizioni moderate di centrodestra fino all’anti-europeismo (cioè l’europeismo della finanza straniera deflattiva) e sovranismo attuali, posizioni le quali tra l’altro recentemente hanno pagato, poiché “Fratelli d’Italia” è indubbiamente cresciuto.
Però qui non parliamo di politica schietta ma di simbolismo e ne abbiamo ben donde in questo caso, poiché la Meloni possiede una carica simbolica mica da ridere.
Non so se il suo tema astrologico natale possa avere delle affinità con quello di Marine Le Pen o di Marion Mareschal Le Pen ma mi sembra certo che la sua figura pare proprio mostrare un tipo di simbolismo affine a quello delle due Le Pen transalpine, “la liberté qui guide le peuple”, la Marianne, il quadro di Courbet della rivoluzione del 1830 in cui la si vede sventolare la bandiera (“le pavillon”) tricolore mentre ha il seno denudato, piuttosto che la Jeanne d’Arc, l’eroina che nel XV secolo riuscì nell’impresa di cacciare gli inglesi dal territorio francese (una specie di Balilla femminile ante litteram?)
A partire dal 2012 Giorgia Meloni è apparsa come posseduta dalla reincarnazione di questi archetipi: la trovai irriconoscibile nel primo manifesto di “Fratelli d’Italia” mai visto in vita mia mentre aspettavo l’autobus in piazza Caricamento, cioè non l’avevo proprio riconosciuta, era un altro mondo rispetto solamente a un anno prima quando era ancora ministro della gioventù nel governo poi cacciato da quelli che hanno messo Monti; fino ad allora, tra l’altro, non è che la conoscessi nemmeno granché bene, vista la sbiaditezza mediatica che fino ad allora aveva mostrato…si, mi ricordavo un episodio di un po’ di anni prima in cui la si era vista fuggire precipitosamente quasi in lacrime davanti al microfono di una giornalista australiana che le faceva troppe domande sui guai giudiziari di Berlusconi oppure quella volta che venne rimproverata in un talk show poiché si mostrava assente, distratta e sbadigliante.
Successivamente, scoprì perché non riconobbi Giorgia Meloni su quel primissimo manifesto di “Fratelli d’Italia”, poiché i suoi “graphic designer” avevano usato massicciamente il software di ritocco fotografico Photoshop per abbellirla alquanto e penso proprio non l’avessero fatto con l’intenzione cosciente di farne una Marianna o Giovanna D’Arco italiana, tutto viene da sé, no?
Tra l’altro, questo del fatto che la Meloni “photoshoppa” la sua immagine sui manifesti rendendosi più avvenente, divenne quasi un tormentone mediatico (o un meme internettiano) il quale non fece altro che amplificare una certa singolare attenzione nei suoi confronti.
Così come l’episodio del manga (= cartone animato giapponese) somigliante alla Meloni che era da lei stato usato come meme sui social network per “cartoonizzare” un’azione di “Fratelli d’Italia” per “difendere la famiglia tradizionale” ed era stato scoperto, da una frequentatrice dello spazio web della Meloni che costei si era “cartoonizzata” usando un personaggio femminile, di un manga chiamato “Love live”, che aveva l’abitudine di toccare e spremere i seni delle compagne di scuola, tale MARI Ohara!
Insomma, sicuramente ce ne stiamo rendendo conto solo noi, ma piano piano sembrava starsi creando un “complesso collettivo” con al centro la figura rinnovata di una Giorgia Meloni sempre più aggressivamente sexy (anche con l’aiuto di software di grafica), potente politicamente e potente anche nell’orbita simbolica delle eroine guerriere amazzoni che guidano il popolo per combattere contro l’oppressore, le quali si erano contemporaneamente reincarnate nella Francia delle donne politiche della famiglia Le Pen.
Quella fiamma che ancora brucia nel simbolo di “Fratelli d’Italia”.
Tema natale di Giorgia Meloni. Non ho trovato il tema natale di Marine e Marion Le Pen ma, d’altra parte, anche se l’avessi trovato non avrei avuto modo di essere in grado di capire le eventuali affinità tra i due temi natali, forse ci sarebbe riuscito il mio collega di blog Teoscrive.
