Prossima dimensione, per favore: OA, stagione due

5 04 2019

https://secretsun.blogspot.com/2019/04/next-dimension-please-oa-season-two.html

Esiste una roba come il Teatro della Depressione? In caso contrario, dovrebbe esserci. La tecnologia online ha trasformato la maggior parte degli abitanti del mondo industrializzato in introversi, persino i globetrotters di Instagram (che sembrano viaggiare solo per scattare selfie di se stessi di fronte a punti di riferimento esotici).

Il che significa che la tecnologia online sta merdosamente deprimendo il mondo.

 

OA sembra un eccellente esempio di teatro della depressione. Ogni personaggio di entrambe le serie è palesemente depresso e sembra che stia elaborando in varie maniere la sua depressione.

OA stessa non è meno depressa, ma è anche affetta dal complesso del salvatore, col quale contagia coloro attratti da lei. Il punto è quanto OA sia una proiezione della stessa Brit Marling. Non se lo sia, intendiamoci, ma quanto lo sia. La mia ipotesi è che lo sia abbastanza.
 
La prima serie ha visto Marling interpretare l’OA nella sua incarnazione di Prairie Johnson, la figlia russa adottiva di un’anziana coppia del Midwest, interpretata (forse in modo significativo) da Scott Wilson (The Ninth Configuration) e Alice Krige (The 4400 , così come Borg Queen). L’alloggio anonimo che OA utilizza come suo campo base è stata una botta d’ispirazione, in quanto ha mostrato gli effetti devastanti che sedici anni di Bush-Obama hanno avuto nel cuore dell’America.
 
La vita – qui come altrove – è stata cancellata di significato o scopo da una classe dirigente distante e implacabilmente ostile, di cui Marling è stranamente un prodotto tipico.
 
Proprio qui OA recluta per il suo culto misterioso privato, la cui liturgia e i rituali tradiscono un significativo grado di familiarità con tali versioni antiche.
 
Non è irragionevole presumere che The OA sia in realtà un’espansione del film indipendente di Marling e partner creativo di Zal Batmanglij, The Sound of My Voice, poiché tratta di molti degli stessi temi e sembra una specie di punto di riferimento per Marling che lo aiuta ad analizzare la propria tendenze messianiche. Dove finisce Marling e inizia OA è probabilmente qualcosa a cui solo il suo psicanalista potrebbe rispondere.

A mio parere, il culto che si è radunato attorno all’OA è stato molto più avvincente dell’OA stessa, e molto più avvincente rispetto ai compagni di prigionia che hanno condiviso il suo calvario nel carcere di Hap. Li ritengo  la cosa più interessante della seconda parte.

Quei compagni di prigionia erano tutti vittime delle circostanze, ma i cultisti dell’OA  si trovavano alla ricerca di un significato spirituale. La loro ordinarietà, il loro squallido ambiente suburbano e le storie assurde concepite per una narrativa affascinante, anche se magari pretenziosa. Volevo sapere di cosa si trattava con queste persone talmente disperate da essere attratte dal mondo molto privato di una donna tormentata.

La seconda parte ci porta in una dimensione parallela in cui l’OA è sfuggita alla morte per mano di uno shooter scolastico, incarnandosi come una versione di Nina Petrova che da bambina non morì e resuscitò 

In questa dimensione, è l’apparente cortigiana di un miliardario psicotico della Silicon Valley di nome Pierre Ruskin, che è un po’ un incrocio tra Pierre Omidyar e Elon Musk. Nina è anche l’apparente proprietaria di quella che sembra una casa stregata vecchia maniera, il che che ci conduce agli inevitabili paragoni con Haunting of Hill House , che sia questa l’intenzione o meno.

E’ anche presente una trama B in cui un detective privato (con il creativo nome di “Kharim Washington”) sta cercando una ragazza che sembra essere stata attirata nella casa infestata da un videogioco ideato da Ruskin.
 
Ruskin conduce anche un progetto parallelo in cui raccoglie i sogni delle volontarie, le quali in seguito giocano un ruolo significativo nel gioco narrativo di Kharim. Quel progetto è stato guidato da un ex agente dell’Intelligence britannica il quale improvvisamente lascia il progetto quando scopre le vere intenzioni di Ruskin.
Ruskin sta anche lavorando assieme a uno psichiatra che gestisce un ospedale di alto profilo su Treasure Island, un luogo in cui Hap e il resto dei suoi prigionieri abitano dopo il loro trasferimento dimensionale.

Hap è psicotico come sempre e ha ingannato Homer nel negare la sua identità ultraterrena e convincerlo che è l’ Homer di questa dimensione (un secchione irritante, e si imbatte in una croce CRISPR di Chaz Bono e Wil Wheaton). Per inciso, un buon lavoro con il casting di Jason Isaacs, visto che sembra incontrare anche IRL estremamente simile ad Hap.

La terza parte tratta del culto OA che affrontare le conseguenze dell’omicidio apparente di Prairie. Steve, il violento spacciatore di droga, si è trasformato nel più fedele dei veri credenti nell’OA e nel suo messaggio. Ha persino convertito nella fede la sua nuova fidanzata.

Gli altri continuano nelle loro stesse traiettorie: Jesse sta cadendo preda degli oppioidi, il francese sta ancora negando mentre allo stesso tempo non fa che ricercare vecchi uomini su Grindr, Betty continua a crollare emotivamente e Buck si fa tramite per un viaggiatore che lascia la nuova dimensione dell’OA.
 
Questo contatto invia i nuovi cinque in pellegrinaggio per riunirsi all’OA, che tutti hanno iniziato a credere si sia incarnata con successo in un’altra dimensione. Tuttavia, Buck non riesce a dire ai suoi genitori dove sta andando, e dunque allora Amber comincia a vedere Betty come una capo setta manipolatrce che ha sostanzialmente rapito i giovani e non la disgraziata che in realta è.
 
