Apocalissi, genesi, sibille, corone, trombe del giudizio e settimi sigilli

18 03 2020

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https://civiltascomparse.wordpress.com/2020/02/27/siamo-nell-era-della-corona-simbolismi-a-cascata-la-fine-dell-inizio-e-qui-gente/

e

https://civiltascomparse.wordpress.com/2020/03/15/sincronicita-coincidenze-fantasie-precognizioni-sul-coronavirus/

Versione originale:

https://secretsun.blogspot.com/2020/03/foresight-2020-where-ducks-are.html#more

Quando all’inizio dell’autunno scorso (ottobre-novembre) guardavo in giro la locandina della stagione 2019-2020 del “Teatro nazionale Genova”, ricordo che ogni volta che mi ci imbattevo mi chiedevo da dove mai fosse venuta l’ispirazione per questa scelta grafica, che non c’entra proprio niente di niente col mondo del teatro.
Nel post precedente, ho spiegato della mia teoria bislacca che le profezie sono tutte attorno a noi, e che possono spesso trovarsi nei posti dove meno ce le aspetteremmo. Mi sono anche lamentato del fatto che di solito non ci si rende conto di queste precognizioni fino a dopo che i fatti precognizzati sono accaduti.
 
Il nostro vecchio amico Jake Kotze ha postato questa sua cosa sulle “Idi di marzo”, che probabilmente un sacco di voi ha già visto.
Santa Corona è una santa patrona cattolica contro le piaghe e le epidemie. E’ di solito raffigurata con corona, ghirlande e palme. Tutti simboli della Pasqua.

https://it.wikipedia.org/wiki/Vittore_e_Corona

Viene detto che questa Santa Corona avesse vissuto durante una delle molti debilitanti piaghe ai tempi dell’Impero Romano, un fatto di cui pochi sono a conoscenza.

C’è anche un vecchio episodio dei Simpson, risalente ai tempi in cui non erano solo guardabili ma anche divertenti.  Sembra che qualcuno abbia confuso alcuni dettagli (nell’episodio non c’è nessuna menzione del coronavirus) ma è comunque un’altro buco alla cintura nelle sincro-stranezze riguardanti la serie dei Simpson.

 
Penso che queste “simp-sincro” sono talvolta interessanti, ma data la longevità del cartone e gli innumerevoli riferimenti dentro i Simpson, non ne sono mai stato tanto preso. Chiunque può colpire un bersaglio con un fucile da caccia ma io sono più interessato in quelli che lo colpiscono con una cerbottana. Bestie rare, ahimé.
 
Ad ogni modo, il punto è che, visto che di solito scopriamo queste profezie e predizioni dopo il fatto compiuto, non sarebbe utile cercare di guardare indietro a quali fonti in passato hanno predetto piuttosto affidabilmente e vedere se dentro di esse percepiamo qualcosa che ci può suggerire la forma di un futuro che non abbiamo ancora vissuto?
 
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Come i Simpson, X-Files è un’altra serie di lunga data con una simile raffica di riferimenti rilevati in diversi episodi, ma ciò che mi interessa in particolare è provare a determinare esattamente quando le trame attingono dalle informazoni sussurrate alle orecchie di Chris Carter dai suoi estesi contatti nelle forze dell’ordine federali e nella “comunità dell’intelligence”.

 
Alcuni fan di X-Files hanno parlato di una delle maggiori spinte narrative nella serie sia una pandemia generalizzata. Quella scena avvincente nell’episodio Fight the Future sembra essere stranamente precognitiva, ma probabilmente si basava su scenari previsti in alcuni ambienti, riguardanti una forza esterna ostile che destabilizza il paese.
 
Tanti di questi tipi di scenari (e altro ancora) vennero trasmessi su X-Files, spesso scelti da fonti disponibili pubblicamente ma mai – sfortunatamente – compresi dal pubblico.
 
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Il più importante si manifestò nei primi del 2001 e fece fibrillare la “complottosfera”. Avendo effettivamente visto l’intero episodio (a differenza di molti altri) ho avuto un’opinione diversa sul problema, che scrissi nel 2013. Se avete tempo, penso che valga la pena darle un’occhiata.
 
