Un diapason o “risuonatore” (usato per la prima volta nel 1869) è uno strumento o sistema che esibisce risonanza o un comportamento risuonante, che naturalmente oscilla con grande ampiezza rispondendo a qualche frequenza – chiamata “frequenza risonante” – piuttosto che ad altre frequenze.
Diapason o risuonatore è la definizione di un apparecchio usato per rendere più chiaro e forte il suono di uno strumento musicale. Possono certi individui essere definiti come “risuonatori”, i quali rispondono con maggiore intensità a un determinato evento? Certo.
Il 6 luglio 2019, un tweet di Diagonal22 notò un”Risuonatore #2,” il quale apparentemente stava parlando a proposito di come “JFK Jr. è ‘ancora morto’.” Ciò avveniva su un blog privato a me inaccessibile. Tuttavia, questo appare essere in relazione a un’ossessione dei social media riguardante le chiacchere sul fatto che John Kennedy Jr. non morì nel 1999 in un incidente e tornerà presto tra noi nelle vesti di supporter n°1 di Trump. Tutto simpatico e carino ma ciò che mi ha intrigato è stato l’uso del termine “risuonatore”.
Il 16 aprile 2019 il cripto-kubrickologo Alex Fulton ha usato l’espressione “risuonatore dell’11 settembre” in relazione all’incendio di Notre Dame avvenuto il giorno prima. Una diretta risonanza evento-evento.
Il 30 agosto, Fulton ha iniziato a usare “risuonatore” come definizione riguardante degli esseri umani, riferita a una persona che ha un effetto amplificato in relazione a un evento riguardante un’altra determinata persona. Fulton ha detto, a proposito della morte di Jim Leavelle:
“Questo potrebbe essere un risuonatore dell’evento di JFK del 1963? Lo scortatore di Oswald morì a 99 anni il 2037° giorno dopo che JFK venne ucciso. L’ex famoso detective di Dallas che acquisì celebrità per essere stato fotografato mentre scortava Lee Harvey Oswald nell’attimo in cui venne ucciso da uno sparo”
Dalla fine di agosto, ho usato “diapason JFK” denotando morti specifiche di persone le quali sono state direttamente connesse a JFK, RFK (Robert Fitzgerald Kennedy), e le questioni a loro associate. In anni passati, chiunque fosse stato un parente dei Kennedy e fosse morto, si sarebbe detto toccato dalla maledizione dei Kennedy. Ma le morti del 2019 di cui adesso trattiamo sembrano porre la nostra attenzione sugli omicidi Kennedy del 1963 e 1968.
Guardando all’anno in corso, qui abbiamo una cronologia di morti di persone che “risuonano” con JFK, RFK e le loro morti.
(Ma prima lasciatemi menzionare un annuncio bizzarro. Nell’ aprile 2019 è stata rivelata la morte di James McCord, due anni dopo la morte di questo complottista (nel senso di partecipante al complotto) del Watergate il quale, per qualche ragione, si trovava a Dallas il giorno in cui John F. Kennedy venne ucciso laggiù. McCord è morto il 15 giugno 2017 all’età di 93 anni per via di un cancro al pancreas nella sua casa di Douglassville in Pennsylvania. La sua morte non fu riportata nelle notizie nazionali e locali fino al 2019.)
Le morti del 2019 che fanno da “diapason” alla morte di JFK nel 1963 sono:
Dick Miller in Executive Action (1973).
Il 30 gennaio Dick Miller è morto per cause naturali all’età di 90 anni. Interpretò “l’uomo col fucile del team B” nel film Executive Action (1973). Il suo ruolo fu quello di colpire JFK. [Curiosità riguardante il nome: Miller interpretò un sacco di diversi personaggi (otto) chiamati “Walter Paisley.” Paisley = “church,” “cemetery” “chiesa, cimitero”] Vedere inoltre.
7 febbraio. Muore John Dingell a 92 anni. E’ stato l’ultimo membro del Congresso presente dagli anni cinquanta durante la presidenza di Dwight D. Eisenhower e poi di John F. Kennedy. On 12/18/2019, Donald Trump ha insinuato durante una manifestazione a Battle Creek nel Michigan che John Dingell stava “alzando lo sguardo” dall’inferno. Ulteriori informazioni qui e la citazione trumpiana in questo articolo della CNN.
Caroline Lee Radziwlll e Jackie Kennedy al funerale di RFK.
15 febbraio. Caroline Lee Radziwill (nata Bouvier, precedentemente Canfield e Ross), di solito conosciuta come Princess Lee Radziwill, 85 anni, la sorella più giovane della First Lady Jacqueline Bouvier Kennedy e cognata del presidente John F. Kennedy, è morta, per cause sconosciute. Vedere di più.
Nancy Gates in Suddenly (1954).
24 marzo. Muore Nancy Gates, 93 anni, attrice americana, che interpretò il film Suddenly (1954), dalla trama incentrata sul tentativo di assassinare il presidente. La parte dell’assassino in Suddenly venne interpretata da Frank Sinatra. Sinatra interpretò anche The Manchurian Candidate, che uscì nel 1962. Sinatra chiese alla United Artists di ritirare Suddenly dalla circolazione poiché aveva sentito delle voci sul fatto che Lee Harvey Oswald era stato visto vedere proprio quel film prima che sparasse al Presidente Kennedy. Per ulteriori informazioni vedere qui e qui.
11 maggio. Muore Lyle Noah. Un guidatore di ambulanze di Mesquite nel Texas, Noah fu presente nell’ospedale Parkland Memorial Hospital quando vi giunse il presidente JFK e il suo seguito. Fu lui ad esaminare i sedili posteriori della Limousine di Kennedy. Per ulteriori informazioni.
16 maggio. Muore a Manhattan I. M. Pei all’età di 102 anni. Pei fu l’architetto della biblioteca “The John F. Kennedy Presidential Library” e del museo situato in Columbia Point, vicino all’ università del Massachusetts a Boston. Per ulteriori informazioni.
18 giugno. H.P. Albarelli Jr., morto a 72 anni per un infarto. Albarelli Jr. scrisse di sincronicità a proposito dell’omicidio Kennedy, A Secret Order: Investigating the High Strangeness and Sychronicity in the JFK Assassination (2013), e un libro di prossima uscita, Coup in Dallas: Who Killed JFK And Why (2020). Per ulteriori informazioni.
27 luglio. Muore a 99 anni Edward Lewis, un produttore che ingaggiò Dalton Trumbo per lavorare al film Spartacus (1960) di Kubrick, continuando poi a lavorare con lui per film come il già citato Executive Action (1973) e altri ancora. Per ulteriori informazioni.
1° agosto. Muore a 22 anni Saoirse Kennedy Hill, una nipote di Robert F. Kennedy nella clinica “Joseph P. Kennedy House”, a Barnstable nel Massachusetts, a causa di un’overdose accidentale. Per ulteriori informazioni.
Tim McIntyre controlla JFK, visto alla sinistra del presidente
25 agosto. William “Tim” McIntyre, un agente del servizio segreto che si trovò a pochi metri di distanza da JFK quando venne colpito, è morto il 25 agosto, il 237° giorno dell’anno, all’età di 84 anni (42 + 42). Per ulteriori informazioni.
Il detective Jim Leavelle del dipartimento di polizia di Dallas sezione omicidi (con abito e cappello bianco) scorta Lee Harvey Oswald, nel momento in cui Jack Ruby spara il colpo contro Oswald, il 24 novembre 1963
29 agosto. Muore a 99 anni il detective di Dallas James Robert “Jim” Leavelle. Fu quell’uomo con l’abito bianco che scortò Lee Harvey Oswald nell’area di parcheggio per trasportarlo poi al dipartimento di polizia di Dallas, quando Oswald venne colpito da un’arma da fuoco da Jack Ruby. [Loren Coleman ebbe occasione d’incontrare Leavelle e Marina Oswald-Porter nel 1992 a un simposio sull’omicidio di John F. Kennedy (simposio noto come “the A.S.K. or ASK conference”) che si tenne a Dallas nel novembre 1992.] Per ulteriori informazioni.
31 agosto. Muore a 80 anni Ilona Marita Lorenz la quale è riportato ebbe un affare con Fidel Castro, venendo coinvolta nei piani CIA per l’assassinio dello stesso Castro. La Lorenz diede testimonianza a proposito dell’omicidio di John F. Kennedy affermando di essere stata coinvolta in un gruppo di militanti anti-castristi, il quale comprendeva Frank Sturgis e E. Howard Hunt della CIA, coinvolti anche nell’infamia del Watergate poco prima di quel tentativo di assassinio. Per ulteriori informazioni.