La maggior parte dell’azione si svolge a San Francisco , cosa di cui non ci possiamo stupire. Cultisti e occultisti non sono nulla di nuovo per la Bay Area, e l’aria rarefatta che Nina e Ruskin (e, ovviamente, Marling e Batmanglij) attraversano è difficile che la respirino le persone normali con cui relazionarsi.

Kharim è un personaggio interessante sotto molti punti di vista – è apparentemente tormentato dal senso di colpa causato da qualcosa successo durante la sua precedente carriera di agente dell’FBI in incognito – e Kingsley Ben-Adir è un attore attraente.

Ma non potevo evitare di chiedermi se il personaggio e come viene narrato fossero effettivamente necessari per la storia o facessero parte della routine degli spin-off del vecchio Gary 7. E non posso dire che i personaggi di seconda linea  fossero particolarmente interessanti o credibili.
 
In effetti, sembra che la sottotrama di Kharim sarebbe stata molto più efficace se avesse coinvolto un altro personaggio della prima serie. E dati i dettagli biografici non ho potuto fare a meno di chiedermi se questo ruolo fosse originariamente scritto per il personaggio di Elias Rahim di Riz Ahmed, ma poi rifiutato perché Ahmed non era disponibile. Volevo vedere molto più del suo personaggio basandomi sulla sua agghiacciante apparizione finale nella prima parte, ma ci siamo dovuti accontentare solo di un suo breve cameo alla fine della seconda serie.
 
Un altro grosso problema che ho avuto con questa serie è stato il fatto che gli enormi pezzi registrati in cui i personaggi spiegano la storia l’un l’altro hanno molto rovinato la misteriosità delle vicende.

L’esposizione nella seconda parte è molto densa, viscosa e generosamente porzionata, e ho continuato a paragonarla – sfortunatamente, attenzione – a come Lynch e Frost non hanno spiegato quasi nulla su temi molto simili nel revival di Twin Peaks .

Non fraintendetemi, nel complesso mi è piaciuta la seconda parte di OA e la consiglio, ma non me la sentivo di andare sul web e leggere le interpretazioni di altre persone su ciò che avevo appena visto – sfidando il litigio con loro – perché Marling e Batmanglij si impegnano fino allo spasimo per far sì che i loro sostituti sullo schermo scrivano tutto in ogni dettaglio.
 
Persino il finale – che alcuni critici hanno criticato – non era nemmeno vagamente misterioso. Perché? Perché le regole dello show lo hanno “spoilerato” prima del tempo.
 
Brit Marling è un personaggio affascinante. Ha scelto di deviare da una carriera elitaria – che come un’autostrada va da Georgetown alla Goldman Sachs – mettendosi invece a fare film strani e idiosincratici e una serie di Netflix altrettanto strana e idiosincratica, apparentemente guidata dalla sua stessa depressione. Ovviamente, si potrebbe anche discutere sul fatto che lei stia semplicemente prendendo un percorso alternativo verso la stessa destinazione finale.

E forse le sue tendenze messianiche l’hanno anche portata fuori strada, dal momento che il solo essere favolosamente ricca non sembrava soddisfare i suoi bisogni emotivi. Certamente non sarebbe la prima volta per persone sia dotate che privilegiate come lei.

Se così è, pensereste che avrebbe lavorato un po ‘più duramente nel rendere il suo personaggio avvincente nella seconda serie come nella prima. Non ho mai pensato che OA fosse un mistero da risolvere in questa serie. Non si è presentata come l’invasore ultraterreno a differenza della prima.
Sembrava più qualcosa alla Mulholland Drive, ad essere onesti: la donna ricca e affascinante che lotta per ricordare quanto sia divinamente ricca e affascinante. Questo non è proprio un personaggio con cui la maggior parte della gente possa identificarsi. Non ho avuto problemi a credere che OA fosse un angelo incarnato nella prima serie. Questa volta era diverso.
 
Alcuni di voi mi hanno parlato di simboli apparsi qui e là ma non ho visto nulla di cui scrivere. Di certo non ho notato nulla fuori posto e fuori contesto. Era tutto e solo “New Normal”.

Mi ha certo un po’ risuonato qualcosa la scena della “Old Night”, soprattutto perché era chiaramente gemellata con quella del soprano operistico. Era abbastanza, diciamo così, allettante, ma non sembrava che Marling e Batmanglij volessero (o potessero) uscire dal seminato. Anche quella scena sembrava un po “telefonata” , per ovvi motivi.

 
C’è sempre una prossima volta.
 
Quindi la seconda parte di The OA è una perfetta produzione televisiva e merita davvero un po’ di tempo per guardarla. Non la si può certo paragonare allo shitshow di Stranger Things 2 . Non so se farò di tutto per vederlo, e non vi consiglierei certo di farlo se siete in un momento no. In questo caso recuperate Stripes o Grosse Pointe Blank o qualcosa del genere e salvate The OA per dopo.




Oscar Giannino, Benjamin Netanyahu e la farsa che cancella la storia

2 04 2013

Due sintomi di come, attualmente, ciò che un tempo poteva considerarsi STORIA, o perlomeno “seria cronaca politica, geopolitica, questioni nazionali e internazionali di rilevanza strategica per il progresso, la prosperità e il futuro delle nazioni, le popolazioni, le generazioni”, ha la tendenza, nell’epoca iper-mediatica dagli anni ottanta in avanti, a rischiare di trasformarsi  in FARSA.