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Quindi nel 2016 abbiamo avuto la “Serie Evento”, il “ritorno di X-Files“, il cui potere d’intrattenimento s’è dimostrato alla stregua di un disastro ferroviario, secondo l’opinione di chi scrive. Ma come “medium” per simbolismi, para-politica e storie fuori dall’ordinario, è stato comunque una miniera.

Dopo aver farcito il primo episodio con un mucchio di tropi complottisti  (illuminando come una supernova la “complottosfera”, sebbene brevemente), la serie ha lasciato delle idee a metà fino a quando Carter non è ritornato sul tropo del “virus ingegnerizzato”, e sembrava farlo all’ultimo minuto, considerando i dialoghi da fumetto.

Carter tornò a manifestare la sua inspiegabile ossessione per i gemelli infilando dei doppi nell’episodio: Mulder e Scully che cercavano di interrompere un’epidemia pianificata, aiutati dalle loro controparti più giovani, Miller ed Einstein. 
 
Carter introduce questi agenti nel sogno delirante del penultimo episodio, “Babylon,” una “commedia semi-musicale” sul terrorismo e i funghi magici, con canzoni di Billy Ray Cyrus, Tom Waits, Carrie Underwood e i Lumineers.
 
Vorrei giusto solo menzionare che Carter ha introdotto i suoi gemelli in un episodio ispirato da una storia vera accauduta a Garland nel Texas.
 
Avete capito bene.

Twins. Gemelli. Garland (ghirlanda.)

Pensate sia stata la “vita normale” ad avermi fatto impazzire?
Non avendo progettato un’undicesima stagione, Chris Carter interrompe l’intera storia dando un contentino ai fans: ovvero lo scoppio di quell’incendio di cui per anni si sono lamentati che non è mai scoppiato.
 
Quindi una volta rinnovato lo show, Carter ha dovuto fare ciò che non ha fatto in una situazione simile venti anni prima quando l’altra sua serie Millennium venne rinnovata dopo aver ucciso tutti in un pandemia ingegnerizzata.
 
L’episodio di X Files risultante è stata un’altra ciambella senza buco. Così come il precedente episodio con cliffhanger (finale sospeso), qualcosa di buono ce l’ aveva ma è stato sabotato dallo stesso Carter rendendo mai così comicamente involontari i dialoghi, compresi alcuni monologhi interiori “alla Sin City”  inutili e imbarazzanti.
Scully, nell’episodio “En Ami” stringe la mano a un personaggio chiamato “Marjorie (Pearl) Butters.” Julia Butters, nell’ultimo film di Tarantino, interpreta Trudi Fraser.



Due episodi dell’undicesima stagione hanno visto in scena la giovane attrice canadese Madeleine Arthur, (o “Magdalene Osiris”)

E ricordate che Magdalene appare in Color Out of Space (“Il colore venuto dallo spazio”.) E ricordate che Color Out of Space è stato il secondo adattamento filmico in due anni del racconto fanta-horror “Il colore venuto dallo spazio” assieme al “quasi adattamento” Annihilation  di Alex Garland.

E tutti i tre film possono essere considerati riguardare una pandemia mondiale.
 

Ad ogni modo, ricordate quando qualche tempo fa vi ho detto che Annihilation è in sostanza basato su un virus alieno che piomba sulla Terra trasformando il mondo in un video dei Cocteau Twins?

E avete scosso le teste dicendo, “Peccato, Knowles era così interessante prima che non riuscisse più a togliersi quel chiodo fisso dalla testa!”

Puro vangelo che ciò è vero. Ma c’è anche questo…

La parte del film girata in quel posto umido somiglia alle paludi della Lousiana o Mississipi, è in realtà girata vicino Londra, nel Windsor Great Park.

…quando entrano i cinque folletti armati, gli esterni non sono stati realmente girati nei luoghi melmosi della Florida…

….ma nella STESSA ESATTA FOTTUTA AMBIENTAZIONE degli esterni per “Pearly Dewdrops’ Drop” videoclip filmato 33 anni prima, nello stesso Windsor Great Park.
 