10 settembre. Muore a 89 anni il dottor Albert McClelland, 89, uno dei chirurghi che tentarono di salvare JFK. McClelland si accorse che uno dei proiettili era uscito dalla fronte, possibile indizio della presenza di un secondo fucilatore. Per saperne di più.
11 settembre. Robert Kennedy Jr. usa Instagram per dire che Thane Eugene Cesar, morto proprio quel giorno, fu il “secondo fucilatore” che assassinò RFK, il fratello di JFK. Per ulteriori informazioni.
16 settembre. Muore a 91 anni Sander Vanocur, il quale per decenni ha coperto giornalisticamente la politica USA e gli assassinii di JFK e RFK per la NBC, l’PBS, e l’ ABC. Fu all’opera durante il celebre dibattito televisivo Kennedy-Nixon; fu tra gli ultimi a intervistare RFK, e a intervistare Jackie Kennedy. Per ulteriori informazioni.
17 settembre. Muore a 75 anni la commentatrice politica Mary Martha Corinne Morrison Claiborne “Cokie” Roberts (nata Boggs). Suo padre fu il senatore Hale Boggs, un membro della celeberrima commissione Warren per indagare l’omicidio JFK (Boggs pensava ci fu un complotto); fece perdere le sue tracce nel 1972 in Alaska. Nel 2002 a Cokie Roberts venne diagnosticato un cancro al seno con metastasi. A quel tempo venne curata ma morì a Washington, D.C. per complicazioni dovute alla malattia. Il suo funerale si tenne nella cattedrale di san Matteo l’apostolo, lo stesso luogo in cui si tenne nel 1963 il funerale del presidente Kennedy. Per ulteriori informazioni.
7 novembre. Muore a 91 anni a Norfolk in Virginia Winston Lawson, l’agente del servizio segreto che studiava i percorsi stradali di John F. Kennedy e si trovava in posizione frontale rispetto al corteo presidenziale quando JFK fu assassinato. Fu anche colui che portò a Washington D.C. il fucile con cui Oswald commise l’omicidio. Vedere ulteriori informazioni.
12 dicembre. Muore a 86 anni Danny Aiello il quale ha interpretato il protagonista di Ruby (1992), il proprietario di un night di Dallas che uccise Lee Harvey Oswald. Tra gli altri interpreti del film, Sherilyn Fenn (Twin Peaks) oltre che David Duchovny (X-Files, Twin Peaks). Per ulteriori informazioni.
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237 + 237 giorni tra la morte di Marilyn Monroe e la morte di J.F. Kennedy. Da quei tempi son sempre circolate voci che tra i due vi fosse stato del tenero.
237 settimane tra la morte di JFK e la morte di RFK.
Le due immagini sopra sono note visive di criptokubrickologia #cryptokubrology sui Kennedy da parte dei cripto-kubrickologi Alex Fulton e Shawn Montgomery.
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I due film menzionati qui sopra, Ruby e Executive Action, s’è spesso notato come siano stati “seppelliti” “ignorati,” e “censurati”. Sebbene queste critiche siano forse un po’ esagerate, ciononostante tali film sono spesso trascurati nei necrologi degli attori che vi hanno partecipato.
Una nota a margine per il futuro: teniamo d’occhio l’attore Willie Garson il quale ha interpretato Lee Harvey Oswald in Ruby (1992) e in Quantum Leap (1989-1992).
Willie Gerson mentre interpreta Lee Harvey Oswald in “Ruby” (1992)
Lo storico incontro tra Jim Leavelle, Lee Harvey Oswald, e Jack Ruby immortalato il 24 novembre 1963.
Considerando che Terence Mckenna identificava il fattore novelty del grafico di mappatura della struttura del tempo frattale Timewave Zero come livello di interconnessione cosciente fra menti individuali, e livello di intensità e aggregazione di pensiero – linguaggio verso un singolo argomento – evento, possiamo cercare un altro modo di individuare eventi apportatori di novelty crescente , per esempio fra eventi che hanno generato una audience televisiva di numeri che vanno da 1 a 3 miliardi di telespettatori, ma anche eventi che hanno coinvolto folle di milioni di persone .
In questo modo possiamo anche mettere un attimo da parte gli eventi scioccanti, imprevedibili, sorprendenti, unici, tecnologicamente innovativi, e quelli che hanno aggiunto qualcosa di importante alla nostra conoscenza informativa del mondo. In questa modalità di indagine e ricerca ci occuperemo degli eventi che hanno attratto il maggior numero di menti individuali a visualizzare, essere coinvolti come partecipanti o come spettatori, discutere e osservare un singolo evento.
Peter Meyer, sviluppatore del software della Timewave, pensava che il 9/11 fosse l’ evento apportatore del più intenso livello di novelty della storia dell’ uomo. Un evento che è stato visualizzato alle televisioni del globo da 2 miliardi di individui di tutte le nazioni. Ma se non fosse così?Se il crescendo costante dell’ influenza sul fenomeno Storia e sulla coscienza globale del fattore novelty dipendesse invece dalla diffusione di televisori e dalla trasmissione di programmi ed eventi di spettacolo globali allo scopo di concentrare sempre più l’ attenzione – osservazione delle menti coscienti verso un’ unica direzione – evento? Allora il 9/11 sarebbe solo un evento fra i tanti che hanno coinvolto più di 1 miliardo di osservatori contemporaneamente.
Basta infatti dare una occhiata su Wikipedia, alla pagina degli eventi televisivi più visualizzati della Storia, per rendersi conto di quanti eventi abbiano avuto una audience pari, e superiore, al 9/11.
Scopriremo quindi che l’ evento televisivo con la più grande audience di tutti i tempi è avvenuto durante la inaugurazione delle Olimpiadi Statunitensi ad Atlanta il 19 luglio 1996, con l’ incredibile audience di 3 miliardi e mezzo di persone.
Scopriremo anche che il periodo di interconnessione globale continuato in un breve periodo più intenso di tutti i tempi si è verificato nell’ agosto del 2008, fra l’ 8 e il 24 agosto 2008, con la inaugurazione delle Olimpiadi Cinesi, visualizzata da 2 miliardi di persone, una Olimpiade che ha generato una audience giornaliera costante di 593 milioni di persone per ogni giorno della sua trasmissione. Per fare un paragone, ogni match dei mondiali del 2018 ha generato 191 milioni di spettatori ogni giorno fra giugno e luglio 2018.
La classifica parte da un minimo di 180 milioni di persone per i funerali di Kennedy il 25 novembre 1963 mentre la notizia dell’ assassinio il 22 novembre 1963 ha raggiunto (600 milioni di spettatori), include i matrimoni reali, per esempio 6 maggio 1960 (300 milioni di spettatori), la inaugurazione delle Olimpiadi di Roma del 25 agosto 1960 (400 milioni di spettatori), le Olimpiadi del Giappone, 10 ottobre 1964 (600 milioni di spettatori) e quelle del Messico, 12 ottobre 1968 (600 milioni di spettatori) fra i quali spicca quello del 19 maggio 2018 ( 1 miliardo di spettatori contro quello del 29 aprile 2011, 300 milioni di spettatori, anche se Wikipedia dice anche questo 1 miliardo ), eventi sportivi che mettono a confronto India e Pakistan, la popolare trasmissione che festeggia il Nuovo Anno Cinese, che ha fatto record nel 2012 e 2018 con ( 500 milioni di spettatori e 800 milioni di spettatori rispettivamente ) ma anche nel 2014, il 31 gennaio, con (800 milioni di spettatori), il Tributo a Michael Jackson del 7 luglio 2009 (500 milioni di spettatori ), l’ Allunaggio del 20 luglio 1969 ( 500 milioni di spettatori, Wikipedia dice 600 milioni ), la finale dei mondiali vinti dall’ Italia nel 2006 ( 715 milioni di spettatori ), il matrimonio di Lady Diana il 29 luglio 1981,(750 milioni di spettatori, ma Wikipedia dice 1 miliardo), la trasmissione che celebrò l’ inizio dell’ Anno Cinese 2014, fra il 31 gennaio e il 1 febbraio, (814 milioni di spettatori), l’ attacco alle Olimpiadi di Monaco 1972 ( e la sua inaugurazione, 26 agosto 1972) fra il 5 e il 6 settembre ( 900 milioni di spettatori ), la inaugurazione delle Olimpiadi di Londra 27 luglio 2012 (900 milioni di spettatori), il concerto di Elvis alle Hawaii il 14 gennaio 1973, primo evento televisivo in assoluto a raggiungere ( 1 miliardo di spettatori ), ma anche gli incontri di combattimento più celebri di Mohammed Alì il 30 ottobre 1974 in DRC Congo ( l’ evento sportivo del secolo ) ( 1 miliardo di spettatori ) e quello nelle Filippine il 1 ottobre 1975 ( 1 miliardo di spettatori ), superati dall’ incontro in Giappone, il 26 giugno 1976 ( 1.4 miliardi di spettatori), il tributo al Muro in Germania il 21 luglio 1990 ( fra i 500 milioni e il miliardo di spettatori ), il salvataggio dei minatori cileni il 13 ottobre 2010 ( 1 miliardo di spettatori ), il discorso di inaugurazione del primo mandato presidenziale di Obama, il 20 gennaio 2009 ( 1 miliardo di spettatori), il Tributo a Mohammed Alì il famoso boxer e attivista, il 10 giugno 2016 ( 1 miliardo di spettatori ), la finale dei mondiali del 2018, il 15 luglio 2018 (1 miliardo di spettatori), il match fra India e Pakistan ai mondiali di Cricket del 15 febbraio 2015 ( 1 miliardo di spettatori ), la trasmissione di Capodanno di Sydney fra il 31 dicembre 2010 e il 1 gennaio 2011 ( 1. 1 miliardi di spettatori), il Live Aid, i concerti del 13 luglio 1985 ( 1.9 miliardi di spettatori) e a questo punto si situano gli attacchi dell’ 11 Settembre 2001 ( 2 miliardi di spettatori), anche se i primi 2 eventi a generare 2 miliardi di spettatori furono già i celebri incontri di combattimento di Mohammed Alì negli Usa il 15 settembre 1978 e il 2 ottobre 1980,il funerale di Lady Diana il 6 settembre 1997 (2. 5 miliardi di spettatori), e in un punto indefinito, visto il complessivo di (3. 2 miliardi di spettatori durante tutta la durata)dei mondiali del 2010 in Sudafrica e del 2014 in Russia, un evento contemporaneo all’ emergere dell’ Isis e al rapimento dei 3 adolescenti che ha triggerato la guerra di Gaza del luglio 2014.
