I TIME SLIPS (“allucinazioni di carattere temporale – viaggi nel tempo accidentali”) SONO FENOMENI QUANTISTICI

The Moberly–Jourdain incident (also the Ghosts of Petit Trianon or VersaillesFrenchles fantômes du Trianon / les fantômes de Versailles) is a claim of time travel and hauntings made by Charlotte Anne Moberly (1846–1937) and Eleanor Jourdain (1863–1924).
In 1911, Moberly and Jourdain published a book entitled An Adventure under the names of “Elizabeth Morison” and “Frances Lamont”. Their book describes a visit they made to the Petit Trianon, a small château in the grounds of the Palace of Versailles, where they claimed to have seen the gardens as they had been in the late eighteenth century, as well as ghosts, including Marie Antoinette and others. Their story caused a sensation and was subject to much ridicule.

https://en.wikipedia.org/wiki/Moberly%E2%80%93Jourdain_incident

I fenomeni di time slips collettivi sono spiegabili come rari fenomeni quantistici

Contrariamente alla credenza comune, il misterioso ” fenomeno time slip” – come descritto da molti testimoni affidabili non è né “allucinazione” né “frode”. Questi strani fenomeni paranormali possono infatti essere del tutto – o quasi interamente – spiegati dalla fisica di oggi e dalla FISICA QUANTISTICA, e possono anche essere “analizzati”, pezzo per pezzo, in tutte le fasi del loro sviluppo

https://www.academia.edu/35526326/Are_Perceptions_of_Time_Slips_Explainable_by_Quantum_Mechanics_as_Random_Time_Solitons_

PUBBLICHIAMO QUI ALCUNE FRASI SALIENTI DI QUESTO ARTICOLO PDF DI FISICA QUANTISTICA

“L’ ENTANGEMENT QUANTISTICO nello spazio implica anche l’ENTANGLEMENT QUANTISTICO nel tempo”

“Si può sopprimere il tempo di decoerenza di questi 2 macro-stati per tutta la durata dell’attraversamento di quella regione dello spazio profondo (che dura da secondi a ore) a seguito di un Effetto Zeno”

“Possono esservi applicazioni importanti come i nuovi computer quantistici, dove la soppressione/massiccio rallentamento del tempo di decoerenza è fondamentale per mettere in entanglement 2 diversi macro-stati e q-bit 0 e 1”

“Analizzando 4 famosi presunti time-slip, ho ricevuto diverse risposte e domande interessanti dai lettori. Il più interessante, esprimendo scetticismo sulla possibilità che una posizione potrebbe emettere “energia” in un momento specifico – diciamo l’anno 1900 che potrebbe casualmente (anche in situazioni molto rare) mettersi in entanglement con la propria energia e lo stato quantico nel futuro”

“La decoerenza dei macro-stati sarebbe così rapida che è semplicemente impossibile che qualcuno possa fare “interagire” per minuti o anche ore due macro-stati del passato e del futuro … o forse non è così?”

“Questa obiezione sicuramente interessante e intelligente sembra apparentemente convincente, eppure come vedremo è sbagliata e totalmente confutabile.”

“Ci sono altri tipi di energia su cui non sappiamo quasi nulla, eppure sappiamo che esistono davvero, e quelle energie potrebbero spiegare molti fenomeni tra cui quelli paranormali che molti fisici e scienziati si rifiutano di ammettere come reali.”

“Il fisico e specialista informatico Doug Matzke ,ad esempio, ha anche sostituito la definizione “Big Bang” con il più recente “Bit Bang”, il che significa che il nostro Universo non è solo il risultato di un’esplosione secondo la meccanica e la termodinamica, ma è  anche una sequenza di informazioni razionali e complesse. “

“Secondo Fantappie, mentre i fenomeni di entropia sono governati da “onde divergenti”, le cui causa/fonte è presente/passata, i fenomeni di sintropia (come i fenomeni biologici) sono governati da “onde convergenti”, la cui origine è nel futuro e il cui effetto è nel presente/passato.”

“è evidente che i fenomeni di sintropia come la nascita di un organismo vivente seguendo un codice complesso del DNA tendono a focalizzare, concentrare e organizzare atomi e molecole attorno ad un singolo punto convergente.”

“Nel nostro Universo sta operando un meccanismo sistematico di compensazione della probabilità, in modo che ogni crescente probabilità di comportamenti di entropia della materia sia compensata da una crescente improbabilità di fenomeni di sintropia.“

“Il famoso psicologo Carl Gustav Jung, che ha vissuto questo strano fenomeno negli anni ’30 a Ravenna, quando ha visitato un mausoleo con un amico, ed entrambi hanno visto per più di 20 minuti ” circondato da una strana luce blu pallido alcuni mosaici raffiguranti l’imperatore bizantino Galla Placidia, solo per scoprire giorni dopo che quei mosaici non esistevano più (forse esistevano 1.500 anni prima!) non è una conseguenza di “allucinazione”, “frode”, “disorientamento”, ecc., ma è un fenomeno reale (anche se raro), che può essere totalmente descritto dalla meccanica quantistica, e l’equivalenza energia/massa. “

“le telecamere non hanno esposto film (Montélimar), una mappa che stava iniziando a bruciare è diventata di nuovo totalmente intatta alla fine del time-slip (Bampton), ecc., come se quell’esperienza non si verificasse affatto.”

fractal-like nature of electron with respect to the whole Universe

C’è una relazione frattale fra l’ elettrone e un intero universo

l’elettrone, essendo l’armonica particella stabile fondamentale) dell’Universo (né protone né i neutroni sono fondamentali e stabili come l’elettrone),è una sorta di “universo frattale”, possedendo le stesse proprietà fisiche di tutto l’Universo in una dimensione molto più piccola.

Uno dei concetti che ha attirato molta attenzione è stato quello di retro-causalità cioè la possibilità che un entanglement spaziale tra 2 particelle significa che una delle particelle, invece di scambiare informazioni nel tempo presente che a quanto pare sembra vietato dal ben noto “teorema di nessuna comunicazione”, vietando scambi di messaggi tra due diversi sistemi quantistici ad una velocità maggiore di quella della luce – viaggia avanti/indietro nel tempo fino al punto in cui le 2 particelle sono state unite nella stessa sorgente.

Entanglement of 2 different times do entail the possibility to exchange messages at faster than light velocity

Viene accettata la possibilità di scambiare messaggi fra due periodi di tempo differenti ad una velocità maggiore di quella della luce

we will discover here in after another “incredible” fact:

decoherence of macro-systems can be really suppressed for long times

“La decoerenza di macro – sistemi può essere realmente soppressa per un periodo lungo di tempo”

“Mentre la materia viaggia tra i due condensati di Bose-Einstein, possiamo intrappolarla, potenzialmente per minuti, e rimodellarla – cambiarla – in qualsiasi modo vogliamo”

“l’osservazione/misurazione continua di un sistema quantistico, facendo collassare la sua funzione d’onda, potrebbe arrestarne l’evoluzione – e di conseguenza il suo tempo di decoerenza”

“l’impossibilità che un time slip può cambiare definitivamente le due linee temporali A (passato) e B (futuro) una volta che questo fenomeno è finito”

“Il fatto che accade un time slip non incide sulla futura concretezza e attuarsi di un evento futuro come neanche di uno nel passato”

“Bizzarri legami quantici collegano momenti distinti nel tempo, suggerendo che i legami quantici – non lo spazio-tempo – costituiscono la struttura fondamentale dell’universo”

QUESTO SI RICOLLEGA ALLE REGOLE E MECCANISMI BASE DEL GRAFICO TIMEWAVE ZERO,  E PROBABILMENTE ANCHE ALLE IMPLICAZIONI DERIVANTI DALL’ IPOTETICO FENOMENO FLASHFORWARD

“Non solo due eventi possono essere correlati, collegando quello precedente a quello successivo, ma due eventi possono essere correlati in modo tale che diventa impossibile dire quale sia quello che precede e quale sia quello che deriva dall’ altro. Ognuno di questi eventi è la causa dell’altro, come se ognuno fosse il primo a verificarsi.”

Riepilogo ufficiale Timewave Zero – Guardiamo all’ estate 2021 – Eschaton in arrivo

https://civiltascomparse.wordpress.com/2010/07/08/terence-mckenna-lambasciatore-iperdimensionale/
Terence McKenna fu per qualcuno un guru più che un uomo, il cui stile di vita venne plasmato da esperienze molto profonde di una realtà alternativa. Per il resto della sua esistenza, si sarebbe sforzato di portare consapevolezza di tale dimensione nella nostra realtà, che lo spinse ad uno status di quasi guru, anche se non si è mai sentito tale, considerando addirittura il termine guru in senso negativo.
McKenna ha realizzato una formula matematica la quale divenne nota come la “teoria delle novità” e l’ “Onda Temporale” (TimeWave). Inizialmente, McKenna non vedeva che uso potesse fare di quella formula, un sistema che mostra come le “NUOVE COSE” (novità, novelty factor) costituirebbero i balzi nella nostra cronologia.
Il tempo in sè – diceva – è un’onda frattale basata sull’apparizione di novità, gli output di quest’onda. Il tempo si è quindi sviluppato attorno a una serie di nuove idee e cambi di paradigma, eventi che hanno cambiato il mondo. Il problema era come ancorare la formula all’interno del nostro calendario, dove si sarebbe visto un giorno in cui l’Onda Temporale collassa in un PUNTO ZERO.
L’Onda Temporale è rimasta un argomento intrigante dopo la morte di McKenna, specificamente con gli attacchi dell’11 settembre 2001 o lo tsunami in Asia del 26 dicembre 2004. McKenna indicò il 2012 come una probabile data per l’ Eschaton, un crollo tremendo del tempo attuale che ci costringerà ad entrare in un nuovo tempo. Sebbene infatti questo potrebbe essere lo scopo dell’Onda Temporale, non sono stati gli abitanti [dell’Iperspazio] ad ancorarlo alla nostra cronologia ma soltanto McKenna. Perciò l’ancoraggio non è una certezza ma solo una teoria.

Sebbene l’Onda Temporale coincida in gran parte con gli eventi significativi che i media occidentali hanno riferito, non esiste nessuna classificazione scientifica su come comprendere il significato delle novità in una scala globale. Il mondo è cambiato l’11 settembre, o quando Bush ha deciso di invadere l’Afghanistan? E, benchè seguito in modo avvincente dai mass media, si è trattato sul serio di un evento globale? Ed importa indipendentemente da fatto che l’umanità cambi, o soltanto quell’evento che potrebbe cambiare l’umanità accade? Tali questioni rimangono in sospeso.
McKenna univa una voce unica ad un metodo specifico e intrigante di esposizione, sia che parlasse in pubblico o meno.
Nonostante ciò, i suoi interventi e le conferenze pubbliche – come pure le discussioni private – mi hanno rivelato rapidamente come McKenna fosse molto lucido, e la parte più intrigante dei suoi discorsi era quella più nascosta. Si trattava di un uomo dai molti strati.

“Assai pochi profeti vivono vedendo realizzarsi le loro profezie. Non è accaduto neanche a Joachim de Fiore, non è successo nemmeno a Marx. Se [qualcosa] succederà, succederà, non ha bisogno di tifosi. E’ inerente alla stessa morfologia dello spazio e del tempo. Una cosa molto divertente su di me e la mia carriera è che è diversa da quella di [Timothy] Leary, diversa da tutta questa gente: questo strano rapporto verso le profezie e l’apocalisse. I miei fan non ci capiscono niente di quella roba, e anche i miei critici faticano a comprendere cosa essa sia. Perciò abbiamo tutti solo da conviverci fino a che non si toglie di mezzo.”

https://civiltascomparse.wordpress.com/2018/03/27/terence-mckenna-filosofo-e-oratore-teorico-di-storia-ciclica/

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Etnobotanico, mistico, psiconauta, oratore, scrittore, esperto di psichedelia, enteogenetica, metafisica, alchimia, linguistica e teorie dell’ evoluzione del linguaggio, filosofia, teorie sulla coscienza umana, di un altissimo livello culturale e di raffinatissimo modo di parlare laureato in ecologia, sciamanesimo e conservazione delle risorse naturali. Un giorno studierete nei libri di storia quest’ uomo, se la sua teoria sul tempo si rivelerà fattibile e concreta.

