X files X-it e la morte della cultura del complotto, parte seconda e conclusione

4 08 2018

Continua da qui: https://civiltascomparse.wordpress.com/2018/08/01/the-x-files-x-it-e-la-morte-della-cultura-del-complotto-parte-prima/

Sono un grande fan del motto “stai nella tua corsia” quando si tratta di istituzioni culturali popolari. Non intendo “ripetere la stessa idea finché il mondo non grida pietà”, intendo, “capire cosa ha spinto la gente a pigliare la tua idea da un oceano infinito di concorrenti e bloccarla come una tartaruga.”

Fare così efficacemente richiede saggezza e una più profonda comprensione dell’archetipo e della psicologia di gruppo, cosa per cui i tipi più creativi non sono esattamente conosciuti.
Permettetemi di citare due esempi dal mondo della musica pop come esempi di ciò di cui non sto parlando …

Prima che la formula prendesse piede.

Da un lato avete gli AC / DC. Dopo aver girato con ritmi e modi diversi per alcuni anni, hanno scoperto che la loro interpretazione di “All Right Now” di Free sembrava risuonare meglio con un pubblico di massa quando Back in Black vendeva un milione di copie.
Quindi per i decenni successivi hanno seguito spietatamente quella formula; mid tempo, backbeat a quattro quadrati, riffs ritagliati, bluster blues e cori da inno.
Però io dico di solito: “Mi piace l’AC / DC, hanno un sacco di buone canzoni”.
All’estremo opposto (praticamente in ogni modo possibile) abbiamo i Village People. Il gruppo è partito da un gay scherzoso interpretato su una cultura mainstream sessualmente ingenua, mescolando scimmiottamenti dei Tom of Finland a una disco dance piena di doppi sensi.
Questa specie di barzelletta s’è sgonfiata piuttosto rapidamente, come fanno di solito le battute stupide. E dopo alcuni anni di egemonia culturale ad ampio spettro, i disco-party – anche a causa della cocaina e del nitrato di amile – hanno finito il gas innescando un forte contraccolpo.
Il problema non era tanto la musica, dal momento che la disco dance urban-gay continuava a vendere a prescindere, anche per via della sferzante cultura elitaria che la circondava. Tra l’altro, un catastrofico film [non un film catastrofico…] del 1980 (interpretato da Bruce Jenner) ha contribuito a ridurre i Village People e la stessa disco dance in una specie di barzelletta di successo.

Senti il ​​CRINGE — ogni centimetro di esso.

Così i Village People, che si vantavano di ispirare un’aria commerciale, si aggrappavano ai folli disco-nightclub britannici conosciuti come “New Romantics” per garantirsi una continua rilevanza culturale.

Fu un disastro umiliante, ma così intriso di kitsch, disperazione e ingenuità (il titolo dell’album era Renaissance, speranza contro speranza) che, uhm, entrò negli annali dei grandi film della serie “che-diamine-avevano-in-testa-quando-li stavano-girando”, più o meno allo stesso modo di The Brady Variety Hour.

In una di quelle mosse disperate che ispirano sia la pietà che il disprezzo, il vice-leader si era vestito con abiti apparentemente rubati da Goodwill di Spandau Ballet e aveva girato un video che suonava come qualcosa che Adam Ant avrebbe potuto fare se i suoi conduttori avessero deliberatamente cercato di sabotare la sua carriera.

Renaissance raggiunse il picco al numero 138 nelle classifiche di Billboard.

Il risultato è che mentre i tempi degli AC / DC e dei Village People sotto i riflettori  sono passati da tempo, AC / DC hanno continuato a essere una costante e i Village People sono entrati nell’aldilà dei concerti da sagra estiva, delle navi da crociera e dei party aziendali , con la maggior parte dei membri originali che, dai e ridai, si sono dissipati col tempo.

Quindi cosa c’entra tutto questo con The X-Files?

Chris Carter si vantava sempre che X-Files offriva un luogo “elastico” per la narrazione. E infatti la serie ha spesso approfondito tutti i tipi di ingranaggi diversi, alternando vicende con mini-mostri a episodi di “mitologia” quasi serializzati e di respiro comico.

Ma ciò che X-Files aveva di davvero fatto bene era questo raccontare storie che rendevano normale il paranormale prendendo sul serio la materia e innestando la laconica sensibilità di Carter sulla televisione a episodi alla produzione di valore filmico.

Lo spettacolo scalò la cima dello spirito dei suoi tempi usando una formula alchemica affidabile; la chimica fulminante delle sue giovane guide, il dramma procedurale discreto e la speciale iridescenza della nebbia di Vancouver.

Una volta che X-Files raggiunse il suo apice, i suoi produttori iniziarono a fare l’amore con la formula del suo successo. Il primo lungometraggio si mostrò eccessivamente widescreen, cancellando quella specie di intimità in grado di rendere le storie stravaganti così credibili.

La produzione si è poi trasferita da Vancouver a Los Angeles, sbarazzandosi della magia e dell’atmosfera del suo ex ospite. La prima stagione di LA è stata caricata di deboli commedie alternate a episodi di alto profilo, perdendo tutto quel sapore “questo-è-proprio-ciò-che-sta-accadendo-ora”, che si è lavorato così duramente per creare.

I conflitti personali e professionali cominciarono a mostrarsi sullo schermo e la serie sembrò priva di radici e senza scopo per gran parte della sesta e settima stagione. La qualità è sempre rimasta alta ma la magia sembrava essere sparita.

I produttori dell’ottava stagione hanno lavorato duramente per tornare alle origini, ma con un David Duchovny part-time la serie aveva comunque fatto troppe giravolte e ciò aveva influito sull’umore negativo che ormai aveva preso possesso di molti fan, ormai manifesto anche davanti alla nona stagione.

Sfortunatamente, i produttori non sembravano davvero capire esattamente perché così tante persone fossero entusiaste per il ritorno nel 2016. E così si sono dati il compito di far sbucare qualche altro coniglio dal cilindro, nel tentativo che lo spettacolo potesse essere ancora “rilevante” per le cose del XXI secolo, quando praticamente tutti volevano che lo show mostrasse il dito medio al XXI secolo, riportandoci in massa ai bei vecchi tempi.

Non so esattamente cosa sia successo ma sembrava ovvio che Carter e compagni non avrebbero più commesso lo stesso errore.

Quindi, Marty McFly, dai gas alla De Lorean che si ritorna al 1995!

Sfortunatamente, questa decisione è stata presa un po ‘troppo tardi.

Il lancio del 2016 ha spaventato la maggior parte dei fan del bel tempo andato e gli annunci di Gillian Anderson – in ottobre e gennaio – che questa sarebbe stata la sua ultima stagione, probabilmente ha dato a molti altri l’impressione che la Anderson – e quindi l’alchimia inimitabile dello show – non si sarebbero visti in giro quest’anno.

Ma l’altro problema è che David Duchovny e la Anderson non sono più giovani e graziosi. È una cosa orribile, superficiale, ma per la televisione è un fatto dei più terribilmente concreti. Non sono troppo orgoglioso di ammettere che crogiolarsi nella scintillante e feconda bellezza delle labbra morbide di Gillian Anderson sia stata una delle ragioni principali per cui seguivo la serie, ai tempi.

