La formazione reattiva Freudiana e’ un meccanismo di difesa del’ Io personale molto interessante. Ci spiega che siamo affascinati da ciò che ci tormenta e da ciò che ci fa paura, ma ne neghiamo l’ evidenza assumendo opinioni, posizioni e comportamenti opposti a quello che in realtà crediamo.
Esistono casi curiosi, come razzisti conclamati che finiscono per stare assieme a una extracomunitaria, persone attentissime a quello che dicono e a come lo dicono, che non si scompongono mai che finiscono per buttare all’ aria tutto quanto in poche ore quando hanno raggiunto il limite, fondamentalisti atei che finiscono sempre immischiati in dibattiti di religione, alcolisti che decantano le Lodi del’ astinenza, che si vantano di avere finalmente deciso di averne abbastanza.
Normalmemte ci si dovrebbe aspettare che persone che si auto dichiarano con forza e convinzione appartenenti a una certa posizione nei confronti di tale cosa, che se ne stiano bene alla larga dalle categorie di persone da loro disprezzate, per un vero sentimento di avversione o semplicemente pura indifferenza.
Ma spesso rimaniamo sorpresi.
Quante volte vi è’ capitato di assistere ad amici e familiari che si accaniscono contro una certa cosa, magari un qualche vizio, o una scelta di vita, per poi scoprire che in realtà c’è un desiderio celato e combattuto di imitarli e partecipare? O che magari in passato hanno invece praticato, di qualunque cosa si stia parlando.
Una volta ho letto su uno stupido libro di profezie qualcosa che in un certo senso un nesso logico ce l’ ha.
La autrice descriveva un personaggio che avrebbe cercato di unire tutti i popoli, tutti i credo, che si sarebbe messo a fare grandi ed eclatanti progetti per il bene dell’ umanità, ammaliandola con discorsi di pace e collaborazione globale, per poi uscire allo scoperto rivelandosi un affamato di potere che finanziava terribili progetti, magari torture, grandi guerre, qualcosa di fortemente distruttivo, tutto rivolto verso i suoi singolari interessi.
Il classico esempio del lupo che si introduce come una pecorella.
Si’ perché le persone spesso sono coscienti di sentire tanta rabbia e avversione dentro e quindi coprono il tutto con eclatanti e invasivi atti di grande bontà, generosità e accoglienza, poi magari per una piccola cosa si accanisce con un improvviso eccesso di rabbia.
Le persone moraliste si accaniscono in ” modo dolce ” contro i violenti e gli incivili, ma credono sempre di essere nel giusto, si ritengono qualcosa in più degli altri e cercano di convincere gli altri che la loro opinione e’ quella più corretta, diventando quindi pseudo- missionari e attuando un ” pacifismo aggressivo ” .
Adottando in maniera esagerata il comportamento opposto a quello temuto, in una sorta di scaramanzia mentale, l’individuo cerca di conservare il suo equilibrio.
Questo studio a livello psicologico mostra il livello di finzione e negazione che esiste nella realtà. Viene da chiedersi quanto conosciamo davvero le persone.
Da sempre la vera dimostrazione di disinteresse e’ l’ indifferenza. Ci sono quelli che non si fanno scrupoli e fanno quello che fanno senza tanti problemi. Si presentano subito esattamente come sono, non hanno interesse a fingere. E poi ci sono quelli che si accaniscono per qualcosa, che si auto dichiarano appartenenti a una certa categoria, che dichiarano forte avversione verso un tipo di categoria. Questa non è’ indifferenza, ma il rendersi conto che c’è un segreto interesse o semplice curiosità alla quale reagiamo come a una invasione interiore, contro la quale tale accanimento e’ l’ antibiotico.
E’ una specie di ” peer pressure ” auto- indotta, una crociata contro una parte di se stessi.
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