non ho capito se è cambiata la pagina o ne ho trovata una nuova, ma pare che ci sia una lista aggiornata che dice che l’ evento più guardato in assoluto sono le olimpiadi di Londra del 2012 ( 27 luglio la inaugurazione ) e quella di Rio 2016 ( 5 agosto 2016 la inaugurazione ) al secondo posto ( su una altra lista sono scambiate ) , con 3 miliardi e 600 milioni di spettatori ciascuno. Anche i mondiali di Russia 2018 sono al terzo posto ( 15 luglio 2018 la finale ) con 3 miliardi e 500 ml spettatori, e 8 agosto 2008 le olimpiadi cinesi sono al quarto posto con 3 miliardi e 500 ml spettatori. Al quinto posto c’è l’ evento del 1996 ad Atlanta. Inoltre pare che 1 miliardo di persone in complessivo abbiano visto le riprese televisive della Guerra del Golfo fra il 2 agosto del 1990 e il 28 febbraio 1991 con un culmine il 17 gennaio del 1991 negli Usa. Inoltre anche il torneo di Wimbledon britannico fra il 27 giugno 2016 e il 7 luglio 2016 avrebbe raggiunto 1 miliardo di spettatori in complessivo.
Capiamo quindi che cosa sta crescendo veramente, la capacità degli eventi di spettacolo e intrattenimento sportivo – musicale – tributativo di concentrare l’ attenzione mediatica globale tramite l’ utilizzo della televisione e di Internet, che continuerà ad aumentare fino a raggiungere il culmine assoluto, si suppone durante l’ Eschaton generato dalla struttura frattale del tempo secondo la formula di Mckenna.
Ci avviciniamo ad un momento nella storia unico nel suo genere, che sarà in grado di concentrare l’ osservazione e l’ attenzione mediatica di tutti gli umani viventi in tutte le nazioni e le zone del mondo. E’ sempre più vicino quel momento, è un fenomeno che si ritiene sia impossibile da evitare, essendo esso l’ obiettivo finale del bizzarro, innaturale, artificialmente congetturato e coscientemente modellato e guidato fenomeno della STORIA UMANA. La nostra ipotesi è che da oggi al 2024 – 2025 esso si verificherà.
Se davvero il grafico di mappatura frattale del Tempo di Mckenna è in grado di misurare e individuare la concentrazione intensificata del – coinvolgimento in esperienze -, della osservazione collettiva di un evento, e della aggregazione e solidificazione della struttura (metafisica) della Coscienza Globale, fusione dell’ enorme numero di attività coscienti individuali, allora dovremmo trovare un modo di individuare sul grafico tutti questi eventi di magnitudo storico – mediatica globale, e le aggregazioni fisiche delle folle di persone, proprio come pensava Evasius, l’ australiano che ha cominciato la ” ricerca e discussione online ” sulla Timewave nel 2009.
Quando si parla di – densità della folla e della aggregazione fisica fra umani da record – spicca immediatamente il fenomeno religioso del Kumbh Mela in India, che si celebra ogni 12 anni, e quello del 14 gennaio 2019 ha radunato nello stesso luogo, Prayagraj, 250 milioni di persone, un record assoluto, per ora. Poi c’è il pellegrinaggio di Arba’ een in Iraq, mentre il funerale con più partecipanti di tutti i tempi conta 15 milioni di persone è quello di Annadurai in India a inizio febbraio 1969. Un altro funerale da record ( 10 milioni di persone ) è quello di Khomeini in Iran l’ 11 giugno 1989.
In Occidente, la aggregazione di persone più partecipata di tutti i tempi avvenne per onorare Douglas Macarthur il 20 aprile 1951, a New York ( 7.5 milioni di persone), mentre la messa Papale più partecipata di tutta la Storia avvenne nel 2015 nelle Filippine, a Manila (18 gennaio 2015), e a giudicare dalla lista su Wikipedia noi occidentali non generiamo quasi mai grandi aggregazioni di persone come gli orientali, infatti l’ evento del 1951 non venne mai superato, seguito solo dalla World Series Parade di Chicago del 2016, e dal concerto di Rod Stewart in Brasile, Rio de Janeiro, il 31 dicembre 1994.
Noi sappiamo che all’ incirca ogni 2 anni il grafico Timewave presenta un -salto di novità- della durata di 2 mesi ( 64 giorni per l’ esattezza ), che si tratta di un periodo di intensificazione del fattore novelty ( progresso, eventi scioccanti, eventi di grande impatto mediatico, concentrazione della coscienza globale su un singolo evento – argomento ) , e sappiamo che quando la linea del grafico si alza, significa che le cose tornano alla normalità, le persone si – disgregano – e si fanno azioni che si focalizzano sulla propria individualità personale, fino a raggiungere un punto di frizione ( i picchi del grafico ) che indicano, probabilmente, annunci di eventi che concentreranno l’ attenzione, e l’ inizio di una transizione fra individualità e disconnessione reciproca verso una condizione di collettività e interconnessione collettiva – mediatica – globale. Il picco del grafico più importante e significativo si verifica a 16. 384 giorni dalla – data zero Eschaton – , quindi per il periodo 2019 – 2024 si dovrebbe trovare negli anni della decade dei Settanta del 20° secolo.
Abbiamo pensato un po’ prima di scrivere questo aggiornamento del blog poiché la natura dell’evento in questione é tale che è facile, parlando subito in un certo modo di questi avvenimenti, dare l’impressione di essere insensibili o mancanti di rispetto. Quindi abbiamo pensato di lasciare passare un po’ di tempo prima di parlare del crollo del ponte Morandi in termini “altri”, cioé in termini simbolici, sincronici, sincro-mistici e ciclici del tempo storico, termini propri di questo blog.
Ovviamente, dal momento che questo è uno di quegli eventi che si imprimono nella mente collettiva – poiché 1) spezza il consueto tran tran (anche mass-mediatico); 2) milioni di persone hanno la loro attenzione rivolta verso la stessa cosa – non poteva che attirare il nostro interesse in questo senso.
Direi di cominciare dal luglio 2001, G8 di Genova, i fatti che successero allora furono così violenti e d’impatto da attrarre l’attenzione di tutto il circo mass-mediatico internazionale, cosa insolita per una città normalmente schiva e un po’ chiusa in se stessa.
L’agosto 2001, personalmente, lo ricordo come un mese per me molto particolare in cui mi dedicai a un’attività lavorativa per me anomala (operaio che timbra il cartellino), a cui non mi ero mai avvicinato in passato e non mi sarei mai più riavvicinato nell’allora futuro. Per me il 2001 era stato un anno di delusioni e disillusioni che, probabilmente quando arriverà il momento giusto, potrei anche raccontare in questo blog.