“La storia è fatta di cicli di ritorni, e ogni epoca ( evolutiva ) è più breve di quella precedente. L’ evento alla fine dei cicli è anticipato da varie ” tracce fantasma ” attraverso il corso del tempo ( anticipazioni ) e quando partecipi alla storia, entri nella dimensione esteriore del campo temporale di attrazione della concrescenza.”

” Le credenze di uno sciamano Witoto e quelle di un fenomenologo della Princeton hanno uguale possibilità di essere corrette, siccome non ci sono arbitri per ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Non abbiamo assimilato la spiritualità.”

“Il fattore novità insito nel tempo indica la densità di connessione. Siamo alle prese con una specie di attrattore, una esperienza assolutamente inedita attende il genere umano. La storia viene attratta dal futuro, e i concetti di causa ed effetto si capovolgono. Non riusciamo a concepire le società del passato, immerse in un mondo lento, meta – stabile. “

“Il punto di vista della scienza è che tutti i processi in ultima analisi, corrono verso il basso, ma l’entropia è massimizzata solo in qualche lontano, lontano futuro. L’idea dell’entropia fa supporre che le leggi del continuum spazio-temporale siano infinitamente e linearmente estendibili nel futuro. Nello schema di tempo a spirale del Timewave questo presupposto non è fattuale. Piuttosto, attraversare epoche di tempo significa passare da un insieme di leggi che condizionano l’ esistenza ad un altro insieme radicalmente diverso di leggi. L’universo è visto come una serie di scompartimenti o epoche le cui leggi sono molto diverse l’una dall’altra, con transizioni da un’epoca ad un’altra che si verificano improvvisamente e inaspettatamente. “

“Sono più interessato alle persone che sono in disaccordo con me. Le mie idee rappresentano esperienze di testimonianza e di esperienza concreta e reale. Non è questione di fede.”

Ogni cosa che pensi di sapere è sbagliata. E’ un concetto liberatorio, ciò significa che tutti i problemi che pensavi di avere possono essere visti da un punto di vista differente. E’ un concetto che rende il mondo irriconoscibile. Non comprendiamo che cosa sia la coscienza a livello profondo.”

la Coscienza e la Storia sono due facce della stessa moneta. E’ la Coscienza che produce la Storia e la Storia produce la Coscienza, in un intescambio reciproco.

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Sto andando avanti con la ricerca di una data per la transizione denominata Eschaton anticipata dalla teoria della Timewave di Mckenna , una ricerca indipendente cominciata dopo il ” Grande Errore del 2012 ” e mandata avanti in parallelo con Meyer.
Meyer espone diversi metodi per trovare una data zero/ di transizione che si allinei alle ripetizioni storiche dei cicli storici del grafico timewave:
1.Trovare un evento di grande impatto negli anni ’70;
Inoltre a circa (24.576 se non erro) giorni dalla transizione dovrebbe esserci un punto di ripartenza del ciclo temporale
2.Controllare le ” risonanze storiche ” con la formula da usare con i giorni giuliani e un calcolatore online ((64*ggiuliano2) – ggiuliano1)/63
3.Controllare che tali timelines ricostruite indichino l’ 11 Settembre 2001 come esempio di ” mega- evento ” in un punto di novità altissimo.
4.Ci sono dei punti sulla timeline ( qualsiasi essa sia ) che indicano punti di grande importanza come i cambiamenti di ciclo a 384 giorni dalla transizione ( come anche 6 giorni e 24. 576 giorni ) e quelli che rappresentano picchi di shift come quello a 8 mesi e 12 giorni dalla data zero, e anche 2 periodi di novità altissima di 64 giorni a 2 e a 4 anni di distanza dalla data zero

https://civiltascomparse.wordpress.com/2017/05/07/emmanuel-macron-luomo-dei-ricorsi-concentrati/
Noi di questo blog abbiamo ripetuto più volte come, a nostro parere, la linea spaziotemporale della storia incentrata sull’Occidente non è una linea dritta, continua e uniforme, indefinitamente dal passato al futuro, ma una specie di spirale di Fibonacci, e a un certo punto di quello che per noi è il futuro, si arriverà a una specie di “anomalia spazio temporale” della storia occidentale, un punto di fine-origine della spirale.

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Il processo di progressiva accelerazione verso questo punto di fine-origine è dato dal ripetersi ricorsivo di avvenimenti già accaduti in passato che ricorrono e si ripropongono sotto altre vesti, contemporaneamente vecchie e nuove.

In questo stesso blog sono state compiute parecchie analisi incentrate su questa ricorsività degli avvenimenti della storia occidentale, analisi compiute in massima parte dal mio socio di blog ,con le sue indagini basate sulle ripetizioni storiche utilizzando il software Timewave inventato dall’etnobotanico Terence McKenna e perfezionato dal ricercatore Peter Meyer. Il punto di fine-origine della spirale del tempo (e il punto zero del grafico della Timewave, in cui l’abitudine raggiunge lo zero.

Tornando a noi e a oggi, quando le ricorsività cominciano a concentrarsi, cioè quando un avvenimento di rilevanza storica (oggi come oggi definito come di rilevanza massmediatica) è il ricorso di parecchi altri (avvenimenti del passato) contemporaneamente, vuol dire che i giri della spirale stanno diventando sempre più piccoli; quando un avvenimento massmediatico rilevante ne ricorda contemporaneamente parecchi altri già avvenuti nel passato, vuol dire che la linea spaziotemporale della – presunta – linearità storica occidentale sta raggiungendo la meta, ormai non più tanto lontana come prima, si è ormai abbastanza prossimi al punto di fine-origine, all’occhio della spirale.

Il fenomeno Emmanuel Macron, tornando al discorso principale del post, è il nostro “gendarme testa d’aquila” che ci fa capire come la fine del percorso della spirale non sia lontano, che i numeri sono sempre più piccoli e vicini allo zero: questo avvenimento è una specie di “accartocciamento ricorsivo” di una quantità di altri avvenuti in precedenza, è il ripetersi di tutti questi altri, contemporaneamente e in modo condensato.
Ma una cosa la possiamo affermare con una certa relativa sicurezza: non manca molto al punto zero della spirale dello spaziotempo storico occidentecentrico o, perlomeno, non manca moltissimo.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2017/06/27/dal-big-bang-al-big-vision-la-soluzione-al-modello-di-viaggio-nel-tempo-di-mckenna/
https://civiltascomparse.wordpress.com/2017/11/03/terence-mckenna-aveva-predetto-flashforward-senza-saperlo/

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Immaginiamo che lo scenario escatologico previsto da Terence Mckenna si realizzi per davvero. Questa è la narrazione di uno scenario ipotetico, frutto di una INTUIZIONE riguardo allo scenario che si sarebbe verificato, secondo Terence Mckenna, durante il primo pionieristico esperimento di viaggio nel tempo. Lui non è arrivato a questa esatta conclusione, ma le sue stesse parole si allineano perfettamente allo scenario descritto nel libro Flashforward pubblicato nel 1999 con una serie tv dedicata uscita nel 2009. Potremmo essere davanti a uno scenario da film nella realtà, ma le dinamiche secondo cui questo fenomeno potrebbe realmente verificarsi sono ad ora inspiegabili. Ma se Mckenna ha ragione, questo fenomeno si verificherebbe in concomitanza con il primo esperimento di viaggio nel tempo.

Mckenna diceva che mettere in pratica il viaggio nel tempo avrebbe significato comprimere il tempo in un singolo punto nello spazio – tempo, determinando un fenomeno imprevisto che avrebbe fatto apparire il futuro immediatamente sovrapposto al presente. Lo ha chiamato fenomeno del God Whistle.

Bene, quindi se un individuo dovesse testare il viaggio del tempo per la prima volta, secondo il modello di Mckenna, ciò vorrebbe dire che un millesimo di secondo dopo la coscienza di ogni essere umano ( e forse persino creatura animale ) sulla Terra verrebbe trasferita in uno stato mentale non ancora sperimentato da creatura alcuna, simile alla fase REM del sonno. Ma a differenza del libro Flashforward dove si vede un tempo 20 anni nel futuro, o della serie , dove vediamo un tempo 6 mesi nel futuro, – noi vedremmo tutta la nostra vita come se qualcuno ci trasmettesse un file nel cervello – quindi tutto il possibile futuro da noi percepibile. Ciò potrebbe avere implicazioni inaudite e assolutamente imprevedibili.

Nel grafico timewave c’è un solo punto nello spazio tempo che fa collassare il sistema. Mckenna aveva persino pensato si sarebbe trattato della fine dell’ umanità…Ma non sarà così …sarà infatti l’ unico momento nella storia dell’ umanità dove mancherà un osservatore e uno stato di coscienza. Inoltre ci sarà la minore attività umana e cosciente nella storia del pianeta. E sarà una esperienza che ogni umano ( e forse ogni creatura animale abbastanza cosciente di sè ) potrà vivere. Dunque questo evento è l’ unico in grado di far davvero collassare il sistema, cambiare la nostra percezione del tempo, la nostra percezione di libero arbitrio, cambierebbe ogni cosa.

Chi capisce come funziona la timewave, sa che il libero arbitrio viene messo in difficoltà perchè il grafico è in grado di segnalarci i momenti nel tempo ( anche se la timeline e la data zero prevista dal successore spirituale di Mckenna, Meyer, è attualmente accettabile solo come stima ) con più fattore di novità e progresso e fattore di abitudine e stagnazione, e grazie alla ricorsività storica insita in esso ( insita nel tempo stesso ) anche le finestre di tempo dove un conflitto o un qualunque evento di importanza storica ha la potenzialità di tornare in forma moderna.

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Vi consiglio di leggere FlashForward o di guardare la serie per avere una idea, seppur non identica, di come potremmo fronteggiare un tale evento di magnitudo inaudita. Potrebbe persino succedere prima della data zero ( forse al punto del Grande Picco 8 mesi e 12 giorni prima? ) e poi forse si vorrà cercare di replicare l’ evento, che darebbe luogo a preparazioni colossali e a un giorno in cui tutta l’ umanità sarà sveglia e attenta, ma nessuna vera attività avrà luogo. Forse nel primo flashforward vedremmo eventi nella data che sarà poi riconosciuta come – data zero – e quindi non vedremo la nostra intera vita ma ci sarà un fenomeno di attrazione temporale verso una certa data, e solo in quella data, a fenomeno replicato, vedremmo la nostra vita intera srotolarsi davanti ai nostri occhi, per poi tornare al presente.

“E’ indubbio che qualsiasi cosa succederà coinvolgerà ogni essere umano sul pianeta a partire dall’occidente industrializzato, ogni essere umano a prescindere se connesso o no al sistema tecno-comunicativo: dici che gli occidentali, o comunque quelli non del terzo mondo, avvertiranno più intensamente la botta, che poi si estenderebbe anche a coloro non connessi al sistema dei mass media e della comunicazione globale o dici che sarà una cosa riguardante esclusivamente la coscienza degli umani a prescindere se siano tecno-connessi tra loro?”

“…io penso che la timewave è una impronta della coscienza prevalentemente umana, anche se i cicli di mckenna andavano indietro di miliardi nel tempo io mi fermerei a 200.000 e passa anni , quindi io suppongo che riguarderà l’ osservatore più intelligente sulla Terra, quindi prevalentemente l’ uomo, a tutti i livelli dagli aborigeni ai membri del MENSA. “

“Ci sta con ciò di cui discutiamo da anni: il punto di massima connessione tra le menti.”