Marine e Marion Le Pen, archetipi mediatici delle amazzoni eroine moderne che guidano il popolo contro l’oppressore straniero.
Marianne nel quadro di Courbet “La liberté qui guide le peuple”.
Marianne di oggi a una manifestazione di protesta contro l’oppressore straniero.
Giorgia Meloni, per rendersi più simpatica e accattivante difendendo la famiglia tradizionale, ha fatto sì di prendere a prestito un personaggio femminile di un manga chiamato “Love live”, personaggio chiamato Mari Ohara.
Non essendo forse a conoscenza che MARI Ohara ha un debole per il seno.
Giovanna D’Arco, la pulzella di Orleans che liberò il suolo francese dall’oppressore inglese.Manga della Pulzella di Orleans somigliante a Mari Ohara.
Giovanni Battista Perasso, la “Giovanna d’Arco” italiana, il “pulzello” che fece sì di far scacciare l’oppressore straniero dal suolo patrio. Venne chiamato “Balilla”, il nome con cui venivano irregimentati i bambini e i ragazzi durante il ventennio fascista, “nickname” che divenne così comune da dare persino il nome a un’automobile.
Uno dei tanti manifesti in cui la Giovanna d’Arco Balilla dei nostri tempi mostra di essere diventata particolarmente avvenente grazie a software di ritocco fotografico, uno dei numerosi argomenti gossippari che fa sempre essere sotto i riflettori mass-mediatici la Meloni.
È stato un marzo molto, molto strano, in particolare l’ultima settimana o giù di lì. Non so voi, ma percepisco una potente dislocazione, una specie di enorme disturbo. In concomitanza a ciò c’è il senso che la Spy vs Spy War che ha dominato la nostra politica negli ultimi tre anni ha preso una svolta decisiva.
Per i teorici della Resistenza su Twitter il tempo di Mueller non è finito e mai finirà.
Ci sono state due narrazioni complottiste in competizione, le quali sono immagini speculari l’una dell’altra e adattate e confezionate per il rispettivo pubblico. Per la maggior parte (ma non del tutto), il pubblico di queste narrazioni è in gran parte vecchio e appartenente alla generazione dei baby boomers che vivono le loro fantasie ideologico-guerriere un’ultima volta prima che passi la grande mietitrice.
Essendo un amareggiato appartenente alla generazione X, ho prestato solo attenzione superficiale a queste narrative. Le erbacce sembravano troppo alte e il terreno troppo molle e infido.
Il che è un modo stravagante di dire come queste narrazioni stiano letteralmente facendo impazzire la gente sui social media, spingendomi a pensare che fosse molto meglio guardarle da lontano. Ma ora sto cercando di valutarle di nuovo alla luce degli eventi recenti, che in molti modi significativi non hanno precedenti nella nostra politica.
La narrativa della cospirazione chiamata “Russiagate” è quella sancita dall’Istituzione e dal predominio della classe dominante, incluso un numero non sostanziale di repubblicani [USA].
La cospirazione di “Q Anon”, in cui un gruppo presumibilmente di ufficiali dell’intelligence militare pubblica messaggi criptici su siti di discussione come 8chan, è considerevolmente meno rispettabile. Ma vista la massiccia stranezza degli ultimi giorni, ci si comincia quasi a chiedere se la narrativa sia basata liberamente su un qualche tipo di realtà, per quanto tenue.
I repubblicani della house intelligence committee chiedono ad Adam Schiff di dimettersi.
Quindi l’inchiesta di Robert Mueller sulla cosiddetta questione della “collusione della Russia [nella politica di Trump dal 2016 in poi]” è stata presentata lo scorso venerdì e non ha richiesto nuove incriminazioni.
Il generale William Barr sta ritirando il rapporto completo, che sospetto fortemente sia destinato a far impegnare gli avversari di Trump fino a qualche ulteriore insabbiamento, che senza dubbio raggiungerà un tono febbrile per poi acquietarsi solo quando il rapporto sarà finalmente rilasciato.
