In diverse occasioni abbiamo fantasticato su ciò che poteva succedere in futuro negli Stati Uniti, immaginando ipotesi dirompenti e cambio-paradigmatiche poi smentite dai fatti, per esempio ai tempi in cui il “rivoluzionario” Ron Paul si era candidato per la presidenza
https://civiltascomparse.wordpress.com/2011/05/13/fantapolitica-americana-prossima-ventura/
e ai tempi del testa a testa elettorale Obama-Romney
https://civiltascomparse.wordpress.com/2012/10/19/fantapolitica-americana-prossima-ventura-addendum/
Ciò che succede negli Stati Uniti – per la precisione nel territorio di Washington-Distretto di Columbia – è importante per ciò che riguarda l’esaurimento spiraliforme della linea spazio temporale della storia occidentecentrica, assieme a ciò che succede nel territorio della City di Londra (e zone limitrofe, Buckingham Palace, per esempio) e a ciò che succede nel territorio della Città del Vaticano.
https://civiltascomparse.wordpress.com/2014/04/10/prossimamente/
Il resto del mondo (Francia, Germania, Italia, Russia, Medio Oriente, Cina…) è importante, ma non così importante, a meno che ciò che succede in una delle altre zone non influenzi i tre principali centri di potere occidentecentrici: come in una scacchiera, v’è una certa differenza tra il re e la regina, la torre, il cavallo e i pedoni.
Per quanto riguarda le ripetizioni storiche, e l’accelerazione progressiva di queste ripetizioni storiche, in un modo sempre più concentrato e compresso, notiamo con compiacimento la possibilità che alle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 si “sfidino” Hillary Clinton per i democratici e Jeb Bush per i repubblicani.
Sarebbe contemporaneamente una ripetizione del 1992 (George HW Bush e Bill Clinton) e del 2000 (Al Gore e George W Bush)…sembra che siano sempre in giro e si ripetano sempre le stesse marionette del potere USA, pensando anche agli ex sfidanti elettorali (poi perdenti) John Kerry e John Mc Cain, sempre tra i piedi in qualche modo, riciclandosi.
Questo articolo mi fa pensare ad un altro letto su comedonchisciotte, completamente diverso da questo ma in qualche modo legato.
L’articolista era molto pessimista sul futuro, affermava che difficilmente sarebbero sorti movimenti indipendenti tali da ribaltare il potere, che la consapevolezza con tutti gli attacchi mediatici e non che subiamo ogni giorno era difficile che aumentasse o almeno non in una direzione positiva, infatti fece un elenco lungo di pensieri pessimisti, con un colpo di scena finale inaspettato in cui affermava che il crollo di questo sistema era una certezza e non per via di rivoluzioni, principi azzurri su cavalli bianchi, alieni ecc. , non ricordo le parole precise ma il senso era, “hanno finito i trucchi ed hanno sempre meno appeal, stanno diventando ripetitivi ed abitudinari e la vita è cambiamento e se tu gli dai un falso cambiamento che viene sempre più percepito come tale, sei destinato a scomparire”.
Ebbene se mai si realizzerà una cosa del genere (anche io ho sentito la notizia di Jeb Bush, ma per ora la ritengo improbabile, ma non si può mai sapere, bisogna soprattutto vedere cosa succede nel 2015, anno in cui forse si assisterà alla fine del dollaro come valuta di scambio mondiale) sarà avvertità da tutti come un deja vu che potrebbe avere un effetto non propriamente positivo e ricollegamndomi al pensiero precedente “quando i trucchi e le ripetizioni diventano fin troppo evidenti allora in quel momento la realtà è nuda di fronte a te e si può cambiare pagina”.
Bene, non siamo gli unici a notare certe cose.
[…] Ed ecco che i corsi e ricorsi storici producono la possibilità del testa a testa Hillary Clinton e … […]
[…] Nel 2013, i giornali già parlavano di come le elezioni di tre anni dopo sarebbero state dominate dalla sfida tra la femminista ex first lady che aveva mantenuto il nome del marito ex presidente perchè “le facilitava la vita” e Jeb Bush, fratello dell’ex presidente George W. Bush. Insomma, corsi e ricorsi, la dinastia Clinton e la dinastia Bush per l’ennesima volta. […]