“Certo se succedesse come nella storia del libro dove ogni umano colto in una azione o posizione a rischio muore o viene ferito ci sarebbero enormi rischi per i coinvolti. Del resto mckenna aveva detto che tanto più la morte entra nel sistema sociale umano tanto più è alto il fattore di novità perchè la morte è la nostra definizione di ignoto. Del resto sarebbe il fenomeno di taglio genetico più imponente da noi vissuto…Purtroppo temo che l’ aftermath non sarà accessibile a determinati milioni di individui ( la stima nella serie e libro era di 20 milioni di vittime )”

“Sì in effetti si può collegare in un certo senso alle religioni, se ciò dovesse diventare realtà verrebbe interpretato come un evento simile alla venuta di cristo. Mckenna faceva il paragone con la storia di un disco volante che si materializza all’ umanità, e fornisce alcuni moniti e insegnamenti, portando doni ma anche avvertimenti, per poi sparire all’ improvviso. Anche se l’ evento del disco volante durasse una settimana tutta la storia del millennio futuro girerebbe intorno orbitando attorno a quella settimana. Un evento di visioni globali di questo genere riscriverebbe tutti i propositi e obiettivi, tutte le leggi umane e ogni persona contribuirebbe a fornire un mattoncino del futuro così da generare una immagine di tutti i tempi – e comunque anche se le visioni ci dovessero fornire informazioni sulle tecnologie future dovremmo realisticamente aspettarci una nuova grande stasi perchè tutta l’ umanità sarà concentrata sullo scoprire la verità e analizzare tale evento in ogni sua sfaccettatura. Saremmo obbligati a fermare il presente per studiare questo fenomeno.”

Il tempo funziona come se il presente fosse in mezzo a un sandwich, e riceve informazioni sia dal passato che dal futuro
Infatti gran parte del nostro presente anche se non ce ne accorgiamo è costruito dai residui retroattivi del futuro
Il tempo ha una struttura frattale e autoripetente presentata sotto forma di grafico grazie alla teoria della timewave di Mckenna – Meyer

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https://civiltascomparse.wordpress.com/2014/07/20/tempo-a-sandwich-il-presente-ha-origine-nel-futuro/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2017/02/16/timewave-zero-post-di-sole-immagini-only-pictures-and-captions/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2018/11/06/la-storia-come-fenomeno-artificiale/

La Storia dovrebbe essere studiata e interpretata come un inspiegabile fenomeno artificiale inserito in un contesto naturale. Se l’ uomo è una singolarità nel mondo animale, la Storia è una singolarità fenomenica e trasformativa del mondo materiale. E’ ciò che rende l’ uomo una creatura unica nel suo genere, è uno dei fenomeni che vanno oltre qualunque interpretazione materialistica, perché non c’è niente di più trasformativo e immersivo della trasformazione che la storia attua sull’ ambiente che ne viene pervaso.

Storia e religioni sono interconnesse, infatti Terence Mckenna diceva che il Cristianesimo rappresenta un motore potentissimo per la cultura e tutto ciò che concerne la Storia. Di solito dove si svolge la Storia c’è anche un background religioso, mentre in altre circostanze essa è guidata e ispirata dall’ ideologia.

La Storia è un grande spettacolo collettivo nato spontaneamente in un mondo che come ci viene spiegato non dovrebbe essere possibile. E’ un grande mistero, ma come al solito noi di solito indaghiamo i misteri in contesti straordinari , mentre le grandi verità sono sempre in bella vista.

La collettività del quotidiano è un fenomeno periferico rispetto al grande spettacolo, e con l’ insorgere dei media ci siamo immersi in un ruolo di audience. In passato anche le ” comparse dimenticate dalla Storia” erano a stretto contatto con questo fenomeno artificiale. Ora, invece, noi la osserviamo da grande distanza, tranne per quanto riguarda alcune Scene Madri che avvengono e cambiano i paradigmi, come l’ 11 settembre.

La quotidianità è una storia secondaria di questo grande spettacolo, è come un premio di consolazione per chi non sarà ricordato dagli archivi del futuro. E’ una dimensione più bassa della realtà. Ed è proprio per questo che quando qualcuno vive immerso nella versione soggettiva e quotidiana della realtà, perde quel sentore di spiritualità che invece avvolge completamente gli eventi storici e chi ne è protagonista e ricevente diretto. Si dice che la vita vera va vissuta con piena intensità perché è allora che emerge una ” trama, un significato, uno scopo ” mentre invece la meccanicità della vita ripetitiva ci fa disconnettere.

La Storia è ciclica, periodica, in un certo senso , adesso stiamo imparando come, quantificabile, e spinta da una fonte iniziale verso uno scopo. Non è ancora chiaro se ci stiamo dirigendo verso un grande finale collettivo, oppure se ne siamo lontani, ma eventualmente ad un certo punto questo momento atteso si verificherà. La Pausa degli anni ’90 è stato solo un breve intervallo.

Se ci pensate, tutte le potenze della Storia sono state accompagnate da una religione dominante, da una icona, da una ideologia e comunque da un credo collettivo, qualunque esso era. Chi è lontano dalla Storia , a parte le ormai rare civiltà tribali, è lontano dalla religione, ed è lontano dagli sguardi. E’ come se le nazioni di periferia fossero dominate dal fattore soggettivo – quotidiano, mentre le nazioni con un passato culturale e storico e un presente dominante non possono fare a meno di mischiare la quotidianità con la fenomenologia storica.

Oggi ho letto che partecipare a un comizio di Trump sta diventando un movimento spirituale più che politico. Trump è in questo momento la creatura dominante del pianeta, in un certo senso, e gli americani stanno vivendo la sua vita attraverso la collettività. Trump è l’ incarnazione stessa della sua nazione. E’ quindi ovvio che raggiunga un successo così elevato, il suo carisma è ammaliante, e spirituale.

In un certo senso si può quindi ancora una volta interpretare il costrutto di Terence Mckenna della timewave, cosa che per diversi mesi abbiamo messo da parte, un concetto parzialmente errato, non ancora perfezionato, ma in un certo senso fondamentalmente valido, in questo modo: i due fattori sono novità e abitudine, e la novità è sempre percepita e vissuta dalla collettività, mentre l’ abitudine è sempre vissuta in modo soggettivo e quotidiano. La novità è quella interferenza che rende la vita speciale e straordinaria.

Ed è per questo che noi siamo così attaccati al passato, così intrisi di nostalgia. Noi abbiamo nostalgia di un aspetto spirituale della vita, perché la Storia è una realtà superiore, separata completamente dalla vita ” realistica “, del tran tran di tutti i giorni e generalmente non straordinaria.

Io e il mio collega blogger ci siamo detti: questo è un concetto evidente, elementare, di una realtà disarmante, eppure non sembra una interpretazione comune, sembra ancora essere una interpretazione troppo innovativa e troppo pionieristica, quindi per questo ancora difficile da capire.

Ed è tutto questo che ci riporta sempre verso una verità: la nostra realtà è artificiale, e non naturale. Shakespeare aveva ragione: la vita è un grande spettacolo. Mckenna interpretava il mistero della Storia come una dimensione psichedelica della realtà, una crisalide dell’ essenza umana, attraverso la quale un giorno emergerà una creatura del tutto differente e superiore. Mckenna parlava di simulacro.

Ne risulta quindi che chi vive la vita con scetticismo e attaccamento al materiale, vive questa dimensione con un grado di immersione più elevato e concentrato , a differenza di chi , quasi sempre alienato e a disagio nei confronti della dimensione che noi interpretiamo come ” realistica ” della vita, percepisce qualcosa di differente e distorto. Chi la vede come noi vede una visione di insieme, e ha una coscienza superiore, una consapevolezza differente. Noi siamo un po’ impacciati nella realtà che la visione razionale ha costruito perché compensiamo queste difficoltà con una visione differente, e questo cambia tutto.

Anche se noi non sappiamo perchè siamo proprio noi in questo modo e perché altri sono in un altro. Del resto non è forse stato scoperto che la materia in sé non esiste? Non c’è altra esperienza al di fuori del panorama mentale. E questo dice tutto.

Guardatevi intorno. Non fate sì che l’ apparente naturalezza e ” banalità ” della vita vi distolga dal concetto su cui dobbiamo focalizzare la nostra attenzione. La Storia con tutta la sua artificialità e con tutta la sua trama è concreta ed è il grande Elefante in mezzo alla stanza, la Verità in piena vista.

E non è una interpretazione ispirata dalla nostra attualità mediatica e focalizzata sul cinema. La Storia è emersa prima di tutto questo. E’ il fulcro dell’ attività umana.    

Cicli storici : 250.000 anni, 4306 anni, 67 anni, 384 giorni, 6 giorni, 1 ora e 25 poi minuti, secondi e zero – Historical cycles 250.000 years, 4306 years, 384 days, 6 days, 1 hour and 25 minutes than less minutes, than seconds, than zero
Time travel invention is the expected deus ex machina that will change the structure of time.

2280   avanti Cristo Antico Egitto Sesta dinastia – Ciclo 2154 anni: 130 avanti Cristo Confucianesimo e prima guerra schiavi dell’ Imp. Romano / Primavera del 1954 “Rock around the clock” – Ciclo trigrammatico: 33 anni 19 ottobre 1987 crollo Wall Street Ciclo trigrammatico: 269 anni Giugno 1752 esperimento aquilone Franklin / Picco del grafico standard: Estate del 1976 Trigrammatico: Aprile – Luglio 1993 / Ciclo trigrammatico: 6 mesi e 12 giorni (Nov 2020 – Gen 2021) Ciclo trigrammatico: 4 anni, 2 mesi e mezzo (29 marzo 2017) / Ciclo iniziato fra il 6 maggio e il 17 luglio 2020 / Ciclo trigrammatico: 24 giorni (Fra il 1 maggio e l’ 11 luglio 2021) / Fra il 19 maggio e il 29 luglio 2021 / Ciclo trigrammatico: 3 giorni 

LA DATA ZERO E’ una delle seguenti date: 25 maggio, 12 giugno, 17 giugno, 21 giugno, 14 – 16 luglio, 4 agosto, nel 2021

Primo postulato: il tempo ha una struttura mappabile ( frattale ) su un software, è costituito da elementi che ne determinano la qualità e la direzione ( in senso verticale non orizzontale perchè sì il tempo va avanti sempre dal presente verso il futuro ). La qualità è determinata da questo software realizzato con la collaborazione di alcuni matematici e si può verificare nel passato, presente e futuro. Esistono principalmente due fattori: ” consuetudine ” e ” novelty ” ( inconsuetudine, cambiamento, progresso ). Secondo la teoria uno di questi fattori sta gradualmente perdendo di valore e si sta dissolvendo.

Secondo postulato: il tempo è ciclico. La sua struttura grafica presenta segmenti di lunghezza di tempo variabile ( 250.000 anni, 3406 anni, 67 anni, 384 giorni, 6 giorni ) ma costituiti dalla stessa sequenza di ordine dei ” tasselli ” del grafico che si ripetono sempre nello stesso modo, ma appunto a velocità variabile. Da qui deriva l’ altro aspetto del tempo, tempo che influenza la realtà, tempo che influenza gli eventi umani e naturali, e ne deriva una risonanza degli eventi storici. E’ possibile calcolare con la formula da me data sopra, e attraverso la consultazione del grafico, quando un determinato evento ha una ” finestra temporale ” dove quel particolare segmento si ripete. Teoricamente prevedibile fino a ora e minuto. Solamente in quella determinata finestra è possibile che questo evento ritorni in versione moderna. Con la formula si arriva a capire che collegando due date e mettendole in una formula si arriva a un risultato che rappresenta ” la data finale / di transizione quindi ” che l’ accoppiamento di questi eventi storici determina. Più volte si ottiene lo stesso risultato, tanto più è probabile che quella sarà la data di transizione perchè vuol dire che gli eventi si stanno effettivamente ripetendo nell’ ordine che la teoria ci propone.

