Il Pianeta Nascosto che rivoluzionerà il Sistema Solare: ipotesi sul nome e valori astrologici

23 02 2021

Ci sarebbe un pianeta di una grandezza paragonabile a Marte o Nettuno nel Sistema Solare (molto, molto in fondo) ancora inosservato. Questa è la teoria più eclatante dell’ astronomia contemporanea. Si tratta di un oggetto che perturba le orbite dei transnettuniani, orientandole con la sua attrazione gravitazionale. Il suo perielio (distanza minima dal Sole) sarebbe in direzione della costellazione di Ofiuco – Bilancia e la distanza massima dal Sole sarebbe in direzione della costellazione del Toro. E’ stato ipoteticamente proiettato fuori dal Sistema Solare centrale da Giove. La sua esistenza è messa in dubbio, ma noi in questo articolo faremo delle ipotesi sul suo nome e sugli eventuali valori astrologici, e ipotizzeremo la magnitudo della trasformazione astrologica che verrà messa in atto una volta annunciata questa potenziale straordinaria scoperta. Quando verrà scoperto verrà riconosciuto come Pianeta a tutti gli effetti e con tutta probabilità avrà il nome di una divinità del Pantheon greco o romano. Ho fatto una ricerca e messo giù una lista di nomi potenziali: Liber, Terminus (Termine), Eolo, Atlante, Chelone, Arpocrate, Momo, Fobetore – Icelo, Tartaro, Erebo, Perseo, Sisifo. La corrente di pensiero astrologica di Lisa Morpurgo (Morpurghiana) sostiene che in uno zodiaco di dodici pianeti per completezza sono necessari dodici pianeti che domiciliano ognuno dei segni. Due sono i mancanti: X e Y. Ormai si sostiene che X possa essere attribuito a Eris, anche se io non sono pienamente d’ accordo e propongo invece Haumea, come scritto nell’ articolo precedente a questo. Quanto a Y ci sono varie ipotesi, e nel precedente articolo io propongo Orcus, Varuna, Issione o 2002AW197 (Edison-Fuxi). Ma in realtà il famigerato Pianeta Y potrebbe essere attribuito al nuovo “Nettuno estremo” del Sistema Solare, qualora venisse scoperto. Infatti la Morpurgo diceva che per necessità i due pianeti dovevano essere fra i più lontani di tutti nel Sistema Solare, e in questo caso Eris prevarrebbe su Haumea, anche se non è detto che questa caratteristica sia indispensabile. Piuttosto che considerare la distanza, si dovrebbe pensare ai valori astrologici “sincronizzanti” con le caratteristiche anticipate. 

Qualunque sarà il suo nome, il debutto di questo pianeta nel panorama astrologico contemporaneo lancerà una epoca rivoluzionaria simile a quelle che seguirono alle scoperte di Urano, Nettuno e Plutone e le caratteristiche della sua mitologia, per sincronicità, plasmeranno il futuro dell’ umanità e faranno emergere nuove categorie di pensiero dalle profondità del subconscio, poiché in astrologia la scoperta di nuovi oggetti corrisponde all’ accendersi di una “lampadina” che va a illuminare una zona inesplorata della psiche umana.

LIBER




PAROLE CHIAVE: Fecondo, vino, vizi, “toga virile”, rito di passaggio, libertà, free speech, similitudine con Bacco, disinibito, sovversione, commercio, libido, vitalità, irreprensibile, insopprimibile, abbondanza. POTENZIALE DOMICILIO: Gemelli, Sagittario, Acquario, Pesci Dopo la soppressione da parte del Senato romano dei culti di Bacco, gli italici seguirono nuovi usi riferiti a quest’ultimo, certo più quieti dei baccanali. Nonostante non vi fossero meri luoghi di culto nell’Urbe per Liber, i giorni seguenti il 17 marzo si festeggiavano i Liberalia, con feste e divertimenti (e riposo nei campi, in quanto Liber era dio agreste). In quei giorni non lavorativi, gli adolescenti avevano diritto a divenire adulti, secondo le regole del tempo, con l’assegnazione della toga virilis (toga praetexta) e del praenomen.

 TERMINUS (TERMINE)

PAROLE CHIAVE: Limiti, confini, epiteto di Giove, diritti e impegni, poderi, opposizione ad autorità, mangiare le pietre, restare a soffrire, divisione, proprietà, immortalare, memoriale, santificare, dissacrare POTENZIALE DOMICILIO: (Vergine Y?) , Capricorno Termine (lat. Terminus) è un epiteto di Giove, come protettore di ogni diritto e di ogni impegno. Divenne in seguito divinità indipendente che vegliava sui confini dei poderi e sulle pietre terminali. Si raccontava che durante la costruzione del tempio le numerose divinità delle cappelle che si trovavano sul luogo scelto, accettarono di ritirarsi, per lasciare il posto al signore degli dèi. Solamente il dio Termine si rifiutò di partire. Dato però che la sua effigie doveva ergersi sotto il cielo, fu praticata una apertura sul tetto del tempio a suo uso esclusivo in modo che il dio potesse estendere il suo potere all’Universo. Poiché il dio Termine era stato persino in grado di opporsi all’autorità di Giove, alcuni auguri predissero che i confini dello stato romano non sarebbero mai receduti.

EOLO

QUESTO PRATICAMENTE DIVENTEREBBE IL PIANETA Y PREDETTO DALLA MORPURGO e il suo nome è ancora disponibile, e la situazione del controllo della direzione delle orbite dei transnettuniani potrebbe essere rappresentata con “il soffio di Eolo”!

