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Questo non è un video nostalgico.
Questo non è un video di revival dell’atmosfera e dello spirito degli anni ottanta, per attizzare la nostalgia e il senso di appartenenza mainstream di coloro che erano giovani, o giovanissimi, in quegli anni.
Probabilmente non si tratta nemmeno di immagini risalenti a quell’epoca ma realizzate in questi anni dieci del XXI secolo in modo che sembrino imitare quei tempi.
E’ un video METAFISICO.
Come Giorgio De Chirico utilizzava i calchi di gesso delle sculture classiche greco-romane, le colonne, le piazze e i palazzi rinascimentali e i monumenti risorgimentali,
così Lazerhawk, nel video del brano Distress signal, utilizza le videografiche sorpassate, i videogame tipo Pac Man, i nastri delle videocassette nei videoregistratori (magari anche Betamax e Video 2000), gli spot pubblicitari degli impianti stereo con la doppia piastra, le pettinature phonate, le audiocassette dentro i walkman… ma l’intenzione di Lazerhawk, come ho detto, non è quella che sta dietro a programmi tv come Anima Mia, per intenderci, ma di raggiungere una condizione di tempo sospeso, dove i riferimenti a epoche precise giungono a un punto poco prima di collassare in una specie di condizione a-temporale.
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1 commento su “Lazerhawk – Distress signal”