Alcuni appunti presi prima di vedere “The Joker”

Continua da qui:

https://civiltascomparse.wordpress.com/2019/12/02/lego-e-la-prima-forma-di-sincronicita/

“The Joker” è l’ultimo film di Todd Phillips che ha furoreggiato da ottobre in poi.  Il debutto di Todd Philips avvenne con il documentario “Hated in the Nation” sul performer punk più estremo, perverso ed eccessivo della storia, GG Allin. 
 
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Il Joker interpretato da Joaquin Phoenix è un uomo traumatizzato, forse malato, che si esibisce su un palco lottando per essere accettato.
Joaquin Phoenix è famoso per “I’m Still Here”, un falso documentario che racconta la sua vita dopo “essersi ritirato” dal mondo di Hollywood, perseguendo poi “il sogno di diventare un rapper hip hop”.
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GG Allin e Phoenix (o il “personaggio Phoenix” in “I’m still here”) rappresentano due individui che raggiungono il successo nel raffinato gioco della fama, per in seguito abbandonarlo condividendo poi col pubblico la loro discesa nella pazzia.
In “The Joker” sembra che Todd Phillips e Joaquin Phoenix tentino di raccontare la storia del lato oscuro dell’inseguimento della fama, di persone che la perseguono portandosi dietro un bagaglio inevitabilmente tragico.  Persone che hanno perduto così tanto nella loro vita da essere state in qualche modo indotte a credere che la loro ascesa nel mondo della fama sia una forma di salvezza.
Nel tentativo di selezionare un album da ascoltare mentre guardo “The Joker”, cerco pezzi di puzzle che vi si adattino perfettamente.
 
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Ho dunque immediatamente afferrato “The Glowing Man” di Swans.

A.  Album e film durano due ore.



B.  Il personaggio di Robert De Niro nel film si chiama Murray Franklin/ “The Glowing Man” ha un pezzo chiamato “Frankie M”.



C.  Robert De Niro ha interpretato un nuovo film chiamato “The Irishman”/ Io sono irlandese.



D.  Il trucco da pagliaccio di “The Joker” rappresenta un tipo di “glowing man”, una persona il cui volto è “illuminato” e AMPLIFICATO.

 
 
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E.  Le prime performances negli anni 80 di Michael Gira, produttore di “The glowing man”, mi fanno venire in mente un GG Allin più stabile , nel senso che Michael Gira ha distrutto e sprecato il suo ego nei modi più selvaggi e vulnerabili. 
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F.  I due pezzi di apertura dell’album, “Cloud of Unknowing”/”Cloud of Forgetting” rappresentano un tentativo di liberarsi dalla prigionia di un qualche tipo di trauma, o da uno scuro e non facile passato.  Ciò è qualcosa che può essere raggiunto garbatamente o perversamente.  Ho la sensazione che questo film mostri il lato oscuro, il lato perverso della salvezza che sorge in situazioni senza speranza.
 
 
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GG Allin assieme a Donald Trump.
 
 
G.  Il pezzo finale dell’album si chiama “Finally, Peace”, ed è qualcosa che in definitiva credo stia cercando il personaggio del Joker.
 
Per me, questi sono pezzi del puzzle abbastanza numerosi che la mia mente può torcere, girare e mettere insieme in quello che posso solo descrivere come una lente metafisica attraverso la quale vedere, sentire.



iAhuasca: una disposizione di corrispondenze interdipendenti progettate per trascendere le coincidenze così completamente da innescare un niagara di sincronicità che, una volta credute, proiettano in primo piano le percezioni pre-cognitive.
 
 
 
 
[…]
Non conosco la trama di questo film, ma sento come se sapessi di cosa tratta.  Sento di averlo già sentito nei brani di “The Glowing Man”;  questa è semplicemente un’occasione per vedere la versione filmica di quella musica. 

[…]

Naturalmente.  Ogni occasione per sedersi e ascoltare “The Glowing Man” dall’inizio alla fine sarà un’interessante meditazione.

Ci saranno sincronicità?

Naturalmente.  Anche le lancette di un orologio fermo dicono l’ora esatta due volte al giorno. 
 