  • 1 Componimento teatrale di misura breve e di contenuto comico

  • 2 fig. Avvenimento poco serio, situazione che cade nel ridicolo SINbuffonata

     

Due avvenimenti successi di recente.

Nel febbraio 2013, il giornalista e neo-politico Oscar Giannino, vuota il sacco ed è costretto a confessare: si era inventato di sana pianta i titoli di studio in economia che, a suo dire, aveva conseguito a Chicago. La bufera suscitata nel partito politico che da poco aveva contribuito a creare, “Fare – fermare il declino”, lo costringe alle dimissioni, dopo quelle del suo (ex) sodale Luigi Zingales, in seguito alla scoperta che il master ottenuto nella università dove lui insegna era una diceria di Giannino.

http://www.blogo.it/news/politica/redazione/10823/oscar-giannino-ha-mentito-sul-master-luigi-zingales-abbandona-fare/

Come se non fosse abbastanza, nel breve giro di qualche tempo, si viene anche a scoprire che Oscar Giannino aveva millantato una sua partecipazione quand’era piccolo – mai avvenuta in realtà – alla famosa kermesse italiana di ugole infantili, lo ZECCHINO D’ORO. In questo caso è stato sbugiardato dallo storico conduttore della gara canora dell’Antoniano di Bologna, ovvero il MAGO ZURLI’, al secolo Cino Tortorella.

Oscar Giannino

Oscar Giannino

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Il Mago Zurlì (aka Cino Tortorella) e Cristina D’Avena.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/21/elezioni-nuovo-incidente-per-giannino-mago-zurli-lui-allo-zecchino-doro-mai/507654/

Queste due bravate di Giannino hanno, com’è ovvio, elettoralmente affossato il neo-partito di cui cui era presidente, portavoce e uomo immagine.

Bene, questa era la politica nazionale, passiamo ora a quella internazionale.

Durante l’assemblea generale dell’ONU nel settembre 2012, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, fa un discorso incentrato sul rischio che, entro pochi mesi, l’Iran riesca a ottenere la capacità di e il materiale per produrre un ordigno nucleare in grado di minacciare il Medioriente in generale e Israele in particolare, e che quindi questo pericolo vada al più presto disinnescato, con le buone o con le cattive: un ritornello (da parte di una, non dichiarata, potenza nucleare) che sentiamo almeno da sette anni.

Ora, di cosa si serve Netanyahu per illustrare la situazione davanti alla platea delle Nazioni Unite, all’importante consesso internazionale che raduna i rappresentanti di tutti i paesi (e che, per esempio negli anni sessanta, veniva mostrato sempre come La Mecca della serietà e della responsabilità degli uomini di stato del globo)? Si serve di uno schema grafico che mostra le percentuali di arricchimento dell’uranio, il cui rischio del loro ottenimento da parte degli ayatollah sta aumentando esponenzialmente nel tempo, uno schema che somiglia straordinariamente a una di quelle bombe ACME con la miccia accesa, di quelle usate dai personaggi dei cartoon della Warner Bros, che se le ritrovano inaspettatamente in mano senza che se ne rendano conto, e poi gli esplodono in faccia.

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Netanyahu all’ONU e la bomba tipo ACME

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Ok, chi ha spifferato a Netanyahu il modello della nostra bomba?

http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/113992-netanyahu-all-onu-con-il-disegnino-della-bomba-ed-il-web-impazzisce-dalle-risate-immagini-e-vignette

Che dire? Possibile che Benjamin Netanyahu e Oscar Giannino non si siano proprio resi conto di ridicolizzare il loro ruolo politico? Possibile che abbiano tutta questa noncuranza per la loro, diciamo così, “reputazione”?

O dobbiamo vedere tutto ciò, spostandoci su un altro piano, a un livello più alto, “macrocosmico”, cioè, è un fenomeno che non riguarda solo quei due o pochi altri, ma è qualcosa di più generalizzato, dove proprio la supposta “serietà” e “importanza” dei governanti (conditio sine qua non e propedeutica per la registrazione futura sui libri di storia) si sta squagliando, a causa soprattutto della proliferazione incontrollata dei mass media di ogni tipo, sempre più capillare e alla portata di qualunque improvvisato giornalista.

E tutto ciò, prima di giungere ai livelli attuali, ha avuto un chiaro inizio negli anni ottanta: ricordiamo, per esempio, la candidatura del comico francese Coluche alle presidenziali 1981 e l’elezione in parlamento nel 1987 della pornoattrice Ilona Staller, alias Cicciolina, diventata parlamentare del partito radicale.

I livelli attuali di questa tendenza ci hanno mostrato, per dirne un’altra, qualche anno fa, nel 2010, l’incontro internazionale al fast food tra le due maggiori potenze nucleari, Russia e Usa. Come poteva succedere una cosa simile all’epoca di Kennedy e Krusciov, di Reagan e Gorbaciov, o anche solo di Clinton ed Eltsin e di Bush e Putin (per non parlare dell’epoca di Churchill e Stalin…)?!

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Incontro al vertice al fast food tra due potenze nucleari

Guardiamo soltanto, ancora, la collezione di avvenimenti presentata in questo video e confrontiamola con quella di uno degli anni di qualche decennio fa (per intenderci, quelli che poi venivano pubblicati negli annuari Rizzoli), riusciamo a vedere la differenza? 2136e5b31c0a54091c7caec7e9a5c948_medA questo proposito, segnalo, inoltre, il post Top Secret, La seconda guerra civile americana e la finzione che cancella la storia.