Cioè…andiamo!

In altre parole, avevo perfettamente ragione in quel post quando dicevo che Annihilation parla del mondo trasformato in un video dei Cocteau Twins!

Ed è bene ricordare a tutti che la “Garlandavirus celebrity”, il paziente Rita Wilson, ha come nome di battesimo Margarita (“Pearl”, perla) Ibrahimoff.

Vi ricorderò anche che sia Dana Scully sia una certa “Sibilla” erano entrambe raffigurate come la “eva mitocondriali” di una nuova razza di ibridi umano-alieni.

La “Sibilla” ha interpretato quella parte nel The Millennium dome show.

https://en.wikipedia.org/wiki/Millennium_Dome_Show

Due drammatiche inquadrature del The Millennium dome show.
Notate poi che la “Sibilla” ha lavorato con l’ex cantante dei Genesis Peter Gabriel proprio nella colonna sonora del The Millennium Dome Show e più tardi con l’ex chitarrista dei Genesis Steve Hackett su un progetto musicale pluriennale degli stessi Genesis, registrato con gli Spiritualized, uno dei quali è suo marito.
 
Notate anche che i Genesis hanno recentemente annunciato un nuovo tour e che Genesis P. Orridge è morto recentemente a causa di una lunga malattia. 

Mi seguite? Vedete?
Max Von Sydow, morto nel marzo 2020. Novantenne, coetaneo esatto del filosofo “dell’eterno” Emanuele Severino, morto due mesi prima. Il primo film in cui Sydow ebbe ruolo da protagonista fu “Il settimo sigillo”, nel 1957. Conosciuto anche per le sue interpretazioni ne “L’esorcista” e “Guerre stellari”.

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_settimo_sigillo

«Quando l’Agnello aprì il settimo sigillo, nel cielo si fece un silenzio di circa mezz’ora e vidi i sette angeli che stavano dinnanzi a Dio e furono loro date sette trombe»

Apocalisse, 8-1, frase che apre il film

In un Nord Europa dove imperversano peste e disperazione tornano dalle crociate in Terra Santa il nobile cavaliere Antonius Block e il suo scudiero nichilista Jöns. Sulla spiaggia, al suo arrivo, il cavaliere trova ad attenderlo la Morte, che ha scelto quel momento per portarlo via. Block decide di sfidarla a scacchi, per rimandare la sua dipartita, e la Morte acconsente al rinvio.

Una settimana dopo la morte di Von Sydow, il personaggio di Samantha Morton, la co-protagonista di Minority Report è morto tragicamente nella serie The Walking Dead.

Il “delirium tremens” dell’ultimo Chris Carter manifestatosi nell’episodio “Babylon”, vede Mulder e Scully che guardano video su You Tube inerenti degli strani rumori “tipo tromba” (le “trombe del giudizio”?) i quali spuntarono qualche anno fa. Qualcuno se li ricorda?

Viene a galla che uno dei più conosciuti episodi di questo fenomeno accadde proprio sulla strada in cui è stato prodotto X-Files nel 2013.


C’è una cosa divertente a proposito di questo video, e qualcosa che avevo già notato ai tempi in cui era in auge…
…e ciò mi ha ricordato, piuttosto misteriosamente, l’ “intro” di questa traccia, come tonalità, timbro e tono. Forse anche nel ritmo. Soltanto senza quel terrificante loop vocale. Canzone uscita nel 1982.
 
Ditemi che sono matto.
 
Per favore.
Ho notato che diversi di quei suoni “trombe del giudizio” erano bizzarramente simili al collage di “musique concrete” che i Cocteau Twins usavano quando andavano in tour con gli Orchestral Maneuvers nei giorni del “dark rock”.
 
Di nuovo, per favore, ditemi che sono insano e ossessionato. 

Perché quei suoni ricordano il brano dei Twins “Five-Ten Fiftyfold?”

Non so esattamente chi o perché, ma quando grandi mosse verranno fatte sulla Grande Scacchiera, qualcuno utilizzerà quella donna come portafortuna. E’ da molto che mi trovo dentro questo gioco e finora non ho mai visto niente del genere. Ho dovuto solo migliorare molto nel fare questo tipo di lavoro prima che potessi cominciare a capire cosa ci fosse davanti ai miei occhi per tutto il tempo.