Fatemi causa.

Per di più, Scully non è davvero il propulsore emotivo di una volta, e l’avrete certo notato. Io l’ho fatto. Nemmeno una volta m’è capitato di pensare: “Oh, questo bambino sarà di certo migliore in presenza del papà!”.

Quindi le cose non erano certamente uguali agli anni novanta, anzi.

La Anderson era perfettamente funzionale (e resta comunque una donna perfettamente attraente) ma ciò non ha fatto di certo il suo gioco. Duchovny, d’altro canto, ha fatto finta di niente nelle sue scene, il che potrebbe essere il motivo per cui gli sceneggiatori si sono rivolti nella sua direzione, in particolare Chris Carter con “My Struggle IV”.

X-FILES BY NUMBERS

“Ghouli” – il secondo passaggio di Jim Wong per armonizzare l’architettura dello show con i suoi standard – mi ha ricordato un vecchio aneddoto che ho sentito una volta in cui Jim Shooter, l’editore in capo della Marvel degli anni ottanta, fornì tutti i collaboratori di un “Marvel-by-numbers” della storia su cui lui e gli altri stavano lavorando. Si trattava di una lezione oggettiva su come Jim Shooter voleva che le storie venissero raccontate in modo che anche chi non avesse mai letto prima un fumetto avrebbe saputo esattamente il cosa, chi, quando e il dove nella storia.

Quindi, piuttosto che essere sepolto da un quarto di secolo di continuity, Wong ha creato un episodio archetipo di X-Files con “Ghouli”, in quanto inizia come un episodio di “Monster of the Week”, scava nel laghetto parapsicologico della serie da cui si è così tanto spesso pescato, prima di trasformarsi in un Mytharc ep in versione classica, che ci reintroduce a William Mulder e ai giocatori del Deep State che lo inseguono.

Non so quanto c’abbiano dato dentro qui Wong e Carter, ma “Ghouli” ha sicuramente dato il là per il finale della serie. Così ha fatto in effetti anche l’episodio “Founder’s mutation”.

Wong sembrava consapevole del fatto che dopo ben oltre 200 storie di X-Files era difficile inventarsi qualcosa che avrebbe ancora sorpreso qualcuno, così si è preferito rispolverare i vecchi episodi preferiti: “Ghouli” si tuffa nell’angoscia adolescenziale di eps come “Die Hand Die Verletz” e “Syzygy”, prendendo pezzi di trama da eps come “Pusher” e “Folie a Deux” e si abbevera a tutti i tipi di prototipi del melodramma intorno al letto ospedaliero.

Gabe Rotter, l’uomo di lunga data di Carter, ha anche scelto X-Files by Numbers con “Kitten”, un episodio che non è sembrato impressionare fan o critici anche perché di sicuro non è l’episodio meglio diretto di sempre. 

Il modello tradizionale di X-Files di gemellaggio di un Myth ep con una storia di allucinogeni tiene banco in questo episodio, che è incentrato su MK-NAOMI, il programma successivo a MK-ULTRA.
Modificando diverse parti componenti non solo dei precedenti X-Files eps ma di Jacob’s Ladder, Full Metal Jacket e Beyond the Black Rainbow , “Kitten” torna ai giorni di Skinner in Vietnam e mostra come l’esposizione a un agente nervino senza nome ha trasformato uno spaventoso Marine draftee in una crudele e sadica macchina da guerra.

Sfortunatamente, la guerra non finì mai per “Kitten” e continuò a essere messo alla prova in un manicomio militare. Peggio ancora, l’esercito seleziona la sua vecchia città come terreno di prova per una versione nuova e migliorata del gas NAOMI.

In tutto l’episodio ci sono echi di classici del complottismo di XF come “Blood” e “Wetwired” e l’ospite dell’ep-star Haley Joel Osment degli anni ’90 in un duplice ruolo. Osment sembra davvero aver fatto una vita dura fin dai suoi giorni di gloria e, come tale, s’è trattato di una scelta azzeccata.

Rotter mette in luce la guerra a bassa intensità che l’America ha sempre intrapreso sulla sua classe lavoratrice – in particolare la classe operaia bianca e rurale (leggi: “scozzese-irlandese”) – sin dalla sua fondazione. In questo, l’agente nervoso NAOMI potrebbe anche essere un Oxycontin disperso nell’aria, devastando intere comunità e lasciando dietro di sé solo resti umani.

Dopo “Kitten”, sono tornate le ambientazioni da incubo techno  con “Follower”, scritto da Kristen Cloke (che ha recitato in “The Field Where I Died” interpretando Lara Means in Millennium ) e Shannon Hamblin.

Un sacco di critici hanno visto questo eps come se The X-Files avesse cercato di rubare un po delle atmosfere di Black Mirror , ma i veri fan sapevano che questi stessi temi sono da sempre collegati a X-Files e risalgono a “Ghost in the Machine” addirittura all’inizio della prima stagione.

Alcuni potrebbero vedere questo episodio come una sorta di esercizio in “X-Files Lite”, ma quello che stiamo veramente guardando è un esercizio di umorismo nero post-moderno.

Non ho potuto fare a meno di pensare alle critiche rivolte ai produttori di This is Spinal Tap. Certuni urlavano che il film non era proprio una commedia, perché tutte quelle barzellette apparenti mostravano come funzionava davvero il business rock. Ma questo è esattamente il motivo per cui il film è così incredibilmente esilarante.

Allo stesso modo, le battute sui “follower” [dei social network penso] esagerano solo un po’ la realtà attuale. Quindi forse questo è in realtà il più spaventoso X-Files mai realizzato, perché le vostre probabilità di svegliarvi in questa particolare distopia sono di certo più alte che un incontro con vampiri, alieni o scienziati pazzi.

Questa è una distopia che molti teorici della cospirazione degli anni novanta non hanno profetizzato. Perché preoccuparsi delle truppe d’assalto e del controllo mentale quando si può semplicemente guidare qualcuno verso il delirio, verso una follia sbavante, semplicemente utilizzando una linea di servizio clienti automatizzata.

Il nuovo scrittore Benjamin Van Allen, con l’episodio “Famiglio”, c’è probabilmente andato molto vicino al perché di questo orribile secolo con cui tutti siamo stati puniti, ed è riuscito a evocare dalla tomba della storia quel sapore sfuggente di metà anni novanta.

In quanto tale, “Famiglio” ha un doppio significato malvagio; si parla di famigli nel senso della magia nera, ma si tratta anche di un episodio deliziosamente familiare, nel tono e nello spirito, ai fan di lunga data.

Al diavolo, se gli anni novanta di CGI e Anderson e Duchovny si affacciassero su questo presente, avreste un episodio in cui il 1995 guiderebbe legioni di svitati affetti dall’Effetto Mandela pronti ad andare al looney bin.

In altre parole, Van Allen ha deciso di scrivere un classico X-Files ep e c’è riuscito ben oltre i sogni più sfrenati di chiunque. Ma sotto il bagliore ricco e accogliente della nostalgia c’è un rimuginare sulla stregoneria, sugli abusi sui minori e sull’isteria di massa.