PAROLE CHIAVE: Figlio di Poseidone (Nettuno), vento, bottiglia, tempeste, Ulisse, ricerca di asilo dai pastori, uso di barche a vela, prevedere la direzione del vento e in Astrologia Morpurghiana andrebbe a presiedere anche la respirazione e la velocità del tempo della vita e l’ approccio all’ ambiente come “atmosfera”, mantenere la temperatura, chiusura in caverna, cavaliere, tenere le redini, estendere il viaggio. POTENZIALE DOMICILIO: Vergine, Gemelli, Bilancia, Acquario.   Eolo (in greco antico: Αἴολος, Aiolos) è un personaggio della mitologia greca, le cui vicende variano notevolmente a seconda dei mitografi che le raccontano. Secondo l’Odissea è il re dei venti e incontra Ulisse in un celebre episodio del poema omerico, ma altri mitografi (in particolare Igino) non fanno alcun cenno a questo suo potere, tanto che non vi è accordo nemmeno sul fatto che si tratti di un unico personaggio, oppure di due personaggi distinti. Secondo l’Odissea e i principali mitografi è un essere umano, non una divinità, ma alcuni autori successivi lo annoverano tra gli dei.

ATLANTE

PAROLE CHIAVE: Sostenere, la Terra, geografia, titano, astronomia, sfera, alleato di Crono – Saturno, Pilastro, persuaso da Eracle, catena montuosa, inospitalità, pietrificato, leader della rivolta, umiliazione, resistenza, punizione, cartografie, mappa. POTENZIALE DOMICILIO: Toro, Capricorno. Atlante era re della Mauritania e molto versato nell’astrologia; era considerato il primo ad aver studiato la scienza dell’astronomiaDiodoro Siculo scrive che Atlante fu il primo a rappresentare il mondo per mezzo di una sfera e per questo motivo si diceva che portasse il cielo sulle spalle. Esiodo narra che Atlante fu costretto a tenere sulle spalle l’intera volta celeste per volere di Zeus che decise di punirlo perché durante la Titanomachia si era alleato con Crono quando guidò i titani contro gli dèi dell’Olimpo. Nell’Odissea (libro I) viene descritto poeticamente come uno dei pilastri del cielo e sempre nell’Odissea, viene indicato come padre di Calipso. Atlante riuscì a convincere Eracle a sostituirlo temporaneamente nella sua punizione offrendosi di poter raccogliere i pomi d’oro dall’albero del giardino delle Esperidi[8] al suo posto. Ottenuto lo scambio però Eracle riuscì a convincerlo di tenere momentaneamente la volta per potersi mettere qualcosa sotto le ginocchia e quando Atlante sollevò la volta del cielo dalle spalle di Eracle, questi raccolse le tre mele lasciate a terra e se ne andò. Secondo una tradizione il titano fu pietrificato da Perseo che gli mostrò la testa di Medusa per punirlo di non averlo ospitato e così Atlante si trasformò nell’omonima catena montuosa che si trova nel nord dell’Africa[8][9]. La prima vertebra della colonna vertebrale, atlante, deve il suo nome a questo personaggio, poiché essa sostiene il cranio così come il titano regge la sfera celeste.

CHELONE

PAROLE CHIAVE: Arrivare in ritardo, tempo lento, non invitata, Mercurio la trasforma in una tartaruga, guscio, indifferenza agli eventi sociali, silenzio, preferire restare in casa, quarantena, dare buca, degnarsi di, prigionieri politici, persecuzione, senzatetto. POTENZIALE DOMICILIO: Toro, Vergine (come pianeta Y), Capricorno.  Chelona o Chelone (in greco antico Χελωνη, Khelônê, “testuggine”, “tartaruga”) era una ninfa Oreade che viveva sul monte Khelydorea, in Arcadia[1]. Nella versione data da Esopo nelle Favole, Chelone è una testuggine che, per pigrizia e troppo amore per la casa, non andò al matrimonio di Zeus; scoperta la ragione dell’assenza, il dio la maledisse, obbligandola a portarsi sempre appresso la propria casa (il guscio)[1]. La versione citata da Servio Mario Onorato (nei Commentarii in Vergilii Aeneidos libros) è leggermente differente; qui Chelone venne invitata da Ermes, così come tutti gli dei, gli uomini e gli animali, al matrimonio di Zeus e di Era; ella però decise di restare a casa, per mostrare la sua indifferenza verso la cerimonia. Ermes, quindi, prese la sua casa (con lei dentro) e la gettò in un fiume che scorreva nei pressi, trasformandola quindi in una testuggine e costringendola così a portarsi la propria dimora sulla schiena. Inoltre, Ermes la condannò anche al silenzio perenne, motivo per cui la testuggine è stata successivamente considerata simbolo del silenzio, e come tale effigiata su alcune medaglie.

ARPOCRATE

PAROLE CHIAVE: Silenzio, discrezione, simboleggia la guarigione, fraintendimento del gesto, segreti, confidenze, gnosticismo ermetico, Harpo Marx, il suo avatar personificato: commediante e mimo, era solito usare una cornamusa o un fischietto, bambino, amarezza, indurre al silenzio. POTENZIALE DOMICILIO: Vergine (Pianeta Y), Scorpione. Arpocrate è una divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto. Era anche la forma sincretica del dio Horo, del quale incarnava l’aspetto di figlio di due divinità. Narra la mitologia, che il fanciullo fu punto da uno scorpione, guarì grazie alla magia della madre, divenendo così il simbolo delle guarigioni. L’amuleto che lo raffigurava in piedi, su un coccodrillo, mentre tiene in mano dei serpenti, era considerato di buon auspicio in caso di malattia. Il dito sulla bocca non è che un atteggiamento tipico dell’infanzia che gli autori classici hanno frainteso, pensando in un invito al silenzio. Altro elemento tipico di Arpocrate era la sua testa completamente rasata, ad eccezione di una treccia che gli ricadeva sul suo lato destro. Gli antichi portavano spesso scolpita nei loro sigilli una figura d’Arpocrate, ad indicare che il segreto delle lettere andava conservato fedelmente.