Sul serio;Non so come faccia Trump a fare in modo che così tante persone intelligenti si comportino in modo così stupido, ma tutti hanno in qualche modo dimenticato che Roy Cohn fu suo mentore? Trump ha così con successo messo in luce i suoi nemici che i fatti di base della storia vengono semplicemente messi da parte?
Dal momento che le udienze di Kavanaugh, i Democratici al Congresso e i media sono appena usciti da questo abbaglio ricco di stupidaggini ed errori non forzati. La “Blue Wave” ha spazzato via il malcapitato GOP dal potere in seno alla Camera e l’intero Partito Democratico [americano] ha immediatamente colto l’occasione per cadere nel pasticcio.
Il 2019 è stato un naufragio per loro.Il “Mueller Time” andava e veniva, e abbandonava molta gente che stava diventando molto, molto ricca dal russiagate poiché ne teneva i cordoni della borsa.
Ma a me e a voi non importa nulla.Qui non ci occupiamo di politica, partigianerie e saggezze convenzionali.Siamo nei business della speculazione con gli occhi sbarrati e della lettura delle foglie di tè.
Iniziamo con la data della fine dell’inchiesta Mueller – 22 marzo. O nella notazione americana, 322. Vi suona un campanello? Dovrebbe.
Ecco un suggerimento.
Significa qualcosa? Non ho idea. L’ho trovato … interessante.
Michael Avenatti impegnato a provare a estorcere 20 milioni di $ dalla Nike.
L’altro grande accusatore democratico di Trump, Michael Avanatti, è stato arrestato sulla scia del rapporto Mueller, una registrazione in cui lo si sentiva apparentemente minacciare di ricatto i dirigenti di Nike. Ora viene segnalato che ha chiesto un difensore pubblico poiché è finanziariamente agli sgoccioli. Mi ero già chiesto se quel tizio fosse sul libro paga di Trump incaricato di sabotarne la sua opposizione, ma ora non so cosa pensare.Cerco di dare suggerimenti.
Clare Bronfman sviene durante l’audizione su Nxivm quando le viene domandato se avesse ingaggiato Michael Avenatti.
Soprattutto vedendo che Avenatti è anche impelagato nella vicenda legale della setta NXIVM. E se tutto ciò non fosse già abbastanza folle, confrontatelo con quest’altra cosa …
L’avvocato di Michael Jackson e Jussie Smollet chiamato in causa come complice di Avenatti. Uno dei presunti complici nel caso di estorsione di Michael Avenatti è l’avvocato californiano, noto per essere stato a lungo un analista della CNN, conosciuto per la difesa di celebrità e volti noti come Colin Kaapernick, Michael Jackson e Jussie Smollet.
L’altro avvocato di Claire Bronfman, il legale delle celebrità e mezzobusto della CNN Mark Garegos, è stato nominato come complice di Avanatti. Garegos è anche l’avvocato di Jussie Smollet, il che mi porta a credere che costui sia stato davvero maledetto dagli dei.
Questa sfacciata psyop è andata così completamente a carte quarantotto che persino i consiglieri dei Clinton (e il capo di stato maggiore) di Obama, Rahm Emanuel, sono sul sentiero di guerra.
Ora viene riferito che l’ex honho della Casa Bianca di Obama “Tina” Tchen è intervenuta a nome di Smollet, dato che l’attore è estremamente vicino alla famiglia Obama e ai suoi sostituti come Cory Booker e Kamala Harris.
Turbati dal clamore dello staff, i gruppi per i diritti civili sembrano intolleranti al loro interno.
Come se tutto ciò non fosse già abbastanza strano, Tchen è stata incaricata di spegnere tutti gli incendi dello SPLC, dopo che i suoi superiori sono finiti in disgrazia una volta emerse notizie secondo cui il gruppo di pressione di estrema sinistra era un focolaio di cripto-razzismo e molestie sessuali.
In quale diavolo di tempo-linea stiamo vivendo?