Edmund Sixtus Muskie e John Forbes Kerry – Addendum

31 01 2013

Nel giugno 2010, nella sezione del blog chiamata Separati alla nascita – in cui si mostrano le analogie, più che altro fisiche, tra diversi personaggi – avevo inserito il confronto tra le fisionomie di due uomini politici USA: Edmund Muskie, segretario di stato nell’ultima fase della presidenza di Jimmy Carter (1977-1981), e John Kerry, sfidante di George W. Bush alle presidenziali 2004.

Ora, per una di quelle coincidenze che amiamo molto, John Kerry è diventato segretario di stato, esattamente come il suo sosia.

E sotto una presidenza che è stata paragonata a quella di Carter, da certi suoi critici, per mettere in luce gli aspetti negativi comuni alle due presidenze.

Obama another Jimmy Carter

Barack Obama è solo un altro Jimmy Carter?

Particolare degno d’attenzione, coincidenza nella coincidenza: era noto già da tempo che John Kerry sarebbe stato scelto come segretario di stato per il secondo mandato di Obama, ma solo oggi è stato ufficializzato. Già da tempo avevo idea di postare il seguente pezzo, ma ho iniziato decisamente a scriverlo solo oggi, e PRIMA di sapere da internet dell’ufficializzazione, mentre cercavo una pagina web sulla nomina di Kerry, prima che fosse effettivamente ufficializzata, come è accaduto oggi.





Inquietanti coincidenze con cent’anni fa e previsioni per il futuro

30 01 2013

Hescaton ha trovato diverse coincidenze – già avvenute – tra i primi due decenni del XX e del XXI secolo. Si lancia poi a fare previsioni sui prossimi anni, in linea con ciò che ha già scoperto. Degna di nota, e condivisibile, la sua puntualizzazione alla fine.

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Antro della Sibilla cumana

Alcuni eventi attuali sembrano coincidere singolarmente con fatti simili successi esattamente cent’anni fa. Di seguito elencherò la curiose coincidenze già avvenute e poi farò un sorta di “previsione” di quello che potrà ancora accadere sempre seguendo questo ripetersi della Storia.

COINCIDENZE AVVENUTE:

1) Crisi economica 1907: chiamata “il Panico dei banchieri del 1907″, è una crisi finanziaria che ha portato al crollo del 50% della borsa di New York rispetto ai suoi massimi e ha provocato una corsa agli sportelli e una crisi di liquidità che fece fallire molte banche e aziende.
Crisi economica 2007-2013: l’attuale crisi finanziaria tuttora in corso iniziata nell’estate 2007 con lo scoppio della bolla dei mutui subprime, seguita dal fallimento della grande banca americana Lehman Brothers poi dalla crisi dei debiti sovrani europei e dall’esplosione del debito pubblico degli Stati Uniti.

2)Guerra di Libia 1911: guerra combattuta tra il settembre e ottobre del 1911 tra il Regno d’Italia e l’impero Turco per il controllo dei territori libici.
Guerra civile libica 2011:guerra combattuta tra il regime di Gheddafi contro i ribelli appoggiati dall’intervento aereo della di alcuni paesi della NATO tra cui la Francia e l’Italia.

3)Affondamento Titanic 14 aprile 1912: affonda uno tra i più grandi transatlantici della sua epoca.
Affondamento Concordia 13-14 gennaio 2012: affonda una tra le più grandi navi da crociera del gruppo Costa.

Queste coincidenze, soprattutto il ripetersi dello stesso tipo di crisi economica è abbastanza strano e singolare. Ora elencheremo, seguendo questo procedimento dell’analogia di cent’anni fa, alcuni eventi che potrebbero accadere nei prossimi due anni. Ovviamente questa è solo fantapolitica.

1) Marzo 1913, morte John Pierpont Morgan: il banchiere statunitense fondatore dell’omonima banca muore nel 1913 in un grand hotel di Roma.
2013: la banca JP Morgan fallisce a causa dell’enorme buco causato dai titoli derivati proprio a cent’anni dalla morte del suo fondatore.

2) Settembre 1913: in Italia vengono sciolte le camere e indette nuove elezioni.
2013: in Italia avvengono le elezioni politiche, dovranno essere indette di nuovo a causa dell’impossibilità di formare una maggioranza stabile.

3) 1913: viene ucciso il Re della Grecia.
2013: le tensioni popolari in Grecia, sfociano in attacchi armati.

4) 1913: Tibet si dichiara indipendente dalla Cina e inizia la sua ribellione
2013: le continue proteste e immolazioni dei Tibetani sfociano in una ribellione violentemente repressa.

5) 1914: scoppia la prima guerra mondiale
2014: scoppia la terza guerra mondiale per le cause scritte qui

6) 1915: inizia l’attività del Ku Klux Klan, nota organizzazione razzista.
2015:la povertà diffusa negli Usa, sfocia in scontri etnici.

7) 1915: l’Italia entra in guerra.
2015: l’Unione Europea entra in guerra.

8) 1917: cade l’Impero Russo e la Russia esce dal conflitto.
2017: si spaccano definitivamente gli Stati Uniti e finisce l’impero USA.

Ecco queste sono le coincidenze fantasiose che possiamo immaginare seguendo questa analogia. Ovviamente si parla di avvenimenti simili, non uguali, come sono le prime tre coincidenze descritte.

http://www.hescaton.com/wordpress/inquietanti-coincidenze-di-centanni-fa-o-profezie-per-il-futuro/





Jimmy Savile, la fine dell’occidente e il presente infinito

18 01 2013

Sono passati sei mesi da quando, suggestionato da un articolo di Marco Garbuglia uscito poco tempo prima, avevo profetizzato – per meglio dire, m’ero divertito a profetizzare – che sarebbe accaduto qualcosa di grosso nel periodo durante le Olimpiadi 2012 le quali si sarebbero tenute a Londra, la cui preparazione è stata avvolta da stranezze, una su tutte la pesante militarizzazione bellica della città, come se si ci dovesse preparare a un attacco di grandi dimensioni.