Il brutto scherzo qui è che allo stesso tempo abbiamo Mulder e Scully i quali sembrerebbero solo metaforicamente alle prese con la caccia alle streghe e il maccartismo, in realtà stanno cacciando una vera strega il cui incantesimo sta massacrando bambini molto piccoli nel modi più orribili. (Intendiamoci, “Famiglio” non si avvicina minimamente a una commedia, è solo un modo di dire).

Qui c’è la classica “messaggistica” di X-Files al lavoro: certo, ci sono isteriche e metaforiche cacce alle streghe e sono faccende terribili. Ma indovinate un po? Ci sono anche delle vere streghe là fuori e pure quelle sono orribili.

“Famiglio” non affronta direttamente le controversie sulla pedofilia, ma in realtà non è necessario. È molto più efficace e decisamente meno polemico, affrontarle indirettamente. Dà una specie di audience a coloro che vogliono ridimensionare l’argomento  ma illustra molto chiaramente che certe cosacce nascoste non sono solo farina del sacco della propaganda di “estrema destra”.

Fermare chi vede i figli come preda dovrebbe essere un problema politicamente non partigiano. Ma non ci è più permesso questo lusso, vero?

Il vero problema dell’isteria di massa è che troppo spesso divora gli innocenti e lascia i colpevoli liberi sulla base di pregiudizi e malintesi. In quel contesto, vi fa pensare che “Famiglio” sarebbe stato più efficace in un campus universitario d’élite piuttosto che in una stereotipata cittadina.

Non contenta di spiare il nido di calabrone della pedofilia (che è un termine improprio, il termine appropriato dovrebbe essere la pedopatia ), X-Files poi ci offre un’altra commedia nera con “Nothing lasts forever”.

La crescente oscurità satanica che rosicchia il demonio di Hollywood sembra essere un sottofondo inespresso in questa stagione. Avete uno dei serial killer in “Plus One” identificati come un’attrice famosa, avete dei personaggi televisivi kiddie che uccidono i bambini in “Famiglio” e gentaglia di Hollywood da lungo tempo dedita a cannibalismo e bevute di sangue.
L’episodio è stato scritto da Karen Nielsen, pupillo di Glen Morgan, ma qui non si può fare a meno di un po ‘di baseball al lavoro, nella classica tradizione di X-Files.
Il cattivo principale dell’episodio, Barbara Beaumont, è una star televisiva di successo che si immagina una diva pop, anche se non sa cantare per nulla. Il suo scagnozzo è un genio pazzo che si nutre parassiticamente della forza vitale di un’attrice dissolvendola e innestandosela sul suo corpo.
Forse è solo la mia immaginazione, ma serpeggia mica una sottile scia di cattiveria nel triumvirato al potere di X-Files? Non posso dirlo, ma non sarebbe certo fuori luogo in questo spettacolo pensando anche alla leggendaria lotta intestina di Ten Thirteen, una volta famosa [di qualunque cosa si trattasse].

Dopo una stagione di confortevole familiarità, Chris Carter ha chiuso il tutto con un episodio che mi ha davvero piacevolmente sorpreso.

Avevo temuto “My Struggle IV”, in particolare dopo “My Struggle III”. Ma mi resi conto dopo la vertiginosa corsa di “Plus One” che il problema di questa mitologia degli ultimi giorni era la noia e l’esasperazione di Carter nonostante qualsiasi buon viso a cattivo gioco avesse mostrato.

“My Struggle” era imperfetto in molti punti ma non difettava di passione. Sembrava un purgante per le peggiori paure di Carter, che devono essere particolarmente inquietanti considerando quanto egli sia connesso a quelli che hanno potere dentro i servizi segreti.

“My Struggle II” è un casino, e per questo do la colpa al superlavoro e alla sceneggiatura in prima stesura. Avrebbe potuto andare molto meglio se Carter lo avesse consegnato a uno dei suoi scrittori per sgrezzare un po’ i dialoghi. Ma anche questo mostrava un ‘urgenza sotterranea, nonostante l’effetto fosse attenuato dalla scrittura distratta.

“My Struggle III” è invece un naufragio, un tentativo di ri-tracciare una storia che era quasi certamente destinata ad essere un finale di serie. Alcuni critici lo hanno paragonato al finale di Sopranos , in cui i fan sono stati lasciati a chiedersi se non fosse stato progettato per dare un senso all’assassinio di Tony.

Questa volta, sapevo di essere nei guai quando Anne Simon, la consulente scientifica di Carter, ha scritto su Twitter come Carter avesse appena finito la sceneggiatura di “My Struggle III” nello stesso periodo in cui la stagione era prevista per le riprese.

Mai un buon segno.

Detto questo, adoro assolutamente “My Struggle IV” e non ho alcuna esitazione nel gettarmi sulla gogna per difenderlo come un’opera di genio e l’ unico vero modo per porre fine a questa torturante mitologia XF del 2018.

Dopotutto, chiedere a Carter di trascinare la mytharc fuori dalla naftalina dopo 15 anni sarebbe sempre stata una richiesta dubbia, nello stesso modo in cui era irragionevole chiedere a Jack Kirby di porre fine alla saga del quarto mondo con un paio di storie 15 anni dopo aver messo via baracca e burattini.

Inoltre, il vero potere dietro il trono del “triumvirato” della mitologia XF (mytharc) è sempre stato il produttore esecutivo Frank Spotnitz, che ha preso il controllo della trama nella terza stagione dopo aver svolto nella seconda una specie di apprendistato intensivo.

Sia chiaro,  Carter è sempre stato profondamente coinvolto nella mitologia XF, ma è sempre stato Spotnitz a stabilire il ritmo.

Si trattava di una cosa sia buona sia cattiva: Spotnitz aveva una grande abilità nei complotti e nei bizantinismi, ma ogni tanto poteva piazzarsi in un angolo. La forza di Carter era nella resa emotiva del dramma e quindi avevate dei momenti in cui Carter non sarebbe stato cotto nella torta tanto quanto mescolato alla glassa quando non era coinvolto nella trama originale.

Perciò l’effetto “punz-in-the-face” di episodi come “The Erlenmeyer Flask”, “Duane Barry” e “Paperclip” non era sempre presente nel menu.

In un mondo perfetto, Carter avrebbe lavorato con i suoi scrittori per produrre una serie di episodi-evento nel 2016 e sciogliere tutti i nodi di anni di continuità in modo appropriato. Non è ciò che è successo, dal momento che Carter ha deciso invece di dare ai fan quello che dicevano di volere.

C’è un senso di continuità molto più forte nell’undicesima stagione e il team di tag Wong-Carter ha lavorato bene nel tentativo di quadrare alcuni cerchi, in particolare la demarcazione tra i miti e i mostri.

Ma ho avvertito molto, con “My Struggle IV”, che Carter ha semplicemente rinunciato ai fardelli del passato ed è tornato alle origini, in questo caso il suo amore eterno per Kolchak: The Night Stalker.

Ed è così che Carter ha deciso di concludere la serie con un mostro nell’episodio della settimana.