Stormy Daniels non è pubblicizzata dalla setta di schiave sessuali NXIVM! — Sono circolate immagini di Stormy Daniels con un messaggio, recentemente sui social media, con enfasi sull’area della sua anca, che mostrano una “K” in mezzo a un tatuaggio floreale. — Stormy Daniels ha detto che non c’entra nulla con la setta NXIVM e che la cosa è dovuta a una cicatrice chirurgica.
Comunque, con Avanatti e Garegos nel campo della setta sessuale NXIVM, si riapre l’intera questione di Stormy Daniels e della sua partecipazione alla setta, con quella sua cicatrice, il suo tatuaggio e tutto il resto. Con Daniels e Avanatti entrambi traditi dai loro ex alleati, scommetto che la Daniels un “ex” membro di NXIVM.
La cosa si fa più pazza.
Il dipartimento di giustizia sonda per un patteggiamento nel caso Jeffrey Epstein — Il multimiliardario di Palm Beach Jeffrey Epstein è un uomo a piede libero nonostante abbia abusato di ragazze minorenni secondo gli inquirenti. Finora le sue vittime non avevano mai avuto voce.
Un’indagine è stata aperta sul conto di Jeffrey Epstein, cosa che potrebbe portare Trump a gettare ai lupi uno dei suoi membri governativi (cosa che per Trump pare essere un passatempo divertente) in modo da giocare una partita più grande.
Nick Levin è co-fondatore dell’azienda dopo avere servito per più di un decennio come prosecutore federale e ufficiale FBI senior – incluso il consiglio speciale dell’ex direttore FBI Robert S. Mueller III e James B. Comey come capo deputato della divisione criminale del procuratore generale per il distretto sud di New York. — Nick Lewin è tra i pià completi prosecutori della sicurezza nazionale degli USA […] conducendo anche diverse inchieste sul terrorismo.
Significa coinvolgimento dell’ex direttore dell’FBI James Comey e forse persino lo stesso Mueller . Accade che un loro ex tenente abbia presentato un breve intervento a nome di Epstein, uno che potrebbe aver portato alla sua frase. Non c’è da stupirsi che Comey abbia twittato messaggi fatalistici.
La mente vacilla con pazze possibilità: potrebbero sia il Russiagate che QAnon essere narrative cospirative ugualmente valide?
Mueller si è ribaltato per Trump a causa delle connessioni di Epstein con l’ex capo dell’FBI? L’esecuzione del carcere di Whitey Bulger è stata evidentemente scontata a causa del colpo ricevuto dal procuratore, tangenzialmente confuso in tale caos criminale?
Non lo posso dire. So solo che non riesco a credere più a una parola di ciò che mi dicono questi qui.
Il dipartimento di “housing” e sviluppo urbano accusa Facebook di violazione del “fair housing act”.
Le cose si mettono male per la gente dello “stato profondo”. Con il crescere dei problemi legali, sembra che Facebook sia stata colpita da uno scandalo che potrebbe finalmente alienare i loro apologeti.E non c’è solo Facebook …
Anche Hud sta chiamando in causa Twitter e Google per pratiche di discriminazione abitativa.
… anche gli altri Big Two sono stati indagati . Voglio dire, le probabilità sono che pattineranno come fanno sempre su tutto…ma è comunque singolare che vengano così attaccati.
E’ tempo di bannare i teorici del complotto collusi.
Ma con il collasso dell’indagine Mueller, i giganti dei social media vengono ormai viste come anatre zoppe dalle principali azioni legali di classe e / o azioni per i diritti civili da parte di tutti i “teorici del complotto” da loro de-piattaformati e / o oscurati.
Il disastro Twitter era già in attesa di accadere, ma dopo che Tim Pool sul podcast di Joe Rogan ha ridotto in polvere fine e granulare i loro migliori dirigenti , state pur certi che legioni di legislatori non osservino ora i social media così come una volpe osserva il pollaio.
Non bannate i teorici del complotto della collusione con la Russia.