Avevo pensato a uno di quei grossi avvenimenti internazionali, i quali poi hanno un grosso impatto massmediatico. M’ero immaginato un evento incentrato sulla torre del parlamento di Westminster, di magnitudine altrettanto simbolica, se non di più, del crollo delle Twin Towers a New York esattamente 11 anni prima. E così come, per anni, l’immagine archetipa del collasso delle torri quel giorno, era stata “annunciata” da particolari dentro fumetti, cartoon, telefilm, pubblicità, ecc, così, per anni, era stato annunciato l’Evento incentrato sul Big Ben, la cui figura mi faceva, personalmente, evocare qualcosa di “storico” (che sarebbe successo in futuro?) fin dai tempi della lontana infanzia, come avevo scritto, citando il fatto che, osservando la copertina di un quaderno usato da mia mamma per le ricette, vedevo quell’immagine come qualcosa di perturbante, forse qualcosa che, un giorno del futuro lontano – dal punto di vista di quei lontani anni ottanta in cui vivevo – si sarebbe concretizzato, passando a ripetizione sui telegiornali.

La copertina del quaderno usato come ricettario da mia mamma, che da piccolo attirava stranamente la mia attenzione.

La copertina del quaderno usato come ricettario da mia mamma, che da piccolo attirava stranamente la mia attenzione.

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Tengo a precisare che gli “annunci” sui massmedia degli eventi prima che avvengano (sia quello incentrato sulle torri gemelle sia quello incentrato sul Big Ben) non sono per nulla intenzionali, come amano pensare certi dietrologi che vedono complotti ovunque, ma sono sincronici.

Non c’è nessun essere umano che mette apposta questi messaggi, ma a metterli è un – per adesso ancora misterioso – “campo intelligente”, il quale permea la realtà e forse la genera, legato al fatto che passato, presente e futuro avvengono contemporaneamente, dal punto di vista di una dimensione differente rispetto a quella in cui siamo stati abituati a percepire il mondo.

Ciò si collega anche alla costituzione frattale dell’Universo, dove ogni punto è connesso a ogni altro, senza soluzione di continuità o, per meglio dire, ogni punto è lo stesso punto visto da un’angolazione spaziotemporale differente: l’immagine dell’intero disegno (in questo caso l’intero Universo) è contenuta intera in ogni singolo punto, come nel caso delle immagini olografiche.

Tornando alla profezia di un immaginario “avvenimento d’impatto internazionale” il cui perno sarebbe stato il Big Ben, Londra era il punto centrale della profezia fallita di quest’estate. Ebbene sì, il CROLLO della Torre di Westminster, oltre tutto il polverone e i morti che avrebbe trascinato con sè, avrebbe suscitato l’idea archetipa del Crollo Del Tempo nelle menti di chi vedeva le immagini di distruzione dell’orologio diffuse per ogni dove attraverso i massmedia. A dir la verità, non pensavo proprio a un completo collasso del Big Ben (e magari di parte del Parlamento, culla della democrazia occidentale elettiva moderna), in una specie di attacco isolato, immaginavo una distruzione, anche parziale, della torre, da parte dell’onda d’urto generata dal previsto attentato terroristico nucleare alla chiusura dei giochi olimpici nella zona in cui si svolgevano. L’immagine del Big Bang offeso dall’impatto dell’esplosione, sarebbe stata analoga a quella dello scheletro dell’unico palazzo superstite, quello con la cupola scoperchiata, dopo la distruzione di Hiroshima. Ugualmente simbolica.

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Il Gembaku Dome di Hiroshima

Un avvenimento di questo tipo, di una tale sismicità, avrebbe avuto il potere di “fermare il tempo”, con tutte le conseguenze del caso; il mondo globalizzato si sarebbe spento come si spegne una radio che manda la musica a palla. Quindi il tempo si sarebbe fermato anche concretamente, materialmente, con una torre dell’orologio gravemente ammaccata, inutilizzabile. E questo a pochissima distanza da dove passa il Meridiano O, quello detto di Greenwich, la cosiddetta “ora internazionale”, punto di riferimento dei fusi orari. In effetti, nonostante non sia successo nulla di ciò che avevo immaginato durante il periodo in questione, pochissimo tempo dopo vi era stato un avvenimento di una certa importanza internazionale il quale aveva avuto come perno la città di Londra, ovvero la crisi diplomatica tra il governo britannico e quello dell’Ecuador, riguardante il caso Wikileaks, il cui portavoce Julian Assange, alle prese coi problemi giudiziari riguardanti la sua estradizione, si trovava in pratica assediato dentro l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, perno di questo braccio di ferro internazionale, una crisi avente come pretesto il portare Assange davanti alla giustizia per crimini sessuali, ma che, in realtà, riguarda il tentativo, da parte dei poteri occidentali, di impedire che continuino a essere portati alla luce dei segreti di stato attraverso Wikileaks.

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Julian Assange alla finestra dell’ambasciata ecuadoriana a Londra.