MOMO

PAROLE CHIAVE: Errore, colpa, critica, satira, lamenti, censura, sarcasmo, giudice, burlesco, cacciato, contro i tiranni, scatenò guerra di Troia, commedia, figlio di Notte e Ipno, maschera, scoraggiare, fare credere di avere fallito. POTENZIALE DOMICILIO: Gemelli (e Vergine come pianeta Y), Scorpione, Sagittario. Cicerone lo dice figlio della Notte e di Ipno (Hypnos).[1]. Era rappresentato come un omino calvo e minuto, senza vestiti e con in mano una maschera ed un bastone. Secondo Esiodo personificava il sarcasmo e la mania di censurare. Secondo una tradizione fu Momo a criticare Zeus quando il padre degli dei voleva distruggere l’umanità con fulmini e inondazioni, convincendolo, invece, a favorire il matrimonio di Teti e Peleo, che avrebbe portato alla fine dell’Età degli eroi. Secondo un mito fu invitato da ZeusAtena e Prometeo e far da giudice su chi di loro avesse fatto la miglior invenzione; Zeus presentò il toro, Atena la casa e Prometeo l’uomo, ma Momo ritenne che ad ognuno mancasse qualche cosa.Infatti il toro aveva le corna poste non sopra gli occhi, ma ai lati della testa, rendendo più difficile colpire il bersaglio, la casa non era trasportabile e all’uomo mancava un modo per vedere nel proprio cuore e nei propri sentimenti. Gli dei, infine, si stancarono della sua indole troppo burlesca e lo scacciarono dall’Olimpo: Zeus lo avrebbe cacciato dall’Olimpo dopo che Momo aveva criticato aspramente un animale creato dal re degli dei.[2].

FOBETORE – ICELO

PAROLE CHIAVE: Fobie, incubi, Oneiroi, connessione con Pennywise IT di Stephen King, sembianza, apparenza, mutaforma, caverna, fogne, evocatore, letargia, manipolazione, simulazione. POTENZIALE DOMICILIO: Scorpione, Pesci. Ma magari anche la ipocondriaca Vergine, e quindi in astrologia morpurghiana sarebbe Y in opposizione a Nettuno.  Nella mitologia greca Fobetore (in greco Φοβητώρ, Phobêtốr, “spaventoso”)  Icelo (Ἴκελος, Íkelos, “somigliante”) è uno degli Oneiroi, figlio di Ipno e fratello di Morfeo e Fantaso. Nelle Metamorfosi di Ovidio viene descritto come la personificazione degli incubi, nei quali appare con sembianze di animale. Gli dei lo chiamano Icelo, mentre gli uomini Fobetore.

TARTARO

PAROLE CHIAVE: Luogo di prigionia per titani, padre del Tifone, abisso, sofferenza, punto più basso dell’ universo, oltre l’ underworld, luogo di prigionia per bannati e banditi, titani e mostri, declino. POTENZIALE DOMICILIO: Ariete, Scorpione, Capricorno.Tartaro indica, nella Teogonia di Esiodo, il luogo inteso come la realtà tenebrosa e sotterranea (katachthònia), e quindi il dio che lo personifica, venuto a essere dopo Caos e Gea. Zeus vi rinchiuse i Titani, stirpe divina e padri degli dei dell’Olimpo, dopo averli sconfitti a seguito della Titanomachia. Lì, inoltre, si trovavano altri mostri come, ad esempio, le Arai, ma anche mortali puniti per i loro gravi misfatti come Tantalo (re della Lidia, punito dagli dèi per le sue colpe con una fame e una sete insaziabili: sebbene avesse accanto a sé frutti e acqua, non appena tentava di afferrarli questi si allontanavano da lui)[1]. Sempre in Esiodo,[2] Tartaro è considerato il procreatore, insieme con Gaia, di Tifone.

EREBO

PAROLE CHIAVE: Coperto, oscuro, figlio del Caos, genera Caronte, le tre moire, il Fato, l’Aria, il Sonno e i Sogni, provò ad aizzare i titani, manipolare le ombre, nebbia oscura, caverna. POTENZIALE DOMICILIO: Scorpione, ipoteticamente il Pesci. Erebo (in greco antico: Ἔρεβος, Érebos, cioè “tenebre”) è una figura presente nei miti della religione greca. Divinità ancestrale, figlio di Caos e (in alcune versioni) di Caligine e fratello della Notte, è la personificazione dell’oscurità, e con il termine “Erebo” infatti si possono indicare anche gli Inferi. Con la sorella generò Emera (personificazione del giorno) ed Etere (personificazione del cielo più alto, dove c’è la luce pura), Ipno (dio del sonno) e anche Caronte. Oltre a questi, Erebo generò con la Notte anche le tre Moire, ovvero Cloto, la tessitrice del filo della vita degli uomini, Lachesi, la misuratrice del filo stesso e per ultima la più temibile (Atropo), colei che recide il filo. È considerato una divinità primordiale in quanto nacque dall’unione tra le Tenebre e il Caos e dal momento che non esisteva ancora né la Luna né il Sole, i genitori procrearono anche il Giorno e la Notte. Dato che è la personificazione dell’oscurità, con il termine Erebo si possono indicare anche gli Inferi. Fu una divinità particolarmente prolifica.