La battuta finale è che il prodotto finale di tutti gli sforzi, sofferenze e sofferenze che Mulder e Scully hanno subito nella loro ricerca della “Verità” alla fine si traduce nel loro figlio che si rivela essere il mostro più pericoloso che abbiano mai incontrato, la somma di tutte le loro paure (Ho i miei dubbi sulla paternità di Smoking Man in ma non rischierò di ridicolizzarmi citando un precedente).

In altre parole, Scully ha dato alla luce l’Anticristo e non il figlio di Cristo come i fan si aspettavano da tempo. Probabilmente non è un messaggio che qualcuno vuole sentire.

So che molti fan non amano il finale ma va bene così. Tutti commettiamo errori. Penso che il passare del tempo permetterà alle persone di guardare indietro all’episodio e giudicarlo per i propri meriti e non sotto il peso di un quarto di secolo di speculazioni e delusioni.

Quello che mi è particolarmente piaciuto è che la scrittura era libera dal chris-claremontismo di Carter,  tutta quell’insalata di parole ampollosa e proclamatoria a cui abbiamo così tanto assistito nel precedente “My Struggles”.

Carter non è uno scrittore perfetto ma può scrivere dialoghi abbastanza nitidi quando è coinvolto nella storia, nonostante qualche mia personale pignoleria che posso avere sulle scelte carteriane.

Quindi alla fine quello che abbiamo qui è un momento di vittoria per un segno distintivo della cultura pop anche se la maggior parte degli spettatori non l’ha capito.

Ho amato The X-Files al meglio quando era una serie di nicchia. Mi piaceva meno quando era ormai divenuto un prodotto onnipresente sul mercato di massa, specialmente  un prodotto che le persone di cui non ne sapevano nulla si sentivano in diritto di esprimere opinioni. I fan che si sono sintonizzati sul serial in questa stagione sono stati il nocciolo duro, , quindi di solito era interessante sentire cosa avevano da dire.

Ironia della sorte. il serial ha conservato il suo slancio profetico anche se le masse di fan lo hanno abbandonato assieme alle realtà della breakaway civilization, del programma spaziale segreto e dei virus spaziali usati come arma.

All of which being plucked from the back pages of the news no one bothers to read anymore.

Nessuno si preoccupa di leggere più tutto ciò che viene messo nell’ultima pagina delle news.

E come abbiamo visto, lo stato della tecno-sorveglianza, la predazione dei bambini e il satanismo d’élite erano tutti ben referenziati nel revival di XF così come i cibi transgenici, CRISPR CAS9 e tutti gli altri orrori del mondo reale che troppi ignorano attentamente mentre combattono su Trump e l’identità politica.

A nessuno sembra importare molto di combattere il potere. Ora la lotta è finita su chi riesce esattamente a controllare le macchinazioni di morte di massa e il controllo completo. Le persone – specialmente i Repubblicani di Rockefeller che indossano la tuta scamosciata del Partito Democratico a lungo defunto – non hanno più problemi con la guerra infinita, l’oligarchia o la sorveglianza. Vogliono solo sedersi il più vicino possibile al tavolo dei big.

Tutti loro avranno una gran brutta sorpresa, è tutto ciò che mi viene da dire in questo momento.

In questo contesto, William Mulder non è solo un mostro da film, è un avatar . È l’ angelo della morte, l’inevitabile risultato dello stato di sicurezza nazionale. La battaglia non finisce per allontanarlo dal suo orribile destino, la battaglia è finita su chi si troverà esattamente dietro al volante.

Penso che tutti lo capiscano, almeno a livello inconscio. I fan attenti l’ hanno capito nella nona stagione. E in quanto tale, The X-Files lascia il palcoscenico con una profezia che nessuno vuole sentire ma nel suo cuore avverte che è vera.

NOTA: ho sentito un sacco di brontolii sul fatto che fosse irrealistico il fatto che la cinquantenne e qualcosa Scully sia di nuovo incinta. Bene, ho un’amica rimasta incinta a 50 anni e ha avuto tre gemelli. Quindi forse non è tutto così assurdo.

 

 

https://secretsun.blogspot.com/2018/08/the-x-files-x-it-death-of-conspiracy.html





Estate 1918

29 06 2018

https://civiltascomparse.wordpress.com/2013/01/30/inquietanti-coincidenze-di-centanni-fa-o-previsioni-per-il-futuro/

Questa sera presento un passo importantissimo verso la fine del libro “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Erich Maria Remarque; penso sia un po’ la poesia definitiva di cosa significhi continuare a combattere, difendersi e rischiare di morire senza alcuna speranza, ben sapendo infatti che la guerra la si è ormai perduta.

 

I mesi passano. Questa estate del 1918, è la più sanguinosa e la più pesante. I giorni stanno, come angeli azzurri e dorati, inattingibili, inconcepibili, sopra la cerchia della distruzione. Tutti qui sappiamo che perdiamo la guerra. Non se ne parla molto, ma siamo in ritirata, e non potremo più attaccare dopo questa grande offensiva, non abbiamo più né uomini né munizioni. E tuttavia la lotta continua, la strage continua…

Estate 1918: mai la vita, pure in questa sua così miseranda parvenza, ci è parsa più desiderabile di ora – rossi papaveri sui prati intorno ai nostri baraccamenti, lucidi insetti sui fili d’erba, calde serate nelle camerate semibuie e fresche, alberi neri e misteriosi nel crepuscolo, stelle e fluire di acque, sogni e lunghi sonni. Oh vita, vita, vita!

Estate 1918: mai si è tanto sofferto in silenzio quanto stavolta nel ritornare in linea. Incontrollate voci di armistizio e di pace che agitano gli animi sono sorte e turbano i cuori e rendono la partenza più gravosa che mai!

Estate 1918: mai la vita di trincea è stata più amara e orribile che in queste ore di fuoco, quando le pallide facce di combattenti giacciono sulla mota e le mani si avvinghiano nella spasmodica invocazione: “Non ora! non ora! Non ora, proprio all’ultimo istante”.

Estate 1918: vento della speranza che soffia sui campi bruciati, febbre delirante dell’impazienza, della delusione, del più atroce orrore di morte, inconcepibile domanda: perché? Perché non si pone una fine a tutto questo? E perché si levano queste voci, che annunciano la fine?





A cinque anni dal 21 dicembre 2012: la Data Zero Timewave riconsiderata

21 12 2017

E’ venuto il momento di proporre ai lettori di Civiltà Scomparse la traduzione italiana di un fondamentale articolo di Peter Meyer (già collaboratore dell’inimitabile Terence McKenna), il cui sito web è gemellato al nostro blog.

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Peter Meyer e Terence McKenna alle Hawaii nel 1987.

Durante il 1986-1999 Peter Meyer ha studiato e migliorato i fondamenti della teoria dell’Onda Temporale Zero (Timewave zero), primariamente proposta da Terence McKenna, sviluppando un software per illustrare ed esplorare questa teoria. Egli ha compiuto ciò in collaborazione con Terence,  e ha avuto molte discussioni con lui durante il 1986-1994 a proposito della teoria. Il software venne inizialmente sviluppato per la Apple e successivamente (nel 1989) trasferito su MS-DOS per funzionare sui PC Intel. Nella sua versione finale, Fractal Time (versione 7.10) funziona con Windows. E’ disponibile su CD-ROM, assieme a circa 40 articoli riguardanti la Timewave Zero e argomenti relativi.