Quel posto di lavoro si trovava in una cittadina che ogni giorno raggiungevo facendo l’autostrada usando un’ Alfa 33. E ogni giorno per andare al lavoro percorrevo avanti e indietro il viadotto sul torrente Polcevera quindi il ponte Morandi. Alla fine di quell’agosto fracassai l’Alfa 33 riuscendo a venire fuori dall’incidente senza – per fortuna – danni fisici anche se l’automobile ebbe mezza parte anteriore distrutta. In quell’occasione mi fidai troppo delle curve dopo un periodo in cui aveva piovuto e dunque l’asfalto era ancora un po’ scivoloso. Il punto dell’autostrada in cui feci l’unico incidente della mia vita si trovava poco prima dell’inizio del ponte Morandi.
Erano passati un mese e dieci giorni dalle vicende del G8 e poco più di dieci giorni dopo avvenne una cosa che, si può dire, è considerata l’archetipo dell’evento amplificato dai mass media che attira contemporaneamente l’attenzione di milioni di persone verso la stessa direzione, unificandole in qualche modo.
Ricordo che nei giorni della seconda o terza decade di quel settembre, ero andato a un convegno organizzato dall’estrema sinistra il cui motto era una di quelle celebri frasi attribuite ad Albert Einstein: “Non so con quali armi si combatterà la terza guerra mondiale ma so che la quarta si combatterà con le pietre”. Mi ero recato a questo convegno con alcuni miei amici di allora e uno di questi, mentre eravamo seduti sui sedili ripieghevoli rossi di fronte al palco, aveva detto: “Ma guardate un po’ nel giro di nemmeno due mesi cosa è successo tutto assieme! Prima col G8 ora con le torri gemelle, sembra la fine del mondo…”
Terremoti, incidenti, azioni terroristiche. Oltre alle tragedie umane che portano con sé. grazie all’amplificazione dei mezzi di comunicazione di massa, portano catastroficamente il SIMBOLICO nel cuore stesso della nostra realtà di tutti i giorni, coinvolgendo l’attenzione di milioni di persone verso lo stesso punto, come una lente che cattura i raggi del sole e genera il FUOCO. Infatti l’espressione “mettere a fuoco” deriva proprio da questo.
Che la causa sia la politica, il terrorismo, un incidente o un terremoto, cosa c’è di più simbolico di muri, torri, ponti che crollano?
L’antefatto (o meglio uno dei possibili antefatti) del crollo del ponte Morandi lo si potrebbe vedere in questo: un altro ponte Morandi (gemello di quello di Genova e costruito negli stessi anni) in Libia, chiamato “ponte sul Wadi-al-Kuf” https://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_sul_Wadi_al-Kuf
La cui chiusura fu decisa dal governo libico a fine ottobre 2017. Pochi giorni prima del 14 agosto 2018, il sindaco della località in cui si trova questo viadotto, comunicava ufficialmente al governo la sua alta pericolosità per via del rischio di cedimenti. Qualcosa era forse nell’aria…
Nell’agosto 2016 in Cile è crollato un ponte ferroviario, le foto sono impressionanti ma l’incidente non fece nemmeno un ferito poiché il treno finito nel fiume in seguito a quel crollo era un treno merci.
Ne riparleremo del Cile, per adesso ricordiamo del crollo in passato di un altro ponte Morandi, nella stessa America del sud, sul lago di Maracaibo in Venezuela, parzialmente crollato a causa di un urto di una petroliera contro un pilone causando la caduta nel fiume di autoveicoli e la morte di sette persone: l’evento ebbe luogo nell’aprile 1964, quindi ben prima dell’inaugurazione del ponte Morandi di Genova, risalente al 1967.
La foto qui sopra l’ho scattata col mio cellulare Nokia più o meno all’ora in cui stava avvenendo il crollo o era avvenuto da molto poco. Quando l’ho guardata successivamente, mi sono reso conto di come in qualche modo riassumesse un certo “spirito” della vicenda che stava proprio avvenendo in quegli attimi, senza che allora io ne fossi minimamente a conoscenza: il cielo plumbeo, il vetro come rigato di lacrime, il ponte e l’adesivo sul vetro “Preziosi vattene” (Enrico Preziosi è un dirigente sportivo a capo di una squadra di calcio di Genova) si può dire simboleggiassero l’atmosfera dell’evento che si sarebbe successivamente manifestato. Mentre il cielo grigio, la pioggia-lacrime e il ponte, penso possano essere facilmente riconosciuti come evidenti simboli dell’avvenimento, l’adesivo “Preziosi vattene” è meno immediato da capire come simbolo, soprattutto per chi non é di Genova: come ad ogni modo si può intuire, la direzione della società calcistica da parte di Preziosi è stata oggetto di polemiche a tal punto che molti volevano le sue dimissioni e l’atmosfera mentale che suscita questo adesivo rosso e blu sul vetro nella foto la vedo come affine a quella delle polemiche in seguito al crollo del ponte Morandi. Senza saperlo, ho catturato con quella foto una ben determinata atmosfera psichica che sarebbe stata ben presente a livello collettivo nelle ore e nei giorni successivi.
Qualche mese prima, Genova ha ospitato, come succede ogni cinque anni, la manifestazione Euroflora e, per l’occasione, sopra alcune strade del centro della città, era appeso un numero considerevole di ombrelli aperti, una specie di installazione artistica, connessa all’Euroflora, che è stata molto fotografata.
Guarda caso, il crollo del ponte Morandi è avvenuto in un momento in cui la pioggia era parecchio intensa tanto che qualcuno ha subito ipotizzato (erroneamente) che un fulmine avesse colpito il ponte e il suo cedimento fosse quindi avvenuto per via di ciò. Anche quelle persone che sono riuscite a catturare su video gli attimi in cui succedeva la cosa, avevano cominciato a filmare per testimoniare in presa diretta la forte acqua che stava scendendo in quei momenti. Singolarmente, prima e dopo l’ora in cui è successo il fatto (e in cui veniva giù la pioggia intensa) il clima non è più stato particolarmente brutto, e così nei giorni precedenti e successivi. Tutti quegli ombrelli sembravano come avvisare di RIPARARSI da qualcosa che sarebbe venuto dall’alto…
Genova è una citta che ha spesso attirato l’attenzione dei mass media nazionali su di sé per via della pioggia o, meglio, per via degli effetti della pioggia: alluvioni e inondazioni a volte tragicamente spettacolari e con il loro tributo di vittime.
Il mio collega di blog Teoscrive ha subito rintracciato una notizia riguardante il crollo di un ponte presso Biella avvenuto venticinque anni prima proprio a causa delle forti precipitazioni
Dicevamo prima del forte impatto simbolico di un ponte così grande e spettacolare che collassa, delle immagini del ponte crollato trasmesse da tutti i mass media. In un certo senso il disastro era previsto: si sapeva che prima o poi quella struttura poteva crollare, se ne parlava da anni, si può dire che era quasi più una questione di “quando” che di “se”. Una volta viste le prime immagini, m’è venuto da pensare al film Cassandra crossing, un film di tanti anni fa riguardante epidemie e virus letali dove i passeggeri di un treno infettato dal virus sono destinati a perire attraversando un ponte fatiscente che crollerà sotto il peso del treno e una buona parte del film mostra quei passeggeri, una volta a conoscenza del loro destino di morte, che fanno di tutto per saltare a terra prima di raggiungere l’inizio del ponte. Combinazione, di virus letali parla anche un film di un po’ di tempo dopo, Io sono leggenda, dove compare il ponte di Brooklyn crollato.
Cassandra crossing.
Io sono leggenda.
In effetti, le notizie e le immagini di avvenimenti come questo presto si diffondono “viralmente” come si dice, proprio come un’epidemia, soprattutto in un’epoca in cui ci sono internet 2.0, You Tube e i social network, tutta roba che, per esempio, non c’era ai tempi del G8 prima citato.
Proprio come i passeggeri del film Cassandra crossing, diversi conducenti di mezzi automobilistici, sono riusciti a fermarsi in tempo un secondo prima di crollare assieme al ponte o andare verso il vuoto e, recentemente, il divulgatore e contro-informatore Rocco Bruno ha utilizzato la metafora del ponte Cassandra crossing per dire come, passeggeri di un tipo di civiltà profondamente in crisi, dobbiamo “saltare giù” prima di crollare assieme a questa stessa civiltà.