PERSEO

PAROLE CHIAVE: Spada donata da Ermes – Mercurio, uccisione della Medusa, calzari alati, in sella al cavallo alato Pegaso, figlio di Poseidone o Zeus. Eroismo, colpire nel sonno, colpire a sorpresa, darci un taglio, spada, evitare gli sguardi, usare una lama, salvare, affrontare, rinunciare al posto, fonte, sorgente, volo, in sella, viaggio, domare o essere domati, compiere imprese, servire da, scudo, difesa. (Invisibilità) (l’elemento dell’invisibilità come una cappa, e non come un elmo) POTENZIALE DOMICILIO: Ariete, Leone, Scorpione, Acquario. Persèo (o Pèrseo[1]; in greco antico: Περσεύς, Perséus) è un eroe della mitologia greca, figlio del re degli Dei Zeus e di Danae e nipote del re di Argo Acrisio. Attraverso la madre discende dalla danaide Ipermnestra e dall’egittide Linceo a loro volta figli dei fratelli Danao ed Egitto. Perseo viene ricordato soprattutto per l’uccisione della Gorgone Medusa, per aver salvato Andromeda, poi diventata sua sposa, da un mostro marino e per essere stato re di Tirinto, dopo aver rinunciato al trono di Argo a favore di Megapente, e di Micene, città che fondò lui stesso. Dalla moglie Andromeda ebbe molti figli, tra cui Elettrione (suo erede e nonno di Eracle) e Gorgofone (madre di Icario e nonna di Penelope, sposa di Odisseo). La kunée (ἡ Ἄϊδος κυνέη o κυνῆ), conosciuta anche come Elmo di Ade o Elmo dell’oscurità, è un copricapo magico presente nella mitologia Greca in grado di rendere invisibile chiunque lo indossi[1]. Secondo il mito, l’elmo venne fabbricato dai ciclopi con pelle di cane (kúon)[2] e dato in dono ad Ade, assieme al tridente per Poseidone ed alla folgore per Zeus, in occasione della guerra contro i Titani[3]. Con l’aiuto dell’elmo Ade si introdusse nottetempo nell’accampamento nemico e distrusse le armi dei Titani, gesto che assicurò a Zeus e ai suoi fratelli la vittoria[4]. Nella mitologia il kunée, oltre che dallo stesso Ade, venne utilizzato anche dalla dea Atena nell’Iliade, da Ermes nella Biblioteca e da Perseo che sfruttò il potere del copricapo per sconfiggere Medusa.

SISIFO

PAROLE CHIAVE: Uomo ingannevole e astuto, padre di Ulisse?, figlio di Eolo, senza scrupoli, la Pietra, il tema del ritorno e della ciclicità, ambizioni pericolose, lotta vana, tecniche arcaiche riguardanti trance e controllo del respiro, origine del nome da Susurrant (suono del respiro), ciclo ripetitivo, significato del compito lavorativo diminuito, trickster, evitare la morte (due volte), contro l’ ordine naturale delle cose, incompletezza, fondatore di giochi, competizioni atletiche e musicali, ladro maestro, violare regola dell’ ospitalità, testare amore, sforzo inutile, assurdità, verità sgradevoli, ricominciare da capo. POTENZIALE PIANETA Y? In tutti i miti che lo riguardano, Sisifo è scaltro e senza scrupoli come nessun altro mortale. La sua leggenda infatti comprende numerosissimi episodi, ognuno dei quali è la storia di una sua astuzia. Alla morte di Eolo, Salmoneo (fratello di Sisifo) usurpò il trono tessalico e Sisifo, legittimo erede, si rivolse all’oracolo di Delfi, il quale gli consigliò di ingravidare sua nipote per riscuotere la vendetta; così, Sisifo sedusse la figlia di Salmoneo (Tiro), e dalla loro relazione nacquero due figli. Scoperto il verdetto dell’oracolo, comunque, il risentimento della donna sarà tale da indurla ad assassinare la prole avuta. Sisifo si presenterà quindi nella piazza del mercato a Larissa e mostrerà alla folla i cadaveri dei figli, dicendo che in realtà Tiro li aveva generati con il padre Salmoneo, e lo esilierà dalla Tessaglia per incesto. Altre versioni riferiscono che Sisifo avesse ricevuto la possibilità di ritornare nel mondo dei vivi non da Persefone, bensì da Ade stesso, a patto però di tornare entro un giorno e come nell’altra versione del mito, Sisifo non tenne fede al patto sancito con la divinità degli inferi e rimase nel mondo dei vivi.
La morte però in questo caso sopraggiunge naturalmente e non è affatto menzionato Hermes. Come punizione per la sagacia dell’uomo che aveva osato sfidare gli dèi, Zeus decise che Sisifo avrebbe dovuto spingere un masso dalla base alla cima di un monte. Tuttavia, ogni volta che Sisifo raggiungeva la cima, il masso rotolava nuovamente alla base del monte ed ogni volta, e per l’eternità, Sisifo avrebbe dovuto ricominciare da capo la sua scalata senza mai riuscirci. Il re Sisifo viene considerato alla stregua del disco del 
sole che sorge ogni giorno a est e poi sprofonda verso ovest.[11] Altri studiosi lo considerano una personificazione delle onde che salgono e scendono, o del mare infido[11]. Il filosofo epicureo Lucrezio del I secolo a.C. interpreta il mito di Sisifo come la personificazione dei politici che aspirano a un ufficio politico ma ne vengono costantemente sconfitti. La ricerca del potere, di per sé una “cosa vuota”, viene paragonata al rotolare del macigno dalla collina. Lucrezio ritiene infatti che le ambizioni siano pericolose perché allontanano l’uomo dalla saggezza. [12] Friedrich Welcker suggerì l’interpretazione secondo cui il mito di Sisifo simboleggiava la lotta vana dell’uomo nella ricerca della conoscenza, mentre Salomon Reinach[13] ipotizzò che la sua punizione si basasse su un quadro in cui Sisifo era rappresentato mentre roteava un’enorme pietra dall’acrocorinto, simbolo del lavoro e delle abilità coinvolte nella costruzione del Sisifeo. Albert Camus, nel suo saggio Il mito di Sisifo del 1942, vide in Sisifo la personificazione dell’assurdità della vita umana, ma Camus conclude “bisogna immaginare Sisifo felice” come se “la lotta stessa verso le vette fosse sufficiente per riempire il cuore di un uomo”. J. Nigro Sansonese,[14] basandosi sull’opera di Georges Dumézil, ipotizza che l’origine del nome “Sisifo” sia onomatopeica del continuo suono di susurrant (“siss phuss”) fatto da il respiro nei passaggi nasali, situando la mitologia di Sisifo in un contesto molto più ampio di tecniche arcaiche (vedi religione proto-indoeuropea) che inducono la trance legate al controllo del respiro. Il ciclo ripetitivo di inspirazione-espirazione è descritto esotericamente nel mito come un moto su e giù di Sisifo e del suo macigno su una collina. In esperimenti che verificano come i lavoratori rispondono quando il significato del loro compito è diminuito, la condizione del test viene indicata come condizione Sisifousa. Le due conclusioni principali dell’esperimento sono che le persone lavorano di più quando il loro lavoro sembra più significativo e che le persone sottovalutano la relazione tra significato e motivazione. POTENZIALE DOMICILIO: Vergine, Scorpione, Capricorno.