I media e il Congresso letteralmente strisciano nudi per chilometri di vetro rotto per impedirlo, ma con Trump a far sì che gente faccia i bagagli nei tribunali, non penso che farà molto bene. Tutti semi che potrebbero germinare all’inizio del prossimo anno.
Con i legislatori di destra qui negli USA e i burocrati di sinistra in Europa che cercano di strappare grossi pezzi dai social media e dai giganti della tecnologia, inizierei a pensare seriamente alla vendita di tutte le azioni dei social che potreste avere nel vostro portafoglio.
Quindi cosa diavolo sta succedendo?Ora presenterò un paio di teorie folli e totalmente infondate.
Lana Del Rey rivela che ha utilizzato la stregoneria contro Trump. — Sono in sintonia con Yoko Ono e John Lennon e la credenza che ci sono potore di vibrazione del pensiero. I tuoi pensieri sono cose molto potenti e diventano parole e le parole diventano azioni e le azioni hanno effetti fisici.
La prima è che tutta questa stregoneria “Trump curse” sta facendo esattamente quello che dissi a tutti voi che avrebbe fatto, e sta avendo un ritorno di fiamma spettacolare.
Perdonatemi per averlo detto, ma dovete essere veramente stupidi se davvero credete che Trump non abbia il suo governo ombra fatto di streghe e stregoni, in modo simile al suo amico Tom “GOAT” Brady e la sua incantatrice vivente, Gisele.
Forse sono mogli o cavalieri, non ne ho idea. Non importa. Ma la prova del budino è nel mangiarlo e il budino viene spinto giù un sacco di gole in questi giorni.
È così: non mi interessa che super star potreste pensare di essere in una palestra o in uno studio di karate, non dovreste mai iniziare a rompere le palle a un esperto combattente di strada. E lo stesso vale per la magia. Non è un gioco.
Lasciate perdere se non siete pronti a dedicarvi totalmente la vita. Tutto. Se non ottenete assolutamente niente da questo sito, PER FAVORE, prendetelo a cuore.
Un hacker famoso pensa che noi stiamo vivendo in una simulazione e ne vuole fuggire. — Pensa anche di dare inizio a una religione dedicata allo scappare dall’illusione.
L’altra folle possibilità è che viviamo in una simulazione e in qualche modo siamo finiti su un livello diverso.
O forse siamo a diversi livelli contemporaneamente, motivo per cui il gruppo A è convinto di Russiagate e il gruppo B è convinto di Q Anon. O qualsiasi altra cosa voi possiate nominare.
Certo, il condizionamento dei media e il peer reinforcement sono strumenti potenti, ma pensate davvero che spietati banditi quali Nancy Pelosi, John Brennan e Adam Schiff possano prendere le loro decisioni in base a ciò a cui pensano gli idioti del New York Times ?
A meno che non siano i più grandi attori del mondo, sono stati completamente accecati da Mueller. Com’è stato possibile, visto che l’ufficio del pubblico ministero era diventato un colabrodo?
Vi dirò come è possibile: teoria della simulazione.
Considerate ciò: il Rapporto Mueller è stato presentato al Dipartimento di Giustizia un anno e un giorno dopo quello che è quasi certamente l’ultimo episodio di X-Files.
È strano, ho fatto un sogno la scorsa notte in cui guardavo una versione dell’episodio di un universo alternativo.
Non ricordo di cosa si trattasse, esattamente. C’era neve per terra ma era caldo sufficiente da fare indossare pantaloncini a delle persone. Uno di quei giorni insolitamente miti che si raggiungono dopo l’inverno in seguito a una tempesta di neve.
Non ho detto che si trattava di un sogno interessante.
Il punto è che credo ancora che Chris Carter non intendesse il risveglio come canonico, ma in realtà si è verificato in una realtà alternativa. Questo tema è stato sia palese che aperto, visto che hanno dedicato un intero episodio all’effetto Mandela.
Un’ultima profezia del Surfin ‘Sage?Conoscete la mia opinione.
Il presidente Trump non appena ha concluso il suo tour alle Grand Rapids nel Michigan.