Poi, due mesi dopo, altre novità di rilievo giungevano sempre dalla zona d’origine del Meridiano di Greenwich. I tabloid britannici iniziavano a occuparsi delle testimonianze di molte persone, donne che affermano di essere state “assaltate sessualmente” quando erano ancora bambine, da Jimmy Savile, un volto notissimo della Tv inglese, morto da poco, nell’ottobre 2011, tra i primi deejay, conduttore di trasmissioni come Top of the pops, la superclassifica dei brani più ascoltati, e di un programma in cui esaudiva i sogni dei telespettatori, o qualcosa di simile. Nonostante le voci sul fatto che fosse un pedofilo si rincorressero da anni, Jimmy Savile era comunque sempre stato considerato positivamente, non solo per la sua fama di personaggio televisivo eccentrico e divertente, ma anche perchè investiva parte dei suoi soldi nell’assistenza ai bambini malati, e aveva persino contribuito alla fondazione di un ospedale per l’infanzia. Era solito, però, essere sempre circondato da bambine e ragazzine, e anche nello stesso ospedale, come si è giunto in seguito a sapere, avvenivano fatti torbidi, non solo inerenti la pedofilia ma anche rituali satanici. Ciò non dovrebbe stupire se si pensa che Savile pare avesse anche gusti necrofiliaci. Al momento, secondo le testimonianze raccolte fin d’ora, il numero di bambine e ragazzine che hanno avuto negativamente a che fare col personaggio in questione, va dai duecento ai trecento casi. Le origini della fortuna di questo Jimmy Savile sono oscure, com’è oscuro il fatto che, per anni ed anni, il suo giro di frequenti amicizie è stato, a dir poco, altolocato: oltre che i più alti livelli della BBC, la principale tv inglese di cui Savile è stato per anni tra i personaggi più noti, parliamo di membri dell’aristocrazia reale britannica, deputati del parlamento (proprio quello di Westminster di cui si parlava prima), e anche primi ministri britannici, come Gordon Brown, Tony Blair ed Edward Heath. In un’occasione, o forse più di una, Savile aveva affermato di essere “un’eminenza grigia, una figura d’ombra sullo sfondo.”

Jimmy+Savile

Jimmy Savile

Jimmy+Savile+

Jimmy Savile e il suo enorme sigaro, forse simbolico.

Dove voglio arrivare? Forse qualcuno di voi ricorda il caso di Marc Doutroux, il serial killer pedofilo arrestato nel 1996, il quale sconvolse il Belgio e non solo. Le indagini arrivarono a scoprire che Doutroux, tra le tante sue malefatte (tra cui quella di rapire e rinchiudere bambini per violentarli, torturarli e ucciderli), era implicato in giri pedofili che coinvolgevano anche ambienti politici belgi (da cui sembra avesse ricevuto protezione), insomma, questo Doutroux rapiva bambini per fornirli a una rete internazionale di pedofilia e probabilmente di satanismo. Naturalmente, l’inchiesta, una volta giunta a un certo livello, venne bloccata e insabbiata, andando contro a uno dei più classici “muri di gomma” istituzionali. Ebbene, a un caso come questo può essere paragonato quello di Jimmy Savile, con le dovute differenze (egli era sì pedofilo violentatore e forse necrofilo, ma non un killer di bassa manovalanza come Dutroux), per la possibilità che l’inchiesta questa volta riesca ad allargarsi, cioè che l’azione della polizia internazionale non sia bloccata a lungo da “ordini superiori” – dal momento che il sistema non è più stabile come nel 1996 – e che, quindi, una volta uniti tutti i punti, una visione d’insieme inimmaginabile si spalanchi agli occhi dell’opinione pubblica. I punti da unire sono le migliaia di persone, di bambini, che spariscono nel nulla ogni anno in tutto l’occidente, le protezioni delle “alte sfere” nei confronti dei pedofili e delle loro reti, le cerimonie sataniche, in cui era coinvolto lo stesso Savile assieme ai suoi amici potenti, come Edward Heath, primo ministro UK dal 1970 al 1974 il quale, secondo certe fonti dell’M15, il servizio segreto britannico, era solito “prendere e uccidere i bambini.”

Per adesso siamo ancora nel regno dell’immaginazione, ma la realtà in cui abbiamo creduto di vivere potrebbe celare retroscena sconvolgenti. Gli psicopatici sono (purtroppo) nell’ordine dei milioni, e, dal momento che non provano empatia con il prossimo, non provano emozioni e sentimenti umani, hanno un grande sangue freddo come i rettili, una gran capacità di dissimulazione, una tendenza alla sessualità perversa e promiscua e una propensione alla menzogna e all’arrivismo giungendo ad alte posizioni di potere (oppure essendoci addirittura nati dentro certi ambienti iperaristocratici), è logico pensare a una loro folta presenza tra i ranghi delle élite che hanno DA SEMPRE comandato l’occidente a livello finanziario, militare e, soprattutto, a livello di manipolazione simbolica di massa.

Il potere corrompe, e il potere assoluto corrompe totalmente. In certi ambienti, nei scintillanti palazzi del potere occidentale lussuosi e cerimoniali, dev’essere una specie di ordinaria amministrazione percepirsi come una specie di “divinità a cui tutto e permesso”, della serie “facciamo un po’ quel che ci pare”, secondo gli insegnamenti del Marchese De Sade e di Aleister Crowley; attività oscene e ripugnanti per noi “comuni mortali”, per noi “uomini della strada”, vengono praticate come fossero delle partite a golf da certi personaggi. Non è (purtroppo) del tutto peregrino il sospetto che questi personaggi (magari non proprio tutti, ma qualcuno di loro) siano degli allucinanti Mister Hyde, ben diversi dai rassicuranti Dottor Jekyll che abbiamo sempre visto scorrere sui giornali e in televisione. Un “dietro le quinte” che, tra l’altro, diversi registi hanno provato a tratteggiare, per esempio Stanley Kubrick con “Eyes Wide Shut”, Brian Yuzna con “Society, the horror”, Roman Polansky con “Rosemary’s baby.”