La foto estremamente evocativa e simbolica, diffusa dai mass media in tutto il mondo e vista dunque da milioni di persone, del camion della catena di supermercati Basko di fronte al vuoto oltre il ponte crollato. Potrebbe essere visto come un emblema della civiltà dei supermercati e del consumismo che si ferma un attimo prima del collasso?!
Il ponte Morandi era talvolta soprannominato “ponte di Brooklyn” per via della vaga somiglianza e tale ponte è spesso comparso distrutto dentro film catastrofici (come Final Destination V) e lo stesso ponte di Brooklyn, nella realtà extra-filmica, qualche anno fa fu colpito da un’intensa perturbazione che ne distrusse una sezione e fece anche rischiare la vita ad alcune persone.
La distruzione del ponte di Brooklyn in Final destination V.
A questo indirizzo https://hackaday.com/2015/11/18/suspension-bridges-of-disbelief/ c’è inoltre un’analisi con una lunga carrellata dei vari effetti speciali di diversi ponti americani distrutti in film catastrofici hollywoodiani e di come spesso e volentieri le distruzioni di quei ponti in tali film non seguano le leggi fisiche di cui tengono conto gli ingegneri che progettano quelle strutture. A quest’altro indirizzo http://www.thegeektwins.com/2015/05/7-sci-fi-movies-that-destroyed-golden.html vengono illustrati i sette film di fantascienza in cui il ponte sul “Golden gate” a San Francisco lo si vede distrutto in molteplici maniere. Come si vede anche qui, l’immagine del ponte distrutto fa il paio, come potenziale simbolico, a quella di torri crollate.
La cosa particolare è che l’anno precedente Londra fu coinvolta in due azioni terroristiche più gravi: una compiuta il 22 marzo (a un anno esatto di distanza dall’attentato terroristico di Bruxelles!) e l’altra il 3 giugno 2017. Sono coinvolti dei PONTI in entrambi i casi: nel primo il ponte di Westminster (vicino al palazzo del parlamento) nel secondo il London bridge. In tutti e due gli attentati sono stati coinvolti alcuni malcapitati passanti proprio come nello strano attentato di Londra – di minore entità ma comunque ben presente sui mass media anche lui – del 14 agosto 2018. Anche nel crollo del ponte Morandi sono stati travolti dei passanti e sia in questo caso sia in quello degli attentati londinesi centrali sono stati gli autoveicoli, quegli stessi autoveicoli che da un po’ di tempo vediamo prendere fuoco con sempre maggiore frequenza.
A ciò si può collegare un curioso episodio avvenuto prima di quegli attentati, nel febbraio 2016, quando molti passanti furono spaventati da uno dei classici autobus rossi londinesi che esplose e prese improvvisamente fuoco nel bel mezzo del London bridge https://www.mirror.co.uk/tv/tv-news/bus-explodes-london-bridge-terrifying-7326412 non si trattava di un atto terroristico vero e proprio ma erano riprese per una scena di un film su Jackie Chan. Verrebbe quasi da pensare che gli autori degli attentati di Londra dell’anno dopo si siano ispirati a questo film!
Comunque sia, proprio esattamente come all’epoca del G8 nel luglio 2001, la provinciale Genova, in quei giorni di ferragosto 2018, occupava le principali notizie di apertura in tutto il mondo, per la prima volta dopo poco più di diciassette anni.
A tal punto che anche la SINCRO-SFERA anglofona (ovviamente quella principale del mondo) ne è stata coinvolta:
This was one of those multicontextually resonant events sending shock waves across time backward and forward. And it’s surprisingly – or not so surprisingly in our case – very esoteric. It confirms a hidden, very powerful theme we’ve being stressing all year but no one else would be cognizant of, the…
Dunque nel periodo subito dopo l’inizio della seconda metà dell’anno 2001, vi fu l’infuocato G8 di Genova come abbiamo detto il quale, un po’ per la presenza dei principali capi di stato del mondo asseragliati dentro la “zona rossa” del capoluogo ligure, un po’ per i terribili, tumultuosi fatti successi in quei giorni, focalizzò l’attenzione mass-mediatica mondiale su Genova e, dopo nemmeno due mesi, vi fu un altro fatto che catalizzò ancora più massicciamente l’attenzione mediatica di tutto il mondo verso New York e Washington (già normalmente piuttosto mediatiche per i fatti loro, senza che accada nulla di particolarmente terribile). Stranamente, diciassette anni dopo, vi è il ritorno di Genova all’attenzione internazionale e per via di un avvenimento che decisamente ricorda quello delle torri gemelle; in questo agosto 2018 sembra quasi ci sia stato un ritorno ibrido degli avvenimenti del luglio e del settembre 2001. Il luogo del torrente Polcevera in cui è venuto giù il ponte è stato definito “zona rossa”, proprio come la zona off limits in cui si vedevano i capi di stato durante il G8 e come senso ricordava il luogo delle torri gemelle collassate chiamata “ground zero”.
Tra l’altro in un contesto globale parecchio i fibrillazione: il nuovo governo italiano “populista” che crea scompiglio, le vicende negli Stati Uniti con la contrapposizione ormai quasi bellica tra i trumpiani e i non trumpiani in vista delle elezioni di mid term, i casi di censura mediatica nei confronti dell’informazione alternativa su internet, le vicende riguardanti un papato si può dire in caduta libera a causa della pedocriminalità ma non solo, i problemi delle migrazioni, i problemi dell’Unione Europea, i preoccupanti attriti tra Stati Uniti e NATO da una parte e Russia e Cina e le “potenze emergenti” dall’altra…
A questo proposito, poco più di quattro anni fa, scrivemmo un articolo che, letto oggi, ci sorprende un po’.
Ecco un passo riguardante la Liguria in generale e Genova in particolare come manifestazioni simboliche della differenza e contrapposizione tra ovest ed est:
Ho immaginato che il famoso EVENTO si sarebbe manifestato nel prossimo agosto (il mese in cui il mio compare Matteo vede come propizio per lo scatenamento di grandi cose), quando sarò via da Genova per dieci giorni. Mi sarei trovato a non poter più tornarci per lungo, lungo tempo e, quando, magari dopo anni, ci sarei ritornato, non avrei più trovato nulla di ciò che era stato e delle persone che ci vivevano.
Mi domando, però, la ragione simbolica di questa paranoia – che s’è ripresentata, sebbene con intensità molto minore, dopo diciannove anni – cosa vuole davvero dirmi il mio inconscio, rendendomi sensibile e ricettivo a immaginazioni di questo tipo, e ho pensato a ciò che ha scritto recentemente il mio compare Mediter su un suo articolo, il millenario scontro Oriente-Occidente, lo scontro tra il sorgere e il calare del Sole, tra un mondo vecchio che non vuole morire e un mondo nuovo che non riesce a nascere.
Come ligure, io questo lo avverto in modo particolare, visto che, il posto dove vivo si trova A META’ tra Occidente e Oriente, infatti Genova si trova in mezzo alla Liguria, tra la Riviera di Ponente (Occidente) e la Riviera di Levante (Oriente) e io, tra l’altro, sono anche di un segno, la Bilancia, che richiama alquanto questa dialettica Est-Ovest.
Il crollo di un ponte che collega il ponente con il levante della Liguria, che connette l’ovest all’est, può forse essere visto come una manifestazione simbolica (concretizzata nella realtà materiale) anticipatoria di una possibile rottura prossima ventura tra occidente e oriente? Mostrata mass-mediaticamente a tutto il mondo prima della sua effettiva manifestazione concreta nella realtà materiale?
Ecco cosa scrivevamo anche in quello stesso articolo:
Mi veniva anche in mente che, nei giorni intorno al 20 luglio 2001, vi furono gli avvenimenti del G8, e questa sarebbe potuta essere una combinazione significativa, esattamente dopo dodici anni. Un ritorno di un avvenimento simile a maggiore intensità e magnitudo, con Genova di nuovo alla ribalta internazionale, non certo per qualcosa di lieto, ma per qualcosa di fortissimo impatto psicologico globale. Come sarebbe, appunto, un’esplosione atomica.
Periodicamente, la città che venne definita con vari soprannomi, “Superba”, “Dominante”, sembra teatro di forti anomalie, le quali scuotono lo status quo, in particolare dell’Italia, ma non solo. Dalla “partenza dei Mille” nel 1860 al bombardamento navale inglese del 1941 (il quale sembrò un “ricorso storico” del bombardamento navale francese del 1684) ai disordini del 1960 e quelli, già citati, del 2001, e le periodiche, disastrose, alluvioni, dal quella del 1970, a quella del 1992, alla recente del 2011. [nell’ottobre 2014 ne sarebbe avvenuta un’altra].