Non ho potuto fare a meno di pensare al sogno quando ho visto che Trump ha tenuto una manifestazione a Grand Rapids, in cui ha fatto una serie di commenti molto aggressivi contro i democratici.
Non mi sembra sia nemmeno lontanamente preoccupato per qualsiasi possibilità che il rapporto completo di Mueller possa nascondere per lui delle trappole esplosive. O qualsiasi altra cosa. Il modo in cui lui e il suo gruppo si stanno comportando, sembrano davvero credere ad un grosso contrattacco.
Visto come ho sempre detto che la nostra unica speranza è che i potenti rimangano così indaffarati a combattersi l’un l’altro tanto da non poter rovinare il resto di noi (quella che chiamo politica di “equilibrio del potere”), non posso decidere se questa è una cosa buona o cattiva
I Dem hanno un solido controllo sulla maggior parte degli importanti settori in questo paese: la Camera, le grandi città, i media, le ONG, le università, un numero crescente di grandi aziende e la Silicon Valley. Ma Trump sembra avere il sostegno di persone il cui compito è far saltare in aria tutte quelle cose. In altri paesi, ovviamente.
Be’, teoricamente in altri paesi.
Ma non posso fare a meno di chiedermi se alcune delle teorie più stravaganti del tipo QAnon, come quella che Mueller era un “buono”, “uno dei nostri”, un “cappello bianco” e segretamente complottava con Trump contro la “cabala” o Deep State.
Dubito che non ci siano molti democratici che ora si fanno simili pensieri.
Gillian Anderson, da Grand Rapids, due volte divorziata, è ancora una volta single. [foto assieme alla regina Elisabetta II]
Ma la location della manifestazione “guerriera” di Trump, Grand Rapids…mi ha colpito vedere come sia la città natale di una certa Gillan Leigh Anderson, cioè l’agente di X-Files Dana Katherine Scully.
Gli dei delle sincro possono essere crudeli e capricciosi, ma non ci permettiamo mai di dire che mancano di un acuto senso dell’ironia.
Dopo il Matteo Salvini diciassettenne partecipante al quiz di canale 5 “Doppio Slalom” e partecipante ventenne a un’altro quiz di canale 5, “Il pranzo è servito” e dopo il Matteo Renzi partecipante diciannovenne ad ancora un altro quiz di canale 5, “La ruota della fortuna”…l’ennesimo homo novus mediatico della politica italiana appartenente alla Generazione X, CARLO CALENDA, ci trasporta in una dimensione magica, simile a quella dei due Matteo concorrenti ai quiz tv delle mattine e dei pomeriggi degli anni Novanta e futuri segretari e presidenti: dimensione psichica simile perché vediamo come un uomo politico ora abbastanza sotto i riflettori mediatici, fu già in precedenza sotto i riflettori mediatici, e in giovanissima età ma, a differenza dei due Matteo, nel caso di Carlo Calenda c’è il “rischio” che il campo della fiction e quello della realtà si intersechino ulteriormente, provocando corto-circuiti archetipici e simbolici che possono auto-riflettersi in modo inatteso attraverso i decenni.
Una figura sotto i riflettori dei media che spargono la sua immagine e le sue parole per ogni dove a milioni di persone diventa qualcosa di somigliante più a un ASTRO che a una persona comune non famosa, un astro dunque in grado di influenzare la mente collettiva produttrice di archetipi e simboli i quali dalla fiction possono travasarsi nella realtà, quella realtà che però è costantemente filtrata dai mass media, oggi più che mai.
La realtà che crediamo tanto reale è contaminata da quella virtuale e il flusso informativo va nei due sensi e cose che si sarebbero concretizzate solo molto, molto tempo dopo già sono apparse in nuce molto tempo prima e, quando le abbiamo viste per la prima volta, non le abbiamo riconosciute come tali, non le potevamo in nessun modo riconoscere come tali poiché, naturalmente, all’epoca (perennemente distratti dalla nostra mente conscia e dall’emisfero cerebrale sinistro) non conoscevamo quel futuro che comunque, pur in stato embrionale e irriconoscibile, già era attivo ed emergeva in quel passato, a nostra insaputa.