 
Non dimenticate mai che la vera profezia è– ed è sempre stata– mascherata di simboli e indovinelli. Simboli mascherati da altri simboli e indovinelli mascherati da altri indovinelli.

Prossimamente, un attento studio sul post di Christopher Knowles https://secretsun.blogspot.com/2019/09/enjoy-your-specially-curated-apocalypse.html, da me incredibilmente trascurato ai tempi, che nel settembre 2019 pare intuire qualcosa del presente allora futuro prossimo.





Sync to the Top: L.A. Coincidental

17 08 2019
Ciao ciao. Mi fa piacere che abbiate scelto di prendervi una sosta qui, vedendo quanto le cose siano state placide da queste parti durante l’estate. Ho avuto da fare e non posso essere aiutato da nessuno nel blog ma ora siamo tutti qui e questa è la cosa che conta.
 
Così, prendetevi una sedia a sdraio da spiaggia, versatevi una bella bibita fresca e mettetevi ad assistere a questa mia ultima fucilata di nonsense e castronerie.
 
[…]
 
Il modo in cui andranno le cose in questo paese vedrà alcune centinaia di milioni di persone diventare così tremendamente cospirazioniste da far apparire Alex Jones e Louise Mensch come le voci della ragione e della moderazione. Twitter è già così, a tal punto che passo il mio tempo a ri-twittare solo immagini di gattini, cagnolini e cose simili.

Vedete, immagino che ormai abbiamo troppi tipi che sparano nei centri commerciali degli USA oggi così come sono. Forse video virali di salvataggi commoventi di cuccioli e di piccoli elefanti renderanno l’atmosfera meno rovente, facendo rientrare la gente in sè.

[…]

Qualche settimana fa mi trovavo a Los Angeles ed è stato per me uno spasso vedere l’ultima opera di Quentin Tarantino, Once Upon a Time in Hollywood, anche se, a dire il vero, l’opera avrebbe potuto essere dimagrito di un’ora buona senza che il pubblico ne soffrisse.
 
Nel caso abbiate vissuto dentro un bosco quest’estate — o abbiate saggiamente evitato internet — “Once” è incentrato su una star tv sul viale del tramonto e la sua controfigura stuntman, i quali provano a sopravvivere al cambiamento di paesaggio culturale.
 
Voci di corridoio dicono che il personaggio di Leonardo Di Caprio è vagamente (o non così vagamente) basato su Burt Reynolds e il personaggio di Brad Pitt è basato su Hal Needham, per anni sua controfigura stuntman
 
La Manson Family gioca un ruolo importante nella storia, così come probabilmente sapete. Una manciata di attrici ben conosciute si fondono abbastanza bene nei loro ruoli alla Charlie’s angels (o Charlie’s Nine Angles),  così come fa il tipo che impersona Tex Watson. Non ne sono così altrettanto sicuro sul tipo che interpreta Manson ma nessun problema; Margot Robbie non sarebbe stata certo la mia prima scelta per Sharon Tate, ma se la cava comunque piuttosto bene.
 
Il film non vuole essere un biopic o una lezione di storia, è un’elegia per un’ America assassinata e un epitaffio per il maschio alfa. Non tanto il personaggio di Di Caprio– un po’ emo a dire il vero– ma il personaggio di Pitt, eroe di guerra il quale vorrebbe farla finita con la sua arpia di moglie, e si limita a pigliare tutto ciò che gli arriva nel suo laconico, buon passo falcato. Direi che il suo genus particolare sia oggi in via di estinzione, in special modo nel sud della California.
 
Ma orde di Millennials in manbuns, jeans da ragazza barbe da ZZ top sono ancora in giro.

Come ci si potrebbe aspettare da un’opera tarantiniana, Once è affollato fino alle travi del soffitto con ogni tipo di micro-riferimento vintage, culturalità effimere, tributi, inside joke e uova di Pasqua con sopresa. C’è una scena interessante in cui Bruce Lee parla della lotta con Cassius Clay (aka Muhammad Ali) la quale ha spinto a domandarmi se Quentin non abbia per caso visto lo stesso”kung fail” tipo di video di You Tube da me visti recentemente.