Una volta passato il 21 dicembre 2012 senza l’arrivo di alieni dallo spazio o di viaggiatori del tempo dal futuro, un bel po’ di gente ha dichiarato, piuttosto sprezzantemente, come tutto ciò prova che la Timewave Zero fosse un mucchio di spazzatura. Ma molti non sanno che una data zero specifica non era implicata dalla teoria TWZ. Quel 21 dicembre fu una stima che Terence McKenna fece in qualche momento degli anni Ottanta e c’è ragione di credere che questa stima fu errata. Cosicché, il non arrivo dell’Eschaton nel dicembre 2012 non implica che TWZ può essere liquidata come una fantasia, specialmente se ci sono basi ragionevoli per proporre una data zero alternativa. Tali basi (soprattutto l’evento di grandissima magnitudine dell’11 settembre 2001) sono fornite dall’articolo La data zero riconsiderata (http://www.fractal-timewave.com/articles/zerodate_reconsidered.html).

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Una distinzione dovrebbe essere notata tra la Timewave come oggetto matematico (una funzione che prende un numero reale non negativo e produce un altro numero reale non negativo) e la timewave associata al tempo storico (che è vista nei grafici prodotti dal software illustrante la teoria). La funzione è formalmente definita nella pagina La matematica della Timewave Zero (Onda Temporale Zero).

Sebbene non faccia parte della definizione matematica della timewave, Terence McKenna la interpreta in termini di “novità” e “abitudine”: quando la timewave scende, si mostra in discesa nel grafico, ciò significa che vi è un incremento della novità (innovazione, sorpresa), quando si alza, ciò sta per una tendenza al mantenimento nell’abitudine (routine, nulla di nuovo).
Nella teoria della Timewave Zero  c’è uno e uno solo punto in cui il valore della timewave è zero e in tutti i punti prima di questo il valore è positivo (e generalmente più alto per i punti della linea del tempo precedenti al punto associato al punto zero). Allo scopo di far sì che i punti nella timewave corrispondano ai punti nella linea temporale storica, deve essere scelto qualche punto nel tempo che corrisponda al punto zero.

La data (assumendo il fuso orario GMT-5, quello di La Chorrera in Colombia [dove McKenna visse l’esperienza estrema, “di picco” a inizio anni Settanta, che gli ispirò l’idea del tempo come “paesaggio invisibile”]) del giorno in cui è situato questo punto zero, è chiamata “la data zero”. Terence McKenna dichiarò che c’era ragione di credere che tale data zero fosse il 21 dicembre 2012 (e dunque che il punto zero fossero le sei del mattino del fuso orario di La Chorrera in questa data). La base per tale dichiarazione fu duplice: (1) C’è ragione di scegliere 21-12-2012 come data zero piuttosto che qualche altra data. (2) Usando questa data zero può essere mostrato (così come McKenna ha tentato di fare in diverse conferenze pubbliche) come vi sia infatti corrispondenza tra le discese della linea del grafico timewave e periodi di grande novità nella storia.

Nonostante l’opinione comune del contrario, la teoria della Timewave Zero non implica qualche particolare data come data zero, e in particolare non implica che il 21-12-2012 sia la data zero. Ogni altra data è teoricamente possibile.
Nel mio articolo The Zero Date (scritto nel 1999) io critico la scelta del 21 dicembre 2012 come data zero. Ecco qui un sunto di quella critica:

Il modo in cui la timewave è costruita a partire dagli esagrammi della sequenza di King Wen degli I Ching, implica che certi periodi abbiano un’importanza particolare, soprattutto periodi di un giorno (corrispondenti a una linea dell’esagramma), sei giorni (dal momento che un esagramma consta di 6 linee), e 6*64 = 384 giorni (visto che gli I Ching constano di 64 esagrammi). E in seguito tutti i periodi che consistono in 384 moltiplicato da 64 e potenze di 64 così come in 384*64 = 24.576 giorni (67 giorni circa), 384*64*64 = 1.572.864 giorni (4306 giorni circa) e così via. Tali periodi possono essere chiamati “cicli”.

Terence McKenna era dell’opinione che ogni punto della timewave che precede il punto zero di un numero di giorni in ognuno di questi periodi, questo è, ogni punto d’inizio o fine del ciclo, deve essere un punto di grande novità (in confronto agli altri punti sulla timewave); e dunque che, quando una corrispondenza tra la timewave e il tempo storico è stabilita (una volta fissata la data zero) il punti nel tempo corrispondenti a questi punti nella timewave mostreranno grande livello di novità. In particolare, il punto 24.576 prima del punto zero sarebbe un punto temporale di grande novità.

McKenna quindi è del parere che, a causa dell’osservabile aumento del livello di novità lungo il corso della storia umana, e in particolare dall’inizio del ventesimo secolo, e in particolare dagli anni Ottanta in poi, il livello di incremento di novità stava dunque accelerando così tanto che il punto zero non doveva trovarsi tanto lontano nel futuro e quindi secondo lui sarebbe avvenuto in qualche momento del ventunesimo secolo. Egli, dunque, andò alla ricerca di un evento intorno alla metà del ventunesimo secolo che fu così estremamente nuovo così da poterlo associare col ciclo che inizia 24.576 giorni prima del punto zero. Dalla data di questo evento la data zero può essere stimata aggiungendo 24.576 giorni.

L’evento intorno alla metà del ventesimo secolo che a McKenna sembrava più caratterizzato dall’elevato livello di novità fu l’uso della bomba atomica per incenerire Hiroshima [e l’altra città,  Nagasaki, seguì di lì a poco] il quale avvenne il 6 agosto 1945. Aggiungendovi 24.576 giorni abbiamo la data 18 novembre 2012. Influenzato dal fatto che l’allora corrente ciclo del 13-baktun del calendario Maya [si diceva finisse] il 21 dicembre 2012 (secondo il più comunemente accettato valore per la correlazione dei numeri coi quali il lungo computo del calendario Maya è connesso ai calendari occidentali), McKenna adottò il giorno 22-12-2012 come data zero arrotondandola al 21-12-2012 [solstizio d’inverno] intorno al 1991.

Questo ragionamento è basato su quattro assunzioni:

  1. L’inizio e la fine di ogni ciclo corrisponde a un tempo di grande novità.
  2. La data zero è probabilmente all’inizio del ventunesimo secolo.
  3. Il bombardamento atomico di Hiroshima è l’evento di più grande novità della metà del ventesimo secolo.
  4. Nonostante la data zero a cui questo ragionamento guida, la “data finale” del calendario Maya è la più probabile data zero per la timewave.