Matteo Salvini a “Doppio slalom”.
Matteo Salvini a “Il pranzo è servito”.
Matteo Renzi a “La ruota della fortuna”.
Quelle di Matteo Salvini e Matteo Renzi, come sappiamo, furono delle COMPARSATE mediatiche, il celebre “quarto d’ora di celebrità” di Andy Warhol, anche se si può dire che il futuro, in qualche modo, era televisivamente già apparso dentro quelle lontane puntate di “Doppio slalom”, “Il pranzo è servito” e “La ruota della fortuna”, era già apparsa la voglia di vincere (che si concretizzava in modo piano e sicuro) di Matteo Salvini ed era già apparso il “buttarsi a bomba in una piscina” di Matteo Renzi, prima di vedere se dentro la piscina in cui ci si butta c’è l’acqua oppure no.
Quindi nel caso di Salvini le risposte al quiz tv vengono date a colpo sicuro e tutte esatte mentre le risposte di Renzi sulle prime sembrano tutte sicure ma poi almeno una si rivela clamorosamente sbagliata. Embrionalmente (e televisivamente), ciò che è successo in questi ultimi anni ERA GIA’ SUCCESSO negli anni Novanta, anche se a magnitudine mooolto più ridotta e con mooolti meno telespettatori. E, come si è detto, all’epoca non ci si rendeva conto di ciò a cui si stava assistendo, solo un bel po’ di anni dopo ci se ne sarebbe resi conto, ex post si potrebbe dire.
Simile ma diverso il caso del terzo uomo appartenente alla generazione X della politica italiana di oggi, Carlo Calenda.
Qui passiamo dall’apatia, il cinismo e il grunge degli anni Novanta a quell’INCANTO e quella fiducia negli esseri umani e nei processi storici lineari che esisteva ancora in tv nell’anno 1984, reso celebre dall’omonimo libro di George Orwell, come tutti sanno. Esistevano ancora in prima serata sulla Rai sceneggiati televisivi girati su pellicola dal grande Luigi Comencini (il regista di Cercasi Gesù con Beppe Grillo, per inciso) e si rifacevano a un classico intramontabile della coscienza civile adolescenziale del post-risorgimento italiano, Cuore, anzi “IL LIBRO Cuore“ come fu quasi da subito intitolato l’omonimo romanzo dello scrittore onegliese Edmondo De Amicis. In questo caso, la futura celebrità politica italiana andò ben oltre il quarto d’ora visto che si trattava di uno dei personaggi principali assieme a Eduardo De Filippo per dire, un protagonista fatto e finito, calzato e vestito, comparso persino sulle locandine della videocassetta e sulla copertina del libro con più di cento illustrazioni.
Carlo Calenda compare nella locandina della videocassetta di Cuore nel 1984.
Carlo Calenda compare sulla copertina del libro Cuore, con più di cento illustrazioni. Ricorda in modo inquietante la copertina del libro con Matteo Renzi bambino uscito qualche anno fa in allegato a un quotidiano.
Il romanzo parla di alunni diligenti che scrivono diari al lume di candela dando del voi ai genitori, aule in cui si aggirano personaggi vestiti all’antica in un modo tardo ottocentesco (ricordiamo il maestro Perboni interpretato da Johnny Dorelli e la maestrina dalla penna rossa da Giuliana De Sio), onore e patria, Dio e famiglia, vicende familiari strappa-lacrime, il rischio della tbc sempre in agguato, scolari adolescenti indimenticabili come il forzuto e altruista Garrone (personaggio capace di addossarsi i torti di un compagno di scuola pur di salvarlo da una condanna ingiusta), il malefico Franti (che però poi si scopre avere alle spalle una situazione familiare agghiacciante), il già citato maestro di scuola, solo come un naufrago e sempre sofferente e intabarrato nei suoi paltò, la cui unica sua vera famiglia, dice, sono i suoi allievi…
Elsa Fornero, la “maestrina dalla penna rossa” del libro Cuore.