E anche se potrebbe facilmente essere tagliato di un’ora buona, è decisamente il mio film preferito di Quentin dai tempi di Jackie Brown (il quale resta il mio preferito, vedendo quanto sia un grande fan di Elmore Leonard che da bambino amava i film di Blaxpoitation).

Il problema è che ormai odio andare al cinema. Odio il prezzo dei biglietti, odio gli sguardi imbambolati così come i popcorn stantii e più che decisamente odio gli orridi trailers a cui siamo sottoposti, che fanno vomitare gli occhi. L’intera esperienza è solo una seccatura, e non sembra proprio più un viaggio verso un ultraterreno tempio dei sogni così com’era un tempo.

E dal momento che questa qui oggi è l’America del 2019, qualche stronzo ha azionato l’allarme anti-incendio facendo fuggire tutti nel parcheggio, a domandarsi se qualche cazzone armato di AR15 avesse aperto il fuoco durante la proiezione di Toy Story 4 o similari.

Ma se avete bisogno di domandarmi esattamente quando qualche pirla ha premuto l’allarme, poiché i tempi erano piuttosto… non fatemi dire di più.

Gli allarmi iniziano a suonare quando il personaggio di Leonardo DeCaprio incontra questo giovanissimo prodigio attoriale, chiamato Trudy. Immagino che dovesse essere un’impersonificazione di Jodie Foster, data la timeline del film. 
 
E’ una scena tenera, in cui la piccola Trudy conforta l’attore più anziano mentre egli affonda nella triste realtà del suo status. […]
 
Sono sicuro che avete già indovinato…
….è la Fraser! il personaggio [del personaggio] di Trudy è infatti Maribel, il diminutivo di Mary Elizabeth.
 
E quindi, certo. “Elizabeth Fraser,” in sostanza.
 
Gli allarmi hanno iniziato a partire quando incontriamo Elizabeth Fraser.
 
E il personaggio [del personaggio] di Di Caprio è DeCoteau. Scommetterei soldi, non quelli del Monopoli, che è il cognome da dove “Cocteau” è originariamente derivato.
 
Quindi “Elizabeth Fraser” e “Cocteau.” 
 
Ho parlato degli allarmi che suonano, vero? IRL? 
 
OK.

E Brad Pitt (la controfigura) interpreta il doppio di DeCoteau. O, se preferite, il suo gemello.

Oltretutto, così come abbiamo saputo un anno fa, il primo ruolo importante da protagonista di Burt Reynolds  fu in Riverboat (“Avventure lungo il fiume”, e interpretava…Ben Frazer. 

E oltretutto Reynolds morì lo stesso giorno della leggendaria attrice britannica Liz Fraser. 

E “Trudy Fraser” è apparentemente basata su Jody Foster, la quale…voi sapete.

Ebbene si. 

Ve l’ho detto. Non andate ora in giro dicendo che non ve l’ho detto, perché l’ho fatto.

LO SCINTILLIO VENUTO DALLO SPAZIO

Sulla falsariga di Annihilation dell’anno passato, è in arrivo un adattamento de Il colore venuto dallo spazio, e non vedo l’ora di vederlo. C’è Nicholas Cage ed è diretto dalla leggenda cult Richard Stanley, il quale sono pronto a scommettere abbia qualche 4AD album nella sua collezione. Non so ancora se vi comparirà Asenath Waite.

Forse lo farà Elspeth Wade.

Ad ogni modo, ricordate quando qualche tempo fa vi ho detto che Annihilation è in sostanza basato su un virus alieno che piomba sulla Terra trasformando il mondo in un video dei Cocteau Twins?

E avete scosso le teste dicendo, “Peccato, Knowles era così interessante prima che non riuscisse più a togliersi quel chiodo fisso dalla testa!”