Terzo postulato: la struttura del tempo ha una data di scadenza. Secondo la teoria, la perdita graduale del fattore di consuetudine rappresenta un cambiamento graduale delle dinamiche tempo – storia che ci porterà a un momento che rappresenterà tutto il tempo – passato e presente e futuro nello stesso giorno – una vera e propria singolarità, e Mckenna ha interpretato questo giorno posizionato nel prossimo futuro come l’ invenzione e attivazione del primo tentativo di viaggiare nel tempo. Secondo lui sarebbe possibile solamente viaggiare nel futuro e non nel passato, ma l’ attivazione di un primo viaggio nel tempo avrebbe comportato una sorpresa imprevista: secondo lui a quel punto la realtà come la conosciamo cesserà di esistere e verrà sovrapposta da una differente dove ci approcceremo in modo differente allo spazio – tempo. Come se avessimo trovato un codice definitivo che sblocca tutto il futuro, e per questo la struttura del tempo cesserà di avere validità.

In sostanza: tempo dotato di struttura ( teorica ), frattale, dotato di qualità e fattori, ripetizione ciclica degli eventi storici e naturali, fattori matematici, possibilità di mappare tale struttura e consultarla, anticiparne le dinamiche future, fattore di transizione verso un differente approccio allo spazio – tempo.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2010/05/11/quattro-momenti-di-una-conferenza-tenuta-da-terence-mckenna/
1 – Il revival arcaico:
La Storia sta per finire perché la cultura dominante ha condotto la specie umana in un vicolo cieco e, mentre la catastrofe inevitabile si avvicina, la gente è in cerca di metafore e risposte adeguate per descrivere la situazione.
4 – Timewave Zero:
Salve a tutti…bene. Avete mai notato come, mmh, ci sia una certa QUALITA’ della realtà che va e viene, e la natura dei flussi e riflussi, e nessuno ne parla mai o le dà un nome per esprimerla, tranne alcuni. Per esempio, qualcuno chiama un determinato giorno “non adatto per tagliare i capelli”, oppure alcune persone dicono: “Le cose stanno andando davvero in modo strano recentemente.” E penso che non ci facciamo caso e ne parliamo mai perché siamo incorporati in una cultura in cui ci si aspetta di credere che tutti i tempi siano sostanzialmente uguali l’un l’altro, e che il vostro conto in banca non abbia fluttuazioni eccetto in relazione alle vicissitudini della vostra esistenza. In altre parole, ci si aspetta che ogni momento sia uguale all’altro, e tuttavia questo non è ciò che sperimentiamo. E così quello che ho notato è che la realtà è in esecuzione attraverso il flusso e riflusso delle novità. E alcuni giorni, e alcuni anni, e alcuni secoli sono molto insoliti in effetti, e alcuni non lo sono. E vanno e vengono a ogni scala (giorno, anno, secolo) in modo diverso, intrecciandosi, risuonando. Questo è ciò che il tempo sembra essere. La scienza ha trascurato questo, il più saliente dei fatti riguardanti la natura: cioè che la natura stessa è una macchina per conservare le NOVITA’.
Ciò che noi rappresentiamo non è un evento collaterale, o un epifenomeno, o un qualcosa di accessorio, o altro, sul bordo del nulla. Ciò che rappresentiamo è il nesso di novità concrescente il quale si è mosso, spostato tutto assieme, si è complessificato, si piega su se stesso per miliardi e miliardi di anni. Non vi è, per quanto ne sappiamo, niente di più avanzato di quello che è seduto dietro i vostri occhi. La NEOCORTECCIA umana (il neopallio) è la struttura più densamente ramificata e complessa dell’universo conosciuto.
Non le informazioni genetiche, non la mutazione genetica, non la selezione naturale, ma l’attività EPIGENETICA: scrittura, teatro, poesia, danza, arte, tatuaggi, piercing e filosofia.
E queste cose hanno accelerato l’ingresso di novità in modo che siamo diventati UN’IDEA espellendo forza della natura per costruire templi, costruire le città, costruire macchine, motori sociali, i piani, e questa idea si diffonde sulla terra, nello spazio, nel dominio micro-fisico.
L’ondata di novità che si è srotolata ininterrotta fin dalla nascita dell’universo, è ora concentrata e fusa nella nostra specie.

“TimeWaveZero” è un sistema di calcolo informatico, inventato da McKenna negli anni settanta con la collaborazione di alcuni matematici, basato sui cicli temporali dei 64 esagrammi dell’oroscopo cinese, l’I Ching. La sua ultima versione risale al 1993, ed è quella tuttora utilizzata. Esso parte dalle premesse che il tempo della storia umana è basato su due elementi in contrapposizione tra loro: le novità (per esempio, un tempo anche un oggetto comune come la ruota fu novità) e la conservazione delle abitudini (le quali un tempo furono novità.) Inoltre, gli eventi della storia umana si ripetono in maniera autosomigliante – come i frattali – anche se con personaggi, situazioni e intensità differenti, e possono dunque essere calcolati e mappati da un grafico ciclico, il quale quando la sua linea è ascendente vuol dire che la conservazione delle abitudini predomina sulle novità e il contrario quando è discendente. La cosa fondamentale da sapere su questo grafico è che non prosegue indefinitamente, ma ha un termine, un punto finale dove la conservazione delle abitudini raggiunge lo zero e la novità raggiunge l’infinito. Dove quindi avviene un Evento che non ha paragoni con nessun altro evento nella storia dell’uomo, un momento di rottura quindi, di forte discontinuità con tutto ciò accaduto precedentemente.

Questo punto, nel programma informatico, viene calcolato partendo da una data nel tempo in cui è avvenuto qualcosa di particolarmente significativo, quindi una rottura dell’abitudine evidente, aggiungendo un determinato numero di giorni a partire da quella data e facendo si che tutto torni, nella storia del mondo, utilizzando quel determinato punto nella mappatura temporale del programma.

Il problema dei problemi é di far sì, (a parte avere fede nel funzionamento del programma e nella realtà delle premesse su cui si basa) in un certo senso, che “la mappa coincida col territorio”, il territorio è il tempo della storia umana, la mappa è il software “TimeWaveZero” e, a seconda di dove si mette il puntatore, diciamo così, a seconda di dove, all’interno del grafico, si dica “Questo punto del ciclo rappresenta proprio quella determinata data”, bisogna vedere poi se vi sia davvero coincidenza tra il punto del ciclo e una determinata data scelta come quella più indicata per far quadrare tutto. Insomma, il gioco è quello di scegliere una data nella storia dell’uomo che si vede come particolarmente indicata per essere un forte punto di discontinuità con ciò che è accaduto prima, un forte momento di novità, di ampliamento di coscienza collettiva e – attraverso determinati calcoli – trovare il punto finale, verificando poi, a partire da questo, che altri punti del grafico coincidano con altre date significative.

Il modo in cui il Timewave è costruito a partire dalla sequenza degli esagrammi dell’I Ching, implica che determinati periodi hanno un significato particolare, vale a dire i periodi di una giornata (corrispondente a una riga in un esagramma), sei giorni (dal momento che un esagramma ha 6 linee) , e 6 * 64 = 384 giorni (dato che l’I Ching ha 64 esagrammi). E, conseguentemente, tutti i periodi composti da 384 moltiplicato per una potenza di 64, come in 384 * 64 = 24,576 mila giorni (circa 67 anni), 384 * 64 * 64 = 1.572.864 giorni (circa 4306 anni) e così via. Questi periodi possono essere chiamati “cicli”.

Terence McKenna presume che ogni punto della Timewave precedente al punto zero per un certo numero di giorni in qualunque di questi periodi, cioè, ogni punto che è l’inizio o la fine di un ciclo, deve essere un punto di grande novità (rispetto agli altri punti della Timewave), dimodoché, quando viene effettuata una corrispondenza tra il tempo della Timewave e quello storico (fissando la data zero), i punti nel tempo corrispondenti a questi punti del grafico mostreranno grande novità. In particolare, il punto di 16.834 giorni ( 45 anni ) precedenti al punto zero sarebbe un momento di grande novità.

In questo modo, Peter Meyer ci mostra come si possa trovare un punto di particolare novità nel grafico, mettiamo in qualche momento del periodo 1969-1979 per ottenere una data di punto zero nel periodo 2014-2024.

La storia umana si sta ripetendo in un processo a spirale, che grazie alla teoria della timewave zero, e’ possibile non solo studiare e analizzare, ma anche anticipare. Questo processo e’ matematicamente calcolabile, e si è’ svolto in un ciclo di 4306 anni, e un altro di 67 anni, e ora siamo nel ciclo dei 384 giorni. Tutta la storia umana viene replicata in versione moderna come se vivessimo in un loop dove ogni evento storico gode di una chance in più di replicarsi, magari in un paese diverso, ma che in certi aspetti fa da paese specchio.

la teoria implica che gli ultimi due anni prima della data zero siano come fratelli gemelli, siccome nel penultimo finisce il ciclo dei 67 anni, e inizia quello dei 384 giorni, facendo in modo che gli eventi moderni si ripetano in due circostanze specchiate.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2016/10/29/le-basi-della-teoria-del-tempo-frattale-di-mckenna/

La “Timewave zero” è un software grafico basato su formule matematiche. Secondo McKenna dovrebbe calcolare il flusso e riflusso della “novità”, definita come aumento nel tempo dell’interconnessione nell’Universo, oppure la complessità organizzata.[16]Basandosi sull’interpretazione di McKenna della sequenza “King Wen” delle tessere dell’ I Ching cinesi, il grafico sembra mostrare grandi periodi di novità, corrispondenti con i maggiori cambiamenti nell’evoluzione biologica e nei cambiamenti socioculturali dell’umanità. Secondo Mckenna il tempo e’ in eterno conflitto fra una situazione statica, stagnante, abitudinaria e conservativa, e una situazione turbolenta, inusuale, progressiva e caotica, e quest’ ultima situazione è destinata a prevalere sulla prima sempre di più col passare del tempo fino all’ annullamento della prima.
Questa teoria che dimostra che il tempo è mappabile e che la storia è ciclica , e inoltre il comportamento umano nei confronti della storia è prevedibile.

Terence Mckenna ha sempre avuto due idee precise per cosa sarebbe accaduto alla fine del grafico: il primo viaggio nel tempo. / il contatto con una civiltà extraterrestre

Terence Mckenna diceva che saremmo passati dallo spazio-tempo al tempo-spazio, e secondo lui sarebbe stato come attivare tutti i trucchi di un videogioco e ” completare ” il gioco, diceva che sarebbe seguita subito un’ anticipata singolarità tecnologica e avremmo avuto a disposizione di tutto e all’ istante.

Diceva che il viaggio nel tempo non implicherà un vero e proprio macchinario che il pubblico potrà usare per viaggiare fra le epoche, ma che causerebbe una modifica delle leggi della natura causando la trasformazione della epoca presente nella versione più evoluta immaginabile del futuro. Per evitare ogni paradosso tipico dei viaggi nel tempo sarà il futuro stesso a sovrapporsi al presente e ad arrivarci incontro.