LA MOTIVAZIONE DI QUESTE IPOTESI Quando il Pianeta X verrà scoperto, se mai accadrà, se sarà abbastanza grande verrà quasi sicuramente associato ad una divinità conosciuta. In questo caso EOLO, ATLANTE, TARTARO, PERSEO e SISIFO sono più credibili degli altri. Considerato che stiamo parlando di un pianeta che finora sta rimanendo perfettamente nascosto, è probabile che la sua mitologia conterrà l’elemento dell’invisibilità, come quella di PERSEO. Inoltre sarà sicuramente un pianeta dall’ orbita lenta, in stile Eris e Sedna, e quindi anche la tematica della lentezza e dell’ arrivo ritardato gli verrà attribuito, e in questo caso ecco perché nelle opzioni rientra CHELONE, mentre una altra caratteristica che potrebbe essergli attribuita è la discrezione e il silenzio, ed ecco che qui potremmo parlare di ARPOCRATE, anche se questi due ultime divinità non sono quasi per niente note. Il pianeta X sarà scuro e non rifletterà la luce e quindi verrà considerato simile a Plutone ed è per questo che ho inserito FOBETORE – ICELO, EREBO, TARTARO. Considerata l’epoca psicologica che viviamo, se venisse scoperto nei prossimi mesi o anni potrebbe starci bene la mitologia delle fobie e degli incubi. Se vogliamo prendere in considerazione la necessità del pianeta Y implicata nella corrente di pensiero morpurghiana, potrebbe starci bene la interpretazione della attrazione gravitazionale che tiene le redini delle orbite degli altri transnettuniani come qualcosa di legato al vento, e la fortuna potrebbe far coincidere la scelta del nome con la “previsione per necessità” della Morpurgo, anche se questa linea di pensiero è conosciuta quasi esclusivamente in Italia. TERMINUS sarebbe un nome abbastanza banale e poco soddisfacente dal mio punto di vista, perché noi abbiamo già Saturno che fa il suo lavoro, teoricamente. ATLANTE sarebbe invece un nome interessante, perché rappresenterebbe un pianeta che tiene le redini e quindi in un certo senso “sorregge” gran parte del Sistema Solare nella zona transnettuniana. Sebbene SISIFO sia altrettanto interessante come ipotesi, potrebbe non essere preso in considerazione, perché noi sappiamo che gli astronomi non fanno gli stessi ragionamenti degli astrologi. LIBER e MOMO sembrano un po’ fuori posto, ma il secondo sarebbe un perfetto PIANETA Y secondo le caratteristiche anticipate dalla Morpurgo, mentre il primo prenderebbe il posto del già in precedenza assegnato BACCO.

ALTRE POTENZIALI SIMBOLOGIE ASTROLOGICHE LEGATE AL PIANETA X: Esaltazione dell’ intelletto, trascendentale, annunciare e profetizzare, tenere nascosto, simbologie simili a Urano e Nettuno, rompere il sistema prestabilito, sovversione, rivoluzione, oscurità, non voluto, in esilio, viaggi estremamente lunghi.





La mia interpretazione di astrologia – Una filosofia astrale

25 01 2019

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La mia interpretazione dell’ Astrologia la interpreta come una filosofia che studia la rappresentazione simbolica del Sistema Solare e immediati dintorni come metafora della mente umana.