Ma cosa succede quando le lancette di un orologio fermo dicono l’ora esatta tre volte al giorno?

O anche quattro o cinque volte al giorno?  Queste “scintille” sono indizi per il tipo di esperienza che sto cercando. 

[…]

Versione originale: http://iahuasca.blogspot.com/2019/10/ego-is-first-form-of-synchronicity.html

Autore: Civiltà Scomparse

Questo blog tratta di punti di vista inconsueti sul mondo che mi circonda, in particolare inerenti l'esaurimento storico del tipo di realtà a cui siamo abituati. Il suo approccio al riguardo non è nè troppo credulone nè troppo scettico, consapevole della complessità del reale e della parzialità dei vari punti di vista. Perciò qui dentro non troverete né ossessioni complottiste-new age né atteggiamenti da scettico iper-razionalista e scientista: due facce della stessa medaglia, a mio parere. Civiltà Scomparse si limita a percepire quanti "punti di fuga" ci sono nella realtà che viene considerata normale, prendendo anche, occasionalmente, spunto dall'informazione alternativa, per tracciare nuove vie dell'immaginario. Buone visite.

3 pensieri riguardo “Alcuni appunti presi prima di vedere “The Joker””

  1. Ciao, ti leggo con piacere da molti anni. Con Santa Ruina e Synopticon (ora fermi) e molti altri.
    Se vuoi finalmente trovare una risposta definitiva al perché e cosa è la sincronicità ti consiglio il blog di Davide sacroprofanosacro, lì troverai tutte le risposte. Ci sono dieci anni di bollettini quotidiani.
    A presto

    Fabio

    1. Ciao Fabio, grazie per le tue parole. So del lavoro di Davide Nebuloni di SPS e ne ho grande rispetto però lo trovo un po’ difficile e quasi ostico per i miei standard…saresti molto gentile magari a indicarmi gli articoli di SPS che ti hanno colpito di più e che trovi più attinenti con le cose che ci sono su questo blog. Ancora grazie.

      1. In buona sostanza tutto, il tutto è frattale. E’ uno schema, un pattern che si ripete continuamente. Come se fossimo in un loop autopropagantesi. E’ per ciò che qualcuno, come Te, ha iniziato (o continuato) ad accorgersi di queste somiglianze, sincronie ecc. Tutto è significato, è simbolo, è parlante, proprio come se fosse un qualcosa da decodificare, un codice appunto…
        Per chi è questo codice? Perchè c’è questo codice?
        Beh, perchè è successo un grande evento, il grande evento, che ha fatto da spartiacque tra un prima e un dopo (come simboli ne abbiamo ovunque: Il big bang, prima e dopo Cristo e così via). Prima, molto probabilmente l’Umanità viveva in Comunione, senza aver bisogno di nulla, essendo TUTTO. Diciamo il frattale dell’utopia o dell’Eden. Poi c’è stato un break point, un grande punto di rottura che ha spostato gli equilibri e tutto il potere è stato preso da una sola entità, che non l’ha più mollato e che, proprio come un buco nero, assorbe TUTTO per sè, facendoci girare in tondo come criceti per il suo solo tornaconto.
        L’Umanità e precipitata in uno stato catatonico, dormiente, vampiresco e bassissimo (ci sono migliaia di fiabe, film, storie, novelle che raccontano fondamentalmente tutte questa medesima storia). Si Sopravvive senza altre mete, annichiliti e impotenti. L’unica nostra vera arma è ri-accenderci, ri-accedere allo stato nostro naturale, lo stato vigile e attento del bambino, del saggio, del meditante se vuoi ma in realtà dell’ESSERE UMANO COME DOVREBBE ESSERE.
        Bene.
        Spero di essermi spiegato. C’è Molto di più ovviamente ma il succo è senz’altro questo, sul blog di Davide trovi tutto e se lo trovi un pò ostico è solo il firewall ambientale che agisce in te. Stai un pò lì e vedrai che si dissolverà come neve al sole e sarà tutto chiaro ed evidente in un battibaleno.
        A presto

        Fabio

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