Quindi il grafico non sarebbe potuto essere lo stesso. In teoria il grafico esce fuori scala, e assume un movimento unico, e l’ abitudine nella storia non esisterà più, sarà proprio debellata e vivremo in un mondo dove la novità e il progresso prevale su tutto.

le ripetizioni degli eventi avvengono secondo tematiche: il grafico è in grado di descriverci una sorta di orologio biologico-storiologico umano, cioè è in grado di dirci quando ci sono maggiori potenziali per guerre, rivoluzioni e periodi di progresso. Guardando al passato, alla traccia sul grafico, possiamo capire esattamente cosa ci aspetta in un determinato periodo futuro. Non c’ entra occidentale od orientale. E’ un processo globale. Direi proprio biologico.
Ne consegue che esiste un fenomeno sincronicistico secondo il quale epoche diverse hanno la stessa struttura grafica per cui gli eventi si ripresentano in forma moderna e in maniera sempre più compressa tanto è che un anno del passato viene compresso in sei giorni del presente.


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Queste sono le condizioni che deve avere l’ evento finale…
– Non deve avere precedenti nella storia
– Deve mantenere una connessione fra gli esseri umani ( non deve danneggiare le comunicazioni globali )
– Deve essere immediatamente percepibile da tutto il mondo
– Dovrà avere un ruolo nel modo in cui cambieremo la nostra percezione del tempo
– Dovrà porre fine alla possibilità degli eventi di ripetersi secondo il modello convenzionale.
In teoria ogni civiltà evoluta nell’ universo dovrebbe avere una sua versione di timewave ( orologio biologico ) e se due civiltà si incontrassero, le loro timewave si fonderebbero…L’ evento finale infatti è chiamato un’ interferenza nella storia convenzionale.

Il concetto di I-Ching vede il tempo come un numero finito di distinti e irriducibili elementi, nello stesso modo in cui gli elementi chimici compongono il mondo della materia. Tali elementi sono 64. Il grafico è un modello di tempo che incorpora la conservazione e l’ ingresso della novità.
Gli esagrammi accadono in coppia nella sequenza King Wen. Il secondo è l’ inverso del primo. In ogni sequenza di 64 esagrammi ce ne sono 8 che non cambiano una volta invertiti, e sono accoppiati con esagrammi in cui ogni linea del primo esagramma è diventato il suo opposto.

Mckenna è partito dal calcolo del numero delle linee che cambiano dal passaggio da un esagramma al successivo in una serie elaborando una sequenza di base.
 Zero
 2 ore e 25 minuti
 6 giorni
 384 giorni
 67 anni – 1951
 4306 anni ( 67 X 64 ) – 2300 a. C.
 275.000 anni ( 4300 X 64 ) – l’ emergere dell’ homo sapiens
 18 milioni di anni ( 275.000 X 64 ) – l’ inizio dell’ era dei mammiferi
 1.3 miliardi di anni – l’ inizio della vita sul pianeta
http://www.fractal-timewave.com/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2017/11/05/una-raccolta-degli-articoli-piu-caratteristici-del-blog/

L’ era postmoderna attuale ( dal 1973 – ma più precisamente dal 1990 ) ha come caratteristica principale l’ inaudita percezione di termine della storia – da intendersi come termine dell’ era dei miti, della ” storia come era una volta “, delle icone simbolo, dell’ innovazione e dei pionieri, e dell’ immaginario futuro. Nessuno storico o sociologo ne parla ma siamo intrappolati da decenni in un bizzarro e continuo riflusso di nostalgia, la musica, la cultura, la televisione, sono ripiegate verso il passato, in un loop continuo di revival, remake, retrò. Ci dovremmo accorgere che nessuna ” icona ” attuale persisterà nei ricordi nei decenni a venire, che la musica stilisticamente ha cessato di cambiare ed è praticamente morta creativamente. E’ un fenomeno inedito nella storia e andrebbe studiato a fondo. Secondo il nostro blog questo fenomeno sta per terminare bruscamente per capovolgersi ( non senza un evento trigger ) e dare luogo a un fenomeno di innovazione assoluta, in tutti gli ambiti della vita e della cultura.

McKenna considerava che il tempo presente veniva “tirato dal futuro verso uno scopo così inevitabile, come una biglia che invariabilmente raggiungerà il fondo di una tazza, quando la si rilascia vicino al bordo finendo a riposo, nello stato con minore energia, ossia in fondo alla tazza stessa. Quello è precisamente il mio modello della storia umana.” Nella “Novelty theory“, Teoria della Novità, determinati periodi storici sono connessi da un rapporto di mutua interferenza costruttiva o entanglement quantistico. Il fattore novità equivale alla densita di connessione sociale – culturale.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2010/04/15/loccidente-ha-esaurito-la-sua-spinta-propulsiva/
https://civiltascomparse.wordpress.com/2010/08/16/i-misteri-della-cospirazione-e-della-linea-spaziotempo-1956/
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https://civiltascomparse.wordpress.com/2011/03/21/segnali-di-esaurimento-delle-novita-nella-maniera-consueta-di-vedere-il-mondo-e-la-storia/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2014/03/17/la-storia-e-un-processo-di-metamorfosi/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2016/04/06/come-funziona-il-tempo-secondo-mckenna-meyer-timewave-zero/

https://civiltascomparse.wordpress.com/2018/03/29/reportage-di-storia-ciclica-parte-2-dove-siamo-arrivati-con-le-ripetizioni-storiche/

IN COSA CONSISTE IL FATTORE NOVELTY negli eventi storici:

– Eventi inaspettati, nuovi, diversi, bizzarri
– Aggregazioni di persone, coinvolgimento di massa
– Connettività fra le persone
– Eventi di valore storico, in grado di finire sui libri di storia
– Eventi di grande scissione fra le epoche, separazione dal passato
– Lavoro creativo
– Eventi generatori di numeri massimi di audience mediatica
– Nuove informazioni e scoperte
– Distruzioni ambientali ed eventi a livello estinzione o generatori di un grande numero di morti
– Eventi che generano cambiamenti culturali
– Eventi che generano progresso tecnologico
– Eventi che generano una riduzione delle barriere
– Eventi che generano sincronicità

IN COSA CONSISTE IL FATTORE HABIT negli eventi storici:

– Routine, eventi programmati, regolari, soliti, nella media, mediocrità
– Individualità e azioni solitarie
– Disgregazione di persone
– Problemi di connettività sociale
– Periodi triviali, poco significativi, periodi di transizione
– Conservazione e continuazione di abitudini passate, tradizioni
– Stagnazione culturale
– Maggiori limitazioni e barriere più forti

Sul grafico timewave sei giorni di tempo corrispondono alla ripetizione storica di un anno di storia, e un mese corrisponde a cinque anni di storia rievocata. Di conseguenza ogni anno che passa vengono rievocati sessanta anni di storia. Questo vuol dire che in 5 anni si ripetono 300 anni di storia, ogni 10 anni 600 anni di storia,  ogni 15 anni si ripetono 900 anni di storia , e ogni 25 anni equivalgono a 1500 anni.

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Un’ automobile a tutta velocità contro un muro
3 / 11 / 2011

Ho già scritto precedentemente che gli ultimi decenni del xx secolo – così ricordabili e fatti ricordare – possono essere riconducibili a una specie di traguardo (ma questa parola non mi piace) situato nel FUTURO. In quello che per le genti dei decenni del novecento – secolo strapieno di violenza e di speranza, così mitizzato – era il futuro.
Ora, io non credo per principio a nessuna profezia codificata, sono dell’idea che “credere o non credere” sia soltanto avere o meno dei pregiudizi, la realtà va sperimentata.
Io osservo. Il mio inconscio incamera e fornisce delle visioni, di tipo quasi “sciamanico”, nel pieno dell’occidente ipertecnologico e devoto alle elaborazioni dell’emisfero sinistro del cervello. Fatico molto a riportare le visioni su carta o su questo blog, dal momento che il mio livello culturale (legato allo stato cosciente di veglia, e quindi alla condizione ipnotica dovuta al linguaggio) non è per niente adeguato, non è sufficiente a riportare in un modo soddisfacente le esplosioni simboliche, archetipe, visionarie, profetiche che bussano al di là della porta socchiusa che fa da tramite tra l’inconscio e il conscio.
Il mio livello culturale è inadeguato!
Qualche anno fa, quasi scherzando, avevo detto a un amico, mentre avevamo tutt’e due i cellulari in mano: “Eh, di questo passo, la miniaturizzazione progressiva della tecnologia dell’informazione-comunicazione, ci porterà a cosa? Alla telepatia?!” Lui si era mostrato scherzosamente d’accordo con me, e aveva aggiunto una constatazione che ora non ricordo.
Un cambiamento di paradigma scientifico potrebbe avvenire, non in termini di decenni o secoli, ma in termini di ore, anzi di secondi.
La percezione di un campo di coscienza strutturatrice di forme attraverso schemi frattali basati su ciò che viene chiamato “geometria sacra”. Un tipo di visione della realtà – dove ogni elemento di essa è strettamente legato a ogni altro elemento, come le cellule di un organismo – che sarebbe fondata su un tipo di energia ILLIMITATA e SENZA COSTI, attinta dallo stesso tessuto dello spaziotempo.
Il cambiamento di percezione sarebbe del tutto radicale, paragonabile a quello di un essere umano appena uscito urlante dal grembo materno. Si tratterebbe del frutto ultimo di ricerche sperimentali sviluppate tra il XIX e il XX secolo, e poi interrotte, insabbiate, dagli anni 10 del novecento. ( …)
Quindi vi è la necessità di far andare le cose “di male in peggio” sempre più velocemente ma, nello stesso tempo, sarà sempre più rapida anche l’emersione di quel NUOVO ASSOLUTO, INFINITO, di cui dicevo. L’attuale rovesciamento della situazione internazionale in cui viviamo, il procedere verso la cosiddetta UTOPIA REALE (fine del sistema di scambi corrente,pace definitiva nel mondo, comunismo autentico, energia illimitata, possibile contatto extraterrestre) non può che avvenire in un tempo assai breve, una volta che il movimento verso questo esito avrà acquistato sempre maggiore velocità. In qualsiasi momento ciò partirà, non avrà bisogno di secoli o millenni, ma di una giornata o anche meno. Esattamente come lo sterminio di miliardi di persone in una guerra mondiale termonucleare. Sarà qualcosa paragonabile a un uomo a cui non gli è quasi successo mai nulla nella sua vita, e che gli succede di tutto e di più l’ultimo giorno che ha da vivere.
Vi sarà una polarizzazione crescente della situazione, immediatamente prima di questo rovesciamento. Come dice il mio amico, non si potrà più mediare tra le spinte evolutive e quelle involutive, tra le spinte dell’ego e quelle del sè, si arriverà a un punto in cui bisognerà prendere una decisione netta: o di qua o di là. Intanto sembrerà di trovarsi dentro un frullatore alla massimo dei giri!
Premettendo che si tratta di un’IMMAGINE POSITIVA, è come se fossimo su un’automobile che va a tutta velocità contro un muro (diamo un’occhiata a queste statistiche sul sito del futurologo Peter Russell…), e il momento dello scontro sarà il punto esatto in cui la nuova umanità verrà alla luce dal grembo della terra, dopo una gravidanza durata secoli, millenni. Si potrebbe pensare a una SUPER-CONVERGENZA di tutte le attuali apparecchiature/mezzi per la comunicazione/informazione – televisione, radio, internet, telefono, cinema, libri – attraverso le nanotecnologie, oppure il campo di coscienza unificata esposto da nuovi ricercatori come Nassim Haramein, o anche entrambe le cose. Da quel momento lì in poi non vi sarà più alcuna distinzione tra realtà virtuale e realtà reale, in un trascendimento completo di entrambe. Nel rendersi conto che avevamo scambiato una realtà virtuale per una realtà reale, e che per realtà virtuale si intende ogni punto di vista di una coscienza centrale che si percepisce:
1) Separata dal mondo;
2) Circondata da coscienze altre che avverte come diverse, estranee a essa e appartenenti a quel mondo separato;
3) L’interazione con queste coscienze esterne da estraneo a estraneo.