Nella mia interpretazione il Sistema Solare si potrebbe identificare come una analogia della coscienza e dell’ inconscio umano, una sorta di dimensione matematica e quindi intangibile della concreta dimensione mentale umana psicologico – caratteriale.

Gli scienziati hanno la ” certezza – evidenza – convinzione ” che tutto ciò che riguarda l’ essere umano abbia a che fare con la genetica e i geni.

La filosofia astrologica dice un po’ la stessa cosa, ma rimpiazza i geni con delle energie, delle forze simili alla gravità, intangibile ma onnipresente, o per meglio dire rimpiazza i geni con dei cicli che sincronicamente si allineano con il movimento delle orbite degli astri, quasi come se ogni movimento di un astro possa essere analogo alla trasmissione di informazioni fra neuroni.

L’ Astrologia infatti è intimamente connessa agli studi sulla ciclologia, e ha la sue origini nei calendari e nelle documentazioni di informazioni sincroniche antiche.

Noi uomini moderni dobbiamo avere una interpretazione metaforico – ciclica – sincronica delle ” regole astrologiche ” e del suo sistema di credenze.

In questo senso, il Sole rappresenterebbe la nostra personalità più evidente e immediata, il cuore e il fulcro del nostro essere. Il Sole è il ” nostro nome ” e il nostro ” ruolo ” sulla Terra. L’ Ascendente è la parte della personalità che usiamo in situazioni pubbliche e quindi non intime, è il copione che decidiamo di interpretare quando vogliamo apparire o agire consapevolmente in modo cosciente e controllato, ma la personalità Solare è quella spontanea, intima, privata e unicamente caratteristica di noi stessi come individui.

I pianeti più vicini al Sole sono le nostre emozioni e passioni più emergenti, come l’ intelletto e i nostri interessi ” verbali “, il tono di voce e ciò che vogliamo comunicare ( Mercurio ), le nostre emozioni legate all’ amore, all’ affetto e all’ amicizia, e il rapporto con l’ estetica del nostro fisico ( Venere ) e la nostra tenacia, l’ energia vitale, e la rabbia, il rapporto con la forza fisica ( Marte ). In questo contesto si inserisce anche la (Luna), che rappresenta i nostri umori, ricordi improvvisi e fugaci e il nostro intuito. La Luna è connessa alle maree terrestri come i nostri umori sono connessi agli occhi, a ciò che vediamo, perché la visione è il motore di trasmissione reazionale delle emozioni, e le acque Terrestri sono i nostri dotti lacrimali, mentre i Terrestri sono i nostri occhi.  

La Fascia Asteroidale, con elementi protagonisti Cerere, Vesta e Igea rappresentano l’ analogo dei nostri geni, ci sono migliaia di rocce piccole e grosse che si allacciano in qualche modo alle nostre caratteristiche più svariate, ai livelli più svariati, come se esistesse uno – spettro – rappresentato dai gradi presenti nella nostra carta astrale, e diventano più magnificati ed evidenti quando raggiungono il grado 0°, 1° e 29° alla nostra nascita. Come se ci fossero una miriade di potenzialità per noi, che diventano ” allacciate intimamente ” a noi solo qualora nascessimo sotto un determinato grado di alto valore astrologico. (Cerere) rappresenta la soddisfazione dei bisogni, il nostro rapporto con il cibo, e il rapporto con il genitore. ( Vesta ) rappresenta la devozione, la presenza o meno del pudore, eventuali repressioni, la capacità di concentrarsi, mentre ( Igea ) rappresenta il nostro concetto e livello di igiene, salute, pulizia.

Le Case Astrologiche rappresentano qualcosa di simile ai gruppi sanguigni, indicano il settore della vita nel quale ogni ” pianeta ” manifesterà il suo simbolismo nella vita individuale, e generalmente sono dodici ( in Oriente sono 27 o 28, associate al ciclo lunare e non quello solare ):

Il SE’, I VALORI, le COMUNICAZIONI, L’ ABITAZIONE / L’ AMBITO FAMIGLIARE, i PIACERI, L’ AMBITO DI LAVORO E SALUTE, le ASSOCIAZIONI e PARTNERSHIP, la TRASFORMAZIONE, la FILOSOFIA, la REPUTAZIONE PUBBLICA, le AMICIZIE e la RETE SOCIALE, l’ INCONSCIO e L’ AMBITO DEL DISFATTISMO.

Nella Astrologia Postmoderna inserirei anche: La VISIONE DELLE COSE / L’ ORIENTAMENTO, la REDENZIONE / RESTAURAZIONE / PROTEZIONE oppure la SOPPRESSIONE e l’ ASSOPIMENTO, e poi anche la STRUMENTALIZZAZIONE, la DEVOZIONE, la LOTTA INTERIORE/ l’ ESORCIZZAZIONE / l’ ESPULSIONE / l’ EROSIONE / il TOCCARE IL FONDO.          

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La fascia esterna è separata dall’ analogia della mente ” esternalizzante ” e assume una tendenza ” interiorizzante “, rappresentata da Giove, Saturno e Nettuno. ( Giove ) rappresenta il nostro rapporto con l’ abbondanza, il nostro spettro di ottimismo – pessimismo, la magnificazione degli eventi che si innesca – dentro di noi – e il nostro livello di capacità e volontà di espandere i nostri confini e la nostra elasticità mentale. Giove è una spugna che raccoglie e deposita tutta la ” massa ” cerebrale, come un ponte fra l’ immediatezza esteriorizzante e la meditazione interiorizzante. ( Saturno ) rappresenta il nostro approccio alle regole, ai doveri e ai compiti che ci vengono imposti nella vita, simbolizza le nostre difficoltà interiori, e il nostro approccio nei confronti di limiti e capacità o potenzialità ridotte e ostacolate dagli eventi. Rappresenta anche le ambizioni, lo spettro del realismo e della razionalità Il pianeta è circondato da anelli come quella area mentale è circondata da ostacoli e barriere nei confronti del resto. Sono pianeti ” gassosi “, nebulosi come l’ area della nostra interiorità che simbolizzano.