E poi l’anno scorso, quando una nave colpì un edificio del porto a forma di torre, provocando vittime.
Leggendo quell’articolo sembra proprio che mi attendessi qualcosa di dirompente a Genova per l’agosto 2014 quando invece poi è avvenuto esattamente quattro anni dopo.
Il fatto che l’avvenimento del ponte Morandi crollato sia stato per molti genovesi shockante ma non del tutto inaspettato (come se lo si sentisse che prima o poi sarebbe successo) l’ho visto leggendo dei commenti di un mio contatto su Facebook in cui diceva di provare una sensazione stranissima, davvero difficile a far capire a parole, si ricordava dei sogni o delle sensazioni che aveva da piccola, nei quali non vedeva più da lontano la consueta silhuette del viadotto all’orizzonte alla fine della valle e adesso la visione dal suo terrazzo che aveva del panorama senza il ponte (la skyline senza il ponte) la riconosceva esattamente come quella di quei sogni o di quelle visioni che aveva da bambina.
Cosa altro può anticipare il messaggio simbolico globale del crollo del viadotto?
Si sa che l’etimologia della parola “PONTEFICE” significa “costruttore di ponti” e, ora come ora, l’attuale pontefice della chiesa cattolica si può dire sia “sotto inchiesta”, “bersaglio di polemiche”, “nel mirino”, proprio come il “pontefice” Riccardo Morandi (tra l’altro ormai da un po’ passato a miglior vita), il costruttore del ponte crollato. Qualcuno, come si è già detto, nelle primissime ore dopo il crollo, ha fantasticato sul fatto che il crollo fosse avvenuto perché il ponte “era stato colpito dal fulmine”. La parte della sezione del ponte di Brooklyn collassata nel 2014 venne giù in seguito a una tempesta di fulmini. Uno o più fulmini colpirono la sommità della cupola di San Pietro l’11 febbraio 2013, giorno delle dimissioni di Benedetto XVI.
Una delle cose peggiori successe al papato di Francesco in questi ultimi tempi è stata la dimissione in blocco, a maggio, di più di trenta vescovi in Cile sempre a causa delle brutte faccende di pedo-criminalità e delle loro coperture in alto loco. Come abbiamo visto, il Cile è un paese che sembra proprio direttamente connesso al crollo del ponte, sia perché tra le vittime del crollo vi erano anche due cileni sia perché il Cile pare una terra colpita con una certa frequenza da incidenti di questo tipo: m’è stato comunicato direttamente da una cilena (tra l’altro da me incontrata anche il 14 agosto poco prima che venisse giù il ponte) di come in Cile si siano commemorati contemporaneamente i morti dovuti al crollo del viadotto di Genova e i morti di un incidente simile avvenuto anni fa in Cile e che fece uguale scalpore .
Quell’ 14 agosto 2018 è stato anche il giorno della morte di Micheal Persinger, uno scienziato eccentrico e singolare di cui avemmo modo di parlare in un curioso articolo risalente ai tempi delle olimpiadi di Londra nell’estate 2012, quando parve che alla cerimonia d’inaugurazione di quei giochi olimpici si fossero manifestati nientemeno che gli “illuminati”, ovverosia quelle tredici famiglie potentissime le quali secondo i teorici della cospirazione vantano un lignaggio secolare-millenario risalente ai tempi di Babilonia e influenzano gli avvenimenti planetari avendo sotto i loro ricatti di ogni tipo tutte le maggiori istituzioni dell’occidente, a cominciare da quelle finanziarie, militari, religiose e giudiziarie essendo inoltre in contatto con entità extra-dimensionali che li mantengono al potere supremo alle quali fanno tributo praticando innominabili riti satanici sacrificando giovani vite. Questo in nuce pensano certi cosiddetti “teorici della cospirazione”, esagerando di molto cose che magari possono anche avere un qualche fondamento nella realtà (basti pensare alle ramificazioni criminali accertate dei servizi segreti delle nazioni più potenti). Le divinità babilonesi, l’occhio che tutto vede e controlla sulla cima della piramide delle piramidi (la società piramidale fatta di piramidi sotto piramidi), la fenice che brucia nel fuoco e risorge dalle sue stesse ceneri: una simbologia di questo tipo in effetti fu presente nei rutilanti spettacoli all’inaugurazione e alla chiusura delle olimpiadi di Londra del 2012.
La fenice che brucia e risorge dalle sue stesse ceneri davanti all’unico occhio in cima alla piramide.
Bene, quel Micheal Persinger (ideatore di un casco particolare il quale stimola determinati punti del cervello che permettono di provare sensazioni percepite come “contatto con Dio”), per riassumere ciò che scrivemmo in quell’articolo, ipotizzava che una mutazione – intenzionale o meno – del campo elettromagnetico della Terra avrebbe fatto in modo di far comunicare istantaneamente i cervelli tra loro attarverso una specie di “mente collettiva” la quale si sarebbe manifestata proprio in seguito ai cambiamenti delle strutture geo-elettromagnetiche del pianeta. La questione aperta è: e se questa “mente collettiva” vera e propria fosse già attiva ma semplicemente inconscia e se, attraverso certe mutazioni, la si rendesse invece consapevole di se stessa? Può essere che le cosiddette “sincronicità”, i “climi psichici” e le “coerenze inter-contestuali” siano dei sintomi dell’esistenza sottotraccia di questa mente collettiva, la quale sembra rendersi conto di se stessa più del consueto in occasione di determinati avvenimenti globali d’impatto e di shock, amplificati e resi globali dagli attuali mass media.
Sottoscrivo ciò che dice Goro Adachi al riguardo:
Ciò che il tipico teorico della cospirazione non capisce e dunque lo limita nella sua valutazione delle cose è come le notevoli coincidenze possono sorgere dal reame metafisico al di là di ogni consapevole volontà umana e come sorprendentemente comuni tali coincidenze siano. Senza comprendere il ruolo della sincronicità – in sostanza della “magia” – nella nostra realtà, voi non potete sperare di ottenere reali intuizioni di ciò che è in corso intorno a noi e di cosa ci attende oltre l’orizzonte. Il nuovo articolo del Daily grails “Steam Engine Time & Ideaspace: How Creative Ideas Arise Simultaneously” tocca questo importante argomento.
Intanto pensiamo che l’evento del crollo del ponte Morandi sia stato qualcosa che ha dato una bella scossa alla mente collettiva, ben al di là di quella italiana, tutto il mondo l’ha visto bene, é stato simbolico in una maniera sfacciata e spudorata e pensiamo sia stato di certo premonitore di roba di magnitudo molto elevata che avverrà in un futuro più o meno prossimo.
Come dice il pluri-citato Goro Adachi:
Questo è uno di quegli eventi che risuonano in maniera multicontestuale mandando onde di shock su e giù attarverso il tempo. Ed è sorprendentemente – o non così sorprendentemente nel nostro caso – molto esoterico. Esso conferma un nascosto, molto potente, tema che stiamo evidenziando lungo il corso dell’anno in corso […]
Sicuramente molti livelli di questa cosa ci sfuggono: per esempio è possibile un collegamento con l’eclisse lunare del 27 luglio (poco più di quindici giorni prima), la più lunga del secolo e del suo allineamento col pianeta Marte, dalla faccia completamente illuminata e alla minore distanza dalla Terra da anni?
E che dire di un’altra associazione mentale che ci viene da fare: i palazzoni sotto quel che resta del viadotto pericolante, verranno distrutti e quindi gli abitanti andranno via. Sembra il rovescio di ciò che avvenne proprio dopo il 1967, qualche anno dopo l’inaugurazione del ponte quando venne raso al suolo il quartiere di via Madre di Dio che si trovava anch’esso esattamente ai piedi di un ponte, proprio come quei palazzoni sotto il viadotto, dai quali abbiamo visto gli abitanti che sono stati sfollati, esattamente come gli antichi abitanti del quartiere di via Madre di Dio. Questo quartiere (assieme al Borgo dei lanaiuoli e alla via dei servi) è sempre stato visto come il simbolo della “Genova vecchia” della “Genova scomparsa”, sacrificata alla modernità, al consumismo e alla super-motorizzazione partita proprio dagli anni sessanta in avanti. In quel periodo intorno al 1967 venne smantellato un simbolo della “città più a misura d’uomo” quale era il tram elettrico e venne edificato quell’altro tempio alla super-motorizzazione che fu ed è la sopraelevata, una specie di percorso autostradale nel bel mezzo della zona del porto e della città vecchia. Genova fu costretta in un modo quasi violento alla modernità veloce, motorizzata e consumistica. L’epoca dello smantellamento di quei quartieri medievali sotto il vecchio ponte di Carignano per dare spazio alla velocità moderna e soprattutto post-moderna fu nello slancio di fine anni sessanta inizio anni settanta, oggi forse vediamo, con questo crollo, l’inizio-inizio di un processo inverso e, infatti, l’immagine di quel camion del supermarket con di fronte il vuoto del ponte amputato ci fa meditare.