Si tratterà di un momento SINCRONICO totale di estrema rilevanza. Pensiamo allo scambio di battute alla fine del film “The Truman Show” tra Truman e il regista della sua vita: “Allora non c’era niente di vero…” “TU eri vero!”

Peccato che, per quanto mi riguarda, ciò che ho scritto è del tutto insoddisfacente. Ciò che ho appena esposto è solo un’idea banale, che non riesce per nulla a evocare ciò che avverrà nel bel mezzo del “punto di biforcazione.” Totalmente inimmaginabile. Si tratterrà di qualcosa somigliante all’emersione di un ricordo lontanissimo, quasi come se, nel nostro profondo, avessimo sempre saputo che la storia del mondo sarebbe andata a finire così.

Come le immagini CLASSICHE di un avvenimento storico conosciutissimo, come le immagini dei comizi di Hitler, delle folle durante la crisi del 1929 e le barricate giovanili in strada a Parigi nel 1968, o… E non è nemmeno corretto chiamarlo “punto finale” della storia del mondo, dal momento che in realtà sarà un “punto iniziale.” O, meglio, una specie di CONVERGENZA tra la fine e l’inizio della storia. Un “punto di biforcazione”, appunto. Conto di ritornarci sopra, più dettagliatamente, in un prossimo articolo sul fatto che in realtà è come se percepissimo la direzione del tempo in maniera rovesciata. Intanto, voglio ricordare questa frase del surrealista Andrè Breton, il cui spirito è affine a ciò che ho appena scritto.

Mi piace parlare di “magnitudine” in relazione alla potenza e all’influenza di certi avvenimenti storici, utilizzando il gergo con cui si misura l’intensità delle scosse sismiche. Alla FINE di tutto, in qualunque punto dell’attuale direzione temporale questa fine si trovi, vi sarà un avvenimento paragonabile alla caduta dell’Impero Romano, alla rivoluzione americana, alla rivoluzione francese, alla rivoluzione russa ecc…ma di magnitudine estremamente più elevata, tale da riguardare l’intero pianeta e non solo. Già soltanto la fine del dominio millenario dei mercanti-prestatori di danaro a interesse – e del controllo dei “sacerdoti del tempio” – potrebbe scatenare un effetto domino dagli esiti imprevedibili.

Stiamo parlando di “un’automobile che va a tutta velocità contro un muro”, e fu proprio l’industria dell’automobile a motore a scoppio basato sull’utilizzo degli idrocarburi, che prevalse dall’inizio del secolo scorso in poi, quel monopolio sulle energie inquinanti e non rinnovabili, il quale ebbe così parte nell’implementazione del sistema finanziario federale americano, esteso in seguito a tutto il mondo dopo due sanguinose guerre mondiali.

E’ accaduto QUALCOSA nel primo decennio del novecento.
Sono state bloccate ricerche scientifiche le quali andavano nella direzioni contraria ai grandi monopoli finanziari basati sulla gestione della scarsità e sulla distribuzione di energia ad alto costo di estrazione. Mantenendo e portando avanti negli anni una struttura di potere tuttora esistente. E’ stato negli anni dieci del XX secolo che questa struttura di potere (figlia diretta – nel corso dei secoli – di “Babilonia la grande” e dell’Impero Romano), ha cominciato a pensare all’obiettivo di estendersi, dominando sull’intero pianeta, a partire dall’ “estremo occidente.”
In una rivista di estrema destra non complottista, ho visto nominare questa estensione della N.A.T.O. sull’intero pianeta terra, come “Impero del Demiurgo”, una pseudodivinità che, secondo lo gnosticismo, reggerebbe tutte le cose del mondo volendosi far scambiare dagli uomini per il vero Dio.
Persino una questione che avrebbe creato tanti problemi in futuro, ovvero quella del sionismo, e dello stato confessionale ebraico in territorio palestinese, è iniziata a concretizzarsi davvero in quel decennio di cento anni fa, con la cosiddetta DICHIARAZIONE BARFOUR del 1917, dove l’impero britannico (per tramite dei Rothschild) dichiarava il suo nulla osta per uno stato sionista in Medio Oriente, da costruire sulle spoglie dell’Impero Ottomano il quale si stava sbriciolando nella Grande Guerra.

https://civiltascomparse.wordpress.com/2019/04/23/timewave-zero-fattore-novelty-come-densita-di-interconnessione-fra-menti-coscienti-a-livello-globale/

Considerando che Terence Mckenna identificava il fattore novelty del grafico di mappatura della struttura del tempo frattale Timewave Zero come livello di interconnessione cosciente fra menti individuali, e livello di intensità e aggregazione di pensiero – linguaggio verso un singolo argomento – evento, possiamo cercare un altro modo di individuare eventi apportatori di novelty crescente , per esempio fra eventi che hanno generato una audience televisiva di numeri che vanno da 1 a 3 miliardi di telespettatori,  ma anche eventi che hanno coinvolto folle di milioni di persone.

In questo modo possiamo anche mettere un attimo da parte gli eventi scioccanti, imprevedibili, sorprendenti, unici, tecnologicamente innovativi, e quelli che hanno aggiunto qualcosa di importante alla nostra conoscenza informativa del mondo. In questa modalità di indagine e ricerca ci occuperemo degli eventi che hanno attratto il maggior numero di menti individuali a visualizzare, essere coinvolti come partecipanti o come spettatori, discutere e osservare un singolo evento.

Peter Meyer, sviluppatore del software della Timewave, pensava che il 9/11 fosse l’ evento apportatore del più intenso livello di novelty della storia dell’ uomo. Un evento che è stato visualizzato alle televisioni del globo da 2 miliardi di individui di tutte le nazioni. Ma se non fosse così? Se il crescendo costante dell’ influenza sul fenomeno Storia e sulla coscienza globale del fattore novelty dipendesse invece dalla diffusione di televisori e dalla trasmissione di programmi ed eventi di spettacolo globali allo scopo di concentrare sempre più l’ attenzione – osservazione delle menti coscienti verso un’ unica direzione – evento? Allora il 9/11 sarebbe solo un evento fra i tanti che hanno coinvolto più di 1 miliardo di osservatori contemporaneamente.

Scopriremo quindi che l’ evento televisivo con la più grande audience di tutti i tempi è avvenuto durante la inaugurazione delle Olimpiadi Statunitensi ad Atlanta il 19 luglio 1996, con l’ incredibile audience di 3 miliardi e mezzo di persone.

Scopriremo anche che il periodo di interconnessione globale continuato in un breve periodo più intenso di tutti i tempi si è verificato nell’ agosto del 2008, fra l’ 8 e il 24 agosto 2008, con la inaugurazione delle Olimpiadi Cinesi, visualizzata da 2 miliardi di persone, una Olimpiade che ha generato una audience giornaliera costante di 593 milioni di persone per ogni giorno della sua trasmissione.
Per fare un paragone, ogni match dei mondiali del 2018 ha generato 191 milioni di spettatori ogni giorno fra giugno e luglio 2018.

Capiamo quindi che cosa sta crescendo veramente, la capacità degli eventi di spettacolo e intrattenimento sportivo – musicale – tributativo di concentrare l’ attenzione mediatica globale tramite l’ utilizzo della televisione e di Internet, che continuerà ad aumentare fino a raggiungere il culmine assoluto, si suppone durante l’ Eschaton generato dalla struttura frattale del tempo secondo la formula di Mckenna.

Ci avviciniamo ad un momento nella storia unico nel suo genere, che sarà in grado di concentrare l’ osservazione e l’ attenzione mediatica di tutti gli umani viventi in tutte le nazioni e le zone del mondo. E’ sempre più vicino quel momento, è un fenomeno che si ritiene sia impossibile da evitare, essendo esso l’ obiettivo finale del bizzarro, innaturale, artificialmente congetturato e coscientemente modellato e guidato fenomeno della STORIA UMANA. La nostra ipotesi è che nell’ estate 2021 esso si verificherà.

Se davvero il grafico di mappatura frattale del Tempo di Mckenna è in grado di misurare e individuare la concentrazione intensificata del – coinvolgimento in esperienze -, della osservazione collettiva di un evento, e della aggregazione e solidificazione della struttura (metafisica) della Coscienza Globale, fusione dell’ enorme numero di attività coscienti individuali, allora dovremmo trovare un modo di individuare sul grafico tutti questi eventi di magnitudo storico – mediatica globale, e le aggregazioni fisiche delle folle di persone.

Noi sappiamo che all’ incirca ogni 2 anni il grafico Timewave presenta un -salto di novità- della durata di 2 mesi      ( 64 giorni per l’ esattezza ), che si tratta di un periodo di intensificazione del fattore novelty ( progresso, eventi scioccanti, eventi di grande impatto mediatico, concentrazione della coscienza globale su un singolo evento – argomento
) , e sappiamo che quando la linea del grafico si alza, significa che le cose tornano alla normalità, le persone si – disgregano – e si fanno azioni che si focalizzano sulla propria individualità personale, fino a raggiungere un punto di frizione ( i picchi del grafico ) che indicano, probabilmente, annunci di eventi che concentreranno l’ attenzione, e l’ inizio di una transizione fra individualità e disconnessione reciproca verso una condizione di collettività e interconnessione collettiva – mediatica – globale. Il picco del grafico più importante e significativo si verifica a 16. 384 giorni dalla – data zero Eschaton – , quindi per il periodo 2019 – 2024 si dovrebbe trovare negli anni della decade dei Settanta del 20° secolo.

Appunti tratti dal mio quaderno, n°#

NAN MADOL nell’isola di POHNPEI, un tempo detta “Ponapè” ai tempi fine XIX-inizio XX secolo del colonnello Churchward.
Prima, resoconti del mistero su quel gruppo di isolotti del Pacifico, dopo, la voce di Wikipedia che riporta coi piedi per terra parlando di una dinastia crudele e sanguinaria la quale vessava il popolo al punto da farlo faticare in continuazione per l’edificazione di quei massi di basalto pesanti tonnellate. Tra i quali ci sono anche “pietre da catapulta”, e questo viene mostrato come un mistero perché – secondo quegli altri testi – la cultura di Ponapè non era in grado di costruire catapulte. Un esploratore del XIX secolo il quale, oppresso dalle sensazioni aliene vicino a quelle mura ciclopiche, aveva avvertito il forte desiderio di “ritornare a casa”. Gli indigeni che non si vogliono avvicinare a quelle mura perché dicono essere infestate da spettri, i MAULI, e raccontano leggende su come e da chi furono edificate.
Questi resoconti di certi libri fine XIX-inizio XX secolo (TEOSOFIA, madame Blavatski, esploratori vari…) a lungo andare hanno finito per ispirare miti della mia adolescenza quali Lovecraft, Kolosimo e Castelli.

Come ho già scritto in altre occasioni, usando le “libere associazioni” (quelle invogliate dalla psicanalisi), mescolavo quei miei miti (e in almeno tre occasioni in quegli anni Castelli lo conobbi anche di persona) alle musiche più o meno pop che ascoltavo allora da audio-musicassette, dischi e radio, oltreché inoltre a disegnatori della casa editrice Bonelli quali Gallieno Ferri e le sue copertine [oltre che di Zagor, anche di Mister No tra fine ’70 e inizio ’80 (Gallieno Ferri e Renzo Calegari li conobbi entrambi nel 1996)], copertine di “episodi fantastici-misteriosi” i quali, tra fine ’70 e inizio ’80 anticipavano personaggi della Bonelli – ed episodi relativi – che sarebbero comparsi solo dal 1982 in poi. Ma mi sa che sono tutte cose da me già scritte in altre occasioni.
In quegli anni dal 1992-1993 fino al 1995-1996 (gli anni della frequentazione del liceo Paul Klee, alias Oskar Kokoshka nella finzione narrativa) era come se vivessi quasi sempre in una condizione di SOSPENSIONE DELL’INCREDULITà, più o meno controllata.