Il narratore in prima persona del libro Cuore è l’alunno Enrico Bottini…ma leggiamo su Wikipedia:
Il romanzo è strutturato come il diario di un ragazzo di famiglia borghese, Enrico Bottini, che riporta sulla pagina episodi e personaggi della sua classe scolastica durante un anno in terza elementare, nell’anno scolastico 1881-82 presso una scuola di Torino e intervallato da “racconti mensili” del maestro elementare su varie storie sempre interpretate da fanciulli. L’ambientazione generale è la Torino dell’Unità d’Italia, nel periodo tra il 1878 (anno d’incoronazione del Re Umberto I) e il 1886 (anno della pubblicazione del libro); più precisamente gli eventi narrati sono ambientati fra il 17 ottobre 1881 e il 10 luglio 1882.
In pratica gli eventi narrati si svolgono all’incirca cento anni prima della messa in onda sulla rai dello sceneggiato tv. Enrico Bottini è un ragazzo borghese, che pare distinguersi per condotta, diligenza, obbedienza e – possiamo dirlo? – anche un po’ di mediocrità.
Enrico Bottini interpretato da Carlo Calenda e la maestrina dalla penna rossa interpretata da Giuliana De Sio.
Lo sviluppo dell’anno scolastico è seguito in ordine cronologico, dal 17 ottobre 1881 al 10 luglio 1882: a ogni mese corrisponde un capitolo, in cui il diario di Enrico è intervallato da appunti dei familiari (padre e madre, solo una volta la sorella maggiore), che leggono le sue pagine e gli forniscono consigli di stampo etico e pedagogico utili per la sua crescita. A questi capitoli si aggiungono nove racconti, presentati mensilmente dal maestro di Enrico, che seguono le avventure, spesso con esito drammatico, di bambini italiani di varie regioni. Il diario termina con la notazione del trasferimento della famiglia e la perdita degli amici di Enrico, che dovrà frequentare la quarta elementare in un’altra città.
Il diario di Enrico Bottini viene intervallato da storie lette e dettate dal maestro – che ricordo sempre triste, tossicchiante e ricoperto di cappotti – storie riguardanti bambini delle varie regioni italiane, racconti spesso edificanti ma lacrimevoli: l’escursus in un’Italia triste e piena di problemi.
Lo sguardo del nostro Enrico è quello di un ragazzo qualunque, ligio al dovere, testimone di drammi in cui non vuole essere coinvolto ma solo descriverli con la sua penna, calamaio e carta assorbente. Nella sua classe c’è una vera e propria esplosione di tragedie e di individui ben distanti dalla media, nel bene e nel male (borderline si direbbe oggi) ma Bottini si limita a farne la cronaca tenendosene ben distante.
Ecco chi è il nostro eroe secondo Wikipedia:
Enrico Bottini, io narrante e protagonista della storia: è un personaggio senza nessuna “caratteristica” particolare, che non parla quasi mai del suo profitto scolastico. Dal testo si intuisce che è un allievo nella media, senza acuti ed entusiasmo particolare per lo studio; alla fine, quando vengono dati i risultati dell’anno, non si cita tra i promossi, anche se la mancanza di commenti da parte sua e dei suoi genitori lo lascia capire.
Capite? E’ SCONTATO che sia promosso, non viene nemmeno preso in considerazione il contrario ma non viene preso in considerazione non in una maniera gaiosa e trionfante bensì in una maniera triste, mediocre per via della sua piatta inevitabilità. “Anche quest’anno sono stato promosso…”, ma detto in modo quasi sconfortato.
Enrico Bottini o Carlo Calenda?
Dunque da un po’ di anni a questa parte vediamo l’inedito fenomeno di personalità politiche già mediatizzate prima che i loro volti venissero noti sui mass media come politici, in precedenza non era mai successo. E’ un po’ come quei corpi celesti – per esempio Urano, Nettuno e Plutone – che furono già osservati retrospettivamente prima della loro scoperta ma non erano stati riconosciuti.
19 marzo 1915: Plutone fu fotografato per la prima volta senza riconoscerlo, quindici anni prima della sua scoperta da parte di Clyde Tombaugh.
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