Ci sono anche i Centauri, dei quali l’ elemento principale è ( Chirone ) che rappresenta la nostra ferita interiore, l’ invidia e il desiderio di aiutare gli altri quando non possiamo fare qualcosa per noi stessi. Mentre per esempio ( Asbolus ) potrebbe rappresentare l’ emergere di un presentimento.  I Centauri hanno un’ orbita instabile, possono trasformarsi in comete ed eventualmente anche essere espulsi dal territorio, e potrebbero rappresentare pensieri zavorra eventualmente espulsi.  

( Urano ) rappresenta gli impulsi, l’ approccio ai cambiamenti e alle occasioni nell’ immediato, il desiderio di cambiare, il dinamismo interiore di chi possiede una grande energia. Urano possiede dei ” poli equatoriali ” quindi si associa al desiderio di distinguersi dalla massa. Simboleggia quindi anche le nostre caratteristiche eccentriche e originali, mentre ( Nettuno ) rappresenta la parte nebulosa della nostra mente, la ricettività psichica, le incertezze, ma anche la parte capace di astrazione e immaginazione, e anche di ideali e obiettivi teorici e astratti, non ancora concretizzati. E’ associato anche ai castelli di carta, quelli di alcuni mistici, ma anche di molti scienziati categorici e dogmatici, oppure degli scienziati da talk show, quelli pagati per divagare, etichettando cose non evidenti e non tangibili come ” scienza “. Questi sono giganti ghiacciati, perché sono meno connessi alle emozioni, e più allacciati invece a delle aree mentali alle quali ci approcciamo con neutralità. Sono composti da sostanze ” volatili ” come lo sono i prodotti di queste aree mentali che simbolizzano, che noi associamo a idee di libertà e speranza.

I satelliti rappresentano ” ulteriori scompartimenti ” : (Ganimede) rappresenta le caratteristiche LGBT  e tutto ciò che riguarda la questione del gender e dell’ identità sessuale, ed è uno scompartimento di Giove. ( Titano ) legato a Saturno potrebbe rappresentare le nostre associazioni agli antenati e le eredità dettate da essi, poiché i Titani esistevano prima degli Dei Olimpici ed erano delle forze primordiali. Forze che possono essere associate alle tendenze ereditarie.

Oltre Nettuno abbiamo la Cintura di Kuiper e il Disco Diffuso, popolato da pianeti ben distanti dal Sole ( quindi distanti dalla personalità immediata esteriorizzata, intima e caratteristica individuale ), lontani dal fulcro della nostra mente. Qui si cela il nostro inconscio.

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Qui abbiamo (Plutone – Caronte ), le nostre ossessioni sia individuali che collettive e associabili ad una generazione, nonché il nostro concetto di mortalità e il rapporto con il fenomeno più ignoto di tutti, la morte. Fino a poco tempo fa Plutone racchiudeva in sé tutto il nostro inconscio, ma ora nella nuova astrologia in sviluppo, il nostro inconscio è stato diviso in vari scompartimenti.

Abbiamo ( Orcus ) che rappresenta le promesse ( a noi stessi, agli altri ), i patti, e il disturbo ossessivo compulsivo, come anche la necessità di mettere ordine. Abbiamo ( Issione ) che rappresenta la contestazione di leggi ingiuste e illegittime, la coscienza delle ciclicità ed eventuali ritorni sui propri passi. Abbiamo ( Salacia ) che rappresenta la nostra fuga interiore e fisica, alla ricerca di uno sfogo dalle pressioni, la vergogna e la sensazione di inadeguatezza. Abbiamo ( Varuna ) che rappresenta la metabolizzazione e la ” macchina dell’ innesto dei pensieri ” che poi si trasformano in parole, frasi, discorsi, scritti, e anche bugie, in associazione via ” ponte ” con Mercurio. Abbiamo ( Haumea ) che rappresenta energie e frequenze drammatiche, intense, reazioni ad eventi che spazzano via tutto il resto, energie che collidono e si impattano sulle altre.  

Questi pianeti viaggiano su cicli che possono portarli ad emergere a livello cosciente ( perielio – vicinanza massima al Sole ) oppure a rimanere allo stadio di inconsapevolezza e un – awareness ( Apside – massima distanza dal Sole ). Abbiamo ( Quaoar ) che rappresenta l’ elaborazione di ciò che poi diventerà il carisma ( le strategie ), il desiderio di sperimentare, rischiare, la voglia di scherzare che emerge anche in modo incontrollabile, la ricerca di distrazioni, l’ inconscio legato all’ approccio alla musica, l’ elaborazione di quelli che diventeranno confronti verbali ( sarcasmo, sfida ). Abbiamo ( Makemake ) che rappresenta tutte le nostre bizzarrie nascoste, i guizzi mentali, l’ intelletto che si scontra con la società, la reazione alle sorprese, o l’ elaborazione di queste nei confronti di altri. Abbiamo ( Eris ) che simboleggia l’ elaborazione del confronto diretto con gli altri, soprattutto a polarità opposte, l’ approccio e l’ elaborazione del pensiero che poi interpreterà i comportamenti dell’ altro sesso, il confronto con l’ esclusione sociale e con la forza distruttiva della natura, l’ approccio con rivali, nemici, nemesi e i Casus Belli, quindi gli eventi triggeranti. Abbiamo ( TX300 ) che rappresenta l’ elaborazione di ciò che diventerà poi diffusione di informazioni, rapporto con i mass media, manipolazione, propaganda, il bisogno di attirare l’ attenzione, il mercanteggiare, la nostra versione dei fatti, la scelta di una fazione, e quindi in sostanza la nostra ideologia e il nostro messaggio. Abbiamo ( AW197, anche detto Edison ) che rappresenta ciò che ci coglie quando si accende la lampadina, l’ energia che alimenta una idea, una connessione, una epifania, una rivelazione interiore, la capacità di costruirsi una rete sociale, la vocazione.  