Di quelle mie condizioni mentali di cui ero affetto tra gli anni Ottanta e Novanta (cioè ETA’ DELLO SVILUPPO e PRIMA GIOVINEZZA) avrei cominciato a capire la natura soltanto quasi giunto all’età di trent’anni.

Negli scritti dell’ARCHEOLOGIA MISTERIOSA i manufatti vengono sempre retro-datati e mostrati come “out of place artifacts”.
Ma ho scoperto che gli scienziati riportati da “Le scienze” e “Focus” sembrano non escludere completamente la possibilità di una civiltà industriale pre-umana nella remotissima preistoria.
Il tempo trascorso da quella eventuale civiltà sarebbe così indietro nei tempi che le loro tracce si potrebbero rintracciare solo INDIRETTAMENTE frugando nella geologia paleontologica.

 
A proposito della cosiddetta “sincronicità” e gli I Ching

La cosiddetta “sincronicità” è STUDIO DEL CASO, al di fuori della legge causa-effetto.
Quindi anche al di fuori del pensiero magico-superstizioso (vicino al pensiero religioso) SEMPRE comunque basato sulla legge causa-effetto…la “causa Dio” e i suoi effetti.
L’astrologia magico-superstiziosa è MECCANICISTA-DETERMINISTA e basata in tutto e per tutto sulla legge causa-effetto.
Il CASO è invece a-causale.
Più precisamente, il “caso significativo”, la “coincidenza significativa” sono a-causali.
Il caso-coincidenza NON SIGNIFICATIVO è dentro la legge causa-effetto (?)

Modello meccanicista-determinista “ateo”: Una certa “stupidità della materia” che produce effetti da cause in maniera casuale e la COSCIENZA viene vista – in questo modello – solo come uno dei tanti effetti, un cosiddetto epifenomeno.
Ma la “NON stupidità” della materia NON E’ affatto sinonimo di un’ “intelligenza intenzionale di Dio ‘somigliante a quella umana.’ ” E’ qualcosa di più somigliante ai PATTERN MATEMATICI ritrovabili ovunque nella natura.

Il pensiero cinese degli I Ching è al di fuori della legge causa-effetto lineare dal passato al futuro secondo la seconda legge della termodinamica (Il tempo lineare è il tempo del secondo principio della termodinamica che porta all’entropia), anche se chi pratica gli I Ching ne è comunque dentro. 

Lo scatenamento della materia

Presentiamo oggi un testo che pensiamo abbia diversi agganci con questioni di cui ci siamo interessati più volte nel blog.

Il testo guarda da vicino proprio quel “big bang” storico che fu Il XVIII secolo dal 1760-1780 in avanti i cui suoi prodromi possono risalire andando all’indietro fino ai tempi rinascimentali: quel cambiamento mentale collettivo che condusse alla rivoluzione scientifica nel XVII secolo e poi nel secolo dopo all’Illuminismo, e poi alle rivoluzioni industriale, americana, francese e tecnologica, per proseguire poi sempre più veloce.

Non siamo interamente d’accordo con le posizioni di Philippe Grasset di Dedefensa, trovandole un po’ troppo combattive e manichee (d’altra parte Grasset è un anti-moderno tradizionalista), ma il suo è un bell’ esempio di lettura metastorica degli avvenimenti storici.

La metastoria è una visione della storia così globale e complessiva da trascendere la sua visione comunemente accettata.

http://www.dedefensa.org/article/glossairedde-le-dechainement-de-la-matiere

Con l’espressione “scatenamento della materia” intendiamo un avvenimento concettuale, simbolico e anche metafisico, fondamentale nella nostra visione metastorica, il quale fornisce un certo punto di visione sulla storia dal XVIII secolo in poi.

Si tratta di un avvenimento metastorico datato precisamente : “1776-1825”… L’anno 1776, lo si comprende facilmente, è quello in cui Jefferson scrisse la dichiarazione d’indipendenza delle colonie americane dalla madrepatria inglese, marcando così formalmente il processo che portò alla formazione degli Stati Uniti. La data del 1825 è più enigmatica e deve essere spiegata: 1825, è l’anno in cui il letterato Stendhal scopre con orrore che il “partito liberale” o “partito del progresso” è in realtà il “partito dell’industria” e se ne va via immediatamente da esso. Nel suo Stendhal et l’Amérique (Fallois, 2008), Michel Crouzet espone rapidamente la genesi di qualcosa divenuto presto un simbolo e il fattore principale dello sviluppo di quel sistema non della tecnologia ma del tecnologismo.

Stendhal immaginò che il suo pamphlet che ridicolizzava l’ideologia industrialista avrebbe trovato un largo consenso. Fu un grave errore perché, così pensando, Stendhal si oppose al credo fondamentale dell’epoca. Saint Simon per primo ebbe l’intuizione di vedere che l’industria, considerata da un punto di vista storicistico, era la concretizzazione materiale degli ideali dell’Illuminismo, “il punto in cui il pensiero metafisico si reifica e si abolisce nel pensiero della tecnica che occupa e chiude tutto l’orizzonte”: così come disse H. Gouhier, “l’epoca dei Lumi è ormai l’industria”.

Tra i due avvenimenti che presenteremo più precisamente i quali daranno il via allo “scatenamento della materia”, si trova la rivoluzione francese e anche questa sarà letta attraverso la stessa prospettiva.

Sono queste “tre rivoluzioni”, quindi, che formano l’avvenimento fondamentale del nostro “scatenamento della materia” : La rivoluzione “americanista” (più che “americana”, certo), la rivoluzione francese, la rivoluzione della scelta della termodinamica (ciò che noi simbolizziamo col titolo del libro di Alain Gras, Le choix du feu, “La scelta del fuoco”) : nel 1776 comincia la rivoluzione americanista, nel 1825 la rivoluzione della scelta della termodinamica è integrata nello sviluppo concettuale e ideologico con il battesimo del partito liberale e progressista in “partito del’industria”. Lo “scatenamento della materia” è avviato.

Hédi Doukhar in un suo testo considera lo stesso Occidente in quanto “scatenamento della materia”.

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Verdun e la “contro-civilizzazione”

Per Philippe Grasset, l’idea dello “scatenamento della materia” è nata e s’è formata a Verdun, durante la sua prima visita sul campo di battaglia nel novembre 2006, seguita da altre visite che portarono all’elaborazione di un libro con testi insieme a foto dei campi di battaglia, intitolato Les Âmes de Verdun “Le anime di Verdun”.  Grasset s’è trovato in condizione di avere una cosiddetta “intuizione alta” che l’ha portato a interpretare la battaglia di Verdun come una manifestazione dello “scatenamento della materia”.

https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Verdun

Siamo in grado di esplicitare la coerenza della struttura storica nata da questa percezione intuitiva. Diremmo che, per le sue condizioni strategiche e tecnologiche, ma anche e soprattutto per la sua potenza psicologica e il suo monumentale aspetto simbolico, Grasset vede la battaglia di Verdun  come combattimento tra “la materia scatenata” (la potenza schiacciante del fuoco e l’acciaio dell’artiglieria) e la resistenza umana all’interno di un campo chiuso. 

Diceva infatti nel 1931 il letterato Paul Valéry:

«Mais Verdun, c’est bien plutôt une guerre toute entière, insérée dans la grande guerre, qu’une bataille au sens ordinaire du mot. Verdun fut autre chose encore. Verdun, ce fut aussi une manière de duel devant l’univers, une lutte singulière, et presque symbolique, en champ clos…»)

Quindi per la sua estrema singolarità che fa uscire questa battaglia dalla trama tattica e strategica della Grande Guerra, Verdun ne costituisce un riassunto violento, una sorta di archetipo simbolico e potente, sia della tesi dello “scatenamento della materia” sia come possibilmente sconfitto perché  “vittorioso alla Pirro”. In entrambi i casi lo “scatenamento della materia” fa parte della cosiddetta “metastoria”.  E’ paradossalmente grazie a Verdun, battaglia che da sola forma una guerra, che si può parlare della Prima Guerra Mondiale appunto come di una singolarità.

Vedere anche: https://civiltascomparse.wordpress.com/2019/02/02/the-wwi-enigma/

A partire da tutte queste intuizioni, Grasset ha potuto elaborare una nuova concezione della nostra storia recente (a partire dal Rinascimento). La storia convenzionale della “scienza storica” di carattere accademico e facente parte di un determinato Sistema diventa metastoria ; la continuità della nostra “civilizzazione” nel suo cammino verso la modernità (con annesso il Progresso) diviene una discontinuità brutale, metastorica, a partire dal 1776-1825.

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Le “tre rivoluzioni”

A partire dall’ “intuizione di Verdun”, abbiamo re-interpretato gli avvenimenti fondamentali già menzionati, per ricondurli in un solo avvenimento che esprime storicamente questo fenomeno metastorico dello “scatenamento della materia”.

Vediamo soprattutto queste “tre rivoluzioni” come il tutto che è qualcosa di più dei suoi componenti, e la differenza tra il tutto e i suoi componenti è una differenza di natura, più quantitativa che qualitativa. Si vedrà di prendere per acquisito che il risultato delle “tre rivoluzioni”, è un avvenimento differente in natura rispetto ai tre avvenimenti di cui è somma, un avvenimento che non è contenuto da nessuno dei tre e in nessun modo può essere ridotto a nessuno dei tre e neanche semplicemente all’addizione dei tre. E questo avvenimento è proprio lo “scatenamento della materia”.

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• La “rivoluzione americanista”

Diciamo proprio “rivoluzione americanista”, e non “rivoluzione americana”. Ciò che s’è creato nel 1776-1788, è il nucleo di una potenza, di una creatura vivente a dimensione continentale di cui il primo obiettivo, dal punto di vista metastorico, è quello di assicurare la perennità delle sue oligarchie (fondatrici) di proprietari privati, grazie a un sistema economico (capitalismo) protetto dalle esigenze del bene pubblico e volto al profitto.

Accanto a questo, si mettono in moto delle dinamiche straordinarie per contenere la sicurezza e lo sviluppo di questa nuova potenza. Due obiettivi che costituiscono – involontariamente in relazione all’uso che ne farà lo scatenamento della materia, la matrice dei sistemi di comunicazione (controllo della sicurezza) e della tecnologia (controllo dello sviluppo). Si tratta qui, dal punto di vista metastorico, dell’obiettivo strutturale della fondazione degli USA.

Privi infatti di una struttura storico-tradizionale, gli USA costituiscono il centro di una potenza destrutturante corrispondente alla dinamica dello scatenamento della materia. Gli USA iniziano a essere percepiti collettivamente dal loro flusso costante di comunicazione che producono, col tempo divengono produttori di narrative adeguate. La principale di queste narrative è l’American Dream, che dà origine a narrative secondarie come l’idea della felicità, l’idea della democrazia, e così di seguito.

L’obiettivo dell’ American dream è la costruzione della percezione collettiva, ovvero di una “realtà virtuale”. Questo sviluppo necessario di un potentissimo sistema di comunicazione sfocia, passando dalla interpretazione virtuale alla creazione virtuale, nel sistema della comunicazione che è uno dei due processi operativi del sistema Occidente.

Poi abbiamo il processo tecnologico, che gli USA sviluppano in parallelo. Ciò implica lo scartare tutta la dimensione storica tradizionale in favore della manifattura utilitaristica dello sviluppo economico, facendo tabula rasa installando il sistema usando tutta la materia possibile del mondo, in modo da porre nuove condizioni di sfruttamento.

La tecnologia è lo sviluppo della potenza meccanica sola, fuori da tutte le considerazioni per le esigenze della natura del mondo, avendo per obiettivo automatico la potenza assoluta della materia, da non poter raggiungere che nella sua negatività, nella sua capacità distruttiva (il massimo è l’arma nucleare).