Voglio concludere questo articolo riportando un’ottimo scritto del mio amico regista Davide Scovazzo – già comparso una volta in questo blog – che lo vedo come degno finale di tutto quanto:
ULTIME RIFLESSIONI SUL PONTE MORANDI
…è che uno crede sempre che le “cose”, le persone, le realtà siano eterne. Che i genitori non moriranno mai, che la vita sia infinita, che la nostra adorata ci amerà per sempre, che quel muretto scrostato e pieno di scritte che sei abituato a vedere fin da bambino quotidianamente nella strada che percorri minimo due volte al giorno sarà sempre lì.
Poi accade.
Il cielo si fa di un rosso “strano” e malato o di un giallo infetto e presago di apocalisse, il Bisagno esonda e lascia strade, negozi, certezze e vite umane sepolte da una mota irreale che alluviona la coscienza, tuo padre si ammala e muore, un ponte che “davi per scontato” e vedevi ogni giorno dal finestrino della macchina andando a lavoro, su cui bestemmiavi in coda o percorrendo il quale sognavi a ore assurde al ritorno da concerti e serate al limite della notte d’un tratto crolla, i programmi televisivi si bloccano e iniziano a spuntare edizioni speciali dei vari TG zeppi di video amatoriali in cui viene ripetuto “ommioddio! ommioddio! ommioddio!” come un isterico mantra, questi stramaledetti social si intasano e ognuno diventa esperto, profeta, sarcastico, superfluamente poetico, tuttologo, e si ripiomba, anche interiormente, in una nuova preistoria. Ha qualcosa di luttuosamente liberatorio, macabro a dirsi.
Le priorità si scompagninano, il mondo come lo conosciamo si mette in standby, ci si guarda intorno per capire se tra i nostri cari ci sono vittime, la capufficio che urla e l’interrogazione di Latino dell’indomani smettono di essere al centro dei nostri pensieri e si fanno piccolissimi.
Si riguarda la fine del (nostro minuscolo, ma condiviso) mondo con occhi nuovamente bambini.
E adesso?
Ho un ricordo personale che mi lega al ponte.
Ma non è “quella volta sul ponte”. E’ più circa il ponte.
Ricordo un’altra istituzione venuta a mancare in questa vecchia Diva imparruccata in avanzato stato di decomposizione tra residui infeltriti di velluti ormai sozzi, vecchi tesori impolverati e ragnatele su antichi argenti ossidati che è la nostra dolorosamente e mestamente, depressivamente amata Genova, immortale e morta al medesimo tempo: il Genova Film Festival.
Sarà stato sette anni fa (anche il tempo si crede che non passi mai, e invece…).
Presenziai con il mio fortunato cortometraggio DURANTE LA MORTE, e lo presentai al sempre stranamente (data la ritrosìa del Genovese-tipo, che preferisce lamentarsi con la cadenza a morto di un mare in risacca per l’assenza di eventi che partecipare agli eventi stessi – che invece esistono eccome – oppure crearne di nuovi…ma in fondo a noi questo mugugno è caro e fa parte del nostro DNA come il Pesto e la Focaccia) caloroso pubblico insieme al Presidente e Maestro di Cerimonie Cristiano Palozzi.
Mi chiesero quali fossero i miei progetti per il futuro che ci sarebbe stato dopo quel corto.
Scherzando, citando la fine del capolavoro del Maestro Lucio Fulci “Zombi 2” (di cui allego una foto…notate le Torri Gemelle sullo sfondo….terrore si aggiunge a terrore, e non certo per i motivi originariamente voluti dagli autori…) in cui il Virus si è espanso anche in Occidente e gli Zombi invadono le nostre città che, appunto, crediamo immortali in quanto inespugnabili, sicure e al sicuro, eterne, incrollabili (con tutti i simbolismi più o meno facili e più o meno beceri che possiamo volerci vedere…gli immigrati coi barconi? L’annebbiamento delle nostre stesse intelligenze senzienti tra fake news, overdose di dati inutili e vacui e annullamento dell’identità? Ma non usciamo fuori tema…), perfettamente esemplificato da uno stuolo di Zombi che avanzano ciondolando invadenti e inarrestabili sul Ponte di Brooklyn (nomignolo che abbiamo sempre affettuosamente dato noi autoctoni al Ponte Morandi data la vaga somiglianza), dissi scherzando e canzonando un po’ il cinema del collega Massimo Morini, “Ho in mente un remake di Zombi 2 in cui gli Zombi marciano sul Ponte Morandi! Bisognerà fare in fretta, prima che ci pensino come al solito i Buio Pesto, magari tirando fuori uno dei loro soliti film, magari intitolato “ResurreXön”!”.
Il pubblico rise. Se ne aveva ancora voglia (ora credo di no, ormai siamo troppo terminalmente stanchi).
L’idea ci sarebbe anche stata, ma sarebbe stato troppo difficile bloccare la strada, impedendo quella viabilità che pareva così indispensabile e inarrestabile e di cui adesso dobbiamo imparare a fare a meno, come dell’acqua e del cibo in tempo di guerra. Col senno di poi, davvero avremmo dovuto fare in fretta.
Ora il ponte rimane lì, come un nonno appena morto a cui avremmo voluto fare molte domande e non l’abbiamo mai fatto, ma ormai è troppo tardi e restano solo i rimpianti per le risposte che non avremo mai più.
Guardo la mia città e la mia nazione, il mondo intero, i governi e i “sistemi” cadere pezzettino per pezzettino come i denti di un morto, mentre i viventi (o presunti tali) rimasti continuano a darsi la colpa l’uno con l’altro del decadimento fisico e strutturale della civiltà come la conosciamo.
Fino a qualche anno fa avrei detto che siamo come i pochi superstiti che si difendono dal lento ma inesorabile incedere degli Zombi (l’ignoranza? La corruzione?) che ci assediano.
Ora no.
Ora so per certo che i Morti Viventi che zoppicano a mente vuota, istericamente voraci e ottusamente ciechi su questo ponte crollato che non porta più da nessuna parte siamo Noi.
Bisogna studiare la filosofia generata dal 9/11, massimo precursore dell’ Omega Point, per comprendere le implicazioni dell’ ” ENIGMA ASSOLUTO ” che verrà generato dall’ ” evento escatologico ” dell’ OMEGA POINT, che potenzialmente avverrà quest’ estate. Secondo Baudrillard, il 9/11 rappresenta ” la madre di tutti gli eventi “, una trasposizione cinematografica che ha interferito con la realtà, o la realtà che ha sfiorato inavvertitamente una altra dimensione del reale, estranea a tutti noi.
E’ come se la nostra realtà galleggiasse in una dimensione incomprensibilmente complessa, e quel giorno avesse sfiorato in una piccola collisione una realtà del tutto diversa. Ecco, il giorno dell’ Omega Point non avverrà solo un piccolo bump di due ore, ma una vera e propria simbiosi con essa.
Diventeremo personaggi ” migrati ” in un romanzo o in un film, lasciati a risolvere un enigma assoluto. Il zeitgeist del momento è il concetto di ” emigrazione ” e fuga dalla realtà.
” Lasciate ogni traccia della realtà, o’ voi ch’ intrate nella dimensione escatologica” si potrebbe dire
In un certo senso è quello che abbiamo sempre desiderato, lasciarci alle spalle la realtà banale quotidiana ed essere rapiti dall’ inspiegabile. Per quanto mi riguarda, è qualcosa che mi sento dentro da sempre.
Sono usciti due post di recente, quasi contemporaneamente, sulla sincro-sfera anglofona, dedicati a sincromisticismi su Donald Trump. Ve li presentiamo in questo post di Civiltà Scomparse.
Una delle attrattive che possiede il combinare la sincronizzazione allo studio dei mass media è la teoria secondo cui i media (intenzionalmente o per caso o una miscela di entrambe le cose) inseriscono subliminalmente una narrativa predittiva assieme all’intrattenimento e alle news. E’ divertente il tentativo di rompere la narrazione nascosta dentro e, voilà, predire il futuro.