In tempi più recenti abbiamo anche ( Huya, dio della pioggia, nome analogo ad una nota azienda finanziaria Giapponese ), che rappresenta la nostra idea di diritti sociali, l’ approccio con il concetto di scarsità, e la sete di qualcosa, ma anche le occasioni che piovono sul nostro percorso. ( Varda, ancora poco noto e poco elaborato ) che potrebbe simboleggiare lo sviluppo interiore della forza creativa, la capacità di vedere oltre, e la chiarezza mentale, una energia positiva, che porta luce nell’ ignoto. Abbiamo ( Sila – Nunam ) un elemento binario che rappresenta la codipendenza, e l’ attaccamento a situazioni tossiche. Abbiamo ( Albion ) che ventisette anni fa ha prodotto una nuova era astrologica ma ha ricevuto il nome solo di recente, e rappresenta il rapporto con le iniziative, la costruzione e la fondazione di imprese e di ” mondi ” , il nostro imperialismo interiore, le iniziazioni e i riti di passaggio.

Abbiamo anche gli onirici Mors – Somnus ( un altro elemento binario come Plutone e Sila – Nunam ) e Altira, che simboleggiano il primo il rapporto con l’ inconscio notturno, i pensieri che ci vengono al buio, in solitudine, mentre cerchiamo di addormentarci, la sensazione di lasciarci la giornata alle spalle e quindi di prepararci ad una ” piccola morte transitoria “, essere in allerta e veglia notturna, la letargia, l’ eventuale anemia mediterranea, la stimolazione, il sonnambulismo per alcuni, l’ uso di luci per sfuggire al buio, la meditazione sul cuscino, il sogno lucido. Il secondo, che rappresenta la fase REM, il mondo del sogno aborigeno, che simboleggia coloro che incarnano un sogno, che esprimono un sogno, che rappresentano il sogno di altri, gli incubi, l’ assorbimento in sé stessi, l’ approccio con i sogni e il significato che vi associamo.      

E ce ne sarebbero tanti altri, magari ancora da nominare e da scoprire. La metafora associabile all’ eclittica è il grado a spettro della tangibilità, e della capacità umana di quantificare, studiare e prevedere l’ andamento e il percorso sul quale viaggiano le nostre aree mentali. In questo caso ( Eris ) sarebbe l’ area dal percorso più complesso e turbolento.

Abbiamo ( Sedna ) che rappresenta l’ inerzia, il desiderio di sopravvivenza, la vittimizzazione, il sacrificio, il pianto interiore e silenzioso, la privazione, il rapporto con ciò che non è aggiustabile e correggibile, il disgusto, il sentirsi eventualmente miserabili, in depressione, diciamo che frequentiamo l’ area di Sedna nei punti più bassi della nostra vita. Infatti sta proprio al fondo del nostro inconscio.

Anche se non tutto è perduto, perché pare che ancora più in fondo ci sia ( OR10 ) che rappresenta la connessione con uno sconosciuto, l’empatia, la compassione profonda e umana, la partecipazione alla collettività, la commozione, la suscitazione, l’ incoraggiamento, la carità, e l’ espressione di pensieri profondi.

L’ inconscio, come funziona nel rapporto fra le aree più periferiche del Sistema Solare e gli otto pianeti, è uno specchio, o il lato oscuro del conscio, proprio come il Sole contiene la sua parte oscura in OR10, Mercurio in Varuna e TX300, Marte e Venere rispettivamente in Eris e nel non ancora menzionato ( Lempo: amore capriccioso, pericoloso, morboso, la violazione dell’ intimità altrui, l’ amore che prende il controllo del conscio, la passione sofferta, la frenesia amorosa, l’ amore non corrisposto e la seduzione dell’ altro ), Cerere e Plutone in Haumea, Giove in Quaoar, Saturno in Orcus e Sedna, Urano in Makemake e Issione ed Edison, Luna e Nettuno rispettivamente in Salacia e OR10. Infatti i Transnettuniani e altri nuovi astri rappresentano le espressioni oscure e inconscie del territorio mental – emotivo che abbiamo vissuto finora.

Non solo questo, ma l’ Astrologia include un sistema di ” etichettatura dei flussi ” simile all’ I Ching con i suoi esagrammi, ed è composto dai 360 gradi sabiani, per ognuno dei quali esiste una definizione e una immagine mentale associabile.  

Il Ventunesimo secolo in Astrologia è iniziato nel 1992, con la scoperta del primo Cubewano ( quello che ora si chiama Albion ) e rappresenta il secolo della filosofia e dell’ approccio con il nostro inconscio, nei minimi dettagli.