Nessuna di queste opinioni è ben giustificata. Diversi altri eventi lungo il corso dei trent’anni dal 1935 al 1965 [la metà del ventesimo secolo un po’ allargata avanti e indietro] sono candidati a essere eventi di grande novità, specialmente l’assassinio di John F. Kennedy il 22-11-1963, quindi la #3 è dubbia. Così per #1, non solo è dubbia, ma sembra rifiutata dalla stessa timewave, poiché con ogni data zero, la data che si trova 24.576 giorni prima non si mostra affatto come un picco o come una maggiore discesa nel grafico timewave (usando i numeri di Kelley, il solo set di numeri esistente a metà anni Ottanta [il set numerico di Kelley è un tipo di algoritmo che ha tradotto gli I Ching nel sistema binario del software timewave]) ma, al contrario, si mostra come l’inizio di una salita del grafico, che, come sappiamo, vuol dire incremento dell’abitudine. Il grafico sotto mostra una data target 06-08-1946 con la data zero 24.576 giorni dopo:

Notare che il periodo della timewave precedente la data 24.576 prima della data zero (per ogni data zero) è un periodo che (nel corso di oltre tre mesi) non viene mostrata nessuna maggiore ascesa o discesa del grafico. La scelta del 21-12-2012 come data zero ha l’effetto di muovere 33 giorni verso destra, e dunque di muovere dal 06-08-1945 (la data del bombardamento di Hiroshima) in questo periodo:

Dunque la scelta del 21-12-2012 come data zero pone la data del bombardamento di Hiroshima in un periodo che non mostra nessun maggiore livello di novità, al contrario di ciò che è implicato dalla combinazione delle assunzioni #1 e #3.

 

Avendo mostrato come il ragionamento usato da Terence McKenna per arrivare alla data zero del 21-12-2012 , potrebbe essere in definitiva essere visto come meno che convincente, ci si può ora chiedere se c’è qualche ragione per supportare una più plausibile scelta per la data zero. La risposta è sì, ci sono diverse possibilità per una data zero rivisitata.

Alternativa 1

La timewave basata sui numeri di Kelley mostra una maggior discesa del grafico, che inizia non 24.576 giorni prima della data zero ma piuttosto 16.384 giorni prima. (Notare che 16.384 = 2^14.) Ciò è vero per ogni scelta della data zero, per esempio la data zero del 26-08-2018:

In questo modo possiamo notare un evento di grande novità in qualche punto della linea temporale 1969-1979 e quindi aggiungere 16.384 giorni a questa data per raggiungere una data zero da qualche parte del grafico tra il 2014 e il 2024. Infatti, la data del 17-10-1973 (la data su cui è basato il grafico sopra) è una tale data, perché in quella data:

Gli esponenti arabi dell’OPEC (l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) nel mezzo della guerra dello Yom Kippur, annunciarono che non avrebbero più inviato le navi petrolifere alle nazioni che avevano supportato Israele nel conflitto con l’Egitto: dunque gli Stati Uniti e i suoi alleati dell’Europa occidentale.

http://www.actionforex.com/articles-library/financial-glossary/1973-oil-crisis-20041204320/

https://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_energetica_(1973)

E questo “shock petrolifero” ebbe grandi ripercussioni economiche. Aggiungendo 16.384 giorni al 17-10-1973 abbiamo la data zero nel 26-08-2018.

Tuttavia, vi sono altri candidati intorno a questo periodo di tempo per un evento di straordinaria novità, per esempio il disancoraggio del dollaro dalle riserve auree da parte del presidente USA Nixon il 15-08-1971 (ciò darebbe come data zero il 23-06-2016.

Alternativa 2

Quando esaminiamo la matematica della timewave troviamo, sorprendentemente, che ogni coppia di due date che hanno grande (cioè geometrica) risonanza l’un l’altra, implica una particolare data zero.

Nella Sezione 3 di La matematica della Timewave zero è mostrato come per ogni punto sulla timewave che si trova x giorni prima della data zero, per cui il valore della timewave è v, il valore della timewave al punto 64*x giorni prima della data zero è 64*v. Dal momento che questo è vero anche per i punti vicini a x, la forma del grafico della timewave al secondo punto è la stessa della forma del grafico al primo punto. Gli alti e bassi della timewave rappresentano abitudine/novità, dunque l’abitudine/novità dei due punti (e delle regioni adiacenti) è la stessa (solo a una scala differente). I due tali punti o regioni del grafico sono detti essere in risonanza e hanno grande (in altre parole geometrica) risonanza tra di loro, o più esattamente la prima grande risonanza. (Se relazionati attraverso 64*64 invece di semplicemente 64 hanno la seconda grande risonanza tra loro.)

Supponiamo che le unità di tempo sull’asse orizzontale del grafico siano giorni, e che ogni giorno sia numerato secondo il sistema del calendario giuliano [cd “numeri giuliani”] e supponiamo che la data del calendario giuliano del punto zero sia z. Supponiamo che due eventi siano posizionati sul grafico ai numeri del calendario giuliano d1 e d2 (con d1 < d2). Dunque il primo evento è z-d1 giorni prima della data zero e il secondo è z-d2 giorni prima. Supponiamo che essi abbiano la prima grande risonanza l’un l’altro, dunque (z-d1) = 64*(z-d2). Ciò implica che z = ((64*d2)-d1)/63. Perciò se possiamo trovare due eventi che abbiano la prima maggiore risonanza l’un l’altro, ecco che i numeri giuliani di questi eventi ci daranno una data zero.

Come notato sopra, secondo la teoria della Timewave zero, gli eventi (e le regioni del grafico) aventi grande risonanza l’un l’altro sono tali che il livello di novità (o di abitudine) di uno è esattamente lo stesso del livello di novità (o abitudine) dell’altro, ma solo a una scala differente; e ciò che succede nel tempo a un punto è un riflesso di, analogo a, ciò che accade all’altro. Nei suoi discorsi sulla timewave Terence McKenna fornisce numerosi esempi di eventi storici o periodi che risuonano grandemente tra di loro. Vedere La battaglia di Hastings (accaduta nel 1066) per una dettagliata discussione di due eventi del 2008 i quali sono candidati per essere visti come le prime principali risonanze più basse di quell’evento.

Così (senza assumere alcuna data zero particolare, dal momento che è ciò che stiamo provando a determinare) abbiamo bisogno di trovare due eventi che sono così simili o analoghi da essere molto probabilmente in prima grande risonanza l’un l’altro. Candidati per ciò sono l’assassinio di John F. Kennedy (22 novembre 1963 nel calendario gregoriano) e l’assassinio di Giulio Cesare (15 marzo 44 a.C. nel calendario giuliano), dal momento che entrambi gli avvenimenti furono motivati politicamente, avvennero di sorpresa ed ebbero conseguenze significative. I numeri giuliani di questi due eventi sono d1 = 1.705.426 e d2 = 2.438.356. Dalla formula sopra per z otteniamo (ignorando le componenti frazionarie) z = 2.449.989, che corrisponde al 28 settembre 1995.

Dal momento che la nostra data zero revisionata deve essere una data nel futuro (dopo il 2012), questa non lo sarà, dunque dobbiamo riluttantemente concludere che questi due assassinii non hanno in effetti la prima grande risonanza tra di loro. Il problema resta, quindi, trovare due eventi le cui date (in numeri giuliani) implichino una data zero che si trova nel futuro.

