Vi presentiamo un estratto preso dal libro “Guerra senza limiti – l’arte della guerra asimmetrica tra terrorismo e globalizzazione”, un volume scritto nel 1998 da due militari cinesi, i colonnelli Qiao Liang e Wang Xiangsui, i quali previdero, con un certo anticipo, gli sviluppi dei dieci/quindici anni successivi, ovverosia, la sempre minore importanza data alle operazioni belliche tradizionali di contesa tra stati sovrani, la sempre maggiore labilità tra attività militari e non militari a fini bellici e la guerra estesa alla speculazione finanziaria, alla disinfo sui mass media, alle azione terroristiche. Inutile dire, che le tendenze previste dai due ufficiali sono state pienamente confermate.
L’estratto in questione è preso dal capitolo quarto del libro, e tratta di come sia possibile utilizzare il rapporto P greco nell’analisi della storia bellica più o meno recente.
“Tutto è questione di numeri”. Seguendo questo pensiero, il filosofo Pitagora incontrò inaspettatamente una serie di misteriosi numeri semplici: 0,618. E alla fine scoprì la regola della sezione aurea (una formula matematica che indica la derivazione della cifra 0,618.)
Nei successivi duemilacinquecento anni questa formula è stata considerata dagli artisti come la regola aurea dell’estetica. Com’è stato autorevolmente dimostrato dalla storia dell’arte, quasi tutte le opere d’arte considerate come capolavori, sia che fossero state create in maniera casuale o in base a una ricerca intenzionale, sono state tutte vicine o conformi a questa formula nei loro criteri estetici fondamentali. I popoli a lungo hanno provato meraviglia alla vista del Partenone, credendo che si trattasse dell’opera di un dio; attraverso calcoli e misurazioni si scoprì che il rapporto tra le sue linee verticali e quelle orizzontali coincideva perfettamente con il rapporto di 1:0,618.
La sezione aurea di un segmento AC è la parte AB che è media proporzionale tra AC e BC. Ossia AC:AB=AB:BC. Se invece dei segmenti si considera la proporzione numerica tra le loro misure e la misura AB si indica con X, si ha l’equazione X2 + X – 1 = 0. Questa ha una sola radice reale positiva x=(-1+radice quadrata di 5)/2 che è uguale a 0,618033988.
In termini estetici rappresenta un rapporto equilibrato tra una parte e il tutto. In termini di speculazione del pensiero può individuare l’anelito alla misura e all’armonia. Per la mente occidentale è quasi un istinto riferirsi a questo rapporto. Concettualmente è l’equivalente occidentale del gusto armonico, asimmetrico, a-lineare orientale.[…]
Si consideri come questa regola si sia ostinatamente “manifestata” per rivelare chiare indicazioni prima di essere riconosciuta come qualcosa di più di una regola delle arti. Napoleone attaccò la Russia nel giugno del 1812. In settembre, dopo aver fallito nel tentativo di eliminare l’esercito russo nella battaglia di Borodino, Napoleone entrò a Mosca. A quell’epoca, non si era ancora reso conto del fatto che il suo genio e la sua buona stella lo stavano abbandonando a poco a poco, e che l’apogeo e il punto di svolta della sua carriera e della sua vita si stavano avvicinando contemporaneamente. Un mese dopo, l’armata francese si ritirava da Mosca sotto pesanti nevicate. Vi furono tre mesi di vittoriosa avanzata e due di declino; sembra che, mentre guardava Mosca che bruciava, l’Imperatore dei francesi si trovasse sulla linea della sezione aurea.
Sempre in giugno, centotrenta anni dopo, la Germania nazista lanciò il piano Barbarossa contro l’Unione Sovietica. Per due anni interi le forze tedesche mantennero il loro impeto offensivo. Fu nell’agosto 1943 che ripiegarono alla fine dell’azione del Castello e da quel momento non sarebbero più state in grado di sferrare un attacco all’altezza di una vera e propria campagna militare contro le forze sovietiche. Forse anche questo fatto deve essere considerato come una semplice coincidenza: la battaglia di Stalingrado, che da tutti gli storici militari è considerata il punto di svolta nella guerra patriottica sovietica, ebbe luogo esattamente nel diciassettesimo mese della guerra, cioè nel novembre del 1942. E quello fu il “punto aureo” nell’asse temporale che comprendeva i ventisei mesi nel corso dei quali la parabola dell’esercito tedesco giunse alla sua fase calante.
Si consideri anche la Guerra del Golfo [1991]. Prima della guerra, gli esperti militari stimavano che l’equipaggiamento e il personale delle Guardie Repubblicane di Saddam avrebbero fondamentalmente perso la loro efficacia nel momento in cui le perdite causate dagli attacchi aerei avessero raggiunto o superato il 30%. Per portare le perdite dell’Iraq a questo punto critico, gli Stati Uniti estesero ripetutamente i tempi del bombardamento. Quando la “Spada del Deserto” fu sguainata, le forze iraquene avevano già perso il 38% dei loro 4.280 carri armati, il 32% dei loro 2.280 mezzi corazzati e il 47% dei 3.100 pezzi d’artiglieria; rimase all’incirca solamente il 60% della potenza complessiva delle forze iraquene. Attraverso questi dati scarni e crudi si intravede di nuovo balenare la misteriosa luce dello 0,618 nel primo mattino del 24 gennaio 1991. La fase terrestre della Guerra del Golfo terminò cento ore dopo.
Questi esempi di cui la storia è costellata, rappresentano qualcosa di realmente straordinario. Se considerati singolarmente, sembrano solo eventi fortuiti verificatisi uno dopo l’altro nel tempo. Ma il creatore non fa mai nulla senza una ragione. Se troppi avvenimenti evidenziano lo stesso fenomeno, li si può ancora ritenere casi fortuiti? No. A questo punto bisogna ammettere che esiste una regola.
Beh, non dimenticare che questo tempo ha avuto un punto d’inizio e avrà un punto di fine, nonchè gli umani hanno un’unica origine comune che si è divisa e frammentata in miliardi di esseri apparentemente indipendenti fra loro, ma pur sempre derivanti da un numero precedente più ristretto, un’endomorfosi.