L’enigma di Trump è quasi irresistibile. Piuttosto che soffermarci su tutta la fuffa della propaganda elettorale, della politica e degli scandali, ci concentriamo invece sulla narrativa. Qual è la trama? Perché la ripugnante star del reality show The Apprentice diventa improvvisamente il “re del mondo”? Perché Biff Tannen è ora presidente?
Come sottolinea LXXXVIII finis temporis, questa presidenza è giunta da molto tempo fa. E stata precognizzata a partire dal 1958 ed è ora indelebilmente legata all’11 settembre. In effetti si può quasi dire che essa “rappresenti” l’11 settembre.
Trump è diventato presidente nel 2016. Tra le altre cose, egli è famoso per le sue Trump Towers. Nei tarocchi la “Trump tower” [“trump” = “briscola”] è la carta n°16. La sua elezione è stata letteralmente vista nelle carte. La “Trump tower” rappresenta la distruzione ed evoca la distruzione delle torri gemelle l’11 settembre. L’11 settembre è un simbolo, proprio come la torre di Trump è un simbolo, proprio come Donald Trump stesso è un simbolo.
Sapete, proprio come il ristorante Sixteen Chicago si trova al 16° piano della torre di Trump.
Fra tutta la programmazione predittiva di Hollywood su Trump, [il secondo film della serie di] Ritorno al futuro è quella con cui ho più familiarità. Secondo lo scrittore BTTF Bob Gale, si ci ispirò a Donald Trump per il personaggio di Biff Tannen. Come sappiamo dal film, Biff non fa una bella fine anche se per un po’ si trova a dirigere il “Biff’s Pleasure Paradise Casino”, come una specie di “uomo più fortunato sulla Terra”.
Donald Trump/Biff Tannen ha capelli arancio perché rappresenta il Re Sole, sapete, quell’ometto allegro dalla faccia tonda su cui si basa ogni religione solare. Marty McFly rappresenta Plutone (la morte). Il sole tramonta sempre, la morte ottiene sempre il Re Sole. E’ una storia raccontata dal tempo dei faraoni.
In altre parole, si tratta di una decapitazione reale e noi siamo gli invitati alla festa.I cambiamenti improvvisi nelle fortune di [una o più nazioni] sono spesso preceduti dall’omicidio del monarca.Giulio Cesare, Luigi XVI, l’arciduca Francesco Ferdinando, lo zar Nicola II, John Fitzgerald Kennedy.
Di tutti i monarchi assassinati sopra elencati, penso che Trump [sia colui che più] riecheggia Luigi XVI […]
E’ un apollo che adorna il suo appartamento privato e dorato. Così come il Roi Soleil francese, egli vive una vita di rara ricchezza e privilegio, la Trump Tower è la sua Versailles privata. Twitta la sua politica e i suoi editti, la fake lügenpresse è sotto di lui. È un Reality Show Royalty. Anche la sua bella e straniera moglie Melania Knauss sembra fare eco a Maria Antonietta d’Austria.
Knauss è un antico cognome tedesco, conosciuto almeno dal 1515. Le prime persone registrate con questo nome sembrano provenire dalla Germania meridionale. Il significato è molto poco chiaro ma può significare “persona altezzosa”.
– fonte Wikipedia in inglese.
Ho avuto l’idea grazie alla lettura di The Widow’s Son di Robert Anton Wilson, ambientato nella Francia pre-rivoluzionaria. Il protagonista del romanzo, il massone Sigismundo Celine conosce il nome segreto di “Baraka”. Impara anche che i Cavalieri Templari “hanno trovato il certificato di nascita” del figlio della vedova nel Tempio di Salomone.
Sembrerebbe che Bara[c]k Obama sia il ritorno del figlio della leggendaria moglie, almeno secondo la profezia di Anton Wilson scritta nel 1985. E chi ha ideato le sue prime battute politiche mettendo in discussione la legittimità del certificato di nascita di “Baraka”?
Ma il nostro Louis Le Seizième: Donald Trump.
La Trump Tower rappresenta la distruzione di uno stato nazione, attraverso un attacco alla “Testa della torre”: il Re. L’11 settembre è stata la mossa di apertura, con le torri gemelle in piedi rappresentanti gli Stati Uniti prima e il “World Trade Center” poi [o il contrario?] . Vedete quella corona d’oro che cade dalla torre nella carta dei tarocchi? Sarebbe The Donald. È una specie di vignetta ovvia ora, a ben vedere.
Se Trump interpreta un moderno Luigi XVI, il Re Sole, allora deve essere assassinato per provocare la gloriosa rivoluzione. La nazione “senza testa” avrà bisogno di [una nuova commissione costituente per una nuova testa]. Probabilmente diverse costituzioni, e in diverse lingue, sono state già scritte.
E prima di gridare “Grazie a Dio!” ricordatevi che cos’è una rivoluzione. E ricordate che non è stato solo Luigi XVI a raggiungere la sua fine, è stata la sua intera classe di nobili. Quindi … chi è la “classe” di Trump? Non i ricchi, ovviamente. I ricchi sono celebrati negli Stati Uniti, lo sono sempre stati. Uomini [di sesso maschile], forse? Anche in questa epoca di politica dell’identità, questo sembra un po ‘troppo ampio. Che ne dite di “ricchi bianchi”? Sì, penso che siamo vicini.
I nobili francesi erano nobili per linea di sangue, il che li autorizzava alla ricchezza e ai privilegi.
La “classe” di Trump dei deplorabili nobili è la razza bianca ricca. Che possono rendersi conto dei loro privilegi una volta di fronte alla ghigliottina.
Ho avuto modo di vedere un post recente di Michael sul blog “Gosporn” che fa riferimento a un video intitolato
’60 ANNI DI PREDICTIVE PROGRAMMING SU DONALD TRUMP COMPILATION ‘,
video che ho trovato interessante, anche se sono più propenso a usare il termine “sincromisticismo” piuttosto che la paranoica teoria della “programmazione predittiva”.
Personalmente ritengo che la teoria della “programmazione predittiva” sia un morso di coccodrillo.
Sono sicuro che davvero proseguano [programmi di indottrinamento subliminale attraverso i mass media], ma non nella misura in cui alcune teorie su internet tendono a voler far credere, volendo far pensare che quasi ogni show in tv e film di Hollywood [contengano messaggi subliminali per preparare il pubblico ad eventi del futuro].
Voglio dire, concludendo il video su una citazione biblica, è il creatore di questo video [LXXXVIII finis temporis] ad implicare che la Bibbia è solo “programmazione predittiva” a un livello più alto, fatta apposta su di noi dagli stessi [“superiori sconosciuti”], o è la Bibbia stessa in qualche modo esente dalle sue previsioni del futuro? [Mah.]
Mi chiedo se Il video di “Ritorno al futuro ha profetizzato l’11 settembre” non abbia anche profetizzzato Trump come 45 ° presidente… Penso che i ragazzi che hanno lavorato a quel video siano stati dei geni, ma non penso nemmeno che quei ragazzi veramente intelligenti abbiano visto il film. 🙂
Vedere magari anche la serie di articoli dedicati proprio al film “Ritorno al futuro” sul blog gemellato “Il mondo simbolico”:
E oggi [31 marzo 2018] è il decimo anniversario del “Trump’s International Hotel” di Las Vegas.
“Il Trump International Hotel Las Vegas è a 64 piani [8×8 = 64, tra l’altro {64 come gli I Ching e le caselle di una scacchiera}], hotel di lusso, condominio e multiproprietà situato su Fashion Show Drive vicino a Las Vegas Boulevard, appena fuori dalla Strip di Las Vegas in Paradise, Nevada, il cui nome richiama l’imprenditore immobiliare e 45 ° e attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La Torre 1 è stata inaugurata il 31 marzo 2008 con 1.282 stanze. L’hotel dispone di due ristoranti: DJT, dal nome dell’imprenditore, e un ristorante a bordo piscina, H2 (eau). A causa della travolgente risposta del venditore dalla prima torre, Trump annunciò che una seconda torre identica sarebbe stata costruita accanto alla prima ;la recessione a metà degli anni 2000 mise quel progetto in attesa indefinita. Con i suoi 200 metri è l’edificio residenziale più alto di Las Vegas. Nel settembre 2012, la Trump Organization ha annunciato di aver venduto circa 300 unità condominiali nel Trump International Hotel di Las Vegas alla divisione timeshare di Hilton Worldwide,
Hilton Grand Vacations. “
HILTON HOTELS?!
Bello il commento sottostante di Maria Rigel:
Dal mio punto di vista, la programmazione predittiva e l’effetto Mandela sono solo due facce della stessa medaglia.Il passato non è necessariamente quella cosa fissa che tendiamo a credere che sia.La memoria cambia con gli eventi del presente.
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