Alternativa 3

Una scelta plausibile per una data zero revisionata potrebbe basarsi sulle assunzioni:

  1. Il picco all’inizio di una grande discesa del grafico timewave corrisponde a un evento di grande novità (i cui effetti si manifestano nel successivo periodo).
  2. La data zero è presumibilmente una data della prima metà del ventunesimo secolo.
  3. L’attacco al World Trade Center e al Pentagono dell’11-09-2001 è l’evento di più grande novità della nostra memoria più recente.

#1 è un assioma standard della teoria Timewave zero. #2 potrebbe anche essere rafforzato asserendo che l’11 settembre fu l’evento di più grande novità in tutta la storia umana [conosciuta]. Esso ha lasciato ognuno sbalordito e le sue conseguenze hanno coinvolto ognuno sul pianeta a causa delle conseguenze politiche e delle azioni dell’amministrazione di G.W. Bush.

[…]

[…] L’attacco dell’11 settembre fu un atto di terrorismo perpetrato da una ristretta élite allo scopo di indurre “paura e terrore” tra la popolazione USA, plagiandola per far si che permettesse e accettasse cambiamenti draconiani nelle relazioni tra il governo USA e i suoi cittadini, cambiamenti che presto si manifestarono in (a) un’abrogazione completa di diversi diritti civili che si suppone garantiti dalla costituzione statunitense (aprendo così la via per un aperto stato di emergenza e a uno stato poliziesco cripto-fascista) e (b) carte blanche per un ingaggio USA in aggressive azioni militari (anche solo minacciandole) contro ogni paese visto come pericolo all’obiettivo della dominazione totale del pianeta (vedi F. William Engdahl, Full Spectrum Dominance).

Non c’era mai stato nulla di tale magnitudine prima (sebbene Pearl Harbor possa aver ispirato coloro dietro alla pianificazione dell’11 settembre). Esso fu un evento di tale novità abbastanza da giustificare il ri-calibramento della timewave così da dare primaria importanza all’11-09-2001 come maggior evento di novità, se non in tutta la storia, almeno il maggior momento di novità degli ultimi venti anni. E come potremmo vedere ciò nella timewave? Semplicemente trovando una data zero in rapporto a cui l’11 settembre 2001 sia il picco di una grossa discesa del grafico.

Quando guardiamo ai 20 anni finali del grafico timewave (gli ultimi 20 anni prima della data zero ma senza fissarsi su una data zero precisa) troviamo questo:

I tre punti sulla timewave che sono i punti iniziali delle tre più profonde discese del grafico hanno luogo 1536 giorni prima della data zero, 3136 giorni prima e 6144 giorni prima. Quando aggiungiamo questi numeri di giorni all’11 settembre 2001 noi otteniamo: 25-11-2005, 13-04-2010 e 08-07-2018 rispettivamente. Visto che la nostra data zero revisionata deve trovarsi nel futuro, ciò ci lascia solo un candidato: il giorno 8 luglio 2018. Con questa data zero il grafico dell’11 settembre appare così:

Perciò le assunzioni #1 – #3 danno modo di essere considerate plausibili e dunque l’8 luglio 2018 è un candidato plausibile per una data zero revisionata e (a causa delle obiezioni che possono essere avanzate agli altri candidati menzionati in questo articolo)  è la data più plausibile. Quindi questa data zero è adesso implementata nel calcolatore timewave on line del sito.

Resta da mostrare che usando questa data zero revisionata ci sono delle corrispondenze tra le altri grandi discese del grafico e i grandi eventi e periodi di novità nella storia. Una corrispondenza molto chiara avviene con la data 17-10-1973, la data dello “shock petrolifero” menzionata più in alto.

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Clicca per ingrandire

Con questa data zero revisionata, cos’ha da dirci il grafico sul futuro? Qui è come appare per i sei anni precedenti il 08-07-2018:

All’inizio di aprile 2014 il Pentagono può ritenersi soddisfatto che tutto il suo sistema militare (inclusi il suo sito eurasiatico di lancio di missili, i missili stealth, le armi spaziali, le tecniche di modificazione climatica, le capacità di guerra biologica e informatica ecc) sia sufficientemente completo da lanciare l’Operazione The Eagle Strikes con una ragionevole aspettativa di successo, sebbene nello stesso tempo Russia, Cina, Corea del nord e Iran avranno anch’essi fatto i loro preparativi.

[Nota di uno dei blogger di Civiltà Scomparse:

sulle prime non mi sono reso conto, mentre preparavo il post, che di lì a poche ore sarebbe stato il 21 dicembre 2017, esattamente cinque anni dopo la mitica data del 21 dicembre 2012, tanto pubblicizzata e strombazzata gli anni precedenti e che oggi quasi nessuno ricorda più. Qualcosa mi diceva solo che era il momento di fare questa traduzione e postarla. Singolare.]





Fractal Timewave è ora un sito amico

22 11 2017

http://www.fractal-timewave.com/

 Risultati immagini per timewave
Grazie alle mie conversazioni via email siamo riusciti a farci affiliare dal Sito Ufficiale della ricerca Timewave, un grande successo per noi!
Cosa potete trovare nel sito? Il sito è gestito dallo sviluppatore del software grafico, che produce e sviluppa programmi informatici per vivere e quindi che propone la vendita di un CD o di una CHIAVETTA USB FLASH DRIVE con il programma e la configurazione grafica della timewave per intero con tanto di articoli scritti da fonti ufficiali sulla storia della teoria e dello sviluppo delle idee e del grafico.
( vi è una anteprima di essi nelle pagine del sito )
Forte vero?
Se potete permettervelo acquistate. Aiuterete Peter Meyer! 
Il CD viene 18 dollari e 75, la chiavetta 24 dollari e 95 e si possono acquistare fino a 3 CD o chiavette! Il CD contiene un manuale d’ uso per viaggiare nel grafico.
L’ acquisto si può effettuare con PAYPAL o carta di credito e vi verrà spedito in posta aerea prima classe per risparmiare.  
Altrimenti, il sito offre una visuale gratuita e ad accesso libero della configurazione grafica dal 1990 al 2018.
Una anteprima del manuale della timewave è disponibile ad accesso libero nel sito.
Il sito offre anche una interessante proposta di calendario lunare secondo metodi realizzati da Mckenna e Meyer.
Infine troverete un forum ( non più attivo ma quel che è stato discusso si può leggere ) , una pagina per gli affiliati e i siti amici ( siamo i primi! ) e una sezione per i contatti.
Come maggior conoscitore in Italia della ricerca sulla configurazione della struttura frattale della storia e del tempo non potevo non aspirare ad essere collegato alla fonte di tutto!   




ANALISI anno per anno della timewave ( modello di storia frattale ) 1990 – 2018 parte 1 / Timewave REPORTAGE ( history’s fractal model ) Part 1

14 11 2017

THIS SERIES OF ARTICLES WILL BE BILINGUAL Cominciamo un viaggio attraverso la storia con la timewave con immagini grafiche dal 1990 al 2018: http://www.fractal-timewave.com/timewave_calculator.php

La linea viola corrisponde al grafico ” originale ” e la linea blu corrisponde alla correzione del matematico Watkins, e quindi dovrebbe essere un po’ più accurata.