Con un po’ d’immaginazione, si potrebbe immaginare un “caso Doutroux” moltiplicato esponenzialmente per diecimila, che travolgerà tutto, una volta che vi sarà il disvelamento, l’exposure, di tutto questo marciume inconscio, una volta che l’opinione pubblica, le milioni di persone dell’occidente e non solo, scopriranno di essere state totalmente governate per secoli (se non millenni), da una cricca ereditaria di potere transnazionale, in gran parte dedita a pratiche immorali innominabili, in grado di controllare la finanza mondiale e le armi strategiche termonucleari e che – tra l’altro, come afferma un sacco di documentazione in proposito – progetta(va), in mille modi, lo sterminio del 90% dell’umanità (perchè da tempo “siamo in troppi” per loro), una volta che tutto ciò riuscirà a essere diffuso in maniera mainstream, questa specie di “secondo crollo dell’impero d’occidente” sarà una specie di shock post traumatico per milioni, se non miliardi, di persone, le quali scopriranno di aver vissuto all’interno di un inganno perpetrato per secoli. Vi sarà una visione RETROSPETTIVA allucinante di tutta la storia precedente, tale forse da ANNULLARLA. George Orwell una volta disse: “Chi controlla il passato, controlla il futuro”, e, una volta che il passato sarà collassato (perchè ne saranno collassati i controllori), collasserà anche il futuro. Per la prima volta – dopo presumibilmente migliaia di anni – ci aggireremo, smarriti come profughi tra le macerie della Storia, come alla fine di una Guerra Mondiale invisibile, sarà davvero come se una televisione dal volume a palla si fosse spenta dopo secoli. Una volta che tutto ciò che noi credevamo fosse la “realtà delle cose” si sarà sciolto come neve al sole, una volta che tutto ciò che, soprattutto noi occidentali, pensavamo avesse un valore, non ne avrà più alcuno (come una moneta fuori corso legale), vi sarà una sensazione assurda, mai prima sperimentata, di PRESENTE INFINITO, con gli orologi e i calendari che si sciolgono come in un quadro surrealista. Un possibile assaggio di come potrebbe apparire tutto ciò di cui ho appena favoleggiato, lo potete vedere in un filmato realizzato dall’artista Jervè, risalente all’anno che s’è appena concluso.

Nel caso in questione appena illustrato, la visione confusa del futuro, la “profezia” – percepita malamente la scorsa estate – della caduta della torre dell’orologio del parlamento di Westminster – uno dei simboli dell’impero occidentale – avrebbe più o meno lo stesso significato profetico ma una diversa manifestazione nella realtà, più dunque il risultato di indagini, da cui si è riusciti finalmente a rimuovere gli ostacoli, e alla diffusione di documentazione top secret – modello Wikileaks – che a una caduta contemporaneamente simbolica e fisica (come nell’11/09/2001.)

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Se tutto questo scenario, se mai dovesse prendere davvero corpo e non fossero solo immaginazioni assurdo-fantapolitiche, potrebbe partire da questa inchiesta su un vecchio deejay pedofilo e amico dei potenti chiamato Jimmy Savile, un eccentrico personaggio che sembrava vestito sempre – anche negli ultimi anni prima che morisse – come un dandy, in un trionfo della moda Swinging London anni sessanta/settanta, sarebbe anche qualcosa di incentrato, in un certo senso, sulla musica pop di grande consumo. Anche dal momento che Savile è stato, per anni, il conduttore di una trasmissione radio – e poi Tv – originaria del Regno Unito, la quale poi si sarebbe diffusa, come un format (si sarebbe detto in seguito), in tutto l’occidente e oltre, ovvero Top of the pops: la filosofia spettacolare-musicale che sarebbe stata alla base di Mtv, la classifica degli ascolti e delle vendite della musica pop (in Italia, per esempio, un programma simile fu Superclassifica Show), la musica di grande consumo, la quale (come abbiamo scritto diverse volte su Civiltà Scomparse) ha avuto origine a partire dagli anni cinquanta, in contemporanea con l’epoca della nascita dell’universo televisivo, dell’UFOmania, della NATO, del consumismo, insomma di tutto quell’universo semantico di simboli e di significati in cui viviamo ancora adesso. Tra l’altro, almeno due amiconi potenti di Savile si sono cimentati in gioventù col mondo, allora emergente, della musica pop: il principe di Galles Charles Windsor, che suonava il violoncello in una band e l’ex primo ministro Tony Blair (negli USA abbiamo Bill Clinton a cimentarsi come sassofonista, ma forse non è la stessa cosa.)

Quegli anni cinquanta, i quali hanno dato origine al Big Bang della musica di grande diffusione Rock-Pop proveniente dal mondo anglosassone (UK-USA), la quale – si tende a non rendercesene pienamente conto – ha sagomato il mondo del dopoguerra anglosassone-centrico in cui tuttora viviamo nonostanti siano trascorsi sei decenni, sono stati inaugurati dall’ascesa al trono del Regno Unito – e non solo del Regno Unito – di Elisabeth II della casata Windsor. Ora, io voglio puntualizzare bene che non voglio fare del complottismo da quattro soldi, in questo blog non si vuole dare alcuna “informazione alternativa” in tal senso o, meglio, il materiale preso dall’ “universo cospirazionista” circolante soprattutto su internet, voglio impormi di prenderlo assolutamente con le molle, come ho già detto a più riprese. Ciò non toglie che da questo materiale informativo (in cui realtà e immaginazione sono impastate), posso pigliare ciò che m’è utile per dare un corpo a certe sensazioni, a certe connessioni impalpabili, subliminali, subconsce, che vedo snodarsi nel corso della Storia recente, e non solo.