Puro vangelo che ciò è vero. Ma c’è anche questo…

La parte del film girata in quel posto umido somiglia alle paludi della Lousiana o Mississipi, è in realtà girata vicino Londra, nel Windsor Great Park.
 
…quando entrano i cinque folletti armati, gli esterni non sono stati realmente girati nei luoghi melmosi della Florida…
….ma nella STESSA ESATTA FOTTUTA AMBIENTAZIONE degli esterni per “Pearly Dewdrops’ Drop” videoclip filmato 33 anni prima, nello stesso Windsor Great Park.
 
Cioè…andiamo. 
Basta ciò per dire che il loro incontro con lo scintillio alieno intelligente assomiglia molto, moltissimo a un video dei Cocteau Twins. C’è anche coinvolto un gemello.
Così, in altre parole, quando feci la incosciente, senza basi, dissennata osservazione che Annihilation è in realtà su un virus dello spazio che trasforma il mondo in un video dei Cocteau Twins, AVEVO LETTERALMENTE RAGIONE. Ciò è in sostanza ciò che vedrete.
 
Guardate, uno di questi giorni mi dedicherò proprio a questa storia qui, sapete? E vi dispiacerà assai.
Sapevate che le supernove possono aver guidato l’evoluzione della vita sulla Terra? — Un legame tra perle e anime.
Così, adesso cosa ne pensate a proposito della mia incosciente, senza basi, speculazione da pirla che “Pearly Dewdrops’ Drop” riguarda realmente i raggi cosmici e/o particelle da una supernova che cambia il DNA umano seppur in modo meno drammatico rispetto a come vediamo in Annihilation?
 
Prima di rispondere, ricordate ancora a chi molto spesso l’aggettivo “luccicante” molto spesso si riferiva. Cercate se non lo ricordate.
 
Inoltre, sapete, gli occhi.
 
Inoltre, Alex Garland.
 
Inoltre, Bentwaters.

Ricordate: “The Secret Sun” ha sempre ragione. Soprattutto quando ha torto.

ALLA LUCE DEL LAGO D’ARGENTO

Un film che m’è piaciuto anche più di Once Upon a Time in Hollywood è Under the Silver Lake, con Andrew Garfield. In qualche modo posso dire che si tratta di un compagno del film di Tarantino, in un modo molto strano. Lo scrittore-regista il cui nome sono troppo stanco al momento per cercarlo, stava definitivamente viaggiando sulla frequenza dei noir di Hollywood degli anni sessanta, e lo fa col piglio assolutamente brillante di…qualcuno il cui nome non riesco a rintracciarlo nella scheda di IMDB. 

Ogni modo, ha una soundtrack grandiosa e m’ha fatto sentire così come se stessi guardando una produzione di Quinn Martin, quando ognuno era vestito alla grande con elegantissimi tagli di capelli guidando automobili sfolgoranti. Come in The Invaders. 

Prima che gli anni settanta arrivassero e tutti cominciassero invece a somigliare a squallidi stronzi sempre diretti verso qualche party fondamentale.

Under the Silver Lake non è un film da poter esattamente descrivere, ma è un film che penso adatto a tutti quelli che seguono questo blog. Più di una volta mi ha ricordato qualcosa che David Lynch potrebbe fare se fosse più giovane, arrapato ed esperto di pop. Ha almeno una caratteristica di cui i lynchies saranno contenti ed è pieno fino all’orlo di cifre, sigilli e simboli, per non menzionare alcune starlette scarsamente vestite che faranno la gioia degli occhi.

Inoltre, acqua, nuotate e linguaggi segreti. 

Non so se qualcuno ha visto Die, Mommy Die!, ma in un certo senso m’ha ricordato anche questo. E inoltre, Ritual of Evil. Non chiedetemi perché.

Vorrei entrare di più nella simbologia, ma non voglio spoilerare nulla. Oltretutto, simboli e codici, società segrete e tutto il resto non sono più romanzi e cose misteriose, sono ovunque questi giorni. Sono la nuova normalità. 

A questo punto, vostra nonna è probabilmente un’esperta nell’individuare sigilli. Magari meglio di me.

https://secretsun.blogspot.com/2019/08/sync-to-top-la-coincidental.html