Violet line shows the original graph and blue line the correction of mathematician Watkins, so it should be more accurate.

Maximum indica i picchi del grafico, i momenti di frizione fra i due fattori abitudine e novità. Minimum indica i punti di maggiore novità e cambiamento.

Maximum shows peaks in the graph, friction between habit and novelty factors, and Minimum shows novelty and change points in the year.

 

JANUARY 1 The first Internet companies catering to commercial users, PSInet and EUnet begin selling Internet access to commercial customers in the United States and Netherlands respectively

JANUARY 29 In Holmdel, New Jersey, scientists at Bell Labs announce they have created a digital optical processor that could lead to the development of superfast computers that use pulses of light rather than electric currents to make calculations.

JANUARY 31 Globalization – The first McDonald’s in Moscow, Russia opens 8 months after construction began on 3 May 1989. 8 months later the first McDonald’s in Mainland China is opened in Shenzhen

FEBRUARY 7 The Communist Party of the Soviet Union votes to end its monopoly of power, clearing the way for multiparty elections.

MAY 29 – Boris Yeltsin is elected as the first ever elected president of the Russian Soviet Federative Socialist Republic.

MAY 30 – – George H. W. Bush and Mikhail Gorbachev begin a four-day summit meeting in Washington, D.C.

8 Giugno 1990 – Mondiali Italia, prima trasmissione in HDTV in assoluto

 

AUGUST 6 1990 – Gulf War: The United Nations Security Council orders a global trade embargo against Iraq in response to its invasion of Kuwait.

The South African government and ANC begin talks on ending Apartheid in South Africa.

SEPTEMBER 24 1990 –  The Supreme Soviet of the Soviet Union grants Gorbachev special powers for 18 months to secure the Soviet Union’s transition to a market economy.

NOVEMBER 12 1990 – Tim Berners-Lee publishes a more formal proposal for the World Wide Web.

NOVEMBER 29 1990 –  Gulf War: The United Nations Security Council passes UN Security Council Resolution 678, authorizing military intervention in Iraq if that state does not withdraw its forces from Kuwait and free all foreign hostages by Tuesday, January 15, 1991.

The Gulf War starts January 15 1991.

February 13 – Gulf War: Two laser-guided “smart bombs” destroy an underground bunker in Baghdad, killing hundreds of Iraqis. United States military intelligence claims it was a military facility but Iraqi officials identify it as a bomb shelter.

February 25 – Gulf War: Part of an Iraqi Scud missile hits an American military barracks in Dhahran, Saudi Arabia, killing 29 and injuring 99 U.S. soldiers. It is the single-most devastating attack on U.S. forces during that war.

Il periodo 1 – 8 Marzo 1991 è inusuale e particolare.

March – Iraqi forces suppress rebellions in the southern and northern parts of the country, creating a humanitarian disaster on the borders of Turkey and Iran.

March 3 An amateur video captures the beating of motorist Rodney King by Los Angeles police officers.

June 12 Boris Yeltsin is elected President of Russia, the largest and most populous of the 15 Soviet republics.

June 13 – A spectator is killed by lightning at the U.S. Open.

June 15 In the Philippines, Mount Pinatubo erupts in the second largest terrestrial eruption of the 20th century; the final death toll tops 800.

August 19Dissolution of the Soviet Union: Soviet President Mikhail Gorbachev is put under house arrest while vacationing in the Crimea during a coup. The attempted coup, led by Vice President Gennady Yanayev and seven hard-liners attempting to usurp control, collapses in less than 72 hours.

August 24Dissolution of the Soviet Union: Ukraine declares independence from Soviet Union.

August 25 – Serbian aggression (Yugoslav People’s Army and Chetniks) starts on Croatian town Vukovar.

December 1Dissolution of the Soviet Union: Ukrainians vote overwhelmingly for independence from the Soviet Union in a referendum.

December 8 Leaders of Russia, Belarus, and Ukraine meet and sign an agreement ending the Soviet Union and establishing the Commonwealth of Independent States (CIS), in the Białowieża Forest Nature Reserve in Belarus.

December 21 The North Atlantic Cooperation Council (NAC-C) meets for the first time, the day on which the Soviet Union ceases to exist.

March 25 The International Atomic Energy Agency orders Iraq to destroy an industrial complex at Al Atheer that is being used to manufacture nuclear weapons.

February 7 – The Maastricht Treaty is signed, founding the European Union.

February 9Algerian Civil War: The government of Algeria declares a state of emergency and begins a crackdown on the Islamic Salvation Front.

July 31 

September 2 – The 7.7 Mw Nicaragua earthquake affected the west coast of Nicaragua. With a Ms–Mw disparity of half a unit, this tsunami earthquake triggered a tsunami that caused most of the damage and casualties, with at least 116 killed. Average runup heights were 3–8 meters (9.8–26.2 ft).

September 16Black Wednesday: The pound sterling and the Italian lira are forced out of the European Exchange Rate Mechanism.

February 10 1993 – Mani pulite scandal: Italian legislator Claudio Martelli resigns, followed by various politicians over the next two weeks.

Il periodo dal 14 Aprile al 17 Giugno 1993 rappresenta un salto di novità particolarmente concentrata che si verifica all’ incirca ogni 2 anni nella storia, sempre per 64 giorni.

April 14 – June 17 1993 shows a novelty plunge where novelty is particularly strong and happens usually every 2 years in human history, Always lasting 64 days.

   

February 26World Trade Center bombing: In New York City, a van bomb parked below the North Tower of the World Trade Center explodes, killing 6 and injuring over 1,000.

Dopo la morte di Teodosio vacilla l’ Impero Romano – stessa immagine grafica e quindi collegato a questo periodo ( 28 Feb 1993 )

June 27

October 5

October 31 1993 – Death of actor River Phoenix

 

November 1 – The Maastricht Treaty takes effect, formally establishing the European Union.

February 25 – Israeli Kahanist Baruch Goldstein opens fire inside the Cave of the Patriarchs in the West Bank; he kills 29 Muslims before worshippers beat him to Death.

February 28

Il 6 Giugno 1994 è connesso alla fine dell’ Impero Romano 4 Settembre 476 ( stessa immagine grafica )  

June 6 1994 and End of Roman Empire September 4 476 are linked ( the graphic image is the same )

 

July 1621 – The planet Jupiter is hit by 21 large fragments of Comet Comet Shoemaker–Levy 9 over the course of 6 days.

July 25Israel and Jordan sign the Washington Declaration as a preliminary to signature on October 25 of the Israel–Jordan peace treaty, which formally ends the state of war that has existed between the nations since 1948.

 

September 3Cold War: Russia and the People’s Republic of China agree to de-target their nuclear weapons against each other

September–October – Iraq disarmament crisis: Iraq threatens to stop cooperating with UNSCOM inspectors and begins to once again deploy troops near its border with Kuwait. In response, the U.S. begins to deploy troops to Kuwait.

October 29Francisco Martin Duran fires over two dozen shots at the White House; he is later convicted of trying to assassinate President Bill Clinton.