L’essere così completamente integrata al sistema Occidente da parte della “Grande Repubblica” (gli USA) s’è così concretizzato da non poter far pensare ad altro che agli USA come parte integrante dello stesso sistema, come “figli del sistema” fuori dal controllo delle singole azioni umane. Il vedere infatti umani di buona volontà e in buona fede, continuare a fare elogi agli USA, (sia dentro che fuori dagli USA) non è che la testimonianza della perversione a cui le psicologie sono sottomesse, d’altronde rese estremamente fragili dalle condizioni che hanno portato allo “scatenamento della materia”.

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• La rivoluzione francese

Abbiamo simbolicamente definito la rivoluzione francese usando un’espressione impiegata il 21 agosto 1792 che caratterizzò la decisione di far rimanere in piedi l’artefatto più simbolico dell’avvenimento : «la ghigliottina permanente».  Farla rimanere in “place de la Révolution”, l’attuale piazza della Concordia, dove ebbe luogo il maggior numero di esecuzioni [1.119 persone in 11 mesi]  Ma prima e dopo altre piazze accolsero come un monumento questo strumento di morte simbolo della rivoluzione.

In effetti, nelle nostre proposte di definizione dello “scatenamento della materia”, la rivoluzione francese è qui per tranciare. Rompere il nodo gordiano che lega la stessa rivoluzione alla storia del mondo, – a tutto ciò che l’ha preceduta, a tutto ciò che fa memoria, dunque a tutto ciò che fa si che – metastoricamente – la storia sia storia.

Dal punto di vista della Materia, la rivoluzione ha il compito fondamentale d’imporre con la più estrema brutalità una tabula rasa alla Tradizione. In questo senso è complementare alla “rivoluzione americanista”: infatti distrugge le “verità di prima” per permettere alla “nuova verità” del “nuovo mondo” di spandersi con facilità. Il suo obiettivo principale è la psicologia di massa, e si può dire che assieme al collo, ciò che la ghigliottina trancia è appunto la psicologia collettiva.

Dal punto di vista della psicologia collettiva, la rivoluzione francese assassina la storia del mondo di prima, cioè la memoria e i legami con la Tradizione, tanto quanto «la ghigliottina permanente» trancia le teste, in particolare la testa di Luigi XVI. 

Si comprende allora quanto il ruolo della rivoluzione sia centrale nell’episodio dello “scatenamento della materia”, preparandone il terreno, rovesciandolo, facendone il caos di una terra storica annaffiata del sangue della memoria e della psicologia assassinata, seminandone poi su questo campo purificato i semi della “nuova civiltà”.

La rivoluzione è uno choc, un colpo terribile portato alla bussola della storia, per permetterne un completo rovesciamento ; portando al massimo grado l’ambiguità di quella “Grande Nazione” che è la Francia, capace del peggio e del meglio i quali tutti e due si affrontano dentro la sua anima.  Poiché la stessa Francia che ha fatto la rivoluzione resiste nel 1916 a Verdun a quello “scatenamento della materia” di cui è stata una delle origini.

• La “rivoluzione della scelta della termodinamica”

Impiegando l’espressione “rivoluzione della scelta della termodinamica”, non designiamo un avvenimento storico preciso ma una dinamica, una successione di scelte congiunturali, fatte essenzialmente in Inghilterra, che hanno portato alla rottura col “mondo di prima” dovuta alla rivoluzione industriale e manifatturiera basata sulla “scelta della termodinamica”.

In Inghilterra vengono prodotti progressi decisivi nel periodo di tempo influenzato direttamente dalle Rivoluzioni, – all’incirca tra il 1780 e il 1820, progressi nello sviluppo della tecnica e delle macchine. In questo periodo viene forgiata la matrice della tecnica industriale moderna; e si sceglie la termodinamica per produrre energia e sviluppare quelle macchine che saranno fondamento della nostra era tecnologica. A proposito della ‘scelta del fuoco’, Alain Gras mostra quanto questa scelta non sia stata ineluttabile, quanto sia stata dettata da causalità, nonostante conseguenze che hanno condotto effettivamente a una devastazione dell’ambiente a partire dal processo di combustione. Gras inoltre ci fa vedere che la scelta avrebbe potuto essere anche quella dell’idrodinamica come produttore principale di energia, in condizioni radicalmente differenti per la salvaguardia ambientale e per il modello di riferimento dello sviluppo del progresso tecnologico industriale.

Aggiungeremo che le concezioni economiche e finanziarie sviluppate in Inghilterra a partire dalla Rivoluzione (inglese), giungono fino a noi, fino alla nostra “globalizzazione”, nello spirito e nella dinamica destrutturante così simile a quella dell’altra Rivoluzione (francese).

A questo punto è necessario introdurre un’ipotesi di un’importanza fondamentale. […] Questa “scelta del fuoco” da parte dell’Inghilterra, che in fondo viene fatta senza la precisa intenzione di nuocere, diventa una scelta universalmente sconvolgente. Questa scelta apre la nuova era geologica dell’antropocene, proposta negli anni 90 del XX secolo come nuova tappa di evoluzione geologica.

Questa classificazione geologica è rivoluzionaria perché si stacca dalla geologia normale che fa riferimento all’evoluzione naturale, per prendere invece come quasi esclusivo referente l’attività umana; quella attività che, con l’utilizzo della combustione – a partire dalla “scelta del fuoco” – di diverse materie organiche fossili, per i suoi effetti sull’ambiente, l’equilibrio naturale, la composizione e le le variazioni dell’atmosfera e del clima, provoca mutamenti di tale portata da pensarla appunto come generatrice di una nuova era geologica.

Per noi la proposta di una nuova era geologica, l’ “antropocene” viene vista come singolarmente attraente proprio per il nostro proposito di una visione metastorica della storia. Una visione trascendentale, in rapporto con la “scelta del fuoco” che rivoluziona l’ambiente storico. Nel contesto generale della nostra ipotesi metastorica, il carattere potente dei fenomeni del mondo nel momento storico in cui le azioni umane pretendono di usurpare il corso della natura giustifica e rende credibile l’idea dell’era geologica chiamata antropocene.

L’incontro tra le tre Rivoluzioni ha il suo ruolo proprio nel debutto dell’antropocene. (Grasset vi vede un segno inatteso e quasi fulminante, come un potente lampo che illumina l’oscurità , il fatto che il qualificativo corrispondente ad “antropocene” sia “antropico”, omonimo di ’“entropico”, di cui si conosce il senso ; questo qualificativo sembra caratterizzare questa “era geologica” che vede l’intrusione dell’impostura su grande scala, per imporre effettivamente un disegno antropico-entropico.)

Integrazione delle “tre rivoluzioni”

Le “tre rivoluzioni” potrebbero, volendo, rappresentare gli attori dell’antico gioco della “morra cinese” (Sasso-carta-forbici), ma senza alcuna rivalità tra loro, al contrario con uno spirito di complementarietà.

La “rivoluzione americanista”, con la sua attivazione degli strumenti sofisticati per lo “scatenamento della materia”, è rappresentata dalla carta che circonda, soffoca, strangola, inganna e convince; la “rivoluzione francese” rappresenta le forbici che tranciano, procurando a forza lo choc col metallo che trancia portando la dinamica rivoluzionaria nel teatro del mondo; la “rivoluzione della scelta della termodinamica” infine è rappresentata dal sasso contundente, simbolo dei materiali fondamentali della scienza applicata e della tecnologia, l’universo nel cui grembo si gioca il dramma.

I tre elementi formano un tripode che sembra avere la formula per padroneggiare il nostro mondo moderno-contemporaneo così com’è diventato. C’è una gradazione perfetta tra lo scioccare il “mondo di prima”, il dopo-choc con l’accalappiamento del “mondo di prima”  e poi un nuovo ambiente di ferro e fuoco che il “mondo di prima” non può ormai far altro che accettare.

Questo conduce il “mondo di prima” ad accettare di punto in bianco l’insieme della narrativa prodotta dallo “scatenamento della materia”, senza poter più protestare e anzi trovandovi ogni sorta di virtù, che ora le vede come luminarie di una festa (i Lumi del XVIII secolo divenuti le lampadine del “partito dell’elettricità”).

Così la somma dei tre elementi che compongono lo “scatenamento della materia” finisce per essere ben più che la somma dei tre elementi. Lo “scatenamento della materia” è ben più di una somma, è qualcosa d’interamente nuovo che sembrerebbe non avere più nulla a che fare con ciò che lo ha preceduto, compresi i suoi componenti.

La stessa integrazione dei tre elementi che compongono il tutto, cioè lo “scatenamento della materia”, è già una rottura prima di essere scatenamento, una rottura di ciascuno di essi con ciò che li ha preceduti. Una volta che il gioco è fatto, l’America entra nel mondo della narrativa e non ha più niente a che vedere con se stessa, come se non fosse mai stata se stessa, e ciò è constatare l’evidenza ; una volta portata a nudo, la rivoluzione francese si cancella e sparisce, come Robespierre e i suoi amici, affettati dalla ghigliottina, e si può allora tentare di convincervi che dopotutto, il Terrore non era poi così terribile, secondo una narrativa che ha mantenuto tutta la sua dinamica; in quanto alla “scelta della termodinamica”, chi si ci interessa veramente, soprattutto nelle sue conseguenze di distruzione del pianeta, poiché si tratta ormai della “fata Elettricità”, generata dal “partito dell’Industria” per rischiarare il nostro avvenire radioso?

Così lo “scatenamento della materia” è, nonostante la sua potenza, i suoi ritmi, i suoi nitriti industriali, esso stesso, per la sua negatività evidente,  è un immenso “niente”, qualcosa di – fate bene attenzione – virtuale.

La dimensione metastorica

La rivoluzione francese, creata distruggendo la storia, dalle condizioni in cui questa stessa storia è stata sacrificata, dà alla luce la metastoria. Processo naturalmente del tutto involontario.

Dunque intervenendo con tutta la sua potenza e tutta la sua brutalità, lo “scatenamento della materia” crea le condizioni di un cambiamento decisivo. Mette in chiaro le cose e ci dice : “Ecco a voi dunque l’Ultima Battaglia che comincia.”Fino ad allora la metafisica poteva essere separata dalla storia, perché le condizioni storiche lo permettevano ; lo “scatenamento della materia” conduce a una nuova necessità, che è quella integrare la metafisica e la storia in un modo diretto e “operativo”. Lo “scatenamento della materia” conduce a questa nuova necessità di integrare la metafisica alla storia per salvare l’una e l’altra, poiché l’evoluzione descritta ha condotto alla distruzione della metafisica, che era parte costitutiva del “mondo di prima”, e che la storia senza metafisica non è niente. (Come scrive Crouzet a proposito di Stendhal: «…il pensiero dove il pensiero metafisico si reifica e si abolisce nel pensiero della tecnica che occupa e chiude tutto l’orizzonte.»)

Il tempo storico diventa necessariamente metastorico, alzando il confronto a livelli estremi; per lottare contro l’aggressione dello “scatenamento della materia”, il livello più alto concepibile si mette in gioco e la storia diventa una metafisica (o metastoria).

Vale a dire che non possiamo concepire il concetto di “scatenamento della materia” che da un punto di vista metafisico ; la Materia, creatrice del Sistema per rendere operative le sue azioni, si scopre agire in modo totalitario.

Abbiamo dunque datato metastoricamente il periodo 1776-1825 pensandolo come generatore di una “nuova civiltà occidentale” [occidente-centrica], o “contro-civiltà”. Lo “scatenamento della materia” è una sorta di golpe. Esso apre l’ultimo periodo del tempo storico divenuto metastorico. Stiamo regolando i conti.