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Coincidenze, combinazioni, sincronicità, più che altro, più che banali idee di “complotti.” Il regno di Elisabetta II lo vedo come l’EVENTO INAUGURATIVO di come noi occidentali siamo stati abituati a leggere il mondo – filtrato da Tv, giornali, radio e internet – dagli anni cinquanta in avanti, e la musica pop ha avuto un grande ruolo in questo, un ruolo che non ha mai avuto prima del 1952, anno in cui Elisabetta è diventata regina. Col suo viso effigiato sulle monete, le banconote, i pound (da noi detta “sterlina”), esattamente come il “soldo” degli antichi romani su cui era effigiato il volto dell’imperatore, da cui ha origine il termine “soldato”: potere, finanza e guerra da secoli intrinsecamente collegate.

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Esattamente cento anni fa, negli anni 10 del secolo scorso – il Novecento tanto celebrato – crollarono casate reali e imperiali ed europee che duravano da secoli, nasceva la grande finanza internazionale con più centri di potere, nasceva il primo impero socialista-progressista, aveva origine il cinema spettacolare hollywodiano, lo star system, primo germe della cultura pop.

Esattamente cinquant’anni dopo, negli anni sessanta, l’occidente sembrò sul punto di rinnovarsi completamente, perchè tutto ciò che ebbe origine negli anni 10 giunse a maturazione: l’impero finanziario con più centri di potere guidava alla grande un’economia che subiva i benefici influssi keynesiani dell’impero socialista-progressista, lo star system e la pop culture erano al loro apice, tanto che Elisabetta II faceva baronetti i più celebri protagonisti di quella pop culture (i quali subito dopo si misero a cambiare quasi del tutto tipo di musica, ispirandosi anche ad Aleister Crowley, colui che si definiva “la bestia 666”, inventore del motto “Do what you want”, Fa ciò che vuoi), e in quegli anni accadevano anche fatti come l’uccisione di un altro volto fortemente simbolico di quei tempi, ovvero John Fritzgerald Kennedy.

L’estremo di benessere materiale generalizzato in occidente a cui la Storia era giunta, fece sì che la prima generazione a sperimentare quel culmine di benessere materiale e “liberazione sessuale” mai sperimentato dalle generazioni precedenti, si mise in testa di voler “far finire la Storia”, naturalmente essendo inconsapevole di questo suo intento nascosto, ed essendo, inoltre, inconsapevole di essere in anticipo di cinquant’anni sulla tabella di marcia. Guarda caso, dagli anni sessanta, questo strano periodo della storia occidentale, uscì fuori proprio quel Jimmy Savile di cui si parlava – il quale, tra l’altro, fu fatto pari d’Inghilterra da quegli stessi poteri aristocratici di cui era grande amicone – il cui look rimase sempre, fino alla fine, quello di quel periodo. Per lui, la “liberazione sessuale” si spinse eccessivamente in avanti, tanto da fargli scoprire quanto diversi membri di quell’élite che lo stava coccolando fosserò già “liberi sessualmente”, e ben molto più di lui. Ed eccoci ora agli anni 10, non più del Novecento, ma del XXI secolo, dopo il 2000 e il 2012. Era ancora troppo presto per finire la Storia, cinquant’anni fa, anche se, nei fatti, era comunque già finita, anche se nessuno se ne rendeva davvero conto, in nuce (qualcuno direbbe “in astrale”, nei “registri akashici”) era già finita, mancava solo la sua manifestazione nella realtà, nel mondo 3D.

Nei decenni successivi si è voluto intenzionalmente bloccare questa “fine della Storia” – come ha ben descritto Paolo Barnard, un giornalista non certo avvezzo alla narrativa fantastica – anche se già una ventina di anni dopo (periodo 1989-1991) i sintomi stavano nuovamente facendosi avvertire…ma oserei dire che già negli anni 10, cent’anni fa, la Storia era in dirittura d’arrivo, ne fa fede, per esempio, la nascita dei movimenti dadaisti, surrealisti tra le due guerre, movimenti culturali che – già all’epoca – avevano intenzione di minare alla base ciò che l’occidente era stato, era e continua a essere: il Dominio (della percezione), la fabbrica del conscio e la repressione dell’inconscio.

Comunque, entro la fine di questo decennio (ne è d’accordo anche il buon Leo Lyon Zagami, guardate qui) finirà un (sotto)ciclo, la fine del “contenitore mediatico anglosassone” in cui siamo immersi dagli anni cinquanta (fase preparatoria dei sessanta), il quale, nella sua implosione, si trascinerà dietro altri cicli più grandi, non solo quello iniziato negli anni 10, non solo quello iniziato con l’Impero Romano, ma addirittura cicli risalenti a prima dell’origine della cultura greco-romana, alla costituzione della prima civiltà del Dominio, nella “Mezzaluna fertile” di millenni prima di Cristo, l’attuale Medioriente.

Con la fine del regno di Elisabetta II (probabilmente anche di altre casate reali europee, travolte da scandali, e non solo) terminerà “L’era del Pop-Rock” (anche se ora ci sembra impossibile immaginarlo), l’era della società dello spettacolo e dei consumi, della radio e della televisione (tanto per dire, del Top of the pops di Jimmy Savile), probabilmente emergeranno verità inerenti a morti eccellenti come quella della principessa Diana Spencer Mountbatten-Windsor – un personaggio chiave, fondamentale per certi progetti esoterici di dominio, il cui destino può essere forse paragonato a quello del personaggio di Mia Farrow in “Rosemary’s baby.” Ma non solo, potrebbero emergere verità su altre morti, da quella di JFK, a quella di papa Giovanni Paolo I, a quella di John Lennon.

Terminando altri cicli millenari – legati al movimento precessionale degli equinozi della durata di 25.960 anni – potrebbe avere anche fine “l’era del soldo e del soldato”, ma per ora non voglio spingermi troppo oltre con la fantasia.